Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 18/12/2007

Spalletti: "Dobbiamo fare qualcosa di più"

Post n°1105 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Alcuni passi della conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, a Trigoria in vista della partita di domani contro il Torino, valevole per l'andata degli ottavi di finale di Coppa Italia.

CRITICHE - Possono essere normali quando le aspettative sono tante. Domenica abbiamo fatto poco, i miei dovevano metterci decisamente più furore. Stiamo facendo meno rispetto alle volte precedenti e dovremmo fare di più, ma sono sicuro che saremo nelle condizioni di riproporre un buon calcio, nonostante i risultati li abbiamo fatti. E' da Manchester che non perdiamo. Se poi c'è una squadra come l'Inter che ha un comportamento padronale, non ci possiamo fare niente se non i complimenti. Resto però dell'opinione che prima o poi avranno anche loro delle pause.

COPPA ITALIA - E' una competizione importante, quando si arriva in fondo tutti vogliono giocarla e vincerla. Quelli che giocheranno vorranno mettere a posto le cose che non sono andate domenica.

ERRORI ARBITRALI - Sarà così fino all'ultima gara, io devo spostare l'attenzione dei calciatori sulle cose che dipendono da noi. E' la cosa giusta e corretta da fare, anche se poi effettivamente un rigore dato o non dato può far molto in funzione della classifica.

MEXES - Ha un problema al polpaccio, Brozzi mi ha detto che non può giocare.

PERICOLO JUVE O RINCORSA ALL'INTER - La ricerca è la stessa, al di là di quello che farà la mia squadra. Guardandoci alle spalle non ci permetterà di fare più punti, dobbiamo semplicemente essere noi stessi e giocare come sappiamo. La Juventus può avere un vantaggio, quello di allenarsi una settimana per la partita della domenica. A noi questo raramente succede, vuoi per gli infortuni, vuoi per gli impegni ravvicinati.

MERCATO - Resto della mia idea, a mio avviso stiamo bene così.

MANCINI - Come altri calciatori, può fare qualcosa di più. Lui ha questa qualità che in alcuni momenti ha fatto vedere, ma a questa deve aggiungere alcuni comportamenti fondamentali nello sviluppo di una partita e nel gioco di squadra. Sono comunque soddisfatto, sta facendo una buona stagione.

 
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Toro-Roma, i convocati di Spalletti

Post n°1104 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Al termine dell'allenamento di oggi mister Luciano Spalletti ha diramato la lista dei calciatori convocati per Torino-Roma, incontro valido per la Coppa Italia. Inseriti nel gruppo anche tre giovani della Primavera: Claudio Della Penna, lo svizzero Unal ed il brasiliano Joao Paulo Marangon, fratello di Doni.

ANTUNES Gabriel
BERTAGNOLI J. Sergio
BRIGHI Matteo
CASSETTI Marco
CICINHO 
CURCI Gianluca
DE ROSSI  Daniele
DELLA PENNA Claudio
FERRARI Matteo
JUAN 
MANCINI Alessandro
MARANGON  Joao Paulo (Prenderà il numero 39)
PERROTTA Simone
PIT Adrian
PIZARRO  David
TONETTO Max
UNAL Daniel (Prenderà il numero 38)
VUCINIC  Mirko
ZOTTI  Carlo

Squalificati: Panucci, Esposito e Barusso

 
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Moggi è ancora il D.G. della Juventus!

Post n°1103 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Moggi c'è. Anzi, c'è sempre stato. Anche dopo il processo sportivo a Calciopoli, attraverso una fitta rete di amicizie a più livelli, non ha mai smesso di fare il d.g. della Juventus. A rivelarlo sono le anticipazioni di un'informativa di oltre 400 pagine dei carabinieri del Reparto operativo di Roma, trasmessa ai pm Beatrice e Narducci.

