Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Giugno 2008

Curci: "Vado a Siena per tornare"

Post n°1982 pubblicato il 26 Giugno 2008 da Urbe_immortale

«Vado a Siena per dimostrare quanto valgo, crescere professionalmente per poter poi tornare a Roma». È questo il pensiero di Gianluca Curci da ieri pomeriggio quando è stato ufficializzato il suo passaggio in comproprietà al Siena. Inizia quindi in Toscana la seconda fase della carriera di quello da tutti considerato come la più importante promessa italiana nel suo ruolo. Siena nel destino per il giovane portiere nato il 12 luglio 1985, visto che il suo esordio in prima squadra con la Roma avvenne in una gara interna di Coppa Italia proprio contro i toscani nel "lontano" 19 novembre 2004. Dopo quella splendida giornata ci volle solo un mese di attesa prima che l'allora allenatore giallorosso Delneri si convincesse a schierarlo da titolare; era il 19 dicembre 2004 e all'Olimpico l'avversario era il Parma, sconfitto per 5-1 con un'ottima gara da parte del giovane Gianluca. In quella che è la peggiore stagione della Roma negli ultimi anni, Curci riesce a ritagliarsi uno spazio importante, fornendo eccellenti prestazioni come nel ritorno del quarto di finale di Coppa Italia a Firenze, concluso con la Roma che passa il turno grazie alle sue parate ai rigori. L'ottima stagione, che convince la Roma a riscattare la metà del cartellino del giovane portiere che era di proprietà del Palermo, apre a Gianluca le porte dell'Under 21 allora allenata da Gentile; dopo l'esordio nell'amichevole di febbraio contro la Russia, Gentile sistema Curci titolare nella vittoria contro la Scozia del 25 marzo 2005 e non lo riporterà più in panchina. Nella Roma dell'era Spalletti, Curci, partito come titolare, finisce, vista l'esplosione di Doni, per tornare in panchina, senza mai protestare e ben figurando nelle occasioni in cui viene chiamato in causa per difendere la porta giallorossa. Ora, dopo 29 presenze in A, 1 in Champions, 8 in UEFA, 20 in Coppa Italia, 15 nella Under 21 e con ben 5 convocazioni nella Nazionale maggiore, è arrivato il momento di «rimettersi in gioco - queste le dichiarazioni del suo procuratore Bonetto - visto che a Roma sarebbe rimasto chiuso da Doni, uno dei migliori portieri al mondo. Cercavamo una squadra di Serie A che potesse farlo crescere professionalmente; il Siena ha dimostrato di voler puntare su di lui ed questo ha facilitato la nostra scelta». Siena nel destino, dall'esordio alla rinascita con l'obiettivo di diventare il migliore.

 
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Ecco Arthur

Post n°1981 pubblicato il 26 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Ha 27 anni il futuro dodicesimo che nel Cruzeiro riuscì qualche volta a togliere il posto ad Alexander.

L'anno scorso il primo portiere della Roma era Doni, e il terzo Bertagnoli. In Brasile giocavano insieme, nel 2005 nella Juventude, qualche volta capitò persino che il primo sedette in panchina, per far giocare il secondo. L'anno prossimo il primo portiere della Roma sarà sempre Doni, il terzo sarà sempre Bertagnoli, ma il secondo sarà Arthur. Che nel 2004 giocava insieme a Doni in Brasile, nel Cruzeiro, e qualche volta gli prese anche il posto. A Bertagnoli aver tenuto in panchina Doni non è bastato per giocare titolare, non basterà neppure ad Arthur. Che però, rispetto al connazionale, almeno ha garantito il posto in panchina, che la Roma pensava di affidargli già dalla scorsa estate. È un anno che la società giallorossa lo segue, ma sempre con la solita premessa: verrai quando troveremo una sistemazione a Curci, che deve andare a giocare. E visto che l'estate scorsa questa sistemazione a Curci non è stata trovata, Guilherme Moraes Arthur Gusmao si è accordato con il Siena, che lo ha tesserato il 4 gennaio, 200.000 euro a stagione fino al giugno del 2009. Una decina di giorni dopo, la Roma si è ricordata di lui, chiedendolo in prestito alla società toscana, sempre in previsione di una cessione in prestito di Curci poi non andata in porto. E Arthur, a poche ore dalla chiusura del mercato, è andato a Cesena, a sostituire l'ex romanista Gianluca Berti, sceso in C1 a Novara. I compagni lo hanno seguito sei mesi dopo: i bianconeri romagnoli hanno chiuso il campionato all'ultimo posto, retrocedendo senza gloria con 32 punti in 42 partite. Ma il brasiliano non poteva permettersi di fare troppo lo schizzinoso, visto che la sua ultima esperienza da titolare era con il Curitiba, in serie B, e che da maggio, quando aveva conquistato la promozione, non aveva più giocato una partita. Il suo contratto scadeva il 31 dicembre, ma visto che gli stipendi non arrivavano è sbarcato in Italia.

A Siena lo hanno visto solo allenarsi: aveva iniziato a settembre, nelle tre giornate di serie A passate tra il tesseramento e il prestito in bianconero Beretta ha continuato ad affidare la porta a Manninger e la maglia numero dodici a Eleftheropulos. A Cesena il suo rivale era un ragazzino classe '90, Andrea Rossini da Sant'Arcangelo di Romagna, che a settembre aveva esordito in B, contro il Bologna, salvando lo 0-0 parando un rigore ad Adailton. Cinque presenze per lui, tre gol subiti e neppure una sconfitta, il nuovo secondo portiere della Roma, di nove anni più vecchio, ne ha giocate 18, incassando 29 reti. Una scommessa, ma a Trigoria, dopo averlo seguito per un anno, sono convinti di vincerla. Tanto da averlo preso a titolo definitivo, invece che in prestito con diritto di riscatto, come doveva arrivare sei mesi fa.

 
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Loria: "Ho coronato il mio sogno!"

Post n°1980 pubblicato il 26 Giugno 2008 da Urbe_immortale

L'ordine di non parlare è arrivato ancor prima dell'ufficialità del trasferimento, conferma indiretta che la trattativa era conclusa, al punto da permettere alla Roma di imporgli il silenzio stampa. Ma il giocatore, quello che doveva dire, l'aveva già detto, in mattina e nei giorni scorsi. Ieri, prima della stretta finale, con conseguente blocco delle interviste, Loria aveva parlato a Radio Kiss Kiss , ripetendo peraltro quello che aveva sempre sostenuto. «Giocare la prossima stagione in un club glorioso come la Roma sarebbe il raggiungimento di un traguardo importante per la mia carriera: appena sarà tutto ufficializzato, sarò la persona più felice del mondo, perché la maglia giallorossa è il sogno di qualunque bambino che voglia diventare calciatore».

