Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Dicembre 2007

"Il Toro c'ha preso a pallate!"

Post n°1100 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

«Zitti, che ieri sera il Torino vi ha preso a pallate». No, a fare questa esclamazione non è stato qualche tifoso deluso accorso a Trigoria per manifestare dopo lo scialbo 0-0 con i granata, ma chi più di ogni altro la Roma la vive da dentro e la gestisce: Luciano Spalletti. Un rimbrotto scherzoso, quello del tecnico toscano ai suoi ragazzi, che però in fondo celava un'ovvia insoddisfazione per quanto offerto dalla squadra. È il day after della Roma a Trigoria dopo il pareggio che non ha portato a poco (un punto) se non a niente (due persi in classifica dall'Inter) e l'antivigilia di quest'altra visita ai granata in programma domani all'Olimpico torinese. «Zitti, che ieri sera il Torino vi ha preso a pallonate», un modo tutto "toscano" (perché il tecnico ha aggiunto anche qualcosa di poco decifrabile nel suo personalissimo slang) per dire che la ricreazione è finita. D'altronde non c'è bisogno di battute rubate durante l'allenamento, basta sentire quello che ha detto esplicitamente, direttamente il tecnico nel post partita di Torino. Questo: «Per vincere uno scudetto occorrono mentalità, personalità e maturità. Chi ne ha di più vince».

A quanto pare i nerazzurri, di queste qualità, al momento ne hanno di più dei romanisti, che non riescono a fare quel passo in avanti quando di fronte hanno formazioni che attendono per ripartire. Quello che il tecnico toscano, nella conferenza di sabato, ha definito il «momento più pericoloso». Ovvero «quando perdi palla con la squadra che è aperta e predisposta a giocare» e che ti porta a prendere gol, o a rischiare di subirli, come accaduto con i granata. Ma questa situazione, legata a momenti di black-out della squadra, Spalletti la sta gestendo tramite la politica del "bastone e della carota", così come ha fatto ieri nel corso dell'ultima seduta: prima sollecitando i suoi con complimenti a seguito di movimenti ben fatti e poi richiamandoli come nel caso delle «pallate» per atteggiamenti sbagliati.

Quest'episodio ("Ragazzi il Toro...") in particolare, si riferisce alla partitella in famiglia, con la squadra a lamentarsi con "l'arbitro" Spalletti per una decisione che non aveva visto tutti d'accordo e col tecnico toscano che con il ghigno di chi la sa lunga dà la stoccatina sotto traccia ai suoi ragazzi. D'altronde la Roma vista domenica a Torino è stata senza dubbio la peggiore che ha offerto questo inizio di stagione, con poche idee e tanta sofferenza. Tant'è che lo stesso Spalletti al termine della partita, commentando il rigore negato a Vucinic, quasi a spiegare che se i giallorossi lo avessero potuto battere e trasformare, per la formazione di Novellino, «sarebbe stato ingiusto». In una giornata non proprio da ricordare, l'unica nota "lieta" è il non aver perso. Non certo la poca cattiveria sotto porta della squadra, anche se Spalletti non boccia del tutto il troppo utilizzo del fioretto al posto della sciabola, perché «è una qualità che a volte ci ha dato anche sviluppi interessanti, gol, azioni spettacolari. Ma quando non ci mettiamo anche determinazione in questo modo di stare in campo, si rischia di concedere qualche cosa agli avversari». Ed è proprio da qui che il tecnico toscano vorrà ripartire, da una maggiore incisività dal punto di vista caratteriale più che tattico o tecnico, per far si che già da domani «a pallate» sia la Roma a prendere il Toro. Non viceversa.

 
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Cassano non molla: vuole la Roma

Post n°1099 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Antonio Cassano torna a parlare della Roma a Sky, all'interno della trasmissione Guarda che Lupa. Il fantasista della Sampdoria ha ribadito la volontà di voler tornare giallorosso

Ti sei dimagrito parecchio...
"Ho perso 7 chili da inizio stagione, mi sono messo d'impegno. Volevo tornare un giocatore che sta bene fisicamente, perchè quando è così non devo imparare da nessuno".
Totti ha detto che parlate la "stessa lingua"...
"Insieme a lui abbiamo divertito la gente per 5 anni, sono contento che lui ora sta facendo bene".
Potevate vincere di più con quella squadra?
"Assolutamente si. Avevamo una grande squadra ma per colpa di qualcuno abbiamo vinto quasi zero. Ma quel qualcuno dà sempre la colpa agli altri".
Appena tu sei partito, la Roma ha ricominciato a vincere...
"E' vero. Potevo andare via prima. Se la Roma vinceva senza di me ero contento uguale, come ho sempre detto Roma è la mia città".
Ma cosa combinavi a Roma? "Ma niente, da pranzo fino all'ora di cena dormivo, poi uscivo. Mi sentivo a mio agio ad uscire la notte. Andavo sempre in posti diversi. Mi piacciono molto il centro della città, Trastevere e i Castelli".
Come facevi ad allenarti la mattina?"Non è che far tardi significa fare le 6 di mattina. Magari tornare all'una, le due, per poi dormire minimo otto ore. Poi ero giovane"...
Qual è stato il momento in cui sentivi i tifosi più vicini?"Sempre. Quei cinque anni mi hanno fatto sentire un dio. Mi hanno sempre perdonato tutto, quindi per loro quando me ne sono andato è stato un tradimento. Poi con il mio carattere e il fatto che avevo litigato con tutti ho deciso di andar via, cosa che tornando indietro non avrei mai fatto".
Ora però stai chiedendo un po' scusa..."No, io non credo. Una cosa è riconoscere gli errori, un'altra è chiedere scusa. Sono un ragazzo intelligente e non bisogna chiedere scusa per ammettere gli errori. I tifosi della Samp devono capire perchè dico queste cose. La Roma mi ha fatto diventare miliardario, un calciatore importante e mi ha permesso di andare nella squadra più forte del mondo che è il Real Madrid".
Il gol più bello?
"Quello di testa nel derby contro la Lazio al novantesimo. Sicuramente il più importante che ho fatto, anche perchè stavamo perdendo. Anche quello all'Inter in pallonetto o quello alla Juve sempre di testa. Ho fatto tanti gol a Roma. Quando ho spaccato la bandierina gliel'avevo detto a Capello che l'avrei fatto".
Quindi c'è un po' di nostalgia per Capello e quel periodo?
"Con quel signore non avrò più niente a che fare. L'ho ringraziato anche troppe volte e per difendere lui mi sono rovinato."

