Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Ottobre 2008

Ora è ufficiale: Roma-Samp il 14 gennaio 2009

Post n°2446 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Ora c'è anche l'ufficialità. Roma-Sampdoria, gara sospesa per pioggia mercoledì scorso, sarà recuperata il 14 gennaio 2009. L'orario, invece, sarà stabilito solo in seguito. La sfida contro i blucerchiati - valevole per la nona giornata del campionato di Serie A - verrà giocata tre giorni prima di Roma-Milan.

 
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Conferenza stampa rabbiosa di Spalletti!

Post n°2445 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

La conferenza stampa di Luciano Spalletti, alla vigilia di Juventus-Roma. Il mister ha avuto un battibecco con Luca Fallica, giornalista de La Stampa, che stamattina aveva pubblicato un articolo a sua firma (che potete leggere anche su questo blog) sui motivi del litigio, presunto, tra lui e De Rossi. Zittita anche la Ferrajolo che chiedeva al mister se sarebbe andato alla Juventus la prossima stagione!

Totti non parte per Torino. Un'assenza importante, che comincia a diventare un problema.

E' vero. Noi stiamo facendo di tutto per cercare di recuperarlo bene. Stamattina gli dava noia il ginocchio, è intile portarlo, così non può giocare. Ha provato ad accelerare, ma gli fa male.

Cosa state pensando con lo staff medico?

Non c'è un'altra soluzione. Quando gli sale l'infiammazione, deve abbassare il ritmo, l'intensità. Non può forzare.

Forse era il caso di prendere un vice Totti?

Questo può essere un discorso giusto, ma giocatori con queste caratteristiche ce li abbiamo. Vucinic lo sa fare, Baptista lo ha fatto quel ruolo, è uno di movimento con forza fisica. In qualcosa siamo stati attenti, in riferimento a questo discorso.

Lei in campionato con la Juventus non ha mai vinto. Che squadra si aspetta?

La Juve ha cambiato radicalmente l'umore della squadra nelle ultime settimane con i risultati che ha fatto. Saranno stimolati e tranquilli.

Ranieri ha detto: "La Roma non è in crisi". Anche lui ha detto di voler venire alla Roma. Tutti vogliono questa panchina?

E' normale. Quando si è alla Roma ci si identifica in questo ambiente, nei nostri ambienti, la Roma è la Roma.

Lei vuol dire di tenersela stretta questa panchina?

Un'altra volta? Ho il contratto. Cerco di lavorare in maniera seria, corretta, poi nel calcio c'è il periodo in cui girano storte le cose. Questi momenti devono servire da ulteriore esperienza per il futuro. Di allenatori che potrebbero allenare la Roma ce ne sono molti. Per me non ci sono problemi.

Forse Totti non doveva affrettare i tempi di recupero?

Non lo so se lui doveva fare qualcosa di diverso e non mi interessa. Questi discorsi non ci aiutano al momento. Dobbiamo risolvere questa situazione, non vogliamo buttare via il lavoro fatto in tre anni e vorrei che non fosse dimenticato.

Questo problema del capitano non può frenare la Roma?

Non conta cosa avevo previsto. Ora va presa in esame la situazione attuale.

Il sostituto naturale è Vucinic?

Il sostituto è uno dei nostri giocatori. Baptista? Sta bene.

La Juventus ha qualcosa in più della Roma?

La Juventus è una grande società, di livello, un collettivo importante. Riescono a gestire momenti difficili.

Si è parlato di Spalletti alla Juventus. Come commenta queste voci?

(Domanda della Ferrajolo, una delle più squallide giornaliste in circolazione. Laziale pura, che và alle conferenze stampe della Roma)

In questo momento non interessa a nessuno.

(Spalletti dà questa risposta fulminando con lo sguardo la Ferrajolo!)

La Stampa ha scritto di presunti dissapori tra lei e De Rossi.

Il ragazzo è estraneo a queste allusioni. Parliamone direttamente con Luca Fallica, il giornalista che l'ha scritto. Lo stesso che scrisse di un mio presunto incontro con l'ex medico della Lazio. Incontro mai avvenuto.

(Interviene Fallica: "Ho scritto questo articolo, lo confermo, ma non rivelo le mie fonti").

E' vero che ha convocato De Rossi per l'amichevole di Londra, nonostante Daniele le avesse chiesto di restare a fianco della moglie?

Assolutamente no. Con i giocatori ci conosciamo da anni, vi pare che non lo avrei fatto a un giocatore che mi ha dato il culo per tre anni? Se scrivete il contrario, significa che avete una scarsa considerazione della mia persona.

Juventus-Roma, bisogna vincere per forza. E' un rischio per la squadra?

I ragazzi sono vogliosissimi di fare risultato. Sentono la difficoltà addosso, però è un rischio che bisogna correre, al quale è bene fare attenzione.

Juan come sta?

Sta bene, si è allenato, migliora sempre.

Un pareggio potrebbe essere buono?

Se si va lì e si gioca per il pari si sbaglia, noi dobbiamo provare a vincere. Non snaturiamo totalmente il gruppo, non ridicolizziamo i ragazzi. Si fa peggio.

Cicinho ha detto che è stato a un passo dal Sao Paulo. Le risulta?

Assolutamente no. Anzi, so il contrario. A parte il giorno che ha avuto una reazione e si è subito accorto di aver sbagliato. Da quel giorno il ragazzo ha avuto comportamenti diversi.

Il giocatore in fase difensiva mostra ancora qualche limite. Paga il momento della squadra?

Sì, è per quello, ma è anche vero che lui ha un certo tipo di caratteristiche più offensive.

In questi due giorni ci sono stati altri confronti con la squadra?

La squadra ha accettato la decisione della società. Da un punto di vista mio, dopo i risultati di questi ultimi tre anni, che se i ragazzi si responsabilizzano, c'è più partecipazione, più amicizia, più supporto. Se le cose vengono imposte non si realizza quanto si vorrebbe. Sono convinto che con loro si possa parlare. Noi siamo in difficoltà e siamo in difetto, tranquilli che lo sappiamo, ma siamo i primi a volerne uscire.