Un sogno ormai realizzato, nonostante il Siena, per un giocatore pagato 750.000 euro solamente un anno fa, non si sia accontentato della comproprietà di un giocatore come Daniele Galloppa, che un anno fa era stata valutata (proprio da loro), 1.100.000 euro, e in questa stagione ha quantomeno raddoppiato il suo valore. La Roma, per rimpiazzare un Ferrari arrivato ormai a fine contratto, ha accontentato in tutto e per tutto la società toscana, e ora il sogno di bambino di Loria si è realizzato. E il trentunenne di Torino, riemerso dalla serie C a ventisei anni, grazie alla chiamata del Cagliari, può sognare ancora.

«Una partita che vorrei giocare? Nessun dubbio, il derby con la Lazio: è la partita delle partite. L'emozione di scendere sul terreno dell'Olimpico l'ho sempre avuta da avversario, figuriamoci indossando la maglia della Roma». Da avversario, come aveva ricordato tre giorni fa a Il Romanista , Loria all'Olimpico ci era venuto per la prima volta tredici anni fa, penultima giornata del campionato 1994-95, 3-0 della Roma sulla Juventus di Marcello Lippi. «Era la mia prima convocazione da giocatore professionista, giocavo ancora nella Primavera. Lo stadio già metteva i brividi. Me li mette adesso, figuriamoci allora, che ero un ragazzino. E poi, con Spalletti, la Roma gioca il miglior calcio d'Italia, uno dei migliori d'Europa. Anche se io, nel mio piccolo un minimo di filo da torcere gliel'ho dato». Da ieri, nel suo piccolo, farà parte del progetto Spalletti, e il filo da torcere lo dovrà dare agli avversari.

 
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Il tormentone estivo del 2008

Post n°1979 pubblicato il 26 Giugno 2008 da Urbe_immortale

La cessione di Amantino non si sblocca, ma il mercato non si ferma:

preso Loria, Curci và a giocare e Iaquinta freme per ritornare a lavorare con Spalletti, ma Huntelaar è lontano.

Anche questa estate, quindi, ha il suo tormentone. Si chiama Mancini. L'ad dell'Inter Paolillo: «Siamo distanti, finora con la Roma si è parlato solo di soldi». Ma in realtà sono i nerazzurri a prendere tempo: sperano in uno sconto e idi prendere Quaresma, mollando così Mancini. Riscattato Esposito, teniamo anche Giuly.

 
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Il quadro delle operazioni odierne

Post n°1978 pubblicato il 26 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Al termine della sessione di mercato dedicata alla definizione delle comproprietà, la A.S. Roma rende noto di aver perfezionato alcune operazioni di trasferimento: Loria e Arthur in giallorosso, ma anche altre operazioni in uscita. Di seguito tutti i dettagli pubblicati da www.asroma.it:

MARCO ANDREOLLI: rinnovo dell’accordo di partecipazione ex art. 102 – bis NOIF relativo al diritto alle prestazioni sportive del calciatore, in essere con l’F.C. INTERNAZIONALE S.P.A.

GUILHERME MORAES ARTHUR GUSMAO: acquisizione a titolo definitivo, con effetti a decorrere dal 1° luglio 2008, del diritto alle prestazioni sportive del calciatore dall’A.C. SIENA S.P.A., a fronte del riconoscimento di un corrispettivo di € 0,75 milioni, oltre IVA, da pagarsi in tre annualità tramite LNP, a decorrere dalla stagione sportiva 2008/2009. Con il calciatore è stato sottoscritto un contratto economico per le prestazioni sportive di durata biennale, che prevede il riconoscimento di un compenso lordo di € 0,3 milioni per ciascuna stagione sportiva di durata;

AHMED APIMAH BARUSSO: rinnovo dell’accordo di partecipazione ex art. 102 – bis NOIF relativo al diritto alle prestazioni sportive del calciatore, in essere con il RIMINI CALCIO S.P.A.;
AHMED APIMAH BARUSSO: cessione a titolo temporaneo e gratuita del diritto alle prestazioni sportive del calciatore a favore dell’A.C. SIENA S.P.A., con effetti a decorrere dal 1° luglio 2008;
GIANLUCA CURCI: cessione a titolo definitivo, con effetti a decorrere dal 1° luglio 2008, a favore dell’A.C. SIENA S.P.A. del diritto alle prestazioni sportive del calciatore, a fronte del riconoscimento di un corrispettivo di € 3,5 milioni, oltre IVA, da incassarsi in tre annualità tramite LNP, a decorrere dalla stagione sportiva 2008/2009. Contemporaneamente, l’A.S. Roma e l’A.C. Siena hanno stipulato un accordo di partecipazione ex art. 102 bis NOIF, in forza del quale l’A.S. Roma ha acquisto il 50% degli effetti patrimoniale relativi al diritto alle prestazioni sportive del Calciatore, a fronte di un corrispettivo di € 1,75 milioni, da pagarsi in tre annualità tramite LNP, a decorrere dalla stagione sportiva 2008/2009;

MAURO ESPOSITO: risoluzione a favore dell’A.S. Roma dell’accordo di partecipazione relativo al diritto alle prestazioni sportive del calciatore in essere con il CAGLIARI CALCIO S.P.A., a fronte del riconoscimento di un corrispettivo di € 0,35 milioni, da pagarsi in un’annualità tramite LNP, a decorrere dalla stagione sportiva 2008/2009;
DANIELE GALLOPPA: risoluzione a favore dell’A.C. SIENA S.P.A. dell’accordo di partecipazione relativo al diritto alle prestazioni sportive del calciatore in essere, a fronte di un corrispettivo di € 1,75 milioni, da incassarsi in tre annualità tramite LNP, a decorrere dalla stagione sportiva 2008/2009;

LEANDRO GRECO: risoluzione a favore dell’A.S. Roma dell’accordo di partecipazione relativo al diritto alle prestazioni sportive del calciatore in essere con lHELLAS VERONA FC S.P.A., a fronte del riconoscimento di un corrispettivo di € 0,15 milioni, da pagarsi in due annualità tramite LNP, a decorrere dalla stagione sportiva 2008/2009;

SIMONE LORIA: acquisizione a titolo definitivo, con effetti a decorrere dal 1° luglio 2008, del diritto alle prestazioni sportive del calciatore dall’A.C. SIENA S.P.A., a fronte del riconoscimento di un corrispettivo di € 2,8 milioni, oltre IVA, da pagarsi in tre annualità tramite LNP, a decorrere dalla stagione sportiva 2008/2009. Con il calciatore è stato sottoscritto un contratto economico per le prestazioni sportive di durata triennale, che prevede il riconoscimento di un compenso lordo di € 1,2 milioni per ciascuna stagione sportiva di durata, oltre a premi individuali al raggiungimento di predeterminati obiettivi sportivi.