 
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Spalletti dà il volto a FIFA Manager '08

Post n°1098 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

L’immagine dell’allenatore della Roma Luciano Spalletti campeggia insieme ai logo dell’A.S. Roma e agli schemi che sembra avere in testa, nella copertina della versione 2008 del celebre gioco di simulazione manageriale calcistica Fifa Manager.

 
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Aquilani in gruppo. Totti a parte

Post n°1097 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Anche se il pareggio rimediato ieri contro il Torino brucia ancora, Luciano Spalletti può avere un motivo per sorridere: Alberto Aquilani, infortunatosi lo scorso 2 ottobre a Manchester nella sfida di Champions contro lo United, è tornato ad allenarsi con il gruppo. Il centrocampista di Montesacro potrebbe anche rientrare tra i convocati di mercoledì per la sfida di Coppa Italia contro il Torino, valevole per l'andata degli ottavi di finale. Francesco Totti, invece, ha svolto lavoro differenziato.

 
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Serve Totti, come il pane!

Post n°1096 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

La Roma che si prepara ad affrontare per la seconda volta in tre giorni il Torino, in vista degli ottavi di Coppa Italia, dovrà ancora fare a meno del proprio Capitano. Francesco, però, proverà a rientrare nella gara di campionato con la Sampdoria, l'ultima prima della sosta invernale. Ieri si è sottoposto ad una tac ed a una risonanza magnetica sul piede destro, che hanno dato esito negativo. Quindi, per cercare di attenuare il fastidio sulla parte interessata, ha svolto della fisioterapia a Trigoria. Un lavoro che continuerà anche oggi, con il numero 10 che tornerà sul campo solamente per correre e non per dedicarsi ad una parte tecnica in cui avrebbe dovuto lavorare con il pallone. Non è comunque da escludere che Francesco provi anche a verificare la reazione del piede a contatto con la sfera. L'allenamento di sabato, prima dell'annuncio a sorpresa dato durante la premiazione per il suo sostegno nei confronti dei diritti degli animali, aveva visto il Capitano svolgere tutte le operazioni con il gruppo (ovvero riscaldamento muscolare, lavoro sulla rapidità, palleggi a coppie e partitella) senza esimersi da qualsiasi esercizio. L'unica "anomalia" era una minor brillantezza a livello atletico, che si era evidenziata in una certa staticità durante l'ultima sfida in famiglia.

Ora a Totti non resta che rimboccarsi le maniche e ripartire, come fatto già nei precedenti stop che lo hanno colpito in questa stagione. Di sicuro quella maledetta punizione su cui si è piombato Liedson a tacchetti spianati il 23 ottobre scorso (in occasione di Roma-Sporting) non rappresenta un bel ricordo per Francesco, visto che gli ha procurato un infortunio al collo del piede destro che lo ha tenuto fuori gioco per un mese, prima che la sfortuna si accanisse nuovamente su di lui sotto forma di una zolla. Era il 22 novembre ed il Capitano era tornato a lavorare con i compagni in vista della trasferta di Genova, ma la prima palla calciata prendendo il terreno provocava un trauma all'avampiede che costava un altro stop, fino alla sua prima apparizione in panchina in Roma-Udinese (del 2 dicembre) ed al suo ritorno in campo nel recupero con i sardi giocato tre giorni dopo. Un rientro avvenuto anche per mezzo di una protezione speciale collocata all'interno della scarpa, che aveva visto nella realizzazione il contributo diretto del Dottor Brozzi e del Professor Andrea Scala. Ma una scarpa ovviamente non può far miracoli, al contrario della forza di volontà del Capitano che già in un'occasione ha fatto la differenza. Senza la spinta data dal proprio carattere, infatti, non sarebbe mai riuscito a disputare un Mondiale ed a vincerlo dopo che una frattura del perone con interessamento dei legamenti della caviglia sinistra sembrava averlo escluso da ogni sogno azzurro. Perciò, al di là dei Vanigli o dei Liedson, con Totti nulla è impossibile. La Sampdoria già lo sa, speriamo che sabato Francesco possa ricordarglielo.

 
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In Coppa Italia si rivede Antunes

Post n°1095 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Possibile l'esordio di Pit, ballottaggio tra Mancini e Giuly. Da verificare le condizioni di Taddei.

Non ci sarà neppure il tempo di smaltire la rabbia per lo 0-0 con il Torino che la Roma dovrà giocare altre due gare, prima della sosta invernale: il bis, questa volta in Coppa Italia, con i granata e la 17^ di campionato contro la Sampdoria. Due sfide molto ravvicinate, dopodomani e sabato, che costringeranno Luciano Spalletti a mescolare un po' le carte per far si che chi ha giocato di più possa staccare la spina e chi ha avuto minori opportunità possa mettersi in luce, magari guadagnando un pò' più di considerazione. La prima gara in ordine temporale che vedrà coinvolti i giallorossi è quella degli ottavi di Coppa Italia, una competizione in cui la Roma è campione in carica e dove il tecnico toscano ci tiene particolarmente a fare bene. Ma, considerando che non siamo ancora nella fase calda della manifestazione, è prevedibile che si riveda con il Torino quello che è già accaduto nel recente incontro di Champions League con il Manchester United. In poche parole, spazio a chi finora ha avuto minori luci della ribalta.
Tra questi ci sarà sicuramente Vitorino Antunes, che dopo aver meravigliato l'Olimpico per la sua personalità e qualità tecnica nell'incontro con i Red Devils è pronto a fare il bis con il Toro. Sulla corsia opposta, invece, si dovrebbe rivedere Cicinho, che andrebbe a completare la retroguardia insieme a Ferrari e Mexes, visto che il francese è squalificato in campionato. Un avvicendamento dovrebbe esserci anche tra i pali, con Doni che lascerebbe spazio a Curci, condizioni fisiche permettendo. Il portierino romanista, dopo il problema al flessore che lo ha tenuto fuori la scorsa settimana, sabato ha dovuto fare i conti con l'influenza. Chi invece sprizza salute è il ghanese Barusso, nuovo beniamino del pubblico giallorosso, che è pronto a ricoprire il ruolo di mediano titolare contro la formazione di Novellino. Accanto a lui, per dare geometrie, dovrebbe esserci Matteo Brighi, che così accumulerebbe ulteriori minuti sulle gambe, utili per ritrovare una condizione ottimale.
Davanti, con Vucinic nella posizione di punta vista l'assenza del Capitano, i tre ruoli sulla trequarti sono aperti a numerose soluzioni. Una delle quali potrebbe vedere l'utilizzo dal primo minuto, sulla fascia sinistra, di Adrian Pit, con a destra uno tra Mancini e Giuly (visto che la condizione di Taddei è da verificare). Non a caso il giocatore romeno si sta allenando sempre con grande dedizione ed anche nelle partitelle in famiglia sta mostrando di avere delle qualità sia atletiche che tecniche, soprattutto per quanto riguarda la conclusione a rete. Chissà se, dopo Antunes, ci sarà un'altra sorpresa. Passando alle certezze, Simone Perrotta dovrebbe riprendere il suo ruolo di trequartista centrale contro i granata, magari per tenerselo anche con la Samp. Con i blucerchiati, si rivedrà anche Juan che sostituirà Mexes e Cassetti che probabilmente ripartirà dal primo minuto a sinistra, consentendo a Tonetto di spostarsi in posizione più avanzata.

