Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

 immagine

Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

immagine

immagine

 

 

 

immagine

 

 
Citazioni nei Blog Amici: 28
 

Tag

 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Novembre 2007 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30    
 
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

lcentolalacuzze3varimauroqccioloemanuele.martellaangelasccristianosavipierpaolo.picabianicvalerio.scippa23MOROprog.sergioref72alessandro.covellideangelis76
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 

Ultimi commenti

Volevo augurarti un buon risveglio ed una serana...
Inviato da: IOXTEFOREVER
il 13/11/2009 alle 02:46
 
E' record!
Inviato da: lolita_72gc
il 08/10/2009 alle 14:57
 
Buona Domenica!!!...*____*...Clikka QUI
Inviato da: Solo_Camo
il 27/09/2009 alle 15:13
 
Ciao! Se ti piacciono i giochi di ruolo gratis clicca...
Inviato da: LadyWitchBlood
il 08/07/2009 alle 11:25
 
saluto giuseppe da montirone grande tifoso della roma e...
Inviato da: pensoquellochetuvuoi
il 21/06/2009 alle 17:15
 
 

CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

immagine

    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 14/11/2007

Cronaca di una giornata di lutto

Post n°918 pubblicato il 14 Novembre 2007 da Urbe_immortale

ORE 10.00 - E' il giorno dell'addio a Gabbo. Roma si sveglia sotto un cielo grigio piombo ed una pioggia battente. Anche il cielo sembra piangere Gabbo. La cerimonia funebre si svolgerà nella chiesa di San Pio X, in via Attilio Friggeri, nel quartiere Balduina, dove Gabbo aveva ricevuto la prima comunione.
ORE 10:26 - "La Balduina piange un suo figlio, ciao Gabri". E' quanto si legge su uno striscione appeso fuori dalla chiesa San Pio X. Già dalle 9, gruppi di giovani, tifosi e semplici curiosi, provenienti da diverse città italiane, sostano in silenzio e con compostezza davanti alla chiesa.
ORE 10:28 - Esponenti delle tifoserie organizzate di tutta Italia sono giunti oggi a Roma per partecipare ai funerali di Gabriele Sandri. Corone di fiori di gruppi ultras e testimonianze di supporter di Torino, Sampdoria, Taranto, Cremonese, Inter, Milan, Sampdoria, Genoa, Bologna, Messina, Catanzaro, Barletta, Verona oltre a quelle di laziali e romanisti sono il segno di una unione generale nel lutto senza distinzione di colori o appartenenze sportive. Tanti i segnali di affetto e solidarietà esposti sulla facciata della chiesa e il piazzale antistante in attesa dei funerali, sotto un cielo plumbeo.
ORE 10.50 - La salma di Gabriele Sandri ha lasciato la sala Santa Rita diretta alla chiesa di San Pio X per la cerimonia funebre. Sotto una fitta pioggia ad attendere l'ingresso di Gabbo in una limousine grigio argento, con all'interno una corona di fiori biancocelesti dei genitori, una trentina di persone. La bara è stata portata a spalla fuori anche dal papà Giorgio, che piangendo l'ha baciata, e dal fratello Cristiano. La mamma sorretta a braccio è uscita dalla sala avvolta da una sciarpa azzurra ripetendo "Amore dove vai". 
ORE 11.06 - Nella chiesa San Pio X gli amici di Gabriele Sandri attendono in silenzio l'arrivo del feretro. E mentre fuori continuano ad arrivare persone, all'interno della chiesa sono già quasi tutti occupati i posti a sedere.
ORE 11.20 - Centinaia di giovani, cittadini e tifosi affollano la piazza davanti alla chiesa San Pio X. Un lunghissimo applauso ha accompagnato la bara del giovane nel perscorso fino all'ingresso della chiesa. Sul feretro ci sono due cuscini di rose bianche e azzurre.
ORE 11.45 - Ha le lacrime agli occhi ed il volto perso nel vuoto, Francesco Totti, seduto tra i primi banchi della chiesa. Il capitano della Roma è venuto a salutare Gabbo, tifoso della Lazio ucciso domenica mattina proprio mentre viaggiava in trasferta per assistere alla partita della sua squadra del cuore. Ai lati della navata, sono stati adagiati gli stendardi di Roma e Inter a lutto.
ORE 11.48 - Un grande striscione messo davanti la chiesa Pio X alla Balduina, "Giustizia per Gabriele". Accanto allo striscione campeggia il volto sorridente di Gabbo. I tifosi provenienti da tutta Italia continuano ad affluire nella chiesa e sono molti quelli costretti a rimanere sulla piazza antistante alla chiesa.
ORE 11.55 - Tra i presenti ai funerali del tifoso laziale Gabriele Sandri c'è anche il vice presidente del Coni e presidente della federazione ginnastica, Riccardo Agabio. Fuori dalla chiesa tra le varie corone di fiori c'è anche quella del Coni con la scritta 'Comitato olimpico nazionale italiano'.
ORE 11.58 - Silenzio e singhiozzi fanno da sfondo all'attesa dell'inizio della cerimonia funebre per Gabriele Sandri. L'organo della chiesa ha alternato musiche liturgiche e musiche laiche, tra le quali "Meravigliosa creatura" di Gianna Nannini, la canzone preferita da Gabbo.
ORE 12.00 - Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, è presente ai funerali di Gabriele Sandri: nella chiesa, il primo cittadino della capitale ha abbracciato padre, madre e fratello del tifoso laziale ucciso e poi si è collocato, in piedi, su un lato della navata.
ORE 12.05 - La cerimonia funebre di Gabriele Sandri è cominciata con un lunghissimo applauso, dopo che dal pulpito è stato annunciato che due amici del giovane defunto leggeranno le letture.
ORE 12.08 - Anche Luciano Spalletti, allenatore dei giallorossi, è presente  al funerale del giovane Gabriele Sandri, insieme al D.T. Bruno Conti.
ORE 12.09 - A pochi minuti dall'inizio del funerale di Gabriele Sandri un lungo applauso ha salutato l'arrivo dei giocatori della Lazio nella Chiesa romana San Pio X alla Balduina. La squadra ha faticato per entrare nella chiesa ormai gremita. I giocatori erano preceduti dal tecnico Delio Rossi. Oltre ai calciatori della prima squadra sono presenti anche quelli delle formazioni minori. Il più provato tra i giocatori biancocelesti era De Silvestri, amico di Gabriele, che ha salito le scale della chiesa appoggiandosi al braccio di un amico.
ORE 12.10 - Sono tutti chiusi i negozi del quartiere romano della Balduina, dove si svolgono i funerali di Gabriele Sandri.
ORE 12.11 - Anche le trasmissioni radiofoniche di calcio romane partecipano al lutto cittadino; molte mandano a ripetizione "Meravigliosa Creatura" di Gianna Nannini.