Parla con Bettega. Con Foschi. Con Cairo. La sua Juve, il Palermo, il Torino. Parla di come mettere in campo Muzzi ("alla Altafini") e del figlio di Gheddafi. Luciano Moggi continua a parlare delle cose di sempre con il suo mondo di sempre, e quel mondo non si sottrae. Calciopoli bis parte da qui, 409 pagine di carte inedite, intercettazioni telefoniche e interrogatori, depositate sabato scorso durante l'udienza preliminare davanti al gup De Gregorio. I rapporti con la Federcalcio. Gli arbitri e la Nuorese. Un capitolo tutto dedicato agli scontrini che attestano acquisto di argenteria. Uno per il passaggio di proprietà del Siena. Uno per i rapporti col Livorno. Il Moggi di sempre. Con Bettega, per esempio. Lascerà la Juve a giugno del 2007, ma fino a pochi mesi prima è ancora al telefono a discutere di calcio e affari con il suo ex dg ormai squalificato. Un tassello che si aggiunge ai contatti con Alessio Secco, al quale Moggi suggerisce di prendere le difese di Deschamps, l'allenatore contestato nonostante la promozione in serie A. E quando parla della Juve, dice ancora: noi. Non solo. C'è un disinvolto scambio di opinioni con il presidente della serie D, Punghellini, sul conto di chi scrisse le sentenze. C'è un riferimento, in questa telefonata, a Gianni Letta, che si sarebbe adoperato per aiutare Franco Carraro.

"C'è Carraro dietro calciopoli". Moggi riceve a dicembre 2006 un sms da Punghellini: "Caro Luciano io sono rimasto solo a combattere ma non mi arrendo come non dimentico degli amici avrei bisogno di un tuo recapito per mandarti un augurio e un pensiero". I due si sentono il giorno dopo il Natale 2006. Punghellini: "Han fatto delle porcherie allucinanti".
Moggi: "Soprattutto con me".
P.: "Ti ricordi quella volta che ci eravamo visti a Torino, io te lo avevo preannunciato (...) e dietro questa roba qui guarda che c'è Carraro".
M.: "Ma c'è rimasto incastrato pure lui, eh".
P.: "Però ne han fatte di cotte e di crude per tirarlo fuori. Anche adesso".
M.: "Eh ma che vuoi, con Petrucci non ci sono dubbi sulla cosa".
P.: "Adesso cercano, in accordo con Petrucci, in accordo con Tavecchio per esempio di zittire me, capisci".
M.: "È incredibile guarda. Ma io che ci fosse di mezzo Carraro non avevo mai avuto dubbi, infatti vedi s'è fatto togliere la squalifica".
P.: "Sì sì".
M.: "Da Sandulli (...) È un allievo. È un allievo suo".
P.: "È tutto lui. Fatto in combutta con tutta una serie di personaggi... poi ti raccomando Gallavotti".
M.: "È il servo di Carraro".
P.: "Mi hanno chiamato a Napoli anche a me perché in alcune intercettazioni c'ero di mezzo io. Però io la verità gliel'ho detta, eh. Perché loro volevamo sapere se tu avevi fatto pressioni su di me. No, su di me le pressioni le ha fatte una persona sola. Carraro (...) L'han fatta ad arte (...) Poi sai ci sono i servizi di qualche braccio armato, perché poi anche Tavecchio ci ha messo del suo (...) È abituato a giocare su tre tavoli. Addirittura gli ha telefonato Gianni Letta, hai capito. Per salvare Carraro naturalmente".
M.: "A chi hanno telefonato a Catalano?".
P.: "A Catalano e a Tavecchio. Capito!".
M.: "Pensa te".
P.: "Poi adesso ti raccomando il presidente dell'arbitrato del Coni. Sai anche questo è un amico di Tavecchio. Sono andati fuori a cena tremila volte (...) Io adesso sto monitorando un po' tutta la situazione".

L'immobile di Abete. Dalle intercettazioni dei carabinieri emerge anche un affare che Nello De Nicola (collaboratore di Moggi) e Moggi stavano conducendo insieme con il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete. Scrivono i carabinieri nella loro relazione: "Assume particolare interesse la vicenda dell'acquisto di alcuni immobili siti in via del Tintoretto di Roma di proprietà della Cassa di Risparmio di previdenza per il personale del Monte dei Paschi di Siena che De Nicola ha curato per suo conto e per Moggi (...). Nell'ambito di tale compravendita si inseriscono alcuni contatti intercorsi tra De Nicola e Giancarlo Abete".
"Gli ho mandato un fax (ad Abete, ndr) - dice Claudio, il figlio di De Nicola, al padre - e gliene ho messo pure un altro di appartamento in alternativa... Che mi ha detto il portiere che sta libero". Nello: "Eh". Claudio: "180 metri quadrati che sta sfitto pure quello".