 
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Cassano segna e piange perchè mancherà all'Olimpico.

Post n°1094 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Mazzarri lo difende, Donadel lo attacca, lui dice tutto e il contrario di tutto, Roma aspetta che riparta il chiacchiericcio del lunedì per tornare a dividersi nel giudizio, come è sempre stato per tutto quello che riguarda il più importante talento autodistruttosi negli ultimi vent'anni di calcio italiano, Antonio Cassano. Che ieri, contro la Fiorentina, ha fatto uno show dei suoi, e non tanto per il secondo gol in campionato, bello e utile anche se non come quelli che segnava con la maglia giallorossa: il pallonetto di testa che ha negato i tre punti in trasferta alla squadra del compagno di merende Christian Vieri è arrivato con mezz'ora di ritardo rispetto alla scena madre del 40', lacrime, urla e maglietta sul volto, rischiando l'espulsione per aver preso un giallo. «Ero arrabbiatissimo - ha dichiarato Totò a fine partita a Sky- mi hanno tolto la partita più importante della mia vita, avrei voluto giocare a tutti i costi. La Roma è il mio passato, l'amarezza è tanta. Volevo salutare Totti».

Lo sapeva bene che con un cartellino avrebbe saltato Roma-Sampdoria, ne aveva parlato in settimana, ma Cassano è quello delle corna a Rosetti, uno che in campo non pensa mai troppo, e forse per questo è diventato quello che è diventato. E pensare che ieri non c'era motivo di prendersela tanto a male, un fallo di Ujfalusi a centrocampo, ma quando la palla, calciata in avanti, è stata trasformata in rete da Mutu, suo alter ego redento appena in tempo, il barese stava ancora protestando. Dalle lamentele alle lacrime quando Gava ha alzato il fatidico cartellino, quello che a Roma aspettavano quasi come un gol, visto che nella capitale lo temono anche quelli che non lo rimpiangono.

Mazzarri si è schierato subito dalla parte sua. «Mi ha dato fastidio il comportamento del quarto uomo perchè invece di calmare il giocatore ha chiamato l'arbitro per farlo ammonire. Gli arbitri non devono fare i protagonisti». Ancor più schierato l'ad blucerchiato Beppe Marotta. «Le lacrime di Antonio riconciliano con il calcio sano». E Cassano ha ringraziato a modo suo, smentendo tutto quello che aveva detto fino a poche ore prima e rispondendo a distanza a chi aveva ricordato che le porte di Trigoria se le era chiuse lui stesso dietro le spalle. «Voglio ringraziare la gente che mi ha acclamato fino a quando sono stato in campo. Io ho dichiarato amore alla squadra Roma, non alle altre persone, però oggi questa gente mi ha acclamato. Sto bene e speriamo di continuare qui per altri 4-5 anni, perchè qui sto troppo bene. Totti? Non ci devo parlare, avevo semplicemente detto che se lo avessi incontrato lo avrei salutato. Non verrò a Roma, andrò in vacanza con qualche giorno di anticipo e spero che i miei compagni, che mi sono stati vicini e che ringrazio, mi facciano un bel regalo di Natale».

Chiosa astiosa di Donadel, diventato calciatore con quell'under 21 che il barese snobbava. «Credo che se qualcuno di noi, come ad esempio il sottoscritto, si fosse comportato come Cassano, sarebbe stato espulso. E avrebbe beccato anche diverse giornate di squalifica». Ma di Cassano ce n'è uno solo.

 
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10 punti rubati per colpa degli arbitri! VERGOGNA!

Post n°1093 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

I conti continuano a non tornare: sono 10 i punti che mancano alla classifica della Roma, tutti per torti arbitrali subiti.

Pizarro: «Potevamo anche perdere, ma dateci quello che ci spetta»

«È scandaloso che l'arbitro non abbia concesso il rigore». Mirko Vucinic ha poca voglia di parlare, ma certe cose non le manda a dire: «Era un rigore evidente, ho un taglio sulla parte posteriore della caviglia». Siamo all'88', il passo di Vucinic è quello giusto. Quello di quando Mirko prende la palla, si ricorda che è Vucinic e si porta a spasso difensori, erba e il gelo di Torino. Gli si fionda addosso in scivolata Hernan Paolo Dellafiore, una carriera mediocre tra Treviso e Palermo prima di arrivare alla corte di Novellino. L'intervento è sulla caviglia e poi sul pallone, Mirko crolla a terra proprio al momento di battere da due passi Sereni. Per Spalletti non ci sono dubbi: «Il rigore ci poteva stare, Vucinic aveva più interesse a stare in piedi». Le riprese non possono ingannare. Tra Mirko e la porta non ci sarebbe stato più alcuno ostacolo. E poi c'è anche Mancini, che la punta potrebbe servire quasi all'altezza del dischetto. Senza la scivolata del difensore granata, Vucinic avrebbe potuto scegliere se infilzare l'ex estremo difensore della Lazio oppure fornire l'assist per un gol certo. In poche parole, Spalletti ha ragione. Non c'è nessun motivo per simulare e l'intervento di Dellafiore impedisce chiaramente al montenegrino di proseguire la corsa. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, vada a dare uno sguardo alla caviglia di Vucinic.

