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CIAO GABBO... ONORE!
"Si può morire così, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi".
Dall'omelia pronunciata da Don Paolo Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri.
In memoria di Gabbo, fratello di questa Urbe Immortale... al di là dei colori
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Viene dopo tante finte battaglie, il giorno in cui c'è da fare sul serio, e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali:
avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi. Essi ebbero la fortuna di non fare carriera, anzi di non volerla fare, di non smarrire le proprie virtù nel frastuono degli elogi mentiti e dei battimani convenzionali.
Essi ebbero la fortuna di assaporare amarezze sane, ire sane, conoscere lunghi silenzi, sacrifici ostinati e senza lacrime, solitudini di pietra, amicizie non sottoposte all'utile e non imperniate sull'intrigo.
Berto Ricci
KAISERSLAUTERN, 26 GIUGNO 2006:
Lettera della squadra al Presidente Sensi
Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.
Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.
Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno
Serie A: 18^ Giornata:
Chievo-Inter
Atalanta-Napoli
Bari-Udinese
Cagliari-Roma
Catania-Bologna
Lazio-Livorno
Parma-Juventus
Sampdoria-Palermo
Siena-Fiorentina
Milan-Genoa
Classifica:
- Inter 39
- Milan* 31
- Juventus 30
- Roma 28
- Parma 28
- Napoli 27
- Palermo 26
- Sampdoria 25
- Bari* 24
- Chievo 24
- Fiorentina* 24
- Genoa* 24
- Cagliari* 23
- Udinese* 18
- Livorno 18
- Bologna* 16
16
- Atalanta* 13
- Catania 12
- Siena 12
* una partita in meno
Marcatori Giallorossi in Campionato
9 reti: Totti.
4 reti: De Rossi.
3 reti: Vucinic.
2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.
1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.
Giudice Sportivo
Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:
€ 77.000,00
Squalificati per la prossima gara di campionato:
Espulsi nell'ultima partita:
5 ammonizioni.
De Rossi.
4 ammonizioni:
Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.
3 ammonizioni (in diffida):
Totti.
2 ammonizioni:
Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.
1 ammonizione:
Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.
Prossime gare AS Roma
6 gennaio, 18^ giornata:
-
9 gennaio, 19^ giornata:
-
12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:
-
Europa League
Sedicesimi di Finale:
Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)
Marcatori giallorossi in Europa League:
11 reti: Totti.
3 reti: Menez, Okaka, Cerci.
2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.
1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.
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Messaggi del 22/01/2008
In un'intervista rilasciata alla rivista "Petrus" Capitan Totti parla del suo rapporto con la religione e di come lo sport possa diventare un esempio di morale per la società. Nello specifico tuona contro gli pseudo tifosi che, sabato scorso, hanno accoltellato i tre sostenitori del Catania. "Chi si comporta in quel modo non è degno di chiamarsi tifoso indipendentemente dalla squadra del cuore: la partita è un evento pacifico" ha detto Francesco.
A Suo avviso, calcio e religione rappresentano un binomio incompatibile?
"No, chi lo ha detto? Per carità, molti atleti si fanno la croce all’inizio della partita solo per scaramanzia, ma ritengo che il calcio debba apprendere e assimilare i valori della fraternità, della tolleranza, del rispetto degli altri. Mi riferisco a noi calciatori ma anche ai tifosi".
Intanto, pochi giorni fa, prima di Roma-Catania, tre sostenitori siciliani sono stati accoltellati, fortunatamente in modo non grave...
"Chi si comporta in quel modo non è degno di chiamarsi tifoso indipendentemente dalla squadra del cuore: la partita è un evento pacifico. Gli sfottò e le battute sono belli, simpatici, e io per primo amo lo scherzo e la barzelletta, ma la violenza è un’altra cosa, è un fenomeno grave e assurdo".
Parlamo un po’ del Papa. Cosa pensa di Benedetto XVI?
