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CIAO GABBO... ONORE!
"Si può morire così, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi".
Dall'omelia pronunciata da Don Paolo Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri.
In memoria di Gabbo, fratello di questa Urbe Immortale... al di là dei colori
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Viene dopo tante finte battaglie, il giorno in cui c'è da fare sul serio, e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali:
avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi. Essi ebbero la fortuna di non fare carriera, anzi di non volerla fare, di non smarrire le proprie virtù nel frastuono degli elogi mentiti e dei battimani convenzionali.
Essi ebbero la fortuna di assaporare amarezze sane, ire sane, conoscere lunghi silenzi, sacrifici ostinati e senza lacrime, solitudini di pietra, amicizie non sottoposte all'utile e non imperniate sull'intrigo.
Berto Ricci
KAISERSLAUTERN, 26 GIUGNO 2006:
Lettera della squadra al Presidente Sensi
Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.
Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.
Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno
Serie A: 18^ Giornata:
Chievo-Inter
Atalanta-Napoli
Bari-Udinese
Cagliari-Roma
Catania-Bologna
Lazio-Livorno
Parma-Juventus
Sampdoria-Palermo
Siena-Fiorentina
Milan-Genoa
Classifica:
- Inter 39
- Milan* 31
- Juventus 30
- Roma 28
- Parma 28
- Napoli 27
- Palermo 26
- Sampdoria 25
- Bari* 24
- Chievo 24
- Fiorentina* 24
- Genoa* 24
- Cagliari* 23
- Udinese* 18
- Livorno 18
- Bologna* 16
- 16
- Atalanta* 13
- Catania 12
- Siena 12
* una partita in meno
Marcatori Giallorossi in Campionato
9 reti: Totti.
4 reti: De Rossi.
3 reti: Vucinic.
2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.
1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.
Giudice Sportivo
Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:
€ 77.000,00
Squalificati per la prossima gara di campionato:
Espulsi nell'ultima partita:
5 ammonizioni.
De Rossi.
4 ammonizioni:
Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.
3 ammonizioni (in diffida):
Totti.
2 ammonizioni:
Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.
1 ammonizione:
Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.
Prossime gare AS Roma
6 gennaio, 18^ giornata:
-
9 gennaio, 19^ giornata:
-
12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:
-
Europa League
Sedicesimi di Finale:
Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)
Marcatori giallorossi in Europa League:
11 reti: Totti.
3 reti: Menez, Okaka, Cerci.
2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.
1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.
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Messaggi del 18/09/2007
La conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, e Daniele De Rossi, centrocampista giallorosso, a Trigoria in vista della partita di domani contro la Dinamo Kiev, valevole per il primo turno della Champions League.
LA CONFERENZA STAMPA DI LUCIANO SPALLETTI
Si torna in Champions League. Intanto cominciamo dalle condizioni di Doni. E poi questa è un'occasione per mandare un messaggio all'Europa?
Doni bisogna vedere lo sviluppo dell'allenamento oggi, è migliorato molto, ma avverte ancora dolore. Per quanto riguarda messaggi, la squadra già ne ha mandati dopo Manchester. I ragazzi hanno reagito bene, fatto risultati importanti e poi il percorso in Champions dimostra che in quella partita lì gli avversari hanno capitalizzato tutte le occasioni. Noi abbiamo l'opportunità di giocare in questa competizione, la più importante di tutti, che dà grandi emozioni e sensazioni.
Vuole rispondere a Roberto Mancini che ha detto che lei ha sempre bisogno di fazzoletti?
Fra tecnici è meglio restare tra questioni tecniche. Per quanto riguarda Inter e Roma, sono due buone squadre, che giocano un buon calcio. La Roma è attrezzata per vincere, l'Inter, invece, deve vincere e basta. E' chiaro poi che noi vogliamo andare in fondo. Questa è una differenza sostanziale.
Quindi non servono i fazzoletti?
Avrà fatto riferimento allo stesso fazzoletto suo di quando ha detto che gli servivano giocatori sulla destra dopo aver giocato contro di noi.
Dove può arrivare la Roma in Champions alla luce dei risultati dello scorso anno?