DANIELE MAGLIOCCHETTI: cessione a titolo definitivo, con effetti a decorrere dal 1° luglio 2008, a favore del CAGLIARI CALCIO S.P.A. del diritto alle prestazioni sportive del calciatore, a fronte del riconoscimento di un corrispettivo di € 1.000, da incassarsi in un’annualità tramite LNP, a decorrere dalla stagione sportiva 2008/2009. Contemporaneamente, l’A.S. Roma ed il Cagliari Calcio hanno stipulato un accordo di partecipazione ex art. 102 bis NOIF, in forza del quale l’A.S. Roma ha acquisto il 50% degli effetti patrimoniale relativi al diritto alle prestazioni sportive del Calciatore, a fronte di un corrispettivo di € 516, da pagarsi in un’annualità tramite LNP, a decorrere dalla stagione sportiva 2008/2009.

 
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Ufficiale: Loria e Arthur alla Roma

Post n°1977 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Il difensore: "E' un sogno che si avvera!"

Al Siena, tutto Galloppa, metà Curci ed il prestito di Barusso.

Il difensore, Simone Loria, e il portiere, Arthur Gusmao, sono della Roma. Lo rende noto una nota del sito ufficiale del Siena Calcio: "Formalizzata - si legge - nella giornata odierna la cessione a titolo definitivo del calciatore Simone Loria alla A.S.Roma. Formalizzata anche la cessione a titolo definitivo alla A.S.Roma del portiere Arthur Gusmao".

Il club toscano, in cambio, ottiene l'altra metà di Daniele Galloppa, la comproprietà di Gianluca Curci e il prestito di Ahmed Barusso. Le prime parole da romanista di Loria: "Sono contentissimo - ha detto il centrale - vestire la maglia della Roma è un sogno che si avvera". 

 
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Esposito è tutto della Roma

Post n°1976 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Urbe_immortale

La Roma riscatta Mauro Esposito. Lo rende noto il Cagliari emettendo una nota sul sito ufficiale: "Il Cagliari Calcio e la Roma - si legge - hanno raggiunto un'intesa per la risoluzione consensuale dell'accordo di partecipazione relativo al giocatore Mauro Esposito in favore della Società giallorossa".

 
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Galloppa tutto del Siena

Post n°1975 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Daniele Galloppa è un giocatore del Siena. Il club toscano ha infatti riscattato il giovane centrocampista dalla Roma, come ha assicurato a Romanews.eu Davide Torchia, l'agente del giocatore: «La situazione è risolta. Molto probabilmente il giocatore sarà totalmente di proprietà del Siena. Lui sta benissimo a Siena, l'hanno trattato benissimo ed è contento di come si è risolta la situazione. Però sarebbe rimasto tranquillamente nella capitale se a riscattarlo fosse stata la Roma. Eravamo aperti a tutte le soluzioni, anche al prestito in qualsiasi altra squadra di serie A o di B, l'importante era concludere la trattativa entro le 19 e non andare alle buste per il riscatto del giocatore. È finita con la piena soddisfazione di entrambe le parti».

 
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Loria: "Accordo quasi vicino"

Post n°1974 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Urbe_immortale

"Roma e Siena sono vicine all'accordo, ma non è ancora ufficiale". A confermare che Simone Loria è ad un passo dal club giallorosso è lo stesso difensore, classe '76, intervistato dal Romanista.it. L'accordo sarebbe stato trovato su queste basi: l'altra metà di Galloppa, Barusso (prestito) e Curci (comproprietà) in Toscana per il cartellino del centrale "goleador" (5 gol nell'ultimo campionato). "So che i club si stanno parlando in queste ore - ha dichiarato il giocatore - il trasferimento ancora non è definito, ma siamo sulla buona strada. Sono molto contento, per me è un sogno vestire questa maglia".

 
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Giuly vuole il PSG

Post n°1973 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Urbe_immortale

«Il mio agente sta negoziando con i dirigenti del Paris Saint Germain, mi interessa il loro progetto sportivo». L’avventura con la maglia giallorossa di Ludovic Giuly pare giunta agli sgoccioli. Il francese ha ribadito ancora una volta la volontà di tornare in patria. Le parole che ha usato nell’intervista rilasciata al giornale gratuito transalpino Metro lasciano poco spazio a libere interpretazioni: «Ci sono ancora dei dettagli da definire, ma il Psg mi andrebbe benissimo». Anzi, visto e considerato che il club francese riprenderà ad allenarsi tra appena cinque giorni, è lo stesso Giuly a chiedere di velocizzare il trasferimento: «Occorre fare presto». Occorre fare presto, ok. Anche se Ludo ha un contratto fino al 2010 con la Roma. L’esterno francese, che la prossima stagione continuerà a percepire un ingaggio lordo di 3,1 milioni di euro più i premi, non si può muovere dall’Italia senza il consenso della Roma. La società non è intenzionata a fare le barricate, comunque. Il giocatore, prelevato l’estate scorsa dal Barcellona, è costato 3,2 milioni (da pagare in due rate, e la seconda scade proprio il prossimo 30 giugno). Se il Psg facesse (o avesse fatto) un’offerta quantomeno simile, Giuly tornerebbe in Francia di corsa. Però, sia chiaro, Ludo ha ancora due anni di contratto con la società giallorossa.
    Nonostante il suo agente Alain Migliaccio tempo fa fosse stato chiarissimo («Nel Barcellona Giuly era titolare, Spalletti aveva detto che lo sarebbe stato anche nella Roma, e invece non è stato così»), sembra che alla base dell’ormai imminente divorzio non ci siano dei dissapori con l’allenatore o con la Roma. Bensì la situazione personale del giocatore, che vorrebbe tornare in Francia per avere modo di vedere più spesso il figlioletto. Chiaro che, nel caso di una cessione di Giuly, la Roma si ritroverebbe comunque con un esterno in meno. Senza dimenticare che il francese, sebbene fosse (anzi, sia: è ancora un calciatore della Roma) considerato un rincalzo di lusso, era in grado di ricoprire tutte le zone del campo. Destra, sinistra o trequartista centrale, la duttilità di Ludo era utilissima per il gioco di Spalletti. Se la società dovesse acconsentire al trasferimento al Psg (eventualità già ampiamente presa in considerazione quando a Trigoria era arrivata un’offerta milionaria degli sceicchi del Qatar), sarebbe necessario trovare immediatamente un’alternativa di livello. Giuly lo era, e non era stato pagato nemmeno troppo in relazione all’esperienza internazionale e alle sue qualità tecniche. D’altronde, il giocatore ormai ha già scelto: crede nel progetto sportivo. In quello del Psg. Anzi, come ha “suggerito” il francese ai suoi connazionali, «occorre fare presto».

 
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Per Loria è fatta, anzi no.

Post n°1972 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Al Siena Curci e Barusso in prestito, più metà Galloppa e Rosi, ma Aleandro però rifiuta e blocca tutto. Rinnovata la comproprietà di Andreolli, mentre sembra tramontata l'ipotesi Kewell. 