 
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Ancora guai al ginocchio per Totti. Niente Juve. Baptista c'è

Post n°2444 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Il Capitano non è stato convocato per partita di domani con la Juventus. Oggi aveva svolto solo parte dell'allenamento, poi aveva abbandonato il campo. Francesco è di nuovo alle prese con l'infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio operato. Dunque, il numero dieci rinvierà la festa per il traguardo delle 400 presenze in Serie A con la maglia giallorossa.

Tra i convocati per domani sera, c'è Julio Baptista.

 
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Roma-Samp forse si recupera il 14 gennaio

Post n°2443 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Non c'è ancora l'ufficialità, ma con ogni probabilità Roma-Sampdoria, gara sospesa per pioggia mercoledì scorso, sarà recuperata il 14 gennaio 2009. La sfida contro i blucerchiati - valevole per la nona giornata del campionato di Serie A - verrà giocata tre giorni prima di Roma-Milan.

 
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Baptista forse in panchina

Post n°2442 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Buone notizie per Luciano Spalletti in vista della sfida di domani dell'Olimpico di Torino. Julio Baptista ieri si è allenato con il gruppo. Non è da escludere una convocazione del brasiliano per la partita di domani contro la Juventus, magari per portarlo almeno in panchina.

 
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La Stampa: Gelo tra De Rossi e Spalletti

Post n°2441 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Il quotidiano torinese ipotizza uno scenario che comunque a Roma si mormora da diverse settimane.

La Roma alla vigilia della partita con la Juve è una polveriera. Uova lanciate contro il centro tecnico d'allenamento di Trigoria; contestazione allo stadio da parte della curva con fischi ai giocatori fatti salvi Totti e De Rossi; situazione societaria in bilico con il maggior creditore (Unicredit) che bussa alle porte della Sensi per il rientro dal debito del gruppo Italpetroli che controlla di fatto la società giallorossa. Ma non basta. Il clima pesantissimo che si è creato a Trigoria dove la squadra è in ritiro quasi permamente dalla sconfitta di Udine, sta sfaldando il gruppo che sfiorò l'impresa scudetto l'anno scorso.

L'ultimo senatore a voltare le spalle al tecnico è De Rossi. A "Capitan Futuro", come lo chiamano a Roma, non sono andate giù diverse cose della gestione Spalletti. Convinto anche dal tecnico toscano a rinnovare il contratto in nome di un "progetto" nonostante le offerte indecenti del Real Madrid, il mediano si è sentito tradito dal flirt che Spalletti intrattenne con Abramovich ad inizio stagione. Da lì gli attriti, acuiti dalla convocazione per l'amichevole di Londra contro il Tottenham del 10 agosto, durante le ricerche del suocero scomparso, poi ritrovato assassinato il 13. Il giocatore chiese di poter restare accanto alla moglie in quel momento drammatico ma fu costretto a partire.

Spalletti, l'uomo che riportò la "normalità" a Roma, che prese una squadra con una media di cinque chili sovrappeso per portarla ai quarti di Champions League, è chiaramente un allenatore in bilico. Dalla sua parte sembra rimasto l'acciaccato capitan Totti, che pure ha avuto degli screzi col tecnico ma solo per la smania di voler rientrare troppo presto da un infortunio che richiedeva cautela. A fianco del capitano ci sono gli altri fedelissimi del tecnico (Pizarro, Perrotta, Tonetto e Cassetti), il resto dello spogliatoio non ha mostrato altrettanta coesione. Soprattutto gli otto brasiliani formano un gruppo difficilmente governabile, che ha già avuto modo di discutere col tecnico. Il portiere Doni gioca con infiltrazioni da mesi, Cicinho è in rotta di collisione dopo l'esclusione (e la lite) che ebbe con Spalletti prima della gara in Supercoppa. In tutto questo, la società ha appena rinnovato la fiducia all'allenatore, con l'invito a mettere fuori rosa chi rema contro. Ma la mossa rivelerebbe più incapacità di agire che un effettivo tentativo di risolvere i problemi.

Il punto è questo: Spalletti sa benissimo di non potersi privare di un giocatore come De Rossi perché avrebbe l'intera città contro. La Sensi si sta cautelando, chiedendo consigli (e disponibilità?) al vecchio Carletto Mazzone che potrebbe arrivare in qualità di traghettatore in qualsiasi momento. Intanto i giocatori, per nulla abituati ai ritiri, sono nervosi. Molti non hanno gradito i fischi di giovedì sera alla lettura delle formazioni, prima che la partita venisse rinviata per il nubifragio, e quando il pulmann della squadra è stato bloccato da un centinaio dai tifosi che contestavano lo scarso impegno, appena fuori l'Olimpico, sono stati Totti e De Rossi ad uscire, a mostrare la faccia, ad invitare la gente ad avere pazienza. Non a caso gli unici a essere stati risparmiati dalla contestazione. La situazione è critica, il tecnico domani sera si affiderà alla vecchia guardia e non schiererà nessun nuovo acquisto.

La sua avventura potrebbe fermarsi a Torino, dove - mormorano a Roma - ne inizierebbe un'altra il prossimo anno. Ma questa è un'altra storia.

Nota del blogger: che Spalletti vada alla Juventus la prossima stagione lo dico da più di un mese ed evidentemente non sono il solo a pensarlo... 

 
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Spalletti: "Non sappiamo quando si recupera"

Post n°2440 pubblicato il 29 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

«Non sappiamo quando si recupera». Anche Luciano Spalletti dovrà aspettare per sapere quando verrà rigiocata Roma-Sampdoria, sospesa dall'arbitro tagliavento per il diluvio abbattutosi sull'Olimpico. Una cosa però è certa, il tecnico giallorosso non vuole recuperare la gara nella settimana del derby (16 novembre), quando peraltro (12 novembre) si disputerà anche l'andata degli ottavi di Coppa Italia: «Il derby è una partita delicata e so che ci sono state delle trattative perchè anche loro vorrebbero avere la settimana pulita in funzione della questione della Coppa Italia».

Intanto la squadra, che ha incontrato la società negli spogliatoi, resta in ritiro: «Stasera i giocatori torneranno a casa, domani a pranzo saranno a Trigoria e da domani sera in ritiro».