L'obiettivo è di arrivare più in là possibile. E' lo stesso discorso del Campionato, quando mi costringete a dire che "vinciamo lo scudetto" per poi farci prendere in giro da tutti dopo se non succede. Il fatto di mettere sempre la squadra in campo per vincere, è sempre una risposta. La squadra ha tratto insegnamenti importanti nella sconfitta contro il Manchester. Nell'aspetto della gestione, loro sono stati bravissimi. Ma anche noi ci siamo fatti trascinare dall'ambiente, abbiamo tentato di ribaltare subito. Quelle cose lì non debbono più avvenire contro una squadra di quel livello. Ci deve servire per il futuro in questa competizione.
La regola numero uno per domani sera?
La regola numero uno è quella di andare a fare gol, attaccare, ma allo stesso tempo non lasciarci trascinare dentro le situazioni pericolose. Ci sono delle situazioni dove l'equilibrio diventa fondamentale. E questa è una di quelle.
Panucci come sta?
Anche Christian lo dobbiamo vedere oggi. Gli altri sono in miglioramento, anche i piccoli acciacchi subiti nella trasferta di Reggio.
Vi presentate con maggior esperienza quest'anno in Champions?
Ci presentiamo a fare le stesse cose dopo un anno con maggiore conoscenza. La nostra squadra, in certi elementi tipo De Rossi o Aquilani, ha bisogno di essere stagionata. Noi cercheremo di migliorare ancora.
E' l'equilibrio la grande forza di questa squadra?
L'equilibrio fa comodo in tutte le situazioni di vita, anche nel calcio.
Quali sono i punti più difficili di questo girone?
E' tutto difficile. Dobbiamo tirare fuori il nostro carattere e le nostre potenzialità, altrimenti è tutto difficile. Bisogna saper prendere quello che viene, bisogna sapersi adattare perché ne abbiamo le possibilità.
Questo girone è più equilibrato rispetto a quello dello scorso anno?
Questo è uno dei gironi più difficili. Ai ragazzi servirà per capire dove possiamo arrivare e capiremo le nostre forze.
Una sua riflessione sull'episodio del petardo lanciato a Torino?
Io penso che in questi due anni e l'inizio del terzo, la squadra è cresciuta molto. E per farlo, ha avuto bisogno del pubblico che è cresciuto con i ragazzi. Nutro molta fiducia, dunque. Bisogna ancora andare a mettere a posto delle situazioni e faccio i complimenti chi a Torino ha potuto far identificare il colpevole. Andiamo avanti cercando di migliorare sempre.
Ha già la necessità di fare turnover in vista della partita di domenica?
Bisogna vedere come stiamo giovedì. Comunque stiamo all'inizio, non c'è ancora la necessità di andare a fare tantissimo turn over. Comunque la società ci ha messo a disposizione giocatori importanti.
Lei si sente pronto a gestire questo turnover?
Non lo so, vedremo. L'importante che si capisca che l'allenatore ha il ruolo di poter sostituire qualcuno.
Dopo la partita di Reggio ha detto che le è piaciuto più il primo tempo che il secondo. Quella di quest'anno sarà una Roma meno spettacolare ma più concreta?
Noi andremo ad affrontare le partite con gli avversari che ci aspetteranno sulla metà campo, dandoci problemi per sviluppare il nostro gioco. Nei momenti di difficoltà va mantenuta la partita sugli equilibri, senza andare a forzare, altrimenti si creano difficoltà che nel calcio avvengono spesso. Cioè di dare la possibilità di ripartire o attaccare gli spazi.
La Roma è una squadra molto tecnica, non crede che in alcuni frangenti possa diventare troppo accademica o leziosa?
E' chiaro che bisognerà essere sempre pratici o diretti nello sviluppo del possesso palla, ma sempre dalla nostre caratteristiche si passa. Totti, ad esempio, è diventato famoso per il cucchiaio e domenica lo ha proposto.
Mancini e Pizarro possono fare 90 minuti?
Novanta minuti forse è azzardato, ma sono in discreta condizione. Vucinic? Ha fatto qualcosa, ma ancora avverte un piccolo fastidio.
Mancini ha detto che Totti merita il Pallone d'Oro. Condivide?
Condivido e mi fa piacere che abbia la stima degli altri.
Può essere l'anno del Pallone d'Oro per Francesco Totti?
Se guardo la maturazione del professionista, a mio avviso può far più gol su punizione dove può migliorare. Deve far più gol di testa, perché un attaccante deve essere bravo, quando avrà messo a posto questi aspetti, lo potrà vincere.
Qual è la squadra favorita in questo girone F?
La più forte è il Manchester.