Le telefonate con Alessio Secco. È Moggi a chiamare. Alle 19 e 38 del 10 aprile.
Moggi: "Stà a sentire... adesso tè devi fà 'na cosa".
Secco: "Sì".
M.: "Devi dire che sembrano assurde tutte le critiche rivolte a Deschamps. Siamo primi in classifica e abbiamo avuto diecimila infortuni".
S.: "Certo".
M.: "L'allenatore ha fatto bene. L'allenatore resta con noi. L'allenatore praticamente ha la fiducia dei giocatori. Fallo... Fallo questo perché...".
S.: "Certo".
Moggi: "Vogliono crearci dei problemi".
S.: "Ok. Ok. Va bene".
M.: "Mi fai questo qui che è la cosa più importante".
S.: "Va bene. Va bene".

Le telefonate con Roberto Bettega. Il 23 febbraio 2007, Bettega chiama alle 9 e 19 del mattino: "Vedo alla fine dell'anno cosa devo fare. Però ti devo raccontare una cosa strana. Ho parlato con D'Onofrio e ha accennato alla trattativa che c'era fra... e questo... canadese per la questione del Marsiglia... ah, quello sarebbe un bel posto dove andare, dico... due giorni fa mi chiama invece l'amico libico... dice io gli ho detto che non c'è nessuno meglio di Moggi e Bettega... e mi ha telefonato ieri, un incontro a cena martedì sera alle sette a casa sua a Portofino".
Moggi: "Lo facciamo... Ci andiamo assieme ao'...".
Bettega: "Allora io gli do la conferma".
Moggi: "Dagli la conferma".
Il 26 febbraio parlano di Gheddafi junior.
Moggi: "Pronto. Che è successo, ao'?".
Bettega: "È successo che ha mandato... ingegnere dicendo siamo in ritiro con la squadra, bisogna riposizionarlo e ci sentiamo".
Moggi: "Ma chi è questo qui? È italiano questo?".
Bettega: "Nooo. È Sadi".
Moggi: "Ah. Sadi". Bettega: "Adesso si allena con la Samp".
Moggi: "Oh, vediamoci domani sera a cena a casa mia, si fa du chiacchiere dai".

Le telefonate con Urbano Cairo.
Moggi: "Urbano tu devi piantarla. Vuoi dà retta a me, guarda devi piantarla di dar retta a centomila persone".
Cairo: "Io non do retta a nessuno".
Moggi: "Io il calcio lo conosco com'è fatto. Quando ti metti intorno gente come Antonelli... spostali. Comunque io te l'ho detto. Ti ho detto giovedì ci vediamo".

Le telefonate con Camillo De Nicola. Una delle difficoltà riscontrata dagli inquirenti è dovuta al fatto che Moggi e soci hanno la netta consapevolezza di essere intercettati. La conferma nella chiamata del 30 ottobre 2006. Camillo De Nicola e Luciano Moggi parlano. De Nicola si lamenta dell'arbitraggio di Siena-Ascoli. Arbitro Palanca.
De Nicola: "...Quel pezzo di merda, testa di cazzo di Palanca".
Moggi: "Lui l'ha fatta grossa lì... La prima ammonizione... ".
De Nicola: "È un bel pezzo di merda, Lucià. Nei primi trenta minuti mi ha ammonito 5 giocatori".
Moggi: "Nello, gli arbitri per cortesia non ne parliamo, guarda...".
De Nicola: "Stiamo a fare un commento io e te Lucià. Ma che cazzo, mo... no ma che c'entra... Comunque poi ne parliamo a voce".

La telefonata con Rino Foschi. Il 2 marzo del 2007 Foschi, ds del Palermo, chiama Moggi.
Foschi: "Aspetto ancora una settimana per vedere certe cose...e controllo... e dirò anche... il calcio lo avete chiamato Moggiopoli...ma Moggi ha solo avuto l'accuratezza di essere un dirigente colto e di difendersi come sto facendo in questo momento io per il quarto posto... quello che ha fatto Moggi gli è costata una carriera e invece a me la carriera non mi costa... perché io vado fuori... però li sputtano... faccio nomi e cognomi di quei 5 personaggi".
Moggi: "Caro... Caro Rino".
Foschi: "Lo faccio. Luciano, lo faccio (...) Galliani è la vera... la vera mela marcia del calcio italiano".
Moggi: "Eh va be', oh".
Foschi: "È lui. Petrucci. Agnolin".
Moggi: "Carraro".

