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CIAO GABBO... ONORE!
"Si può morire così, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi".
Dall'omelia pronunciata da Don Paolo Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri.
In memoria di Gabbo, fratello di questa Urbe Immortale... al di là dei colori
OLTRE 200.000 VISITE AL BLOG!
Viene dopo tante finte battaglie, il giorno in cui c'è da fare sul serio, e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali:
avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi. Essi ebbero la fortuna di non fare carriera, anzi di non volerla fare, di non smarrire le proprie virtù nel frastuono degli elogi mentiti e dei battimani convenzionali.
Essi ebbero la fortuna di assaporare amarezze sane, ire sane, conoscere lunghi silenzi, sacrifici ostinati e senza lacrime, solitudini di pietra, amicizie non sottoposte all'utile e non imperniate sull'intrigo.
Berto Ricci
KAISERSLAUTERN, 26 GIUGNO 2006:
Lettera della squadra al Presidente Sensi
Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.
Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.
Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno
Serie A: 18^ Giornata:
Chievo-Inter
Atalanta-Napoli
Bari-Udinese
Cagliari-Roma
Catania-Bologna
Lazio-Livorno
Parma-Juventus
Sampdoria-Palermo
Siena-Fiorentina
Milan-Genoa
Classifica:
- Inter 39
- Milan* 31
- Juventus 30
- Roma 28
- Parma 28
- Napoli 27
- Palermo 26
- Sampdoria 25
- Bari* 24
- Chievo 24
- Fiorentina* 24
- Genoa* 24
- Cagliari* 23
- Udinese* 18
- Livorno 18
- Bologna* 16
- 16
- Atalanta* 13
- Catania 12
- Siena 12
* una partita in meno
Marcatori Giallorossi in Campionato
9 reti: Totti.
4 reti: De Rossi.
3 reti: Vucinic.
2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.
1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.
Giudice Sportivo
Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:
€ 77.000,00
Squalificati per la prossima gara di campionato:
Espulsi nell'ultima partita:
5 ammonizioni.
De Rossi.
4 ammonizioni:
Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.
3 ammonizioni (in diffida):
Totti.
2 ammonizioni:
Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.
1 ammonizione:
Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.
Prossime gare AS Roma
6 gennaio, 18^ giornata:
-
9 gennaio, 19^ giornata:
-
12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:
-
Europa League
Sedicesimi di Finale:
Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)
Marcatori giallorossi in Europa League:
11 reti: Totti.
3 reti: Menez, Okaka, Cerci.
2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.
1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.
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Ultimi commenti
Messaggi del 02/11/2007
I giallorossi sono scesi in campo alle 10.45 per l'odierna seduta di allenamento a Trigoria. Ancora assente Totti. Il capitano giallorosso sta recuperando dall'infortunio alla caviglia destra, rimediato durante la partita di Champions League contro lo Sporting Lisbona. Sempre meno probabile, dunque, un suo impiego nella sfida con l'Empoli. Taddei, invece, ha svolto lavorato differenziato insieme ad Andreolli. Oltre ad Aquilani anche Panucci non ha preso parte alla seduta odierna.
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La conferenza stampa di Mirko Vucinic a Trigoria. L'attaccante giallorosso, a segno nelle ultime tre partite (contro Sporting Lisbona, Milan e Lazio) parla del suo momento magico e commenta le dichiarazioni di Dejan Savicevic, presidente della federcalcio del Montenegro, che lo aveva invitato a cambiare squadra per trovare continuità
Stai vivendo un momento straordinario. A Roma non si parla altro che della convivenza con Totti. Cosa ti aspetti dalle scelte di Spalletti?
Non lo so, dipende dal mister. Per me è uguale, l'importante è giocare.
Torneresti esterno?
Non avrei problemi, mi metterei a disposizione della squadra.
Savicevic ti ha consigliato di andare via da Roma. Tu che ne pensi?
Ho un bellissimo rapporto con lui, in nazionale ci ho parlato, gli ho detto che la società ha puntato tanto su di me. Lui ne ha preso atto e ha invitato ad allenarmi ancora meglio e non mollare. E io lo sto facendo.
La scelta giusta è quella di restare a Roma?
Non mi è mai venuto in mente di andare via.
Chi ti è stato più vicino in questo anno e mezzo a Roma?
Tutta la società e anche il mister. Oltre che i compagni. I schiaffi di De Rossi dopo il gol in Champions? Facevano male...
Ti sei stancato di pagare multe?
Sì, non mi toglierò più la maglia. Promesso.
E Spalletti si è arrabbiato con te per esserti tolto la maglia?
No, il mister non mi ha detto niente.