LA CONFERENZA STAMPA DI DANIELE DE ROSSI
Si parte alla pari tra Roma e Dinamo Kiev?
Più si andrà avanti e più andranno a sparire le differenze di condizione. Quello che è successo in Nazionale, dobbiamo tenerlo a mente. Sarà una partita difficile, tre anni fa ci hanno creato parecchi problemi, quella Ucraina è una realtà importante. Lo abbiamo visto lo scorso anno contro lo Shakhtar.
Avete solo la testa alla Champions o pensate anche alla Juve?
Pensiamo solo a questa. Vincere subito ti apre uno scenario positivo e lo scorso anno lo abbiamo visto. Poi ce ne sarà un'altra importante anche la prossima domenica. Pensiamo partita dopo partita, così si gestiscono le partite ravvicinate.
Ora che ti sei fatto una cultura di calcio ucraino, a cosa bisogna stare più attenti?
La Dinamo non l'ho vista mai giocare, lo faremo tra oggi e domani. Loro saranno motivati contro di noi, avranno le solite qualità tecniche delle squadre ucraine o russe. Bravi tecnicamente e rapidi.
Sarà più facile giocare in questa Champions League con tutta l'esperienza acquisita lo scorso anno?
E' uguale. Abbiamo cancellato le incognite dello scorso anno. Ci sono sette o otto squadre forti come noi, che fanno bene in questa competizione da sempre, dobbiamo stare tranquilli.
Due squadre romane in Champions.
Per la città di Roma è importante, la Lazio ha giocato un buon calcio e si è meritata la qualificazione. In Champions c'è meno rivalità del Campionato.
Ora sei un quinto difensore aggiunto, anche per te non si prendono gol?
Per quanto riguarda il ruolo, capita di dare una mano in difesa. Il merito se non si prendono gol non è mio, ma di tutta la squadra. E questo si vede in campo, sia in fase difensiva che offensiva.
C'è una squadra da battere in questa Champions?
Ce ne sono tante, sono sempre quelle che ogni anno arrivano in fondo: Milan, Inter, Barcellona, Real Madrid. Speriamo di inserirci tra queste e magari un domani essere considerate come loro. Ma ci vorrà ancora tempo.
A che punto di condizione sei?
Sicuramente un pochino devo migliorare dal punto di vista della condizione fisica, ma ci siamo. E' chiaro che poi si può migliorare, il fatto di non essere ad altissimi livelli, può essere anche per altri motivi. Comunque finchè la Roma vince e siamo in testa, io sono contento così.
Nelle tue notti, quante volte hai ripensato alla disfatta di Manchester?
Quelle sono partite che purtroppo non si cancellano, ci sarà sempre questa macchia e questo dispiacere. Il Manchester non era così superiore a noi, non c'erano sette gol di differenza. Certo, non è un incubo ricorrente, però un pochino viene in mente quando sei in Champions e magari ti ricapita la stessa squadra.
C'era qualcosa che proprio non è andato?
E' stata una partita talmente particolare, che è difficile individuare una cosa o un colpevole. Probabilmente lo scorso anno erano più forti di noi, ma non c'era tutta quella differenza.
Se capita un rigore, chi tira?
Se Francesco mi guarda negli occhi, io riandrò sul dischetto. Ma il rigorista resta lui. Se poi lui sta male per qualche motivo, accetto. Anzi, je la tiro un pochetto...
Da quella partita con la Dinamo Kiev è cambiato tutto. Come avete fatto a cambiare radicalmente, anche come comportamenti in campo?
E' uno dei punti in cui siamo più orgogliosi di aver migliorato. C'erano spesso queste discussioni in campo, era insostenibile. Poi è normale che quando un attaccante fa cascare un portiere, come è successo domenica, si fa notare. Ma gli eccessi non ci sono più.
Il prossimo, può essere l'anno del Capitano per il Pallone d'Oro?
Se quest'anno noi dovessimo far molto bene in Campionato o in Champions, lui abbia tutte le carte in regola per vincere. Come giocare e come curriculum. Certamente la concorrenza è alta, ma accompagnato dalla sua squadra, ce la posso fare.
Nel prossimo ciclo di partite, quale sarà la più dura?
Saranno tutte dure, speriamo di fare bene. Basta guardare il calendario e le squadre che affronteremo per dire che non ce n'è una più forte o una più debole.
