C'è solo l'A.S.Roma!

Perrotta: "Poteva finire 7-0"

Simone Perrotta commenta così il pareggio assurdo con l'Empoli: "C'è grosso rammarico, non ci siamo detti niente, bastava guardare le nostre facce negli spogliatoi. Che dire? Era una partita che si poteva vincere 7-0, non ci siamo riusciti e abbiamo pareggiato. Bisogna riprendersi, domattina ne riparleremo, adesso dobbiamo ricaricare le batterie perché la partita con lo Sporting è troppo importante". Sulla punizione da cui è scaturito il gol del 2-2 dell'Empoli, Perrotta dice: "E' da squadre piccole attaccarsi al singolo episodio. Si crea tanto e si concretizza poco. Nelle partite passate si riusciva a portare a casa la partita, che oggi andava chiusa prima". Poi un commento su Brighi e sullo Sporting: Brighi è dall'inizio della stagione che dà sempre il suo contributo. Dobbiamo passare il turno mercoledì e poi pensare al campionato. La mia condizione va migliorando, nell'ultimo mese mi sono allenato poco, tornerà presto la forma migliore. Per fortuna, ora si gioca subito”.

Pizarro: "E un pareggio che sa di sconfitta per quanto creato. Purtroppo, ci abbiamo messo del nostro, abbiamo perso due punti importanti che ci potevano fare vedere la partita tranquilla. Puetroopo, non siamo riusciti a chiudere la partita. negli spogliatoi grande rammarcio, ma parlare a testa calda porta anticorpi, ma era una partita da vincere. Per noi è stata una sconfitta oggi. Dura poter spiegare, i gol non lo vuole sbagliare nessuno, però oggi lo abbiamo pagato caro. Importante giocare mercoledì, perché così cancelliamo subito questi punti persi. Anche nel secondo tempo, abbiamo avuto più occasioni che nel primo. Le partite più importanti sono queste (con le piccole, ndr). Oggi dovevamo chiudere prima la partita. Purtroppo, gli assistenti vogliono fare i protagonisti e noi siamo stati penalizzati un'altra volta".

Ferrari: "Purtroppo, abbiamo dato via i tre punti. Poteva finire 7-1 senza esagerare. Non siamo riusciti a chiudere la partita. Ma dobbiamo prendercela con noi stessi non con gli episodi, perché ancora una volta non abbiamo chiuso la partita. Negli spogliatoi ce lo eravamo detto che la partita era ancora aperta. Non siamo riusciti a chiuderla, poi abbiamo preso un gol impressionante. Dobbiamo migliorare ad uscire dalle situazioni di difficoltà. L'arbitro era vicino sull'episodio della punizione, ma è intervenuto l'assistente. Però non voglio commentare. Oggi abbiamo dimostrato di non saper chiudere le partite, stiamo perdendo troppi punti, sono già otto. Doabbiamo migliorare sotto questo aspetto. Dobbiamo portare a casa punti ed essere più cinici. Sarà un episodio, ma dobbiamo riuscirci".

Anche Barusso parla a Roma Channel dell'incredibile pareggio maturato al Castellani: "Sono contento per me, ma se avessimo vinto sarebbe stato meglio. Ringrazio comunque il mister per lì'opportunità che mi ha dato. Abbiamo sbagliato molti gol, anche io ne ho fallito uno. Mercoledì dovremo andare a Lisbona a fare il nostro gioco"

Via il Governo Prodi per riconsegnare l'Italia agli italiani!

14 gol subiti: è dice che è un caso...

Novalis, che non è una medicina ma un poeta tedesco, diceva che “Anche il caso non è imperscrutabile, ma ha le sue regole”.

Se pareggi all’ultimo con la Juventus, se pareggi più o meno nello stesso modo con la Fiorentina, se ti ripeti in maniera ancora più rovinosa con il Napoli, se ti affanni con una squadra di pippe morte come la Lazio e poi fai 2-2 con la penultima del campionato è inutile rifarsi al caso.

Se becchi 14 gol dopo che la difesa è il reparto nel quale hai fatto gli investimenti più massicci nella campagna acquisti non si tratterà solo di un caso.

Se non riesci a chiudere una partita dopo che hai piazzato almeno cinque volte quella pippa del centravanti solo davanti al portiere avversario, e quello è il centravanti sui quali hai puntato e per il quale ti incazzi con i giornalisti in conferenza stampa dopo che ha fatto la miseria di tre golletti, ancorché fondamentali, non si tratta di un caso.

Non chiedetele però a noi tifosi di fornire risposte e ricucire le linee del fato. Noi facciamo i tifosi e possiamo al massimo fare il carico di veleno come ogni maledetta domenica!