Partendo da esterno, sei meno lucido per fare gol?
Quando sei esterno devi curare più la fase difensiva, da attaccate centrale no.
C'è un dualismo con Mancini?
Non c'è nessun dualismo con Mancini, ognuno vuole giocare, è il mister a decidere. Io, da parte mia, cerco solo di metterlo in difficoltà.
Nelle ultime partite è cambiato qualcosa nel modulo?
Stiamo cercando di difendere di più. Non dico che è cambiato tanto, dipende dalla fortuna. A volte ci facevano un tiro e prendevamo un gol.
E' stato Spalletti a dirvi di difendere di più?
No, lui ci dà sempre le stesse indicazioni, poi sta a noi. Con il Napoli ci siamo resi conto di aver subito troppo.
Ti abbiamo visto un po' stanco nell'ultima partita.
Io sto al 100%, non mi capitava da tanto tempo di giocare tre partite di fila in pochi giorni.
Come mai avete aspettato la Lazio al derby invece di attaccare?
Non eravamo in difficoltà. Stavamo cercando ti tirar fuori la Lazio, tutti si chiudono con noi, dobbiamo essere bravi a colpire gli avversari nei momenti giusti.
E' questo il miglior Vucinic?
Spero di migliorare sotto il punto di vista della realizzazione. Con la Lazio ho sbagliato un gol facile.
Cosa ti ha condizionato lo scorso anno? Il fattore psicologico e la condizione fisica?
Tutti e due. Un po' di condizionamento e un po' di acciacchi.
Che effetto ti ha fatto vincere il derby?
Vincere il derby è stata una cosa bellissima. Al di là delle mie soddisfazioni personali, era importante vincere una partita così importante.
Dalle tue parole si capisce che sei un ragazzo umile. Da dove arriva questo tuo carattere?
E' il mio carattere, sono fatto così.
Cosa ti hanno detto dopo i gol al derby?
Mi sono arrivati tanti messaggi, è stato bello.
Potresti essere il Montella di questa Roma? Il giocatore che entra a partita in corso e risolve le cose?
Già mi onora portare il numero nove di Montella. Sarei contento di fare la metà di quello che ha fatto lui. Lui è un grande giocatore e un grandissimo ragazzo. Mi consigliava di fare determinati movimenti.
I laziali hanno chiesto la tua espulsione per simulazione dopo il contatto con Ballotta.
Ballotta appena mi ha toccato, sono andato giù. Ma in quel momento, mi sono rialzato subito. L'ho anche detto all'arbitro.
Il magazziniere del Lecce che è morto, lo conoscevi?
Lo conoscevo, mi dispiace tantissimo, sono vicino alla tua famiglia.
Avete la consapevolezza di poter puntare allo scudetto?
Abbiamo pochi punti dall'Inter, ma potevamo farne di più noi. Siamo consapevoli della nostra forza, speriamo di fare bene.
Ti senti cresciuto? Segni e giochi per i compagni...
Anche a Lecce lo facevo. Il mio paragone con Totti non esiste, io non valgo neanche la sua metà. Lui è straordinario.
Dalle partite di Lazio (contro la Fiorentina) e Inter (contro la Juventus) cosa ti aspetti?
Che perde la Lazio e perde l'Inter. Con l'Empoli speriamo di fare meglio, di portare a casa tre punti e restare in corsa per lo scudetto.
Ad Empoli sarà dura?
Difficile no perché noi siamo contenti di quello che abbiamo fatto. Dobbiamo essere bravi a vincere.
In che ruolo ti metti sulla Play Station?
In panchina. Su quello nuovo non so, lo devo ancora comprare.
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«Lo scudetto si vince con le piccole». Lazio compresa! De Rossi prima e poi Totti mercoledì non stavano parlando da romantici del calcio. Ma da freddi matematici. A Trigoria si sono fatti bene i calcoli. Dieci giornate di campionato, quattro piccole affrontate: Siena (3-0), Reggina (2-0), Parma (3-0) e Lazio (3-2). Il bilancio è perfetto: quattro successi su quattro. Percentuale del 100%. Siamo bravissimi per ora con le piccole, andiamo benino con le grandi. La Roma ha retto il confronto con tutte, tranne con l'Inter. Due vittorie con Milan e Palermo, due pareggi (subìti in rimonta) con Juve e Fiorentina. Eppure, ce lo insegna la storia dei nostri scudetti, a contare di più sono proprio le vittorie con le piccole.