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La stagione calcistica della Roma entra nel vivo e ieri è iniziata una settimana impegnativa durante la quale la squadra giallorossa affronterà domani la Dinamo Kiev e domenica la Juventus. Due partite casalinghe che forniranno all'allenatore importanti indicazioni sulle reali possibilità dei suoi uomini che hanno iniziato in modo magnifico la stagione della possibile consacrazione. La crescita del gruppo è evidente e continua ma questa settimana rappresenta il primo banco di prova per una squadra che vuole migliorare anno dopo anno supportata da una attenta programmazione societaria.
Questa mattina saranno verificate le condizioni di alcuni giocatori che hanno avuto qualche problema: c'è ancora incertezza sulla possibilità di schierare Doni tra i pali. Il portiere, che ieri ha svolto solo una seduta fisioterapica, è stato sottoposto a una ecografia che ha evidenziato l'assenza di lesioni, il responso ha parlato di trauma contusivo al fianco destro, un colpo che si spera il giocatore possa assorbire nel più breve tempo possibile, al momento non si esclude alcuna possibilità, il responso definitivo verrà fornito comunque dai test odierni in base ai quali verrà presa una decisione. Proprio sulla sua condizione ha parlato a Radio Radio Tv il preparatore atletico Paolo Bertelli: «Ho parlato col dottore e con lui, sono quei traumi contusivi che possono nascondere qualche insidia. Aspettiamo domani (oggi) per sapere se può giocare o meno. Sicuramente non avrà una pausa di un lungo periodo».
Si è allenato a parte anche Juan; il difensore ha accusato un affaticamento muscolare ed è uscito dal campo solo per non rischiare inutili complicazioni dopo una preparazione un po' difficoltosa. Ancora Bertelli: «Lui ha grandi doti muscolari, un'elasticità sopra la media. E' ancora carente il tono, perché non ha avuto modo per lavorarci, ma è un grande professionista e lo raggiungerà presto».
Christian Panucci, neanche convocato per la trasferta calabrese, accusa un dolore alla fascia lombare della schiena, ma il suo è stato soltanto un riposo precauzionale in vista della partita di domani. Ieri mattina il terzino destro ha lavorato in palestra per una seduta fisioterapica.
Qualche problema lo accusa anche Mirko Vucinic, il montenegrino soffre di un risentimento al flessore della coscia destra e ieri ha svolto lavoro aerobico e una seduta d'allenamento differenziato, anche per lui sarà fondamentale valutare le condizioni nella giornata di oggi. Se il giocatore verrà aggregato al gruppo per la seduta di lavoro che inizierà alle 16.30 con molte probabilità sarà anche convocato per la partita con la Dinamo Kiev.
Ancora fermo Marco Andreolli che prosegue la sua fisioterapia nella speranza di risolvere definitivamente i suoi problemi alla schiena.
L'allenamento di ieri a Trigoria ha previsto una sola seduta mattutina d'allenamento. Spalletti ha diviso la comitiva in due gruppi: chi ha giocato domenica ha svolto lavoro defaticante e venti minuti di corsa continua, mentre gli altri sono stati impegnati in riscaldamento tattico, schemi, possesso palla e partitella a campo ridotto.
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«Dopo due anni è bello ritrovare la Juventus, allo stadio si respira un'atmosfera molto bella, se ne parla da settimane, speriamo vada tutto bene…». Ha parlato di tutto Alessandro Mancini, ai microfoni di Sky, dalla nazionale alla questione contratto, fino alla grande sfida di domenica. «Dobbiamo cercare una rivincita dopo quel quattro a uno in casa. Loro hanno Buffon, che per me è anche più decisivo di Trezeguet. Ma prima c'è la Dinamo, un ricordo negativo, non solo per la partita che abbiamo perso, ma per quel casino con l'arbitro (testuale) ». Un casino costato carissimo alla Roma, che solo nella scorsa stagione è stato cancellato dal cammino della squadra giallorossa, che con la vittoria di Lione (al brasiliano è stato chiesto anche di fare la telecronaca del suo gol mentre correvano le immagini, e se l'è cava piuttosto bene) è arrivata ai quarti di Champions, prima dell'infausta trasferta di Manchester. «Quel 7-1 ci dovrà servire per dare forza e carica alla squadra, dobbiamo giocare senza paura, con personalità mettendo in mostra la nostra qualità e il nostro gioco. Speriamo di esordire bene, è fondamentale partire con il piede giusto in una manifestazione come la Coppa dei Campioni, in cui la Roma può fare molto. Possiamo vincere lo scudetto quest'anno. E poi abbiamo un giocatore come Totti, il miglior giocatore in attività, uno che si meriterebbe il Pallone d'Oro».
