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CIAO GABBO... ONORE!
"Si può morire così, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi".
Dall'omelia pronunciata da Don Paolo Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri.
In memoria di Gabbo, fratello di questa Urbe Immortale... al di là dei colori
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Viene dopo tante finte battaglie, il giorno in cui c'è da fare sul serio, e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali:
avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi. Essi ebbero la fortuna di non fare carriera, anzi di non volerla fare, di non smarrire le proprie virtù nel frastuono degli elogi mentiti e dei battimani convenzionali.
Essi ebbero la fortuna di assaporare amarezze sane, ire sane, conoscere lunghi silenzi, sacrifici ostinati e senza lacrime, solitudini di pietra, amicizie non sottoposte all'utile e non imperniate sull'intrigo.
Berto Ricci
KAISERSLAUTERN, 26 GIUGNO 2006:
Lettera della squadra al Presidente Sensi
Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.
Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.
Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno
Serie A: 18^ Giornata:
Chievo-Inter
Atalanta-Napoli
Bari-Udinese
Cagliari-Roma
Catania-Bologna
Lazio-Livorno
Parma-Juventus
Sampdoria-Palermo
Siena-Fiorentina
Milan-Genoa
Classifica:
- Inter 39
- Milan* 31
- Juventus 30
- Roma 28
- Parma 28
- Napoli 27
- Palermo 26
- Sampdoria 25
- Bari* 24
- Chievo 24
- Fiorentina* 24
- Genoa* 24
- Cagliari* 23
- Udinese* 18
- Livorno 18
- Bologna* 16
- 16
- Atalanta* 13
- Catania 12
- Siena 12
* una partita in meno
Marcatori Giallorossi in Campionato
9 reti: Totti.
4 reti: De Rossi.
3 reti: Vucinic.
2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.
1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.
Giudice Sportivo
Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:
€ 77.000,00
Squalificati per la prossima gara di campionato:
Espulsi nell'ultima partita:
5 ammonizioni.
De Rossi.
4 ammonizioni:
Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.
3 ammonizioni (in diffida):
Totti.
2 ammonizioni:
Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.
1 ammonizione:
Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.
Prossime gare AS Roma
6 gennaio, 18^ giornata:
-
9 gennaio, 19^ giornata:
-
12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:
-
Europa League
Sedicesimi di Finale:
Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)
Marcatori giallorossi in Europa League:
11 reti: Totti.
3 reti: Menez, Okaka, Cerci.
2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.
1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.
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Messaggi del 25/06/2008
Il difensore: "E' un sogno che si avvera!"
Al Siena, tutto Galloppa, metà Curci ed il prestito di Barusso.
Il difensore, Simone Loria, e il portiere, Arthur Gusmao, sono della Roma. Lo rende noto una nota del sito ufficiale del Siena Calcio: "Formalizzata - si legge - nella giornata odierna la cessione a titolo definitivo del calciatore Simone Loria alla A.S.Roma. Formalizzata anche la cessione a titolo definitivo alla A.S.Roma del portiere Arthur Gusmao".
Il club toscano, in cambio, ottiene l'altra metà di Daniele Galloppa, la comproprietà di Gianluca Curci e il prestito di Ahmed Barusso. Le prime parole da romanista di Loria: "Sono contentissimo - ha detto il centrale - vestire la maglia della Roma è un sogno che si avvera".
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La Roma riscatta Mauro Esposito. Lo rende noto il Cagliari emettendo una nota sul sito ufficiale: "Il Cagliari Calcio e la Roma - si legge - hanno raggiunto un'intesa per la risoluzione consensuale dell'accordo di partecipazione relativo al giocatore Mauro Esposito in favore della Società giallorossa".
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Daniele Galloppa è un giocatore del Siena. Il club toscano ha infatti riscattato il giovane centrocampista dalla Roma, come ha assicurato a Romanews.eu Davide Torchia, l'agente del giocatore: «La situazione è risolta. Molto probabilmente il giocatore sarà totalmente di proprietà del Siena. Lui sta benissimo a Siena, l'hanno trattato benissimo ed è contento di come si è risolta la situazione. Però sarebbe rimasto tranquillamente nella capitale se a riscattarlo fosse stata la Roma. Eravamo aperti a tutte le soluzioni, anche al prestito in qualsiasi altra squadra di serie A o di B, l'importante era concludere la trattativa entro le 19 e non andare alle buste per il riscatto del giocatore. È finita con la piena soddisfazione di entrambe le parti».
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"Roma e Siena sono vicine all'accordo, ma non è ancora ufficiale". A confermare che Simone Loria è ad un passo dal club giallorosso è lo stesso difensore, classe '76, intervistato dal Romanista.it. L'accordo sarebbe stato trovato su queste basi: l'altra metà di Galloppa, Barusso (prestito) e Curci (comproprietà) in Toscana per il cartellino del centrale "goleador" (5 gol nell'ultimo campionato). "So che i club si stanno parlando in queste ore - ha dichiarato il giocatore - il trasferimento ancora non è definito, ma siamo sulla buona strada. Sono molto contento, per me è un sogno vestire questa maglia".
