Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Settembre 2007

Rosella Sensi: "Risultato bugiardo"

Post n°616 pubblicato il 24 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Tanta rabbia e delusione per quello che questo Roma-Juventus poteva essere e non è stato. Lo si legge anche negli occhi di Rosella Sensi al momento dell'uscita dalla tribuna autorità. Attorniata dal doppio degli uomini della sicurezza rispetto alle altre partite, l'amministratore delegato in giacca bianca e pantaloni neri (proprio oggi?) trova comunque le parole per riempire di elogi i suoi ragazzi. «Hanno disputato una gran bella partita, ed il risultato è bugiardo. La Roma è stata nettamente superiore. Meritavamo di vincere perché abbiamo costruito tantissime occasioni da gol». Ancora una volta ha esultato da vera tifosa ai gol di Francesco Totti, soprattutto sul secondo quello che aveva ribaltato il risultato a favore della Roma: «Francesco ha dimostrato ancora una volta di essere un grande campione, ma anche gli altri sono stati molto bravi. Peccato non aver chiuso in tempo la partita come avremmo meritato».

Troppi errori sottoporta, il gol mancato da Perrotta è da mangiarsi le mani: «E' troppo facile dirlo adesso. Io non riesco un motivo per cui rimproverare i ragazzi. I gol falliti sono cose che succedono a chi produce tante occasioni da gol soprattutto in velocità». Quando esce fuori l'argomento scudetto Rosella Sensi professa calma, così come nel momento in cui i microfoni gli si moltiplicano davanti al viso: «Abbiamo dimostrato di essere una gran bella squadra, ed il nostro campionato deve andare avanti senza problemi. Il gruppo è compatto e gioca un calcio bellissimo. Episodi sfavorevoli come quello che ci è capitato oggi non si ripeteranno troppo spesso». A proposito del gol di Iaquinta ci sono state proteste da parte dei giocatori sulla decisione di Moranti di dare il fallo laterale alla Juve: «Lasciamo perdere queste cose.Non voglio commentare l'arbitraggio. La Roma ha dimostrato di essere un'ottima squadra anche al cospetto della Juve, e questa è l'ennesima conferma che il mister sta lavorando bene e che la stagione può regalarci delle belle soddisfazioni. E questo mi basta!».Guardando la classifica c'è da ringraziare qualcuna tra quelle squadre che hanno affrontato le dirette concorrenti al titolo: «A dimostrazione del fatto che il campionato è molto equilibrato e gli imprevisti sono dietro l'angolo».

 
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Cicinho: "Mica ho capito..."

Post n°615 pubblicato il 24 Settembre 2007 da Urbe_immortale

«L'arbitro ha indicato l'orologio, ma per la perdita di tempo avrebbe dovuto ammonirmi. Sul rigore sono stato sfortunato
Penso di aver giocato bene e che brividi la "torcida" dell'Olimpico»

Aveva gli occhi del mondo puntati addosso,compresi quelli del suo Brasile, ma uno come lui a certe cose ci è abituato da tempo. Certo è che Cicinho questo Roma-Juventus non se lo dimenticherà presto: «Mi dispiace molto perché la squadra è stata nettamente più brava, ha costruito tante occasioni da gol e meritava la vittoria. Sensazioni in questo debutto all'Olimpico? E' stato bellissimo già il primo impatto quando mi dirigevo verso la panchina. Si sentiva che non era una partita come le altre e la cornice di pubblico, la torcida era qualcosa da far venire i brividi».

Il brasiliano è soddisfatto della sua prestazione: «Penso di aver giocato bene. Certo non è che potevo dimostrare tutto in novanta minuti, ma mi ritengo soddisfatto e su questo cercherò di lavorare di più per migliorare nelle prossime occasioni che il mister mi offrirà». In effetti da due suoi lanci millimetrici sono nate prima l'azione del secondo gol giallorosso, quando tagliando il campo ha pescato Mancini sul lato dell'area avversaria, e poi l'occasione d'oro fallita da Perrotta. Ma l'indice dei tifosi è puntato verso di lui sulla manovra difensiva. La Juventus nella ripresa, infatti, ha avuto due occasioni da gol ed in entrambe Cicinho ha ricoperto il ruolo del colpevole. «Nell'episodio del rigore sono stato un po' sfortunato. Ho cercato di togliere il pallone a Nedved ma ho trovato il suo piede. Per fortuna poi che Del Piero ha tirato fuori». E sull'episodio del fallo laterale e del conseguente 2-2? «Non ho capito nulla su quello che è successo. L'arbitro mi ha indicato l'orologio e quindi ho pensato che avesse giudicato la perdita di tempo. Ma allora perché non mi ha ammonito?»

C'è spazio anche per la nazionale brasiliana, nei pensieri di Cicinho. Nel suo Paese i tifosi, tramite un sito internet, gli hanno riconsegnato la maglia da titolare come laterale destro: «Sono molto felice per questo ed orgoglioso per il fatto che la scelta venga dai tifosi. Io cercherò di farmi trovare pronto così come quando mi capita di scendere in campo per la Roma». Quanto ai suoi compagni nella Roma, anche Juan ha avuto la fiducia dei tifosi essendo stato eletto centrale difensivo accanto a Lucio, mentre a Doni, l'attuale titolare, i tifosi brasiliani hanno preferito Rogerio Ceni del San Paolo, il portiere-goleador che batte le punizioni come pochi al mondo.

 
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De Rossi: "Morganti in giornata no"

Post n°614 pubblicato il 24 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Daniele De Rossi è stato autore di un bel gesto dopo il rigore sbagliato dal Pippero. E' andato verso il compagno in azzurro e lo ha consolato accarezzandogli la testa.

Capitan Futuro però, ai microfoni di Roma Channel chiarisce tutta la sua amrezza per l'assurdo pareggio subito all'87° da una Juventus che meritava ampiamente la sconfitta:

«Abbiamo perso l'occasione per un bel distacco, ma noi andiamo avanti. Quando la Roma vinse il suo ultimo scudetto, perse alla quarta contro l'Inter e Capello disse: siamo una grande squadra. Abbiamo avuto tante palle gol e per vincere qualcosa bisogna avere quel pizzico di cinismo in più che non ti fa prendere un gol rocambolesco all'ultimo». Gol nato da un controfallo che De Rossi contesta: «Quando c'è uno che perde tempo (nel caso Cicinho) si ammonisce e si ribatte il fallo. Non si cambia squadra che batte il fallo. E allora se batto in ritardo una punizione dentro l'area l'arbitro che fà? Mi dà rigore contro? Morganti è un grande arbitro, ma diciamo chiaramente che per lui oggi è stata una giornata no e ci siamo andati per le piste noi, perchè ci ha danneggiato. Già sul rigore era stato molto generoso perchè Nedved ha fatto quello che sà fare meglio, cioè buttarsi per terra, ma poi sul quel cambio di fallo laterale è stato proprio assurdo».