ORE 12.13 - "Con un dolore così grande si fa fatica a celebrare anche la cosa più bella della vita cristiana, la messa. Il dolore va raccolto, offerto e un pò per volta diventa speranza". Questo quanto ha detto don Paolo in apertura delle esequie di Gabriele Sandri.
ORE 12.20 - Nel pomeriggio a Roma, nel quartiere Balduina, un corteo ricorderà Gabriele Sandri, il tifoso laziale ucciso domenica scorsa in un'area di servizio vicino ad Arezzo. La manifestazione è stata organizzata dagli amici del dj.
ORE 12.25 - "Una morte così assurda chiede giustizia". Lo ha detto don Paolo durante i funerali per Gabriele Sandri. "Si può morire cosi, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi". E' questo il passaggio centrale dell'omelia pronunciata da don Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri. "Chi prima, chi poi, cercheremo di perdonare", ha aggiunto il parroco dopo essere stato interrotto dagli applausi.
ORE 12.29 - "C'è un malessere diffuso tra i ragazzi così poco ascoltato dagli adulti e così poco condiviso - ha detto ancora Don Tammi durante la funzione - che si è trasformato in violenza, peggiorando la vita e soprattutto procurando un senso di colpa che non potremo rimuovere".
ORE 12.34 - Hanno applaudito commossi i familiari di Gabbo ascoltando le parole del parroco don Paolo. «Cosa avesse fatto per non vivere più ancora non l'abbiamo capito», aveva detto pochi attimi prima il prete. E poi ancora «le istituzioni facciano la loro parte» ha aggiunto don Paolo. Secondo fragoroso applauso. La madre di Gabriele, Daniela, non ha potuto trattenere le lacrime.
ORE 12.35 - "Il calcio con questa tragedia c'entra ben poco. Certo questo è malato a certi livelli, ma scatena ad altri passioni sane". Lo ha detto don Paolo durante i funerali di Gabriele Sandri. "C'entra il malessere di tanti ragazzi - ha aggiunto - poco ascoltato dagli adulti e poco condiviso, che si è trasformato in violenza cieca. Gabriele non era un violento, nei suoi occhi non c'era violenza."
ORE 12.38 - "Gabriele, non ho fatto in tempo a conoscerti bene ma non abbandonerò mamma e papà. Dio ti doni presto il paradiso, sarai per lui una meravigliosa creatura. Dio non ha paura di averti accanto, è sceso con te negli inferi di questa morte assurda e ti darà quell'amore meraviglioso che tanto speravi. Ciao Gabriele". Questo quanto ha detto don Paolo durante l'omelia.
ORE 12.40 - "Siamo partiti all'alba da Potenza per partecipare ai funerali di Gabbo. Quello che è successo è assurdo". È quanto afferma un gruppo di giovani presenti in piazza della Balduina con uno striscione su cui è scritto: «Giustizia per Gabbo». "Chi ha sbagliato deve pagare - proseguono gli ultras che chiedono di rimanere anonimi - Non si può morire in questo modo".
ORE 12.53 - Al funerale di Gabriele Sandri è presente anche il prefetto di Roma, Carlo Mosca.
ORE 12.58 - "A tutti voi amici di Gabriele voglio dire che Gabriele era un ragazzo sano e buono e nei suoi occhi non c'era vendetta. Per questo vi dico non fate violenze perché non portano alcuna giustizia". Lo ha detto don Tammi durante l'omelia per la morte di Gabriele Sandri. "Su Gabriele - ha aggiunto - non ci sia mancanza di memoria, ma che il suo sacrificio contribuisca a un mondo più giusto".
ORE 12.59 - Nonostante la pioggia, piazza della Balduina continua ad essere gremita, anzi continua a riempirsi. Sono per lo più giovani che rimangono ad aspettare l'uscita della bara di Gabriele. Mancanza assoluta delle forze dell'ordine. Né carabinieri, né poliziotti e nemmeno vigili urbani in divisa si notano non solo nella piazza ma anche per un ampio perimetro.
ORE 13.06 - Cori da stadio, urla "giustizia giustizia", l'inno della Lazio e un lungo ondeggiare di sciarpe biancocelesti. E' stata accolta così da una piazza gremita l'uscita del feretro di Gabriele Sandri dalla chiesa San Pio X al termine della toccante cerimonia funebre.
ORE 13.11 - "Con il tuo omicidio hai spezzato quattro vite: la tua, quella di mamma e papà e la mia. Sarai sempre il mio orgoglio". Lo ha detto al termine dell'omelia, il fratello di Gabriele Sandri, prendendo la parola dal pulpito della chiesa di San Pio X.
ORE 13.25 - "Polizia bastarda" strilla a squarciagola un tifoso davanti alla chiesa dove si è appesa conclusa la cerimonia funebre. Ma è messo subito a tacere dai 'buuu' e dai fischi delle centinaia di tifosi presenti, che poi hanno intonato anche l'inno nazionale.
ORE 13.27 - Una grande scritta sul una parete della parrocchia San pio X promette:  "Vendetta per Gabriele" firmato "Balduina". La scritta è lunga circa 3 metri.
ORE 13.54 - Parte anche il grido "Boia chi molla al grido di battaglia" urlato da una parte del corteo funebre.
ORE 14.15 - Un gruppo di tifosi ultras al termine dei funerali di Gabriele Sandri ha organizzato un corteo che attraversa via Delle Medaglie d'Oro, nel quartiere Balduina. I tifosi scandiscono lo slogan "Giustizia, Giustizia". I ragazzi arrivano a piazzale Clodio, dove c'è il palazzo di giustizia della capitale.
ORE 14.40 - Al grido di "passiamo dove ci pare" il corteo degli ultrà della Lazio, partito al termine dei funerali di Gabriele Sandri, arriva sotto la curva Nord dello stadio Olimpico. Ad attendere i manifestanti davanti alla sede del Coni, colpito domenica sera da atti di violenza, una trentina di celerini in assetto anti sommossa.
ORE 15.10 - Termina il corteo di circa un centinaio di ultras che da Piazza della Balduina ha raggiunto la Curva Nord dello stadio Olimpico. Dopo aver intonato alcuni slogan, i tifosi si sono allontanati sparpagliandosi. Davanti alla sede del Coni, intanto, stazionano alcune camionette della Polizia, con una quarantina di agenti in assetto antisommossa.
ORE 15.33 - E' stata rintracciata la Mercedes che domenica scorsa era nell'area di servizio dove è stato ucciso il tifoso laziale Gabriele Sandri. Uno degli occupanti dell'auto è stato ascoltato stamani alla Procura di Arezzo come testimone. "Il testimone sentito stamani - ha detto il procuratore Ennio Di Cicco - era sull'altra macchina, la Mercedes. Se ne erano già andati, non hanno assistito agli spari". 
ORE 16.02 - "Sembra che questo poliziotto abbia sparato ad altezza d'uomo. Un atteggiamento del genere sarebbe stato imperdonabile anche se fosse stata fatta una rapina". Lo ha detto il procuratore capo di Arezzo, Ennio Di Cicco, parlando con i giornalisti all' uscita della Procura, riguardo l'uccisione domenica scorsa del tifoso laziale Gabriele Sandri.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Diecimila persone al funerale di Gabbo