La telefonata con Daniele Pradè. Nelle intercettazioni, c'è anche una telefonata con il D.S. della Roma Pradè, dove Moggi chiede a Pradè tre biglietti per una partita di campionato della Roma. "A pagamento?" chiede Pradè; "Ma non rompermi i coglioni" la risposta oxfordiana di Moggi. "Come no!" la replica di Pradè.

 
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Barusso gioca, Pit forse

Post n°1102 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Il portoghese ko per una botta. In campo il ghanese e Curci. C'è Mexes. Sorpresa Pit?

Sarà una Roma profondamente cambiata, quella che domani bisserà in Coppa Italia la sfida con il Torino (diretta su La 7 ore 19.30 mentre Roma Channel sta ancora trattando per avere i diritti in chiaro), a tre giorni da quella disputata in campionato. Un turn-over che permetterà a Luciano Spalletti di far riposare quei giocatori in debito di energie per la gara di sabato con la Sampdoria e rilanciare chi sino ad ora ha avuto minori opportunità di mettersi in luce. Una situazione che riguarderà innanzitutto Cicinho, visto che il laterale brasiliano sembra destinato ad ereditare domani la corsia di Panucci ed a centrare la sua ottava presenza da titolare dall'inizio di questa stagione. Un'opportunità importante per l'ex Real e San Paolo, che sino ad ora ha fornito prestazioni che hanno alternato un'ottima qualità tecnica ad una fase difensiva ancora da migliorare. Sulla stessa fascia, ma in posizione avanzata, dovrebbe invece toccare a Esposito il ruolo di esterno alto (considerando che Taddei sente ancora dolore al ginocchio), visto che il tornante ex Cagliari anche nella seduta di ieri è stato stimolato da Luciano Spalletti («dai Mauro che l'uno contro uno sono il tuo pane») nel tentativo di dargli una scossa dopo i fischi ricevuti all'uscita dal campo nella sua prima ed ultima apparizione dall'inizio in questa stagionec ontro il Manchester del 12 dicembre scorso.

Per quanto riguarda la corsia opposta, il candidato numero uno per il ruolo di terzino sinistro sembra essere Vitorino Antunes, anche se nell'ultima seduta una botta sul collo del piede destro lo ha costretto ad uscire anticipatamente dal terreno di gioco ed a ricorrere ad una fasciatura sulla parte interessata. Oggi se ne verificherà la condizione, altrimenti il suo posto verrà preso da Marco Cassetti, bisognoso di accumulare altri minuti sulle gambe dopo il rientro di domenica. Nella posizione di esterno offensivo, sempre della corsia sinistra, il ballottaggio dovrebbe essere tra Mancini, Giuly e Pit, con quest'ultimo che in caso di utilizzo centrerebbe la sua prima presenza in una gara ufficiale con la maglia giallorossa. L'alternanza non escluderà neanche i portieri, con Curci (tornato ieri a svolgere un allenamento completo) che dovrebbe prendere tra i pali il posto solitamente occupato da Doni. I due centrali difensivi a cui sarà affidato il compito di coprirlo saranno Ferrari e Mexes, considerando che il francese è squalificato in campionato e non potrà giocare contro i blucerchiati.

Sulla linea mediana, Barusso appare lanciatissimo per una seconda apparizione da titolare, mentre accanto a lui dovrebbe esserci Brighi, che ieri ha svolto differenziato ma che dovrebbe essere preferito ad Alberto Aquilani. Per gli ultimi due ruoli mancanti, ovvero quello di punta e di trequartista centrale, non dovrebbero esserci troppi dubbi: Vucinic sarà il punto di riferimento avanzato vista l'assenza di Totti, mentre Perrotta tornerà al suo consueto ruolo d'incursore dopo l'assaggio offerto nei secondi quarantacinque minuti del match di domenica.