Il pubblico, come era prevedibile, ha fischiato sonoramente i giocatori, dopo le quattro sconfitte consecutive in altrettante partite: «È una cosa che va accettata. Ci dispiace perchè l'impatto della curva gioiosa è la cosa più bella cui si possa assistere entrando in questo stadio. Bisogna ricreare i presupposti affinchè si rivivano momenti di gioia. Noi gli vogliamo dare delle soddisfazioni e abbiamo bisogno di loro».

In particolare dei tifosi della Curva Sud, che si sono dissociati dalla contestazione di lunedì e questo a Spalletti ha fatto piacere: «È rimasta forte la loro presa di posizione di fronte a qualche gruppo che ci ha contestato in maniera vivace e provocatoria. Hanno scritto che sono stato un coniglio perchè non sono andato al cancello di Trigoria a parlare con loro, ognuno si comporta come vuole, ci sta di vincere o perdere ma noi ci impegnamo sempre al massimo».

Le prime risposte arriveranno sabato sera a Torino nel big match contro la Juve: «Recupererò sicuramente gli squalificati Mexes e Vucinic- conclude- Baptista ha già fatto qualcosa, Cassetti mi sembra difficile».

Anche il ds della Roma, Daniele Pradè, non ha idea di quando si recupererà la partita: «Vediamo di trovare la soluzione migliore con la Sampdoria, considerando gli impegni- ha detto a Sky- Volevamo giocarla questa partita per fare vedere il nostro impegno, la nostra forza, la nostra passione ai tifosi, ma non c'erano i presupposti. Abbiamo iniziato in maniera strana questa stagione e vogliamo raddrizzarla».

 
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Nubifragio all'Olimpico: Roma-Samp sospesa

Post n°2439 pubblicato il 29 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Roma-Sampdoria, partita valevole per la nona giornata del campionato di Serie A, è stata sospesa dall'arbitro Tagliavento, al 6', per un violentissimo nubifragio che si è abbattuto sulla Capitale. I due capitani, Totti e Cassano, hanno provato a fare un sopralluogo, ma l'impraticabilità del terreno ha prevalso. La gara, dunque, verrà ripetuta in data da destinarsi.

 
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Prendere Cruz a gennaio per cambiare tutto

Post n°2438 pubblicato il 29 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Molto probabilmente il ciclo Spalletti è vicino al capolinea, soprattutto se a gennaio non si comprerà un centravanti per cambiare un modulo ormai inadeguato per gli uomini a disposizione. Inutile andare a cercare la Roma dello anno scorso; quella ormai non esiste più. E' necessario resettare in fretta il passato, ripartendo dalla consapevolezza di non essere più in grado di competere per determinati obiettivi quali lo scudetto o la Champions. Riprogrammare le strategie e tracciare una linea diversa sarebbe opportuno per non continuare a cadere nel vuoto.

Spalletti, questo è innegabile, sino a due mesi fa è stato semplicemente eccezionale. Ora è smarrito, tradito da un mercato disastroso e dalla interminabile serie di infortuni malgestita dello staff medico: ogni partita è un'emergenza, in tutti i reparti. I rincalzi non sono gli stessi della passata stagione, gli errori fatti sul mercato sono gravissimi ma 30 partite non sono poche e il tempo per cambiare rotta c'è tutto.

Tirare la baracca fino alla sosta di Natale e ripartire a tutta con il nuovo anno è l'unica soluzione. Ma per farlo è indispensabile l'acquisto di un benedetto centravanti, un numero 9. E' assurdo che tutte le squadre di A e B ne abbiano almeno due e la Roma neanche uno da 3 anni!

Cruz è al divorzio dall'Inter: potrebbe essere proprio lui l'uomo giusto per cambiare finalmente modulo. Lasciarselo sfuggire e insistere nella ricerca della vecchia Roma sarebbe deleterio. Il 4-2-3-1, da gennaio, dovrà essere solo un'alternativa al tridente Totti-Baptista-Cruz. Prima di ripartire la prossima stagione, magari senza una Champions da giocare, ma con Carletto Ancelotti in panchina.

 
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Spalletti: "Incontro costruttivo con Rosella"

Post n°2437 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Le parole di Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Sampdoria di domani sera.

Rosella Sensi le ha ribadito la fiducia?
«Sono andato in presidenza a salutarla. Lei mi voleva parlare. È stata come sempre attenta a quello che mi doveva dire. È stata carina a infondermi fiducia per superare il momento. Un colloquio costruttivo».
Serviva ribadire la fiducia?
«Fa sempre piacere. Rafforza la convinzione. Io so cosa devo fare».
Si sente a rischio. Ha mai pensato di dimettersi?
«Non ci ho pensato, neanche in questo ore perché amo troppo il mio lavoro. Quando mi mancherà questa volontà di far bene, darò le dimissioni. Se a chiedermelo è la società, è un conto. Quando le cose sono andate bene, non sono andato a riscuotere nulla. Non ho debiti con nessuno. Ho fatto il mio lavoro con massimo della professionalità. Non ho voluto contratti diversi quando ho vinto. Si porta avanti la situazione con professionalità».
Quali sono le condizioni di Totti?
«Noi siamo tra incudine e martello. Francesco dovrebbe lavorare un pochettino. Ha lavorato con la squadre una settimana e abbiamo visto i risultati. Ora gli si è rinfiammato il ginocchio e bisogna essere bravi a gestire la situazione. Mollare e tirare un po'. Peraltro, Vucinic e Baptista non ci sono. Totti si cercherà di averlo a disposizione».

