Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 25/05/2008

Soros sta per decidere...

Post n°1726 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Urbe_immortale

Domani si dovrebbe sapere chi sarà il futuro proprietario dell’As Roma. Tutto è nelle mani di George Soros. L’accordo tra i suoi advisor e Banca Unicredit, che, constatata l’impossibilità per i Sensi di rispettare il piano di rientro del debito (377 milioni di euro) sottoscritto dal CdA di Banca di Roma a novembre, ha preso in mano la situazione dopo aver raccolto la disponibilità dei Sensi a cedere la società, è stato sostanzialmente raggiunto. Le condizioni sarebbero più o meno quelle su cui l’operazione si arenò lo scorso 18 aprile, di fronte all’improbabile offerta araba che l’avvocato Gian Roberto De Giovanni disse di avere in mano. Soros dovrebbe versare 210 milioni (compresa buonuscita) per il 66% del pacchetto azionario della società. Poi partirebbe l’Opa, con l’intento di rastrellare tutte le azioni e forse togliere il club dalla borsa.

Ma il magnate americano è ancora d’accordo? Di sicuro non prese bene (eufemismo) ciò che accadde il 18 aprile e, pur essendo stato informato dalla Inner Circle Sports, la merchant bank che lo rappresenta, non ha ancora deciso se investire una piccola parte del suo immenso patrimonio nell’As Roma.

L’attesa non durerà molto. Forse già domani il finanziere di origine ungherese scioglierà le sue riserve, in un senso o in un altro. D’altronde, Soros conosce perfettamente i costi che dovrà affrontare e le potenzialità di guadagno dell’operazione. La Inner Circle Sports ci lavora da tempo (pagata proprio dallo stesso Soros) e chi ha visto il piano lo ha già definito serio, ambizioso e rispettoso del ruolo svolto nella storia del club dai Sensi, anche se sul futuro assetto societario c’è ancora qualcosa da chiarire. Per parlarne martedì arriverà in Italia l’avvocato Joe Tacopina, per il quale si è parlato di una possibile posizione di rilievo nell’organigramma. Il progetto, comunque, è pronto: sponsor tecnico di livello mondiale, campus e punti vendita in tutto il mondo, stadio di proprietà e naturalmente una squadra di primo livello.

Ieri intanto è arrivato un nuovo comunicato di ItalPetroli, diffuso attraverso il sito ufficiale della Roma. Nel testo la holding «precisa ancora una volta di non aver ricevuto, nè direttamente nè indirettamente alcuna manifestazione di interesse o offerta relativa all’acquisizione della propria partecipazione di controllo in AS Roma». Vero, perché la situazione è in mano soprattutto a Unicredit. Il comunicato prosegue precisando che non «è in corso alcun processo volto alla dismissione» della Roma. Ma la stessa formula fu utilizzata altre volte, il 21 e il 22 aprile in particolare, e le operazioni sono andate avanti. Infine, ItalPetroli precisa che «non è previsto alcun incontro tra i propri rappresentanti e quelli di Inner Circle Sports finalizzato alla sottoscrizione di un accordo per la cessione del pacchetto azionario AS Roma; le notizie diffuse devono ritenersi quindi non corrette e prive di ogni fondamento». Vero, perché gli incontri e i contatti importanti ci sono già stati e hanno coinvolto Unicredit. E, soprattutto, ora non è più tempo di incontri. E’ tempo di risposte. Tra oggi e domani si attende quella di George Soros. Decisiva.

 
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Mexes: "Daremo sempre il massimo per alzare altri trofei!"

