Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 15/06/2008

Se andiamo fuori, è pronto il Lippi II

Post n°1895 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Quasi certo il cambio di c.t. con l'Italia eliminata prematuramente dall'Europeo. Il contratto del tecnico viareggino una formalità, nel nuovo staff ci sarebbe anche Peruzzi, come collante tra allenatore e spogliatoio.

Il ritorno al futuro è pronto, augurandosi che il sequel del film sia straordinario come la prima pellicola girata in Germania. Marcello Lippi è come se avesse già firmato sulla fiducia il nuovo contratto con la Figc. E non è un caso che in questi giorni di gara abbia evitato qualsiasi commento per non apparire invadente nei confronti di un collega, Roberto Donadoni, che ha sempre vissuto con l’ombra "pesante" del c.t. campione del mondo. Se comunque siamo a questo punto, sull’orlo di una eliminazione, la colpa non può essere di Lippi. Non superando il girone dell’Europeo, nessun tecnico resisterebbe alle intemperie sulla panchina azzurra. Insomma quel contratto firmato il 4 giugno fra Abete e Donadoni appare già superato. Quel prolungamento al 2010, con clausola rescissoria per le due parti da effettuare entro il 30 giugno 2008, non è stato altro che l’ultimo atto di un rapporto mai di perfetta sintonia fra un allenatore scelto da altri e un presidente federale che lo ha subìto. Ora che i nodi vengono al pettine e mancano i risultati con Donadoni, ecco che il ritorno di Lippi è assai vicino.

Il c.t. lasciò per motivi personali (il coinvolgimento del figlio Davide nelle inchieste giudiziarie) dopo il trionfo di Berlino. Col tempo però ha capito che quella panchina gli mancava, inebriato dall’affetto degli italiani, dal non essere più visto come uomo di parte, juventino. E così è rimasto fermo, rifiutando richieste dall’estero, aspettando gli eventi: "Un ritorno con l’Italia? Mai dire mai". E Lippi ha pronto anche lo staff con il quale lavorare, collaudato in azzurro dopo gli anni alla Juve. Il tecnico Narciso Pezzotti con Ciro Ferrara. Confermato l’attuale preparatore dei portieri Ivano Bordon (anche lui c’era in Germania) il medico Enrico Castellacci, con una new entry: Angelo Peruzzi. Sarebbe lui l’uomo nuovo: il collante fra tecnico e spogliatoio. Un ruolo che l’ex numero uno ha già di fatto svolto nel Mondiale di Germania, quando era terzo portiere e personaggio carismatico dello spogliatoio amato e rispettato dai compagni. Peruzzi e Lippi sono stati anche a pesca insieme, e la loro sintonia è perfetta. Marcello oltre a essere un ottimo tecnico ha dato sempre grande importanza all’aspetto della motivazione in un gruppo che si assembla solo qualche volta all’anno. Per questo ha scelto Ferrara e Peruzzi, gente che ha smesso da poco ed è in sintonia con i giocatori, per sondarne gli umori, per raccoglierne le sensazioni. Aspetti che forse Donadoni non ha valutato a fondo quando ha definito il suo staff.

 
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Spalletti: "Due campioni per lo scudetto"

Post n°1894 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

In un'intervista al "Corriere dello Sport", il tecnico toscano affronta tutti gli argomenti riguardanti la sua Roma. Sulla società: "Avremo un confronto la prossima settimana: mi auguro che ci possa essere maggiore chiarezza. Vorrei poter dare delle risposte al gruppo". Sul mercato: "L'obiettivo sarà di far sentire tutti coinvolti. Mutu? E' da grande squadra. Agli Europei mi sono piaciuti molto Modric e Villa". Sulle avversarie: "La Juventus si è rinforzata tanto. Milan e Napoli si sono mosse bene. L'Inter farà tre o quattro colpi come sempre. Complimenti alla Fiorentina". Riguardo alla prossima stagione: "Dovremo essere chiari su quello che sarà il nostro obiettivo sapendo quali sono le reali disponibilità". Poi sul modulo: "E' possibile anche che cambi: dipende da chi avrò a disposizione. Potremmo pure giocare con due punte visto che lo abbiamo già fatto". Infine sull'organico: "Aspetto una crescita ulteriore di Cicinho, Juan e Aquilani. Petrucci in Inghilterra? Il club e Conti hanno fatto il possibile".