 
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Cassetti: "Andiamo avanti. Campionato ancora lungo"

Post n°613 pubblicato il 23 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Marco Cassetti ai microfoni di Roma Channel. “C'è un po' di rammarico perché siamo andati in vantaggio meritatamente. Abbiamo creato tante occasioni, ma la Juventus è una grande squadra, con carattere, e siamo stati puniti allo scadere. Abbiamo cercato di imporre il nostro gioco, ma loro erano messi molto bene in campo. C'erano pochi spazi. Tutto sommato non abbiamo perso ed abbiamo compiuto un altro passo in avanti. Andiamo avanti per la nostra strada. Il campionato è lungo e duro per tutti, siamo solo alla quarta giornata e c'è ancora tempo. Quando subisci un gol alla fine, quando pareggi e meritavi di vincere è normale il rammarico. Non abbiamo perso, comunque, dobbiamo andare avanti così”.

 
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Brighi: "Siamo sempre primi. Pensiamo alla Fiorentina"

Post n°612 pubblicato il 23 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Matteo Brighi a fine partita ai microfoni di Roma Channel. "In occasione della rimessa in gioco di Cicinho poi invertita a favore della Juventus, abbiamo capito poco anche noi. Purtroppo sul lancio di Chiellini siamo stati disattenti, anche se la difesa era piazzata. Peccato che sia finita così. La partita l'abbiamo fatta noi, loro hanno creato pochissime occasioni da rete. Purtroppo oggi abbiamo concretizzato poco, siamo stati meno bravi che in altre circostanze. Dovevamo chiudere la partita. Adesso dobbiamo guardare avanti ai tanti impegni di questo mese terribile. Abbiamo fatto una buona prestazione e ora pensiamo alla Fiorentina. Rimane il primato in classifica, ma siamo solo all'inizio del campionato".

 
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Perrotta: "Non parlo dell'arbitro"

Post n°611 pubblicato il 23 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Simone Perrotta ai microfoni di Roma Channel al termine della partita con la Juventus. "Non voglio commentare la decisione dell'arbitro in occasione della rimessa di Chiellini. Meritavamo la vittoria, dopo il vantaggio Trezeguet, siamo riusciti a rimontare, a passare in vantaggio e a creare tantissime occasioni da rete per il 3-1 che avrebbe concluso la gara. Mi dispiace per quella che è capitata a me. Nelle ultime partite purtroppo mi trovo a commentare gol sbagliati da me. Ripeto, mi dispiace, ma fa parte del calcio. Spero di rifarmi contro la Fiorentina. La squadra, comunque, ha giocato bene. Siamo consapevoli che la battuta di arresto di oggi è frutto della casualità. Non abbiamo sfruttato occasioni da rete create. Ho visto bene la Juventus, ma noi siamo stati superiori quest'oggi. Loro hanno un organico composto da giocatori di un certo calibro e lotteranno fino alla fine per lo scudetto. Aquilani e De Rossi hanno giocato molto bene. Il pallino della manovra l'abbiamo avuto sempre noi. Loro hanno sfruttato gli episodi. C'è rammarico soprattutto per essere stati raggiunti nel finale. I pareggi di Inter e Milan? Sono la dimostrazione che questo è un campionato molto equilibrato e che le cosiddette piccole possono dare filo da torcere a tutte le squadre. Sarà un campionato equilibrato fino all'ultima giornata".

 
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L'amarezza di Spalletti: "Siamo stati sfortunati"

Post n°610 pubblicato il 23 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Spalletti commenta il 2-2 davanti alle telecamere di Roma Channel: "Il calcio di rigore non voglio commentarlo, non si commentano gli episodi a favore e neanche quelli contro. Comunque il penalty è giusto ma Nedved al momento del contatto è già in caduta. Dobbiamo fare attenzione a queste situazioni, in questi casi gli attaccanti prendono molti vantaggi. Morganti ha fatto bene a fischiarlo e bisogna dirlo. La prestazione dei ragazzi è stata importante, hanno disputato una grande partita. Siamo stati sfortunati, ma se continuiamo così verremo sicuramente premiati. Abbiamo tanti pregi, ma abbiamo ancora qualche difetto in fase realizzativa. Ma andiamo avanti così, con il nostro modo di giocare e fare spettacolo, a costo anche di sbagliare qualcosa. In occasione della rimessa di Chiellini non ho protestato, ho parlato soltanto con il quarto uomo. Vorrei sottolineare il saluto conclusivo a metà campo molto bello tra i giocatori. E' un gesto di sportività, bisogna dare un contributo di crescita. Qualsiasi episodio o atto di violenza disturberà sempre i risultati della squadra e la crescita di un club. Non mi aspettavo a dire il vero, una Juventus in campo con Del Piero, Iaquinta e Trezeguet. Sono tre ottimi calciatori e Ranieri è stato bravo a gestirli facendoli giocare insieme. Possono convivere, hanno fatto una grande partita. Contro la Fiorentina sarà una gara delicata, come lo è stata quella di oggi e quella precedente. Meglio non parlarne per delicatezza..."

 
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Roma beffata da una piccola Juventus. 2-2 all'Olimpico.

Post n°609 pubblicato il 23 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Una beffa. Possiamo dirlo senza alcun problema. Questo è quello che si deve dire quando si domina una gara, si controlla un avversario che comunque è rognoso, e poi si subisce il gol del pareggio a 3 minuti dalla fine e sulla quarta conclusione concessa agli avversari fino a quel momento. 

Roma-Juventus è stata quello che ci si aspettava: Claudio Ranieri, tecnico juventino ma testaccino e tifoso della Roma, si è dimostrato per quel minestraro che è. Il motto impartito alla sua truppa è stato quello del catenaccio e contropiede, ed alla fine, si è ritrovato in mano un punto ormai inesperato per la Juve, mentre la Roma si è ritrovata privata di due punti che avrebbero messo già una voragine di distacco con la seconda in classifica.

Un 2-2 che ci lascia l'amaro in bocca, perchè come avviene ormai troppo spesso, troppe volte abbiamo fallito il gol che avrebbe chiuso la partita. Perrotta e Mancini hanno fallito 4 occasioni che ancora urlano vendetta, ed il migliore in campo della Juventus alla fine è stato sicuramente Buffon, che ha salvato la porta juventina in almeno tre occasioni con altrettanti interventi strepitosi.

I giallorossi sul piano del gioco hanno fatto molto di più rispetto ai bianconeri, ma la Juve alla fine si è ritrovata con un punto che alla fine, è stato festeggiato come fanno, giustamente, tutte le provinciali che strappano un pareggio al 90° in casa della prima della classe.

Francesco Totti si conferma il condottiero giallorosso: oggi sontuoso con una doppietta, che ha rimontato il gol dell'illusione bianconera di Trezeguet. Il duello tra i due per la classifica cannonieri promette scintille. Poi alla fine Iaquinta all'87° ha fissato il risultato finale, grazie ad un controfallo assurdo fischiato per un fallo laterale battuto troppo avanti da Cicinho. Cose del genere, accadono 100 volte a partita in tutte le partite, ma ovviamente, vengono fischiate solo a favore della Rubentus e se quest'ultima sta perdendo! 