"Guardi, non l’ho ancora conosciuto di persona, ma mi infonde fiducia, tranquillità e pace: ha una sua precisa autorevolezza e un gran bel volto buono".
Però gli hanno impedito senza motivo di parlare all'Università ‘La Sapienza’...
"E' una faccenda grave, che andrebbe valutata e studiata bene e con attenzione. Ritengo che il Papa avesse tutto il diritto di svolgere la sua relazione, ma qualche testa calda l’ha pensata diversamente. Forse mi sbaglio, ma nel passato anche altri Pontefici avevano visitato quell'Ateneo. Onestamente, proprio non ho capito le contestazioni di docenti e studenti".
Totti, sarà che viviamo in una società violenta e a volte senza cuore?
"Credo proprio di sì, abbiamo bisogno di recuperare i valori di una volta: il rispetto, la correttezza, la tolleranza verso le idee degli altri. Da questo punto di vista, lo sport può essere d’aiuto alla società".
Passiamo all'attualità sportiva: voi della Roma vincete giocando davvero un bel calcio, ma l’Inter corre...
"Credo che per lo scudetto sia ormai un duello Roma-Inter, con tutto il rispetto per le altre...”.
Totti, ma chi vincerà il tricolore?
"Ovvio, la Roma. E l'Inter sarà solo seconda"
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La conferenza stampa di Luciano Spalletti a Trigoria. Il tecnico giallorosso non si sbilancia molto dopo gli episodi dubbi di Inter-Parma e invita i suoi a pensare solo al campo: "A noi serve che la squadra continui a far bene, a far risultati che possono mettere in difficoltà una grande squadra come l'Inter. Se si va a disperdere le energie, non è positivo"
L'Inter è in silenzio stampa. Un suo pensiero?
Il mio pensiero è sempre lo stesso, vorrei mantenere le attenzioni per quello che ci serve di più. A noi serve che la squadra continui a far bene, a far risultati che possono mettere in difficoltà una grande squadra come l'Inter. Se si va a disperdere le energie, non è positivo. Badiamo a noi stessi, stiamo facendo bene e andiamo avanti su questa strada.
E' esagerato questo tipo di vittimismo?
Non lo so e non ci voglio neanche entrare perché tanto poi a parlare ci sono tante persone. Noi abbiamo solo una strada, il massimo lo possiamo fare giocando come stiamo facendo.
Però bisogna giocare tutti alla pari...
Noi dobbiamo far bene il nostro lavoro, rispettando le regole.
L'Inter ha avuto un calo. E' d'accordo?
Se noi riusciamo a intravedere possibilità di calo da parte di altri e noi ci manteniamo su questi livelli, è più stimolante continuare.
Torna la Coppa Italia, che tipo di gara si aspetta contro la Samp?
Me l'aspetto tosta come partita. La Samp è una squadra tosta, con valori importanti. In più metteranno individualità di livello. All'Olimpico abbiamo visto quando è difficile giocare contro una formazione di questo tipo. La gara è piena di insidie.
Lei, da uomo di sport, è convinto che non c'è sudditanza o malafede?
Se non credessi che ci sono delle regole che tutti rispettano, non farei questo lavoro. Allo stesso tempo, però, sono convinto che il ruolo di Collina e degli arbitri è difficilissimo.
Avete parlato tra di voi nello spogliatoio? Cosa è venuto fuori?
E' venuto fuori che qualcuno era deluso da quel ribaltamento repentino della partita.
Come ricominciate?
Fiduciosi, bisogna capire che c'è ancora margine e possibilità di recupero.
Totti e Perrotta non sono convocati.
Francesco l'ho lasciato perché avverte dolore alle ossa dopo la febbre. Simone uguale, ancora non era recuperato.
Aquilani giocherà dall'inizio?
Sì, lo vedremo dall'inizio.
Domani vi trovate contro Antonio Cassano.