 
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De Rossi: "Rosicherei a vincere e vincesse anche la Romania"

Post n°1893 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Più un derby che un'altra finale. Daniele De Rossi vede così l'ennesima puntata di Italia-Francia, quella in programma martedì a Zurigo. «Possiamo considerare la partita con la Francia non tanto come la finale di due anni fa ma come una sorta di derby, visto che la stiamo incontrando spesso da un paio d'anni a questa parte». Partita da vincere e basta, senza stare con l'orecchio a sentire costa accade tra Olanda e Romania: «Quest'anno ho rosicato già abbastanza, speriamo sia finito il tempo dei rosicamenti. Mi rosicherebbe molto vincere e veder vincere la Romania. Ma forse ancor di più vedere che l'Olanda non dà il via libera ai romeni, ma che noi non riusciamo a battere la Francia». Ma quale può essere il giocatore decisivo? «Non ne individuo qualcuno, potrebbero servire le giocate dei singoli ma io punto sempre sul gruppo, che è stato vincente già al Mondiale». Capitan Futuro è rimasto conquistato dagli stadi di Euro 2008, senza barriere e con i tifosi a ridosso del campo. De Rossi ne sogna per la Roma uno simile a quelli visti in Austria e Svizzera. «Sarebbe meraviglioso giocare anche in Italia in stadi del genere. Uno così a Roma, però più grande, significherebbe darci 5-6 punti in più in campionato perchè diventerebbe ogni volta una bolgia. Poi significherebbe anche passare la palla ai tifosi, che potrebbero dimostare la loro civiltà».

 
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Un altro nome: Silvestre dello United

Post n°1892 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Il manager: «Me lo ha detto Mikael. C'è anche il Bordeaux, ma non c'è confronto»

Sembra che il prossimo esterno sinistro giallorosso possa arrivare solo dal campionato francese o da quello inglese. Che si tratti infatti di Mathieu, di Riise o di Grosso, la Roma pare orientata a scegliere tra Premier e Ligue 1. Il "nome nuovo" rispetto a quelli circolati nei giorni scorsi è quello di Mikael Silvestre. Il trentunenne esterno (ma può giocare anche centrale) del Manchester sarebbe stato contattato dalla società giallorossa. A rivelarlo Marius Tresor, dirigente del Bordeaux. La squadra francese era infatti interessata al giocatore, ma si è sentita rispondere che in pole position c'è la Roma. «Per Mikael Silvestre, ho paura che la situazione sia complicata - ha detto Tresor alla radio RTL - perché recentemente l'ho incontrato e mi ha detto che è stato da poco contattato dalla Roma e per quanto i due club siano interessati al calciatore, c'è il rischio che un trasferimento a titolo definitivo alla Roma sia più attraente di un passaggio in prestito al Bordeaux». Costo dell'operazione, intorno ai 5 milioni. Silvestre infatti non è titolare nel Manchester e Ferguson non avrebbe nessuna difficoltà a farlo partire. Dal punto di vista personale poi, per lui sarebbe una grande soddisfazione tornare a misurarsi con il campionato italiano dopo l'esperienza fallimentare con l'Inter.