Post n°1725 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Urbe_immortale

Contro ogni scaramanzia, la festa era iniziata già a partita in corso, quando Totti, Ferrari e Taddei erano scesi dietro la panchina per prepararsi al cerimoniale di premiazione. Ridacchiava il Capitano, con tutto che il siluro all'incrocio di Pelé aveva già ridato il giusto pathos al finale di gara, vanificando il raddoppio di Perrotta. Una ventina di minuti dopo, a festa in corso, hanno faticato a intervistarlo, circondato da bambini, fotografi e compagni: l'amico preparatore Vito Scala per festeggiare ha strattonato persino Enrico Varriale, non propriamente un tifoso romanista, c'è voluto un buon minutino di allegro caos in diretta nazionale per far partire il collegamento. «Vincere qui in casa è una cosa bellissima - commenta il Capitano - è la prima volta che succede, il nostro pubblico se lo merita. E anche la squadra, per la continuità nell'essere competitivi: abbiamo trovato davanti una squadra appena più forte di noi. Ma poco...». Una squadra che poi ha dovuto fare il corridoio d'onore, mettersi ai lati e stringere la mano ai vincitori: si temeva che ci fossero tensioni dopo l'epilogo del campionato, con relative polemiche a distanza, alla fine sorridevano tutti, persino gli interisti, che forse contavano di venire a fare i protagonisti e invece si sono adattati a fare i complimenti agli altri. Con Toldo su tutti, il più allegro, in mezzo a tanti ex compagni di nazionale, mentre Mancini, almeno una volta, si è dimostrato lungimirante, nell'annunciare già alla vigilia che non avrebbe parlato a prescindere dall'epilogo.

Un epilogo che, dopo le strette di mano ad un imbarazzatissimo presidente Napolitano, e la coppa consegnata da Matarrese ad un Totti capitano non giocatore, ha visto Rosella Sensi portata in trionfo sotto la Curva Sud, e Vucinic, quello che teoricamente è ancora mezzo del Lecce, impazzito di gioia correre sulla pista d'atletica al volante della macchinetta che serve a portare la barella fuori dal campo. Non riusciva neppure ad accenderla, si è fatto aiutare, e poi è partito, con a bordo Taddei e ancora Vito Scala: un paio di giri, poi è tornato alla base, non per fermarsi, ma per continuare, questa volta guidando con una mano sola, perché l'altra nel frattempo aveva preso la Coppa.

Mexes, quando è stato intervistato dalla Rai, era circondato da bambini in festa, uno spot vivente per il calcio. «Una gioia immensa vedere tutti questi bambini, senza di loro non siamo niente. Daremo il massimo per i nostri tifosi, per alzare ancora altri trofei, ma oggi, la cosa più bella è che non ci sono stati problemi in tribuna. Ho fatto il primo gol della stagione, che era anche l'ultimo, diciamo che ho chiuso bene. La nazionale? Io mi presento all'appuntamento, poi se mi diranno di andare in vacanza ci andrò».

In vacanza dopo una stagione strepitosa, come ha rivendicato anche Simone Perrotta, intervistato da Roma Channel. «Il campionato siamo stati a un passo dal vincerlo, in Champions siamo usciti contro i vincitori». La Coppa Italia invece a Trigoria ci è finita, anche grazie a un suo gol. «A momenti lo sbaglio...», chiude ridendo il Campione del Mondo, dopo aver ringraziato la famiglia Sensi («ci da dato tante soddisfazioni») e prima di rituffarsi nei festeggiamenti. Con le magliette celebrative, che pochi secondi dopo il fischio finale tutti i protagonisti avevano già indossato: al posto del nome c'era la data del trionfo, come numero il nove, quello delle Coppe Italia della società giallorossa. La Juventus è stata ripresa, da ieri nessuno ha vinto più della Roma. In attesa che appaia anche la prima stella.

 
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Dopo la Coppa, le Nazionali per 9 giallorossi