Ha pensato a qualche variazione di modulo?
Ho trovato la conferma che ci si deve sempre avvicinare al livello degli anni precedenti, quindi questo modulo va bene. Qualcosa si può cambiare, ma non stravolgere. Bisogna rimanere coerenti.
Prima c'era la crisi, ora la "crisona"...
Io sono sicuro che ne usciremo e ne sono convinti anche i giocatori. Io credo che gli episodi prima o poi ci girino a favore e non sempre a sfavore
Che colloquio è stato con il Presidente?
Noi siamo convinti di avere a che fare con delle persone intelligenti come abbiamo sempre detto in precedenza. E' chiaro che ha una posizione importante, per cui può prendere delle decisioni importanti che possono dare quel qualcosa in più alla squadra. Lei può fare tutto, è lei il proprietario della Roma. Deve analizzare un po' tutto, soprattutto in situazione di questo genere.
Quanta colpa può avere lei e quanta i giocatori?
Quelli che comandano hanno sempre più colpa. Io ho un ruolo più importante dei giocatori, quindi le responsabilità sono molto più mie che dei calciatori.
Alla squadra cosa ha chiesto la dotteressa Sensi?
Non ha parlato con la squadra. Ha parlato con me.
Lo farà in serata?
Non lo so se inconterà la squadra.
Ci sono delle similitudini tra la partita di Udine e quella che sarà domani?
Queste similitudini ci saranno sempre. Anche l'Inter lo ha fatto che è venuta a Roma ad aspettare l'avversario; lo ha fatto anche domenica l'Udinese. Io ho spiegato male ai giocatori queste cose, ma non vuol dire che non mi seguono come qualcuno ha detto. Mi sta a cuore dire una cosa: io ho tolto Loria domenica, e lui è stato preso di mira. Io in quel momento li volevo far giocare Pizarro. E per quello che si è visto non è stato nemmeno una scelta felice. Di conseguenza Loria non è stato incolpato di nulla.
La proprietà ha dato molta fiducia all'allenatore. Ma lei farebbe come Mourinho che ha escluso diversi giocatori?
Ognuno fa quello che vuole. A me dispiacerebbe fare questo. Nessuno gioca contro di me.
La prova TV potrebbe essere usata anche per episodi come quello dell'ammonizione di Vucinic ad Udine?
Ma non credo. Penso sia giusto così come regola.
Quale partita è più importante: Samp, Juve o Chelsea?
Sono tutte importanti.
Quale potrebbe essere la tabella punti per avvicinarsi al quarto posto?
Non si fanno tabelle, bisogna sempre vedere sul campo come vanno le cose. Dopo aver giocato una partita, poi si pensa alla prossima. Lo spirito della squadra deve essere quello che ho visto in questo ultimo periodo. E ora bisogna solo vincere.
Cosa manca alla Roma?
Ci mancano dei risultati. Come programmazione abbiamo una ricerca costante, quindi sotto questo punto di vista non ci manca nulla. Ci mancano solo alcuni risultati.
Sembra che qualche giocatore non abbia gradito molto la soluzione del ritiro...
Non è vero. Sono loro i primi a rendersi conto della situazione che vivono.
Sia con l'Udinese che con l'Inter è mancato il collettivo...
E' il tasto sul quale abbiamo spinto. Dobbiamo essere squadra e conoscere le insidie. Soprattutto dobbiamo usare le nostre qualità.
Il ritiro, unito al silenzio stampa, sono misure che stanno facendo bene alla squadra?
Fare qualcosa di diverso può determinare qualcosa. Siamo stati insieme molto, abbiamo parlato, i giocatori sono stati bravi a dire come la pensano ed a rafforzare ancora di più quello che dobbiamo fare.
Nel colloquio con il Presidente, avete sfiorato la questione arbitrale?
No, per il ruolo che ha lei ha il potere di decidere nei confronti delle istituzioni.
Si è parlato del modulo: molti invocavano il 4-4-2. Perchè non si può fare?
Non conta nulla il modulo. Conta lo spirito della squadra, conta la disponibilità di coprire determinare metri e come li copri. Poi contano i moduli. Noi dobbiamo saper riconoscere in maniera compatta i concetti fondamentali e poi si parla di moduli.

Lei si sente troppo responsabilizzato? Nel senso, non ha mai chiesto a Daniele Pradè e Bruno Conti di intervenire?
No, sono compiti che devo assolvere io. Devo dare delle spiegazioni alle domande degli sportivi.
I giocatori hanno capito i suoi concetti ora?
Vedremo domani... Come disponibilità ci siamo, ora dobbiamo concretizzare. Ho sensazioni positive per quello che ho visto dai ragazzi in questi giorni.

Quando lei parla di uscire fuori da questa situazione, si riferisce all'idea di recuperare punti sulla prima o avete accantonato la parola scudetto?
E' un discorso troppo ad ampio raggio. Dobbiamo mettere due-tre cose a posto e vincere assolutamente. Ma vincere due o tre partite consecutive.

 
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De Rossi ai tifosi: "Ne usciamo solo insieme"

Post n°2436 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Daniele ha risposto ai tifosi a Trigoria: «Non ci sono problemi tra noi. Altrimenti il Capitano ed io saremmo intervenuti. Ci capita di tutto, non solo sfortuna»

«Da questa situazione possiamo uscirne tutti insieme». Il sole smorzato di un pomeriggio di mezzo autunno va a braccetto con questa Roma fiaccata nell'animo, nella mente e nel fisico. Dentro Trigoria, la squadra prova a rimettere insieme i cocci del vaso di Pandora. Fuori, una ventina di romanisti inveiscono contro tutto e tutti. Spalletti li ascolta, si volta verso De Rossi. E gli fa: «Danie', vacci tu».

Totti non c'è, tocca al Capitano che verrà andare a parlare con i tifosi. D'altronde, solo Capitan Futuro, solo il più puro degli eroi, riuscirebbe nell'impresa. Daniele corricchia verso il muro, verso la gente: «Vi posso assicurare che non c'è nessun problema tra noi. Anche perché, se fosse stato così, io e il Capitano saremmo intervenuti».

Al "Friuli" non si salva nessuno, ma uno parla per tutti. E quello è De Rossi, perché Totti non è sul campo, ma in palestra a lavorare. Capitan Futuro ci mette la faccia: «Purtroppo, da questa situazione possiamo uscirne tutti insieme. Ci sta capitando di tutto. Sfortuna, e non solo...». Leggi il folle sventolìo dell'assistente Biasutto a Marassi e l'incomprensibile gestione del signor (?) Saccani a Udine. Il dialogo viene interrotto da Spalletti, perché De Rossi deve allenarsi: «Dani, vieni?». Capitan Futuro saluta e torna in gruppo.