Nell'82/83 la Roma di Liedholm perde i due scontri diretti con la Juventus, ma si sbarazza di squadre come Cagliari, Ascoli, Cesena e Avellino. Nel girone di andata 2000/01 l'undici di Capello perde sia con il Milan sia con l'Inter a Milano e frena in casa con la Juve, ma detta legge su quasi tutti i campi minori. Da Parma a Udine, da Bergamo a Verona, da Brescia a Lecce. All'Olimpico, l'unico passo falso è lo 0-0 con il Bari. Idem nel girone di ritorno. Totti e compagni crollano a Firenze, pareggiano con un miracolo di Nakata con la Juve a Torino e lo scontro con il Milan all'Olimpico. Però, vincono con tutte le piccole: Bologna, Lecce, Vicenza in campo neutro, Brescia, Verona, Udine, Atalanta, Bari. Fino alla festa del 17 giugno con il Parma.
Analizziamo l'ultima stagione. Il dopo Calciopoli ci consegnava una Serie A ad handicap. La Juve non c'era e squadre come Fiorentina, Milan e Lazio erano partite con 15, 8 e 3 punti di penalizzazione. Il 27 maggio la classifica diceva: Inter campione con 22 punti sulla Roma, poi Lazio, Milan e Fiorentina. Totti e compagni conquistavano 11 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte,viaggiando a una media di due punti a partita contro le squadre dall'undicesimo al ventesimo posto. Con una doverosa precisazione. La Roma cedeva sedici punti su trenta contro squadre come Chievo, Ascoli, Torino, Cagliari e Messina. Ovvero, contro le ultime cinque squadre del campionato. Ma, soprattutto, li perdeva tra la sesta e l'ottava giornata. Con Reggina (sconfitta per 0-1), Chievo (1-1) e Ascoli (altro 1-1) la squadra di Spalletti dilapidava un patrimonio di sette punti. Lasciando campo aperto alla fuga dell'Inter.
Dieci giornate tremende. Ma ora il ciclo è finito. Tra le squadre attualmente comprese tra l'undicesimo e il ventesimo posto, ci attendono, nell'ordine, l'Empoli, il Cagliari, il Genoa, il Livorno, il Torino e la Samp. A chiudere il girone di andata, l'Udinese all'Olimpico, l'Atalanta a Bergamo e il Catania in casa. Per le altre grandi sarà una salita tipo "Gavia". L'Inter affronterà la Juve a Torino, poi una Lazio semidisperata e l'Atalanta in casa, la Fiorentina a Firenze, il Toro al Meazza, il Cagliari in Sardegna, il derby, la trasferta a Siena e il Parma a Milano. A Torino, Firenze e con il Milan possono arrivare anche tre sconfitte. Il cammino sarà durissimo anche per la Juve: Inter, Parma in trasferta, Palermo, Milan al Meazza, Atalanta, Lazio a Lazio, Siena (l'1 nemmeno lo quoteranno...), il Catania in Sicilia e la Samp. La Juve non è l'Inter, la squadra di Ranieri può allontanarsi dal gruppo delle pretendenti allo scudetto. Come la Fiorentina, che è attesa da trasferte toste a Roma, Palermo e Genova e dallo scontro diretto con l'Inter. Il Milan può rientrarci, invece, solo a condizione di battere Inter, Juve e Napoli. Noi abbiamo già dato. Sognare si può!
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Francesco Totti non ci sarà nemmeno contro l'Empoli. Il Capitano giallorosso, che domenica sera ha sofferto in tribuna per tutti i 90 minuti del derby, ieri mattina non si è visto in campo a Trigoria. Per lui solo fisioterapia e piscina, come negli ultimi giorni. Francesco avverte ancora un po' di dolore alla caviglia destra e speranza dello staff medico romanista è di recuperarlo per la trasferta di Lisbona del prossimo 7 novembre, gara che potrebbe dare ai giallorossi la qualificazione aritmetica agli ottavi di finale. Quello che sembra certo è che, anche in considerazione del grande momento di forma che sta attraversando Mirko Vucinic, Totti non rischierà un recupero affrettato. L'obiettivo, quindi, è la gara con lo Sporting di mercoledì prossimo o al massimo quella contro il Cagliari, l'ultima prima della pausa del campionato.