Post n°1724 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Urbe_immortale

La finale di Coppa Italia, l’ultimo sforzo prima del rompete le righe e delle meritate vacanze. Macché, per nove giocatori giallorossi la stagione 2007-2008 è ancora lontana dall’andare in archivio. Niente Roma, è vero, ma da oggi inizia il periodo delle nazionali. A partire dai “fantastici quattro” che rappresenteranno i nostri colori nell’Italia che va all’Europeo per provare a fare la storica doppietta dopo il Mondiale del 2006. De Rossi, Aquilani, Perrotta e Panucci: per loro non ci sarà neanche il tempo di rifiatare. Oggi alle ore 12 erano a Coverciano, insieme agli altri 20 preconvocati di Roberto Donadoni, per l’inizio del ritiro azzurro. E alle 17.30 di nuovo in campo, come se la partita di ieri si fosse giocata una settimana fa. Tre giorni di allenamenti, veri e non semplici sgambate, per evitare brutte sorprese (il ct dovrà decidere entro le 12 di mercoledì 28 quale sarà il giocatore “di troppo”, quello che resterà a casa, per poi consegnare all’Uefa la lista dei 23). Nessuno dei romanisti dovrebbe comunque essere a rischio esclusione, e così da giovedì inizierà la seconda parte dell’avventura con l’allenamento al Franchi in vista dell’amichevole del giorno seguente (venerdì alle 20.50, contro il Belgio). Poi un giorno di riposo, quasi due, perché i giocatori entro le 24 di domenica 1 giugno dovranno essere a Milano da dove il giorno dopo si imbarcheranno per Vienna e per il successivo trasferimento a Baden (che sarà per almeno due settimane “casa azzurri”). Lunedì 9 l’esordio contro l’Olanda, poi la Romania di Chivu (il 13) per chiudere il 17 con la Francia. E dopo? Impossibile dirlo ora.

Ma i “magnifici quattro” non sono gli unici a dover fare gli straordinari in una stagione già massacrante. Philippe Mexes, infatti, volerà subito a Tignes dove la Francia sta effettuando il suo ritiro. Per Phil saranno giorni importanti nei quali dovrà convincere l’antipatico Domenech, con il quale non ha un rapporto idilliaco, a inserirlo nel gruppo che andrà in Austria e Svizzera. E poi ci sono i brasiliani. Doni e Juan sono stati convocati da Carlos Dunga per la serie di partite che vedrà la Seleçao impegnata fino al 18 giugno. Prima le due amichevoli negli Stati Uniti contro Canada (il 31 maggio a Seattle) e Venezuela (il 6 giugno a Boston). Poi si farà sul serio con le gare di qualificazione al Mondiale 2010 (il 15 giugno col Paraguay e il 18 in casa contro l’Argentina a Belo Horizonte). Ancora un mese, poi, anche per loro, le vacanze. Forse, perché su Juan pesa l’onere-onore delle Olimpiadi. Potrebbe essere chiamato, potrebbe. Per la Roma non sarebbe una bella notizia.

Impegni meno gravosi, invece, per Vucinic e Antunes. Il portoghese è stato convocato dalla Under 21 del suo paese che giocherà da oggi al 31 maggio il "Torneo di Svezia" contro i pari età di Olanda, Francia e gli scandinavi padroni di casa. Per Mirko invece due amichevoli che il suo Montenegro giocherà contro Kazakhistan e Romania. E meno male che iniziavano le vacanze...

 
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Spalletti: "Facciamo bene e alziamo le coppe!"

Post n°1723 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Urbe_immortale

La Roma conquista la nona Coppa Italia della sua storia vincendo 2-1 la finale unica con l'Inter. Vantaggio giallorosso con uno straordinario gol di Mexes al 41' che, servito da calcio d'angolo da Pizarro, gira di prima intenzione sul primo palo, sorprendendo Toldo. Nella ripresa emozioni a non finire. Raddoppio di Perrotta al 54' servito da Vucinic. Ma l'Inter non sta a guardare e accorcia le distanze con Pelè al 60' (subentrato a Stankovic) con un bolide dal limite dell'area. I nerazzurri cercano il pareggio, colpiscono il palo con Burdisso, ma non lo trovano nonostante i 7 (!) minuti di recupero concessi da Morganti che voleva far pareggiare per forza i Ladroni!

