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CIAO GABBO... ONORE!
"Si può morire così, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi".
Dall'omelia pronunciata da Don Paolo Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri.
In memoria di Gabbo, fratello di questa Urbe Immortale... al di là dei colori
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Viene dopo tante finte battaglie, il giorno in cui c'è da fare sul serio, e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali:
avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi. Essi ebbero la fortuna di non fare carriera, anzi di non volerla fare, di non smarrire le proprie virtù nel frastuono degli elogi mentiti e dei battimani convenzionali.
Essi ebbero la fortuna di assaporare amarezze sane, ire sane, conoscere lunghi silenzi, sacrifici ostinati e senza lacrime, solitudini di pietra, amicizie non sottoposte all'utile e non imperniate sull'intrigo.
Berto Ricci
KAISERSLAUTERN, 26 GIUGNO 2006:
Lettera della squadra al Presidente Sensi
Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.
Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.
Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno
Serie A: 18^ Giornata:
Chievo-Inter
Atalanta-Napoli
Bari-Udinese
Cagliari-Roma
Catania-Bologna
Lazio-Livorno
Parma-Juventus
Sampdoria-Palermo
Siena-Fiorentina
Milan-Genoa
Classifica:
- Inter 39
- Milan* 31
- Juventus 30
- Roma 28
- Parma 28
- Napoli 27
- Palermo 26
- Sampdoria 25
- Bari* 24
- Chievo 24
- Fiorentina* 24
- Genoa* 24
- Cagliari* 23
- Udinese* 18
- Livorno 18
- Bologna* 16
- 16
- Atalanta* 13
- Catania 12
- Siena 12
* una partita in meno
Marcatori Giallorossi in Campionato
9 reti: Totti.
4 reti: De Rossi.
3 reti: Vucinic.
2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.
1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.
Giudice Sportivo
Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:
€ 77.000,00
Squalificati per la prossima gara di campionato:
Espulsi nell'ultima partita:
5 ammonizioni.
De Rossi.
4 ammonizioni:
Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.
3 ammonizioni (in diffida):
Totti.
2 ammonizioni:
Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.
1 ammonizione:
Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.
Prossime gare AS Roma
6 gennaio, 18^ giornata:
-
9 gennaio, 19^ giornata:
-
12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:
-
Europa League
Sedicesimi di Finale:
Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)
Marcatori giallorossi in Europa League:
11 reti: Totti.
3 reti: Menez, Okaka, Cerci.
2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.
1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.
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Messaggi del 14/05/2008
La conferenza stampa a Trigoria di Cicero Joao De Cezare, per tutti Cicinho. Il difensore della Roma parla a quattro giorni dalla sfida di Catania, valevole per la trentottesima giornata di campionato, ma soprattutto per lo scudetto.
Che stagione è stata questa per voi?
Abbiamo fatto molto, abbiamo fatto vedere che siamo un gruppo forte unito e concentrato. Ora abbiamo ottime speranze per le prossime due partite, peccato non essere andati molto avanti in Champions League.
Domenica andrete a Catania senza tifosi. Come state vivendo questo sogno tricolore?
Lo sto vivendo con molta ansia, nell'attesa che arrivi subito domenica. Dobbiamo conquistare subito questo campionato. Anche se non ci saranno tifosi, se dovesse andare come speriamo, sono sicuro che al ritorno qualcuno ci aspetterà a Fiumicino.
Ora hai conquistato tutti a Roma. Come stai vivendo questo momento?
Ho vissuto tranquillamente questa trasformazione. Mi considero un calciatore normale, non sono né Maradona, né Pelè. La mia condizione fisica non mi soddisfa, ma con il lavoro assiduo potrò migliorare.
Come vi sta preparando Spalletti per la partita di domenica?
Non è cambiato niente, il mister ci dice di lavorare come abbiamo fatto fino ad oggi. Se siamo arrivati fino a qui è perché abbiamo lavorato tanto e siamo stati sempre concentrati.