Post n°917 pubblicato il 14 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Un addio straziante a Gabriele, con una grande partecipazione di folla e, al contrario di quel che temevano i soliti ciarlatani, nessun problema di ordine pubblico. Il funerale del tifoso della Lazio morto nei pressi di Arezzo per un colpo di pistola esploso da un agente di polizia si è concluso intorno alle 13. Al termine da piazza della Balduina è partito un corteo spontaneo di tifosi, arrivato sotto la curva nord dell'Olimpico ed alla sede del Coni, conclusosi poi senza alcun incidente. Il corteo ha sfilato davanti al tribunale di piazzale Clodio dove erano schierate decine di mezzi e un centinaio di poliziotti oltre a una camionetta dei carabinieri. Si è concluso poco fa allo stadio Olimpico, senza nessun incidente, il corteo non autorizzato dei tifosi della Lazio partito da piazza della Balduina al termine dei funerali di Gabriele Sandri. Intanto è confermata per le 17 la fiaccolata organizzata in piazza della Balduina dai commercianti amici del padre del giovane tifoso.

UNO DEI TIFOSI JUVENTINI SI E' PRESENTATO IN PROCURA - Mentre a Roma erano in corso le esequie di Gabriele Sandri, alla Procura di Arezzo si presentava spontanemente uno dei tifosi della Juventus coinvolti nella rissa con i sostenitori laziali. La notizia è stata confermata dal Procuratore capo, Ennio Di Cicco. "Il testimone sentito stamani - ha detto il procuratore - era sull'altra macchina, la Mercedes. Se ne erano già andati, non hanno assistito agli spari".
L'ABBRACCCIO DI TOTTI - Il feretro del tifoso laziale ucciso domenica scorsa era arrivato questa mattina intorno alle 11.10. Il ministro delle Infrastrutture Antonio di Pietro è stato delegato a rappresentare il governo. Tra i presenti i giocatori della Lazio, accolti da un applauso, l'allenatore della Roma Luciano Spalletti, il D.T. giallorosso Bruno Conti e il Capitano giallorosso, Francesco Totti, che si è stretto in un lungo e commosso abbraccio con i familiari di "Gabbo".
STRISCIONI e SCRITTE -Ad accogliere il feretro migliaia di persone e diversi striscioni: "Ciao Gabriele, da oggi sarai sempre un angelo nel cielo", "La Balduina piange un suo figlio. Ciao Gabri", "Giustizia per Gabri". Attorno decine di sciarpe con i colori delle squadre di calcio di tutta Italia. Oltre a quelle biancazzurre della Lazio, spiccano i colori giallorossi della Roma ma anche le sciarpe del Verona, del Torino, della Samp, del genoa, del Bologna, di Inter e Milan, della Reggiana, del Taranto, del Catanzaro, del Messina e del Barletta. Impossibile contare le corone e i mazzi di fiori appoggiati sul sagrato della chiesa. Tra queste, quelle del Comune di Roma, del capo della polizia, di tutte le società calcistiche e anche quelle di semplici cittadini e amici del tifoso ucciso domenica scorsa. Un silenzio irreale regna nella piazza dove i negozi hanno già sbarrato le saracinesche in segno di lutto. Su alcune vie del piazzale antistante, però, sono comparse delle scritte. Fra queste spicca "Vendetta per Gabriele!". C'è poi anche "Gabriele, Balduina ti piange" e "Gabbo vive".
L'APPELLO - "Chiediamo giustizia, verità. Presto. E lo chiediamo alle istituzioni qui presenti. Chiediamo di fare presto perché poi verrà piano piano anche il perdono". Un applauso scrosciante di tutta la chiesa è stato rivolto a don Paolo Tammi che ha pronunciato queste parole nell'aprire l'omelia. Applausi e lacrime che nessuno è riuscito a trattenere. Il parroco si è rivolto direttamente alle autorità presenti ma anche agli amici di Gabriele chiedendo "di fermare la violenza. "Stiamo vivendo una situazione allucinante - ha aggiunto il sacerdote - cosa avesse fatto Gabriele per non vivere più ancora non lo abbiamo capito. È un dolore forte, lancinante e non c'è ragione al mondo che lo spieghi. Qui ci sono persone arrabbiate, angosciate e deluse. Non si poteva evitare tutto questo".
