Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Agosto 2007

Anche il Capitano in forte dubbio per Milano

Post n°514 pubblicato il 17 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Anche Totti si ferma: ha un problema alla coscia ed è in forte dubbio per la gara di domenica con l'Inter. Se gioca e si fa male, rischia un lungo stop che si aggiungerebbe a quelli di Juan, Ferrari e Pizarro (per il cileno non si esclude un intervento chirurgico al ginocchio). Pace fatta fra Brozzi e Spalletti

Allarme Totti. Il Capitano sta male e la sua presenza per la Supercoppa contro l'Inter è fortemente a rischio. Il che non significa che non ci sarà, ma che a Trigoria si sta valutando seriamente l'ipotesi di non rischiarlo per non compromettere l'inizio della stagione. Ieri mattina Totti si è sottoposto a un controllo che ha evidenziato un indurimento all'adduttore della coscia destra, frutto probabilmente del lavoro degli ultimi giorni, e un problema alla caviglia sinistra. Sintomi che consigliano un atteggiamento prudente. Sulla valutazione, la riserva probabilmente sarà sciolta solamente in extremis (magari domani mattina dopo l'allenamento di rifinitura) non possono non pesare tutti gli altri infortuni che la Roma si è trovata a fronteggiare in questi giorni. Con Pizarro, Juan e Ferrari che ne avranno ancora per molto, l'ipotesi di dover rinunciare anche a Totti per l'esordio in campionato è un rischio che all'interno della società giallorossa nessuno vuole correre. Tanto meno il giocatore, che sarebbe il primo a non essere troppo convinto di rischiare. Francesco infatti ci tiene a fare bene la prossima stagione perché vuole confermare sul campo di essere il miglior calciatore italiano, vuole continuare a segnare con la stessa continuità dello scorso anno provando a vincere di nuovo la classifica dei cannonieri e la Scarpa d'Oro, e una partenza ad handicap di certo non lo aiuterebbe.

Totti non è uno che si tira indietro, e lo ha dimostrato nella passata stagione scendendo in campo anche con la schiena a pezzi e quando ce la faceva a stento a camminare, ma quello di doversi fermare è un rischio troppo grande da correre in questo momento della stagione. L'eventuale forfait, quindi, sarebbe solo a scopo precauzionale in vista dell'esordio in campionato di domenica sera a Palermo. La rinuncia al Capitano, comunque, non è ancora definitiva perché se in queste ore che ci separano dalla gara di Milano le sue condizioni fisiche dovessero migliorare sensibilmente, allora domenica sera sarà regolarmente al suo posto per cercare di sollevare il primo trofeo della stagione.

CHI RECUPERA: Se le condizioni di Totti fanno stare in ansia Spalletti, il tecnico toscano può rallegrarsi per tre recuperi importanti. Tra Ferragosto e ieri (la Roma ha lavorato tutti i giorni), sono rientrati in gruppo De Rossi, Perrotta e Mancini. I primi due hanno recuperato dai problemi muscolari che li hanno tenuti lontani dal campo negli ultimi quindici giorni mentre il brasiliano da una fastidiosa fascite plantare. Mancini manca praticamente dall'inizio della preparazione e l'unica gara in cui è sceso in campo è quella del 22 luglio contro il Borussia Dortmund: poi solo lavoro differenziato. Perrotta invece manca dalla trasferta di Leverkusen del 29 luglio mentre De Rossi l'ultima volta in campo ci è andato il 4 agosto a Londra con il West Ham. Sia Daniele sia Simone dovrebbero però partire titolari mentre Amantino, almeno inizialmente, dovrebbe accomodarsi in panchina.

LA PROBABILE FORMAZIONE: Totti a parte, non dovrebbero esserci quindi troppi dubbi sulla formazione che proverà a conquistare la Supercoppa. In porta ci sarà Doni, con Curci che dopo un'estate e un precampionato tra alti e bassi, tornerà a sedersi in panchina. In difesa scelte obbligate a causa delle assenze di Ferrari e Juan: al centro sarà dirottato Panucci a fare coppia con Mexes, con Cassetti a destra e Tonetto dalla parte opposta. Solo panchina per Andreolli, alla prima da ex contro l'Inter. In mezzo al campo con Pizarro ancora indisponibile, la coppia Aquilani-De Rossi. Sulla trequarti Taddei giocherà a destra, il rientrante Perrotta al centro mentre a sinistra al posto di Mancini dovrebbe esserci Giuly. Il francese è il giocatore in più di Spalletti, l'uomo capace di ricoprire tutti e tre i ruoli alle spalle dell'unica punta. A Milano giocherà a sinistra. Davanti, se Totti non dovesse farcela, toccherà a Mirko Vucinic che in questo precampionato ha dimostrato di essere un altro rispetto a quello dello scorso anno. E chissà che a Milano non possa continuare a farlo.

 
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Differenziato per il Capitano

Post n°513 pubblicato il 16 Agosto 2007 da Urbe_immortale

A tre giorni dalla Supercoppa di San Siro contro l'Inter da Trigoria arrivano notizie non proprio rassicuranti sulle condizioni di Francesco Totti che ha svolto solamente lavoro differenziato. Con lui anche Andreolli e Ferrari. Assenti Juan e Pizarro. Gli altri hanno invece iniziato con una fase di riscaldamento alla quale hanno fatto seguito una serie di esercizi sulla velocità. Poi si è passati agli schemi difensivi e a situazioni di palla inattiva. La seduta si è poi conclusa on la tradizionale partitella in famiglia a campo ridotto in cui si è messo in evidenza Giuly autore di una doppietta.

 
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Mexes convocato in Nazionale

Post n°512 pubblicato il 16 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Philippe Mexes è stato convocato dal ct della Francia Domenech per la doppia amichevole che i transalpini disputeranno il 21 e 22 agosto contro la Slovacchia.  La convocazione di Phil, che dovrebbe far parte della Francia B che giocherà il 21 contro una selezione B della Slovacchia, fa scalpore perché proprio pochi giorni fa Mexes era stato molto critico nei confrontidi Domenech. Della lista fanno parte gli altri "italiani" Trezeguet, Jean-Alain Boumsong e Jonathan Zebina e il portiere della Fiorentina, Sebastien Frey. Non c'è l'altro romanista Ludovic Giuly.

 
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Cicinho, idea fissa

Post n°511 pubblicato il 16 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Riparte di scatto la trattativa tra Roma e Real Madrid per Cicnho. Secondo As i giallorossi, incoraggiati dalla volontà del giocatore di trasferirsi nella Capitale e dall'apertura di Mijatovic, avrebbero rilanciato la loro offerta, passando da 5 a 7 milioni di euro. Il Real, a dire il vero, ne vorrebbe 9, ma i margini per trovare un accordo oggi esistono. Un risposta da Madrid è attesa nelle prossime ore.

 
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Mexes: "Nedved mi sta sulle palle!"

Post n°510 pubblicato il 15 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Dato che fino a questo momento non c’è stata occasione di farlo, puoi spiegare i motivi della tua scelta di rinnovare il contratto con la Roma?
"È stata una scelta soprattutto sportiva, visto che mi trovo benissimo con i compagni squadra, con la società e con l'allenatore. La scelta di prolungare il contratto e di rimanere a Roma l'avevo già fatta da prima. Con la mia famiglia ci troviamo benissimo qui. Sono contento, anzi molto felice".

Non ci si attendeva un precampionato così poco convincente. Come arrivate alla sfida con l'Inter?
"Chiaramente è meglio vincere le partite. È stata una preparazione un po’ difficile, ma alla fine è meglio perdere queste di gare che quelle che contano. La sfida di domenica è importantissima, si può vincere un trofeo. Speriamo bene: daremo il massimo per vincere".

Perché hai parlato di una preparazione difficile?
"Ci sono stati tanti nuovi acquisti. Il caldo è stato un po’ pesante, ma credo che ci siamo allenati bene. Le partite sono andate così, mi dispiace, ma sono gare che servono per il futuro. Non abbiamo mai giocato con la squadra al completo. Abbiamo fiducia, vediamo come andrà domenica".

Domenica, con ogni probabilità, giocherà Panucci al tuo fianco. È una soluzione d’emergenza?
"È una soluzione come tutte le altre. Cristian ha già giocato centrale, ha l’esperienza per giocare in quel ruolo. E poi dipende da tutta la squadra, siamo undici sul campo più la panchina. Noi difensori non possiamo far vincere una gara, possiamo aiutare la squadra a non prendere gol e a fermare attaccanti importanti come Ibrahimovic, Adriano e gli altri dell’Inter. Non cambia nulla, ci proveremo lottando fino alla fine. Non ci sono altre soluzioni, spetta al mister scegliere. Come coppia ci troviamo bene in campo, proviamo in allenamento e mettiamo a le cose a posto".