E i ragazzi di Luciano Spalletti possono esultare. Così il tecnico giallorosso a fine partita alla Rai: "I ragazzi si sono dati battaglia fino all'ultimo minuto - le sue parole - ma le squadre sono state correttissime. Questo trofeo significa che lavoriamo in un certo modo, che la società è presente e crede in questo progetto, noi ci comportiamo bene e ci capita di alzare qualche coppetta. Il futuro del club? Bisognerebbe riuscire a migliorare sull'inglese, per ora ho dei problemi. Un confronto Roma-Inter? Si sa che in queste partite l'episodio può essere determinante, queste due squadre sono quelle che hanno esibito più valori e meritato serate come queste".

Commossa Rosella Sensi: "E' per il Presidente Franco Sensi questa vittoria importantissima, è meritata quanto lo scudetto. Il futuro societario? Ho già parlato per comunicati".

Poi Mexes, autore del primo gol giallorosso: "Ho fatto il primo della stagione e l'ultimo della stagione, ho chiuso bene l'anno".

Quindi Bruno Conti, direttore tecnico: "Un'annata incredibile di questi ragazzi, una vittoria importantissima. Lo scudetto lo ha meritato l'Inter, noi questo trofeo. Le voci su Soros? E' giusto abbracciare la famiglia Sensi, poi dipenderà da chi segue queste vicende prendere una decisione".

 
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Pradè: "Daje Roma! Daje!"

Post n°1722 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Urbe_immortale

Se la Roma è diventata una delle società più importanti d'Italia e d'Europa il merito è anche di un direttore sportivo come Daniele Pradè che in questi anni ha saputo far mercato tra mille difficoltà (budget ridotto, blocco della sessione estiva), ma con una grande sapienza calcistica: "Stagione importantissima - le sue parole a Roma Channel - siamo una società che lavora in gruppo e questa è la vittoria di tutti. Abbiamo fatto una grande stagione, potevamo vincere lo scudetto, non ci siamo riusciti e onore ai vincenti. Questo pubblico è una cosa particolare per chi è romano, te lo senti dentro. Dedichiamo la coppa al presidente, che è come se l'avessimo dedicata a tutti i tifosi romanisti. E' stata una partita vera, intensa, i calciatori avevano i crampi alla fine. Quest'anno abbiamo espresso bel calcio ed è per questo che la gente ci è venuta a vedere sempre numerosa. Concludo con un Daje Roma Daje".

 
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Perrotta: "I Campioni siamo noi!"

Post n°1721 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Urbe_immortale

E' stato l'autore del gol vittoria, del gol che ha consegnato alla Roma la nona Coppa Italia della sua storia. Così Simone Perrotta a Roma Channel: "La curva cantava "I campioni dell'Italia siamo noi"? Virtualmente forse lo siamo, ma non sulla carta. Stasera però ci siamo tolti una bella soddisfazione. Abbiamo fatto una stagione strepitosa, meritavamo questa coppa. Questa è stata una stagione che ricorderemo per molto tempo. A momenti lo sbaglio quel gol... sono stato fortunato".

 
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Totti: "Stupendo alzare la coppa in casa!"

Post n°1720 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Urbe_immortale

Ha alzato la Coppa Italia da capitano ed esultato a bordocampo come un tifoso qualunque. Francesco Totti è al settimo cielo dopo la seconda Coppa Italia consecutiva: "Vincere in casa è una soddisfazione bellissima - ha detto Totti alla Rai - è la prima volte che succede. Il nostro pubblico se lo merita. Questa vittoria significa continuità e una soddisfazione al cospetto di una squadra poco più forte di noi. Poco".

 
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Rosella: "I Campioni d'Italia siamo noi!"

Post n°1719 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Urbe_immortale

Quando arriva allo stadio è ancora presto e in tribuna d‘onore c'è solo lei, in compagnia del marito e delle tre-quattro persone di famiglia che l'accompagnano. E' al suo posto, come sempre, Rosella Sensi, l'ad della Roma, ma soprattutto la figlia del presidente. Colei che ha preso in mano le redini della società quando papà Franco ha capito che era giusto cederle il testimone. Meglio, condividere con lei la gestione di un progetto ed essere, insieme, il braccio e la mente. Senza distinzioni, essendo entrambi, in perfetta simbiosi, tanto l'uno quanto l'altra.