SPEZZATE 4 VITE - "Con questo omicidio non è stata spezzata una sola vita, la sua, ma quattro quelle di tutta la sua famiglia". A pronunciare queste parole trattenendo a stento le lacrime è stato il fratello di Gabriele Sandri, che dopo il rito religioso ha preso la parola insieme con il suo amico del cuore per l'ultimo saluto a "Gabbo". Poche parole per ricordare il suo "piccolo grande uomo". Il fratello di Gabriele Sandri, Cristian ha concluso il suo breve discorso chiedendo "a Gabriele la forza per andare avanti e per portare a termine la cosa a cui tiene in questo momento: renderti la giustizia che meriti". Un lungo pianto ha quindi lasciato il posto al silenzio e ad un applauso interminabile dopo le parole del giovane avvocato.
GIUSTIZIA, GIUSTIZIA - Accompagnato da un lunghissimo applauso il feretro di Gabriele Sandri è uscito dalla chiesa San Pio X alle 13.05. Per far passare la bara, coperta di sciarpe di tutte le squadre di calcio, la folla antistante ai cordoni ha aperto un passaggio fino al carro funebre. La bara è portata in spalla dal padre, dal fratello, dall'avvocato di famiglia e da alcuni amici. "Gabriele, Gabriele", urla la folla fuori dalla chiesa. E ancora: "Gabriele con noi" e "Giustizia, giustizia". "Polizia bastarda" è stato invece il grido, isolato di una persona davanti alla chiesa ma la folla lo ha zittito con numerosi fischi. Altri fischi sono stati rivolti ad alcuni fotografi e poi è partito l'Inno di Mameli da tutta la piazza.
L'OMAGGIO DEGLI ULTRA' - Prima del funerale c'è stato l'omaggio al negozio della famiglia Sandri: decine di tifosi di diverse squadre italiane hanno reso omaggio alla memoria di Gabriele davanti alla vetrina del negozio "Harrison" di via Friggeri, gestito dalla famiglia del giovane dj. In tutta la città piccoli cortei silenziosi di gruppi ultrà che solitamente la domenica si contrappongono sugli spalti stanno sfilando verso piazza della Balduina. Tra i tifosi arrivati nella capitale anche i supporter dell'Inter, del Milan, della Sampdoria e del Livorno.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Panucci: "Bisogna riflettere e cercare di risolvere il problema"

Post n°915 pubblicato il 14 Novembre 2007 da Urbe_immortale

"Siamo tutti molto dispiaciuti per quello che è successo, facciamo le condoglianze alla famiglia Sandri". Christian Panucci, difensore della Roma, in ritiro con la Nazionale a Coverciano, commenta la morte di Gabriele Sandri, tifoso della Lazio: "Sicuramente non siamo un grandissimo esempio - ammette - anche se l'episodio del tifoso della Lazio è avvenuto fuori dagli stadi. Gli scontri che sono avvenuti dopo hanno fatto ingrandire il problema. Siamo tutti molto dispiaciuti per quello che successo, è morto un ragazzo di ventotto anni e noi della nazionale facciamo le condoglianze alla famiglia e gli diciamo di farsi forza". C'è chi dice che bisogna fermare il campionato e chi no: "Non bisogna fermarsi - dice -Bisogna riflettere e cercare di risolverlo. Ma non bisogna soffermarsi solo sul calcio. Se senti i telegiornali sono pieni di notizie su omicidi, rapine e violenze".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Totti, tre giorni per la verità

Post n°914 pubblicato il 14 Novembre 2007 da Urbe_immortale

A quasi un mese dal fortuito scontro con Liedson che causò una forte contusione alla caviglia destra, la situazione in "Casa Totti" è ancora in standby . Francesco, da quel 23 ottobre scorso, continua a sentire dolore e quindi gli allenamenti che sostiene quotidianamente la squadra per lui risultano off-limits, dovendosi concentrare su sedute di fisioterapia per accelerare la ripresa. Uno scenario, questo, che dovrebbe fornire nuovi sviluppi venerdì, con il Capitano a provare sul campo (corsa) per valutare se Genova e poi Kiev saranno alla sua portata (tenendo sempre in considerazione che sta facendo di tutto per esserci). Per gli altri infortunati giallorossi la situazione è invece più ottimistica, a partire da Mexes e Tonetto. I due ieri si sono allenati a parte svolgendo giri di campo, ripetute e sembrando comunque in discrete condizioni oltre che ampliamente recuperabili per la gara col Genoa.