Quanto ha perso la Roma con la cessione di Cristian Chivu?
"Per me abbiamo perso un bravissimo calciatore, e un grande amico, però abbiamo vinto un acquisto importante come Juan che non dobbiamo dimenticare, ha grandi qualità. In questo momento sta male, ha un piccolo problema, ma ci sono anche altri giocatori nel suo ruolo Fin qui non abbiamo dimostrato di essere al meglio, ma abbiamo fiducia".

La Roma ha subito 13 gol in 5 partite, come mai?
"Non so. È pesante, ma è meglio prenderli adesso che dopo. Speriamo di non prenderne così tanti in futuro. L'inizio di campionato è fra due settimane e c'è ancora un po' tempo per sistemare un po’ di cose e per migliorare quello fatto fino a oggi".

Ti sei trovato bene a svolgere il ritiro a Trigoria? Quali differenze hai notato rispetto ai ritiri fatti in montagna?
"In montagna c'è più aria fresca, si respira meglio. Qui a Trigoria, però, siamo stati benissimo, vicino a casa, con tutto a disposizione. In realtà per me non è cambiato nulla, abbiamo lavorato allo stesso modo".

Con la partenza di Chivu ti senti l’uomo principale della difesa, visto che il tuo compagno è arrivato da poco?
"Per adesso no. Chivu è se n’andato, abbiamo girato pagina, dobbiamo guardare avanti. Io credo molto in Juan, è un grande calciatore, ha grandi qualità. Non dobbiamo guardare al passato: Cristian è andato via, è fatta, ma non ci sono problemi".

Ti senti più responsabilizzato da questa situazione?
"Assolutamente no. Io provo a dare il massimo sul campo per aiutare i miei compagni di squadra, non posso fare altro. Devo fare il mio e basta, senza pensare da altre cose".

La sconfitta con la Juve assomiglia molto a quella con l'Inter proprio in Supercoppa un anno fa. State pensando a cambiare qualcosa rispetto ad allora?
"Si cerca sempre di migliorare, vediamo come andrà. Questa sconfitta contro la Juve fa male, Anche se si è trattato di un'amichevole. Dispiace sempre perdere, soprattutto quando prendi cinque gol, ma bisogna rialzare la testa e dimostrare che la Roma è sempre quella, che siamo la stessa squadra dello scorso anno. Non è cambiato nulla, ma dobbiamo reagire subito".

Siete preoccupati per i tanti infortuni?
"Noi dobbiamo guardare soltanto chi è a disposizione, gli infortuni non si comandano. C'è lo staff medico che fa un gran lavoro. All'inizio dell'anno, c'è sempre qualche problemino: mi dispiace però non abbiamo scelta se stanno male, stanno male. Dobbiamo affidarci ai giocatori che hanno comunque qualità e sanno giocare a pallone".

Avevate detto, dopo le prime amichevoli: per ora non ci preoccupiamo, vediamo la gara con la Juventus. Avete perso, adesso comincerete a preoccuparvi, o vi sentite comunque sicuri per la sfida con l'Inter?
"Sicurissimi no. I dubbi ci sono, non è facile dopo aver perso una partita del genere, ma posso garantire che c'è grande determinazione per domenica".

La preoccupazione è solo per i risultati o vedete c'è qualcosa che non va rispetto allo scorso anno?
"No, è Solo per i risultati. La condizione c'è, basterà una vittoria per tornare quelli di sempre".

Cosa è successo esattamente sabato con Nedved? Vi siete promessi qualcosa?
"Non ci siamo promessi nulla, assolutamente. Anche quando si gioca un'amichevole, ci sono sempre i contatti fisici e un pizzico di cattiveria, ma niente di che. Lui ha esagerato un po’ e a me sta un po' sulle palle... ed è andata così. Lo faccio così, in amichevole, poi in campionato è diverso, ci sono gli arbitri, le sanzioni, e non me lo permetterebbero. Dispiace perché alla fine ho reagito male, perché hanno vinto la partita sul piano del nervosismo. Ripeto, è andata così...".

Quali sono le cose da migliorare rispetto alla gara con la Juventus? Cos'è che non ha funzionato dopo il primo tempo?
"Sono bastati due errori per arrivare al 2-2 consentire a loro di pareggiare. Nei primi 30 minuti siamo andati benissimo, abbiamo giocato bene, abbiamo visto la Roma dello scorso anno. Poi abbiamo commesso questi due errori, hanno pareggiato, noi abbiamo mollato e loro ne hanno approfittato. Dobbiamo essere più continui nella partita, per non concedere queste disattenzioni".

Nel secondo tempo cosa è successo?
"È subentrato il nervosismo, dopo essere passati dal due a zero al tre a due. Abbiamo preso dei gol strani, un calcio di punizione, un contrasto, e alla fine non potevamo più farci nulla".

Cosa ti aspetti da questa stagione in chiave Roma e in chiave Nazionale?
"In chiave Nazionale, meno ne sento parlare e meglio è. Io sto a Roma, voglio lavorare con i miei compagni: è la Roma che mi fa crescere e che mi regala soddisfazioni. In nazionale se mi chiamano ci vado, però non mi sento un uomo indispensabile. Anche a Roma non mi sento indispensabile, ma vivo qui, ho un contratto con questa società e sto benissimo. Darò il cento per cento che ho nel cuore per questa squadra. La Nazionale è un’altra cosa, non ci penso".

Oggi la Lazio esordisce ai preliminari di Champions. Speri di incontrarla in Europa o sotto sotto speri che venga eliminata?
"La seconda che hai detto..."

 
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Juan fuori un mese

Post n°509 pubblicato il 14 Agosto 2007 da Urbe_immortale

A 5 giorni dalla Supercoppa, spunta una nuova grana. Lesione muscolare per il brasiliano, che salterà la partita con l'Inter e dovrà star fuori un mese. E' solo l'ultimo di una lunga serie di infortuni che hanno condizionato la nostra estate. Intanto il dottor Brozzi si dimette e solo Rosella Sensi lo convince a ripensarci. Ma c'è attrito tra lo staff tecnico e il medico sociale, che sostiene di non essere stato ascoltato. Un problema da risolvere al più presto.

Il calciatore Juan Silveira Dos Santos ha effettuato degli accertamenti che hanno evidenziato una lesione muscolare elongativa di primo grado, a carico del flessore della coscia destra. Il recupero prevede uno stop presumibile di circa 15 giorni». Un comunicato di poche righe, apparso ieri nel tardo pomeriggio sul sito ufficiale della società, ma pesante come un macigno e che di fatto toglie di mezzo il brasiliano per almeno un mese. Tornerà ad allenarsi a fine agosto, dopo aver saltato la Supercoppa, la prima giornata a Palermo e, considerando che dovrà praticamente ricominciare da capo la preparazione, quasi sicuramente lo rivedremo in campo il 16 settembre a Reggio Calabria dopo la seconda giornata (la Roma sarà impegnata con il Siena) e la sosta del campionato. Una tegola per Spalletti che deve rinunciare anche a Ferrari e dovrà inventarsi una soluzione d'emergenza (Panucci centrale o Andreolli), e un caso che ha rischiato di scatenare un vero e proprio terremoto all'interno dello spogliatoio. Perché l'infortunio di Juan, che si è fatto male nel riscaldamento prima dell'amichevole con la Juventus di sabato scorso, poteva essere evitato usando un po' di cautela in più. Le avvisaglie c'erano tutte perché il giocatore, che prima è stato richiamato dalle ferie per giocare contro il Leverkusen, poi è tornato in ferie per una settimana e poi con pochissimi allenamenti nelle gambe ha giocato mezz'ora a Frosinone, aveva accusato alcuni problemi muscolari.
Per questo motivo il dottor Mario Brozzi, il responsabile dello staff sanitario giallorosso che aveva sconsigliato l'utilizzo del brasiliano, domenica aveva rassegnato le proprie dimissioni alla società. Dimissioni che sono state prontamente respinte ma il gesto, sintomatico di un malumore che c'è tra lo staff tecnico e quello sanitario, rimane ed è un segnale forte. Brozzi infatti, alla Roma dal 2000 quando subentrò ad Alicicco, non è solo il responsabile dello staff sanitario giallorosso ma è anche il medico personale del presidente Sensi e di, fatto, "l'uomo della società" all'interno dello spogliatoio.
Il caso Juan è stato, insomma, solo il casus belli , l'ultimo episodio di un rapporto difficile che va avanti da qualche tempo. La stessa cosa era successa pochi giorni fa con Ferrari, che dovrà rimare a riposo anche lui fino a fine agosto e che è stato fatto allenare nonostante lo staff medico avesse consigliato di sottoporlo a delle sedute di fisioterapia e, in maniera differente, lo scorso anno con Aquilani che si era andato a curare da solo a Cesenatico con l'avallo di Spalletti e della stessa società.
Juan, Ferrari e Aquilani sono solo gli episodi più rappresentativi di un rapporto, quello tra lo staff sanitario e quello medico, ormai logoro a causa soprattutto delle diversità di pensiero sulla gestione e sul recupero dei giocatori infortunati. Diversità che sarebbero emerse non tanto con Luciano Spalletti ma con un membro del suo staff, che sarebbe entrato in conflitto anche con starebbe spingendo per proporre alla società un nuovo medico sociale, di sua fiducia. La proprietà, però, respingendo la dimissioni di Brozzi ne ha rafforzato la posizione nei confronti del resto dello staff. Non è il caso, in questo momento in cui la squadra è in difficoltà e a pochi giorni dalla Supercoppa, di provocare terremoti. Bisogna solo ritrovare la giusta serenità, tutti insieme.