Rispetto alla passata stagione, comunque, quando l'esterno sinistro sembrava una priorità ma poi non arrivò nessuno in quel ruolo, la Roma quest'anno sembra decisa a non farsi trovare impreparata e sta scandagliando il mercato in cerca dell'occasione giusta. Che potrebbe essere Silvestre, ma anche uno tra Mathieu e Riise, per i quali ci sono stati dei contatti con il Tolosa e con il Liverpool. E proprio Mathieu non ha fatto nulla per nasconde la sua volontà di vestire la maglia giallorossa. «Non mi cerca solo la società giallorossa però, senza offendere nessuno, la Roma è la Roma. Se mi dovessero chiamare non avrei neppure un dubbio. C'è una data spartiacque ed è quella del 26 giugno, cioè il giorno in cui comincerà il ritiro precampionato del Tolosa. Vorrei che il mio futuro si decidesse prima di quella data». La Roma ha quindi circa dieci giorni di tempo, anche se il mercato si conclude il 31 agosto. Stesso discorso per Riise. Anche in questo caso il Liverpool non farebbe troppe storie per lasciarlo andare (costa circa 6 milioni) e il giocatore, per stessa ammissione del procuratore, verrebbe volentieri. Bisognerà lavorare sull'ingaggio (attualmente guadagna 2.5 milioni a stagione), ma è un'operazione che si può fare.

 
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Grosso alla Roma solo in cambio di Amantino

Post n°1891 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

L'agente di Fabio Grosso: «Il Lione lo vende solo così». Costò 7.5 mln, con un conguaglio si può fare

E se l'esterno di cui ha bisogno la Roma arrivasse sì dalla Francia, come Mathieu, ma avesse il passaporto italiano, che più italiano non si può? A Trigoria un giocatore che piace, e anche tanto, è Fabio Grosso. Vecchio pallino di Spalletti e Pradè è stato più di una volta vicino a vestire la maglia giallorossa, senza riuscirci mai. L'ultima, la scorsa estate, quando dopo la rottura con l'Inter e con Mancini, la soluzione Roma sembrava di nuovo possibile. Poi arrivò il Lione, il presidente Aulas staccò un assegno da 7 milioni e mezzo, e Fabio si trasferì allo Stade de Gerland. Ancora una volta niente Olimpico. Una stagione, quella a Lione, iniziata dal punto di vista personale con qualche difficoltà e finita in trionfo, con la conquista del settimo titolo consecutivo, della Coppa di Francia e culminata con la convocazione per gli Europei. Nel grigiore dimostrato fin qui dall'Italia di Donadoni, l'esterno nato a Roma è una delle (poche) note positive. Logico quindi che la Roma sia tornata a pensare a lui come esterno sinistro basso, unico ruolo nel quale manca un doppio visto che Spalletti ha a disposizione il solo Tonetto. Il problema, non da poco, è che il Lione non ha nessuna intenzione di privarsene e ha già rifiutato un'offerta della Juventus. La Roma però ha dalla sua un'arma che a Torino non hanno, e che risponde al nome di Alessandro Faiohle Amantino. Mancini è infatti un vecchio pallino del presidente Aulas, che la scora estate arrivò ad offrire più di 20 milioni di euro per averlo e che non ha ancora rinunciato del tutto all'idea di portarlo a Lione nonostante l'Inter e il Barcellona. «Il Lione ritiene Fabio incedibile - le parole del suo procuratore Danilo Caravello - e non c'è assolutamente nessuna trattativa in corso con la Roma. Certo però che se la società giallorossa si presentasse al Lione offrendo Mancini, credo che la situazione si potrebbe sbloccare in un attimo. Se il Lione trovasse un accordo con la Roma per noi non ci sarebbero problemi. Roma è una destinazione assolutamente gradita». La valutazione che il Lione fa del giocatore si aggira intorno ai 10 milioni, cifra comunque destinata a scendere se immaginata all'interno di un'operazione più ampia che coinvolgerebbe anche Amantino. Anche l'ingaggio non sarebbe un problema insormontabile, nel senso che Grosso guadagna a Lione 2.4 milioni, una cifra appena al di sotto del tetto imposto dalla Roma e sulla quale si potrebbe lavorare inserendo, come è ormai prassi consolidata a Trigoria, alcuni premi.