In ripresa, anche se un gradino più in basso, il duo composto da Taddei ed Aquilani. L'inedita coppia, nell'ultima seduta, ha lavorato insieme sulla parte atletica percorrendo il circuito del Fulvio Bernardini, per poi separarsi (Alberto è rientrato) quando il brasiliano ha cominciato ad esercitarsi con il pallone (palleggi, slalom tra i paletti e scambi con il preparatore Franceschi). Rodrigo risulta lievemente in vantaggio di condizione sul Principino ma, considerando che mancano dieci giorni al prossimo impegno ufficiale, permane l'ottimismo. Ancora irrisolti e senza prossimi sviluppi, i problemi che invece attanagliano alla schiena Marco Andreolli.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

CIAO GABBO...

Post n°913 pubblicato il 14 Novembre 2007 da Urbe_immortale

LUTTO CITTADINO

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

L'ultimo giorno di Gabbo

Post n°912 pubblicato il 14 Novembre 2007 da Urbe_immortale

La mamma tiene la mano del suo Gabriele e gli accarezza i capelli. Il papà sistema il rosario e gli parla, convinto che in un modo o nell'altro il figlio lo ascolti. Non si può raccontare il dolore di una madre e di un padre davanti la bara del proprio figlio, si possono solo descrivere piccoli gesti, mani che accarezzano la testa di un ragazzo che riposa in una bara di legno chiaro, vestito di grigio, cravatta blu, con al collo la sciarpa della Lazio, l'amore di una vita. E le lacrime dei genitori di Gabriele, Daniela (che nel tardo pomeriggio avrà anche un lieve malore) e Giorgio, mentre intorno a loro migliaia di persone dalle 10.30 attraversano i pochi metri della Sala Santa Rita, in piazza Campitelli, messa a disposizione dal Comune. Poco dietro c'è Cristiano, quel fratello che domenica ad Arezzo urlava «Me l'hanno ammazzato» e che adesso non ha più neanche la forza di parlare, di abbracciare gli amici che, tantissimi, sono lì per fargli forza. Risponde solo al presidente della Repubblica Napolitano, che lo chiama per confortarlo «per una morte assurda». Oggi gli stessi amici saranno al funerale, per l'ultimo saluto: «Raccomando a tutti di vivere il dolore in maniera corretta - dice Don Paolo - Quindi mi auguro che non ci sia violenza, né desiderio di vendetta».
Fin dalle prime ore del mattino sono numerose le persone (e anche i giornalisti e fotografi) che si mettono pazientemente in fila per aspettare che apra la camera ardente. Dentro, a trascorrere l'ultimo giorno con il loro Gabriele, ci sono solo i parenti stretti e gli amici. Poi, dalle 10.30, arrivano in migliaia a rendere omaggio a questo ragazzo, ucciso a neanche trent'anni su un'autostrada. Gente comune, giovani e vecchi (c'è una signora di settant'anni che dice«potrebbe esse mi'nipote, non ce vojo pensa'»), tifosi biancazzurri e giallorossi. Presenti anche i leader dei gruppi storici della Curva Sud romanista, tra i quali Spadino degli Ultras Romani. Hanno tutti una sciarpa o fiori colorati, così come colorate di bianco e azzurro sono le rose inviate dal sindaco, che arriverà alle 8 di sera e si fermerà a parlare per pochi minuti con i genitori di Gabriele. Ci sono due ragazze con il cappello "Curva Nord 12", che non sono andate a scuola, «ma non abbiamo fatto sega. I nostri genitori lo sanno che siamo qui e sono contenti». Alcuni ragazzi arrivano direttamente dal corteo spontaneo di studenti che c'è stato in mattinata nel quartiere Prati: «Vogliamo solo la verità», dicono. All'uscita dalla sala in tanti hanno gli occhi lucidi, ma quelli più sconvolti sono, inevitabilmente, gli amici di Gabriele. Uno dice: «Un conto è sapere che è morto, un altro è vederlo in una bara. Adesso è tutto vero, tutto vero...».

Moltissime anche le personalità del mondo della politica e dello sport venute a visitare la camera ardente. I primi ad arrivare sono i giocatori della Lazio (l'amico De Silvestri per esserci ha chiesto un permesso all'Under 21) e il vicesindaco Maria Pia Garavaglia: «Con questa morte Gabriele lancia un messaggio, soprattutto ai giovani: amare la vita, per un confronto che sia sempre leale». Nel primo pomeriggio arriva anche il ministro dello Sport Giovanna Melandri, al quale qualcuno grida «Ministro ci parli dell'assassino, di questo sporco assassino!». Nessuna risposta.
Ma è solo un attimo, poco dopo ritorna il silenzio. E continuano ad arrivare altre personalità, come il prefetto Carlo Mosca, tra i più commossi: «Provo un dolore immenso», e Gianfranco Fini, il sottosegretario Paolo Cento e Massimo Moratti. Poco dopo le 19 è il turno del presidente della Figc, Giancarlo Abete, e di Demetrio Albertini che regalano ai genitori di Gabriele una maglia della Nazionale autografata da tutti i giocatori, poi posta sulla bara. È un flusso ininterrotto che termina quando ormai è calata la notte. Con Gabriele rimangono solo gli amici, il fratello e i genitori. Quelli di cui raccontare il dolore è impossibile.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Le indagini