La partita inizia subito forte. Nel segno di Totti. La prima grande occasione, infatti, è per la Roma. Il capitano giallorosso inventa per Cassetti, che incrocia il destro, Buffon strepitoso devia in angolo con un miracolo. Ma è la Juve a passare, al primo tiro in porta: il Pippero imposta, Iaquinta crossa da destra, Trezeguet brucia Mexes e di testa sul primo palo castiga Doni. E la Roma è trafitta per la prima volta in stagione, coppe incluse. Lo stesso Pippero poi, sfiora il 2-0 su punizione: palla alta di un soffio.
Poi Totti si prende la scena. La Roma è sotto, lui la tira su, provvidenziale salvagente. Il pareggio arriva di forza. Il numero 10 di Spalletti si libera ridicolizzando tal Criscito (se questo sarebbe il futuro difensore centrale della Nazionale, poveri noi...), poi trafigge Buffon per l'1-1. La Roma trova coraggio e prova a chiudere i conti. Ora attacca a folate, impetuosa. La difesa bianconera sventola e sbanda, esposta al massacro giallorosso. Il lampo arriva inevitabile, firmato Totti. Stavolta da opportunista. Da punta vera. Tanto per ribadire a chi ancora avesse dei dubbi che è ormai centravanti autentico e spietato. Roma in vantaggio: 2-1. La rete del raddoppio è tipica della banda Spalletti: Mancini punta l'uomo sulla sinistra e centra per l'inserimento centrale di Aquilani, Buffon ancora miracoloso sul centrocampista, Totti ribadisce in rete sfruttando l'ennesima dormita generale dei difensori bianconeri.

La Juve però reagisce e va vicina al pari: il Pippero spara potente da distanza ravvicinata, ma Doni si supera e chiude in angolo. All'intervallo, al termine di 46' divertenti, la Roma chiude in vantaggio.

In 7 minuti, a inizio ripresa, la Juve prima fallisce l'occasione per pareggiare, poi la Roma vanifica quella per chiudere i conti. Cicinho, subentrato all'infortunato Cassetti, tocca appena Nedved con la punta del piede sul polpaccio, ma il ceko, che è palesemente il giocatore più scorretto del globo intero, si getta a terra come se fosse stato fulminato da un cecchino afghano e come fà solitamente! Ovvio il calcio di rigore che, nel caso in cui si tratta di giocatore juventino a terra, viene sempre e categoricamente fischiato. Il Pippero si presenta sul dischetto e calcia alto. La Roma replica subito, e qui andiamo sulle note dolenti. Perrotta si mangia un gol quasi fatto a porta vuota, su assist di Taddei. Palla alta colpita in acrobazia, con Buffon battuto.
La Juve perde Andrade, che esce in barella per la sospetta rottura del tendine rotuleo del ginocchio (auguri a lui). Dentro Birindelli. E il minestraro Ranieri, che aveva sostituito pure quella sega di Criscito con Legrottaglie, si deve spostare centrale Grygera e si ritrova di colpo, più per fortuna che per volere, una coppia centrale di esperienza. Ancora Buffon però è miracoloso, non tanto nel respingere una punizione di Totti, quanto il successivo tap in di Mancini. La Roma gestisce il vantaggio attaccando, come nei suoi cromosomi. Fa possesso palla, per mascherare la stanchezza dopo le fatiche di Champions, ma Perrotta spreca un'altra occasione, così come pure fa Mancini che non riesce proprio a calciare la palla del 3-1. 
Così, quando sembra che la quarta vittoria consecutiva in campionato sia già in tasca, ecco che arriva la beffa. Rimessa laterale di Cicinho, per Morganti irregolare, perchè il brasiliano batte troppo avanti; queste cose avvengono 100 volte a partita in tutte le partite dalla A all'Interregionale, ma non vengono mai e poi mai fischiate. Ovvio, che se devono essere fischiate in favore della Rubentus che sta perdendo, vengono fischiate immediatamente per dare così una chance in più per pareggiare! Rimessa così invertita. Batte Chiellini, direttamente al centro, e Iaquinta di testa, sul primo palo in torsione, trova un gol che se se lo sogna di notte casca dal letto.
A fine partita Spalletti, recrimina giustamente: "La Roma ha giocato bene e meritava giustamente kla vittoria, ma purtroppo noi abbiamo questo brutto vizio di costruire 10 palle gol a partita e realizzarne 2, mentre la Juve ha il pregio di costruire una palla gol a partita e concretizzarne due. Domani parlerò con i ragazzi, perchè queste cose non dovranno più accadere."
Non doveva accadere già oggi invece, perchè contro questa Juve si doveva e si poteva vincere ed ora si poteva stare a +4 sull'Inter invece che ritrovarci con una fuga strozzata.
E bisogna fare anche attenzione perchè ci sono voci insistente che danno Capello molto vicino alla panchina dell'Inter, e ricordate che Capello non è idiota come Mancini e lui, con quest'Inter vince 5 scudetti consecutivi...

 
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Spalletti: "Non ho sentito la mancanza della Juve"

Post n°608 pubblicato il 22 Settembre 2007 da Urbe_immortale

"Dobbiamo essere la Roma delle ultime partite per battere la Juve". Luciano Spalletti, allenatore della Roma, in conferenza stampa, anticipa la sfida di domani contro i bianconeri all'Olimpico: "Loro, per storia e giocatori a disposizione, sono forti. Sarà una partita emozionante".