Le risposte dovrebbe fornirle chi è pagato, e tanto, per farlo. A lui allora spiegare, possibilmente senza far riferimento agli episodi, perchè al caso ci si attaccano solo i cuginetti minori.

Una squadra che non vuole guarire dai propri vizi

Non c'è medicina che possa curare i mali di questa Roma. Neanche l'entusiasmo suscitato dalla vittoria nel derby ha guarito i giallorossi dall'ormai cronica consuetudine di gettare nella spazzatura una quantità industriale di punti. L'ennesima prova di mancata maturità arriva nella trasferta che per Spalletti coincide con un ritorno a casa che più amaro non si può. Il 2-2 di Empoli sarà rimpianto a lungo da tutto l'ambiente, in cima a un match che ha messo in luce le stridenti contraddizioni di una squadra assolutamente non ancora pronta a lottare per il vertice. La solita, puntuale raffica di palle gol fallite abbinata a un'imbarazzante insicurezza in difesa.

Nel tiepido pomeriggio del Castellani, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla rimonta empolese dopo un primo tempo pressochè perfetto degli uomini di Spalletti. Mancini, corroborato dalla fascia di capitano indossata per l'occasione, è in giornata di grazia e regala spunti di classe pura mandando ai pazzi il povero Raggi. Da uno scambio stretto con Pizarro nasce il vantaggio siglato da un infido rasoterra di Giuly. L'Empoli in stato confusionale pare la classica vittima da sacrificare sull'altare dello spettacolo fornito dalla premiata ditta spallettiana. E il raddoppio è un regalo all'estetica: slalom ubriacante di Mancini sulla banda sinistra, cross pennellato e Brighi irrompe di testa infilando alle spalle di Bassi.

La Roma lascia il suo volto migliore negli spogliatoi e al rientro in campo si vede un'altra partita, complice l'assurda sostituzione di Spalletti di Giuly con Tonetto che era un chiaro invito ad indietreggiare. I ragazzi di Cagni avvertono fin da subito la sensazione di poter centrare l'impresa e dalle parti di Doni si comincia a tremare. Chance importanti per Pozzi e Saudati, ma è Vannucchi a rimescolare le carte con una fiondata dai venti metri che lascia di stucco Doni. L'Empoli chiude all'angolo la Roma, Juan e Ferrari salvano due volte a un passo dalla linea di porta; in contropiede la Roma spreca però l'impossibile. Ed è il grande protagonista dell'ultima settimana, Mirko Vucinic, a tradire le attese. Sono almeno tre le clamorose occasioni fallite dal montenegrino, con il pallone solo da spingere in porta.

La beffa firmata da una punizione non irresistibile di Giovinco, traversone che si insacca con la complicità di Doni proprio al novantunesimo, è la più giusta e severa punizione per una squadra che non vuole guarire dai propri vizi. E così, addio sogni di gloria ed attenzione pure al quarto posto, perchè la Fiorentina c'è ed è squadra vera che se deve vincere 1-0 sul campo di una piccola, ci vince.

Le parole di Mancini e Spalletti

L'amarezza di Mancini al termine del pareggio di Empoli. Amantino parla alla prima partita da capitano a Sky: "Abbiamo preso gol all'ultimo, il calcio è così. L'Empoli gioca bene, è una buona squadra che ha raccolto meno di quanto meritava. Dobbiamo essere concentrati sempre fino alla fine. Nel primo tempo siamo andati in vantaggio di due goal e abbiamo creduto che la partita era facile. Purtroppo abbiamo preso due goal ed è venuto fuori un pareggio che non era nei nostri pensieri. Questo è un passo indietro, ha ragione Totti: sono queste le partite che devi vincere.  Se vogliamo beneficiare del risultato di questa sera, prima dovevamo vincere noi oggi. Ma dobbiamo mantenere calma e tranquillità, perché il campionato è ancora lungo e abbiamo le qualità per arrivare in alto. La fascia? Mi ha dato un ruolo da leader, sono contento, non mi era mai capitato finora. Purtroppo, peccato che non abbiamo vinto. Ma siamo consapevoli della nostra forza, del nostro potenziale. Adesso andremo a Lisbona per vincere, per chiudere la qualificazione in Portogallo".