Non avevano fatto i conti con Aleandro Rosi. Pradè, i dirigenti del Siena, persino Loria. Tutti nel tardo pomeriggio erano convinti che il trasferimento del difensore alla Roma fosse cosa fatta. L'intesa era stata raggiunta nelle stanze dell'albergo milanese Ata Hotel Executive. Al Siena sarebbero andati l'altra metà di Daniele Galloppa, quella di Rosi e i prestiti di Ahmed Barusso e Gianluca Curci. Tutto felici, tutti contenti. Tranne Rosi, che ha detto di no al trasferimento. Il che non vuol dire che l'operazione sia morta e sepolta. Semmai, solo rinviata. Per ora. Perché l'intenzione della Roma è quella di portare Loria a Trigoria. A condizioni accettabili, però. Le parti si rivedranno oggi.

ANDREOLLI Tutto risolto, invece, per Marco Andreolli. Il difensore resterà per metà della Roma e per metà dell'Inter. Ad assicurarlo è stato il suo agente, Patrick Bastianelli, intervenendo a romanews.eu : «Oggi (ieri) si sono incontrati i dirigenti delle due squadre e hanno rinnovato la comproprietà per un altro anno, il cartellino di Marco rimane a metà tra Roma e Inter». Andreolli dovrebbe essere girato in prestito: «Ma ancora non sappiamo dove. Ci sono tante squadre, sia di Serie A sia di Serie B, che sono interessate a lui».

ESPOSITO In nottata era previsto l'incontro tra Pradè e il presidente del Cagliari, Massimo Cellino per discutere del destino di Esposito. Non è un mistero che l'esterno, il cui cartellino è in comproprietà con il club rossoblù, abbia posto il Napoli in cima alla lista delle preferenze. Roma e Cagliari troveranno un'intesa che possa andar bene sia alle società sia al giocatore.

KEWELL Sembra essersi smontata la pista che portava a Harry Kewell. Il contratto di "the Jewel" con il Liverpool andrà a scadenza il 30 giugno. E non sarà rinnovato. Sebbene l'attaccante costi zero, pare però che a Trigoria il nome di Kewell susciti poco interesse. Al Liverpool l'australiano guadagnava 3,9 milioni di euro lordi l'anno. Netti, erano circa 1,8. Secondo quanto scrivono in Inghilterra, il giocatore sarebbe disposto a scendere fino a 1,5 pur di rimediare un altro ingaggio. Il problema è che, a quanto sembra, alla Roma questo interessa poco. Una punta arriverà comunque a Trigoria. Ma sarà un jewel vero. Non uno destinato a fare solo panchina.

 
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La cessione sperata che non arriva

Post n°1971 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Urbe_immortale

«Inter o Barcellona? Non lo so». I nerazzurri confermano a Pradè l'interesse per Amantino, ma rinviano tutto alla prossima settimana.

«Il mio futuro? Ancora non so cosa può succedere». A parlare direttamente dal Brasile, dove è in vacanza, è Mancini Alessandro Faiolhe Amantino, al cui trasferimento è legato il destino del mercato della Roma, che con i soldi della sua cessione potrà gettarsi alla ricerca dell'attacante, obiettivo numero uno della campagna acquisti estiva. E mentre Mancini parlava in una intervista a Globo tv, a Milano Roma e Inter finalmente si ritrovavano faccia a faccia per parlare del suo contratto. Sì, perché ieri l'incontro c'è stato. Un appuntamento a lungo atteso, e rimandato la scorsa settimana quando Pradè era volato a Milano in occasione dell'assemblea straordinaria di Lega tornando contrariato perché il vertice era slittato. Tutto, insomma, era fermo al 9 giugno quando i due club avevano gettato le basi per la trattativa. Nel frattempo l'intesa era stata trovata tra la società nerazzurra ed il giocatore (4 milioni di euro netti all'anno per i prossimi quattro anni) che adesso è in posizione di attesa insieme al suo procuratore Gilmar Veloz, aspettando notizie dall'Italia. Un'attesa che poteva terminare già ieri se Roma e Inter avessero chiuso l'operazione e invece bisognerà ancora attendere. Perché l'appuntamento ha portato una buona notizia a Trigoria, ma anche una cattiva. Se da un lato, infatti, si sorride perché il club di Moratti ha confermato pienamente l'interesse nel giocatore, dall'altra c'è un po' di apprensione per un ulteriore rinvio. I dirigenti nerazzurri hanno chiesto alla Roma di pazientare ancora qualche giorno prima mettersi seduti allo stesso tavolo per decidere la cifra per il trasferimento. E le parti sotto questo aspetto sono ancora distanti visto che la richiesta è di 15 milioni cash, mentre l'offerta è di 8 milioni più un giocatore (Suazo o Cruz). Soluzione questa che non interessa alla Roma, che vuole solo denaro contante per poter poi scegliere a proprio gradimento gli obiettivi di mercato. Ma quale è il motivo del rinvio? Semplice, il vertice che l'Inter ha in programma tra domani e venerdì con il suo nuovo tecnico, Josè Mourinho, nel quale verranno delineate le strategie del club. Il rischio è che il portoghese possa cambiare idea sul possibile arrivo di Mancini, magari per puntare sul connazionale Quaresma. Solo un'ipotesi perché la Roma ha ricevuto rassicurazioni sulla voglia di portare a termine l'operazione. Ma, se ci fosse la temuta retromarcia, la situazione si complicherebbe non poco perchè bisognerebbe andare a cercare un altro acquirente per Amantino. Non il Barcellona, che non è più interessato, forse il Lione che qualche tempo fa era tornato alla carica. Comunque una soluzione tutt'altro che agevole. E non vendere il brasiliano, per la Roma che ha già speso 17 milioni per Vucinic e Riise, sarebbe un mezzo disastro. Vorrebbe dire avere il mercato bloccato e l'impossibilità a breve termine di andare a prendere l'attaccante. Ma è presto per allarmarsi, in fin dei conti sono stati solo chiesti alcuni giorni di pazienza, poi Mancini potrebbe finire a Milano e la Roma partire alla caccia del grande colpo. Intanto Amantino, tornato nella città natale in attesa degli svilippi della trattativa, è stato prodigo di belle parole per Roma e i romanisti: «Sono stato nella Capitale per 5 anni, abbiamo fatto un grande lavoro, abbiamo vinto la Supercoppa e la Coppa Italia. Sono stato fotunato ad andare a Roma. La gente lì è molto simile a quella brasiliana e mi ha accolto molto bene». Gli chiedono dei nomignoli che gli sono stati dati in Italia e lui con un sorriso risponde. «Ce ne sono due, mi piacciono entrambi. I romani sono molto creativi... Mi chiamano Diamantino, ovvero piccolo diamante, giocando con il mio nome Amantino. E' bello, ma mi piace anche l'altro,"il tacco di Dio"». «Risale al gol fatto di tacco alla Lazio» spiega lui mentre la tv brasiliana sullo schermo manda in onda le immagini di quel derby. Poi si passa a parlare delle sue speranze di tornare a giocare per la Seleçao, magari proprio grazie alle prestazioni con la nuova squadra di club: «Sono diventato un attaccante, come laterale ho perso un po' di abitudine alla posizione. Ma per la nazionale sono disposto a giocare ovunque, mi do ancora due anni per riuscire a riconquistarla». Due anni, ovvero giusto in tempo per i Mondiali in Sudafrica». Un compito non facile visto che, dopo una partecipazione per lui poco fortunata alla Coppa America, il verdeoro è diventato solo un sogno. Ma alla Roma cosa farà tra due anni interessa poco, perché tra poco Amantino dovrebbe cambiare maglia. Questione di giorni, il tempo che Mourinho prenda le decisione finale, che dia l'ok. Poi si guarderà avanti, al futuro, al suo sostituto, e a un attaccante che possa fare la differenza.