Ed è proprio il rigore negato a Mirko il motivo per cui Perrotta, a fine partita, va su tutte le furie. Le telecamere di Italia Uno inquadrano Simone mentre viene portato via dagli addetti alla sicurezza. Dalle immagini sembra che il centrocampista, normalmente sempre misurato nei gesti e modi di fare, stia protestando con l'arbitro. Non è così. Il diverbio non è con Rocchi di Firenze, ma con Massimo Ienca, dirigente granata. Che si rivolge così a Simone: «Ma di che vi lamentate?». Perrotta si gira e gli risponde: «Del rigore...». È solo a quel punto che interviene l'arbitro, chiedendo ai due di finirla lì.

Il "Pek" è sincero: «A Torino potevamo anche perdere. Abbiamo giocato solo negli ultimi 15', diciamolo francamente. È anche vero che il rigore era netto e questo avrebbe cambiato il volto della gara. Perché nel calcio capita di vincere anche quando non si gioca bene. Come è successo alla Juventus che, pur non brillando, ha vinto».

Marco Cassetti analizza così il pareggio: «Non è andata benissimo. Il rigore non ho visto se era netto o meno, ma abbiamo giocato sottotono. Queste sono partite che se vinci ti danno un grande aiuto a livello psicologico. Ti caricano, soprattutto in questo momento, per la corsa con l'Inter. Peccato, sarebbe stata un'occasione importante per noi. La Juve ci insegna che anche non giocando bene si può vincere».

E quindi, se prima erano otto, adesso sono diventati dieci i punti persi dalla Roma per errori arbitrali. Episodi alla mano, il giorno dopo Livorno-Roma e quel gol annullato a De Rossi era stato Bruno Conti, direttore tecnico (e dunque voce ufficiale della Roma) a lamentarsi dei torti: «Non abbiamo mai fatto piagnistei. Non è il primo episodio che ci viene fischiato contro. Capisco che si sbaglia ma gli arbitri devono avere più personalità. Alla fine sono otto punti pesanti (con Fiorentina, Empoli, Juventus e Livorno) che perdiamo verso l'Inter». Conti dovrà aggiornare la classifica.

L'Inter è più forte, ma se ci avessero dato il nostro, pur perdendo lo scontro diretto, questa squadra sarebbe prima con un bel +3 sulla corazzata nerazzurra. E' cambiato il padrone del vapore quindi, non più Moggi e i suoi scagnozzi a portare avanti la Juventus, ma Moratti e gli altri suoi scagnozzi, a dar titoli all'Inter.

 
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Campionato finito, ricreazione pure!

Post n°1092 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Nemmeno un rigore grosso come una casa negato nel finale cancella i rimpianti per la più brutta Roma dell'anno. Il piccolo Toro di Novellino ci mette sotto per un'ora e solo la fortuna evita un clamoroso ko. Mentre l'Inter va

Pesa l'assenza prolungata di Totti (che oggi prova a correre), ma le scuse stanno a zero. Spalletti: «Tutti devono dare di più». Anche il tecnico. Che deve saper trasmettere alla squadra le motivazioni.

Senza il Capitano la media-gol della Roma si è quasi dimezzata e la squadra fatica sempre di più a segnare e anche a tirare in porta.

Nela: «Con lui il gioco è meno imprevedibile».

Boniek: «È il più bravo a smarcare i compagni».

Galderisi: «Quando non c'è, si sente»

Se in presenza di altre scivolate i maggiori rimpianti della Roma riguardavano le vittorie sfuggite per un soffio, per sfortuna o dabbenaggine, stavolta a niente ci si può appellare. Lo 0-0 di Torino è piuttosto un punto guadagnato, a fronte di una partita condotta con estrema disinvoltura e maggior spirito di sacrificio dalla squadra più debole, eppure più volte vicina al gol e alla vittoria. Solo nel finale la Roma ha preso il sopravvento, sprecando a sua volta un paio di occasioni con Mexes e Perrotta e poi riversando rabbia e nervi nel concitato dopopartita (le buone intenzioni per il terzo tempo sembrano già svanite) per la sottovalutazione dell'arbitro dell'impatto tra Dellafiore e Vucinic. Finisce così la partita e, per i più realisti, anche la lotta per lo scudetto, addirittura già nel pomeriggio, quando ancora non si conosce il risultato dell'Inter, come se non ci si attendesse altro che una nuova vittoria. Vittoria, quella nerazzurra, che poi è arrivata puntuale come un orologio svizzero, ed a -7 ora, tutto si può fare tranne che sperare in uno scudetto che vorrebbe dire un crollo dell'Inter. Piuttosto, bisognerà guardarsi alle spalle, da quella Juventus che pur di molto inferiore a noi come organico, non molla mai ed è sempre lì. Il rischio di fare il preliminare di Champions ad agosto prossimo, c'è ed è concreto.

Tornando a noi, guardando le ultime partite è chiara l'involuzione, addirittura anche a prescindere dai risultati. Cinque pareggi nelle ultime nove gare che a volte avrebbero anche potuto essere sconfitte, vittorie risicate con Genoa e Udinese, piene solo con Cagliari e Dinamo Kiev, quasi sempre una sensazione di fragilità difensiva che preclude ambizioni importanti: bottino buono, ma non eccezionale, comunque ben lontano dal rendimento di chi, in Italia e in Europa, sembra viaggiare a ritmi sparati. E se si inceppa pure l'unica risorsa finora mai in discussione, la fertilità offensiva, logico pensare che il futuro possa riservare nuove amarezze più che chissà quali piacevole sorprese.