Spalletti: "E' corretto dire che abbiamo buttato via nel secondo tempo quello che abbiamo accumulato nel primo. Loro nella ripresa hanno iniziato a calciare più palla e noi abbiamo sprecato dieci situazioni per chiudere la partita. Se non riesci a concretizzarle, devi stare attento. Loro sono stati bravi e anche un po' fortunati a trovare il pareggio in quella situazione. Le piccole sono tali solo per modo di dire. Quando metti in partita dei giocatori che hanno giocato tre giorni prima e non sono freschi, queste cose le paghi". Poi Spalletti inerviene sul litigio in tribuna tra Tempestilli, Conti e il presidente dell'Empoli Corsi: "Lui fa sempre il bambino, alla terza volta che lo fa deve prendersi poi le conseguenze di questa reazione. Giustamente, Bruno Conti gli ha risposto. Perché ogni volta Corsi fa così, come fanno i bambini piccini. Si fanno duemila discorsi e ogni volta lui si comporta sempre allo stesso modo". Poi il tecnico torna sulla partita: "Facciamo troppi pochi fatti, perché poi ci può stare la sassata da fuori di Giovinco. Quei "tre contro due" che sono facili da concretizzare non devi sprecarli. Sul piano del gioco, era una partita vinta. La concretezza e la cattiveria diventano fondamentali. Bisogna dare sviluppo alla situazione che si presenta importante. A quel punto, c'era da difendersi di più".

Vucinic torna WCnic: altri 2 punti buttati

Il montenegrino si mangia l'impossibile, dando sfoggio di tutta la sua goffaggine fallendo gol clamorosi a ripetizione. E da un 2-0 a Empoli e si passa ad un 2-2 ridicolo ancora con un gol subito al 91°.

Meritiamo non solo di non vincere lo scudetto, ma se si buttano punti così, oggi come con il Napoli, come a Firenze e con la Juve, meritiamo di arrivare quinti. Vucinic e Spalletti hanno sulla coscienza questi 2 punti buttati.

Un suicidio! Un suicidio tattico-tecnico firmato Vucinic e Spalletti, che ci fanno buttar via altri due punti, gli ennesimi due punti, e segnano una svolta decisiva, in negativo, per il campionato della Roma. Oggi, se qualcuno non l'aveva capito dopo le partite con Napoli, Fiorentina e Juve, si è compreso che non solo questa squadra non vincerà mai lo scudetto, e francamente non lo merita, ma dovrà lottarsi fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata il quarto posto buono per la Champions.

La Roma getta al vento i tre punti a Empoli, sprecando il doppio vantaggio maturato nel primo tempo con Giuly e Brighi. All'inizio della ripresa, Spalletti regala il peggio di se stesso, mette in mostra il "braccino" e toglie Giuly inserendo Tonetto. Mancini e Giuly sulla fasce erano stati devastanti nei primi 45 minuti, ma lui ha tolto il francese mettendo Cassetti e Tonetto bassi sugli esterni con Cicinho e Mancini alti. Tre terzini per un secondo tempo da solo contropiede, con quel pippone di Vucinic (e ora lo dico cazzo! Basta cò sto montenegrino che per 3 gol fatti viene fatto passare per un eroe! Abbiamo bisogno di un centravanti vero cazzo!) che si è mangiato gol clamorosi a ripetizione. Come devono dargliela la palla a sta sega? Come bisogna fare per farlo segnare? Tutti a santificarlo per i 3 gol in 8 giorni, ma in realtà il gol allo Sporting se lo riprova 100 volte non ci riesce mai a segnarlo, il gol al Milan lo segnava pure un bambino e quello al derby è stato tanto fortuito quanto è stato clamoroso quello che si era mangiato 5 minuti prima da solo davanti a Ballotta.

Nella ripresa così sono arrivati i gol di Vannucchi e di Giovinco, su una punizione inesistente elargita da Banti di Livorno. Ma la Roma deve prendersela con la marea di occasioni sprecate sotto porta da WCnic, e con il suo allenatore. Tra l'altro, per quasi tutto il campionato Spalletti non ha mai inserito un altro centrocampista di rottura come Brighi. Oggi, che aveva l'ex clivense dal primo minuto in campo, cosa ha fatto a mezz'ora dalla fine? Ha inserito Barusso che, sinceramente, è impresentabile in Serie A.

E ora? Ora stasera l'Inter ha il match-ball da giocare e la possibilità di andare a +5 sulla Roma e + 4 sui viola. Ma parlando seriamente ed onestamente, bisogna dire che l'Inter è di un altro pianeta e questo scudetto può solo vincerlo. La Juve tra le prime quattro o ci arriva o ce la fanno arrivare. Il Milan risale e tra le prime quattro ci arriva. Resta un posto buono per la Champions, che dovremmo giocarcelo con i viola, ma andando avanti così, meritiamo di arrivare quinti tutta la vita e che in Champions di vada la Fiorentina.

Torno a ripeterlo per l'ennesima volta: grazie Spalletti, ma se vogliamo far qualcosa di serio e vincere qualcosa, abbiamo bisogno di un allenatore! Ed inotre, cacciamo via quel pippone di Vucinic e prendiamo un centravanti! Un Riganò qualsiasi farebbe meglio de sta sega!