Roma-Juve, può essere definito il primo esame di maturità?
Sicuramente sì, ce ne saranno diversi in questi giorni, anche se qualcuno c'è già stato. La cornice e il contorno in una partita del genere, va anche oltre il calcio giocato. E' una partita particolare, emozionante.
Zico ha detto di aver studiato la Roma per battere l'Inter. E anche Ranieri le ha fatto i complimenti. Quanto la inorgoglisce che tutti parlano bene di voi?
I complimenti fanno sempre piacere. Io posso farle delle confidenze: i calciatori bravi basta lasciarli stare e poi regalano questi sviluppi. La qualità della Roma fa parte di un dono naturale e di mettersi a disposizione per un unico fine. L'euforia? E' una cosa che mi fa piacere, la faccetta che hanno e gli occhietti tranquilli.
Si parlava dell'euforia in città...
Mi sembra che questa euforia e questo entusiasmo del nostro pubblico, sia gestita in modo correttissimo.
Cosa teme della Juventus?
Della Juventus si teme la storia, la forza in generale, i grandi calciatori che hanno tenuto in un momento particolare per la società. Si teme l'esperienza del suo allenatore, che ha fatto bene ovunque è stato. Lui sa fare questa professione, sa far esprimere al meglio i suoi giocatori.
Cosa ruberebbe alla Juve?
E' una cosa che non si fa, farebbe arrabbiare i miei calciatori. Non si fa nel principio, ma poi in realtà lo penso veramente. Sia io che Ranieri abbiamo a disposizione due grandissime squadre.
Come si ferma la Juve?
Come ha detto Ranieri: nessuno è imbattibile, noi dobbiamo fare quello che sappiamo e se ci si ricorda bene l'amichevole di questa estate, è ancora meglio: lì ci sono parecchie cose su cui difendersi.
L'Olimpico sarà pieno. Un motivo in più per vincere?
Ci fa sempre piacere avere l'abbraccio della curva, ma non solo quello. Sono tutti importanti i tifosi, più sono e meglio è.
I complimenti di Ranieri non sono una pretattica?
A me sembra una persona corretta, vera e diretta. Se l'avesse fatto per pretattica, non penso che verrebbe a turbare il nostro pensiero.
Roma-Juventus è una sfida sentita come e più il derby. Quanto è mancata questa partita la scorsa stagione?
Non ne abbiamo avvertita la mancanza, ne abbiamo giocate altre importanti. E di conseguenza non è che poi ci siano state delle lamentele da parte nostra per la mancanza della Juventus.
Cassetti sta facendo molto bene...
Ha fatto bene a ricordarlo, Marco sta facendo molto bene, merita quesi elogi, ma io sono convinto delle sue qualità, forse ce ne saremmo dovuti accorgere prima.
Si è mai chiesto perché la Juventus è la sua bestia nera? Ha fatto 11 sconfitte e due pareggi in Campionato...
Forse m'ha detto culo... Buttali via due pareggi con la Juve... Bisogna vedere un pochettino le situazioni di quel momento. A questo punto, mi farebbe piacere vincere contro la Juve. Può essere un tentativo per stimolare i miei calciatori a dare il meglio.
E' mai stato vicino ad allenare la Juventus?
No, ci sono state delle chiacchiere che anche io ho letto, ma io sono stato cercato poco. QUando lo hanno fatto, sono venuto a Roma.
Ha fatto rivedere l'amichevole di Cesena? Vi ha fatto crescere quella partita?
Ogni tanto rivediamo qualche cosa. Quella partita noi l'abbiamo vista a suo tempo, rivedemmo due o tre cose che caratterizzarono il risultato, questa volta no. Domattina si guarda l'ultima partita contro l'Udinese, quella in cui hanno fatto molto bene.
A lei sta più simpatica la Juventus del dopo Calciopoli?
Visto quello che è venuto fuori, qualcosa è stato rilevato, a questa dò più fiducia.
Nelle ultime partite avete evidenziato tanto possesso palla. E' una dato a vostro vantaggio? E' quello il punto di forza della Roma?
Nella strada che abbiamo deciso di intraprendere, è quello che volevamo che avvenisse. Se non riuscissimo a farlo, andremmo a sfruttare altre situazioni. Soprattutto a livello fisico.
Come stanno Esposito e Cicinho, due giocatori poco utilizzati fino ad ora?
Io ci metterei anche Ferrari e gli altri che non sono stati utilizzati. Questi qui sono tutti a un buon punto perché è segno che si sono allenati bene. Non avendoli usati, hanno dato qualcosa in più per sopperire alla mancanza della partita. Quando saranno chiamati in causa, potranno rappresentare il nostro valore aggiunto nel corso dell'anno.
Cicinho ha bisogno di più tempo per inserirsi negli schemi?
Non tanto negli schemi, deve entrare nel gruppo, Cicinho qualcosa ha da migliorare. Doveva riprendere confidenza col calcio giocato, ha avuto un infortunio importante, riprendere i ritmi, come lo stesso Esposito, qualcosa gli manca.
Lei ha preso qualcosa da Giampaolo, allenatore del Cagliari, che ha imbrigliato la Juventus?
Abbiamo visto anche quella lì. Effettivamente il Cagliari aveva messo in difficoltà la Juventus. Giampaolo è un grandissimo allenatore, ha rinnovato il contratto e gli faccio i complimenti e non voglio togliergli niente però se noi andiamo ad applicare il nostro comportamento, si fa anche meglio del Cagliari. 
Lo stato di tensione del nostro calcio è sempre molto alto, dal suo punto di vista si può far qualcosa? Ha mai pensato di arrivare su questi argomenti che non fanno parte della sua sfera tecnica?
Secondo me si fa male a parlare sempre di errori arbitrali, però effettivamente ci sono molte cose da cambiare. Discorsi ne sento fare, qualche comportamento dai calciatori migliore c'è, diciamo che il nostro pubblico non deve fare il tifo contro. Non fare gli abbasso, ma solo incitare la nostra squadra. Forse la motivazione che si deve giocare alle 3, può darci uno stimolo a fargli vedere che una partita di questo genere può giocarsi anche in notturna. Quando dissi l'altra volta che il pubblico della Roma è cresciuto con noi, è vero e mi fa piacere. Questi ragazzi qui hanno dimostrato che si meritano la totalità del nostro fiato.
Come sta vivendo questo momento della Roma? Sente la responsabilità?
Noi sentiamo la responsabilità di un pubblico importantissimo a livello mondiale, la voglia della gente che cammina per Roma la dobbiamo trasferire sul campo. E per questo dobbiamo essere seri e professionali.
Sarebbe stato meglio giocare di sera?
Dobbiamo meritarci la fiducia, bisogna strappargliela questa fiducia. Deve far parte del nostro valore.
Totti ha promosso una fondazione per un museo in questa città della Roma. Che ne pensa?
Mi sembra corretto, credo non possa essere diversamente visto quello che è successo e per la partecipazione che c'è stata alla mostra.

 
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Nuova Juve... Vecchia Juve.

Post n°607 pubblicato il 22 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Nuovo corso. In casa bianconera queste due paroline magiche sono valse un forte sconto di pena nel processo a Calciopoli, come se il distacco dalla triade Bettega-Moggi-Giraudo attestasse di per sé la purezza della Juventus targata Giovanni Cobolli Gigli. Rompere con il passato è servito per arginare il fiume di polemiche che rischiava di travolgere la Vecchia Signora, condannando la società alla serie C che meritava e ad un probabile fallimento societario. Riccardo Agricola non appartiene al nuovo corso. Era medico bianconero con la Triade, è responsabile medico della Juventus anche oggi. Ha alle spalle un processo per doping, con una condanna di un anno e dieci mesi di reclusione in primo grado, un'assoluzione nel processo d'appello e una prescrizione annunciata nell'ultima tappa davanti alla Corte di Cassazione. Non è stato condannato, la Corte ha respinto l'accusa di doping, ma ha confermato che la denuncia di Zeman ("Il calcio deve uscire dalle farmacie"), era tutt'altro che campata in aria. E che la Juventus ai suoi giocatori somministrava tanti, troppi farmaci. La Corte di Cassazione lo scorso 29 marzo ha dato ragione al procuratore di Torino Raffaele Guariniello, annullando l'assoluzione pronunciata in Appello ma dichiarando allo stesso tempo scaduti i termini di prescrizione del reato. E così Agricola se l'è cavata, la Juventus ha festeggiato una prescrizione che fa solo rima con assoluzione, e Cobolli Gigli non ha pensato che fosse il caso di liberarsi di Agricola. Eppure, secondo la tesi della Procura accolta dalla Corte di Cassazione, il medico juventino "somministrava farmaci senza giustificazione sanitaria, in modo pericoloso per la salute degli atleti, con l'obiettivo di migliorare le prestazioni agonistiche". Per quell'abuso di farmaci che probabilmente ha messo in pericolo la vita di Salvatore Garritano e di tanti altri ex calciatori, che ha lasciato il dubbio sulla morte di Andrea Fortunato, la Juventus avrebbe dovuto rimuovere Agricola. E invece dopo la sentenza Cobolli Gigli si è limitato ad esultare per aver evitato la condanna: «Sono soddisfatto perché è stato sottolineato che la Juventus non ha mai fatto uso di Epo. La prescrizione? Non è dipesa da noi». Il lifting juventino non ha avuto effetti.

 
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Unico dubbio sulla tre quarti a sinistra.

