C'è solo l'A.S.Roma!

Taddei: "Io in azzurro? No, grazie"

"Con tutto il rispetto per l'Italia, io mi sento brasiliano e non posso indossare la maglia di un nazionale che non è la mia". Così risponde Rodrigo Taddei, autore oggi di un gol importantissimo dopo il lungo infortunio, all'invito, neanche tanto velato, di Roberto Donadoni, che lo stima e vorrebbe vederlo, un giorno, indossare la maglia azzurra.

Taddei non farebbe quindi come Camoranesi? "Non critico le decisioni degli altri, ma la mia è una decisione personale ed io spero sempre in una chiamata della Seleçao perchè sono brasiliano"

ONORE A RODRIGO TADDEI, UNO CHE RISPETTA LA SUA PATRIA!!!

Spalletti: "Per l'allungo è presto"

Le parole di Spalletti ai microfoni di Sky, dopo la partita:

È giusto prendersi delle responsabilità?
Ogni tanto delle responsabilità bisogna assumersele altrimenti si perde credibilità rispetto ai ragazzi. Ci sono situazioni in cui bisogna fare "mea culpa".

Su un episodio di oggi.
Saccani ha diretto una buonissima partita e su un fallo "mezzo e mezzo" mi sono messo a protestare.

Inter e Roma provano ad allungare?
Per allungare c'è da vincere perché le squadre che giocano una partita alla settimana sono più fresche. Abbiamo una possibilità importante ma è ancora presto. Io vedo una Juve molto agguerrita e vogliosa. È ancora presto perché ci saranno raggruppamenti di partite ravvicinate che possono ribaltare posizioni in classifica.

Sul modulo in campo con Taddei.
Taddei ti permette di fare scelte azzardate davanti. Oggi ho pensato allo sviluppo di questa partita e non al futuro. Però si può fare, bisogna valutare di volta in volta. Non è detto che chi non è titolare è riserva, diciamo che sono tutti titolari.

Il pericolo è che si possano perdere punti facili?
Può succedere perché lavoriamo in due piazze importanti e a volte si perde di vista che la partita va giocata bene per prevalere sull'avversario. Abbiamo vinto una partita difficile oggi contro l'Udinese. Riuscire a creare situazioni da gol e vincere è segno che la mia squadra sta bene.

Su Totti.
Totti sta bene, si allenerà, sarà in campo per uno spezzone di partita.  

La Roma resta nella scia dell'Inter

La Roma si conferma la squadra più affezionata al gol della serie A: contro l'Udinese trova la via della rete per la quindicesima giornata di fila, e tre punti che le consentono di superare la Juve e di restare nella scia di un'Inter inarrestabile. All'Olimpico finisce 2-1 per noi. Dopo l'uno-due di Juan e Quagliarella nel giro di un minuto, è Taddei, tredicesimo marcatore giallorosso, a firmare l'ottava vittoria.

La Roma riparte con Totti, al rientro da 40 giorni, in panchina. In campo è il solito Vucinic, l'eroe di Kiev, a farne le veci, con i mobilissimi Giuly, Taddei e Mancini a supporto. In difesa Cassetti è inizialmente preferito a Panucci. Il primo flash è la fotografia fedele della gara: dopo 3' Handanovic dice di no a Taddei, lanciato in corridoio da Cassetti. Poi è l'Udinese ad essere insidiosa dalle parti di Doni, ma subito i giallorossi ritrovano distanze e strategie, e ai friulani non resta che un ruolo da comprimari. La Roma mastica calcio bello ed efficace, fatto di ritmo, verticalizzazioni continue, grande dinamismo. La squadra produce a getto continuo un gioco corale ed essenziale, veloce e fantasioso. Con Juan che, all'11', concretizza in gol la supremazia giallorossa sfruttando una corta respinta di Handanovic su un tiro di Giuly. Ma Quagliarella ha la risposta pronta: un minuto dopo sul lancio di Pepe si avvita e colpisce di destro poco fuori dall'area. Doni si tuffa, inutilmente proteso verso un pallone scagliato a fil di palo. Al 21' De Rossi sfiora il gol di testa su corner di Pizarro, al 24' Inler chiama Doni a un grande intervento su un suo destro dalla distanza. Al 27' la Roma trova il raddoppio: assist di Giuly, Lukovic repinge male, Taddei al secondo tentativo spinge in rete, complice una deviazione di Lukovic.

La ripresa è un po' la copia sbiadita del primo tempo: la Roma mantiene un controllo attivo sulla partita, creando molto e concedendo poco agli avversari, ma il tutto a una velocità dimezzata rispetto ai primi 45'. Lo spettacolo però continua, perché il gioco espresso dalla banda Spalletti resta di ottima fattura, con l'Udinese che resta a guardare o poco più. L'allenatore è poi protagonista di un bel gesto di fair play: sull'ammonizione di Tonetto, prima sbotta, poi, sul richiamo di Saccani, si scusa e placa anche la rabbia dei tifosi. La Roma insiste ma il terzo gol non arriva, nonostante gli innumerovoli quasi-gol, complice anche un po' di eccessivo narcisismo. Sorpresa finale: in due minuti l'Udinese si ritrova in nove, dopo che Pinzi commette un fallo da dietro su Juan e Dossena protesta troppo vivacemente: Saccani estrae per due volte il cartellino rosso, al 33' e 34'. Ma la Roma non riesce ad approfittarne, anzi al minuto 37' l'Udinese confeziona l'occasione più limpida della ripresa: la crea Di Natale, la sbaglia Floro Flores, che tira a botta sicura ma trova un Doni in giornata di grazia. Spalletti si arrabbia per la latitanza dei suoi nell'occasione, ma per l'Udinese finisce qui.

Italia in un girone di ferro agli Europei

Come si temeva, l'Italia agli Europei di Austria e Svizzera 2008 è capitata in un girone di ferro: gli azzurri trovano la nazionale di Domenech, quella di Van Basten e la Romania di Chivu e Mutu. Nel gruppo A Svizzera, Repubblica Ceca, Portogallo e Turchia; gruppo B con Austria,Croazia, Germania e Polonia; nel gruppo D Grecia, Svezia, Spagna e Russia.