E l'Inter come sta vivendo questo momento, a tuo avviso?
Io non so che passa per la mente dei calciatori dell'Inter, so che loro avranno pressione e la stanno subendo. A livello psicologico per loro è molto difficile, noi siamo molto tranquilli e meglio di loro.
Sono salite le vostre percentuali di vittoriae diminuite le loro?
La percentuale loro continua ad essere maggiore, il risultato dipende solo da loro, sicuramente la nostra è aumentata.
Chi lo vince questo scudetto?
La Roma, sicuro. Non credo che se lo vincessimo noi sarebbe lo scudetto della giustizia, loro sono comunque una grandissima squadra. Ma noi lo meritiamo, sono tanti anni che non accade, speriamo di farcela.
Quanto vi mancheranno i tifosi se non potranno seguirvi domenica?
Ci mancheranno tantissimo. Se ci fosse possibilità per loro, riempirebbero lo stadio. Noi ci possiamo augurare solo un passo falso dell'Inter e di vincere a Catania. Se accadesse, faremmo felici i tifosi della città e del mondo.
Sei cresciuto a Roma? E sai cosa succede in questa città quando si vince?
La mia crescita è aumentata da quando sono qui, rispetto a Madrid e sono molto contento. Poi ho grande curiosità di sapere cosa succederà a Roma se arriverà questa vittoria. Mi raccontano, i vicini di casa di Casalpalocco, che quando c'erano Batistuta e Delvecchio la gente stava davanti casa loro a festeggiare. Speriamo accada lo stesso.
Ci sono analogie tra il finale di campionato di quest'anno e quello della Liga dello scorso anno?
Sì, ci sono delle analogie, ma non è stato deciso tutto all'ultima giornata come accadrà quest'anno.
Dal punto di vista ambientale, temete la trasferta di Catania?
Sono due partite molto simili, con due squadre che lottano per non retrocedere. Saranno due partite viste da tutti in televisione, non credo ci saranno problemi tra tifoserie.
Ti senti di mandare un messaggio ai tifosi romanisti in italiano?
Parlo poco italiano, sicuro che la Roma vince lo scudetto. Va bene?
Gli interisti andranno a Parma, i romanisti non andranno a Catania. Sei d'accordo?
Come ho detto prima, ci sarebbe piaciuto moltissimo avere la tifoseria. Sicuramente ci sarà una festa dopo la partita.
Totti come sta caricando l'ambiente?
Lui è un calciatore che ci manca tantissimo, ci piacerebbe se potesse scendere in campo con noi. Lui vincerà con noi, soprattutto per l'importanza e la storia nella Roma.
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«Anche Rosella Sensi mi ha chiesto condizioni paritarie per le due tifoserie». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, stamattina a Radio 24 riferendosi alla partita di calcio Catania-Roma che potrebbe essere decisiva per l'assegnazione dello scudetto. «Sono in contatto con le autorità di Catania - ha proseguito Alemanno - ma non mi posso sostituire alle forze ordine. Decideranno i prefetti». Alemanno, intervenuto poi a Centro Suono Sport ha aggiunto che non disporrà maxischermi nelle piazze della Capitale: "Mi è stato detto dai tifosi che portano jella - ha osservato - non li metteremo".
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La palla avvelenata della decisione finale sulle trasferte dei tifosi nell'ultima giornata di campionato passa nelle mani del prefetto di Parma. La riunione d'urgenza dell'Osservatorio del Viminale, con le componenti sportive che hanno ribadito la richiesta di par condicio tra tifosi interisti e romanisti (ai quali è stata vietato ieri di andare a Catania), ha infatti stabilito che la scelta definitiva spetta al responsabile della prefettura della città emiliana. Dovrà esprimersi «tra oggi e domani».