 

 
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Totti: "Contro l'Inter facciamo sul serio"

Post n°508 pubblicato il 13 Agosto 2007 da Urbe_immortale

«Contro l'Inter si fa sul serio». I giochi so' finiti per davvero per Francesco Totti. Il capitano della Roma sul pullman che porta la Roma verso l'aeroporto («qualsiasi trasferta si faccia poi si torna nella città più bella del mondo») racconta lo stato d'animo di una squadra arrabbiata ma non troppo, preoccupata solo il giusto perché adesso conta essere determinati, soprattutto. Il 5-2 dalla neopromossa Juventus a Cesena dà fastidio ma non deve fare male a una squadra che tra una settimana si gioca un trofeo, che sarebbe il secondo consecutivo, che non sarebbe male: è finita l'estate del pallone, che nel pallone è carnevale. «Per fortuna sono finite le amichevoli, anche l'anno scorso le abbiamo perse quasi tutte quante...». Boscaioli e castelrottesi a parte (ché a Trigoria non si trovano) è vero: Porto, Amburgo, Valencia, Rieti e Saragozza, più o meno in sequenza, più o meno in questo periodo: tre sconfitte, nessuna vittoria e manco un gol. Poi però... «Poi però, malgrado le difficoltà del precampionato - ricorda, puntualizza - abbiamo tirato fuori la stagione che abbiamo tirato fuori». Campioni di Coppa Italia, tra le prime otto d'Europa e vicecampioni d'Italia. E, personalmente, il titolo di cannoniere che mancava dai tempi del tempo di Roberto Pruzzo, la Scarpa d'Oro che invece nessuno da queste parti se l'era messa mai. Ed è questo alla fine quello che conta. «Quello che conta, è che ci faremo trovare pronti domenica contro l'Inter: contro l'Inter facciamo sul serio». Supercoppa sarà.

L'altro ieri a Cesena malgrado tutto (malgrado il brutto) qualche attenuante certamente molto generica si può ancora dare, soprattutto se lo fa il capitano della Roma: «Al Manuzzi contro la Juventus c'è per forza da considerare tutte le assenze che avevamo, e tutte importanti». Forse una più delle altre, quella di Juan, soprattutto in una difesa che è la prima cosa da registrare dopo il campionato, prima della Supercoppa d'Italia: se l'anno scorso "manco un gol", quest'anno se ne sono presi troppi. Caterve da rovesciare. Anche il capitano aspetta il rientro-esordio del brasiliano. Totti su Juan: «All'ultimo minuto ha sentito un dolore al flessore e non ha potuto giocare. Per noi lui è un giocatore importante, un big, uno di grande esperienza. Lo abbiamo capito subito, il suo peso in difesa si sente eccome. Contiamo di recuperarlo domenica.». Speriamo. Vediamo. Oggi gli accertamenti, domenica quelli della squadra. Perché «domenica contro l'Inter si fa sul serio».

Anche contro la Juventus, però, non si doveva scherzare... «Non fa mai piacere perdere contro di loro anche se era una partita amichevole. D'altronde la Juventus ha giocato praticamente con tutti i titolari, a parte Tiago. E' una squadra che si vuole rilanciare, ma che secondo me ha qualche problema in difesa, qualcuno di loro là dietro non mi è sembrato un fenomeno... Comunque sì che non fa piacere perdere con la Juve». Sul serio o per scherzo. Perché 2-0 2-5 non va bene, perché non è nemmeno la prima volta... ma ci stanno altri perché: «Spalletti quest'anno ci chiede di essere particolarmente aggressivi ad inizio partita: abbiamo le gambe imballate ed è soltanto per questo che si prendono gol come quello del 2-1 in contropiede. E' un fatto di preparazione». E' un fatto che Mirko Vucinic, invece, sia già pronto: il gol, la corsa, l'impressione. «L'anno scorso ha avuto una stagione condizionata dai tanti infortuni, è stato sfortunato, quest'anno però per lui è diverso: si è allenato da solo, si è presentato in ritiro già in condizione: questa sarà la stagione del suo riscatto». A cominciare da subito, prossimamente, immediatamente. Roma all'attacco. Perché «contro l'Inter si fa sul serio».

 
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Per la Supercoppa è emergenza vera

Post n°507 pubblicato il 12 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Adesso è emergenza vera. Non bastavano i problemi che hanno costretto Ferrari, Pizarro, Perrotta, Mancini e De Rossi a saltare una parte importante della preparazione precampionat, ci voleva anche l'infortunio al brasiliano Juan. Tutto è successo pochi minuti prima del fischio d'inizio dell'amichevole contro la Juve. Juan, che era inserito nella formazione titolare, mentre stava facendo degli esercizi con il pallone ha sentito una fitta dietro la coscia destra. Un problema muscolare, la cui entità sarà valutata solo nelle prossime ore con una risonanza, che però sembra escludere la sua presenza nella gara di domenica prossima contro l'Inter. Anche se non dovesse essere un infortunio grave, infatti, difficile che il brasiliano possa scendere in campo con pochissimi allenamenti e con solo mezzora di partita (l'amichevole contro il Frosinone) nelle gambe.
Per sostituirlo Spalletti dovrà ricorrere a uno tra Panucci, provato ieri sera al centro al fianco di Mexes, e Andreolli perché non ci sarà nemmeno Matteo Ferrari. Il difensore si allena a parte ormai da una decina di giorni a causa di un dolore al ginocchio destro. Due giorni fa si è sottoposto ad un altro controllo, una risonanza che ha magnetica che non ha evidenziato nessun danno strutturale. C'è però un'infiammazione all'osso che va a incidere sul tendine rotuleo. Per questo motivo Matteo dovrà rimanere i prossimi 10/15 giorni a riposo attivo, che significa che potrà tornare ad allenarsi con il gruppo a ridosso della gara d'esordio di Campionato contro il Palermo. A questo punto c'è il rischio concreto che Matteo possa tornare in campo direttamente alla terza giornata (il 16 settembre) contro la Reggina, dopo la sosta del campionato per il doppio impegno della Nazionale contro Francia e Ucraina.
Se in difesa le cose non vanno bene, molti problemi anche a centrocampo. La situazione più complessa è quella di David Pizarro. Il cileno ha un problema al ginocchio, lo stesso che non gli ha dato tregua nel finale della passata stagione e che non gli ha consentito di allenarsi correttamente finora. Anche Pizarro, come Ferrari, rischia di dover saltare oltre alla Supercoppa anche l'inizio del campionato. Da valutare anche le condizioni di Perrotta (per lui problemi muscolari) e De Rossi: entrambi non sono stati convocati per la gara di Cesena. Per vederli in campo contro l'Inter dovranno allenarsi regolarmente per tutta questa settimana.
Un altro a rischio è Mancini. Per il brasiliano, alle prese con una fascite plantare, vale lo stesso discorso fatto per De Rossi e Perrotta. Se si allenerà regolarmente ha qualche speranza di esserci contro l'Inter, altrimenti anche lui non scenderà in campo contro i nerazzurri. In questo caso al suo posto ci sarà Ludovic Giuly, che anche ieri sera ha giocato una buona gara.