L'altra considerazione riguarda la reale forza della squadra giallorossa orfana di Totti: finora ha fatto fin troppo bene, ma pensare che possa fare a meno del suo fenomeno per un periodo così lungo senza perdere contatto con l'Inter sarebbe presuntuoso. Che poi su certe assenze siano più i misteri che le certezze è ormai chiaro a tutti. Ma il discorso rischia di essere noioso, approssimativo e ripetitivo.

 
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Vucinic: "Era rigore netto"

Post n°1091 pubblicato il 17 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Cassetti: "La gara? Non è andata benissimo. Il rigore non ho visto se era netto o meno. Abbiamo giocato sottotono. Queste sono gare che se vinci ti danno un grande aiuto a livello psicologico. Ti caricano, soprattutto in questo momento, per la corsa con l'Inter. Peccato, sarebbe stata un'occasione importante per noi. La Juve ci insegna che anche non giocando bene si può vincere".

Pizarro: "Il punteggio? Potevamo anche perdere... Abbiamo giocato solo negli ultimi quindici minuti, diciamolo francamente. E' anche vero che il rigore era netto e questo avrebbe cambiato il volto della gara. Perché nel calcio capita di vincere anche quando non si gioca bene. Ad esempio ieri la Juventus, pur non brillando, ha vinto la gara".

Vucinic: "Il rigore? Era netto. Ho anche un taglio sulla caviglia dolorante. Della Fiore ha detto che ha preso palla e piede? Se avesse preso la palla, sarebbe fuggita via, invece così non è stato. Evidentemente ha preso solo il mio piede. Lo ripeto, era rigore netto".

 
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Spalletti: "Rigore netto su Vucinic, ma non meritavamo la vittoria"

Post n°1090 pubblicato il 16 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

"Ci poteva stare il rigore su Vucinic, ma non meritavamo comunque la vittoria". E'uno Spalletti amareggiato quello intervistato da Sky Sport nel dopopartita di Torino. Il tecnico giallorosso ha poi aggiunto: "Le carenze della Roma, a questo punto del Campionato, non sono né fisiche, né tecniche. A far difetto, ora, è la mentalità giusta e il gioco di squadra." Per quanto riguarda l"affaire" Totti e quanto la sua mancanza stia influenzando il rendimento della squadra ha risposto: "E' chiaro, uno come Francesco lo vorrei sempre in campo, ci manca ed è un gran giocatore. Ma la squadra non può vivere solo sul mito di Totti, c'è bisogno della mentalità giusta".

 
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La più brutta Roma della stagione fà 0-0 a Torino

Post n°1089 pubblicato il 16 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Finisce 0-0 nell'Olimpico piemontese. Granata spreconi, giallorossi spenti e prevedibili. Addio alle residue chance scudetto.

"Nondum matura est". Era il lupo che, nella favola di Fedro, fingeva di snobbare l'uva che non gli riusciva di cogliere. A mancare di maturità è invece la Roma di Spalletti che vede sfumare all'orizzonte, forse definitivamente, le residue chance scudetto. Prende sempre più corpo, con il secondo mezzo passo falso consecutivo all'Olimpico di Torino, lo scenario dai più ipotizzato a inizio stagione. Una fuga, solitaria e inarrestabile, di quel colosso chiamato Inter verso il secondo scudetto consecutivo. Certificata dallo 0-0 cui il miglior Torino dell'anno ha costretto la peggiore Roma degli ultimi sei mesi. Un pari da accogliere come il segno della resa allo strapotere nerazzurro, ma se c'è una squadra che può recriminare è quella di Novellino. Di rado si era assistito a una serie di errori così madornali commessi da attaccanti di serie A. Le chance mancate da Di Michele, Rosina e Bjelanovic saranno ricordate a lungo nell'ambiente granata e vissute come una maledizione da una squadra che non riesce a vincere dalla notte dei tempi. Molto più Toro che Lupa, almeno per buoni settantacinque minuti e il buon Doni graziato a più riprese dalla mira sciagurata degli avanti granata. Allucinanti gli errori di Di Michele e Rosina, ostacolatisi a vicenda a due metri dalla porta incustodita e di Bjelanovic, goffamente scivolato su un pallone da spingere solo in rete a pochi passi da Doni. Ci si è messa anche la traversa a negare la gioia del gol al Torino, quando un gran colpo di testa dello stesso attaccante slavo si è stampato sulla trasversale della porta romanista.

La Roma solo a un quarto d'ora dalla fine si è resa conto che era il caso di provare a vincere, per non perdere ulteriore terreno dalla corazzata di Mancini. I fantasmi in maglia bianca hanno timidamente accennato a un assalto degno di un undici di rango, complice soprattutto il fisiologico calo atletico dei ragazzi di Novellino.

Una bella parata in tuffo di Sereni su inzuccata di Mexes da distanza ravvicinata e un rigore non concesso da Rocchi per un'entrata di Della Fiore su Vucinic sono il frutto del breve sforzo offensivo prodotto dagli spallettiani. Troppo poco per battere il Torino di ieri, la maturità da scudetto è ben altra cosa.

 
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Spalletti: "Gara dura quella col Toro"

Post n°1088 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

La conferenza stampa di Luciano Spalletti a Trigoria. Il tecnico giallorosso spiega il motivo dell'assenza di Francesco Totti, non inserito nella lista dei convocati per Torino e anticipa la sfida di domani contro la squadra granata allenata da Walter Novellino