Il confronto attenua solo in parte i toni di una giornata tutt'altro che facile, per la Roma e per i romanisti. Alle 10, i tifosi sono già a Trigoria. Non sono molti, non rappresentano la Curva, non si può parlare di vera e propria contestazione. Però si fanno sentire. Le scritte che circondano il ritiro giallorosso sono tutto un programma: «Fuori le palle», «Andate a lavorare». Più che la voglia di contestare, inizialmente prevale il sarcasmo. Così, quando si accorge di un gregge di pecore che bruca placido l'erbaccia, un romanista esclama: «Ecco la squadra...». Uno arriva con un paio di ciambelle. La metafora? Chiara: «Io non tifo Italpetroli», canta. È ironia, ed è il meno. Per ora. Passate le 11, gli animi si surriscaldano. La gente vuole parlare con l'allenatore: «Esci de fori, Spalletti esci de fori!». Squadra, tecnico, dirigenza. Ce n'è per tutti, oggi: «Rosella Sensi bla, bla, bla». Una volante della Polizia si accerta che nessuno oltrepassi il limite del buon senso. È routine , perché la gente vuole unicamente essere tranquillizzata. Cerca qualcuno che spieghi loro cosa diavolo stia capitando. Rivogliono la Roma, la Roma vera. Quando manca una ventina di minuti a mezzogiorno, i cori si infittiscono. Prima per Totti («Esci de fori», anche per lui), poi ancora per Spalletti: «Se non esci sei un coniglio, se non esci sei un coniglio». Qualcuno lascia "trapelare" un leggerissimo malcontento per il rapporto stipendi-risultati: «Guadagnate troppo, vi paghiamo noi, non valete niente». Qualche uovo atterra sulla cancellata di Trigoria. Quando verso mezzogiorno e mezza arriva al Fulvio Bernardini, Daniele Baldini prova a rassicurare i contestatori: «Vediamo se può venire qualcuno». Quattro ore dopo Capitan Futuro vola da loro: «Da questa situazione possiamo uscirne tutti insieme». È sufficiente a restituire un po' di serenità ai tifosi. Che infatti poi, alla spicciolata, lasciano Trigoria. Perché la parola di De Rossi è Vangelo. Ma non sempre basterà un atto di fede.

 
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Ma il passato insegna che l'esonero non paga!

Post n°2435 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

1986-87, presidente Dino Viola
Eriksson (dimissioni dopo la 28/a giornata): 31 punti su 56 disp. (12 vittorie, 9 pareggi, 7 sconfitte).
Sub. Sormani: 0 punti su 4 disponibili (2 sconfitte in 2 partite)
1988-89, presidente Dino Viola
Liedholm (esonerato dopo la 18/a giornata): 18 punti su 36 disp. (6 vittorie, 6 pareggi, 6 sconfitte).
Sub. Spinosi: 2 punti su 8 disp. (2 pareggi, 2 sconfitte, esonerato dopo la 22/a giornata)
Rich. Liedholm: 14 punti su 24 disponibili (5 vittorie, 4 pareggi, 3 sconfitte)
1996-97: presidente Franco Sensi
Bianchi (esonerato dopo la 26/a giornata): 36 punti su 78 disp. (9 vittorie, 9 pareggi, 8 sconfitte)
Sub. Sella/Liedholm: 5 punti su 24 disponibili (1 vittoria, 2 pareggi, 5 sconfitte)
2004-05, presidente Franco Sensi
Voeller (dimissioni dopo la 4/a giornata): 4 punti su 12 disp. (1 vittoria, 1 pareggio, 2 sconfitte)
Sub. Delneri: 34 punti su 72 disp. (9 vittorie, 7 pareggi, 8 sconfitte, esonerato dopo la 28/a giornata)
Sub. Conti: 7 punti su 30 disp. (1 vittoria, 3 pareggi, 6 sconfitte)

 
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Penalizzati nel 50% delle gare

Post n°2434 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Il campionato è disastroso, ma se gli arbitri avessero fatto il loro dovere lasciando da parte la loro malafede e la loro incapacità, oggi avevamo 12 punti. Sempre pochi, ma sarebbe stato un altro campionato.

«Il rigore concesso all'Udinese e quello non dato a noi con l'ammonizione di Vucinic mi vedono allibita.Tutto ciò fa tornare in mente i momenti in cui mio padre si trovava nella stessa situazione». L'allusione di Rosella Sensi dopo la partita con l'Udinese è chiara. Il numero uno giallorosso ha lanciato, è la seconda volta che lo fa in questa stagione, il suo grido d'allarme nei confronti della classe arbitrale.

La Roma è la squadra che è stata maggiormente danneggiata in questo avvio di stagione. Basti pensare che in 8 gare di campionato, sono 4 quelle in cui la Roma ha avuto da ridire nei confronti degli arbitri. Eppure tutti nel mondo del calcio si sono affrettati a difendere il loro operato. «È stata una giornata meno felice per gli arbitri dopo un inizio di stagione comunque al di là delle più rosee previsioni», spiega il presidente della Figc, Abete. «Non facciamo processi mediatici - aggiunge il numero uno della Lega, Matarrese - gli arbitri non si toccano. Capisco la preoccupazione della Sensi perché fare il presidente a Roma non è facile». Gussoni ammette gli errori ma non vuole sentir parlare di Calciopoli: «Ho la massima stima per Rosella Sensi per l'eleganza e lo stile che ha sempre messo nel suo ruolo di dirigente. Umanamente capisco il suo momento difficile, la comprendo. Ma certi fantasmi non mi stanno bene per l'impegno che in questi anni ho messo con i miei collaboratori per dare una direzione diversa al mondo arbitrale. Saccani ha commesso degli errori, nonostante le ottime prestazioni dello scorso anno. Per questo la giornata di ieri (domenica) non è stata ottima».