 
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Rientro probabile nel 2008 per Totti

Post n°1101 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

E'una lotta contro il tempo quella di Francesco Totti. Il capitano giallorosso sta provando in tutti i modi a recuperare per la gara di sabato sera contro la Sampdoria ma non sarà impresa facile. Gli esami cui si è sopposto domenica mattina a Villa Stuart, una tac ed a una risonanza magnetica sul piede destro, hanno dato esito negativo e la fisioterapia lo sta aiutando a superare lentamente il dolore sul collo del piede infortunato. Dolore che però non è ancora scomparso, e per questo motivo il suo rientro slittarà molto più probabilmente a dopo la sosta, nel 2008, il 13 gennaio a Bergamo contro l'Atalanta. Una decisione da prendere con tutta la cautela che impone il caso. Perché se è vero che Spalletti e la squadra hanno bisogno del loro capitano, e la partita di domenica contro il Toro lo ha dimostrato una volta di più, è altrettanto vero che non si può rischiare un'altra ricaduta. Totti finora ha saltato in totale 9 partite: 7 in campionato (Fiorentina, Milan, Lazio, Empoli, Genoa, Udinese e Torino), e 2 in Champions (il ritorno con lo Sporting e Dinamo Kiev) e nessuno vuole rischiare di perderlo ancora.

Quando Francesco tornerà in campo, insomma, il problema al piede dovrà essere completamente alle spalle. Ieri Totti si è allenato a Trigoria. E' sceso in campo prima per un po' di corsetta insieme a Christian Panucci e Max Tonetto, sotto gli occhi del "secondo" di Spalletti, Marco Domenichini. Poi ha continuato da solo con il tecnico prima di dedicarsi con il preparatore atletico Bertelli a dei cambi di direzione. In totale una mezzora di lavoro atletico, senza toccare mai il pallone. Decisive saranno le prossime ore. Se Francesco non avvertirà più dolore e potrà ricominciare a calciare, allora un suo impiego con la Samp, squadra che gli porta fortuna e alla quale segna con continuità da qualche anno, sarà possibile. Altrimenti se ne riparlerà nel 2008, quando a dargli una mano ci penserà anche il calendario. Senza la Champions, che riprenderà il 19 febbraio, e non dovendo giocare ogni tre giorni, Francesco avrà la possibilità di recuperare con maggiore tranquillità. E Spalletti potrà tornare a sorridere.

 
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"Il Toro c'ha preso a pallate!"

Post n°1100 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

«Zitti, che ieri sera il Torino vi ha preso a pallate». No, a fare questa esclamazione non è stato qualche tifoso deluso accorso a Trigoria per manifestare dopo lo scialbo 0-0 con i granata, ma chi più di ogni altro la Roma la vive da dentro e la gestisce: Luciano Spalletti. Un rimbrotto scherzoso, quello del tecnico toscano ai suoi ragazzi, che però in fondo celava un'ovvia insoddisfazione per quanto offerto dalla squadra. È il day after della Roma a Trigoria dopo il pareggio che non ha portato a poco (un punto) se non a niente (due persi in classifica dall'Inter) e l'antivigilia di quest'altra visita ai granata in programma domani all'Olimpico torinese. «Zitti, che ieri sera il Torino vi ha preso a pallonate», un modo tutto "toscano" (perché il tecnico ha aggiunto anche qualcosa di poco decifrabile nel suo personalissimo slang) per dire che la ricreazione è finita. D'altronde non c'è bisogno di battute rubate durante l'allenamento, basta sentire quello che ha detto esplicitamente, direttamente il tecnico nel post partita di Torino. Questo: «Per vincere uno scudetto occorrono mentalità, personalità e maturità. Chi ne ha di più vince».

A quanto pare i nerazzurri, di queste qualità, al momento ne hanno di più dei romanisti, che non riescono a fare quel passo in avanti quando di fronte hanno formazioni che attendono per ripartire. Quello che il tecnico toscano, nella conferenza di sabato, ha definito il «momento più pericoloso». Ovvero «quando perdi palla con la squadra che è aperta e predisposta a giocare» e che ti porta a prendere gol, o a rischiare di subirli, come accaduto con i granata. Ma questa situazione, legata a momenti di black-out della squadra, Spalletti la sta gestendo tramite la politica del "bastone e della carota", così come ha fatto ieri nel corso dell'ultima seduta: prima sollecitando i suoi con complimenti a seguito di movimenti ben fatti e poi richiamandoli come nel caso delle «pallate» per atteggiamenti sbagliati.