 
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I soldi della Champions per i rinnovi

Post n°1970 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Urbe_immortale

I 30 MILIONI DELLA CHAMPIONS NON VANNO NEL BUDGET PER IL MERCATO
MA SERVONO PER LA CONTINUITÀ AZIENDALE: I RINNOVI DEI CONTRATTI.

Per Daniele è pronto un rinnovo da top player. Contratto da 4 milioni l'anno e firma nei primi giorni di luglio.

Per i contratti, innanzitutto. E poi per le operazioni di mercato. Il consolidamento della Roma come potenza economica di prim'ordine del calcio europeo, il famoso "tesoretto" da venti milioni di euro (l'utile realizzato nell'esercizio sociale che si conclude tra cinque giorni), servirà innanzitutto per i rinnovi. Per garantire quella stabilità economica necessaria alla società per concludere contratti onerosi. Come quello che si appresta a firmare Daniele De Rossi. Questione di giorni. Daniele l'aveva ripetuto anche durante il ritiro azzurro in Austria: «Certo che sento qualcuno da Roma, molto spesso, ma di contratto non parliamo in questo momento. Aspetteremo la fine degli Europei e poi ci incontreremo ma vi garantisco che per me il contratto sarà una pura formalità. Basterà una stretta di mano».
E così sarà. L'accordo con la Roma c'è già, raggiunto dopo che per mesi si è lavorato in silenzio. Confermato in questi giorni dallo stesso Spalletti: «Per De Rossi mi risulta che tutto dovrebbe essere a posto». Daniele firmerà un'intesa da circa 4 milioni di euro a stagione. Un ingaggio che salirà negli anni e che permetterà a Capitan Futuro di non avere mai più problemi economici da qui all'eternità. Una deroga alla regola del salary cup , del tetto ingaggi, che alla Roma è di 2,5 milioni netti a stagione. Si può fare proprio perché per il secondo anno di fila la società chiude con utile di bilancio, perché un anno di Champions le ha garantito introiti per oltre 29 milioni di euro, perché è un club gestito con razionalità. Tutti elementi che consentono di poter avvicinare la posizione di De Rossi a quella di un certo Francesco Totti (ingaggio di 5,8 milioni netti a stagione, più 0,52 milioni di diritti immagine). Contratti da top player che, tanto per capirci, che sarebbero stati ambiti da giocatori come Chivu o Mancini. Ovviamemente, il paragone con De Rossi non era e non è nemmeno lontanamente immaginabile.
Perché De Rossi è De Rossi. Perché a marzo, dopo la doppia sfida di Champions, si era fatto vivo un certo Real Madrid. Un club che, se vuole qualcosa, se la prende. Perché ovunque in Europa stravedono per Danielino. La vetrina di Euro 2008 non ha fatto altro che aumentare l'appeal del giocatore all'estero. La prova con la Francia, dove Capitan Futuro è stato la mente e il cuore di un'Italia che pareva ridestata dal torpore, ha illuminato d'immenso un centrocampista (mediano, stopper aggiunto, centrale aggiunto e...) che il mondo ci invidia. Nei primi giorni di luglio Daniele-De Rossi-ehhohh rinnoverà la sua promessa d'amore con la Roma. Per la Roma. Per i romanisti. Per gente come lui. E l'amore mica ce l'ha un prezzo.

Alberto vuole restare e la Roma non ha intenzione di cederlo: 700 mila euro da limare.

Settecento mila euro. E questo il divario che al momento separa la Roma e Aquilani dal rinnovo del contratto. Una distanza che da una parte e dall'altra è destinata a ridursi inevitabilmente se si vuole portare a termine una trattativa che sia la società giallorossa che il Principino vogliono far concludere con un lieto fine. I punti fermi, in questa situazione, sono due: Alberto vuole restare nella Capitale e diventare una bandiera romanista come Totti e De Rossi; la Roma lo ha dichiarato incedibile e non ha nessuna intenzione di privarsi di uno che, nei prossimi anni, potrà diventare tra i migliori giocatori del panorama europeo. D'altronde, a Trigoria, sono stati chiari sin dal principio con tutti i pretendenti che si sono presentati per cercare di accaparrarsi le prestazione del centrocampista, cercando di sfruttare i rallentamenti nel rinnovo del contratto. No è stato detto sia alla Juventus che sta ancora cercando un mediano di qualità ed altrettanto è stato risposto all'Inter, arrivata a Roma con l'intenzione di portare da Mourinho il numero 8 giallorosso. Alberto, perciò, non si muove, ma ora è il momento di rimettersi al tavolo della trattativa per ridurre le distanze. Prima dell'inizio della manifestazione in Austria e Svizzera, le due parti erano concordi nel ritenere che si sarebbe ripresa la trattativa al termine della massima competizione europea. Finita anticipatamente l'avventura azzurra, si attendono accelerazioni da questo punto di vista. Un finale inatteso ed anticipato, quello dell'Europeo, che si è rivelato agrodolce anche per Aquilani che, dopo la soddisfazione per essere entrato nel gruppo dei 23, è stato utilizzato dal primo minuto solamente nell'ultimo decisivo match con gli spagnoli vista la doppia squalifica di Gattuso e Pirlo. Ora per Alberto si aprirà un nuovo ciclo con la nazionale, anche se prima la priorità sarà quella del rinnovo con adeguamento. La richiesta del suo entourage è di 2,4 milioni a salire, quindi proprio a ridosso del tetto salariale imposto dalla Roma che prevede uno sforamento solamente per i big della squadra, ovvero Totti e in un futuro prossimo De Rossi. Non ancora per Aquilani, al quale è stato invece offerto un rinnovo del contratto in scadenza nel 2010 a 1,7 milioni. Una distanza da limare al momento abbastanza consistente che comunque, vista la buona volontà da entrambe le parti di giungere ad un accordo, permette di essere ottimisti. Ora, con Euro 08 concluso per l'Italia, c'è tutto il tempo per riprendere quel discorso tenuto in standby per gli impegni azzurri. Tutti spingono per un lieto fine e l'impressione è quella che finirà proprio così. Senza colpi di scena e indesiderati imprevisti.

 
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Totti già in campo a Trigoria!