Post n°911 pubblicato il 14 Novembre 2007 da Urbe_immortale

C'è un'imputazione per omicidio colposo, che potrebbe aggravarsi, a carico di Luigi Spaccarotella, l'agente della Polstrada accusato di aver sparato e ucciso il giovane Gabriele Sandri nell'area di servizio Badia al Pino ad Arezzo. È questa l'unica certezza a tre giorni dall'uccisione del tifoso della Lazio, ma la vicenda è tutta in movimento. A partire dalla stessa imputazione dell'agente. Secondo Michele Monaco, il legale della famiglia Sandri quella di Spaccarotella «è un'azione che configura il dolo eventuale, tanto da poter fare emergere l'ipotesi di omicidio volontario. Certo è una decisione che spetta al pm. C'è stata un'evoluzione positiva della posizione della questura aretina - ha spiegato Monaco - esiste una figura che si chiama dolo eventuale: in questo caso, si tratterebbe dell'omicidio volontario di chi ha messo in conto che la propria azione poteva portare alla morte di qualcuno. Questo farebbe emergere l'ipotesi di omicidio volontario». Nonostante il referto dell'autopsia non sia stato ancora depositato, lo stesso Monaco ha precisato che il colpo di proiettile che ha ucciso Gabriele «è stato sparato ad altezza d'uomo e a braccia tese. Secondo quanto è riferito dal perito di parte, professor Ciallella - ha sottolineato - il tramite è netto. Significa che il proiettile è entrato dritto e i fori di entrata e uscita sono paralleli. Sembra che Gabriele - ha aggiunto - sia morto per un'emorragia, che sia stata recisa la giugulare, e sembra che abbia perso subito conoscenza e morto in pochi istanti».

SI CERCA IL BOSSOLO Le indagini comunque vanno avanti a ritmo serrato. Sono indagati per tentate lesioni, dalla procura di Arezzo i 4 amici che erano con Gabriele Sandri domenica scorsa nella stazione di servizio di Badia al Pino. Proprio nell'area di servizio dell'A1 un sopralluogo disposto dal pm di Arezzo Giuseppe Ledda. I rilievi della Scientifica si sono concentrati su una collinetta di terra e sassi, alta circa un metro. Per tutta la giornata gli investigatori hanno cercato uno dei bossoli sparati dalla pistola dell'agente. L'ipotesi che potrebbe essere al vaglio degli inquirenti è che l'agente abbia sparato dopo essere salito sulla collinetta di terra e sassi. Accanto alla stessa si trova un escavatore, utilizzato nelle scorse settimane per lavori di rimozione della terra. Sul posto, durante i rilievi, anche una persona incappucciata che secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere lo stesso agente che ha sparato. Sul fatto è tornato anche il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe: «Quello dell'agente della Polstrada Luigi Spaccarotella è stato un intervento non professionalmente corretto. Era meglio non tirare fuori la pistola. Siamo addolorati - ha aggiunto - ma è veramente difficile capire come mai sia potuto succedere. Non sono riuscito a capire perché abbia estratto la pistola se non sparare il primo colpo in aria per attrarre l'attenzione di coloro che era coinvolti nella rissa».

LUIGI SPACCAROTELLA Nel frattempo sono arrivati ad Arezzo per stare accanto al figlio i genitori di Luigi Spaccarotella. Il telefono dell'abitazione dei coniugi, a Cetraro, sul Tirreno cosentino, squilla a vuoto ormai da due giorni e anche alcuni vicini hanno riferito che sono partiti subito dopo il fatto. Vito Spaccarotella e la moglie non appena hanno saputo quanto era accaduto nell'area di servizio sulla A1 nei pressi di Arezzo, hanno telefonato alla caserma della polstrada di Arezzo venendo a sapere che era stato il figlio a sparare. «Io ho parlato solo con il magistrato, quello che avete scritto è tutto inventato», avrebbe detto lo stesso Spaccarotella dal citofono dell'abitazione in cui si trova ora ad Arezzo. Già, avrebbe. Perché poco dopo un amico di famiglia ha precisato che le dichiarazioni rilasciate al citofono non erano dell'agente della Polstrada, ma del padre. Davanti alla stessa abitazione, poco prima don Paolo De Grandi, assistente spirituale della polizia stradale di Arezzo, aveva detto a proposito di Luigi: «Sta soffrendo, è molto stanco, sta male, sta cercando di riposare». Il prete è stato a trovare i familiari e l'agente. «Gli ho portato un saluto, ma non ci ho parlato - ha precisato don De Grandi - i suoi genitori sono in uno stato di sofferenza, stanno vivendo un grave dramma».

GLI SCONTRI DI ROMA Pittoresche le affermazioni di ieri alla Camera del ministro degli Interni, che afferma di non sapere bene cosa è successo all'area di servizio di Badia al Pino ma al tempo stesso, dice di sapere nei minimi dettagli cosa è successo a Roma sabato domenica sera, prendendosela con gli estremisti (magari di destra!) «Il Viminale non ha nascosto nulla sull'uccisione di Gabriele Sandri e le responsabilità dell'agente che ha sparato saranno accertate con la massima severità». Detto questo, preoccupa la reazione «eversiva» degli ultras, protagonisti di scontri che potevano degenerare in «un'autentica mattanza» a Roma, se le forze dell'ordine avessero risposto duramente. Il ministro dell'Interno, ha ricostruito così alla Camera gli eventi di domenica scorsa, ribadendo la condivisione delle scelte del capo della polizia. Il primo pensiero va al tifoso ucciso: una morte, l'ha definità il ministro «assurda ed ingiusta». Ha riconosciuto poi che qualcosa non ha funzionato nell'informazione su quanto avvenuto nell'autogrill. «Abbiamo vissuto - ha spiegato - ore difficili la mattina di domenica. Non siamo stati in grado di dare un'informazione tempestiva, ma il Viminale non ha occultato nulla che sapesse. Solo tra l'una e mezza e le due, la questura di Arezzo è stata in grado di comunicare che c'era stato un tragico errore». Aggiunge che sembra accertato «che lo sparo è avvenuto con le braccia tese dall'altra parte dell'autostrada. Ma resta da capire perché, ammettendo che il primo sparo fosse stato rivolto in alto, la pistola non fosse stata riposta nella fondina come è previsto, perché ci sia stato ancora un secondo sparo». Per l'agente non ci saranno comunque sconti. «Se qualcuno spara quando non deve sparare - ha sottolineato - le sue responsabilità sono da accertare con la massima severità. L'essere poliziotto non esime dal rispetto delle regole. Al contrario, impone che siano rispettate con ancora maggiore impegno». Amato torna anche sugli scontri di domenica che, è convinto, sarebbero esplosi anche se l'informazione sull'uccisione del tifoso laziale fosse stata data in modo perfetto. La morte di Sandri è stata per gli ultras «l'occasione di tornare alla violenza».