 
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Spalletti: "Niente drammi, stiamo bene"

Post n°506 pubblicato il 12 Agosto 2007 da Urbe_immortale

«La squadra mi è piaciuta abbastanza, ad eccezione della mezz'ora conclusiva del secondo tempo». Dopo la quarta sconfitta nelle cinque amichevoli disputate dall'inizio della stagione - in mezzo solo la vittoria di giovedì scorso a Frosinone - e ad una settimana dalla Supercoppa contro l'Inter, Luciano Spalletti si sforza di trovare l'aspetto positivo di quella che può considerarsi a tutti gli effetti come una disfatta. «Purtroppo sono riaffiorati alcuni nostri antichi difetti - ha proseguito il tecnico giallorosso - che fanno parte delle nostre caratteristiche. Quando abbiamo preso in mano la partita dovevamo chiuderla, invece ci siamo specchiati, ci siamo compiaciuti. Abbiamo avuto la palla per il 3-0 e non l'abbiamo sfruttata, e questo mi fa arrabbiare. Su questo dobbiamo lavorare. La squadra, comunque, mi è piaciuta abbastanza, ad eccezione della mezz'ora conclusiva del secondo tempo. Avevamo diverse assenze e loro sono stati bravi ad avvantaggiarsene». Quella delle assenze però non può essere una giustificazione, anche perché domenica c'è l'Inter e c'è il serio rischio che molti degli assenti di ieri sera non ci saranno nemmeno a Milano. Spalletti lo sa, e pensa già alla nuova sfida con i nerazzurri e alle soluzioni da adottare. «Abbiamo una rosa ampia, ma è normale che quattro o cinque assenze contemporanee ti possono penalizzare. Siamo tranquilli perché abbiamo fiducia sul nostro modo di lavorare. Bisogna dare credito e fiducia a chi giocherà al posto di coloro che hanno giocato di più lo scorso anno».
Quella giallorossa però sembra ancora una squadra incompleta. In settimana potrebbero sbloccarsi due situazioni importanti: quella di Modesto, che oggi sarà a Roma con la Reggina per disputare un'amichevole contro la Cisco Roma, e quella di Cicinho, che anche ieri sera è rimasto a guardare nella Supercoppa di Spagna che il Real ha giocato contro il Siviglia. «Sappiamo che dobbiamo completare la rosa, ma non bisogna lasciarsi intimorire dal risultato della partita, da una prestazione negativa o da una mezz'ora giocata male. C'è da lavorare ma ho visto anche buone cose».

Tra le cose da migliorare, la condizione fisica. La Roma, come domenica scorsa contro il West Ham, ha accusato un calo fisico evidente nei secondi quarantacinque minuti. Per evitare di ripetere l'esperienza di un anno fa contro l'Inter e di subire altre rimonte, bisognerà lavorare parecchio in questa settimana. «La condizione fisica è a buon punto. Sul piano dello scontro fisico siamo un po' penalizzati per via delle nostre caratteristiche. Se non giochiamo sulla velocità e se non c‘è la personalità di continuare a proporre gioco diventa più facile per i nostri avversari». E questo contro l'Inter, che pure non sta messa benissimo visti i risultati delle ultime amichevoli (ieri i nerazzurri hanno perso 4-2 contro l'AZ Alkmaar), non potrà succedere di nuovo.

 
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Brutto ko con la Rubentus

Post n°505 pubblicato il 12 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Contro la Rubentus la Roma brilla nella prima mezz'ora, segna due gol con Vucinic e Mexes, ma poi smette di giocare e rimedia una brutta sconfitta. Il precampionato si chiude con un pesante ko e una sola vittoria all'attivo, contro il Frosinone. Niente di grave, ma dalla settimana prossima, contro l'Inter, si fa sul serio. In palio c'è la Supercoppa. I nerazzurri non stanno meglio di noi, in Olanda ne hanno presi quattro, due dopo l'ingresso in campo di Chivu, schierato da Mancini sulla fascia destra.

A sette giorni dalla Supercoppa contro un'Inter che ha tutta l'aria di essere più forte della Juve vista ieri, la Roma chiude il disastroso ciclo di amichevoli (una vittoria col Frosinone, un pareggio e tre sconfitte) con un risultato indecoroso nelle proporzioni (5-2) e destinato a far discutere per le problematiche tecniche che ha evidenziato. Ci penserà Spalletti, cercando innanzitutto di recuperare quei giocatori (Perrotta, De Rossi, Pizarro, Mancini, Ferrari e Juan, fermato da un risentimento muscolare durante il riscaldamento) che potrebbero restituire dignità per i ruoli chiave della difesa e del centrocampo.

Una partita così richiama sempre massimo interesse e in tribuna accorrono ct di ieri e di oggi (Vicini, Sacchi, Donadoni), altri allenatori (Zaccheroni), ex giocatori (Rizzitelli) mentre le curve si riempiono la Sud di juventini e la Nord di romanisti e anche di cori a volte suggestivi, altre goliardici e qualcuno pure fuori luogo, come quelli dedicati dai romanisti a Pessotto. Per venticinque minuti sul campo giallorosso è il colore del paradiso. Tutto funziona bene, anche l'accostamento cromatico del nuovo sponsor Wind (scritta arancione della stessa tonalità dei risvolti della maglia, baffo azzurro). La Roma ha sempre i tempi giusti sul campo, nella fase di non possesso e per come fraseggia e si dispone come riconquista la palla, sia sul corto, con gli scambi sempre di prima tra difensori, centrocampisti ed esterni, sia sul lungo, con i lanci (a volte abusati) che però nascono spontanei a vedere i tagli efficaci di Vucinic e Giuly dietro i difensori. In mezzo al campo Aquilani è maestoso e Brighi lo asseconda, gli esterni Taddei e Vucinic volano, Totti è ispirato, solo Giuly sembra in ritardo. E quando Taddei all'11' morde alle caviglie di Almiron si ritrova fatalmente il pallone tra i piedi, lo appoggia sulla corsa a Vucinic che appena dentro l'area stanga Buffon sul suo palo. Per un momento la Roma si smarrisce e allenta la pressione soprattutto difensiva dove Panucci va in difficoltà su Iaquinta, terminale offensivo destro di Ranieri, e la Juve costruisce due occasioni (svirgolata di Nedved fuori, uscita tempestiva di Doni su Iaquinta). Ma la Roma palla a terra è incontenibile e la Juve arranca ed è spesso costretta al fallo. Su una punizione dalla trequarti Totti vede partire con i tempi giusti Mexes e lo serve dove pensa che arriverà: ovviamente è un invito a nozze e l'incornata del francese sancisce una superiorità che appare imbarazzante. Invece succede l'incredibile. Il primo gol juventino nasce addirittura in contropiede ed è tutto dire: poi sul lancio di Zanetti per Nedved, Panucci commette l'errore di non fare quel passo che metterebbe il ceco in fuorigioco preferendo abbassarsi per coprire, ma lo prendono in due contro uno e quando Nedved scarica su Trezeguet il destino è scritto in partenza. Cinque minuti e il copione si ripete, stavolta su difesa schierata eppure ancora disattenta, con il suggerimento centrale di Nocerino ancora a Trezeguet, ancora fatale. La partita s'incattivisce, Nedved prova a vincerla con la solita simulazione, ma l'arbitro non ci casca. Poi il ceco calpesta Mexes che lo va a cercare per farsi giustizia sommaria e l'arbitro lo ammonisce. 

Quel che succede nella ripresa è invece inqualificabile. Perché va bene il calcio d'agosto e va bene l'attenuante delle assenze, ma in campo c'è una squadra, la Juve, rinfrancata dalla rimonta persino troppo facile e comunque sufficientemente quadrata, ispirata, tonica, e ce n'è un'altra che non ha né capo né coda, con la difesa larga e disattenta, un centrocampo inguardabile nelle diverse formule proposte da Spalletti (Barusso al fianco di Brighi, poi di Aquilani che per un po' va a fare anche il trequartista senza alcuna fortuna) e un attacco svogliato e mai incisivo, con Esposito sulla destra e Giuly a sinistra e Totti alla ricerca della forma migliore. Così è solo Juventus, con i cambi (prima Del Piero, poi Zalayeta) che la rinvigoriscono nella stessa misura con cui (Esposito, Barusso, Alvarez, Curci, Nonda, Rosi) sgonfiano la Roma. Al 21' è Iaquinta a siglare il sorpasso, riprendendo fortunosamente un tiro sbagliato di Del Piero (su azione partita da un errato disimpegno romanista che molto ha fatto arrabbiare Spalletti). Al 26' Nedved va a cercare Mexes come il francese aveva fatto con lui nel primo tempo (stavolta il ceco voleva vendicare Del Piero) e l'arbitro lo ammonisce applicando lo stesso metro di giudizio. La Juve, invece, come attacca fa male: al 33' Almiron finta il tiro dal limite e serve di velluto Del Piero, solo in area e abile a deviare di testa alle spalle di Curci. Al 35' un pacifico invasore abbraccia Totti prima di essere portato fuori dal campo. Al 44' lo stesso capitano su punizione costringe Buffon al doppio miracolo (su lui e sulla respinta di Rosi) e dal possibile 4-3 si passa al 5-2, per il sigillo di Zalayeta.