Post n°606 pubblicato il 22 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Stamattina la Roma si ritroverà a Trigoria per l'ultima seduta di allenamento prima della sfida con la Rubentus. Nella formazione anti-Juve, Spalletti dovrebbe riproporre per dieci undicesimi quella che ha superato la Dinamo Kiev. L'unico ballottaggio sulla trequarti riguarda la fascia sinistra dove sono in tre a giocarsi una maglia: Giuly, Mancini e Vucinic. Il favorito dovrebbe essere il francese mentre per Amantino potrebbe esserci spazio mercoledì prossimo contro la Fiorentina. Vucinic però, nell'allenamento di ieri è apparso molto in palla. Anche Pizarro, che ieri non ha partecipato alla partitella insieme a Taddei, dovrebbe partire dalla panchina, così come Ferrari, che ormai è pienamente recuperato. Durante l'allenamento di ieri mattina Spalletti ha fatto disputare una partitella a campo ridotto. Da una parte (maglia gialla) Curci, Cicinho, Kuffour, Ferrari, Antunes, Brighi, De Rossi, Giuly, Perrotta e Totti, dall'altra (maglia nera) c'erano Julio Sergio, Cassetti, Mexes, Juan, Tonetto, Barusso, Aquilani, Esposito, Mancini e Vucinic.

Non ha preso parte alla seduta di ieri Alexander Doni. Il portiere brasiliano ha lavorato solamente in palestra a scopo puramente precauzionale. L'ematoma sul fianco sinistro rimediato contro la Reggina non è ancora del tutto riassorbito, ma la sua presenza in campo non è assolutamente in dubbio. Chi invece rischia di non esserci è Christian Panucci, che anche ieri ha continuato a svolgere lavoro differenziato per il dolore alla schiena. Difficile che Spalletti lo rischi, soprattutto perché Cassetti sta andando benissimo offrendo ampie garanzie, e poi perché c'è sempre Cicinho in rampa di lancio e in attesa di fare il proprio esordio dal primo minuto.

 
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Buffon: "Giocate il miglior calcio d'Europa, e io ero quasi della Roma"

Post n°605 pubblicato il 22 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Uno dei pochi calciatori della Juventus degni di meritare stima illimitata, è Gianluigi Buffon, ragazzo che poco c'entrava con il vecchio stile juventino di quando Moggi era uno della triade che comandava quella lercia società.

Ieri, il portiere juventino, è intervenuto a Rete Sport, nel contenitore radiofonico della mattina quando in studio c'erano David Rossi, Stefano Petrucci e Ugo Trani. Un Buffon sincero e senza peli sulla lingua, che ci rende onore e le sue non sembrano affatto parole di circostanza, semmai scaramantiche.

«La Roma è la favorita, la Juve la squadra che deve fare l'impresa». Qualcosa è davvero cambiato, ora è la formazione di Spalletti ad essere la favorita, l'undici da battere, la società che mira a traguardi importanti in Italia e in Europa. Il numero uno della Nazionale spende parole d'elogio per la società capitolina e dichiara: «Gioca il miglior calcio d'Italia e forse d'Europa. Già l'anno scorso aveva una buona base e meccanismi oliati, quest'anno ha preso quei quattro giocatori che permettono ai titolari di rifiatare. Può giocarsi le sue carte, ma deve trovare continuità nel rendimento». Una Roma forte e competitiva che quest'anno è stata protagonista di un mercato oculato, ma importante dal punto di vista tecnico: «I nuovi erano tutti giocatori che si conoscevano. Sono rimasto colpito da Juan, che tra quelli presi era il meno noto». Rispetto al passato il prepartita non è stato infiammato dalle consuete polemiche. La Juve cerca di darsi una nuova identità dopo gli scandali che ne hanno causato, giustamente, la retrocessione. Sono dunque cambiati i valori tecnici in campo e Buffon ne è consapevole: «Ci apprestiamo a giocare in un clima sereno, a differenza degli altri anni, quando saltavano sempre fuori i fantasmi del passato. Questo non fa che bene al calcio, alla fine si affronta questa partita in condizioni diverse, la Juve in passato era sempre un po' favorita, questa volta è l'opposto. E credo che questo sia bello. Nella vita è tutto una ruota, ci sono momenti in cui vinci e altri in cui devi rifiatare e applaudire gli altri. In questo momento noi siamo un po' in secondo piano ma stiamo facendo il possibile per ritagliarci il nostro spazio in campionato. Veniamo d'altronde da uno scandalo che ha messo in luce le colpe di chi gestiva questa società. Quella di ora è tutta un'altra società, che fà trasparire un'immagine pulita della Juventus, anche se sarà dura rifarsi un nome dopo quello che è successo e che ha causato la retrocessione della squadra. Ora come ora, pareggiare o vincere una partita per noi in questo momento ha un sapore diverso rispetto a prima».

Il portiere confessa poi di essere stato molto vicino alla società capitolina: «Svelo un segreto: l'anno che sono andato via da Parma sono stato veramente a niente dal passare alla Roma, Sensi arrivò ad offrire 70 miliardi per me, ma la Juve offrì ancora di più e la Roma andò su Pelizzoli, che era leggermente più giovane di me ed era sulla cresta dell'onda anche lui». Vabbè, tanto ora c'è Doni: « È tra i primi tre portieri in assoluto». Vero.

 
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De Rossi a Sky: "Ora non siamo più sfavoriti"

Post n°604 pubblicato il 22 Settembre 2007 da Urbe_immortale

«Roma-Juventus è cambiata, prima noi l'affrontavamo sempre da sfavoriti». Lo dice Daniele De Rossi in un'intervista a Sky, in cui il centrocampista spiega anche che «negli incontri con la Juve quest'anno c'è una sorta di equilibrio, inevitabile visti i nostri risultati e il loro blasone. Questa ha un sapore particolare sopratutto per noi romanisti - sottolinea - perchè avremo davanti una squadra forte con grandi individualità, e con una voglia di rivincita dopo la stagione di purgatorio». Ma cosa teme De Rossi della squadra di Ranieri? «Il loro orgoglio - risponde il campione del mondo - e la classe di Nedved, Del Piero, Trezeguet e di tutti gli altri giocatori che compongono questa squadra». In questa stagione, viene chiesto a De Rossi, la Roma prende meno gol (zero finora in match ufficiali) per il fatto che proprio il suo 'Capitan Futurò dà più spesso una mano in fase difensiva? «Non è per questo che non abbiamo ancora preso gol - dice a Sky il giocatore di Spalletti -: era così anche quando ne abbiamo presi sette a Manchester o in tutte le altre stagioni. Quello è sempre stato il mio ruolo e sono contento che non abbiamo ancora preso gol»

 
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Mexes: "Della Juve non me ne frega niente!"

Post n°603 pubblicato il 22 Settembre 2007 da Urbe_immortale

"Della Juve non mi frega niente! Io sto qui alla Roma e del resto non mi interessa!". Si conferma un'altra volta testaccino di Tolosa, Phiippe Mexes, difensore della Roma. Intervistato in conferenza stampa, il francese ha anticipato Roma-Juve: "Vogliamo i tre punti. Nedved? Lasciamo stare va...".

