Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 16/06/2008

Riise: "I complimenti di Spalletti mi fanno piacere"

Post n°1906 pubblicato il 16 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Gli apprezzamenti di Luciano Spalletti per John Arne Riise hanno superato i confini di Roma, e pure quelli dell'Italia, e sono arrivati alle orecchie del terzino sinistro del Liverpool corteggiato dalla società giallorossa. Che per lui avrebbe offerto ai Reds una cifra di circa 4 milioni di euro. La risposta è stata: «Ne vogliamo non meno di sei», ma l'accordo si potrebbe trovare a metà strada, magari aggiungendo alla parte fissa (i 4 milioni di cui sopra) una variabile, legata alle presenze del giocatore e ai risultati della Roma. Se le due società troveranno un punto d'intesa Riise sarà giallorosso, perchè ha intenzione di cambiare aria (e il Liverpool di darlo via, infatti per sostituirlo ha già preso Dossena dall'Udinese) e le parole del tecnico della Roma lo hanno conquistato: «È stato bello quello che ha detto su di me, anche se è solo un qualcosa che ho appreso dai media. Mi resta un anno di contratto qui e il prezzo del mio cartellino è più basso di un anno fa. Ho bisogno di giocare e di stare in una squadra dove possa crescere perchè so di potere crescere». L'uomo giusto a disposizione dell'allenatore giusto, visto che Spalletti è specialista in progressi di giocatori (basti ricordare i casi Perrotta, Ferrari, Mexes etc.). «Quando cambi club- ha concluso il terzino sinistro norvegese- è come un nuovo inizio e stabilisce delle nuove sfide».

 
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Italpetroli smentisce contatti con Blackstone

Post n°1905 pubblicato il 16 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Nessuna contatto con rappresentanti del fondo Blackstone e nessuna pressione da parte del gruppo Unicredit. Italpetroli, controllante dell'As Roma, smentisce ancora trattative di cessione della società giallorossa con un comunicato sul sito AsRoma.it: "Con riferimento alle notizie diffuse da alcuni organi di stampa - si legge - in merito agli assetti proprietari di A.S. Roma S.p.A., anche su espressa richiesta della Consob, si precisa quanto segue. Compagnia Italpetroli S.p.A., nella sua qualità di controllante indiretta di A.S. Roma, non ha avuto, né direttamente né indirettamente, alcun contatto con rappresentanti del fondo Blackstone o di altri fondi di investimento americani. Pertanto, Compagnia Italpetroli S.p.A., precisa di non essere a conoscenza di un eventuale interesse da parte di tali soggetti ad un'operazione avente ad oggetto il pacchetto azionario di controllo in A.S. Roma S.p.A. e di non avere in corso alcuna trattativa al riguardo con gli stessi. Compagnia Italpetroli, inoltre, ritiene opportuno ribadire di non aver ricevuto alcuna pressione da parte del Gruppo Unicredit, né quale socio di minoranza né quale principale creditore del Gruppo Compagnia Italpetroli, volta a porre in essere operazioni finalizzate alla cessione del pacchetto azionario di controllo in A.S. Roma".

 
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Senza Doni in porta, Brasile umiliato dal Paraguay

Post n°1904 pubblicato il 16 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Dunga dà fiducia all'interista Julio Cesar, il Paraguay lo sorprende due volte. Male Adriano.

Chissà se adesso Dunga avrà capito che, senza Doni in porta, non si va da nessuna parte. In quella che non era un'amichevole ma una gara che valeva per le qualificazioni ai Mondiali sudafricani, il Brasile cede 2-0 in casa del Paraguay. Un ko gravissimo per la Seleção, che giunge dopo l'altra sconcertante sconfitta con il Venezuela in amichevole (mai successo prima). Una debacle figlia delle disattenzioni difensive di un Brasile che, nell'azione del raddoppio, si lascia beffare in contropiede da Cabanas. E che inchioda la squadra di Dunga al quarto posto della classifica sudamericana, a un solo punto dal Venezuela quinto. Il Paraguay parte fortissimo, sorprendendo il Brasile. La formazione di Gerardo Martino potrebbe passare in vantaggio al 25', quando una conclusione precisa di Cabanas supera il pessimo Julio Cesar, ma trova il palo. Tre minuti più tardi il Paraguay passa meritatamente in vantaggio. Tutta la difesa verdeoro, compreso il nostro Juan e il nerazzurro Maicon, resta a guardare su una palla che filtra in area da calcio d'angolo. Per Santa Cruz è uno scherzo infilare il portiere dell'Inter. Al 30' Robinho ha l'occasione del pari, ma svirgola sopra la traversa. La ripresa si apre con la doppia ammonizione di Veron (47'). Il Brasile si sveglia? Ma quando mai. Anzi, al 49' Cabanas trafigge di nuovo Julio Cesar con un contropiede perfetto, che sorprende la retroguardia di Dunga. Il ct verdeoro butta nella mischia Adriano, che non punge. Al 55' uno scatenato Cabanas (Pradè, guarda) potrebbe addirittura triplicare, ma la palla si stampa sulla traversa. Il Brasile finalmente si sveglia, ma è troppo tardi. Un paio di miracoli di Villar rendono sterile il possesso palla verdeoro. E mercoledì a Belo Horizonte arriva l'Argentina...
PARAGUAY-BRASILE 2-0
PARAGUAY (4-4-2): Villar; Veron, Caceres (52' Valdez), Da Silva, Caniza; Santana, Barreto, Vera, Valdez; Santa Cruz (81' Cardozo), Cabanas (74' Torres). All. Gerardo Martino.
BRASILE (4-4-2): Julio Cesar, Maicon, Juan, Lucio, Gilberto; Diego (69' Julio Baptista), Mineiro (59' Adriano), Gilberto Silva, Josuè (46' Anderson); Robinho, Luis Fabiano. All. Dunga.
MARCATORI: 26' Santa Cruz, 49' Cabanas.
NOTE: Ammoniti Juan e Caceras. Espulso Veron per doppia ammonizione.