Post n°1969 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Francesco Totti questa mattina è sceso in campo a Trigoria per una seduta personalizzata di allenamento insieme al preparatore personale, Silio Musa. Il recupero del capitano, infortunatosi al ginocchio lo scorso 19 aprile, procede nel migliore dei modi e secondo i tempi previsti. Il 21 luglio, giorno del raduno a Trigoria, dovrebbe essere a disposizione di Luciano Spalletti.

 
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Per Loria, l'accordo potrebbe esserci oggi

Post n°1968 pubblicato il 24 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Slitta ancora l’accordo tra Roma e Siena per Simone Loria. Un’intesa con i toscani potrebbe essere trovata nella giornata di oggi. Il trasferimento in giallorosso del difensore non fa venire l’acquolina in bocca ai tifosi, ma è una priorità del mercato della Roma. Perso Ferrari, Loria potrebbe diventare il quarto centrale giallorosso. Il nocciolo della questione è la richiesta esagerata del Siena. I bianconeri vorrebbero soldi più la metà romanista di Galloppa. La Roma è disposta a prendere il giocatore, che verrebbe a Trigoria di corsa, solo con delle contropartite tecniche. Tra cui Galloppa, certamente. Se l’affare saltasse, la Roma avrebbe l’alternativa pronta.

 
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Tutti in vacanza, e Cicinho si sposa

Post n°1967 pubblicato il 24 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Per uno che torna ce ne sono tanti altri che partono. O che sono già partiti. Come sempre è tra giugno e luglio che si concentrano le vacanze dei giocatori e quelli giallorossi non fanno eccezione. I primi a mettere piede sull'aereo per le ferie sono stati i brasiliani, poi è stato il turno dei francesi e di Totti e poi, da oggi, toccherà anche ai quattro moschettieri azzurri, De Rossi, Perrotta, Panucci e Aquilani. Mete diverse per tutti, una sola certezza: tra poco meno di un mese ci si ritroverà a Trigoria, pronti ad iniziare una nuova stagione. Ricca di soddisfazioni, si spera.

Domani dalla Sardegna, e precisamente dal Forte Village, tornerà Francesco Totti. Partito il 9 giugno con la moglie Ilary e i figli Cristian e Chanel, il Capitano, tra una partita a carte e qualche bagno in mare, non ha mai smesso di allenarsi, dedicando parte delle sue giornate alla ripresa dall'infortunio. Da giovedì tornerà a lavorare qui nella Capitale, ma ogni momento libero Francesco lo trascorrerà nella sua villa di Sabaudia insieme alla famiglia. Vacanze all'insegna della famiglia anche quelle di Cicinho, che sabato sposerà la compagna a Riberao Preto, un sobborgo di San Paolo. Testimone di nozze sarà Doni, ma anche gli altri brasiliani di Trigoria sono attesi alla cerimonia. Arriveranno Mancini e Taddei, che stanno trascorrendo il relax estivo proprio a San Paolo, ma anche Juan, direttamente da Rio de Janeiro. A proposito di matrimonio, viaggio di nozze americano per Gianluca Curci: il portierino giallorosso, che a fine campionato ha detto sì alla sua Sabrina, madre del piccolo Giancarlo, è andato prima a Miami e poi a Las Vegas. A Miami farà tappa anche Christian Panucci che da anni ha lì una casa. Compagni di viaggio saranno prima il figlio Juan e poi la compagna Rosaria.

Allo shopping si saranno dedicati i due francesi giallorossi. Ludovic Giuly, in attesa di decidere con la società quale sarà il suo futuro, sta trascorrendo le vacanze in Costa Azzurra, mentre Philippe Mexes si divide tra la sua casa di Tolosa, la Corsica e i Caraibi, dove si è rilassato in compagnia della compagna Carla. Vacanze al mare anche per Marco Andreolli (in Spagna) e Alberto Aquilani: il principino, tornato ieri a Roma, resterà qualche giorno nella Capitale per smaltire la delusione di Euro 2008 e dopo volerà con gli amici e il cugino in un villaggio in Tunisia. Poi farà il "pendolare" del mare tra Ostia, il Circeo e Sabaudia. A Ostia ci sarà anche Daniele De Rossi: capitan Futuro non si muoverà da Roma per un po' di giorni. Vuole ricaricare le batterie dedicandosi solo alla piccola Gaia, poi potrebbe partite anche lui per qualche località di mare. Aria di casa per Simone Perrotta, che con la moglie Lorena e il figlio Francesco andrà a Cerisano, in Calabria, per Matteo Brighi, che al momento è nella sua Rimini (anche se non si escludono puntatine in qualche capitale europea, come lo scorso anno fu Berlino), e per Mirko Vucinic, al momento in Montenegro. Capitolo esterni: Tonetto e Cassetti hanno entrambi scelto la Sardegna, mentre il neo arrivato Riise si sta rilassando in Norvegia. Pronto per essere tra meno di un mese agli ordini di Spalletti.

 
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Roma-Inter, trattativa serrata

Post n°1966 pubblicato il 24 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Le società devono incontrarsi per Andreolli. E parleranno del brasiliano

Oggi, o più probabilmente domani, potrebbe arrivare l'attesa accelerazione nella trattativa per la cessione di Mancini all'Inter. Uno sprint che era già pronto la scorsa settimana in occasione dell'assemblea straordinaria di Lega a Milano, dalla quale il ds giallorosso Pradè era però tornato contrariato. Perché lì poteva essserci, ma non c'era stato, il contatto coi nerazzurri per trovare un accordo sulla cifra per il trasferimento di Amantino. E' comunque quello il prossimo passo da compiere, visto che il giocatore, il suo procuratore Gilmar Veloz e il club di via Durini, l'intesa per l'ingaggio l'hanno già trovata. Sotto quell'aspetto la fumata bianca è arrivata la settimana scorsa, e il brasiliano, nel caso in cui l'operazione vada in porto, percepirà 4 milioni netti a stagione per i prossimi quattro anni.

Ora bisogna che anche Roma e Inter trovino un punto di contatto sulle basi che hanno gettato il 9 giugno all'Hilton di Fiumicino. E non sarà facile, perché le parti sono ancora distanti e perché la Roma non ha nessuna intenzione di fare sconti, almeno sulle modalità del pagamento. La richiesta di Trigoria è di almeno 15 milioni cash (anche se nei giorni scorsi Ernesto Bronzetti, con un po' di ottimismo, ha detto che si potrebbe arrivare anche a 20), l'offerta è di 8 milioni più un giocatore. I nomi possibili per la contropartita sono quelli di Suazo e Cruz, che però non interessano affatto. I dirigenti romanisti, infatti, vogliono avere in cambio solo denaro, per poi poter scegliere liberamente l'obiettivo sul quale puntare per il "colpo grosso" del loro mercato. Ovvero l'attaccante.