Non starà bene rievocare i fantasmi del passato, ma i risultati dell'impegno di Gussoni sono questi:
ROMA-NAPOLI: È la prima giornata di campionato, l'arbitro è Rizzoli di Bologna. La sua sarebbe anche una direzione di gara sufficiente (espulsione ineccepibile di Santacroce) se al 12' del secondo tempo, due minuti dopo il pareggio del Napoli con Hamsik, non sorvolasse clamorosamente su una trattenuta di Contini su Aquilani proprio al centro dell'area di rigore. 2 punti
GENOA-ROMA: L'arbitro è Brighi di Cesena ma a combinare i danni maggiori è il suo primo assistente Biasutto che annulla un gol regolarissimo di Panucci sul 2-1 per il Genoa. Grossi dubbi anche sull'espulsione di De Rossi. Daniele viene ammonito la prima volta per le proteste successive al primo vantaggio del Genoa, nato da un'azione fallosa di Milito su Loria. Il secondo giallo (e il rosso) arriva per un fallo a centrocampo dopo l'annullamento del gol regolare di Panucci. Almeno 1 punto
SIENA-ROMA: Stavolta l'arbitro è De Marco ad affossare la Roma. Al 21' del secondo tempo Mexes non fa fallo su Maccarone, per l'arbitro sì: il francese, già ammonito, sbatte il pallone a terra e viene cacciato. De Marco ha poi scritto sul referto che Philippe uscendo dal campo lo ha insultato: il giudice sportivo ha squalificato il francese per 3 turni. Otto minuti dopo stessa sorte per Panucci (già ammonito al 1' del secondo tempo per un fallo inesistente su Frick) che s'appoggia su Ghezzal: rosso anche per lui. Per concludere l'opera, in pieno recupero, l'arbitro non fischia un evidente rigore per la Roma per un fallo al centro dell'area su Julio Baptista. Almeno 1 punto
UDINESE-ROMA: È l'ultimo episodio, in ordine cronologico. L'arbitro è Saccani, uno dei migliori fischietti in circolazione, ma domenica a Udine non si è visto. Il primo macroscopico errore lo commette al 10' del primo tempo. Tonetto interviene su Floro Flores: il fallo c'è ma avviene fuori area di almeno un metro. Saccani, su suggerimento del guardalinee Rossomando, indica il dischetto. Due minuti dopo De Rossi viene messo giù in area da Inler, ma Saccani lascia giocare. Il capolavoro del fischietto di Mantova però avviene al 29': Domizzi nell'area dell'Udinese entra a forbice su Vucinic prendendogli la caviglia destra. L'arbitro non solo non dà il penalty ma ammonisce il romanista per simulazione: Mirko era diffidato ed è stato squalificato. Salterà la Samp. Almeno 1 punto

 
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Mazzone: "Io alla Roma? Non ne voglio parlare"

Post n°2433 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

"Potete dire tutto di Carlo Mazzone, meno che non è uno che rispetta i suoi colleghi" così risponde Mazzone contattato dal sito www.forzaroma.info su un'eventuale telefonata da Villa Pacelli: "Non voglio parlare di queste cose, non mi sembra serio farlo, preferisco parlare di calcio. Poi se sarà...".

Come se ne esce da questa situazione?

"Ci vogliono testa e gambe, cose che mancano a questa Roma. E' un momentaccio, e mi dispiace tantissimo. Ieri ha cominciato bene, poi ha sofferto tanto le ripartenze veloci dell'Udinese".

Ora Sampdoria,Juventus e Chelsea in poco più di una settimana: "Sarà difficile uscirne fuori subito, ma la gente romanista ora deve stare vicino alla squadre e questo i tifosi della Roma lo sanno e lo stanno facendo. Bisogna fare gruppo e basta. Io continuo a dire che la Roma soffre i troppi infortuni, soprattutto quello di Francesco Totti".

E l'incontro estivo di Spalletti con i dirigenti del Chelsea? "No, questo conta poco. Lo fanno un po' tutti. Lui è un allenatore che va per la maggiore ed è logico che ha gli occhi puntati addosso da parte dei principali club italiani ed esteri".

 
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Juan a disposizione

Post n°2432 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Buone notizie in casa giallorossa, torna Juan, il brasiliano si è allenato con il gruppo e ci sono molte speranze di rivederlo mercoledi in campo contro la Sampdoria. Se non partisse titolare sarebbe comunque a disposizione di Spalletti. Il Capitano invece si è sottoposto solo a sedute di fisioterapia ma sarà a disposizione anche lui, normale amministrazione per i giorni successivi alle gare.

Per domani sera Spalletti non potrà contare ancora una volta su Mexes, ancora squalificato, e questa volta non ci sarà neanche Vucinic, fermato anche lui dal giudice sportivo. A centrocampo dovrebbe tornare Pizarro al fianco di De Rossi. Indisponibili ancora Cassetti e Aquilani, mentre julio Baptista ha lavorato a parte anche oggi e non dovrebbe essere tra i convocati.

 
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Roma e Wind prolungano fino al 2010

Post n°2431 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

L'A.S. Roma e Wind Telecomunicazioni rendono noto l'avvenuto esercizio da parte di Wind del diritto di opzione concesso nell'ambito degli accordi raggiunti il 1° agosto 2007, in base ai quali Wind ha assunto la qualifica di Main Sponsor della A.S. Roma per tutte le competizioni, a decorrere dal 1° luglio 2007 fino al 30 giugno 2009. È quanto si legge in una nota congiunta. A seguito dell'avvenuto esercizio del diritto di opzione, il contratto di sponsorizzazione in essere, si sottolinea, «si estenderà alla stagione sportiva 2009-2010, con il riconoscimento in favore di As Roma di corrispettivo fisso di 7 milioni di euro, oltre Iva, nonchè di un corrispettivo variabile, determinato in funzione del raggiungimento di predeterminati risultati sportivi nelle competizioni nazionali e internazionali». In tale ambito, As Roma ha concesso a Wind un'opzione per prolungare la sponsorizzazione di un'ulteriore stagione sportiva e, quindi, per la 2010/2011, alle medesime condizioni economiche e finanziarie previste per la stagione sportiva 2009/2010.

 
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Saccani ha ucciso una squadra già morta

Post n°2430 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Saccani ha ucciso una squadra morta, ha infierito sul cadavere e ne ha fatto scempio. C'è una sola parola per definire l'arbitraggio di Udine: intollerabile, professionalmente intollerabile la serie infinita di supponenti errori dell'uomo con il fischietto.

Purtroppo però, di parole ce ne sono molte per descrivere la Roma. Inconcludente, perché si ostina a pensare, chissà perché, che il gol a favore le sia dovuto senza quasi mai sobbarcarsi la fatica di tirare in porta. Colabrodo, perché ha la peggior difesa finora del campionato e quasi ogni volta che gli avversari a questa difesa si avvicinano questa difesa trema come un budino.