 
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Settimana importante per Vucinic

Post n°1903 pubblicato il 16 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Vucinic, Mancini, Huntelaar. Comincia oggi una settimana decisiva per quanato riguarda gli attaccanti presenti, passati e, perché no, futuri della Roma. Si comincia oggi, si andrà avanti per tutta la settimana. «Gli obiettivi prioritari sono un esterno sinistro basso e un attaccante» le parole di Spalletti. Che poi ha aggiunto: «Un cambio di modulo è possibile. Dipenderà dalle caratteristiche dei giocatori che arriveranno e, pure, di quelli che saranno andati via». Il primo tassello sarà il riscatto di Mirko Vucinic. Oggi ci sarà l'incontro con il Lecce, che ieri sera ha festeggiato la promozione in serie A, per la risoluzione della comproprietà. Un accordo di massima è stato raggiunto nell'incontro che c'è stato la settimana scorsa tra Pradè e il suo omologo Angelozzi, oggi bisognerà mettere a punto alcuni dettagli. Come ad esempio il conguaglio e la contropartita tecnica che finirà a Lecce. Molti indizi portano a Stefano Okaka, e dalla formula con cui l'attaccante di Castiglione del Lago finirà in Puglia dipenderà anche la cifra che la Roma dovrà versare al Lecce: 10 milioni se Okaka andrà in prestito, qualcosa di meno (tra gli 8 e i 9) se invece andrà in comproprietà. La cosa importante, comunque, è che non sarà un problema trovare l'accordo e che si eviteranno le buste. Determinante in tutta la trattativa è stata anche la volontà di Vucinic, che ha detto chiaro e tondo al Lecce che non avrebbe accettato nessuna altra destinazione diversa dalla Roma.

Bisognerà aspettare ancora qualche giorno, invece, per conoscere il destino di Mancini. Il suo procuratore, Gilmar Veloz, arriverà in Italia a fine settimana per incontrarsi con Marco Branca, che ha ricevuto dalla Roma l'autorizzazione a trattare con il giocatore. Se nel frattempo i nerazzurri non avranno chiuso per Quaresma, la prima scelta di Mourinho, il passaggio di Amantino all'Inter potrebbe risolversi in breve tempo. Alla Roma solo soldi, circa 15 milioni di euro, e nessun giocatore in cambio. Anche perché, lo ha detto Pradè, «l'attaccante vogliamo sceglierlo da soli». Il preferito di Spalletti è Klaas Jan Huntelaar, che domani farà il suo esordio agli Europei con la maglia dell'Olanda e che ieri ha parlato al quotidiano spagnolo As del suo probabile addio all'Ajax. «Van Basten mi ha detto che vuole che rimanga, che punta a creare una squadra competitiva, in grado di aspirare a risultati importanti anche in Europa e che per questo è necessario che io rimanga. Ho un contratto con l'Ajax, vediamo quello che succede. Ho tante opzioni e voglio aspettare la fine degli Europei per prendere una decisione. La realtà è che da un paio di stagioni gioco ad alti livelli e credo anche che sia il momento di fare il salto, di andare in una grande squadra. Sono opportunità che non ti si presentano molte volte nella vita». Possibile destinazione, il Real Madrid. «E' una squadra che mi è sempre piaciuta - ammette - Sta costruendo un gruppo che può vincere la Champions e questo è molto importante per me». Lo stesso discorso si può fare però della Roma. Almeno così sperano a Trigoria. Infine un rumors direttamente dalla Spagna. Il fresco rinnovo di Luis Fabiano non significa che O'Fabuloso sia incedibile. Anzi.

 
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C'è l'accordo con Riise

Post n°1902 pubblicato il 16 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Il norvegese ha rifiutato Newcastle e Aston Villa per noi. Ma manca ancora l'intesa coi Reds.

La Roma e John Arne Riise sono vicinissimi. Lo dice con sicurezza il domenicale News of the World per il quale alla firma del giocatore norvegese manca solo un dettaglio. Non tanto piccolo però. Lo dice lo stesso giornale inglese che gioca con le parole. «Roma must Riise price» è il titolo dell'articolo in questione, dove alla parola "raise", ovvero "crescere, alzare" è stato sostituito il nome dell'esterno sinistro del Liverpool. Insomma il senso è che la Roma deve «alzare il prezzo». Si perché il club giallorosso avrebbe offerto ai Reds 3 milioni di sterline (qualcosa meno di 4 milioni di euro). Troppo pochi perché Rafa Benitez possa lasciar andare un giocatore di 27 anni, quindi al massimo della maturazionem anche se su di lui sembra non voler più fare affidamento. Lo scorso anno nelle gerarchie è stato scavalcato da Fabio Aurelio e l'autogol decisivo in Champions contro il Chelsea ha fatto il resto.