Arriva Roma-Juventus. Sensazioni?
E' una bella partita, stiamo vivendo un buon momento, vogliamo prendere tre punti perché è una sfida fondamentale.
Roma-Juve non è una partita come le altre...
Fa sempre piacere giocare queste partite, la Juventus è una grande squadra, noi vogliamo vincere per andare avanti.
Tu ti troverai davanti Nedved.
Mi dispiace di aver detto che mi stava sulle palle, prima era così, ora però è passata. Speriamo di fare una bella partita.
Te l'aspettavi un inizio così positivo della difesa e della squadra?
Fa sempre piacere non prendere gol, ma non è solo merito nostro, ma di tutta la squadra che gioca insieme a noi.
Come ti trovi con Juan?
Juan è un bravissimo ragazzo, molto bravo e simpatico, e poi è fortissimo. Mi trovo bene anche con Giuly, Barusso, Esposito. Si sono integrati tutti alla grande i nuovi acquisti.
Tu hai segnato a Palermo, Juan a Reggio, mercoledì vi siete trovati in due davanti la porta per battere a rete. Un caso?
Sì, una casualità. Ci siamo trovati lì, fa piacere sempre segnare ma non è il nostro obiettivo fare gol.
Cosa pensi del museo della Roma?
E' una cosa giusta, questa società lo merita, stiamo facendo bene, speriamo di continuare su questa strada qui.
Tu e Juan formate una grande coppia. Quali differenze trovi con Chivu?
Per adesso è presto dirlo, ma non cambia tantissimo. Cristian è un grande come Juan, Marco (Andreolli, ndr) e Ferrari.
Di Mancini si parla sempre che può andare via. Secondo te sta bene nella Capitale?
Nello spogliatoio c'è tanta gioia, noi non ci accorgiamo mai di niente, non sapevamo che poteva andare via. Mancio per noi è un giocatore molto importante.
Fa bene questa squadra a credere nello scudetto?
Fa bene sì, ci crediamo anche noi, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra e vincere tante altre partite.
Come si è inserito Giuly?
Il suo contributo è stato buono, non è mai facile arrivare in una nuova realtà con una nuova lingua. L'ho preso sottobraccio, anche se non conosco bene tutti i locali di Roma...
Nedved ti stava antipatico anche prima o è stato solo un episodio a Cesena?
E' un grande calciatore, ci ho discusso per quello. Non è che mi sta antipatico così. Sul campo succede, domenica sarà un'altra partita, speriamo di vincerla.
La Juventus quest'estate ha mostrato un difetto della Roma: credevate di aver già vinto dopo i due gol. Poi arrivarono cinque gol. Vi hanno dato una sveglia?
Sono stati una bella sveglia. Da allora sono cambiate molte cose. Domenica sarà un'altra partita.
Quanto è lontana la Juventus dalla Roma?
Per me tutte le squadre si equivalgono, poi la Juventus è sempre la Juventus con grande carattere e grandi giocatori. Noi dobbiamo approfittare del buon momento che stiamo attraversando.
Ti ritroverai di fronte Trezeguet. E' un tipo difficile da marcare...
E' un grande attaccante, con Juan si troverà modo di non farlo muovere. Ma dobbiamo stare attenti anche agli altri che gli giocano intorno.
Juan ha spiccata personalità e in campo parla molto. Ti piace avere uno così al fianco?
Ognuno ha la sua personalità. Tutti sappiamo cosa fare in campo, poi quando c'è bisogno di parlare lo facciamo. Ma senza urlare, non ce n'è bisogno.
Ti trovi meglio con Juan o Chivu?
Con Chivu sono stato benissimo, come anche sono stato benissimo con Matteo.
Si parlava di differenze sul campo...
Sono un po' simile a Juan nel modo di giocare e portare palla.
Iaquinta-Trezeguet-Del Piero, li metti in ordine di pericolosità?
Trezeguet resta il più pericoloso, anche se sono tutti da tenere sotto occhio.
Nedved ti preoccupa più come giocatore o per come si comporta in campo?
Del suo comportamento è meglio non parlare... Vabbè, diciamo che è un grande. Lo sappiamo tutti come è Nedved. Vediamo domenica.
La Roma è una squadra con grande consapevolezza. Da cosa è dovuta?
E' una atteggiamento che abbiamo da quando c'è il mister. Ci troviamo bene con lui e nello spogliatoio c'è un grande spirito.
Siete carichi in vista della Juventus?
Siamo caricatissimi. Una partita del genere ti dà carica, in Campionato poi ti dà ancora più voglia di arrivare a domenica.
Giocare Roma-Juventus di pomeriggio toglie fascino rispetto alla sfida di sera?
Dal punto di vista personale, preferisco giocare di sera. Se hanno deciso così, alla fine non cambierà nulla. Resta una grande partita.
Rivedrete la partita di Cesena...?
Non lo so quello che farà il mister, dalla partita di Cesena sono cambiate un po' di cose. Noi dobbiamo vedere quello che la Juventus ha fatto di recente.
Sapete cosa avete sbagliato, quindi?
A Cesena abbiamo sbagliato tutti, compreso io. Ma, ripeto, questa volta sarà un'altra partita...
Che idea ti dà la Juventus? Ci giocheresti mai?
A me non me ne frega nulla della Juventus. Io sto qui, non voglio sentire queste coste. Io resto qui e non ci penso proprio.

 
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Roma-Juve: TUTTO ESAURITO!

Post n°602 pubblicato il 21 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Quando durante Roma-Dinamo Kiev si è alzato il coro contro la Juve (E il lunedì che umiliazione andare in fabbrica a servire il tuo padrone...), si è capito definitivamente dov'era proiettato il pensiero dei tifosi. Dopodomani, ore 15, all'Olimpico la capolista affronta una neopromossa. Che però non è una neopromossa qualsiasi, ma la rivale di sempre, non solo degli anni ottanta. Non si spiegherebbe altrimenti il pienone che si annuncia alle pendici di Monte Mario. I biglietti venduti fino a ieri sera erano oltre 60mila, compresi i circa 32mila abbonati. Ieri nei Roma Store non c'erano file, ma il motivo è facilmente comprensibile: i tagliandi sono praticamente finiti già da due giorni. Ne restano una manciata per la Tevere centrale ed appena 4mila posti in Monte Mario laterale. La vendita era cominciata martedì a mezzogiorno sotto il diluvio, ma i tifosi, pazientemente, erano tutti lì con gli ombrelli, in attesa che aprissero le linee dei terminali. Curve (anzi curva, la Nord, perché la Sud è terminata in campagna abbonamenti) e distinti reperibili solo alla Lottomatica, tutto il resto nei Roma Store. E proprio le persone assiepate davanti ai negozi ufficiali della società avevano già fatto capire che se la richiesta per i settori meno popolari era così tanta, il tutto esaurito sarebbe stata una logica conseguenza. Detto e fatto.

L'Olimpico si vestirà a festa, ma senza l'abito da sera, perché il posticipo è riservato al derby della Lanterna. L'ultima volta che il nostro stadio si riempì di pomeriggio fu il 17 giugno 2001, lo scudetto. Quel giorno anche il settore ospiti fu occupato dai romanisti, relegando la piccola rappresentanza parmigiana nella parte alta della Monte Mario. Dopodomani non sarà così, perché di tifosi bianconeri se ne attendono almeno 5mila e prenderanno posto, come sempre, nel settore che divide la curva nord dalla Monte Mario. Per evitare il contatto ed il lancio di oggetti tra le due tifoserie è prevista una zona cuscinetto, che ha sottratto alla vendita qualche migliaio di posti. «Per domenica l'ordine pubblico non desta preoccupazioni - assicura il nuovo prefetto Carlo Mosca - sebbene prendiamo nella dovuta considerazione l'ampia dimensione delle tifoserie: per questo abbiamo preso misure per governare ulteriormente gli affollamenti sugli spalti». Qualche momento di apprensione c'è stato invece nel Roma Store di via Appia Nuova, dove nel tardo pomeriggio di mercoledì alcuni rapinatori hanno fatto incursione nel negozio portando via l'incasso di giornata. Che non era poco, visto proprio l'andamento delle vendite per domenica e quella che in quel momento era ancora in corso per la gara di Champions contro la Dinamo Kiev.