Sarà un problema in più, la Samp avrà a disposizione queste possibilità soggettive di Cassano e Bellucci. Se Antonio è arrivato ad essere un calciatore così amato, vuol dire che ha delle qualità. E per noi è un pericolo in più.
I tifosi della Roma non andranno in trasferta.
Anche qui devo tornare a dire sempre le stesse cose: ho sempre parlato di progetto difficile da portare in fondo e per realizzarlo c'è bisogno della condivisione di tutti. Il nostro pubblico è fondamentale, quello che è successo negli ultimi tempi tra i tifosi è stato importante. Si era fatto un lavoro di unione tra le varie componenti del tifo italiano e ora si rischia di rovinare tutto il lavoro fatto finora. Il fatto che non vengano tifosi avversari a Roma, per noi è una sconfitta. Bisognerebbe accogliere tutti nel modo migliore e pensare solo alla partita.
Potrebbe essere naturale, da parte dei suoi ragazzi, mollare dopo Inter-Parma?
Se qualcuno molla, non ha capito niente. C'è a disposizione metà campionato per recuperare, bisogna insistere e mai abbassare la guardia. Dobbiamo vincere le partite, la Juventus è lì.
Esposito giocherà domani? Rischia di partire?
Mauro va valutato, ma sembra sistemabile per domani. Se ce l'avrò a disposizione, può succedere che entri in partita. Io l'ho fatto giocare poco e mi dispiace anche se un pochettino è stato sfortunato. Il mercato? Ci sono ancora dei giorni e le sue volontà da considerare.
Lanciani è lo stesso di Empoli-Roma. Cosa pensa?
Gli errori li commettono tutti, poi se questi errori determinano il risultato, si è più sfortunati.
L'ha sorpresa che dal calcio, da Matarrese a Gussoni, ci sia stata una levata di scudi?
Io sono convinto che nelle loro sei loro discuteranno quello che succede. Noi non abbiamo altre strade se non quella del campo. Non dobbiamo lasciarci coinvolgere, anche perché è già difficile così.
E' d'accordo che Perrotta giochi meglio con Totti e che Giuly giochi meglio con Vucinic?
Domani non c'è Perrotta, il pericolo è scongiurato. No, non sono d'accordo. I buoni calciatori possono coesistere sempre.
La società mantiene un atteggiamento di basso profilo.
Apprezzo pienamente, sono d'accordo.
Cicinho sta migliorando, vero?
Sta sviluppando un comportamento corretto, anche in fase difensiva. E poi ha dimostrato personalità e doti tecniche eccezionali. Noi siamo soddisfatti, ce lo aspettavamo così.
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Niente Genova per Francesco Totti. Il capitano della Roma, ancora a letto con l'influenza, non parteciperà alla partita di domani del Marassi tra Sampdoria e Roma, valevole per l'andata dei quarti di finale di Coppa Italia. Nell'elenco dei convocati anche il giovane Unal
ANTUNES Gabriel
AQUILANI Alberto
BERTAGNOLI Julio Sergio
BRIGHI Matteo
CASSETTI Marco
CURCI Gianluca
CICINHO
DE ROSSI Daniele
DONI
ESPOSITO Mauro
FERRARI Matteo
GIULY Ludovic
MANCINI Alessandro
MEXES Philippe
PANUCCI Christian
PIZARRO David
TADDEI Rodrigo
TONETTO Max
UNAL Daniel
VUCINIC Mirko
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Una finestra sulla politica italiana
Al voto! Ormai è un coro unanime. Lo chiede la gente comune, di destra o di sinistra che sia. Lo chiede, anche se sommessamente e tra le righe, la politica. Ormai non c’è alternativa possibile. Non c’è referendum che tenga, non c’è nemmeno volontà ed attaccamento alle poltrone. L’Italia non ne può più. Prodi deve andare a casa e con lui tutta la pletora di boiardi di Stato che in quasi due anni ha letteralmente spolpato e ridotto a terzo mondo una nazione che, in teoria dovrebbe essere tra le sette più industrializzate della terra.