Ancora non si conosce, invece, la data del ritorno nella capitale di Alberto Aquilani. Il centrocampista giallorosso si sta curando a Cesenatico, e ci rimarrà almeno fino a domenica. Per quella data era infatti inizialmente previsto il suo ritorno a Roma, ma non è detto che il suo soggiorno romagnolo non si prolunghi di qualche giorno. La squadra infatti partirà per Lisbona martedì mattina per la gara con lo Sporting e per questo motivo la società giallorossa potrebbe autorizzare Alberto a tornare mercoledì per poter poi tornare con il gruppo giovedì. Aquilani, che si è infortunato esattamente un mese fa (il 2 ottobre nella gara di Manchester), negli ultimi giorni ha ricominciato a forzare i ritmi e potrebbe ricominciare molto presto a lavorare con il pallone. Il sogno è rivederlo nella lista dei convocati per la gara contro il Cagliari (11 novembre) anche se l'obiettivo che sembra più alla portata è la trasferta col Genoa di sabato 24, alla ripresa dopo la sosta per la gare della Nazionale contro Scozia e Far Oer, le ultime di qualificazione ad Euro 2008.
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«Ledesma? E' già la seconda volta che mi segna». Alexander Doni il giorno dopo il derby vinto contro la Lazio ha un solo rimpianto, e porta il nome del centrocampista argentino che come lo scorso anno gli ha fatto gol. Doni però lancia la sfida. «Vediamo se riuscirà a segnarmi anche nella prossima partita. E' stato bravo, comunque. Ha tirato una punizione bellissima». La vittoria contro la Lazio ha lasciato oltre ai tre punti delle buone sensazioni. «Era importante vincere il derby, ma soprattutto conquistare punti. La classifica è rimasta uguale. E' stata una partita molto difficile. E' stata una vittoria importantissima». Importantissima e sofferta, soprattutto nei minuti finali. «L'importante è vincere sempre. Se si soffre o no non importa, se vinci uno a zero o quattro a zero non importa. L'importante è vincere sempre».
Tra le sorprese più belle il brasiliano Juan, che anche contro la Lazio è stato tra i migliori in campo, sembrando veramente il clone di Aldair! «E' entrato da subito nei meccanismi della squadra. Sta facendo sempre bene da quando è arrivato. Anche ieri ha fatto bene, sono contento per lui». Vucinic non si ferma più. «Ha segnato tre gol nelle ultime tre partite. Buono per lui e per la Roma, speriamo che continui così». Il calendario adesso porta i giallorossi a Empoli, una trasferta storicamente complicata per la Roma. «E' sempre difficile giocare fuori casa. Negli ultimi due anni non abbiamo fatto bene ad Empoli. Dobbiamo andare lì tranquilli, consapevoli che sarà una partita difficile». Poi c'è Juventus-Inter, un'occasione per accorciare ancora di più la classifica. «Adesso il calendario è a favore nostro. Abbiamo disputato una serie di gare difficili, ora avremo qualche gara più agevole, mentre sia l'Inter che la Juventus sono attese da impegni importanti. Pensiamo a noi stessi però e a fare bene ad Empoli. Poi vediamo».
Seduta post derby senza grossi carichi di lavoro quella che è andata in scena ieri al Fulvio Bernardini. Le operazioni sono cominciate alle 10.45, con una metà campo occupata da un gruppo, quasi per la totalità composto da classe '90, di giovani della Primavera e l'altra da quei giocatori non (o poco) impegnati nel derby. Totti ha continuato la fisioterapia, Taddei ed Andreolli hanno svolto il differenziato. Il brasiliano sta un po' meglio e non è escluso che possa essere convocato per la gara di domenica contro l'Empoli: al massimo però si accomoderà in panchina.
Tonetto, Cassetti, Mexes, Pizarro e Perrotta hanno svolto un leggero lavoro atletico. Solito lavoro su prese e parate basse, invece, per Zotti, Julio Sergio e Curci. Alle 11 è iniziata una partitella contro la Primavera, queste le formazioni: Julio Sergio (poi sostituito da Zotti), Cicinho, Cinquini, Ferrari, Antunes, Barusso, Brighi, Giuly, Pit, Della Penna e Esposito per i neri; Curci, Zazza, Albanesi, Pizzuti, Marongiu, Tovalieri, Cascini, Mancini, De Bartolo, Ilari ed Avolio (nel secondo tempo Curci, Giannotta, Pizzuti, De Giorgi, Calicchia, Pedalino, Tortolano, Giacinti, Tirelli, Manganelli e De Dominicis) per gli arancioni. Piccolo spavento all'inizio con Barusso che rimediava un colpo all'altezza del ginocchio restando a terra per alcuni minuti. Nulla di grave però, visto che poco dopo il ghanese scaricava un siluro che valeva il vantaggio dei neri. In evidenza anche Esposito che ha realizzato una doppietta che ha fissato il risultato sul 3-0 per i neri.
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GUARDATE COME ROSICANO I LAZIALI: INSULTI PER TOTTI E MANCINI, CRITICHE AL DIRETTORE DI GARA!