Tornando a Roma-Juve c'è curiosità per scoprire se sugli spalti verrà data vita a qualche coreografia particolare. La gara con la Juve richiama l'interesse dei romanisti di tutto il mondo. Da martedì - fanno sapere nei Roma Store - è un susseguirsi di tifosi stranieri intenzionati ad essere presenti all'Olimpico. Giappone, Brasile, Messico, Canada, Australia, Malta e altri ancora: nessuno vuole perdersi lo spettacolo. Per gli ultimi ritardatari, i prezzi dei biglietti rimasti sono questi: Tribuna Tevere centrale 75 euro, Tribuna Monte Mario 110. Fino ad esaurimento si potranno trovare fino a domenica presso Roma Store e Lottomatica oppure fino alle 18 di oggi su www.listicket.it e al call center 199.109.783.

 
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Per domenica l'unico dubbio Giuly o Mancini.

Post n°601 pubblicato il 21 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Con una Roma così è difficile mantenere i piedi per terra. Con una squadra prima in classifica (a punteggio pieno) in campionato, vittoriosa all'esordio in champions e con una Supercoppa già in bacheca, era facile aspettarsi tanti tifosi fuori da Trigoria. E così è stato. Non una folla oceanica (non c'era la gente di Fiumicino dopo la vittoria della Supercoppa tanto per intenderci), ma un continuo viavai di tifosi romanisti sulla via di Trigoria. Fuori dai cancelli del Fulvio Bernardini i sostenitori giallorossi non hanno fatto mancare la loro presenza. I più "coraggiosi" si sono spinti fino sul retro del centro sportivo per assistere da più vicino all'allenamento della squadra, gli altri hanno aspettato fuori dai cancelli, solo per una foto, un autografo. Cori e applausi per tutti i giocatori, nessuno escluso.

La squadra è scesa in campo verso le 16, divisa in due gruppi da Spalletti: sul campo C hanno lavorato i giocatori scesi in campo nella partita contro la Dinamo Kiev, accompagnati dal preparatore Bertelli. Sul campo B, invece, allenamento tattico per chi non ha giocato in Champions. Alle 16.30 dopo un leggero allenamento atletico e qualche schema tattico è iniziata la partitella contro la formazione Primavera di Alberto De Rossi, rinforzata per l'occasione da Marco Delvecchio, ancora in attesa di trovare una sistemazione (per lui negli ultimi giorni si è parlato di un possibile ingaggio in Inghilterra). Spalletti ha dato spazio a tutti i calciatori che contro la Dinamo sono rimasti fuori o che hanno giocato pochi minuti. Unica eccezione, Mancini, che pur avendo giocato per un'ora in Champions ha bisogno di accumulare minuti nelle gambe. In porta ha giocato Julio Sergio (con la Primavera c'era Zotti). In difesa Cicinho da una parte e il portoghese Antunes dall'altra con al centro la coppia Kuffour-Ferrari (bello il suo duello con Delvecchio). In mezzo al campo Brighi ha fatto coppia con Barusso (per tutti "Baru") mentre sulla trequarti c'erano Esposito a destra, Mancini a sinistra e Pizarro nel ruolo di vice-Perrotta alle spalle di MirkoVucinic. Proprio il montenegrino è stato il protagonista della partitella, finita 5-0, realizzando il primo e l'ultimo gol (arrivato al termine di una bella azione personale). A segno anche Esposito, Pizarro e Mancini, autore di un cucchiaio stile Totti.

Più freddezza sotto porta. Dopo le tante occasioni mancate in Supercoppa contro l'Inter e il gol realizzato contro il Siena, mercoledì contro la Dinamo il francese si è "divorato" un altro gol. Forse è per questo che ieri mentre i compagni disputavano la partitella, sul campo C Ludovic Giuly si è esercitato nei tiri in porta con Doni tra i pali: gli ha fatto pure gol!

Si è rivisto in campo Christian Panucci. Il difensore, che era tornato malconcio dalla doppia trasferta con la Nazionale e per questo non aveva giocato contro la Reggina e contro la Dinamo, ieri ha svolto lavoro differenziato insieme a Marco Andreolli: solo una leggera corsa, senza toccare mai il pallone.

Contro i bianconeri dovrebbe giocare per dieci undicesimi la stessa formazione che ha superato la Dinamo Kiev. L'unico ballottaggio sulla fascia sinistra dove Giuly potrebbe riprendersi il posto che è stato suo nelle prime uscite stagionali, con Mancini di nuovo in panchina. Non è del tutto tagliato fuori Mirko Vucinic, che sta bene e che lo ha dimostrato ieri in allenamento. Per il resto dovrebbero accomodarsi ancora in panchina Matteo Ferrari e David Pizarro, che potrebbero trovare invece spazio mercoledì prossimo contro la Fiorentina.

 
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Il Museo della Roma a Testaccio!

Post n°600 pubblicato il 21 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Dopo la mostra dell'U.T.R. per gli ottant'anni, si farà anche il museo della Roma. Che nascerà così: con un assist di Francesco e un gol di Totti. Il Capitano darà vita a una fondazione per svilupparne il progetto e seguirne l'attività: «L'affetto e la passionalità dei nostri tifosi - ha fatto sapere il Capitano - meritano di avere un museo dove poter vivere giornalmente la storia, la passione, i sentimenti, i trofei della nostra squadra». Totti inviterà nella fondazione l'amministratore delegato della Roma, Rosella Sensi. Ma a livello strettamente personale. Due le opzioni per la sede del museo giallorosso: o nell'ex Mattatoio o nell'area dell'ex Campo Testaccio. Là, dove la Roma è nata.

L'incontro nella mattinata di ieri al Campidoglio, nello studio del Sindaco. Con Veltroni, l'assessore comunale all'Urbanistica Roberto Morassut, Rosella Sensi, il preparatore atletico della Roma e personale di Totti, Vito Scala. Un vertice annunciato direttamente dal Sindaco lunedì (non perchè al Sindaco freghi qualcosa della Roma, ma in fondo la campagna elettorale del 2009 si avvicina e prendere tutti i voti dei romanisti non sarebbe male per il futuro candidato dello schieramento di Veltroni...)

È stato Vito Scala, preparatore ma anche portavoce e grandissimo amico di Totti, ad illustrare al Sindaco il progetto della fondazione. Un ente senza fini di lucro, una onlus appunto, che si occupi sia di erigere il museo, sia di sviluppare iniziative di beneficenza per chi vive situazioni di disagio. Veltroni è rimasto stupito dalla sensibilità di Totti e metterà a disposizione del museo l'area dell'ex Mattatoio a Testaccio, ma con un padiglione in più rispetto alla mostra (dove l'unico neo erano gli spazi angusti, troppo pochi 1600 metri quadri per la nostra passione). Altrimenti, il Campidoglio starebbe studiando un'altra area. L'ex Campo Testaccio appunto.