Mai, fino ad ora, si era visto un esecutivo così disastroso, così inetto come quello attuale. Mai, nemmeno ai tempi della prima Repubblica quando si andava alle urne con cadenza quasi annuale o si varavano governi bis, ter o quater.
Lo vuole la popolazione strangolata da banche conniventi col Palazzo, da mutui insostenibili, da contratti non siglati e rinnovati, dall’emergenza rifiuti, dallo sfaldamento della famiglia, dal lavoro che non c’è, dagli esorbitanti e continui aumenti delle bollette, dalle troppe tasse, dalle morti bianche, dai politici della casta che non si dimettono nonostante gli sfaceli politici, dalla magistratura ad orologeria e da quella che insabbia l’ininsabbiabile, dai poteri forti, da tutte le caste che affliggono il Bel Paese. E sono veramente tante.
Ma lo vogliono soprattutto i partiti. Primi fra tutti il Partito Democratico che deve fare i conti sia all’esterno con una sinistra radicale che ha dimostrato l’incapacità sia di governare sia di essere realmente sinistra, sia al suo interno. Non è certo un caso se Veltroni, spiazzando un po’ tutti all’interno della compagine che guida da pochi mesi, ha affermato senza consultarsi con nessuno che il Pd correrà da solo alle prossime elezioni. No non è per niente un caso. In politica i “casi” non esistono e nemmeno le coincidenze. Veltroni sta combattendo una durissima battaglia all’interno della neo formazione che lo contrappone a Rutelli, Bindi ma, soprattutto, a Massimo D’Alema il vero trionfatore in questo caos generale interno al centrosinistra. D’Alema è colui che controlla la maggior parte dei delegati ed è per questo che Veltroni il kennediano africano di Roma si guarda bene dal convocare l’Assemblea costituente del Pd. Sa che ne uscirebbe con le ossa rotte e con una leadership traballante. Unica soluzione possibile andare al voto, soprattutto con il “porcellum”. In questo modo riuscirebbe a piazzare molti dei suoi uomini in Parlamento, recupererebbe qualche voto staccandosi dalla sinistra massimalista e, soprattutto, consegnerebbe al centro destra un Paese a pezzi lasciando la patata bollente nelle mani di Berlusconi. Un affare non da poco. Nel frattempo avrebbe il tempo di serrare le fila e contrastare l’inevitabile notte dei lunghi coltelli che ormai si profila all’orizzonte, sia all’interno del Pd sia con la sinistra massimalista.
Un eventuale caduta del governo gioverebbe poi a tutti i piccoli partiti, compresa Rifondazione comunista che deve fare i conti con tutto ciò che è sorto alla sua sinistra, che avrebbero l’opportunità di ottenere parlamentari e di andare avanti ancora per una legislature. In fondo, così facendo, il voto referendario si sposterebbe di un anno e ci sarebbe quindi il tempo di varare una legge elettorale migliore del “porcellum”. Lo sa Veltroni, lo sa Berlusconi, lo sanno Fini e Casini, Giordano e Di Pietro. Lo sanno tutti. Ed è per questo che, con molta probabilità, il governo cadrà.
E Prodi non può nemmeno pensare di salvarsi ponendo la fiducia su Pecoraro Scanio perché se così fosse la situazione sociale e politica diverrebbe ancor più insostenibile. Un atto del genere sarebbe il viatico alla discesa in piazza di tutto il centro destra e non solo.
Insomma, sembra proprio che il governo sia giunto sull’orlo del precipizio, senza spallate. Ci pensano da soli a farsi del male dopo aver fatto tanto male all’Italia.
Quindi al voto. Senza indugio alcuno. Gli italiani sono stanchi e, soprattutto, hanno capito l’errore commesso. Siamo ancora in tempo per rialzarci. Ma il tempo è tiranno e ne resta ben poco.