Un affare possibile, insomma, ma dipende soprattutto dalla volontà che la Roma ha di prendere il giocatore. Già in passato alcuni tenntennamenti furono fatali, ma in quel caso il mancato arrivo di Grosso non dipese direttamente dalla società giallorossa. I primi sondaggi da parte della Roma ci furono nel gennaio del 2006, con il mercato ancora bloccato per il caso-Mexes. Grosso, che all'epoca giocava a Palermo, aveva dimostrato di gradire. In quel periodo l'Inter era concentrata soprattutto su Maxwell e Maicon, ed ancora non pensava a lui. La Roma invece ci pensava, ed ha continuato a pensarci fino a fine stagione, quando ci furono nuovi contatti sia con il giocatore sia con il Palermo. Ed è proprio qui che la trattativa si bloccò. I non buoni rapporti con Zamparini, testimoniati poi anche da come si risolse la comproprietà di Bovo, non facilitarono le cose. Il Palermo chiese contanti, tanti, troppi per la Roma di allora. A quel punto intervenne Moratti che chiuse con 4.5 milioni più l'argentino Dellafiore, bruciando la Roma. Oggi però le cose potrebbero andare diversamente.

 
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I nostri sogni costano meno

Post n°1890 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

In panca a Euro 2008, l'olandese è più "avvicinabile". È così anche per Di Natale.

Barusso torna dal prestito al Galatasaray. Galasso resta a Bari.

«Il futuro? Ne riparliamo dopo gli Europei». O i Mondiali, fate voi. Quante volte abbiamo sentito questa frase da parte di procuratori, società e dirigenti? La speranza è quella che la grande manifestazione, la vetrina internazionale, possa far lievitare alle stelle il prezzo di calciatori. E così le società che devono vendere il loro gioiello aspettano, i procuratori anche. Una doppietta, un rigore parato, una grande prestazione. Basta poco per far schizzare alle stelle il prezzo di un cartellino, o per far lievitare un ingaggio. Il discorso però è valido anche se visto da un'altra angolazione. Perché se è vero che una grande manifestazione può far lievitare il prezzo di un calciatore, è vero anche il contrario. Una brutta figura, lo scarso utilizzo da parte di un ct, possono ridimensionare il valore di mercato di alcuni giocatori. E questo discorso può essere applicato a molti dei calciatori che sono stati accostati negli ultimi tempi alla Roma, soprattutto gli attaccanti. Quello che doveva essere l'Europeo di Huntelaar, Gomis, Gomez e Di Natale, tutti obiettivi giallorossi, si sta rivelando un boomerang. Non che alla società giallorossa dispiaccia, anzi. I prezzi si abbassano e gli obiettivi diventano raggiungibili.

Il sogno proibito è Klaas Jan Huntelaar, 24 anni attaccante dell'Ajax. E' la prima scelta romanista. Il prezzo del suo cartellino: tra i 20 e i 25 milioni di euro, prima degli Europei. Dopo, potrebbe calare leggermente. Van Basten, a cui tutto si può dire meno che non se ne intenda di attaccanti, infatti lo "vede" poco. Nelle prime due, trionfali, partite del girone contro l'Italia e contro la Francia non lo ha utilizzato nemmeno per un minuto: il titolare in avanti è Van Nistelrooy, ma Huntelaar è stato scavalcato un po' da tutti. Vero che il modulo con tre mezze punte (lo stesso della Roma, ma qui la storia sarebbe diversa) lo penalizza, ma è vero anche che Van Basten finora non lo ha preso mai in considerazione. A Trigoria stanno alla finestra e aspettano. Lui, intanto, manda segnali. «Vorrei venire a giocare in Italia, un paese che mi affascina», ha detto qualche giorno fa pur sapendo che la società che lo sta cercando con maggiore insistenza è il Real Madrid. Difficile pensare per lui ad una squadra migliore della Roma in serie A: l'Inter ha grande abbondanza in avanti e sta pensando a sfoltire la rosa, il target del Milan (Drogba, Eto'o) sembra di un livello superiore, la Juve ha preso Amauri avendo già Trezeguet e Del Piero e Iaquinta. Proprio l'attaccante calabrese potrebbe partire in direzione Trigoria. Per lui niente Europei a causa di un infortunio, ma solo tanta voglia di lasciare Torino, dove non si sente considerato.