La società entrerebbe nella fondazione solo indirettamente. Totti inviterà Rosella Sensi, dunque la Roma fatta persona, ma solo a livello personale. Il Capitano è rimasto sbalordito dalla passione dei tifosi, dai duecentomila romanisti che per diciannove giorni, dal 27 agosto, hanno visitato la mostra di Testaccio. Da qui l'idea di regalarci (e regalarsi) una casa comune.

 
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Contro la Juve torna Panucci

Post n°599 pubblicato il 20 Settembre 2007 da Urbe_immortale

Mezza giornata in più di riposo. È quella che ha concesso Luciano Spalletti ai suoi dopo le fatiche di ieri sera. I giallorossi riprenderanno quindi a lavorare oggi pomeriggio alle 16 (si farà una partitella con la Primavera per chi non ha giocato ieri) quando cominceranno a pensare alla gara di domenica pomeriggio (è previsto il tutto esaurito all'Olimpico) contro la Rubentus. Con i bianconeri il tecnico romanista dovrebbe avere per la prima volta dall'inizio della stagione tutti i giocatori a disposizione, ad eccezione del solo Andreolli ancora alle prese con i problemi alla schiena. Da oggi infatti dovrebbe ricominciare a lavorare con la squadra anche Christian Panucci, che ieri sera non c'era a causa dell'infortunio alla schiena rimediato in Nazionale.

Tanta abbondanza per Spalletti, che in vista dei tanti impegni ravvicinati che attendono la formazione giallorossa potrà attuare un turnover. «Io ho dei buoni giocatori - le parole ieri del tecnico romanista riguardo alla scelta di far giocare Mancini al posto di Giuly - l'essenziale è stare attenti a quello che può essere il momento che attraversa un singolo elemento. E' chiaro che qualcuno ha già fatto un bel po' di fatica come Giuly, che le ha giocate tutte e tra l'altro molto bene». E proprio il francese potrebbe tornare titolare a contro la Juve al posto di Mancini, che ieri sera ha giocato un'ora: Amantino proviene da una fastidiosa fascite plantare e non ha nelle gambe due partite in quattro giorni.

Un altro avvicendamento potrebbe esserci in difesa: sulla fascia destra infatti il posto di Cassetti, finora sempre presente, potrebbe essere preso o da Panucci o da Cicinho, ancora in attesa di fare il suo esordio dal primo minuto. Per il resto sembra difficile che Spalletti operi altri cambi. Mexes e Juan, che ieri ha messo altri 80 minuti nelle gambe, al momento sembrano inamovibili al centro della difesa: Ferrari, che pure ha fatto dei grandi progressi negli ultimi giorni e che ha anticipato i tempi per mettersi a disposizione di Spalletti che ieri sera lo mandato in campo nel finale di partita, si accomoderà in panchina. Stessa sorte dovrebbe toccare a David Pizarro. Il cileno continua a migliorare ma è ancora in ritardo di condizione e dopo i pochi minuti contro la Reggina ieri sera ha giocato gli ultimi scampoli di gara: la coppia Aquilani-De Rossi, ieri sera Roberto Donadoni era all'Olimpico per vedere loro due oltre che Perrotta e Tonetto, offre comunque abbondanti garanzie. Così come il Perrotta visto ieri sera, che cresce di partita in partita. Per Spalletti, insomma, ci sarà solo l'imbarazzo della scelta.

 
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Spalletti: "Juan ha grande personalità"

Post n°597 pubblicato il 20 Settembre 2007 da Urbe_immortale

«Le vittorie sono il miglior viatico per trasmettere entusiasmo, a volte generano qualche vizio ma una partita vinta deve essere una normalità e non deve creare rilassamento». È costretto a fare il pompiere Luciano Spalletti al termine della partita con la Dinamo Kiev. La Roma ha ottenuto la quinta vittoria consecutiva tra Supercoppa Italiana, Campionato e Champions, sarebbe facile a questo punto lasciarsi trasportare dai facili entusiasmi. Spalletti però è convinto del contrario perché quello giallorosso è ormai un gruppo maturo. «I ragazzi sanno da soli quello che devono fare. Sono sicuro che non si faranno prendere dall'entusiasmo».

Una prima prova di maturità c'è stata ieri sera, nella gestione della partita. «C'è poco da dire, abbiamo dimostrato grande equilibrio, abbiamo aspettato il momento adatto e abbiamo mantenuto attenzione alla gestione del gioco. Siamo stati poco concreti? In alcune occasioni abbiamo avuto un po' di sfortuna ma siamo andati forte, abbiamo creato molto».

Nonostante il momento positivo però Spalletti non se la sente di fare promesse, non l'ha mai fatto perché non rientra nel suo modo di pensare. A chi gli chiede dove può arrivare la Roma in campionato e in champions, Spalletti risponde così. «Noi siamo attrezzati per tentare di vincere. Io quando faccio le scelte, le faccio sempre perché voglio vincere le partite però non posso promettere niente. Non posso dire vinceremo questo o vinceremo quello, non rientra nel mio modo di pensare».

Un passo per volta quindi, anche perché sia in Italia sia in Europa le avversarie sono tutte di livello. Ne sa qualcosa l'Inter, sconfitta dai turchi del Fenerbahce. «Mi dispiace per la sconfitta dell'Inter perché io in Europa faccio il tifo per le squadre italiane, spero che passino il turno».

Juan ha disputato un'altra grande partita dopo quella di domenica scorsa a Reggio Calabria. Spalletti, che di solito non ama parlare dei singoli, per il brasiliano fa un'eccezione. «Nel passaggio tra Juan e Chivu cambia pochissimo. Sono entrambi abituati a giocare a sinistra e questo va bene perché Mexes il meglio di se lo dà a destra. Juan ha grande personalità e intelligenza, sa gestire le situazioni difensive. Di testa è insuperabile e sa entrare in scivolata dà grande sicurezza alla squadra. Si è integrato benissimo con il resto della squadra perché è un bravissimo ragazzo, sia in campo sia fuori. La sua sostituzione? Pura prevenzione. Lui accusa ancora i postumi della Coppa America che non gli ha permesso di svolgere al meglio la preparazione. Si sa dosare perché è un ragazzo intelligente e per questo l'ho tolto».

In compenso ci sono giocatori come Ferrari e Pizarro che stanno lentamente riprendendo la forma migliore. «Alcuni giocatori stanno mettendo minuti nelle gambe, questa è la strada migliore da seguire».

Ieri il primo gol stagionale di Perrotta, che superati i problemi fisici sta tornando quello dello scorso anno. Guai a dire però che è insostituibile, non ci sono giocatori insostituibili secondo il tecnico giallorosso. «Perrotta era alla seconda partita, con Giuly al suo posto abbiamo giocato bene lo stesso, tanto che qualcuno ha cercato anche di creare un dualismo tra i due. In quel ruolo comunque ci possono giocare anche Mancini e Taddei, non ci sono problemi».

Archiviata la vittoria con la Dinamo, ora si pensa solo alla Juventus. «Difficile non pensare alla gara con la Juve, ci si pensa sempre perché è una partita importante».

 
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