Roma-Torino senza Totti. Che ne pensa?
E' un'assenza importante, devo tornare a ripetere quello che ho già detto. Mi dispiace perché aveva già disputato due gare, gli si è riacutizzato il dolore al piede destro e siccome è un ragazzo responsabile, ha deciso di chiamarsi fuori.
IL problema è quello del secondo infortunio, quello della ricaduta?
Il problema è quello al piede. Se non toglie un po' di dolore, lui non si può allenare in modo corretto.
Che idea si è fatto della chiusura del centro di Cesenatico?
Non conosco, non lo so e non entro in merito.
Che gara si aspetta col Torino?
Una gara dura. Noi riusciamo sempre a stimolare gli avversari. Avendo letto le dichiarazioni dei giocatori del Torino, ho capito che sono vogliosi. Hanno voglia di far bene, qualcuno a Torino si aspettava di più, in termini di punti fatti, conosco Novellino e so che le sue squadre sono sempre pronte a duellare.
Perrotta come sta?
Sta bene, l'ho convocato e visto bene in allenamento. Andrà valutato per la sua inattività, però è guarito.
Quanto la infastidisce questa ennesima ricaduta di Totti?
A me infastidisce molto. Forse andandolo a stimolare, anche io ho contribuito al fatto che non gli sia passato completamente il dolore.
L'Inter è in fuga?
La Roma è a buon punto, sono d'accordo con Totti che noi abbiamo ambizioni e le continueremo ad avere anche dopodomani, aldilà dei risultati a Torino.
Totti è stato fermo quasi due mesi, sosta compresa, questo fa riflettere?
No, io resto fiducioso per la coppa Italia. E poi il periodo lungo dell'infortunio può essere determinato quando la situazione non è chiara. Anche per un pestone si può restare molto fuori.
Esposito è stato fischiato. Ha bisogno di giocare per superare la crisi?
Veramente i tifosi hanno fischiato tutti. Prima gli capitava, meglio era. Ora è davvero tutto a posto.
C'è margine di miglioramento per questa Roma?
Noi abbiamo sul livello della maturità da fare dei passettini in avanti, loro sotto questo aspetto fanno vedere di avere qualcosa più di noi. Hanno carattere, sono concreti, noi da questo punto di vista possiamo migliorare.
Nell'affetto difensivo della squadra sta studiando qualcosa? Non si prendono troppi gol?
Il momento in cui abbiamo palla noi, abbiamo paura di prendere gol noi. Capisco che è un controsenso, però forse si dovrebbe diminuire un po' il possesso palla, anche se la nostra ricerca deve essere sempre quella.
Forse è il caso di alzare il baricentro?
Sì, alzare il baricentro può essere una soluzione, ma anche questa ti espone a rischi. Servirebbe una via di mezzo.
Quanto le interessa che è iniziato il processo calciopoli?
Mi interessa, leggerò, ma non entro nel merito.
E' vero che la Roma tira poco da fuori?
E' un'analisi corretta, speriamo venga fatto di più in futuro.
Lo prenderebbe Lucarelli?
Resto della stessa idea, che è meglio terminare l'anno con i miei, però Lucarelli è un buon calciatore.
Il Times ha chiesto l'esclusione della Roma dalle coppe.
Ho cercato di saperne di più, però ancora non ho saputo nulla.
Cassetti come sta?
Marco sta bene.
Ci crede nello scudetto?
Io credo che si può passare avanti all'Inter. A me interessa che nella testa dei ragazzi ci sia questa forza a ricercare il massimo. Se non ci si crede, si può star a casa.

 
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Totti: "Mi dispiace non esserci a Torino"

Post n°1087 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Francesco Totti non parte per Torino. Il capitano della Roma avverte ancora dolore al piede destro, quello infortunato lo scorso 23 ottobre nel corso della gara di Champions League, Roma-Sporting Lisbona. "Dispiace non esserci - ha detto Totti a Trigoria con rammarico - Mi manca il campo, sono fermo da quasi due mesi, sto cercando di trovare la condizione migliore".

 
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La Roma ritrova Perrotta e Cassetti ma riperde Totti

Post n°1086 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Al termine dell'allenamento Luciano Spalletti, tecnico giallorosso, ha diramato la lista dei calciatori che partiranno oggi alla volta di Torino. Sono 20 i convocati, si rivede finalmente il centrocampista Simone Perrotta assente fino ad oggi per una fastidiosa pubalgia. Nel gruppo anche Marco Cassetti. Assente Capitan Totti, per il riacutizzarsi del dolore al piede.

ANTUNES Gabriel
BARUSSO Ahmed
BERTAGNOLI J. Sergio
BRIGHI Matteo
CASSETTI Marco
CICINHO
DE ROSSI Daniele
ESPOSITO Mauro
FERRARI Matteo
GIULY Ludovic
JUAN
MANCINI Alessandro
MARANGON Alexander
MEXES Philippe
PANUCCI Christian
PERROTTA Simone
PIT Adrian
PIZARRO David
TONETTO Max
VUCINIC Mirko  

 
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Cicinho: "Voglio restare alla Roma"

Post n°1085 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Cicero Joao de Cezare, detto Cicinho, vuole restare alla Roma, nonostante in questi primi mesi non abbia giocato con continuità: "Resto qui - dice l'esterno brasiliano - Voglio tornare il vero Cicinho con la maglia giallorossa". Il San Paolo lo aveva richiesto in prestito, ma la Roma non ha intenzione di privarsene.

 
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Cerci: "Sogno la Roma, tornare è il mio chiodo fisso"

Post n°1084 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

C'è un ragazzo di 20 anni in serie B che sta facendo sfracelli, gioca da campione e sta trascinando la sua squadra, una neopromossa, in serie A. Il ragazzo è di proprietà della Roma, ha anche esordito in A a 16 anni con la maglia giallorossa, e non c'è settimana che non manda messaggi d'amore alla nostra squadra. Lui è Alessio Cerci, classe 1987, in forza al Pisa, e questa settimana per la sua dose di zucchero all'AS Roma, ha scelto le pagine della rivista "Calcio 2000".

«Tornare sarebbe il massimo», dice l'attaccante di Valmontone, che poi si sofferma sull'emozione dell'esordio in serie A: «Avevo 16 anni e 10 mesi, ma è come se fosse successo ieri, rimarrà indelebile. Anzi, forse ora, a ripensarci, lo assaporo ancora meglio, perché allora, probabilmente, non avevo la lucidità per capire quanto fosse importante quel momento e non me lo sono goduto appieno».

Dopo un racconto sulla sua avventura pisana, che lo sta lanciando definitivamente, «Sto benissimo, anche se sono ancora all'inizio e devo dimostrare tutto», il discorso torna però a colorarsi di giallorosso e Cerci parla di capitan Totti, cui «ruberei il tiro, ma anche tante altre cose che potrei andare avanti all'infinito», e di Mancini, di cui, forse, potrebbe prendere il posto l'anno prossimo: «Lui è già un campione, io devo solo lavorare tanto se voglio avvicinarmi a quei livelli».