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di Giuseppe Manfridi de Il Romanista
Domenica sera, al termine della sua imperiosa prova contro il Parma, l'Inter ha perso lo scudetto. Definitivamente e senza più possibilità di appello. Sia chiaro: io per scudetto intendo quello vero. Quello meritato da chi arriva primo perché più forte degli altri, e non invece quel triangoletto ovoloide di stoffa che chiunque, se gli va, può cucirsi sulla maglia, sulla giacca o sul pigiama. Io pure, se mi gira, piglio e cucio. Facilissimo. Si prende una strisciolina rossa, una verde, una bianca, ci si rifornisce di ago e filo, e il gioco è fatto. Sembra che l'orgasmo nel praticare il gesto reiterato della mano che trafigge il tessuto nell'imbastire i bordi procuri piaceri irrinunciabili. Tant'è che anche quest'anno, dopo averci preso gusto mercè una serie di circostanze fortuite congiunte all'obiettiva pesantezza del soldo, gli ambrosiani non sapranno trattenersi dalla smania di fare i ‘tricoteurs' (leggi:lavoratori a maglia), come già gli è avvenuto l'anno passato e due anni fa, quando addirittura non si vergognarono nell'esibire come proprio un bottino trafugato da altri a spese di altri ancora. L'abbiamo detto: basta cucire! E così ce li siamo ritrovati a sgambettare in giro per tutta Europa orgogliosi di quella raccapricciante effige che solo significava: si è consumato un malaffare, e in tribunale ho vinto io!
Era già da qualche tempo che andavo maturando il sospetto di un'Inter immeritevole di essere nell'iperuranio in cui il villaggione mediatico nostrano ama vederla come una superstar del calcio in particolare e dello sport in senso lato. E difatti! Dici Inter e dici l'Invincibile, la Superpotente. D'altronde, quel che il villaggione dice, diventa legge, regola di vita. Motivo per cui, come non inchinarsi reverenti dinanzi all'emblema di un collettivo in cui la sovrabbondanza dei geni singoli è stata fusa dalla sapienza di un ormai edotto Mancini in una magnifica, inscindibile entità? Si compongono per questa squadra poemi pjndarici. Discuterne la forza e la bellezza è diventato un tabù nazionale. Guai solo a provarci! Si farebbe la parte dei livorosi mentecatti. A questo punto, nel segno di cotanta superiorità, è logico che i vari rigoretti dispensati per spianare la strada a vittorie comunque certe, e, per rinforzo, una spruzzata di porcherie combinate ai danni dell'unica rivale (ah, l'indimenticabile Rizzolo!) assumano la rilevanza di inezie da tenere in nessun conto. Piccoli, doverosi omaggi alla potenza del munifico sovrano.
Nossignori! Per motivi a me ignoti si è stabilito che questo campionato dovesse nascere cadavere, e, soprattutto, che tale si dimostrasse sin da subito. Lotte al vertice? Se coivolgono la Roma, meglio evitarle. Qui bisogna spianare la strada in fretta e furia al ricostituirsi del solito tripolio: è di questo che c'è una fame sconsiderata. Guardare la Domenica Sportiva per crederci. Una volta tanto, dopo l'indecenza del 3-2 inscenato a San Siro, ho voluto impormi un simile sacrificio. Ebbene, ho avuto l'impressione di essere precipitato negli anni Settanta, quando mi toccava sbirciare i miei adorati colori giallorossi in bianco e nero sul far dell'alba, col volume al minimo per non farmi sentire dai miei che già mi credevano addormentato da ore. Ma quella era una squadra che dalla sua non aveva certo la forza dei risultati. Possibile che oggi si abbia l'impudenza di anteporle una Juve che è cinque punti dietro di noi, un Milan che a stento si va trascinando nella parte sinistra della classifica, e un Napoli-Lazio che fa audience solo per la volgarità di De Laurentis? Possibile che quel bel tomo testaccino di Ranieri (romanista infervorato solo quando anelava a sedere sulla nostra panchina) possa dire cose del tipo: «Non siamo ancora all'altezza delle grandi. Inter e Milan sono un'altra cosa!». Un'affermazione che è un manifesto programmatico dell'immediato futuro. Ci è toccato per decenni, e tutto intorno ci avverte che la giostra prediletta dai pulpiti del villaggione sta per ricominciare. Bene, d'accordo, andiamo avanti così: dispensando scudetti che sono solo questione di piccola sartoria. Ago e filo. Non serve altro.