Riise, dopo 7 stagioni ad Anfield cambierà aria, questo è certo. Resta da capire quale sarà la destinazione. La stampa britannica è convinta però che la Roma di fronte al primo rifiuto non abbia affatto mollato la presa e che sia pronta a rilanciare per avere il giocatore, magari fino ai 5 milioni di sterline (6,3 milioni di euro) chiesti dal Liverpool. Probabilmente basterebbe qualcosa meno per trovare l'accordo col club, mentre quello col giocatore sarebbe già stato trovato. Lo sostiene sempre News of the World , secondo il quale Riise avrebbe già fatto la sua scelta: l'Italia e la Roma. Tanto che avrebbe respinto le offerte ricevute da Newcastle, Aston Villa e da un altro folto gruppo di club europei. Se confermata, sarebbe una novità non da poco, perché fino ad oggi lo scoglio più difficile da superare sembrava essere quello dell'ingaggio. Il nazionale norvegese, infatti, nel Merseyside guadagna 2,5 milioni di euro a stagione, ovvero il limite posto dalla Roma per tutti quelli che non si chiamano Totti o De Rossi.
Ma se Riise avesse davvero scelto, ci sarebbe da dare comunque un'accelerata alla trattativa perché lui stesso aveva deto qualche tempo fa che avrebbe voluto conoscere la sua prossima squadra prima dell'inizio del precampionato, ovvero il 7 luglio. Tempo ancora ce ne è ma non troppo. Intanto i suoi tifosi cominciano già a rimpiangerlo: «Non posso credere che lo stiano lasciando andare» dice Jamie Webb commentando l'articolo che parla della sua cessione. «E' più forte della maggiorparte di quelli che calcano il terreno di Anfield - interviene Ritch - se lo perdiamo faremo un grosso passo indietro. Non andartene!». E poi c'è Spookie che conclude: «Sarebbe un bell'esterno per la Roma, spero che non si perda tempo per una questione di soldi». Che possa essere un acquisto azzeccato lo pensa anche Luciano Spalletti che qualche giorno fa su di lui si era sbilanciato: «Elementi di quello spessore lì possono dare una prontezza diversa. Riise ha i requisiti che cercavamo, ma abbiamo guardato anche altri calciatori».

 
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Jouanneaux: "Prendete Ben Arfa!"

Post n°1901 pubblicato il 16 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Lunghissima intervista al procuratore di Mexes fatta dall'inviato in Austria de Il Romanista, Daniele Lo Monaco.

«Il francese del Lione si svincola fra un anno, a 10 milioni si chiude. Nel dribbling Ben Arfa sembra Cristiano Ronaldo. Anche Gomis è forte: sarà il nuovo Drogba. Mathieu e Govou? Non più di 4 milioni. Silvestre? Meglio Antunes!»

«Mexes escluso da Domenech? Ho già parlato, adesso lo fanno anche in Francia... Riise è un grande giocatore da prendere cento volte e poi parla francese, Phil gli farebbe da guida...»

«Ci sono tanti talenti non conosciuti: per me la Roma dovrebbe fare come ha fatto il Manchester con Petrucci. Arsenal e Chelsea fanno così: è più facile prendere Mexes a 15 anni che Benzema ora»