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Da ieri John Elkann è presidente della finanziaria che controlla la Fiat e le altre partecipate del gruppo, tra le quali la Juve. «Verranno fatti i migliori acquisti con le risorse disponibili - puntualizza John Elkann appena insediatosi sulla poltrona che fu del nonno -. Maggiori spese non significano automaticamente maggiori vittorie. Sono tanti i campioni per i quali farei una follia, ma preferiamo puntare su giocatori italiani e giovani, come il grande Giovinco: vedremo poi se arriverà già quest'anno». «Blanc, che gode della nostra piena fiducia, in questi giorni è molto impegnato sul mercato: per Amauri siamo ottimisti».«Le risorse sono state messe a disposizione, abbiamo mantenuto le promesse - prosegue il nuovo presidente della Ifil che una volta di più nega l'intenzione di cedere la società -. Tenuto conto di dove eravamo due anni fa, ora si tratta di tenere quest'andatura. Gli obiettivi ci sono e uno è giocare sempre in Champions League. Ci siamo qualificati arrivando terzi, anche se tutti speravamo nel secondo posto. Ma va bene così: lotteremo per lo scudetto la prossima stagione, perché è quello l'obiettivo più importante e dobbiamo riuscire a vincerlo. Per quest'anno, invece, come tanti altri, sarei contento se andasse alla Roma».
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"No, così non va. E' la sconfitta del calcio. Spero in un ribaltamento della decisione. Perché diventi quella più giusta e più logica. Questa è la domenica ideale per aprire le porte, non per chiuderle". La posizione della Roma è nella semplicità di Bruno Conti, direttore tecnico della Roma, in una dichiarazione resa al Messaggero.
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Si va avanti con la scaramanzia in casa giallorossa. E Francesco Totti, capitano non giocatore in questo finale di stagione, non può tirarsi indietro. Anzi, che lo scudetto andrà all'Inter lo dice e lo ripete da parecchi giorni. Un ritornello scaramantico che è diventato un leit motiv a Trigoria. Tutti allineati e coperti, da Spalletti in giù. Il tecnico dopo la gara con l'Atalanta ha parlato di possibilità di vincere lo scudetto salite dall'uno al due per cento, Aquilani ha fatto eco alle dichiarazioni dei giorni scorsi del capitano. «Totti ha ragione, l'Inter vincerà sicuramente. Loro hanno tantissime probabilità in più rispetto a noi». E così via. Ieri è toccato di nuovo al capitano proseguire nel giochetto dell'Inter sicura vincitrice del tricolore. «Abbiamo un'altra piccola possibilità- ha detto Totti a Sky tg 24 - tutta la squadra credeva alla rimonta anche quando c'erano 11 punti di distacco. Ora che siamo a meno uno ci crediamo, ma vinceranno sicuramente loro». Francesco non ha ancora deciso se seguire o meno la Roma a Catania. «Non so se andrò a Catania o meno, valuterò in questi giorni, però finora anche senza di me si sono comportati bene». Anche in questa scelta potrebbe esserci una forte componente scaramantica. «La scaramanzia è l'unica arma in più adesso». Se il tricolore dovesse finire all'Inter, comunque, rimarrebbe la soddisfazione di aver conquistato un altro titolo, puramente morale. Quello del bel gioco. «Non so se l'Inter è più della Roma, perchè i numeri dicono che abbiamo fatto lo stesso percorso ma loro hanno un pareggio in più di noi. Però noi abbiamo espresso il miglior calcio, in Italia e in Europa. Ora sono davanti loro, se dovessero vincere li applaudiremo». Il recupero procede a tempo di record e Totti potrebbe tornare proprio contro i nerazzurri in Supercoppa, la prima partita della prossima stagione. Gara che si giocherà a Milano se lo scudetto andrà all'Inter, a Roma se lo scudetto finirà ai giallorossi. Anche in questo caso, però, Francesco è scaramantico. «Spero di tornare per la Supercoppa, a Roma o a Milano. Dipende da come va domenica, ma sarà sicuramente a Milano...». In caso contrario Francesco sarà ospite di Fiorello a Viva Radio 2 . Fiorello, tifoso interista, ha raccontato di aver scommesso sullo scudetto con il capitano della Roma: «Se la Roma vincerà lo scudetto, Totti e Vito Scala verrranno ospiti in studio e io dovrò cantare per loro Grazie Roma. Ma se vincerà l'Inter, allora Totti dovrà venire a cantare Oh mia bela Madunina».