 
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Riecco la Nemichevole!

Post n°504 pubblicato il 11 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Rieccola! Torna la "nemichevole" tra Roma e Juventus!

La terza prevista dagli accordi per il passaggio in bianconero di Emerson che nel frattempo sta per cambiare ancora maglia accasandosi a Milano dopo essere passato per Madrid. Ma quella è un'altra storia, questa è invece la storia della prima partita quasi vera della nuova stagione giallorossa. Da oggi si fa sul serio, e non solo per la rivalità con i bianconeri, che non ha certo bisogno di un test estivo per essere ribadita. Oggi è anche il giorno in cui si faranno le prove generali per la Supercoppa, prove che contano parecchio perché la squadra che scenderà in campo non si discosterà poi tanto da quella che vedremo contro i nerazzurri. Non sarà esattamente la stessa solo per colpa di quella serie di piccoli infortuni che hanno infastidito Spalletti e che gli impediranno di schierare De Rossi, Perrotta, Pizarro e Mancini, con gli ultimi due che rischiano di saltare anche San Siro. Gli altri ci saranno tutti da Doni (anche se Curci ha ancora qualche chance di partire dall'inizio) a Juan, da Mexes ad Aquilani. Qualche problema le assenze lo danno in mezzo al campo dove accanto al "principino" Alberto dovrà andare uno tra Brighi e Barusso, mentre il forfait in contemporanea di Mancini e Perrotta porterà Spalletti a reinventare i tre che giostreranno alle spalle di Totti. Sicuri Taddei e Giuly, l'altro posto se lo giocheranno Vucinic, Esposito e Alvarez.

Che sarà partita vera lo dice anche il fatto che sulle maglie giallorosse farà il suo esordio il nuovo sponsor, la Wind, proprio nel giorno in cui di fronte c'è la Juve delle intercettazioni. A proposito di telefonini e di Calciopoli, un anno fa la Juve giocò proprio contro la Roma, era il 4 settembre, la sua ultima partita prima della serie B e la perse con un gol di Montella. Due anni fa finì 2-2, Spalletti aveva appena iniziato il suo lavoro di rigenerazione, e la vittoria ci fu scippata da un rigore fantasma di Del Piero allo scadere. In entrambe le occasioni si giocò a Pescara, stavolta invece si va a Cesena, altro feudo juventino. Per giunta l'ultimo ricordo dello stadio Manuzzi non è per noi dei più felici. Era l'agosto del '96 e la Roma di Carlos Bianchi perse 3-1 in Coppa Italia. Stavolta non ci sono i punti in palio e forse anche per questo in prevendita sono stati venduti solo 7.500 biglietti, circa un terzo della capienza totale, ma altri spettatori si aggiungeranno oggi, prima del fischio d'inizio (ore 20.45, diretta Rai 1 e Roma Channel).

Dall'altra parte troveremo tanti nemici (sportivi) ed un vecchio amico, Claudio Ranieri, che una volta arrivato sulla panchina bianconera sembra essersi dimenticato del suo passato («ho giocato nella Roma nella stagione 1973/74, quindi si parla della preistoria»). La sfida è già iniziata. La Roma dovrebbe scendere in campo con questo 11 iniziale:

4-2-3-1: Doni; Panucci, Mexes, Juan, Tonetto; Aquilani, Brighi; Taddei, Giuly, Vucinic; Totti. 

 
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Modesto potrebbe arrivare in prestito

Post n°503 pubblicato il 11 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Francesco Modesto alla Roma, non più in comproprietà ma con prestito e diritto di riscatto. E' più di un'ipotesi. Ieri in conferenza stampa Spalletti lo ha lasciato chiaramente capire. «Un vice Tonetto in un modo o nell'altro si farà». E probabilmente proprio in questo modo qua. Lo stallo è noto. La Reggina, cioè Foti, vorrebbe cedere il calciatore per intero (anche 4 milioni rispetto ai 5 inizialmente richiesti) perché sa che darlo via per metà le garantirebbe, ovviamente, meno soldi senza preservarla dal rischio-certezza di perderlo magari anche alle buste l'anno prossimo. La Roma ha fatto la sua offerta per la comproprietà ed è di 2 milioni e 250.000 euro, senza giocatori dopo che inizialmente s'era parlato di Rosi (resta un'ipotesi ma piuttosto remota). Con la formula che ha portato Vucinic e che potrebbe portare pure Cicinho, la Reggina avrebbe garantiti i soldi che vuole (o almeno una cifra che più si avvicina al proprio desiderio) mentre la Roma limiterebbe la spesa. E' un'ipotesi di lavoro che si discuterà probabilmente dopo Ferragosto.

Per il resto è tutto noto: Modesto vuole la Roma e basta, ha rifiutato la Russia e due squadre d'Italia, altrimenti resta a Reggio Calabria e Foti lo sa. Alla fine, se la Roma vuole davvero il giocatore, si farà. Solo dopo la Supercoppa, invece, si deciderà definitivamente il destino di Matteo Brighi. Il centrocampista (splendida promessa del pallone italiano quando era un ragazzino) ha convinto Spalletti e non solo lui in questo inizio di stagione, è disposto a fare panchina in una squadra e per un'opportunità così grossa chiamata Roma, ma certo se scoprisse di essere l'ultimo dei centrocampisti possibili potrebbe anche scegliere di andarsene. 

Il Napoli lo vuole, lui, nel caso dovesse andarsene, preferirebbe proprio quel posto: «Di sicuro si deciderà fra il 20 e il 25 agosto, dopo la Supercoppa e prima dell'ultimo giorno di mercato», ha detto ieri al Romanista Vanni Puzzolo. Dipenderà molto dall'eventuale offerta del Napoli. Dipenderà invece da Rosi, oltre che sempre da Spalletti, quale sarà il suo futuro l'anno prossimo. A Frosinone l'altro giorno c'era Giovanni Sartori, il diesse del Chievo, accompagnato da Camillo Mineo, l'agente di Rosi. «Conosco Sartori da tempo, abbiamo parlato di tutto tranne che di mercato - ha detto il procuratore del giovane esterno ancora romanista - C'è ancora molto da valutare. Bisogna capire a fondo le intenzioni della Roma ed eventualmente la formula con cui andare via. Personalmente sono favorevole a un'esperienza di Aleandro lontano da Roma, basta che vada a giocare 30 partite». Il Chievo, al momento, resta la società favorita, almeno su Livorno, Cagliari e Reggina che l'hanno cercato.

L'Atalanta invece cerca il "goleador" Alvarez: pure qui, da capire. Oggi il procuratore di Max Tonetto, Roberto Sistici sarà a Cesena: scontato il contatto con la dirigenza, quasi come il rinnovo del contratto in scadenza. Ferrari e il suo manager, Gianni Corci, invece ancora aspettano, anche perché non hanno fretta.

 
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Cicinho: "Andrò alla Roma"

Post n°502 pubblicato il 11 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Parla Cicinho: «Ho già parlato con mia moglie e con mio padre: se devo andare alla Roma, perché trova un accordo con il Real, ci andrò». E' una dichiarazione che somiglia tanto a un annuncio: non dovrebbero passare troppi giorni, ormai, per quello di Cicinho alla Roma. Lui, Cicero Joao de Cezare, per la prima volta in questa storia fa il nome della società che lo sta seguendo da tempo (pure un anno), questo è il secondo passaggio "ufficiale" dopo la telefonata fra Pradè e Mijatovic in cui il segretario sportivo madridista ha chiesto 12 milioni di euro (gli stessi offerti dal Liverpool) al direttore sportivo romanista. Salvo imprevisti degli ultimi-ultimissimi giorni (questi) Cicinho alla Roma si farà ma non a quella cifra: la società dei Sensi è anche disposta a comprare cash il cartellino del giocatore (per qualcosa attorno ai 7 milioni) ma sta lavorando da tempo per un'ipotesi di prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a proprio favore per la prossima stagione. L'ingaggio annuale di Cicinho sarebbe quello che percepisce col contratto che ha in essere (scadenza 2010) cioè 2,2 milioni di euro. Si sta lavorando da tempo per il momento giusto: questo.
Tutto si sta incastrando, anche nelle dichiarazioni rilasciate da Cicinho nella notte passata dopo la partita col Deportivoe riportate da As . Importanti, anche perché sono il segnale che tanto sottotraccia è successo in questa storia e che sta emergendo visto che ufficialmente (e sarà il terzo e forse decisivo passaggio) la Roma non ha mai fatto un'offerta formale al Real. Ma parla Cicinho: «Io sto tranquillo visto che ho parlato con Schuster e mi ha detto chiaramente che la mia posizione è quella di laterale destro. Il mio desiderio è soltanto quello di aiutare la squadra e la mia prima intenzione è quella di restare e vincere con il Real, ma ho parlato con mia moglie e mio padre e se mi dicono che devo andare alla Roma perché c'è un accordo con il Real, io vado». 