E' considerato, invece, e molto Antonio Di Natale a Udine. Troppo considerato secondo alcuni, se è vero che prima dell'Europeo il dg Pietro Leonardi chiedeva 12 milioni per il suo cartellino. A quelle cifre a Trigoria non arriverà mai, nonostante la stima di Spalletti. L'Europeo però non si sta mettendo benissimo per lui e, considerata anche l'età (compirà 31 anni ad ottobre), a Udine potrebbero ripensarci sia sull'incedibilità sia sul prezzo. E anche in questo caso, il discorso con la Roma potrebbe riaprirsi.

 
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E Aquilani si candida con un gol

Post n°1889 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Il Principino protagonista in allenamento. Il papà: «Non parto, magari gioca qualche minuto...»

Servirebbero anche cose così alla Nazionale, come quella vista ieri mattina nello stadiolo dell'Admira Wacker, la sede degli allenamenti degli Azzurri: c'è stato uno dei giocatori che ieri ha proposto e ottenuto un "dai e vai" sul centro-destra, ha spostato il pallone in avanti eludendo l'intervento in scivolata di Materazzi, è entrato in area piuttosto decentrato e appena dentro il vertice ha fintato la botta accarezzando poi il pallone con una grazia tale che è sembrato vederlo sorridere, mentre s'infilava giusto al sette più lontano rispetto all'esterrefatto De Sanctis, scivolando poi morbido dentro la rete con un fruscio vellutato e melodioso, tra gli applausi di un centinaio di tifosi azzurri ospiti degli sponsor. L'autore? Tal Alberto Aquilani da Montesacro, uno dei cinque giocatori mai utilizzati in queste prime due partite europee. Gli altri sono i due portieri alle spalle di Buffon, più Borriello e Gamberini, consci del loro ruolo assolutamente alternativo. Ipotizzare invece una candidatura del romanista per la decisiva sfida con la Francia non è poi cosa così peregrina. Se serve qualità, e cose come quelle descritte, l'apporto di uno come Aquilani può essere decisivo. A seguirlo fin qui, come succede quasi sempre anche quando gioca la Roma, sia in casa sia fuori, ci sono anche papà Claudio e mamma Annamaria: «Non siamo ancora sicuri - ha detto ieri a CasaAzzurri il papà, prima di andare a pranzo con i genitori di Giorgio Chiellini - di poter restare fino alla partita con la Francia. Decidiamo domani. Magari Alberto qualche minuto lo gioca». Potrebbe essere il tassello in più per l'ItalRoma in difficoltà, parzialmente rigenerata venerdì dal contributo di Panucci, De Rossi e Perrotta.

 
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Cassano nell'ItalRoma?

Post n°1888 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Il ct confermerà De Rossi e Panucci. El Grinta carica: «Io sono pronto, voglio giocare»
Col 4-2-3-1 di Spalletti ci sarebbe ancora Perrotta. Davanti è arrivato il tempo di Totò.

Segni di smantellamento a Casa Azzurri: il viale d'ingresso della Bettfedernfabrik di Oberwaltersdorf - l'enclave italiana in Austria dove si riuniscono ogni giorno sponsor, curiosi, giornalisti, hostess, cantanti e a volte persino i giocatori - da ieri non ha più i teli azzurri con cui erano state rivestite le balaustre che convogliano le macchine verso il parcheggio e l'entrata. «Servivano per un altro evento», la spiegazione ufficiosa, ma la sensazione che dava era la logica conseguenza delle prime due prestazioni dell'Italia. 