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

La ricostruzione di quei 5 minuti di follia

Post n°910 pubblicato il 14 Novembre 2007 da Urbe_immortale

Dopo la tragedia si cerca di capire. Le domande sono tante, tantissime. Su tutte, una: perché Luigi Spaccarotella, agente della Stradale, ha estratto la pistola d'ordinanza e ha sparato? Il lavoro degli investigatori inizia immediatamente. Nel frattempo, sui giornali e in tv cominciano a circolare le prime notizie: indiscrezioni. Arrivano anche le versioni della Questura di Arezzo. Parla il capo della Polizia, Manganelli. Parlano i testimoni: amici di Gabriele, la vittima, e colleghi di Spaccarotella. Accertamenti, racconti e prove, dunque. Tutti elementi preziosi, che permettono di ricostruire la dinamica dei fatti, seppure in modo non definitivo.
1. ORE NOVE
Ore nove circa. Area di servizio Badia al Pino, sull'autostrada A1 in direzione nord, verso Arezzo. Qui, in base a una prima ricostruzione, arriva un'automobile con a bordo alcuni giovanissimi: sono tifosi della Lazio. Inizia un diverbio con alcuni juventini, provenienti dalla Campania. Gabriele Sandri è su una Renault Megane, rimasta leggermente indietro in A1. Con lui quattro amici. Uno di loro riceve una telefonata, una "richiesta d'aiuto" da parte dei compagni di tifo. I cinque si fermano all'autogrill Badia al Pino, lasciano l'auto e corrono dagli juventini. Dunque, tre macchine: due di tifosi laziali, una con a bordo quattro bianconeri.
2. LA RISSA
«Con gli juventini non c'è stata una vera e propria rissa». Attraverso un amico, ecco il racconto di Francesco, uno dei quattro ragazzi che viaggiavano con Gabriele. Testimonianza riportata dalla Gazzetta dello Sport . «Uno di loro ci ha guardato male - spiega - Gli abbiamo detto: "Che cazzo ti guardi?". E quello ha risposto mollandomi una bottigliata su un braccio. Noi abbiamo reagito e sono partite un paio di ombrellate». Lunedì, nel corso dei rilievi della polizia scientifica presso l'area di servizio, vengono recuperati manici di ombrelli, due coltelli, sassi e biglie di ferro, considerati «oggetti atti ad offendere». Un amico di Gabriele ha ammesso di essere il proprietario di uno dei due coltelli e di averlo abbandonato dopo l'intervento della polizia stradale. Tutto, comunque, viene ripreso dalla telecamere dell'area di servizio; i filmati sono a disposizione degli investigatori.
3. L'INTERVENTO DEGLI AGENTI
Sul lato direzione sud, quello opposto rispetto all'area di servizio, ci sono due volanti della polizia stradale. Tra gli agenti e i ragazzi ci sono quattro corsie d'autostrada, due corsie d'emergenza, guardrail a tripla onda, new jersey che divide le carreggiate con sopra una rete e due cartelloni pubblicitari. Un collega di Luigi Spaccarotella racconta alla Repubblica : «Ci era stata segnalata una rissa tra tifosi. Avevamo due pattuglie all'area di servizio Badia al Pino, erano quelle più vicine e sono intervenute». Ma la versione fornita lunedì in sala stampa dal questore di Arezzo, Vincenzo Giacobbe, è differente: «Non siamo certi che la rissa fosse legata a motivi di calcio. Lo pensiamo noi, ma gli agenti intervenuti non lo sapevano. Si trattava di un episodio di violenza e poteva essere anche una rapina». Su un quotidiano viene riportato che gli agenti avrebbero dichiarato di aver sentito delle grida, evidentemente forti, capaci di superare il rumore delle auto in transito. Avrebbero poi aggiunto di aver visto una colluttazione in corso e di aver pensato a una rapina. E analoga è la ricostruzione fatta da Antonio Manganelli, capo della Polizia, e pubblicata dalla Repubblica : «La volante vede da lontano, dalla carreggiata sud, il tafferuglio nell'area di servizio in carreggiata nord. Nessuno è in grado di capire che sia una rissa tra tifosi. Non ci sono vessilli, non ci sono bandiere, non ci sono slogan. Ci sono soltanto ragazzi che si picchiano». Un agente, comunque, attiva la sirena. I giovani si accorgono delle volanti e scappano via.
4. LA FUGA
«All'improvviso abbiamo sentito il suono della sirena - racconta per interposta persona Francesco, un amico di Gabriele, alla Gazzetta dello Sport - e siamo tutti scappati verso le auto. Gli juventini sono stati più bravi e ripartendo hanno investito Marco, seppure in modo leggero. Io ho raggiunto per primo l'auto e ho cercato di farla ripartire, ma non conoscevo bene i comandi e a quel punto si è messo alla guida Marco, nonostante il dolore per la botta al fianco». "Il Messicano", 27 anni, seduto al fianco di Gabriele, aggiunge: «Prima la Polizia l'avevamo vista, ma delle sirene non mi ricordo e neppure degli spari. Stavamo andando via, la macchina degli altri era già partita. C'era ancora un po' di casino e quando c'è casino a certe cose non fai caso». Tra l'area della lite e la macchina di Gabriele ci sono oltre cento metri. Quando l'agente spara l'auto è già in movimento.
5. GLI SPARI