Queste parole sono il segno che il giocatore è stato confortato da chi gli sta attorno e conosce a fondo la situazione: Cicinho fino alla telefonata di Pradè con Mijatovic non era tranquillo (come ha specificato essere adesso) visto che ufficialmente la Roma non s'era mai fatta sentire, adesso è lui che può parlarne, anche se uffficialmente la Roma non ha ancora fatto un'offerta formale. Il cerchio si sta per chiudere: Mijatovic cominicia a fare acquisti, in attesa dell'ufficializzazione di Robben, è arrivato Drenthe e sta per arrivare almeno uno fra Sneijder e van der Vaart. La piazza madridista si sta calmando, Cicinho può anche andarsene. Il fatto che l'esterno brasiliano, che gioca a destra ma col Real non gioca e basta, abbia parlato espressamente della moglie è una specie di altro segnale, o quasi: in questa storia la famiglia non è mai stata contro il trasferimento da capitale a capitale, ma così, in qualche maniera, è stato raccontato per tranquillizzare quei tifosi delle merengues che non vedevano di buon occhio il suo divorzio, non dalla moglie, ma dal Real. Adesso tutto si sta mettendo a fuoco. Al di là delle avances del Liverpool e di un agente uruguagio che da qualche giorno sta proponendo il giocatore in Inghilterra (dove però, piccolo particolare, Cicinho non vorrebbe andare), la posizione ufficiale dello stesso Schuster (perché oggi il Real gioca in Supercoppa con il Siviglia e titolare ci gioca Sergio Ramos), l'operazione a favore della Roma è a un passo dalla felice conclusione. Ieri tra le due società, a livello dirigenziale, non ci sono stati altri contatti (Pradè ha avuto impegni personali), la prossima settimana, più probabilmente appena dopo Ferragosto, potrebbe esserci quello giusto. Le parole sono state dette. Pure quelle, giuste.

 
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Spalletti: "Mi aspetto un vice-Tonetto"

Post n°501 pubblicato il 10 Agosto 2007 da Urbe_immortale

La conferenza stampa di Luciano Spalletti a Trigoria. Il tecnico giallorosso parla ancora di mercato: "Un vice Tonetto? Quello è un discorso da mettere a posto, mi aspetto che arrivi. Cicinho? Ne seguiamo anche altri con le sue caratteristiche"

Condivide il pensiero di Conti sullo scudetto?
Provarci sempre. Noi ci abbiamo provato anche due anni fa, che si veniva da una stagione bruttissima. Conti dice bene, è sicuramente stimolante quello che è il suo pensiero. Non è proprio come è stato riportato, però lì si torna ai soliti discorsi. Provarci sta nel comportarsi in modo professionale, facendo fatica di giorno in giorno, non programmando a lunga scadenza. E comunque io non posso promettere niente.

Perché?
Perché io sono molto tifoso della Roma e non mi va di promettere.

Però la squadra è rinforzata?
Noi cercheremo di fare il nostro, anche se è vero che la nostra squadra è stata rinforzata. Vedremo di portare in fondo il discorso del mercato nel miglior modo possibile, affinchè si provi a fare tutto quello che si vuole.

Lo aspetta un vice Tonetto?
Sì, quello è un discorso da mettere a posto. I calciatori ci vogliono quando si giocano tante partite.

Di nuovo la partita con la Juventus. Cosa pensa?
Abbiamo ancora dei dubbi. Domani è un test ancora più preciso. E' l'ultima amichevole prima di una partita vera.

Cosa pensa delle dichiarazioni di Domenech?
Con questo discorso si entra in un vicolo cieco. Quello che ha detto mi sembra molto esagerato.
E Valentino Rossi?
Non lo so, non so rispondere.

Cicinho è un esterno basso o alto? Non mi sembra che sia un mistero che è un giocatore che seguite...
Io vorrei parlare dei giocatori che ho a disposizione. E' un'imposizione da parte mia. Come Cicinho ce ne possono essere altri. Per non far confusione, si parla di quelli che abbiamo.

Andreolli è uno dei due giocatori che si aspetta dopo la partenza di Chivu?
Per essere a posto dobbiamo avere due giocatori per ruolo. A meno che qualcuno ci chieda di andare via e noi lo dobbiamo andare a sostituire. Se poi c'è il ragazzino di buona prospettiva, che ci consente di avere anche un numero maggiore di calciatori, va bene.

Chi è in dubbio per la Supercoppa?
Devo vedere bene. Per domani sera Pizarro, Ferrari e Mancini sia difficile. Taddei lo recupero, Perrotta e Aquilani pure. De Rossi lo faremo giocare, anche se non è al top perché si è allenato dopo, per cui va gestito per non incorrere in strappi.

I convocati li dà oggi?
Li posso pure dare oggi, vedremo.

La sfida con la Juventus vuol dire qualcosa di particolare?
Per me sono particolari tutte le sfide di un certo livello, che verificano le nostre potenzialità, ancora di più se si chiama Juventus.

Come valuta l'amichevole di Frosinone?
Abbiamo fatto un discreto allenamento. Mi fa piacere che abbiano giocato anche quelli più titolari. E' stata una partita combattuta, il Frosinone mi ha fatto una buonissima impressione. In generale le cose sono state fatte bene. Mi creano qualche difficoltà questi infortuni che non permettono ad elementi di livello di allenarsi in maniera corretta.

E' preoccupato che qualche giocatore della Roma non si alleni bene in vista della Supercoppa?
Ora abbiamo un numero superiore di calciatori che possiamo sostituire. Però giocatori come Mancini, Pizarro e De Rossi è sempre meglio averli a disposizione, un pochettino mi dispiace che non si siano allenati. Li potrei utilizzare anche al 50% della condizione? E' una cosa da valutare.

L'Inter come l'ha trovata?
Secondo me ha migliorato ulteriormente, è la squadra più forte del campionato. Ha nelle potenzialità tanta roba. Ha preso giocatori come Chivu e Suazo che possono far fare un ulteriore salto di qualità.

Ha intenzione di cambiare il modulo?
Per quanto riguarda un modo di allenarsi, abbiamo preso in considerazione di mantenere le stesse caratteristiche di gioco e rafforzarle. Se si va a fare un discorso generale, questo modulo va incontro alle caratteristiche dei nostri giocatori. Poi è normale che durante la partita si possono fare dei cambiamenti, però come modo di lavorare, continueremo così.

La percentuale di forma in vista della Supercoppa?
E' difficile dirlo, non saremmo perfetti, però saremo in buone condizioni. Dispiace solo questi infortuni.

 
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A Frosinone decide Alvarez

Post n°500 pubblicato il 10 Agosto 2007 da Urbe_immortale

La Roma vince la sua prima amichevole estiva, ma per i paradossi del calcio d'estate regala le migliori cose (e il gol del vantaggio di Alvarez poi difeso fino alla fine) nel primo tempo, con la squadra delle cosiddette riserve (in alcuni casi, viste le assenze iniziali, riserve delle riserve) opposta al miglior Frosinone. La partita, cominciata con mezz'ora di ritardo per l'incidente al pullman dei padroni di casa di cui riferiamo a parte, è tirata e ben giocata soprattutto nel primo tempo, grazie alle continue accelerazioni degli esterni giallorossi e alla solidità della squadra di casa, attesa da un promettente campionato di serie B. I ritmi agonistici scemano poi nel secondo tempo, quando le sostituzioni cambiano faccia alle squadre e in teoria dovrebbero dare alla Roma la possibilità di prendere il largo. Invece la squadra giallorossa resta contratta e non trova più la profondità (forse perché larghi vanno Alvarez a destra e Vucinic a sinistra, già provati da un'ora di continui allunghi) e il Frosinone infrange i suoi tentativi di pareggio sul muro di Mexes, Juan e Doni. Bella, in ogni caso, la cornice di pubblico