E il "fattore punta" gioca a favore di una trattativa che non vada troppo per le lunghe. Perché la Roma, dopo aver speso 5 milioni per Riise e 12 per riscattare dal Lecce la metà di Vucinic, vuole sapere quanti soldi rientreranno con la cessione di Amantino e stabilire con esattezza l'entità del "tesoretto" ancora a disposizione. Tempi brevi, dunque, perché alle 19 del 25 giugno scade il termine per la risoluzione delle comproprietà, per evitare di andare alle buste. Cosa c'entra con Mancini? C'entra. Perché Roma e Inter hanno in comune anche il destino di Marco Andreolli. Il difensore, arrivato nella Capitale nell'ambito dell'operazione Chivu, è ancora a metà tra i due club. La comproprietà con ogni probabilità sarà rinnovata, come peraltro spera anche il giocatore, ma quello che conta è che potrebbe essere l'occasione buona per incontrarsi. A prescindere dalla presenza o meno di Gilmar in Italia.
Lui a questo punto è in posizione di attesa, quando riceverà l'ok prenderà il primo volo per il nostro Paese per venire a mettere la firma. E con lui Amantino, che sta attendendo l'evoluzione della trattativa dal Brasile dove è in vacanza. E in attesa potrebbe anche esserci l'Inter che non ha particolare fretta di chiudere, soprattutto se, come sembra, continuerà a tenere d'occhio anche Quaresma che tanto piace a Mourinho. Il nodo è tutto qui, la trattativa non è affatto una semplice formalità, anche se alla fine è probabile che Mancini finisca a Milano. A quel punto alla Roma basterà fare il conto dei soldi in cassa per poi rigettarsi nella mischia.

 
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Kewell ipotizza la Roma

Post n°1965 pubblicato il 24 Giugno 2008 da Urbe_immortale

«Ora vado in vacanza, poi deciderò il mio futuro. Senza fretta»

«Adesso vado in vacanza, al ritorno deciderò il mio futuro». Ovvero tra una settimana circa. A parlare è Harry Kewell, possibile rinforzo della Roma per la prossima stagione. Alcuni quotidiani britannici nei giorni scorsi avevano accostato il suo nome a quello del club giallorosso. Un obiettivo possibile quello di "the Jewel", "il gioiello", come lo chiamavano negli anni della esplosione ad alti livelli con il Leeds. Il fantasista australiano allora era considerato una grande promessa del calcio internazionale, tanto che cinque anni fa il Liverpool puntò su di lui. Un investimento sfortunato, per colpa degli infortuni che hanno tormentato il giocatore in queste stagioni, al punto da spingere Rafa Benitez e i Reds a non rinnovargli il contratto che arriverà a scadenza il 30 giugno. Proprio tra una settimana, quella che Kewell si è preso per riflettere.
Ma prima di andare in vacanza è stato lui stesso a fare il punto della situazione, direttamente dall'Australia dove domenica ha giocato una gara di qualificazione al Mondiale con la sua Nazionale: «Vado in vacanza per una settimana, al mio ritorno deciderò il futuro. Per il momento penso solo a rilassarmi. Anche perché in questo periodo tutti i club prendono tempo. C'è ancora molto tempo davanti e un lungo percorso da fare, non ho fretta». Gli chiedono esplicitamente della possibilità di trasferirsi alla Roma e lui risponde: «E' una città bellissima, ci sono stato una volta quando ero più giovane». E anche altre due per motivi calcistici, quando con il suo Leeds affrontò per due anni consecutivi i giallorossi. Era l'uomo del momento, la sua valutazione era alle stelle, ora invece la situazione è diversa, e anche per questo sarebbe un obiettivo raggiungibile per la Roma. Potrebbe arrivare a paramentro zero e ricoprire numerosi ruoli: seconda punta, trequartista, centrocampista di fascia. Le qualità tecniche non si discutono, i problemi semmai sono altri, a partire dall'ingaggo. Al Liverpool "the Jewel" prendeva 60 mila sterline a settimana, per un totale annuo di 3,1 milioni di sterline lordi, ovvero 3,9 milioni di euro. Al netto quasi la metà. Ma quello era tanti anni fa. Ora, dopo tanti infortuni, anche il valore del suo ingaggio è calato. Secondo alcuni, chiederebbe 1,5 milioni, mentre la Roma ne avrebbe offerto 1 più i premi, ma c'è anche la possibilità che arrivi semplicemente a gettone.

E poi ci sono i dubbi sulle sue condizioni fisiche, un altro freno ad un possibile trasferimento nella capitale. Kewell sa che deve dimostrare di essere un giocatore ancora integro e soprattutto di dover giocare con continuità per recuperare la forma migliore. E' per questo che, con ogni probabilità, parteciperà alle prossime Olimpiadi, una bella vetrina. «Le ultime due volte ero infortunato - ha detto riferendosi alle ultime edizioni dei Giochi - Le Olimpiadi durano solo due settimane, ma prima devo cercare di capire il mio futuro a livello di club». Gli chiedono se le partite con la Nazionale (domenica l'Australia ha perso 1-0 contro la Cina a Sidney nelle qualificazioni al Mondiale, ma era una squadra sperimentale zeppa di under 23 proprio per prepararsi a Pechino) potranno influire sul suo futuro a livello di club. «Sapete cosa? - ha risposto lui quasi stizzito - Non sono venuto qui per provare niente a nessuno. L'unica persona cui volevo realmente provare qualcosa era il mio vecchio allenatore (Benitez, ndr), solo per dimostrargli che ero in grado di giocare. Ma a parte quello non ho nulla da provare. Ho solo voglia di giocare e di divertirmi».

 
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Oggi l'agente di Di Natale incontra l'Udinese

Post n°1964 pubblicato il 24 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Dopo l'errore dal dischetto contro la Spagna Totò costa 10 milioni, non 12
come da richiesta iniziale dell'Udinese. E trattando si può limare ancora

Oggi sarà un giorno importante, se non fondamentale, per capire se davvero Totò Di Natale potrà vestire o meno la maglia della Roma. Oggi, a Milano. Meglio: stasera. Il suo agente Bruno Carpeggiani incontrerà i dirigenti dell'Udinese. Ovvero, e soprattutto, il d.g. Pietro Leonardi. Sarà un vertice cui non parteciperanno emissari della Roma, perché manca ancora (ufficialmente) un'offerta scritta della società. Ma sarà l'occasione per discutere una volta per tutte del futuro dell'esterno d'attacco bianconero. Parlando della situazione del suo assistito sul sito tuttomercatoweb.com , Carpeggiani non ha indicato un giorno preciso per l'incontro con Leonardi & Co.: «Mentre Marchionni rientra nei programmi della società, anche se era stato richiesto dal Genoa, per Di Natale vedremo con l'Udinese, quando rientra il giocatore. Un incontro è previsto in settimana, diciamo da domani (oggi) a venerdì». Carpeggiani attende comunque che la Roma, nel frattempo, si faccia viva con l'Udinese. Non è vero che il patron Pozzo non vuole cedere il calciatore. Il problema, semmai è quanto la Roma è disposta a pagare. Di Natale costa oggi 10 milioni di euro, e non 12: se Pradè si presenta ai dirigenti dell'Udinese con quella cifra, si chiude subito. Con leggermente meno (tipo 8) si può discutere. Con molto meno (5, 6 milioni), diventa difficile. Di Natale paga la svalutation di Euro 2008. Una prima partita pessima da titolare con l'Olanda, una seconda non brillante da subentrato con la Spagna. E l'errore dagli undici metri che ha mandato a casa la Nazionale. Per carità, nessuna intenzione di affibbiare colpe. Di fatto, però, il prezzo del cartellino si è deprezzato rispetto a un mese fa.