Oltre a Totti, nella rosa della Roma quest'anno ci sono anche due nuovi acquisti che giocano o possono adattarsi nel suo stesso ruolo, Giuly ed Esposito, ed un Vucinic ritrovato. «Quest'anno si riparte tutti da zero, titolari e riserve, chi starà bene in quel momento giocherà. Chiaro che venire sostituito non fa piacere a nessuno, ma fa parte del calcio. È l'allenatore che comanda, è una scelta sua che dobbiamo rispettare». Stesso discorso per le scelte di Dunga, che lo sta tenendo fuori dal giro della nazionale brasiliana. «Purtroppo in questo periodo non ho fatto parte della lista dei convocati, cercherò di ritornarci. Nasce tutto dal fatto che gioco in un ruolo diverso, non più terzino ma attaccante, e davanti ho molta concorrenza, gente come Ronaldinho e Robinho. Con tutto che io non mi sento inferiore a nessuno».
Inevitabile l'accenno al contratto, che si pensava potesse essere firmato già nei primi giorni di settembre, appena dopo la chiusura del mercato. «Mi hanno cercato Inter, Real, Lione e Liverpool, ma spero che si possa trovare un accordo con la società per il rinnovo, penso che se ne riparlerà il prossimo mese. Per me la cosa importante adesso è pensare a giocare, non il contratto. I tifosi romani sono calienti, come pure i brasiliani, e io qui sto bene, è come una seconda casa».
«Ho parlato con il suo procuratore, ho visto segnali di apertura - conferma Daniele Pradè - affronteremo la questione all'inizio di ottobre, in completa serenità. Abbiamo una soglia di 2.5 milioni di euro, non è certamente una cifra trascurabile. Sono pochissime le società che possono offrire il doppio o il triplo. Pensate a Mexes, è rimasto perchè sa che qui può migliorare ancora. E poi a Roma si vive benissimo». È un contratto importante quello che lo attende e l'esterno brasiliano sta facendo pratica di investimento. «Sto iniziando a fare operazioni finanziarie, e nell'ultimo periodo sono andate bene. Tranne due settimane fa… pazienza». Si rifarà: nella peggiore delle ipotesi andrà a prendere i 2.5 milioni netti a stagione garantiti a Mexes.
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E' incredibile quanto siano vergognosi i tifosi juventini! Messi su da quello squallido giornale che è Tuttosport, ora i tifosi della Vecchia Baldracca del calcio italiano gridano al complotto contro la Juve ed allo scandalo! E' una vergogna! Dopo anni e anni di ruberie, di furti e di rapine ai danni delle altre squadre, tutti dimostrati nelle indagini e nel processo di Calciopoli e non puniti così severamente come era giusto, ora i tifosi juventini lamentano la fine dell'era Moggi, rimpiangono i vecchi metodi dove gli arbitri venivano rinchiusi negli stanzini dall'ex d.g. bianconero, e non accettano di non vincere per il solo motivo che la loro squadra non è all'altezza delle prime piazze della Serie A! Loro vogliono vincere e basta! Non importa come! Per loro l'importante è vincere, anche rubando va bene!
Giancarlo Padovan, direttore di Tuttosport, dedica l'editoriale di ieri proprio a supportare questa tesi idiota dei tifosi juventini, straparlando di complotto arbitrale. Già il titolo «Juve: paga ancora», se non fosse ridicolo sarebbe preoccupante. Nel testo poi c'è la somma delle lamentazioni juventine più oltranziste. Padovan sostiene che «è tornato lo scandalo» e che contro la Juventus adesso «bisogna infierire». «Si vuole davvero - aggiunge - che la Juve si faccia giustiziare dagli sceriffi mandati da Collina e, da lui, debitamente istruiti». Secondo l'indomito direttore, Collina (da lui definito «l'amico di Meani») avrebbe dato agli arbitri il seguente metro di giudizio: «Nel dubbio siate contro la Juve». Padovan sostiene che domenica sono stati negati due rigori «entrambi inequivocabili» (al massimo ce n'era uno...) e che si tratta di un'impresa «che rovescia i termini della sudditanza psicologica». A fine articolo fa riferimento al lanciatore di petardi allo stadio, ma solo per rincarare la dose. Infatti scrive: «Peccato che tanta correttezza e collaborazione non abbia avuto in premio un arbitraggio equo e al di sopra di ogni sospetto, ma uno al di sotto di ogni decenza».