Olivier Jouanneaux potrebbe togliersi qualche sassolino dalle scarpe. La Francia sta affondando nelle polemiche come e più di quanto non sia accaduto all'Italia e adesso sono in molti a rimpiangere la mancata convocazione del suo pupillo, Philippe Mexes, un assurdo tecnico a vedere la difesa dei Bleus umiliata dagli olandesi. Ma adesso non gli pare elegante rigirare il coltello nella piaga: «Preferisco non parlare di questo. Avevo già detto proprio a voi del Romanista che l'esclusione di Philippe non ha origini sportive. Adesso in Francia ne parlano in molti, ma quando è stato fatto fuori non sono stati in tanti a denunciarlo».
Che dicono in Francia?
«Si parla più dei problemi dell'Italia, veramente. Per le questioni interne sono sotto il fuoco delle critiche gli anziani e i difensori. Ci sono tensioni tra diverse generazioni di giocatori. Ogni giorno escono fuori storie di discussioni tra un giocatore e un altro. Eppure non è tutto da buttare. Per me la Francia ha giocato meglio contro l'Olanda che contro la Romania. Qualcosa s'è visto».
Domenech rischia il posto?
«Tutti parlano già di Deschamps, come di Lippi per Donadoni. Ora Domenech non parla più di punti e qualificazioni, ora parla solo di dare spettacolo nella partita contro l'Italia. Penso che se la Francia uscirà al primo turno qualcosa succederà. Qui parleranno di incidente industriale. Sarebbe una catastrofe per l'interesse verso il calcio, per i soldi che hanno investito come sponsor, come tv, nessuno se lo aspettava, del resto la Francia non prendeva mai gol».
Philippe come l'ha presa?
«In questi giorni non l'ho sentito, ma non è nel suo costume godere di una sconfitta. Anzi, sarà dispiaciuto».
Siamo alla vigilia di Francia-Italia. Alla Roma sono stati accostati tanti francesi, nazionali o meno. A cominciare dal più forte, Karim Benzema, attaccante del Lione, classe '87.
«Ma lì siamo già fuori mercato e lo conoscono tutti. Passiamo subito a Ben Arfa. So che la Roma l'ha seguito e ha avuto anche qualche informazione sul suo carattere un po' fumantino. Ma per me dopo Benzema è il più grande talento del campionato francese. Magari è una scommessa, perché ha un certo carattere, ma vi assicuro che non è al punto di Cassano. E' uno che fa la differenza sul campo, potrebbe dribblare tutta la squadra avversaria, è perfetto per il ruolo di Mancini. Nell'uno contro uno vale Cristiano Ronaldo. Magari segna meno, ma fa segnare gli altri. Costi? Chiederanno qualcosa tipo tredici milioni, a dieci si chiude. Dipende da quando si fa. Si svincola tra un anno, non accetterà mai di fare un rinnovo dopo che nelle ultime giornate non l'hanno fatto giocare. E' della stessa generazione di Nasri e Benzema, classe '87. E' un investimento sicuro».
Nel Lione c'è anche Sidney Gouvou.
«Uno sottovalutato a livello internazionale. Nella Roma potrebbe fare molto bene, avete scritto che è un grande attaccante, ma non ha mai segnato molto, ha caratteristiche anche difensive. Non ci metterei più di 4 milioni di euro. Non è mai stato fuori dalla realtà di Lione, lui è nato lì. In Italia non farebbe più di 10 gol. Potrebbe giocare nel ruolo di esterno alto, è anche bravo a coprire. E' un ragazzo tranquillo e un giocatore importante. Ha la mentalità giusta, può fare bene per la Roma. Secondo me il Lione potrebbe venderlo, dopo sette scudetti potrebbero lasciarlo andar via non per sfiducia, ma per dargli qualche possibilità di carriera. Hanno preso a gennaio anche Delgado, l'argentino, a dodici milioni, gioca nel suo stesso ruolo. Potrebbe essere il giocatore giusto per la Roma. Il suo procuratore, Guerra, ha "usato" la Roma per ottenere il rinnovo di Clerc con il Lione. E prese sei mesi di squalifica per aver fatto firmare proprio Clerc col Marsiglia e poi il rinnovo con lo stesso Lione. Il Marsiglia l'ha portato in tribunale».
Un accostamento un po' azzardato è stato fatto con Eric Abidal, terzino del Barcellona.
«Si è detto che la Roma era interessata, ma lui vuole restare lì. Il vantaggio sarebbe che potrebbe anche giocare centrale, ma i suoi migliori anni li ha fatti da esterno. Poi è alto, e sarebbe perfetto per Spalletti. Ma è difficile che lui vada via. E' costato tanto e prende un ingaggio altissimo. Poi è un '79, non è neanche giovanissimo».
Tra gli attaccanti ultimamente in evidenza c'è Bafetimbi Gomis, del St. Etienne.
«Non ha fatto ancora vedere nulla agli Europei, a dir la verità non era neanche mai stato convocato, poi s'è messo in evidenza e ha fatto una doppietta contro l'Ecuador in amichevole. Per me è molto forte, potrebbe far felice la Roma. Molto bravo in contropiede, sa tenere la squadra alta, è molto veloce. Vucinic è più esterno di lui, andrebbero benissimo in coppia. Il problema è che forse è già fuori mercato, ha fatto il rinnovo col Saint Etienne solo per essere venduto a maggior prezzo. Ma credo che andrà in Inghilterra, Boston e Newcastle si sono fatte avanti. Per me prenderlo ora significa fare come fece il Marsiglia quando scovò Drogba nel Guingamp. Ma se io fossi il suo procuratore lo porterei alla Roma di sicuro, per una scelta sportiva. Può scegliere i soldi inglesi, ma la Roma gli darebbe una vetrina internazionale sicuramente superiore. L'altra sera Domenech l'ha fatto entrare con Anelka, c'erano in campo tre centravanti insieme, una cosa senza senso».
Parliamo pure di Florent Malouda, l'esterno del Chelsea?
«Inutile, fuori portata, l'anno scorso il Chelsea ha speso tanto, se non ricordo male più di 25 milioni di euro. Dopo un anno non può essere sul mercato. Dopo aver visto Olanda-Francia bisogna ricordarsi che il Chelsea per prenderlo ha sacrificato Robben...».
E Cheyrou, il centrocampista del Marsiglia?
«Aquilani ha difficoltà a diventare titolare, figuriamoci lui. Potrebbe essere il quarto nell'ordine dei centrocampisti della Roma, se va via Brighi. Ma a sempre a non più di 4-5 milioni. Gli sforzi si devono fare per giocatori tipo Gomis e Ben Arfa, non lo farei per lui».
Parlano benissimo del giovanissimo Obertan, attaccante del Bordeaux.
«Non lo venderanno mai adesso, è un talento assoluto, ma andrà preso tra tre o quattro anni».
E si torna al "vecchio" Mathieu, nel mirino da più di un anno.
«Quest'anno è stato infortunato, il Tolosa è quasi retrocesso, non ha mai giocato in nazionale, è alto e ha un buon fisico, ha un buon calcio, potrebbe giocare anche a centrocampo, ha ancora un anno di contratto, il Tolosa lo prese dal Sochaux a 5,5 milioni, ora ne chiede 7, ma si accontenterebbe di quello che l'ha pagato. Io non lo pagherei più di 4 milioni, non sai quanto vale a livello internazionale. In Champions League ha fatto solo il preliminare col Liverpool ma hanno perso malissimo. Non c'era partita. Leggo le interviste, lui se davvero vuole la Roma dovrebbe spingere da dentro. La Roma oggi vale tanto e può dargli tanto. Dovrebbe facilitare la trattativa».
Un altro buon terzino è Taiwo del Marsiglia, il nigeriano.
«E' fortissimo fisicamente, ha un calcio potente, calcia le punizioni bene, il suo punto debole è l'aspetto tattico, è molto indietro, anche se è migliorato molto, e poi è indisciplinato, prende cartellini rossi facilmente. Ma rispetto a Mathieu ha più esperienza internazionale».
Ora è venuto fuori il nome di Silvestre, del Manchester.
«Sei milioni di euro avete scritto sul Romanista , a me sembra allucinante: ha trent'anni, ha giocato tre partite quest'anno, per me è più forte Antunes. Quello è un vero patrimonio della società, che rimanga o vada via».
Conosce bene anche il norvegese Riise, ha giocato anche in Francia, no?
«Ecco, lui è uno che prenderei cento volte, ha esperienza è tranquillo, è un gran giocatore, ha buona corsa e buon calcio. Bisognerebbe lavorare sull'ingaggio. E poi parla francese, Philippe potrebbe fargli da guida».
E talenti non conosciuti ce ne sono?
«Tanti e la Roma lo sa. Anzi, per me la Roma dovrebbe fare come ha fatto il Manchester con Petrucci. Arsenal e Chelsea fanno queste cose, sono a basso rischio perché ti costano solo poche migliaia di euro di ingaggio e possono rendere tantissimo».
Ma non bastano gli italiani nel vivaio?
«Anche nel vivaio ci può essere cultura di giocatori stranieri. Bruno Conti e Alberto De Rossi possono valutare, ne avrebbe un vantaggio tutto il settore giovanile. I ragazzini francesi impazziscono per andare all'Arsenal di Wenger. La Roma saprebbe far crescere tutti bene, lavora benissimo per i giovani. Vedrete quanto varranno i vari Cerci, Galloppa, Okaka. Basta allargare a quelli bravi, è più facile prendere un Mexes a quindici anni che un Benzema adesso. Soprattutto se non hai il budget per poterlo comprare adesso...».