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Poverini i nerazzurri! Sono irritati per gli accostamenti a Moggi ed alla Juventus che rubava tutto il rubabile! Moratti ieri ha disertato il consiglio Figc, poi però ha stanziato i soldi per il grande slam...
Intanto lo ribadiamo: il campionato è falsato e l'Inter, Nouvelle Madame, è in testa alla classifica senza merito, pur avendo una squadra zeppa di campioni!
Ecco i 10 favori all'Inter ed i punti che le sono stati regalati dagli arbitri!
2a giornata: Empoli-Inter 0-2
Fuorigioco non fischiato a Ibra, che segna. Diciamo che l'Inter avrebbe vinto lo stesso.
3a giornata: Inter-Catania 2-0
Primo gol dell'Inter viziato da un "mani" di Adriano. Ma anche qui, diciamo che l'Inter avrebbe vinto lo stesso.
4a giornata: Livorno-Inter 2-2
Rigore all'Inter sullo 0-0. Un punto regalato all'Inter.
11a giornata: Juve-Inter 1-1
Non concesso rigore alla Juve. Un punto regalato all'Inter, e sono 2.
12a giornata: Inter-Lazio 3-0
Rigore all'Inter sullo 0-0. Come per Empoli e Catania, diciamo che qui l'Inter avrebbe vinto lo stesso e che prima o poi avrebbe segnato il vantaggio.
13a giornata: Inter-Atalanta 3-1
Fallo di Cruz nel vantaggio interista. Stesso discorso della partita con la Lazio.
15a giornata: Inter-Torino 4-0
Rigore all'Inter sullo 0-0. Ed anche qui, stesso discorso delle partite con Lazio e Atalanta; facciamo che avrebbero vinto lo stesso, così non esageriamo.
17a giornata: Inter-Milan 2-1
Rigore non dato al Milan. Qui sono 2 i punti regalati all'Inter, che avrebbe pareggiato il derby. E sono 4.
18a giornata: Siena-Inter 2-3
Rigore non dato al Siena, rigore inesistente dato all'Inter. Altri 2 punti rubati, e sono 6, perchè qui l'Inter, tra rigore regalato ricevuto in omaggio dall'arbitro e rigore negato al Siena, al massimo avrebbe pareggiato.
19a giornata: Inter-Parma 3-2
Rigore inesistente dato all'Inter. E qui la prodezza finale! 3 punti rubati dall'Inter, che senza il rigore regalato all'89° che gli ha permesso di pareggiare, non avrebbero neanche pareggiato.
Quindi, fatevi due conti ed ecco qui che la reale classifica dell'Inter-stellare, per quel che ha fatto vedere in campo, è di 40 punti. Con i punti rubati alla Roma, 2 a partita nelle gare con Torino, Empoli, Livorno e Fiorentina, ecco che la reale classifica del campionato, per quel che le due squadre hanno prodotto in campo è Roma 50, Inter 40! Qual'è la squadra stellare??? BUFFONI!
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Inviato da: IOXTEFOREVER
il 13/11/2009 alle 02:46
Inviato da: lolita_72gc
il 08/10/2009 alle 14:57
Inviato da: Solo_Camo
il 27/09/2009 alle 15:13
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il 08/07/2009 alle 11:25
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il 21/06/2009 alle 17:15