Alla seduta di allenamento ieri hanno partecipato tutti i giocatori, anche se chi aveva giocato la sera prima ha fatto solo lavoro di scarico, mentre gli altri si sono impegnati anche in una divertente partitella. Impossibile, dai primi indizi, capire su quale formazione punterà Donadoni per battere i francesi. Ma qualche linea-guida si può già stabilire. Per esempio, almeno due romanisti saranno ancora in campo dal primo minuto, e sono Panucci e De Rossi: si profila un turno di riposo per Perrotta e non è ancora il tempo dell'esordio di Aquilani, nonostante le prodezze che Alberto continua a regalare in allenamento.

Il ragionamento di Donadoni più o meno è questo: contro la Romania la fase di non possesso ha funzionato decisamente meglio rispetto alla partita con l'Olanda, anche se il potenziale offensivo della squadra di Piturca è ovviamente inferiore rispetto a quello di Van Basten e anche di Domenech. L'assetto della terza linea di venerdì è indubbiamente il migliore in questo momento, perché unisce le virtù dinamiche di Zambrotta e Grosso a quelle atletiche di Chiellini e a quelle mentali di Panucci. Va benissimo la copertura che la posizione centrale di De Rossi garantisce, ma magari bisognerebbe valutare meglio le ripartenze avversarie sin dall'origine, e dunque stavolta potrebbe essere sacrificato Pirlo, e riproposti i due milanisti tagliati dopo l'esordio balbettante, Gattuso e Ambrosini. Davanti, insieme con l'intoccabile Toni, sembra ormai arrivato il tempo di Cassano dal primo minuto: e con loro potrebbe addirittura essere riproposto Di Natale, magari al posto di Camoranesi, per uno schieramento un po' sbilanciato in fase di possesso ma comunque equilibrato per l'apporto che un centrocampo così solido potrebbe garantire. Meglio ancora sarebbe se Donadoni decidesse di far affidamento per una volta al 4-2-3-1 spallettiano: accanto a De Rossi potrebbe andare Ambrosini (o Aquilani), sulle ali obbligatorio schierare Camoranesi e, appunto, Cassano, dietro a Toni potrebbe essere riproposto Perrotta.

Qualcosa in più capirà chi oggi riuscirà a vedere più dei quindici minuti che la Federcalcio concederà ai cronisti dell'allenamento di oggi pomeriggio, l'allenamento decisivo per provare la squadra antiFrancia. A partire dalla difesa, dove l'unico dubbio riguarda la capacità di reazione di Panucci dopo lo sforzo di due partite giocate nello spazio di quattro giorni, con la terza da giocare in otto. Ma lui sembra convinto e a chi ieri gli ha chiesto come si sente ha risposto senza incertezze: «Voglio giocare, sono pronto». Anche Donadoni glielo chiederà oggi, e la risposta positiva di Christian toglierà gli ultimi dubbi sul ruolo. Confermati Zambrotta e Grosso sulle fasce, e anche Chiellini. Detto di De Rossi, una decisiva valutazione riguarderà Pirlo, in difficoltà sia per le sue condizioni non particolarmente brillanti sia per la limitazione tattica che lo schieramento di De Rossi inevitabilmente gli costa. E visto che difficilmente Donadoni proverà il 4-2-3-1, diventa un terno al lotto azzeccare stavolta la disposizione dei centrocampisti: Gattuso e Ambrosini sono tornati a vantare chances importanti, ma dopo averli bocciati entrambi sembra difficile che il ct li rimetta insieme dall'inizio. E allora potrebbe esserci uno spiraglio per Aquilani. L'arma in più stavolta sarà Cassano, anche ieri delizioso in allenamento per tutta una serie di numeri e conclusioni di arte purissima. A giocarsi la terza maglia saranno Camoranesi e Di Natale, cui un rigurgito di rimorso di Donadoni sembra concedere nuovi spiragli. Si vedrà. I problemi irrisolti sono tanti, ma l'Italia ha un cuore grande così.