Parla al telefono, Rosella, in questa serata così diversa dalle altre. Anche lei lo fa coprendosi la bocca. Sembra insolitamente tesa, quando le telecamere la inquadrano. Di certo è perché la serata è di quelle che valgono più di quanto dica l'evento in sé. Se domenica scorsa c'era una squadra, l'Inter, che aveva tutto da perdere ed un'altra tutto da guadagnare, stavolta la posta in palio è altra - e niente affatto meno importante - e i ruoli sembrano quasi invertirsi. C'è in gioco tanto, a comiciare dall'orgoglio. Di una squadra, di una società e di un intero popolo. Una partita che chiude una stagione e forse non solo. E che possa essere quella che può chiudere un ciclo, ricco certamente di grandi soddisfazioni, ed aprirne un altro, che ci si augura non meno esaltante, lo si respira fuori e dentro lo stadio. C'è davvero un clima speciale, stasera. Lo avverti nell'aria. E gli occhi di Rosella, mentre si tormenta la guancia, sembrano quasi confermarlo… Checché se ne dica, è una serata importante, questa. Anche per il trofeo in palio. Altro che "coppettina", come ha detto Luciano Spalletti. E a vederla, lì, sul piedistallo, a bordo campo - come vuole il cerimoniale, tornato stasera quello delle grandi occasioni - capisci quanto sia forte la voglia di conquistarla, quella Coppa. E forte anche la voglia di gridarlo. Come fa a più riprese la curva. E' forse per questo che la Lega Calcio pensa bene (?) di "smorzare" gli entusiasmi ingannando l'attesa con tre ore di musica o quasi, senza interruzioni. All'ingresso delle squadre per il riscaldamento compaiono anche i primi striscioni: ce n'è uno che recita "Ciao, Alessio e Flami", salutando così i due ragazzi investiti e uccisi tre notti fa a bordo del proprio motorino in viale Regina Margherita. Nel frattempo, all'esterno dello stadio, prima della zona pre-filtraggio, c'è chi ne mostra uno che richiama la condizione di chi è vivo ma, forse, non vuole sentirsi "morire" dentro. E' quello di alcuni lavoratori di Roma channel, impegnati nella loro battaglia personale a difesa del posto di lavoro e venuti fin qui a testimoniarlo.

Sono le 20,45 quando arriva la lettura delle formazioni, accompagnata dalle consuete sottolineature della curva. Non mancano i fischi al nome di Mancini. Che non è quello del tecnico nerazzurro. La neutralità del campo vuole che, subito dopo, vengano diffusi gli inni delle due squadre. Dura poco "Pazza Inter, amala", e senza neanche un seguito da parte dei suoi tifosi. Inutile dire che "Roma Roma Roma" continua ad essere cantato dalla curva anche dopo che le sue note sono andate scemando dagli altoparlanti. E' il momento dell'arrivo di Giorgio Napolitano (che nell'intervallo definirà la serata «Un grande evento italiano» e ricorderà di «essere stato tifoso del Napoli e di Maradona, ma non sono in grado di fare paragoni con la rete di Mexes») accolto anche da lui da non pochi fischi. Si ripeteranno durante l'esecuzione dell'inno nazionale, al comparire della sua immagine sul tabellone luminoso, e ancor più quando ad essere inquadrata sarà la squadra nerazzurra schierata in campo.
La tribuna d'onore, intanto, si è riempita. Con la famiglia Sensi al completo, sia pure senza il pater. Ai fischi rivolti al presidente della Repubblica c'è chi non nasconde l'imbarazzo. Rigorosamente bipartisan, però. C'è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Ci sono il sindaco della Capitale, Alemanno, e l'ex, Veltroni, con il presidente della Regione Marrazzo. Folta anche la rappresentanza dei vertici sportivi, da Matarrese ad Abete e Albertini, da Petrucci a Pagnozzi, e quella delle maggiori cariche istituzionali, con i ministri La Russa, Gasparri e Ronchi. Numerosi anche gli esponenti dei vari schieramenti politici, da Casini a D'Alema. E poi, il capo della polizia, Manganelli, e i sindacalisti Epifani e Bonanni. E molti altri, richiamati anche dalla centralità (e visibilità) dell'evento.