L'atmosfera al Matusa è infatti quella delle partite vere, con il tutto esaurito e una Curva Sud compatta e rumorosa, anche se la formazione inizialmente schierata da Spalletti è ampiamente rimaneggiata. Totti è in panchina, ma è ovviamente il più osannato appena la sua zazzera bionda si intravede dal sottopassaggio, prima dell'inizio. Poi, in rappresentanza anche di Perrotta e De Rossi, ritira un premio donato dal presidente frusinate Stirpe per la vittoria mondiale di un anno fa. Accanto al capitano siedono Doni, Panucci, Juan, Mexes, Giuly, Tonetto e poi i giovani Marsili e Della Penna. In campo, nella bella divisa bianca con gli omini della Kappa ridimensionati sulla spalla, Spalletti cerca indicazioni per il futuro e per le gerarchie della panchina, con la coppia babies di difensori Freddi-Andreolli, Rosi a destra e Cassetti a sinistra (dove dovrà abituarsi a giocare quando arriverà Cicinho), in mezzo i muscolari Brighi e Barusso, davanti Esposito e Alvarez guizzanti e a tratti imprendibili sulle fasce, con due attaccanti in verticale: dietro Vucinic, davanti Nonda. La palla scorre che è un piacere anche nelle asprezze di un avversario poco disponibile a far da sparring partner e disposto a specchio, con l'ex promessa laziale Evacuo davanti, con Pecchia alle sue spalle e il talentuoso Lodi sulla destra e sei uomini votati alla difesa, a far diga davanti a Sicignano, che una volta parò un cucchiaio storto di Totti su rigore. Il Frosinone si rende pericoloso due volte, su altrettanti disimpegni sbagliati di Brighi, assai difettoso nell'impostazione: la prima volta Evacuo arriva con un attimo di ritardo sull'imbeccata bassa di Lodi da sinistra, la seconda è lo stesso Lodi (il migliore di Cavasin) a sfiorare l'incrocio sulla punizione fischiata per il fallo cui è stato costretto Rosi al limite dell'area. Ma Spalletti può sorridere per la sorprendente prova di Alvarez (suo il gol del vantaggio al 30', con splendida rifinitura col colpo sotto dopo imbeccata di Vucinic), per i progressi di Vucinic (sfortunato e un po' approssimativo nelle conclusioni, ma presente in tutte le manovre d'attacco) e di Esposito e per la dignitosa prova degli esterni bassi, Rosi e Cassetti. Benino anche i giovanissimi centrali anche se il banco di prova per loro non era irresistibile.

Per un quarto d'ora Spalletti tiene in campo la stessa squadra del primo tempo e praticamente non succede niente, se non un paio di iniziative dei padroni di casa con conclusioni senza pretese di Evacuo e Cariello. Poi il tecnico concede mezz'ora alla squadra titolare, la stessa che scenderà in campo con la Juventus e presumibilmente con l'Inter tra dieci giorni per il primo trofeo della stagione. Entrano in campo contemporaneamente Doni, Panucci, Mexes, Juan e Tonetto, resta invariato il centrocampo, e davanti Totti e Giuly (alle spalle), mentre Alvaretto va a destra e Vucinic a sinistra. Gli altri sono quelli restati a casa: Pizarro, Ferrari, Mancini, Aquilani, De Rossi, Perrotta, Taddei, tutti alle prese con acciacchi di varia natura. Il Frosinone sfiora subito il pareggio, prima su contorsione di Ischia di testa con Doni che vola sulla sua destra e poi con la successiva conclusione di Pecchia che sulla respinta del portiere non trova la porta e spara alto. Poi entrano anche gli altri primavera, Marsili e Della Penna e, a sottolinear il clima goliardico, i tifosi della Sud intonano subito il coro «Della Penna facci un gol». Anche in campo non c'è molta voglia di impegnarsi e la Roma, nonostante l'evidente a questo punto superiorità tecnica, non costruisce occasioni nitide (se non con colpo di testa di Giuly su assist di Totti e con una doppia sfortunata conclusione di Panucci) ed è anzi il Frosinone a rendersi ancora pericoloso. Ma finisce 0-1.

 
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A Frosinone scende in campo la Roma B

Post n°499 pubblicato il 09 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Si torna in campo, a caccia dei gol e della prima vittoria di questo precampionato. Si gioca a Frosinone, stadio Matusa, alle 20.30 (diretta su Roma Channel). Ed è soprattutto la partita delle seconde linee, perché tra due giorni c'è la Juventus, perché qualche campione è ancora ko e qualche altro non vuole rischiare. Perché, prima della fine di questa sessione di calciomercato, la Roma vorrebbe "piazzare" alcuni suoi "gioielli", da Nonda al giovanissimo Freddi. Elementi validi, che rischiano però di non trovare spazio nel rinnovato mosaico spallettiano. Nella lista dei possibili partenti c'è anche Kuffour, che tuttavia non sarà nella lista dei convocati per Frosinone, perché volato in Ghana a causa della scomparsa del padre. Forfait certi anche quelli di Mancini (alle prese con una fascite plantare), Pizarro, Perrotta e Ferrari. I quattro, ieri, hanno svolto allenamento differenziato. E puntano a recuperare per la gara di Supercoppa Italiana del 19 agosto, anche se Amantino e Matteo rischiano seriamente di saltare il big match. Fuori dal gruppo, a Trigoria, anche Totti, De Rossi e Cassetti, in forte dubbio per l'amichevole di stasera. Si deciderà se inserirli nell'elenco dei convocati soltanto stamattina, dopo la seduta di allenamento. La situazione del capitano, comunque, non è allarmante: per lui un semplice affaticamento muscolare. Storia a parte quella di Zarineh, che ieri è stato presentato dalla Cisco Roma e che oggi si aggregherà alla nuova squadra. Infine, gli ultimi campioni arrivati: Juan, Giuly ed Esposito. Tutti dovrebbero partire alla volta di Frosinone e disputare almeno uno spezzone di gara. Tra i canarini, invece, potrebbe trovare posto, magari a partita in corso, Massimo Margiotta. L'attaccante è squalificato fino al 30 novembre per la vicenda del calcio-scommesse, ma può comunque disputare le amichevoli. La cornice, ovviamente, sarà quella delle grandi occasioni. Stadio gremito, qualche posto vuoto solo in Sud, nel settore ospiti, dove comunque si accomoderanno circa duemila tifosi giallorossi.

La Roma dovrebbe scendere in campo con questa formazione:
4-2-3-1: Julio Sergio; Rosi, Andreolli, Mexes, Tonetto; Barusso, Brighi; Esposito, Aquilani, Alvarez; Vucinic. All: Spalletti.

 
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Per Cicinho si aspetta una risposta dal Real

Post n°498 pubblicato il 09 Agosto 2007 da Urbe_immortale

La Roma dà i dieci giorni al Real Madrid per Cicinho. È questa l'ultima novità, in ordine di tempo, nella trattativa che la società giallorossa sta portando avanti con le merengues. Non si tratta di un atto di forza da parte dei giallorossi nei confronti degli spagnoli, anche perché i rapporti tra le due società sono ottimi e si sono consolidati dopo l'affare Chivu nonostante il mancato passaggio in Spagna del romeno, ma solo di una logica strategia di mercato. La Roma, in sostanza, si è data e ha dato al Real Madrid 10 giorni di tempo per prendere una decisione definitiva sul brasiliano. Poi, se la trattativa non sarà conclusa entro il 20 agosto, dirotterà le sue attenzioni verso altri obiettivi. Nomi non se ne fanno però il ds Pradè, anche attraverso le segnalazioni di Daniele Baldini e degli osservatori giallorossi, potrebbe avere già individuato un secondo obiettivo, che potrebbe arrivare dal mercato francese. L'eventuale vice Cicinho sarebbe comunque un comunitario, anche perché la Roma ha esaurito il bonus di extracomunitari con l'acquisto di Juan. In questo senso assume importanza anche la cessione al Bellinzona del nigeriano Wahab, che ha liberato un posto da extracomunitario che potrà essere riempito a già da gennaio (la stessa operazione che ha fatto il Milan con l'acquisto di Pato). Il piano di riserva, insomma, è pronto anche se la Roma (da Spalletti a Totti fino ai tifosi) considerano sempre Cicinho come l'obiettivo numero uno.