 
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Donadoni dovrebbe rischiare i due Totò più Toni

Post n°1900 pubblicato il 16 Giugno 2008 da Urbe_immortale

I due Totò contro la lenta difesa francese. Pirlo potrebbe essere il grande escluso (speriamo!)

Buffon: «Sento lo spirito mondiale». Maldini: «Van Basten si comporterà bene, so che vuole venire in Italia...»

L'allenamento «centrale», secondo la definizione di Donadoni, c'è stato ieri pomeriggio nello stadio dell'Admira Wacker, l'ultimo, da queste parti, se domani sera la Francia o la Romania ci manderanno a casa. Se invece l'Italia strapperà la qualificazione ai quarti, tutte le partite successive, quella sicura e le altre due eventuali, si giocheranno a Vienna e quindi il quartier generale diventerebbe assai più stabile. Stamattina invece gli Azzurri torneranno a Zurigo in aereo da Vienna e oggi pomeriggio rifiniranno la preparazione direttamente al Letzigrund, davanti a tutti i giornalisti. Quel che Donadoni doveva sperimentare, dunque, l'ha fatto ieri, dopo aver chiuso, esauriti i canonici quindici minuti pubblici, gli spalti dello stadio.

Ma le indiscrezioni filtrano lo stesso ed è emerso che il ct ha provato sostanzialmente due formazioni, una schierata con il 4-3-3 e una con il 4-3-1-2. Nessuna certezza, ma si va verso nuovi cambi e due clamorose novità che peraltro erano già state colte ieri: confermato che entrerà Cassano, il sacrificato eccellente stavolta sarà Pirlo. Per reggere lo sforzo di uno schieramento che dovrebbe prevedere oltre a Toni e al barese della Sampdoria anche il redivivo Di Natale (in lotta per un posto con Camoranesi), accanto all'intoccabile De Rossi dovrebbero essere schierati i due milanisti Gattuso e Ambrosini (in vantaggio su Perrotta). Sembra confermata in blocco, invece, la difesa, compreso Panucci. Nell'eventuale 4-3-1-2, il ballottaggio riguarderebbe Camoranesi e Perrotta nel ruolo di incursore dietro le punte e Di Natale e Cassano per il ruolo di seconda punta.

In tutti e due casi, il rischio di brutte figure resta molto alto. Sembra evidente che la scelta di schierare due piccoletti tecnicamente dotati come Cassano e Di Natale alle spalle di Toni fa leva sulla scarsa mobilità della difesa francese, evidenziata anche dalla sfida con gli olandesi, ma in fase di non possesso si potrebbe spesso rischiare l'inferiorità numerica in mezzo al campo e la questione diventerebbe letale con i fini palleggiatori di Domenech. Diverso sarebbe se Donadoni schierasse la squadra col 4-2-3-1 spallettiano, con De Rossi e un altro centrocampista al fianco (l'ideale sarebbe Aquilani, ma non è stato preso in considerazione dal ct), con Camoranesi e Cassano larghi e Perrotta a coprire le spalle di Toni. Ma Donadoni non ha mai provato questa soluzione e quindi sembra escluso che possa cambiare tutto oggi.

Gli Azzurri sventolano ancora la bandiera dell'ottimismo, forse perché Francia-Italia si giocherà il 17 giugno, lo stesso giorno di Italia-Germania 4-3, forse perché qualche credito delle prime due partite si potrebbe incassare alla terza. Buffon guida il partito della speranza: «Sono sicuro che alla fine gli italiani ci ringrazieranno. Perché io sento ancora lo spirito del Mondiale, vedo la stessa voglia, sono felice di essere ancora qui nonostante ad otto minuti dalla fine della partita con la Romania potessimo essere di fatto sull'aereo del ritorno a casa». Chiellini è stupito anche solo per il fatto di esserci: «Due anni fa ero nello stadio di Berlino per la finale mondiale con la famiglia e nei panni del tifoso. Non pensavo che un momento del genere per me sarebbe arrivato così presto: in questa stagione puntavo a far bene con la Juve ed essere convocato da Donadoni, ma non pensavo che avrei giocato». Il rischio "biscotto olandese" è stato esorcizzato ieri da un ex ct, Cesare Maldini, presente in Austria nelle vesti di commentatore con Spillo Altobelli per Al Jazeera (e non è una battuta): «Vedrete - la sua maliziosa teoria - che van Basten si comporterà bene. So che vuole venire ad allenare in Italia e allora non potrà arrivare con la fedina penale sporca...».