L'agente Luigi Spaccarotella scende dall'auto e comincia a correre, mentre il compagno di pattuglia segue a distanza i movimenti della Mercedes (la macchina degli juventini). «Crede di essere testimone di un delitto più grave di una rissa - spiega Manganelli - e, da lontano, spara in aria e spara una seconda volta con il braccio teso. Non c'è dubbio che a sparare sia stato il nostro agente». «Ha ammesso di aver esploso due colpi - la testimonianza di un collega di Spaccarotella alla Repubblica - Ma in rapida successione, con un intervallo di un po' di secondi». Francesco, che era in macchina con Gabriele, fa sapere però di aver sentito un solo colpo: «Siamo schizzati via e abbiamo sentito solo uno sparo: quello che ha colpito Gabriele. Ormai avevamo imboccato l'autostrada e abbiamo raggiunto di corsa il casello per chiedere aiuto». «Ho sentito quel colpo - aggiunge Il Messicano - Solo un colpo, come quando ti tirano una pietra sull'auto. Gabbo non ha neppure urlato, sembrava che non riuscisse a respirare. Stava seduto dietro, vicino a me. Ho visto il sangue, siamo arrivati al casello, quello subito dopo l'autogrill. Niente, Gabriele era già morto». Inutile l'intervento del 118.
6. IL TESTIMONE
Nell'area di servizio Badia al Pino, un agente di commercio assiste alla scena. La testimonianza dell'uomo viene raccolta a Roma domenica sera e poi trasmessa per competenza alla Procura di Arezzo. «Ha sparato - dice il testimone - impugnando la pistola con entrambe le mani. E le braccia erano tese. Non mi sembra sparasse in aria, anzi...». Il Questore Giacobbe conferma: «Uno dei colpi è stato sparato ad altezza d'uomo, orizzontalmente rispetto al terreno. Probabile che abbia mirato alle gomme, ma se è così si è preso un rischio enorme». E Manganelli: «Non c'è dubbio che il secondo colpo sia stato esploso con il braccio teso in avanti»
7. IL COLPO LETALE
In base a una prima ricostruzione dei fatti, il proiettile che ha ucciso Gabriele è stato sparato da una distanza di circa 66 metri, ha superato due carreggiate e la recinzione sopra il new jersey che divide i sensi di marcia. L'agente avrebbe sparato da una posizione sopraelevata. Sarebbe infatti salito su una collinetta alta circa un metro costituita da alcuni materiali di riporto (sulla sommità c'è un escavatore e nell'area di servizio sono in corso alcuni lavori). Da lì avrebbe esploso un colpo che ha avuto una traiettoria pressoché orizzontale. A questa ipotesi la Polizia scientifica arriva incrociando alcune testimonianze e usando buon senso: non c'è nessun altro punto da cui sia possibile ottenere una traiettoria diretta, perché solo ponendosi in una posizione rialzata rispetto al terreno è possibile superare gli ostacoli tra le due carreggiate, soprattutto l'alta rete posta sul new jersey.
8. IL PROIETTILE
Il proiettile che uccide Sandri entra dal finestrino posteriore sinistro della Renault Megane, l'auto su cui viaggia il tifoso laziale (è sul sedile posteriore). «Gabriele aveva due fori nel collo - racconta un collega di Spaccarotella alla Repubblica - Uno di entrata e l'altro di uscita della pallottola. Il colpo gli aveva spaccato anche una collanina». L'ogiva del proiettile viene recuperata nel corpo del ragazzo nel corso dell'ispezione cadaverica effettuata domenica. «È entrata nel collo - spiega il questore di Arezzo - ed è compatibile con le nostre pistole». Il proiettile presenta comunque una leggera deformazione dell'ogiva. Per capire cosa l'ha provocata è necessario attendere i risultati degli esami balistici. È infatti indispensabile analizzare gli eventuali materiali (tracce di vetro, asfalto, frammenti ossei) presenti sull'ogiva estratta.
9. L'ARMA DEL DELITTO
La pistola da cui è partito il colpo che ha ucciso Gabriele Sandri è quella in dotazione alla Polizia stradale: una Beretta 92, calibro nove, con un caricatore da quindici colpi. Può uccidere anche a una distanza di cento metri, ha una linea di mira di 155 millimetri e proiettili camiciati: un'anima di piombo rivestita da una lega di ottone. Questi proiettili hanno più forza perforante che devastante. Se colpiscono un muro o l'asfalto tendono a rimbalzare. Se invece i proiettili non sono camiciati il piombo tende a schiacciarsi e a fermarsi sulla superficie colpita.
10. IL SECONDO BOSSOLO
La Polizia scientifica che sta effettuando i rilievi nell'area di servizio Badia al Pino sta ancora cercando il secondo bossolo. Spaccatorella sostiene infatti di aver sparato due colpi. E la sua versione è confermata dai colleghi, dal questore di Arezzo e da Manganelli, capo della Polizia.
11. LA MERCEDES
Gli investigatori stanno cercando anche la terza auto coinvolta nella rissa all'autogrill, quella con a bordo i quattro tifosi della Juventus. «Non l'abbiamo ancora rintracciata - spiega il questore Giacobbe - Si tratta di una Mercedes Classe A scura, con qualche danno sulla parte destra. Chi era a bordo di quella macchina si faccia avanti».
12. L'AUTOPSIA
Lunedì mattina Luigi Spaccarotella viene iscritto nel registro degli indagati. L'ipotesi di reato è omicidio colposo. Nel pomeriggio, presso l'obitorio dell'ospedale San Donato di Arezzo, viene effettuata l'autopsia sul corpo di Gabriele Sandri. È affidata al medico legale Angelo Stamile, senese. In base a quanto riferito dal legale della famiglia Sandri, Michele Monaco, l'esito conferma che il colpo è stato sparato ad altezza d'uomo e con il braccio teso: «I fori di entrata e di uscita sono paralleli, dunque la traiettoria del proiettile è orizzontale».

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963