E poi ci sono Rosi e Okaka, gli ex compagni di primavera con cui magari ritrovarsi un giorno in prima squadra: «Siamo praticamente cresciuti insieme ed anche se in realtà differenti, ora stiamo vivendo la stessa esperienza: così capita di scambiarci le sensazioni, le impressioni e di condividere situazioni più o meno simili. Sono convinto che tutto questo serva a farci crescere: siamo tutti ottimi giocatori, dobbiamo solo crederci e lavorare sodo».

Lui però, Alessietto nostro, sembra essere il predistinato, perchè è dotato di una classe e di una tecnica sopraffina. Dei tanti gioielli giallorossi in giro per l'Italia, lui sembra l'unico destinato al rientro immediato nella Capitale, tanto che con Mancini in odor di cessione, la Roma sta pensando seriamente di dirottare i suoi sforzi di mercato e di investire la cifra che si otterrà dalla cessione del brasiliano, in altri settori del campo, poichè Alessio Cerci viene considerato molto di più che una valida alternativa a Mancini. La Roma non vuole correre il rischio, tanto per dirla in parole povere, che una volta ceduto Amantino ed investito una forte somma di denaro per Di Natale, si ritrovi Cerci a far meraviglie ed a rubar il posto al giocatore acquistato per sostituite Mancini. Questo perchè Cerci ormai, è molto di più che una promessa... 

 
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Rientra Perrotta. Doni a rischio. Zotti in preallarme

Post n°1083 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Perrotta, Cassetti e Brighi sono tornati a lavorare con il gruppo. E' questa la notizia che tanti tifosi giallorossi attendevano e che finalmente si è concretizzata ieri, nell'ultima seduta. Per i tre convalescenti, si profila così un importante passo avanti sulla strada del recupero, che dovrebbe portare a positivi scenari già nel match di domenica con il Torino. Il primo potrebbe riguardare il rientro dal primo minuto di Simone Perrotta nella posizione di trequartista, con l'incursore giallorosso che andrebbe così a ricoprire nuovamente il suo ruolo a distanza di più di un mese (visto che la sua ultima apparizione risale a Sporting-Roma del 7 novembre). Va comunque specificato che l'ex Chievo, ieri, non ha iniziato da subito con il gruppo ed ha prima effettuato del differenziato con giri di campo, scatti e appoggi. Quindi, dopo una mezzora, si è buttato nella mischia partecipando attivamente alla partitella (che non disputava con i compagni da un mese ed undici giorni) non mostrando particolari problemi ed anzi mettendosi in evidenza. Tant' è che una sua potente conclusione, giunta al termine della sfida in famiglia, ha creato un po' di apprensione per un infortunio accorso a Doni. In pratica, il portiere brasiliano, ha parato il tiro dell'azzurro con la punta del piede, provocando una torsione al ginocchio. Dopo le cure del caso l'ex Juventude è uscito dal campo sulle proprie gambe, anche se in giornata bisognerà verificarne la condizione visto che sia Curci (differenziato con Bonaiuti) che Julio Sergio (fisioterapia) sono out. Il quarto portiere Zotti quindi, è stato allertato per Torino.

Tornando a Perrotta, se anche oggi proseguirà la strada intrapresa nell'ultimo allenamento, le possibilità di vederlo dietro Totti con Vucinic e Mancini ai fianchi potrebbero seriamente prendere quota. Un'altra soluzione che dovrebbe configurarsi domenica, legata alle scelte di Luciano Spalletti, riguarda il recupero di Marco Cassetti. Il laterale bresciano, infortunatosi al flessore sinistro in occasione della sfida con l'Udinese (del 2 dicembre scorso), sembra aver bruciato le tappe di un ko che sulla carta lo doveva tener fermo da un mese ai venti giorni. L'ex Lecce, invece, già da martedì ha fatto del differenziato sul campo, per poi unirsi ieri alla truppa (dopo un riscaldamento pre-allenamento svolto insieme a Brighi) attuando tutte le operazione messe in pratica dai compagni (lavoro atletico, possesso palla, esercizi sull'inferiorità numerica e partitella). L'ipotesi che si potrebbe configurare, con un Cassetti abile e arruolato, è quella di un suo ritorno sulla corsia sinistra con Tonetto in posizione più avanzata, mentre Giuly e Mancini andrebbero a ricoprire gli altri due ruoli lasciati liberi sulla trequarti vista la squalifica di Taddei. Totti sarebbe ovviamente confermato davanti, con Vucinic pronto a subentrare dalla panchina.

Il terzo scenario che potrebbe concretizzarsi, sempre legato al recupero degli indisponibili, riguarda Matteo Brighi. L'ex Chievo e Bologna, nell'ultima seduta, ha svolto le stesse operazioni messe in atto da Marco Cassetti, con un iniziale riscaldamento e poi un lavoro a pieno regime con il gruppo. Un bel passo in avanti per il centrocampista nato a Rimini, considerando che il suo ultimo allenamento completo risale al 3 dicembre scorso, avendo poi accusato dei problemi muscolari che lo hanno tenuto lontano dal terreno di gioco. Perciò, con un eventuale rilancio di Brighi in mediana accanto a De Rossi, sarebbe Pizarro a spostarsi sulla linea dei trequartisti collocandosi in posizione centrale, per poi lasciare spazio sulle corsie esterne a Vucinic e Mancini, con Totti unica punta.

 
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Gli imputati di Calciopoli oggi alla sbarra

Post n°1082 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Inizia stamattina il Processo di Calciopoli che rischia di diventare una farsa: nell'aula 112 del Palazzo di Giustizia di Napoli, è fissato l'inizio dell'udienza preliminare (a porte chiuse) che dovrà stabilire quanti dei 37 indagati per Calciopoli dovranno essere rinviati a giudizio. Per 20 di loro, tra i quali Moggi (che a sorpresa si dovrebbe presentare davanti al giudice. Mentre quelli della giustizia sportiva non lo avevano mai visto, fatta eccezione per una lunga requisitoria mai verbalizzata alla Camera di Conciliazione del Coni), Giraudo, Mazzini, Bergamo, Pairetto e De Santis, l'accusa è quella più grave, ovvero di "associazione per delinquere" e di "frode sportiva". Per gli altri 17, tra cui Carraro, i fratelli Della Valle, Lotito e Meani, il reato contestato è "solo" di "frode sportiva". Trentasette indagati, 98 testimoni richiesti dall'accusa, più tutti quelli che saranno chiamati dalla difesa, quasi trenta soggetti che si costituiranno parte civile, migliaia di telefonate intercettate. Insomma numeri mastodontici, da maxiprocesso.