Leggermente controcorrente rispetto ai compagni di squadra, Philippe Mexes, intervenuto ieri sera alla festa per i 37 anni dell'AIRC. «Sperare non costa niente - le sue parole - noi dobbiamo continuare come abbiamo fatto finora e speriamo di fare una bella sorpresa a quelli che avevano detto che lo avevamo già perso. Speriamo di tornare con un bel regalo».
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La Roma che si avvicina alla decisiva gara di campionato con il Catania, ancora non sa se per quella sfida Juan sarà della partita. Nella seduta svolta ieri, dopo aver effettuato il riscaldamento con il resto dei compagni, il brasiliano ha lavorato a parte, iniziando una serie di giri di campo insieme a Paolo Bertelli. Una situazione, questa, che al momento appare in una fase di stallo, visto che l'ultimo allenamento completo realizzato dal brasiliano risale al 26 aprile scorso. Quella attuale, per Juan, non è stata una stagione propriamente fortunata dal punto di vista fisico, anche perché a causa della Coppa America non ha potuto svolgere una preparazione atletica adeguata nel corso dell'estate. E proprio durante l'estate sono cominciati i suoi primi guai, ovvero una lesione ai flessori della coscia destra accusato nel riscaldamento dell'amichevole tra Roma e Juve (datata 11 agosto). Quindi il suo ko più grave, ovvero la lesione di secondo grado al collo del piede destro con infrazione dell'apice peroneale, rimediato nel match di Coppa Italia con il Torino (del 16 gennaio), che lo ha tenuto fuori per circa un mese, il tempo di tornare nella gara interna di Champions con il Real e subire un trauma contusivo alla caviglia destra ad opera di Sergio Ramos. Poi nuovo stop, subito nel derby, sempre nella stessa zona del precedente infortunio, che lo ha visto tornare in campo per pochi minuti nella gara con il Genoa del 4 aprile, ma solamente quindici giorni dopo, ovvero in Roma-Livorno, dal primo minuto (anche perché a mettere i bastoni tra le ruote c'è stato anche un problema nel riscaldamento prima della gara con l'Udinese).
Si è arrivati quindi alla stretta attualità ed in particolare al colpo subito sotto al ginocchio, con conseguente infiammazione del tendine, nella gara di campionato con il Torino, che sino ad oggi ha messo Juan ko. Una situazione da valutare nei prossimi giorni e che comunque non mette troppo in allarme il Dottor. Brozzi, intervenuto ai microfoni di Sky per fare un punto sulla situazione degli indisponibili: «Abbiamo da gestire vari infortuni, ma per fortuna solo di origine infiammatoria. Niente di particolare. Ritengo che nel corso dei prossimi giorni dovremmo recuperare quasi tutti. Non c'è, ad oggi, nessuna situazione di allarme. Solo Ferrari sta facendo questo percorso riabilitativo, tutti gli altri sono a posto». Dovrebbe esserci dunque il via libera sia per Perrotta e Mexes, fermatisi contro l'Atalanta, che per Vucinic e Giuly non andati oltre del differenziato nell'allenamento svolto ieri. Per quanto riguarda Ferrari, che dalle parole del medico sociale giallorosso appare un po' più indietro rispetto agli altri, va detto comunque che per quanto si vede dal campo il recupero dall'artoscopia diagnostica al ginocchio sinistro appare a buon punto, considerando che, dal 9 maggio, svolge ormai allenamenti completi con il gruppo. Perciò, una sua eventuale convocazione con il Catania, non potrebbe essere così peregrina.