Ostenta la tranquillità dei forti e sorride quasi sorniona Rosella Sensi, quando Mexes porta in vantaggio la Roma. Poi soffre quando il francese si fa male. «No, Phil, no!». In sottofondo, "Correte, scappate…". E il sorriso si fa ancora più soddisfatto. Sul 2-0 di Perrotta, nel secondo tempo, si distende. Liberatorio. Anche se c'è ancora molto da giocare. E il gol di Pelè lo fa capire ampiamente. Ma il coro continua: "…arriva lo squadrone gial-lo-ros-so!". Come il nastro sul trofeo che il presidente Napolitano consegna nelle mani di Capitan Futuro. Gial-lo-ros-so. E la Sensi? Chiude quasi in lacrime, abbracciata da Bruno Conti: «È una vittoria importantissima, quasi quanto lo scudetto. Una grande gioia». Si può lasciare questa società? «Parlo solo per comunicati». Ma è sera di festa. «Per mio padre, è un grande, vuole vincere. E per tutti colo che lavorano in società. E' una vittoria strameritata, come altre che non sono arrivate. Siamo i campioni d'Italia».

 
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2-1 ai Ladroni d'Italia: la Coppa è ancora nostra!

Post n°1718 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Urbe_immortale

In una meravigliosa notte di Roma all'Olimpico, portiamo il trofeo per la nona volta. Nessuno è come noi e ad alzarlo al cielo è Totti. Senza aiutini e nonostante le provocazioni interiste, in campo abbiamo dimostrato che i più forti siamo noi. Ladroni d'Italia presi a pallonate per più di due terzi di partita: decidono i gol di Mexes e Perrotta, inutile quello di Pelè. Spalletti: «Lavoriamo bene e vinciamo coppe». Rosella Sensi: «Bellissima e meritata. Come lo scudetto». Pradè e Conti: «Dedicata al Presidente»

«Gioco, lealtà, onore: è giallorosso il vero tricolore». Volano i coriandoli verdibiancorossi, il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha appena consegnato al presidente del mondo Francesco Totti la coppa Italia appena conquistata sul campo dai suoi compagni, la nona della storia, la seconda consecutiva, il terzo trofeo su tre conquistato faccia a faccia con l'Inter in un anno e sarebbero stati quattro, adesso è chiaro a tutti, se non si fossero messi in mezzo gli arbitri che hanno portato alla squadra più lurida d'Italia almeno 11 punti, a ribaltare il verdetto inequivocabile del campo. Lo striscione è issato alto in curva Sud, Roma ha vinto ancora e gli ultras romani stanno lì a ricordarlo a tutti, con gli occhi gonfi d'emozione e di lacrime perché potrebbe essere l'ultimo successo targato Franco Sensi ma vada come vada non può essere l'ultimo, non lo sarebbe se restasse lui al timone perché questa è una squadra fantastica con un allenatore fantastico e dirigenti fantastici, a maggior ragione non lo sarebbe se il budget dedicato al rafforzamento avesse gli zeri finali che il magnate americano interessato all'acquisto sembra disposto ad investire. Ma la vita è adesso e in questo Olimpico pieno e giallorosso nelle parti aperte al pubblico è troppo bello godersi l'ennesimo trionfo, 2-1 all'Inter solo perché il calcio è uno sport che premia oltremisura certi singoli episodi, ma ancora una volta sotto il profilo del gioco una squadra ha dominato l'altra, con quattro palle-gol e due reti magnifiche di Mexes e Perrotta contro una palla -gol (il palo che ha negato il pareggio beffa) e un gol da cento metri di Pelè. Ma noi siamo Maradona.


 
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