Proprio l'enormità di questo procedimento rischia di diventarne il limite maggiore, allungandone a dismisura i tempi fino ad una probabile prescrizione. Nell'udienza preliminare odierna il Gup Edoardo De Gregorio dovrebbe disporre i rinvii a giudizio. Dovrebbe, appunto, perché in realtà per arrivare alla decisione più attesa si potrebbe dover attendere fino al prossimo febbraio. Prima, infatti, ci sono da sciogliere molti altri nodi. In primo luogo i pm presenteranno l'ultima informativa dei Carabinieri di Roma che contiene la verifica di quanto espresso nell'atto di chiusura delle indagini, ovvero che esisteva una cupola che aveva messo a punto una fitta rete di comunicazione. Le indagini delle ultime settimane hanno permesso infatti di risalire ai titolari delle ultime dieci schede telefoniche svizzere che sarebbero state acquistate da Moggi, mentre non è stato possibile "tracciare" quelle del Liechtenstein. Quattro-cinque udienze serviranno poi solo per fare chiarezza sulle eccezioni preliminari. In seguito il giudice dovrà stabilire chi accettare tra i soggetti che si costituiranno parte civile nel processo. A chiedere i danni (il totale sfiorerebbe i 100 milioni di euro) potrebbero essere più di trenta, compresi Coni, Figc e Lega, il cui annuncio è arrivato solo all'ultimo momento. «E' stato imbarazzante - ha detto giovedì il presidente Matarrese riferendosi alla presenza nel consiglio di Claudio Lotito, uno degli indagati - ma i nostri avvocati hanno spiegato i motivi della decisione e poi non ci sono state grandi discussioni». Tra le parti lese ci saranno anche tante società di calcio, quelle danneggiate dalla "cupola" che avrebbe manipolato l'esito dei campionati. Si costituiranno sicuramente Atalanta, Brescia, Lecce, Parma, Sampdoria e Treviso. Ci sarà anche la Roma. A rappresentare il club giallorosso saranno gli avvocati Antonio Conte e Alberto Misiani. Non ci saranno invece la Juventus (che non è parte offesa) e l'Inter, che ritiene di aver già avuto soddisfazione con l'assegnazione degli scudetti ritirati ai bianconeri. E neppure il Bologna, ma ci sarà il suo ex presidente Gazzoni Frascara (a sua volta indagato per bancarotta fraudolenta) che già fece ricorso contro il Messina e la Reggina.

A tutto questo si aggiunge un altro problema, quello che tra le eccezioni che potranno essere sollevate c' è anche quella della competenza territoriale. Napoli o Roma? Molti avvocati chiederanno che il processo venga spostato nella Capitale ma il Gup potrebbe respingere la richiesta facendo si che si svolga nell'aula bunker di Poggioreale. Se così non fosse i tempi si dilaterebbero ulteriormente rendendo sempre più reale il pericolo, tra primo grado e appello (anche se alcuni potrebbero chiedere il rito abbreviato), di arrivare fino al 2012 e alla prescrizione. Un'ipotesi piuttosto probabile, come confermato dal giudice Ettore Torri, procuratore antidoping del Coni. «In linea generale più indagati ci sono e più la prescrizione è probabile. Soprattutto se decade l'accusa di associazione a delinquere che è è quella con i termini più lunghi». Ma quale potrebbe essere l'esito del processo? «Dall'esterno, perché in questo periodo mi sto occupando di doping e non di questa materia, ho l'impressione che sia difficile da dimostrare l'associazione a delinquere. Perché occorre provare che un certo numero di persone si siano organizzate con continuità. Per il "concorso in associazione" invece basta dimostrare dei contatti occasionali. E' più probabile che la condanna arrivi per i singoli episodi». Gli avvocati discuteranno la costituzione di parte civile di molti istituti. Hanno ragione? «E perché? In alcuni processi per violenza sulla donne, alcune associazioni a loro difesa lo hanno fatto e sono state ammesse. Ma la quantificazione del danno non la farà un giudice penale, bensì uno civile». Si inizia oggi, duque, con l'udienza preliminare, ma non si sa se e quando si andrà a finire. Se si farà in tempo a punire i presunti colpevoli di Calciopoli. Dopo il "buffetto" della giustizia sportiva sarebbe davvero troppo.

 
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Ufficiale: Capello C.T. della nazionale inglese

Post n°1081 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Dal prossimo sette gennaio e per quattro anni e mezzo Fabio Capello sarà il nuovo c.t. dell'Inghilterra. Nel tardo pomeriggio di oggi la Football Association ha confermato l'arrivo del tecnico italiano. "Il suo ingaggio è stato deciso in seguito al colloquio con il direttore generale Brian Barwick e il direttore tecnico Trevor Brooking allo stadio di Wembley di mercoledì ed è stato ratificato ieri all'unanimità dal Consiglio della FA - si legge in una nota pubblicata sul sito web della Football Association - Capello ha una vasta esperienza come allenatore ai massimi livelli. I suoi 16 anni di carriera comprendono trascorsi al Milan, Real Madrid, Roma e Juventus e in totale ha vinto nove titoli in Italia e Spagna e ha conquistato la Coppa dei Campioni con il Milan nel 1994".

La Federcalcio inglese ha accolto anche le richieste riguardanti lo staff, che comprenderà come "assistenti" Franco Baldini e Italo Galbiati, l'allenatore dei portieri Franco Tancredi e il preparatore atletico Massimo Neri. Manca Gianfranco Zola, che resterà nello staff dell'under 21 al fianco di Pierluigi Casiraghi. "Capello discuterà anche con Trevor Brooking come integrare una presenza inglese nello staff tecnico". Nulla d'ufficiale sull'ingaggio, ma le indiscrezioni parlano di almeno 4 milioni di sterline all'anno.

 
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