Quest'episodio ("Ragazzi il Toro...") in particolare, si riferisce alla partitella in famiglia, con la squadra a lamentarsi con "l'arbitro" Spalletti per una decisione che non aveva visto tutti d'accordo e col tecnico toscano che con il ghigno di chi la sa lunga dà la stoccatina sotto traccia ai suoi ragazzi. D'altronde la Roma vista domenica a Torino è stata senza dubbio la peggiore che ha offerto questo inizio di stagione, con poche idee e tanta sofferenza. Tant'è che lo stesso Spalletti al termine della partita, commentando il rigore negato a Vucinic, quasi a spiegare che se i giallorossi lo avessero potuto battere e trasformare, per la formazione di Novellino, «sarebbe stato ingiusto». In una giornata non proprio da ricordare, l'unica nota "lieta" è il non aver perso. Non certo la poca cattiveria sotto porta della squadra, anche se Spalletti non boccia del tutto il troppo utilizzo del fioretto al posto della sciabola, perché «è una qualità che a volte ci ha dato anche sviluppi interessanti, gol, azioni spettacolari. Ma quando non ci mettiamo anche determinazione in questo modo di stare in campo, si rischia di concedere qualche cosa agli avversari». Ed è proprio da qui che il tecnico toscano vorrà ripartire, da una maggiore incisività dal punto di vista caratteriale più che tattico o tecnico, per far si che già da domani «a pallate» sia la Roma a prendere il Toro. Non viceversa.

 
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Cassano non molla: vuole la Roma

Post n°1099 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Urbe_immortale

Antonio Cassano torna a parlare della Roma a Sky, all'interno della trasmissione Guarda che Lupa. Il fantasista della Sampdoria ha ribadito la volontà di voler tornare giallorosso

Ti sei dimagrito parecchio...
"Ho perso 7 chili da inizio stagione, mi sono messo d'impegno. Volevo tornare un giocatore che sta bene fisicamente, perchè quando è così non devo imparare da nessuno".
Totti ha detto che parlate la "stessa lingua"...
"Insieme a lui abbiamo divertito la gente per 5 anni, sono contento che lui ora sta facendo bene".
Potevate vincere di più con quella squadra?
"Assolutamente si. Avevamo una grande squadra ma per colpa di qualcuno abbiamo vinto quasi zero. Ma quel qualcuno dà sempre la colpa agli altri".
Appena tu sei partito, la Roma ha ricominciato a vincere...
"E' vero. Potevo andare via prima. Se la Roma vinceva senza di me ero contento uguale, come ho sempre detto Roma è la mia città".
Ma cosa combinavi a Roma? "Ma niente, da pranzo fino all'ora di cena dormivo, poi uscivo. Mi sentivo a mio agio ad uscire la notte. Andavo sempre in posti diversi. Mi piacciono molto il centro della città, Trastevere e i Castelli".
Come facevi ad allenarti la mattina?"Non è che far tardi significa fare le 6 di mattina. Magari tornare all'una, le due, per poi dormire minimo otto ore. Poi ero giovane"...
Qual è stato il momento in cui sentivi i tifosi più vicini?"Sempre. Quei cinque anni mi hanno fatto sentire un dio. Mi hanno sempre perdonato tutto, quindi per loro quando me ne sono andato è stato un tradimento. Poi con il mio carattere e il fatto che avevo litigato con tutti ho deciso di andar via, cosa che tornando indietro non avrei mai fatto".
Ora però stai chiedendo un po' scusa..."No, io non credo. Una cosa è riconoscere gli errori, un'altra è chiedere scusa. Sono un ragazzo intelligente e non bisogna chiedere scusa per ammettere gli errori. I tifosi della Samp devono capire perchè dico queste cose. La Roma mi ha fatto diventare miliardario, un calciatore importante e mi ha permesso di andare nella squadra più forte del mondo che è il Real Madrid".
Il gol più bello?
"Quello di testa nel derby contro la Lazio al novantesimo. Sicuramente il più importante che ho fatto, anche perchè stavamo perdendo. Anche quello all'Inter in pallonetto o quello alla Juve sempre di testa. Ho fatto tanti gol a Roma. Quando ho spaccato la bandierina gliel'avevo detto a Capello che l'avrei fatto".
Quindi c'è un po' di nostalgia per Capello e quel periodo?
"Con quel signore non avrò più niente a che fare. L'ho ringraziato anche troppe volte e per difendere lui mi sono rovinato."

 
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