E anche Platini ha usato toni concilianti sulla questione arbitrale: «Uno o due errori di valutazione di pochi centimetri, e peraltro ammessi spontaneamente, non hanno rovinato la festa. Errare è umano e questo vale anche per il calcio. Sono stati estratti appena un cartellino rosso e meno gialli rispetto alle precedenti edizioni e questo è il risultato più incoraggiante. Gli arbitri sono in grado di controllare bene incontri veloci ed energici». Speriamo faccia lo stesso Michel, lo slovacco designato per la sfida.

 
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Ecco le 4 possibilità di arrivare ai quarti domani

Post n°1899 pubblicato il 16 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Gli azzurri battono la Francia e l'Olanda vince con la Romania.

Passano Olanda (9 punti) e Italia (4)  

 

Gli azzurri battono la Francia e l'Olanda pareggia con la Romania.

Passano Olanda (7 punti) e Italia (4)  

 

Gli azzurri pareggiano con gol contro la Francia e l'Olanda batte la

Romania.

Passano Olanda (9 punti) e Italia (2) per il maggior numero

di gol nella classifica avulsa (tra Italia, Francia e Romania).  

 

Gli azzurri pareggiano 0-0 con la Francia e la Romania perde 3-0 con

l'Olanda.

Passano Olanda (9 punti) e Italia (2) grazie al miglior coefficiente

Uefa (rispetto alla Romania)

 
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Danielino: "Basta coi rosicamenti!"

Post n°1898 pubblicato il 16 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Simpatico siparietto in conferenza stampa di Daniele con un giornalista laziale che indossava una polo della Lazio: "Non te se pò vede' co' 'sta majetta!"

E sulla Roma: "Ereditare la maglia numero 10 di Francesco? Mai! Quando lui si ritirerà, ritireranno anche la maglia!"