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Dalla Sicilia Prefetto e Questore avvisano il Viminale: «Non mandateci i romanisti». L'Osservatorio non chiude ancora il settore ospiti, rinvia a domani la decisione ma permette agli interisti di andare a Parma. Matarrese s'infuria: «Date l'ok anche ai tifosi giallorossi o romperemo i rapporti». Alemanno: «Sto contattando le istituzioni catanesi per risolvere il problema». Panucci: «Per noi è penalizzante». Maria Sensi: «Avessi un figlio, non lo manderei»
Totti insiste: «Noi giochiamo meglio. Ma vinceranno sicuramente loro». Mexes un pensiero ce lo fa: «Speriamo di fare una sorpresa a qualcuno». A 25 anni dal giro d'onore col Torino i romanisti dell'83 ci credono: «Si può, l'Inter è nervosa e ha tanta pressione addosso». Intanto a Trigoria è iniziato il conto alla rovescia per la gara di domenica. Juan ci prova, ma è ancora in dubbio. Problemi per Giuly, Vucinic, Perrotta e Mexes. Ma per Brozzi sono tutti recuperabili.
Ancora 24 ore. Se entro domani Lega Calcio e Campidoglio non saranno riusciti a convincere «con argomentazioni serie» il prefetto di Catania, Giovanni Finazzo, i tifosi della Roma non potranno andare in trasferta al Massimino domenica. Mentre gli interisti saranno liberi di andare a Parma, in ogni caso. Questa è la posizione dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive.
A Trigoria alza la voce Christian Panucci: «Vietare la trasferta è penalizzante non solo per noi. Ma anche per i nostri tifosi, a cui sarebbe negata la possibilità di fare festa». Della stessa opinione è Philippe Mexes: «Certo che ci servono i tifosi, sono importantissimi. Senza, ci sarebbe disparità con l'Inter, anche se in campo ci andiamo noi». La moglie del presidente Franco Sensi, la signora Maria, teme invece per l'incolumità dei romanisti: «Sono combattuta, ho paura che ci possano essere dei problemi. Se avessi un figlio, non lo manderei a Catania». Mentre Luciano Spalletti non vorrebbe rinunciare alla presenza dei tifosi giallorossi: «Stateci ancora vicini per una decina di giorni, abbiamo bisogno del vostro calore, come avete fatto in questo periodo».
11.30 Si riunisce l'Osservatorio. A sorpresa, non sono presenti le società. Roma, Inter, Parma e Catania non sono state più invitate. A rappresentarle ci pensa la Lega.
11.46 Sulle colonne del quotidiano La Sicilia il Prefetto interviene in tackle : «È una cosa che non diciamo con piacere, ma non ci pare opportuno che venga consentito ai tifosi romanisti di venire a Catania per la partita. A nostro parere ci sono dei rischi. Non dimentichiamo la ruggine che c'è tra le opposte tifoserie e i segnali che percepiamo».
14.00 La riunione dell'Osservatorio è agli sgoccioli quando un'Ansa semina il panico: «L'Osservatorio ha deciso, sì agli interisti a Parma, no ai romanisti a Catania»
14.20 Le altre agenzie seguono l'Ansa . Manca ancora, però, il comunicato dell'Osservatorio.
14.28 Il Questore di Catania, Michele Capomacchia, plaude al parere dell'Osservatorio: «Una decisione che rende meno impegnativi i problemi di ordine pubblico domenica, ma bisognerà comunque tenere alta l'attenzione, perché ci sono grandi aspettative da parte dei tifosi etnei».