Colabrodo perché inconcludente: alla quasi certezza che non segnerai mai segue la crescente paura in campo di prendere gol che poi realmente prendi. Lenta, sbilenca, ormai afflitta da panico da partita. E infatti, quasi dopo ogni partita giocata finora, il paesaggio della Roma che infila gli spogliatoi è quello di una zona bombardata. A Udine sotto il peso di una normale partita di calcio si vaporizza Loria, restano le solite macerie di Taddei e Vucinic, mura sbreccate e monconi Perrotta, Cicinho, Tonetto e stavolta pure Doni. Crepe pericolanti anche su De Rossi, perfino De Rossi. Si sgretola, non per colpa sua, Brighi. Resta in piedi solo Panucci e restano in piedi la volontà e la capacità di Totti che però, si è visto, tre partite piene in una settimana non le può giocare. Quando si perde, e ormai si perde quasi sempre, sono in primo luogo i giocatori che perdono e da quando si è cominciato a giocare ce n'è uno, uno solo, che ha l'alibi che lo assolve. Alcuni, pochi, hanno robuste attenuanti. La gran parte appaiono, concorrono a comporre un'indigesta insalata fatta di bluff, sopravalutazioni, presunzioni, carriere al tramonto.

Detto dei giocatori, non sono solo i giocatori a perdere. Spalletti ha detto che la Roma ha il funesto vizio di "traccheggiare" con la palla nella metà campo avversaria. Vero, ma poiché è un vizio costante e non l'errore di una volta, toccava a Spalletti estirparlo questo vizio. E toccava a lui soprattutto, visto che il vizio non riusciva a correggerlo, smettere prima di crederci alla possibilità di continuare con quel gioco. Spalletti ha atteso finora che la Roma che fu, la Roma svanita, ricomparisse. Questo è stato il suo errore, ora ha detto di aver finalmente capito, di aver finito di sperare nella resurrezione per magica virtù. Ha detto che cambierà tutto quel che può cambiare: il modulo di gioco e, si spera, anche le gerarchie riguardo a chi scende in campo. Meglio tardi che mai. Lo faccia con la sapienza e la bravura di cui dispone. Merita ancora fiducia in quel che farà. Ma non c'è dubbio che lo farà tardi.

Detto dell'allenatore, non è stato solo l'allenatore a sopravalutare, a illudersi. Menez oggi vale meno di un'obbligazione bancaria, Loria meno di un titolo di credito di una banca fallita, Baptista è un titolo azionario che non puoi vendere perché è crollato e non puoi tenere in portafoglio perché si svaluta. Il crollo è di tali dimensioni che non è possibile che valgano così poco. Sono stati travolti, hanno l'aria di chi non sa da dove cominciare ma anche l'aria di chi non immaginava di capitare in un tale disastro. Se il capitale rappresentato dai nuovi acquisti vale oggi così poco, se il capitale della Roma che fu è disperso, questa è anche una responsabilità della società. Così come sarebbe inutile, isterico e perfino ridicolo mettersi oggi a chiedere un cambio di allenatore, servirebbe solo a riempirsi la bocca di fiele invocare un'altra società, un altro padrone che peraltro non c'è. Si va avanti tutti insieme e poi, a fine stagione, si fanno i conti. Però è tempo di umiltà anche in società: la nave imbarca acqua per colpa dei marinai che non la governano, del capitano che ha perso la rotta e dell'armatore miope sulle condizioni reali dello scafo, del motore, del timone e pure delle scialuppe.

Ora si tratta come dice il brutto gergo calcistico di "giocare da provinciali". Servono punti, da racimolare ad uno ad uno, giocando in difesa e senza colpi di tacco, tirando in porta e non cercando di finirci in porta con il pallone, trovando paradossalmente tranquillità dal fatto che tutto quello che si poteva perdere in campionato si è perso. Sarà bene che si giochi "da provinciali" anche noi tifosi. Almeno per un po', facendo un po' di violenza a noi stessi e regalando alla squadra questa fatica che non meritavamo di ridimensionarci nelle ambizioni, nei giudizi e negli umori. Quest'anno tifiamo per una squadra che non è una buona e bella squadra. E' difficile, molto difficile ma deve essere una ragione per tifare di più. Non serve stressarli, sono già sull'orlo di una crisi di nervi. Rimettete a posto il colabrodo della difesa, noi tifosi vi aspetteremo e apprezzeremo. Anche se non dovessimo tornare a vincere subito, smettetela subito di perdere così. Può bastare per la prossima settimana. Poi ricomincerete a vincerne qualcuna, vi accompagneremo con calma. Sperando, implorando, imprecando di non trovare, quando saremo di nuovo una presentabile squadra, un macellaio dell'arbitraggio come quello che ieri a Udine ha fatto di una partita di calcio carne di porco.

 
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Squadra e allenatore contestati a Fiumicino

Post n°2429 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Una ventina di persone all'aeroporto ad aspettare la squadra:

«Tirate fuori le palle!»

Sono un gruppo agguerrito, ma civile: alle 20.40 aspettano che il gruppone dei giocatori della Roma esca dalla pancia dell'aeroporto di Fiumicino, chiedono un confronto di pochi minuti, serrato eppure cordiale: «Così non si può andare avanti. Non possiamo continuare a farci prendere in giro da tutta Italia, ora dovete tirate fuori le palle». Il campionario è questo, le divagazioni sono minime. Quattro facce attente ad osservarli e ad ascoltarli: sono Spalletti, Totti, De Rossi e Panucci. Qualche vigile si preoccupa che la situazione possa precipitare: «Non ve preoccupate, ce stamo solo a parla'. Non li volemo contesta'».

Totti prende la parola, spiega che stanno facendo tutto quello che è possibile, Panucci promette raddoppiato impegno, De Rossi sembra uno di loro. Spalletti è attento: «Lo faremo anche per voi». L'aria è tesa, qualche curioso scatta qualche foto con i telefonini, viene immediatamente invitato ad allontanarsi, anche da Panucci. Qualcun altro raggiunge gli altri giocatori, sparsi tra le macchine e il caos dell'aeroporto una qualsiasi domenica sera. Uno particolarmente arrabbiato ferma Cicinho, poi Pizarro: con parole sempre uguali fa capire loro che la festa è finita, che da oggi non sarà più tempo di carezze, che la Roma non può fare queste figure. I giocatori annuiscono a testa bassa. Nel frattempo il confronto con i quattro rappresentanti scelti dai tifosi s'esaurisce, i tifosi sembrano soddisfatti dal colloquio, li lasciano salire sul pullman mentre urlano qualche altro slogan: la partita con la Sampdoria l'esame da non sbagliare. Finisce così il confronto: gli ultras scelgono il profilo più civile, chi s'aspettava violente contestazioni resterà deluso, ancora una volta prevale la ragione. L'ultima, forse.