Dovrebbe cominciare la conferenza-stampa di De Rossi, ma c'è qualcosa che proprio non gli va giù. Un insospettabile (per chi non lo conosce) inviato milanese indossa una polo blu con in bella vista il logo della Lazio. Daniele ha un sussulto, lo guarda: «Ma l'hai fatto apposta?». «No, ho saputo adesso che venivi tu». Sorride, Daniele, ma non è convinto. E quando toccherà all'inviato laziale rivolgergli la domanda, si rifermerà, sussurrando all'addetto stampa federale: «Che devo fa', non te se po' vede' co' 'sta maglietta. Io nun te risponno». Poi lo convincono. E riparte. Ora: uno così, può mai star fuori dalla Nazionale?
Daniele, la Nazionale è a rischio inciucio.
«Sarà un fastidio che ci ronzerà in testa, l'orecchio andrà anche all'altra partita. Ma per noi sarà importante vincere la nostra partita, la Francia è una delle nazionali più forti al mondo, avranno in campo giocatori eccezionali. Pensiamo al nostro compito, già è difficile».
Sarà una sensazione già vissuta, con la Roma, a Catania.
«E' la stessa cosa, quel giorno sentimmo il boato della gente per il gol dell'altra squadra (non nomina l'Inter, ndr) e ci cascarono le braccia. Ma se proprio dobbiamo lasciare l'Europeo subito, è meglio farlo con quattro punti».
Temi anche tu la combine?
«Nessun timore, mi fido della professionalità di tutti quanti. C'era la certezza della combine per Inter-Siena e sappiamo tutti com'è andata. Si fa sempre presto a pensare male, per me è sbagliato. Semmai pensateci voi».
In campionato ti sei espresso sugli arbitri. Qui pure se ne riparla.
«Dici che so' io? Che devo di'? Qualcosa abbiamo lasciato sul campo, qualche disattenzione, qualche errore nostro, qualcosa ci è stato anche tolto, involontariamente magari, ma non è questo il momento di recriminare, tiriamo avanti. Dopo Catania ho detto le cose come stanno».
Che cosa è cambiato nell'Italia rispetto ai Mondiali?
«Qualche interprete, qualche giocatore, soprattutto i risultati, Quando arrivano va tutto meglio, quando non arrivano escono fuori i piccoli nei che c'erano anche ai Mondiali, che vennero nascosti dai risultati positivi».
E' cambiato anche che non c'è Totti?
«Francesco è un giocatore di livello mondiale. Più decisivo e talentuoso degli ultimi venti-trenta anni con Baggio, Del Piero e Zola. Ma è stata una scelta sua non esserci. Farebbe comodo, certo. Ma tanto essendo infortunato non sarebbe potuto venire comunque. Lui anche solo con la sua presenza dà fastidio agli avversari in fase difensiva. Ma ne abbiamo altri di fantasia».
Perché qui si dà tanta importanza agli arbitri e in Italia chi lo fa passa per scemo?
«E' un discorso che va a finire troppo lontano. Il mio lavoro mi dice ora che devo pensare alla Nazionale. Qualcuno di voi mi ha "insegnato" che non si va avanti con le gomitate o le allusioni. Pensiamo a vincere con l'Italia e poi alla Roma penseremo il prossimo anno».
La designazione ha dato lo slovacco Michel.
«Lo conosco di faccia, non saprei dirti. Mi informerò e poi vedremo. Conosco meglio gli arbitri italiani».
A fine campionato hai detto di aver rosicato. E qui che cosa ti farebbe rosicare?
«L'eliminazione vincendo. Potrei rosicare così, o se non vincesse la Romania e non vincessimo neanche noi. Ma quel termine l'ho usato una volta, nella Roma mi capita di farlo in maniera allucinante. Speriamo sia finita l'epoca dei rosicamenti».
Più che rosicare, uscire sarebbe un fallimento.
«Ci sarà tempo per fare tutte le riflessioni. L'Italia che non passa potrebbe essere visto così. Ma non butterei comunque due anni di lavoro. Speriamo di continuarlo».
Eri molto arrabbiato per la prima esclusione? Ne hai risentito nel primo tempo con la Romania?
«Ovviamente non ero contento. Come chiunque è rimasto fuori. Avevo creduto di giocare, non per una promessa del mister, ma perché leggendo i giornali ero considerato titolare da tutti. Ma se avessi messo il muso sarebbe stato offensivo per gli altri. Nel primo tempo alzavo la testa e vedevo dieci giocatori davanti, ne saltavo un paio e ne vedevo ancora dieci, nel secondo tempo si sono allungati, abbiamo trovati più spazi».
Non è che voi romanisti avete dato qualche consiglio tattico a Donadoni?
«La tattica la fa il mister, abbiamo parlato, come si fa nelle squadre mature, qualcuno ha detto la sua, tutte le opinioni che abbiamo dato, ma non di natura tattica, o di gestione del gruppo».
In molti hanno attaccato Donadoni per non averti fatto giocare.
«Guardavo le esternazioni di chi mi voleva titolare e mi faceva piacere. Ma avevo l'impressione che per un 30-40% si trattasse di attestato di stima nei miei confronti, per il 60-70% di attacco al mister. Mi è sembrato un modo per massacrarlo. Non è la prima volta, non sarà neanche l'ultima».
Anche Ancelotti ti voleva in campo.
«Ma l'aveva detto prima. Chi lo ha fatto prima è più apprezzabile. Mi fa piacere, l'ultimo sondaggio fatto in nazionale su di me era dopo la gomitata, se dovevo andare a casa o restare con gli altri. Mi pare un bel passo avanti».
Spalletti dice che servono due giocatori per poter lottare per lo scudetto.
«C'è stato qualche giorno in cui non si sapeva chi fosse l'allenatore e quale la società, o meglio, si parlava che potessero andar via tutti. Qualche dubbio sul futuro c'era, non perché l'attuale Roma non garantisca un futuro all'altezza, ma per i cambi che si prospettavano. Adesso però fatemi pensare a questa partita».
Hai abbracciato tua figlia Gaia allo stadio. Non vorresti fosse così anche in campionato?
«Non mi sono goduto neanche questo, scusate se ve lo dico. Qualcuno di voi ha scritto che si è trattato di un saluto isterico perché ero arrabbiato. Lasciamo perdere... In ogni caso, certo che mi piacerebbe se fosse così. Alla Roma uno stadio così darebbe sei-sette punti in più. Poi toccherebbe ai tifosi dimostrare la loro civiltà».
Hai sentito Totti? Che dice dell'Italia?
«Ci sentiamo spesso, ma quel che pensa sulla Nazionale se vuole lo dice lui».
Ti piacerebbe un giorno ereditare il suo 10 anche nella Roma?
«Quando si ritirerà Francesco ritireranno anche il numero. Io sto bene col 16».

E dopo gli Europei, Danielino firmerà il rinnovo: "Una pura formalità!"

«Per De Rossi mi risulta che tutto dovrebbe essere a posto». Parola di Spalletti che, fino a prova contraria, dovrebbe essere una fonte "abbastanza" attendibile. Non che ci fosse troppo bisogno della rassicurazione da parte del tecnico, visti i continui attestati d'amore (reciproci) tra Daniele e la società, ma sentirlo dire lui fa tutto un altro effetto. Dubbi, comunque, non ce ne sono mai stati. Se per altri giocatori, oggi e nel passato, in scadenza di contratto è stato legittimo avere qualche perplessità sul rinnovo, su Danielino no. Difficile solo immaginarlo con una maglia diversa da quella giallorossa, una seconda pelle. Lui che ieri in conferenza non voleva rispondere alle domande di un giornalista che indossava la maglia della Lazio, lui che ogni volta che la Roma segna sembra scoppiargli la vena del collo, è destinato a raccogliere da Totti la fascia di capitano, non la maglia numero 10 («quella maglia - ha dichiarato ieri - alla Roma verrà ritirata quando il capitano dirà basta, ed io continuerò ad avere la numero 16»). E come Francesco finirà dove ha iniziato, a Roma. Il suo nome è nella lista delle parole proibite ai dirigenti delle squadre che arrivano a Trigoria per parlare di mercato. Il suo rinnovo per i prossimi quattro anni sarà ufficializzato i primi giorni di luglio, ad Europeo concluso e a bilancio chiuso. Daniele non ne vuole parlare dal ritiro della Nazionale. «Certo che sento qualcuno da Roma, molto spesso, ma di contratto non parliamo in questo momento. Aspetteremo la fine degli Europei e poi ci incontreremo ma vi garantisco che per me il contratto sarà una pura formalità. Basterà una stretta di mano».