Due giorni fa c'è stato il primo contatto ufficiale dopo una serie di corteggiamenti che va avanti da qualche settimana. Una telefonata ufficiale in cui è stata chiesta la disponibilità del Real di vendere il giocatore e il suo prezzo. La risposta è stata la seguente: «Il giocatore costa 12 milioni (l'offerta che ha presentato il Liverpool n.d.r.)». Il problema però non è tanto il prezzo, sul quale la Roma è convinta di arrivare ad un accordo con gli spagnoli, e nemmeno l'ingaggio del brasiliano, che guadagna 2 milioni e 200 mila euro a stagione (una cifra che rientra nel tetto degli ingaggi di Trigoria), quanto la situazione societaria del Real che non può permettersi di cedere nessuno prima di aver messo a segno un colpo con la c maiuscola (Pepe non è considerato tale nonostante l'investimento di 30 milioni di euro). Per questo motivo la Roma si sta comunque guardando intorno e si è data 10 giorni di tempo.La situazione però si potrebbe sbloccare nelle prossime ore periché ieri i giornali spagnoli davano come imminente l'arrivo del giovane olandese Drenthe, che starebbe forzando la mano al Feyenoord (che ha chiesto 18 milioni) per vestire la camiceta blanca. Con il suo arrivo Schuster, messo sempre più sotto pressione da tifosi e critica tanto che c'è già chi rimpiange Capello, sistemerebbe il reparto arretrato, soprattutto sulle fasce. A sinistra infatti avrebbe Drenthe e il brasiliano Marcelo mentre dalla parte opposta ci sono Salgado e Sergio Ramos. L'arrivo dell'olandese libererebbe di fatto Cicinho, che ha ribadito al Real che in caso di partenza la sua sola destinazione gradita sarebbe la Roma: né il Liverpool e né il Chelsea. Entro il 20 agosto però, altrimenti la Roma sarà costretta a cercare altrove.

 
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Bruno Conti: "Non siamo inferiori a nessuno"

Post n°497 pubblicato il 09 Agosto 2007 da Urbe_immortale

«Abbiamo colmato il divario con Milan e Inter
ce la giocheremo in campionato e in Champions
Spalletti è soddisfatto, ma non è certo finita qui»

«Non ci serve una punta, Vucinic sarà la sorpresa del campionato. Non ho rimpianti per Chivu, è stato condizionato dai suoi procuratori»

«De Rossi e Aquilani rinnoveranno il contratto. Come Mexes, che poteva avere tutto quello che voleva, ma ha rinunciato a tante offerte»

«Lo scudetto? Dobbiamo provarci. Abbiamo a disposizione un buon gruppo, Spallettti è soddisfatto e sarebbe inutile nascondersi». Parola di Bruno Conti, il Marazico. Il direttore tecnico giallorosso è intervenuto ieri pomeriggio ai microfoni di Radio Radio, facendo un punto sulla situazione e sugli obiettivi della Roma nella stagione che è appena cominciata. Ma non solo, perché si è parlato anche di mercato «Modesto e Cicinho non sono ancora giocatori della Roma, per cui adesso ci godiamo quello che abbiamo», dei rinnovi di alcuni giocatori in scadenza di contratto «non credo che ci saranno problemi per i rinnovi di Ferrari e Tonetto» e di un calcio, il suo, che non c'è più «prima c'era molto più attaccamento alla maglia, oggi è diventato tutto difficile anche a livello giovanile. C'è troppa esasperazione: i procuratori, i genitori, i grandi interessi che orbitano attorno a questo mondo».

LA SFIDA ALL'INTER «Non voglio fare confronti. Li lascio fare agli altri. Posso dire, però, che in questi due anni abbiamo cercato di fare un grande lavoro. Abbiamo cercato di mantenere i giocatori più importanti, abbiamo rinnovato dei contratti e dovremo rinnovarne altri come quello di De Rossi e Aquilani. Abbiamo fatto degli acquisti importanti cercando di completare la rosa visti i tanti impegni che avremo. In questa prima parte di preparazione abbiamo visto giocatori motivati, con la voglia giusta; giocatori che sono entrati subito negli schemi di Spalletti. Siamo abbastanza ottimisti, dunque, se continueremo a portare avanti il lavoro fatto sin qui penso che potremo fare buone cose».

LA SUPERCOPPA «Già il 19 in Supercoppa con l'Inter saremo chiamati ad una prova importante e da lì inizieremo a valutare le nostre potenzialità. Abbiamo un buon gruppo, possiamo toglierci altre soddisfazioni. Questo è un anno nuovo e dobbiamo partire con il piede giusto: sarà una partita importante e abbiamo tanta voglia di fare bene».

SCUDETTO O CHAMPIONS? «Sono due competizioni importantissime. Abbiamo cercato di completare la rosa in tutti i ruoli, anche se manca ancora qualcosa. Abbiamo la possibilità di lottare per entrambe le manifestazioni, basta solo essere più cinici in certi momenti. Il nostro è un campionato molto difficile ed equilibrato. Spalletti è già contento di quello che ha ora a disposizione, sono due anni che porta avanti questo progetto e ci sta dando grandi soddisfazioni. E' inutile dire "No, non ci proviamo". Abbiamo a disposizione un buon gruppo, perché non provarci? Penso che ci siamo anche noi, lo abbiamo dimostrato lo scorso anno. Il paragone con le milanesi non è facile, perché hanno fatto un grande campagna acquisti e hanno delle rose molto importanti. La Roma non è da meno, e dirà la sua».

IL MERCATO «Abbiamo ancora tempo sino alla chiusura del 31 agosto per valutare alcune situazioni, però sul mercato ci siamo. Valuteremo con Spalletti se e cosa dovremo andare a completare. Modesto e Cicinho non sono ancora giocatori della Roma, per cui adesso ci godiamo quello che abbiamo. Se capiteranno delle situazioni importanti e il mister le avallerà, le andremo a valutare. Ancora non c'è niente né per Cicinho e né per Modesto. Szetela (l'americano con passaporto polacco accostato alla Roma n.d.r.)? Sono tante le voci che leggiamo sui giornali, a noi piace fare i nomi solo quando c'è l'ufficialità di un acquisto. Se ci sono giocatori importanti, è chiaro, non ci facciamo scappare nulla. Grazie al lavoro dei nostri osservatori, valutiamo cosa offre il mercato».

I RINNOVI «Sono convinto che Ferrari e Tonetto rinnoveranno, sono giocatori che ci hanno dimostrato il loro valore. Sono contento per Matteo (Ferrari ndr) che dopo quello che aveva vissuto il primo anno è riuscito a riscattarsi. Anche Tonetto è una grande realtà della Roma. Sono giocatori importanti, per cui cercheremo di prolungare i loro contratti e tenerli nella Roma. Aquilani? So bene qual è il suo pensiero. In passato quando abbiamo rinnovato il suo rapporto con la Roma, il papà è stato orgoglioso e contento che Alberto avesse fatto questa scelta. Lo scorso anno ha avuto dei problemi fisici, quest'anno è partito bene. Ha grande voglia di dimostrare le sue qualità. Il pensiero di Alberto è soltanto quello di rimanere alla Roma».

CHIVU «Cristian è un grande professionista, oltre che un grande calciatore. E' stata una situazione iniziata molto tempo prima, lui stesso ha detto di essersi sentito condizionato dai suoi procuratori a cui è molto legato. Non poteva dire di no a quell'offerta e si è trovato in grande difficoltà anche lui. Ha fatto questa scelta, gli faccio il mio in bocca al lupo e l'importante è che contro la Roma non giochi ai livelli con cui ha giocato in questi anni con noi…»

LA ROMA DEI ROMANI «Totti, De Rossi e Aquilani sono ragazzi dotati di grande professionalità. Non dimentichiamoci anche gli altri però, come ad esempio Mexes che ha firmato il rinnovo, nonostante le numerose offerte che gli sono giunte. Significa che qui ha trovato un ambiente sano, dove ci sono dei programmi importanti».

VUCINIC «Non stiamo cercando un attaccante. Avete visto quello che sta facendo Totti? Ha grande voglia di giocare in avanti e quest'anno è stato il capocannoniere della serie A. Penso che la sorpresa, piuttosto, sarà Vucinic: lo scorso anno è arrivato con dei problemi fisici, quest'anno sta lavorando alla grande e dimostrerà di essere anche lui un grande giocatore»

ROMANTICO «Quando giocavo io era un calcio totalmente diverso, c'era un rapporto più diretto. Può sembrare patetico oggi, ma in passato arrivare a certi livelli era davvero sinonimo di tanti sacrifici. C'era molto più attaccamento alla maglia, oggi è diventato tutto difficile anche a livello giovanile. C'è troppa esasperazione: i procuratori, i genitori, i grandi interessi che orbitano attorno a questo mondo. Da giovane partivo da Nettuno con il treno, prendevo a Roma la metropolitana e dalla Magliana al Tre Fontane andavo ad allenarmi a piedi. Cerchiamo di inculcare oggi certi valori, ma è sempre più difficile».

 
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Post N° 496

Post n°496 pubblicato il 08 Agosto 2007 da Urbe_immortale

RICOMINCIAMO!

 
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