 
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Ovrebo: "Ho sbagliato, il gol di Toni era regolare"

Post n°1887 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

«C'è poco da discutere, sul gol annullato a Toni ieri sera ho sbagliato: l'ho anche detto alla commissione arbitri Uefa». Il norvegese Henning Ovrebo ha ammesso l'errore al raduno dei direttori di gara di Euro 2008, interrompendo bruscamente la sequela di interpretazioni sull'episodio chiave di Italia-Romania.

 
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Buffon: "Non digerirei un'altra combine"

Post n°1886 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

«Confido nella sportività degli olandesi e che van Basten si ricordi di essere amico dell'Italia e soprattutto di Donadoni, faticherei a digerire un'altra eliminazione a causa di una combine come accadde quattro anni fa nel 2-2 tra Danimarca e Svezia». Lo ha scritto Gigi Buffon sul suo blog: «Auguriamoci quindi che vada tutto bene. Noi in questi giorni ci prepareremo al meglio per la sfida con la Francia». Tornando alla sfida con la Romania, «sono ancora deluso per quanto accaduto, la prestazione della squadra, tengo a precisarlo mi è piaciuta e credo meritassimo di vincere ma sulle decisioni arbitrali non sono per niente d'accordo. Prima il gol annullato a Toni che era assolutamente regolare e poi quel rigore che poteva eliminarci già con 90' d'anticipo... A proposito dell'arbitro Ovrebo ribadisco quanto detto a fine gara: quando una decisione dubbia rischia di mandare a casa una squadra, in questo caso un Paese, ci si deve mettere la mano sulla coscienza ed usare un pò di buon senso. Devo dire che quest'anno gli arbitri scandinavi non ci portano fortuna. Meno male che quel rigore di Mutu l'ho parato e così non abbiamo fatto le valigie anzitempo. Voglio ribadire comunque che la squadra ha giocato bene - ha concluso Buffon - quindi guardiamo il bicchiere mezzo pieno».

 
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Le partite di ieri

Post n°1885 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Svezia-Spagna 1-2

Grecia-Russia 0-1

El Nino porta in vantaggio le "furie rosse", poi pareggia Zlatan Allo scadere una magia della punta del Valencia chiude i conti.

Erano gli uomini più attesi e non hanno deluso. Villa da una parte e Ibrahimovic dall'altra, sono stati gli indiscussi protagonisti di una gara che ha visto di fronte le due squadre del gruppo D vincitrici del loro match d'esordio. La gara per la Spagna non è facile, ma passa in vantaggio con una prodezza di Torres: el Nino segna in spaccata al 15' su assist di Silva. La Svezia reagisce e al 34' Ibra pareggia agganciando in area un traversone di Stoor e proteggendosi dall'intervento di Sergio Ramos, prima di insaccare alle spalle di Casillas. L'interista deve però lasciare il campo a inizio ripresa e la Svezia sparisce. Il pari sembra cosa fatta, quando al 92' su lancio di Capdevila, è Villa a vincere, confermandosi bomber dell'Europeo. Ibrahimovic a fine gara sta male, e non per il ko: «Ho sentito dolore già dopo 5' al solito ginocchio».
SVEZIA-SPAGNA 1-2
SVEZIA (4-4-2): Isaksson, Stoor, Mellberg, Hansson, Nilsson, Elmander (34' st S.Larsson), Andersson, Svensson, Ljungberg, H.Larsson (42' st Kallstroem), Ibrahimovic (1' st Rosenberg). A disp. Shaaban, Wiland, Dorsin, Majstorovic, Granqvist, Linderoth, Allback. All. Lagerbaeck.
SPAGNA (4-4-2): Casillas, Sergio Ramos, Marchena, Puyol (24' pt Albiol), Capdevila, Iniesta (14' st Cazorla), Senna, Xavi (14' st Fabregas), Silva, Villa, Torres. A disp. Reina, Palop, Fernando Navarro, Arbeloa, Juanito, Xabi Alonso, De la Red, Sergio Garcia, Guiza. All. Aragones.
ARBITRO: Vink (Olanda).
MARCATORI:15' pt Fernando Torres (Sp), 34' pt Ibrahimovic (Sv), 47' st Villa (Sp)
NOTE: Ammoniti: Marchena (Sp) e Svensson (Sv).