L'accordo comunque già c'è. Le trattative sono andate avanti sottotraccia per alcuni mesi, e presto arriverà l'ufficialità. Le cifre sono quelle note: per De Rossi la società farà un'eccezione e sarà sostanzialmente sfondato il tetto (2,5 milioni l'anno) stabilito per tutti gli altri. Il suo ingaggio partirà da circa 4 milioni a stagione, e crescerà negli anni. Una bella cifra, anche se molto inferiore a quello che Daniele avrebbe potuto guadagnare da altre parti. A marzo, dopo la doppia sfida di Champions, il Real Madrid si è fatto sotto in maniera prepotente garantendo ingaggi "real", ma i sentimenti non sono in vendita. Per fortuna.

 
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Le partite di ieri sera

Post n°1897 pubblicato il 16 Giugno 2008 da Urbe_immortale

Turchia-Rep. Ceca 3-2

Svizzera-Portogallo 2-0

A Ginevra succede l'incredibile, con i cechi in vantaggio di due reti prima di subire tre gol nel giro di un quarto d'ora.

Succede l'incredibile nella gara tra Turchia e Repubblica Ceca. Dopo tre quarti di gara dominati dalla formazione di Bruckner, in grado di andare due volte in vantaggio, i turchi ribaltano l'incontro segnando tre reti nel giro di quindici minuti. A completare nel finale lo scenario da cuori forti, anche l'espulsione del portiere turco Volkan a cambi esauriti. I cechi partono bene e al 34' trovano il vantaggio con una grande torsione di testa di Koller che manda la palla sotto la traversa. Nella ripresa, al 17', i cechi raddoppiano con una spaccata di Plasil, poi Polak, al 30', sfiora il tris prendendo il palo e dando il via alla rimonta turca: prima con Arda che accorcia le distanze con un preciso destro, poi con Nihat che sfrutta una papera in uscita alta di Cech ed infine ancora con Nihat che scarica uno straordinario destro sotto l'incrocio.
TURCHIA-REPUBBLICA CECA 3-2
TURCHIA (4-4-2): Volkan; H.Altintop, Gungor (17' st Asik), Servet, Hakan; Tuncay, Topal (12' st Kazim), Aurelio, Arda; Nihat, Semih (1' st Sabri). A disp. Rustu, Tolga, Gokhan, Emre, Gokdeniz, Tumer, Boral, Ayhan, Erdinç. All. Terim
REPUBBLICA CECA (4-1-4-1): Cech, Grygera, Ujfalusi, Rozehnal, Jankulovski; Galasek; Sionko (39' st Vlcek), Matejovsky (39' pt Jarolim), Polak, Plasil (35' st Kadlec); Koller. A disp. Blazek, Zitka, Kovac, Fenin, Sverkos, Pospech, Baros, Sivok, Skacel. All. Bruckner
ARBITRO: Frojdfeldt (Sve)
MARCATORI: 34' pt Koller, 17' st Plasil, 30' st Arda, 39' st e 44' st Nihat
NOTE: Ammoniti Topal, Aurelio, Arda, Asik (T), Galasek, Ujfalusi (R). Espulso Volkan (T)

Primo successo di sempre degli svizzeri all'Europeo. Partenza senza marcature,
poi la doppietta di Yakin.

Col Portogallo già qualificato, la Svizzera ottiene il suo primo storico successo negli Europei. Primo tempo piacevole. Al 17' ed al 20' Zuberbuehler protagonista; prima devia sulla traversa un tocco ravvicinato di Pepe, poi blocca un colpo di testa di Alves. Nella ripresa parte forte il Portogallo con Nani che coglie il palo all'8'. Col tempo cresce la Svizzera. Prima Pepe al 17' salva su tocco ravvicinato di Barnetta, poi è il palo a respingere l'ennesima bordata da fuori dell'ottimo Inler al 19'. Il forcing porta la Svizzera al vantaggio al 26', con un tocco al volo di Derdiyok per Yakin che, solo, batte Ricardo. Il Portogallo reagisce ma, al 38', è costretto a capitolare ancora; Barnetta controlla in area e viene toccato da Meira, l'arbitro vede un fallo e concede un generoso rigore che Yakin non sbaglia.
SVIZZERA-PORTOGALLO 2-0
SVIZZERA (4-4-2):
Zuberbuehler; Lichtsteiner (39'st Gritching), Muller, Senderos, Magnin; Behrami, Inler, Fernandes, Vonlanthen (15'st Barnetta); Yakin (41'st Cabanas), Derdirok. A disp.: Benaglio, Jakupovic, Degen, Djourou, Spycher, Gigax, Huggel. All.: Kuhn.
PORTOGALLO (4-3-3): Ricardo; Miguel, B. Alves, Pepe, Ferreira (41'pt J. Ribeiro); Veloso (25'st Moutinho), F. Meira, Meireles; Nani, Helder Postiga (29'st Almeida), Quaresma. A disp.: Rui Patricio, E. Santo, Bosingwa, R. Carvalho, Deco, Petit, Simao, C. Ronaldo, Nuno Gomes. All.: Scolari.
ARBITRO: Platz (Austria).
MARCATORI: 26'st e 38'st rig. Yakin (S).
NOTE: ammoniti Yakim, Vonlanthen, Barnetta (S), Ferreira, J. Ribeiro, F. Meira, Miguel (P)

 
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News of the World: "Roma vicinissima a Riise"

Post n°1896 pubblicato il 16 Giugno 2008 da Urbe_immortale

"La Roma è a un passo dall'acquisto di John Arne Riise". A rivelarlo è il giornale inglese "News of the World", secondo cui per l'esterno norvegese del Liverpool ci sarebbe già l'accordo tra il giocatore e i giallorossi, mentre mancherebbe ancora quello tra la Roma e il Liverpool.

 
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