Dunque? Dunque, Di Natale alla Roma è tutt'altro che un'ipotesi peregrina. Se davvero servono 10 (e non 12) milioni di euro per prenderlo, si può iniziare a trattare. E questo vuol dire che con una cifra leggermente inferiore, oppure con una comproprietà importante, si può fare. Dipende molto pure dalla strategia di mercato che intende adottare la società. Con la premessa (opportuna e indispensabile) che quanto è stato speso per Vucinic e Riise ritorni quasi tutto in cassa con la cessione di Mancini (probabilmente all'Inter), la prima possibilità è quella di spendere tutto il budget di mercato, 20 milioni di euro, per un solo grande colpo. L'attaccante dei sogni possibili. Non un Drogba, per intenderci. Ma un Huntelaar sì. Un giocatore che faccia reparto da solo, e che magari possa rendere necessario addirittura un cambio di modulo da parte di Spalletti. L'alternativa è quella di utilizzare un parte del "tesoretto" (che poi non è né più né meno che l'utile di bilancio dell'esercizio che si chiude tra sei giorni) per una prima punta e un'altra fetta per l'esterno offensivo.
Di Natale, 31 anni il prossimo 13 ottobre, sarebbe perfetto. Spalletti lo conosce benissimo. Il tecnico ha avuto modo di allenarlo nella stagione magica dell'Udinese, quella 2004/05. Con Iaquinta (altro vecchio e mai tramontato pallino di Spalletti) e Di Michele, Di Natale realizzò sette gol in trentatré gare. L'Udinese centrò il quarto posto, con relativo accesso ai preliminari di Champions League. Poi le strade dell'attaccante e del tecnico si divisero. Di Natale rimase a Udine, Spalletti chiuse (male) con la dirigenza friulana, preferendo una piazza come Roma. Adesso, potrebbe essere venuto il momento del ricongiungimento.

 
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De Rossi: "L'importante è non tirarsi mai indietro"

Post n°1963 pubblicato il 24 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Rigore, tiro, Casillas che vola, la Nazionale che esce dagli Europei. Nella gelida penombra dell'Italia che riprende la strada di casa, Daniele De Rossi non trova pace. A caldo e a freddo ripete gli stessi concetti: «Per me è stata una brutta serata anche se sono contento di quello che ho fatto in queste partite. Del rigore sbagliato ho già chiesto scusa ai compagni. Evidentemente non sono bravissimo a battere i rigori, ma preferisco così piuttosto che tirarmi indietro: non potrei mai dire che non me la sento». Qualcuno aveva scambiato questa frase per un'accusa a chi non se l'era sentita. Figurarsi se Danielino è tipo da attaccare qualcuno. Lui, semmai, difende. Come ha fatto mirabilmente sul campo, come ha fatto poi con Donadoni: «Meriterebbe di restare, ma molto dipenderà anche da quello che scriverete voi». Restano nella mente prestazioni di livello assoluto: «Credo di aver fatto bene la mia parte, ma mi dispiace per essere già fuori». Logico che adesso la sua consolazione abbia i colori giallorossi: «Spero tanto di prendermi altre soddisfazioni con la Roma. Ma alla maglia azzurra tengo da morire. Ora andrò in vacanza, il resto si vedrà».
Capita di sbagliare un calcio di rigore. Come capita di segnarli. La prima volta non si scorda mai. Stagione 2002/03, ottavi di ritorno di Coppa Italia con la Triestina, al 90' è 1-1, ai supplementari il risultato non cambia, dal dischetto si presenta per primo De Rossi. Capitan Futuro non sbaglia, la sequenza fila via liscia per i giallorossi, che staccano il visto per i quarti. Daniele ha coraggio, e la storia si ripete in un'occasione decisamente più importante. Berlino, finale di Coppa del Mondo 2006, De Rossi sfida Barthez per terzo, dopo le realizzazioni di Pirlo e Materazzi. Ma soprattutto dopo che Trezeguet aveva spedito la palla sulla parte bassa della traversa. Il ragazzo di Ostia, lo stesso che nel girone di qualificazione era stato crocifisso dalla stampa per la gomitata all'americano McBride, un peccato di gioventù della cui gravità Daniele si era reso immediatamente conto (chiedendo perdono a tutti: McBride, tifosi e ct), batte il rigore con la freddezza di un veterano. De Rossi non fallisce nemmeno quando si tratta di riprendere per i capelli una partita già persa. La partita è all'Olimpico con il Genoa e la Roma viene riacciuffata dopo essere passata in vantaggio con Taddei e avere raddoppiato con una perla da fuori di Vucinic. Tutto finito? Macché. Borriello stende Rodrigo, calcio di rigore a 11' dalla fine. Danielino realizza, poi corre via impazzito baciando la maglia. Certo, succede anche che l'inverso. All'Old Trafford contro il Manchester Capitan Futuro ha l'occasione di riaprire la qualificazione alle semifinali di Champions, dopo lo 0-2 dell'andata. Davanti ha Van der Sar, la porta si fa piccola, la sfera termina sopra la traversa e la Roma esce a testa alta dalla Coppacampioni . Perché capita a chi i rigori ha il coraggio di tirarli.

Capitan Futuro, checchè se ne dica, esce da questi Europei come autentico vincitore morale. Donadoni lo aveva fatto fuori con l'Olanda, l'Italia era letteralmente crollata sotto il peso degli sbagli del suo tecnico. Rapida retromarcia, "suggerita" anche dalla stampa e Daniele si ritrova titolare con la maglia che un tempo fu di Francesco Totti, la numero 10. Una prova maiuscola con la Romania, un'altra supersonica con la Francia. De Rossi non esce più. Considerato ormai il difensore aggiunto, la gamba e il cuore, di questa Nazionale è divenuto un pilastro inamovibile almeno per i prossimi dieci anni. Se pure dovesse tornare in panchina Marcello Lippi, che lo ha voluto con sé ai Mondiali tedeschi, per Capitan Futuro non cambierebbe nulla. E se dovesse ripresentarsi la necessità di tirare un calcio di rigore, state tranquilli che Daniele continuerà a batterli. Perché l'ha detto lui stesso: «Evidentemente non sono bravissimo a battere i rigori, ma preferisco così piuttosto che tirarmi indietro».

 
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