I giocatori della Roma sembrano storditi, dopo l'ennesima sconfitta faticano anche loro a radunare le idee. Salgono sul pullman che li porterà a Trigoria, alle spalle l'incubo della partita e un viaggio di ritorno da Udine che è stato un amarissimo tuffo nell'onda lunga delle polemiche che da oggi li investirà pienamente. All'imbarco del volo AZ1362 in partenza con dieci minuti di ritardo dall'aeroporto di Ronchi dei Legionari s'erano presentati in ordine sparso, un po' come avevano giocato la partita con l'Udinese fino a poco più di due ore prima. Nessuna voglia di scherzare, e ci mancherebbe altro. Qualcuno chiama casa, mogli, parenti, amici, magari amanti, tutti descrivono la crescente temperatura dell'ambiente nella capitale con contagiosa preoccupazione. Si colgono qua e là frasi a metà tra l'impaurito e l'incazzato. De Rossi deve aspettare al metal detector qualche minuto, non si trova la sua carta d'imbarco, se ne sta buono in un cantuccio con le enormi cuffie dell'I-pod poggiate sul collo, neanche la musica in questi momenti rilassa, figuriamoci lui che aveva cominciato la stagione sognando l'Olimpo e si ritrova all'inferno quando non si è neanche ancora entrati nel vivo del campionato. Al bancone del bar dell'aeroporto Montella e Spalletti discutono senza animosità, al centro di ogni discorso la questione del ritiro imposto dalla società.

Il ds Pradè è pronto ad unirsi al gruppo: «Ho avvisato mia moglie, vado anche io a Trigoria. Questi sono ragazzi miei, è giusto che anche io stia con loro». Panucci lo ascolta, poi non si nega a qualche foto ricordo. Bruno Conti, rituale confidente in situazioni come queste, non c'è: il febbrone che gli aveva già impedito di presenziare alla presentazione del logo della Champions l'ha tenuto a casa anche per il week-end. Solo oggi tornerà a Trigoria. I brasiliani fanno gruppo a parte, i più impazienti salgono subito sull'aereo, l'imbarco è già aperto, manca solo il gruppo della Roma, sulla prima fila dell'aereo il ministro Brunetta tiene per mano la sua compagna e aspetta il decollo come gli altri. Verrebbe troppo facile giocare con qualche analogia sui fannulloni che sta combattendo, ma la Roma non è cosa pubblica. Lo è per i tifosi, semmai. A Udine hanno contestato dalla curva per tutto il 2° tempo, ma il grosso è atteso a Roma. Si teme contestazione già a Fiumicino, invece ci saranno solo una ventina di ragazzi arrabbiati, ma educati.

 
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Contestazione?

Post n°2428 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

Sette punti in otto gare, la Roma torna anche dal Friuli a mani vuote ma soprattutto con l'ennesima brutta prestazione. La sconfitta di Londra in Champions era stata presa abbastanza bene perchè si era rivisto il gioco, in qualche modo, ma quella contro l'Udinese ha scatenato la rabbia interna ai tifosi della Roma che non vedono la luce in fondo al tunnel.

Ed è per questo che è molto probabile una contestazione a Trigoria domani mattina quando la squadra comincerà ad allenarsi in vista del match di mercoledì sera contro la Sampdoria, una gara dal profumo di scontro per la salvezza, ma non è escluso che già questa sera al rientro della squadra a Fiumicino, qualche gruppo di tifosi possa scenare un'azione di protesta nei confronti dei giocatori e dell'allenatore.

 
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Tutti in ritiro, da subito

Post n°2427 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da Urbe_immortale

La presidentessa giallorossa infuriata per la sconfitta e l'atteggiamento della squadra: "Bisogna dimostrare attaccamento a questa maglia e rispetto per i nostri tifosi". E Spalletti si sente a rischio: "Quando le cose non vanno bene è logico e naturale"

Sconcertata, infuriata, delusa. Rosella Sensi non ha preso bene la sconfitta della sua Roma a Udine e ha deciso che da oggi si cambia: "La squadra da oggi andrà in ritiro - ha detto il presidente giallorosso -. Bisogna dimostrare attaccamento a questa maglia e rispetto per i nostri tifosi".

Le colpe, per la Sensi, non sono però tutte dell'allenatore e dei giocatori. Buona parte è da attribuire all'arbitro Massimiliano Saccani: "Non abbiamo alibi, lo ripeto, anche questa volta. Ma certi errori macroscopici danneggiano la Roma e soprattutto mancano di rispetto ai nostri tifosi. Mi dispiace dirlo, non è nel mio temperamento, ma il rigore concesso all'Udinese e quello non dato a noi con l'ammonizione di Vucinic mi vedono allibita di fronte a così poca professionalità. Mi vengono in mente i momenti in cui mio padre si trovava nella stessa situazione. La squadra - conclude - da oggi andrá in ritiro per dimostrare amore verso questa maglia e rispetto per i nostri tifosi".

Mastica amaro anche Spalletti, preoccupato per il rendimento della sua squadra (alla quarta sconfitta consecutiva) ma anche per la sua panchina: "A rischio? Si mi sento a rischio. Del resto questo è il destino dell'allenatore. E quando le cose non vanno bene è logico e naturale sentirsi a rischio. La società deve valutare bene - prosegue - e deve avere tutto sotto controllo. Per questo condivido la decisione di andare da subito in ritiro. Quando ci sono situazioni come questa è bene serrare le fila". Spalletti, che ha detto di non aver ancora parlato con il presidente della Roma, ha poi precisato che "siccome i miei giocatori non hanno fatto quello che dovevano e siccome conoscevamo bene le caratteristiche dell'Udinese, è chiaro che dovrò spiegare meglio e con altri argomenti le cose durante gli allenamenti". Spalletti ha poi spiegato alcune scelte tecniche ("Juan non è stato impiegato perchè non è a posto fisicamente") e ha parlato dell'Udinese ("È una buona squadra, costruita bene, fa bene a crederci").

 
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