Guidone De Angelis: «Siete la nuova Juve»
E lo spadaccino Stefano Pantano non va neanche in radio...
Sul web la beatificazione di Zauri e l'attacco al Capitano giallorosso: «Avemo perso perché non c'eri tu»
Poi la colpa è dell'arbitro: «Vucinic era in fuorigioco e c'era rigore per noi». Intanto la serie B è solo a due punti!!!
Per favore, qualcuno spieghi ai laziali che più del derby perso, ora dovrebbero preoccuparsi della classifica. Qualcuno faccia notare ai tifosi che recriminano, che attaccano Totti e incoronano il "vendicatore" Zauri che i punti sono solo dieci e che le terz'ultime, ovvero Siena ed Empoli, sono a otto, vicinissime. È la B, quella vissuta per undici anni, il vero spettro. Non è la Roma, non è Rocchi (l'arbitro) e neppure Carlo Zazza che abbraccia Mancini nell'intervallo. Hai voglia a dire, come fa tal MendieLazio sul web, che «in quattro anni contro i galacticos abbiamo perso solo due derby». Hai voglia a insultare i giallorossi, il capitano «coatto» e Amantino che «fa la scimmia». Perché hai comunque perso e sei comunque nella "seconda colonnina", quella delle piccole. Sì, le piccole! Citando Totti, le squadre contro cui si vince lo scudetto. L'aveva già detto, il capitano della Roma. L'ha ripetuto dopo il 3-2, perché è la realtà e pure perché lo sfottò nel derby esiste da sempre. Il risultato è la moltiplicazione all'ennesima potenza del rosicamento laziale. Più che prendersela con Totti che ha ricordato loro che sono una piccola squadra, se la prendessero con quel presidente che piccoli ce li ha fatti diventare!
Fantastiche le stronzate scritte ieri dettate dal rosicamento folle dei laziali! «Avemo perso perché non hai giocato te, coatto - il parere oxfordiano di Tizio el mago , su Forumlazioultras - Senza di te giocano in undici, co' te no perché sei un perdente. Cerca di stacce al derby di ritorno». Ma tra insulti e beatificazione di Luciano Zauri, che ha difeso l'orgoglio laziale liquidando Totti come «persona poco intelligente», ecco qualcuno che apprezza, se non il risultato almeno la battuta. «Mi è piaciuta - spiega Annun - e poi rispecchia la realtà delle cose. O siamo una grande squadra con una grande società? Il capitano è il primo tifoso della squadra, perché dovrebbe essere sportivo e per di più con la Lazio? Zauri faceva mejo a fasse 'na risata invece de faje vede' che ha rosicato». E se lo dicono loro...
Leggendo leggendo, tra un «cacciate via Zazza» e un «punite Mancini che fa la scimmia» (a proposito, spiegate a Tommy anche che quella è una danza brasiliana), si arriva alla poco prolifica discussione su Rocchi, l'arbitro. La tesi, sostenuta con vigore da Saramcm su Curvanord.it, è che «la partita sia stata falsata da errori un po' grossolani». Lo stupore è lecito, ma ecco, nello specifico, i motivi della recriminazione. Primo: «Fischiano un fuorigioco che si trasforma in gol». Il riferimento è alla rete di Vucinic, quella dell'1-1: peccato che il montenegrino parta in posizione regolare! Secondo: «Non ti fischiano un rigore, che a mio avviso ce stava». Il presunto contatto è tra Cassetti e De Silvestri. La discussione inutile, pure per tanti altri laziali.
A metà tra il sorpreso e il divertito, distogli lo sguardo dal pc e ti sintonizzi sulle radio del tifo biancoceleste. Cerchi Stefano Pantano e Alessio Buzzanca, due paladini della fede laziale. Cerchi, cerchi, ma non li trovi. Dicono che è festa e che quindi non si lavora. Dicono... Così, di Pantano non restano che le argute ed eleganti riflessioni post partita: «Gli ultimi dieci minuti in Tevere distribuivano l'Imodium, se la so' fatta nei pantaloni». E ancora: «La Roma ha segnato tre gol in contropiede. Tanto solo così so' boni a segna'». Per divertirsi davvero, però, ci si deve sintonizzare su Teleradiostereo e lasciarsi illuminare dalle verità di Guido De Angelis. Ascoltate, gente: «La Roma è la nuova Juventus. Vucinic andava espulso per simulazione e c'era un rigore netto su De Silvestri». Certo che perdere il derby fa davvero un brutto effetto...
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Inviato da: IOXTEFOREVER
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il 27/09/2009 alle 15:13
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il 21/06/2009 alle 17:15