Ovviamente, altre «grida di dolore» dal mondo rubentino arrivano anche dai Blog di Libero. Della Juventus si occupa anche Corsivo79 nel suo blog Juventus nostra Signora del cuore. Il ragazzo è molto inviperito e scrive che "Farina è l'ultimo Killer, che la Juve è massacrata dagli arbitri e che il mandante è sempre Collina!". Lo sproloquio continua quando scrive che "Il popolo bianconero insorge dopo l'ennesimo scandaloso arbitraggio perpetrato ai danni della Juventus. Nel dopo-calciopoli (o meglio farsopoli) - ha la faccia come il culo questo blogger quando dice FARSOPOLI - tra gol annullati, espulsioni discutibili, rigori non dati e regalati agli avversari, non si contano più i torti subiti dalla Signora - ma perchè invece non conta tutto quello che hanno rubato solamente nell'era Moggi-Giraudo-Bettega? -. Dubbi e sospetti per cotanto accanimento ricadono ora sul nuovo boss dei fischietti Collina, colui che in quel di Perugia ci tolse uno scudetto già vinto per regalarlo all'amata Lazio - giorno doloroso per noi romanisti quello, ma il buon Corsivo79 omette di elencare tutti i furti della sua squadra proprio in quella stagione, come la domenica precedente a quel Perugia-Juventus quando venne annullato dal servetto juventino De Santis un gol regolarissimo a Cannavaro, allora nel Parma, in Juve-Parma 1-0 - e colui che chiese aiuto al milanista Meani per diventare designatore attraverso Galliani."
Non è da meno un altro blogger bianconero, tale verojuventino, nel suo Blog di Libero Juventus. Il ragazzo urla che sono stati "ANCORA BEFFATI DALL'ARBITRO" e che sono "Passati solo 15 giorni ed altro arbitraggio scandaloso! La Juve perde per colpa di due rigori nettti negati dall'arbitro Farina.. si sempre lui! Poi anche 2 pali clamorosi di del Piero, ma più che altro l'arbitraggio!" Il blogger rubentino poi invita la dirigenza juventina a comportarsi come si comportava Moggi, scrivendo "Dirigenza se ci sei batti un colpo!" e poi si lamenta che "E' proprio finita l'era di Moggi.. ma che adesso siano valutati bravi gli arbitri che danneggiano la juve è troppo.. ed è già la seconda partita su quattro.."
Roba da ridere. Roba da rimanere senza parole. Dopo anni e anni di doping e di furti e di angherie verso tutte le squadre d'Italia, dove hanno rubato a destra e a manca con una strafottenza senza limiti, chiudendo gli arbitri negli spogliatoi, pilotando i sorteggi arbitrali, facendo diventare internazionali solo gli arbitri che arbitravano la Juve in modo tale da farla vincere e massacrando le squadre avvesarie, dopo tutto quel che è emerso nel Processo di Calciopoli, che è stato si una farsa ma perchè la Juventus non è stata condananta alla Serie C2 come sarebbe stata condannata qualsiasi altra squadra d'Italia, ora il mondo juventino grida al complotto dopo solo 3 giornate di campionato! Eppure, nella prima di queste 3 giornate, abbiamo registrato il gol del vantaggio bianconero contro il Livorno scaturito da un angolo inesistente, un rigore grande come una casa negato al Livorno sullo 0-1, un rigore regalato alla Juve sull'1-0 contro il Livorno che ha poi chiuso quella partita; nella seconda sono stati fischiati si due rigori contro la Juventus, ma il tanto famigerato terzo rigore contro ci sembra sia stato trasformato in un non rigore, ed il gol del vantaggio finale juventino non era poi così regolare, visto che il calcio di punizione di Camoranesi da cui è scaturito il terzo gol, non esisteva ed anzi, il fallo era a favore del Cagliari.
Penosi! Semplicemente penosi e ridicoli!
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il 13/11/2009 alle 02:46
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il 08/10/2009 alle 14:57
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il 27/09/2009 alle 15:13
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il 08/07/2009 alle 11:25
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il 21/06/2009 alle 17:15