15.21 Nota del Viminale: «Sono state invitate le Autorità provinciali di pubblica sicurezza (Prefetti e Questori, ndr) di Catania, Roma, Lecce, Verona e Perugia ad adottare ogni iniziativa ritenuta necessaria in vista delle partite del week end». L'Osservatorio non chiude i settori ospiti: «È stato deciso di invitare le Autorità provinciali di pubblica sicurezza ad adottare ogni iniziativa ritenuta necessaria, anche esaminando l'opportunità di disporre limitazioni nella vendita dei tagliandi ai tifosi ospiti per le partite Catania-Roma, Lazio-Napoli, Lecce-Bari, Verona Hellas-Pro Patria, Chievo Verona-Vicenza e Perugia-Ancona». Traduzione: Ferlizzi suggerisce ai Prefetti di limitare la vendita dei biglietti, permettendo ai tifosi di andare in trasferta. Il Viminale rimanda la decisione finale alla riunione di domani: «L'Osservatorio rimarrà convocato in seduta permanente sino alla conclusione del campionato, pronto ad assumere ogni ulteriore indicazione dovesse rendersi necessaria». Una via d'uscita per evitare provvedimenti drastici.
15.29 Il Verde Paolo Cento, presidente del RC Montecitorio, non ci sta: «La decisione di vietare la trasferta dei tifosi romanisti a Catania è incomprensibile e di fatto penalizza la Roma, che non potrà essere sostenuta dai propri tifosi nella partita decisiva».
15.33 Ferlizzi esce dalla riunione, i giornalisti gli strappano poche battute: «Al momento per i romanisti non ci sarà la possibilità di seguire la squadra a Catania, mentre per quanto riguarda Parma-Inter è una gara che non ha la pericolosità per la quale si possa bloccare la tifoseria nerazzurra. Il tavolo non è ancora sciolto, siamo aperti ad altri significativi contributi per vedere se sarà possibile tornare sulla decisione presa (sulla carta, nessuna, ndr ). Giovedì (domani, ndr ) infatti ci sarà una nuova riunione dell'Osservatorio».
15.34 Quasi contemporaneamente a Ferlizzi parla il Prefetto di Catania: «Sportivamente parlando, è un peccato. Ma c'era la reale possibilità di scontri. Abbiamo registrato un'aria di forte tensione che era foriera di possibili scontri tra i tifosi perché alcuni ricordi sono ancora troppo recenti. Speriamo che domenica sia soltanto una giornata di sano sport e che si possa festeggiare tutti insieme».
15.42 L'ad del Catania, Pietro Lo Monaco, commenta: «Il divieto ai tifosi della Roma di venire a Catania domenica, sportivamente, mi dispiace molto, ma credo che alla fine sia ininfluente. La gara che vale una stagione si giocherà in campo».
15.45 Da Milano irrompe Matarrese: «I tifosi della Roma devono poter andare a Catania, questo è il calcio che vogliamo. Non accettiamo disparità. Non vorrei rompere i rapporti con l'Osservatorio. Nessuno mette in dubbio le difficoltà di ordine pubblico, ma vanno governate: le forze dell'ordine hanno la forza (testuale, ndr ) per farlo». Poi il presidente si calma e precisa: «Un finale così entusiasmante lo auspicavamo e non vorremmo che venisse rovinato dall'assenza dei tifosi».
15.48 Il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, è soddisfatto: «È chiaro che è sempre e comunque una privazione, ma ci sono queste regole che noi, come tifoseria, abbiamo forse subìto più di ogni altro. Ma non penso che la presenza di 1.000-1.200 romanisti, quanti al massimo ne sarebbero potuti venire, avrebbe potuto alterare la partita e influire più di tanto».
16.41 Si fa sentire anche il deputato Udc, Luciano Ciocchetti: «Negare ai tifosi della Roma la possibilità di andare a vedere la partita che potrebbe, al termine di una stagione esaltante, valere lo scudetto, mortifica un'intera tifoseria e una città intera».
20.50 Il presidente dell'Utr, Fabrizio Grassetti, è deluso: «È la solita decisione dell'Osservatorio, c'è una mancanza assoluta di sensibilità. In uno Stato di diritto non si deve cedere ai teppisti. Dovrebbe essere consentito ai romanisti di andare in trasferta. Non si capisce perché si debbano fare due pesi e due misure per Parma e Catania».
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