Nikopolidis regala il vantaggio ad una buona Russia che costruisce molto non trovando il 2-0. I campioni in carica già fuori.

Con lo 0-1 su una deludente Grecia, la Russia riaccende le speranze di passare ai quarti potendosi giocare tutte le sue chance nell'ultimo match che li vedrà opposti alla Svezia. Il gruppo di Hiddink spinge subito sull'acceleratore ed al 13' Pavlyuchenko prova un tiro a giro dalla destra che Nikopolidis smanaccia in corner. Sette minuti dopo la Grecia ha la prima occasione del match con una goffa chiusura di Semshov che rischia l'autogol. Quindi, al 33', Nikopolidis regala il vantaggio alla Russia: il portiere esce ingenuamente cercando di recuperare una palla sulla sinistra, Semak lo anticipa scodellando in mezzoe Zyryanov insacca a porta vuota. Nella ripresa la Grecia è più intraprendente ma sono i russi a dominare e ad andare vicini al gol con Pavlyuchenko, senza però trovare il raddoppio.
GRECIA-RUSSIA 0-1
GRECIA (4-3-2-1): Nikopolidis; Seitaridis (40' pt Karagounis), Dellas, Kyrgiakos, Torosidis; Katsouranis, Basinas, Patsatzoglou; Charisteas, Amanatidis (35' st Giannakopoulos); Liberopoulos (16' st Gekas). A disp. Chalkias, Tzorvas, Spiropoulos, Samaras, Vintra, Salpingidis, Goumas, Antzas, Tziolis. All. Rehhagel
RUSSIA (4-1-4-1): Akinfeev; Anyukov, Kolodin, Ignashevich, Zhirkov (42' st V.Berezutski); Semak; Torbinski, Zyryanov, Semshov, Bilyaletdinov (25' st Saenko); Pavlyuchenko. A disp. Gabulov, Malafeev, Yanbaev, A.Berezutski, Adamov, Ivanov, Shirokov, Sychev, Bystrov. All. Hiddink
ARBITRO: Rosetti (Ita)
MARCATORI: 33' pt Zyryanov
NOTE: Karagounis, Liberopoulos (G), Saenko, Torbinski (R)

 
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Agente di Gomez: "La Roma? Sarebbe un onore"

Post n°1884 pubblicato il 15 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Sono solo invenzioni". Il procuratore di Mario Gomez, Maurizio Gaudino, smonta in un'intervista al sito romanews.eu il possibile interesse della Roma per la punta: "Non è cambiato nulla rispetto all'inizio dell'Europeo. Le voci che riferiscono di un interesse della Roma per Mario Gomez sono solo invenzioni. Noi non abbiamo sentito nè la Roma, nè qualcuno che la rappresenti". Gaudino ammette, tuttavia, che "sarebbe un onore giocare in una grande squadra che disputa la Champions come la Roma, e nella quale tra l'altro ci sono grandi campioni come Totti. Questo è evidente, ma Mario ha un contratto fino al 2012 con lo Stoccarda. Lui ora si deve concentrare sull'Europeo, visto che la Germania è in difficoltà, un po' come l'Italia".

 
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