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«Il mio agente sta negoziando con i dirigenti del Paris Saint Germain, mi interessa il loro progetto sportivo». L’avventura con la maglia giallorossa di Ludovic Giuly pare giunta agli sgoccioli. Il francese ha ribadito ancora una volta la volontà di tornare in patria. Le parole che ha usato nell’intervista rilasciata al giornale gratuito transalpino Metro lasciano poco spazio a libere interpretazioni: «Ci sono ancora dei dettagli da definire, ma il Psg mi andrebbe benissimo». Anzi, visto e considerato che il club francese riprenderà ad allenarsi tra appena cinque giorni, è lo stesso Giuly a chiedere di velocizzare il trasferimento: «Occorre fare presto». Occorre fare presto, ok. Anche se Ludo ha un contratto fino al 2010 con la Roma. L’esterno francese, che la prossima stagione continuerà a percepire un ingaggio lordo di 3,1 milioni di euro più i premi, non si può muovere dall’Italia senza il consenso della Roma. La società non è intenzionata a fare le barricate, comunque. Il giocatore, prelevato l’estate scorsa dal Barcellona, è costato 3,2 milioni (da pagare in due rate, e la seconda scade proprio il prossimo 30 giugno). Se il Psg facesse (o avesse fatto) un’offerta quantomeno simile, Giuly tornerebbe in Francia di corsa. Però, sia chiaro, Ludo ha ancora due anni di contratto con la società giallorossa.
Nonostante il suo agente Alain Migliaccio tempo fa fosse stato chiarissimo («Nel Barcellona Giuly era titolare, Spalletti aveva detto che lo sarebbe stato anche nella Roma, e invece non è stato così»), sembra che alla base dell’ormai imminente divorzio non ci siano dei dissapori con l’allenatore o con la Roma. Bensì la situazione personale del giocatore, che vorrebbe tornare in Francia per avere modo di vedere più spesso il figlioletto. Chiaro che, nel caso di una cessione di Giuly, la Roma si ritroverebbe comunque con un esterno in meno. Senza dimenticare che il francese, sebbene fosse (anzi, sia: è ancora un calciatore della Roma) considerato un rincalzo di lusso, era in grado di ricoprire tutte le zone del campo. Destra, sinistra o trequartista centrale, la duttilità di Ludo era utilissima per il gioco di Spalletti. Se la società dovesse acconsentire al trasferimento al Psg (eventualità già ampiamente presa in considerazione quando a Trigoria era arrivata un’offerta milionaria degli sceicchi del Qatar), sarebbe necessario trovare immediatamente un’alternativa di livello. Giuly lo era, e non era stato pagato nemmeno troppo in relazione all’esperienza internazionale e alle sue qualità tecniche. D’altronde, il giocatore ormai ha già scelto: crede nel progetto sportivo. In quello del Psg. Anzi, come ha “suggerito” il francese ai suoi connazionali, «occorre fare presto».
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Al Siena Curci e Barusso in prestito, più metà Galloppa e Rosi, ma Aleandro però rifiuta e blocca tutto. Rinnovata la comproprietà di Andreolli, mentre sembra tramontata l'ipotesi Kewell.
Non avevano fatto i conti con Aleandro Rosi. Pradè, i dirigenti del Siena, persino Loria. Tutti nel tardo pomeriggio erano convinti che il trasferimento del difensore alla Roma fosse cosa fatta. L'intesa era stata raggiunta nelle stanze dell'albergo milanese Ata Hotel Executive. Al Siena sarebbero andati l'altra metà di Daniele Galloppa, quella di Rosi e i prestiti di Ahmed Barusso e Gianluca Curci. Tutto felici, tutti contenti. Tranne Rosi, che ha detto di no al trasferimento. Il che non vuol dire che l'operazione sia morta e sepolta. Semmai, solo rinviata. Per ora. Perché l'intenzione della Roma è quella di portare Loria a Trigoria. A condizioni accettabili, però. Le parti si rivedranno oggi.
ANDREOLLI Tutto risolto, invece, per Marco Andreolli. Il difensore resterà per metà della Roma e per metà dell'Inter. Ad assicurarlo è stato il suo agente, Patrick Bastianelli, intervenendo a romanews.eu : «Oggi (ieri) si sono incontrati i dirigenti delle due squadre e hanno rinnovato la comproprietà per un altro anno, il cartellino di Marco rimane a metà tra Roma e Inter». Andreolli dovrebbe essere girato in prestito: «Ma ancora non sappiamo dove. Ci sono tante squadre, sia di Serie A sia di Serie B, che sono interessate a lui».
ESPOSITO In nottata era previsto l'incontro tra Pradè e il presidente del Cagliari, Massimo Cellino per discutere del destino di Esposito. Non è un mistero che l'esterno, il cui cartellino è in comproprietà con il club rossoblù, abbia posto il Napoli in cima alla lista delle preferenze. Roma e Cagliari troveranno un'intesa che possa andar bene sia alle società sia al giocatore.
KEWELL Sembra essersi smontata la pista che portava a Harry Kewell. Il contratto di "the Jewel" con il Liverpool andrà a scadenza il 30 giugno. E non sarà rinnovato. Sebbene l'attaccante costi zero, pare però che a Trigoria il nome di Kewell susciti poco interesse. Al Liverpool l'australiano guadagnava 3,9 milioni di euro lordi l'anno. Netti, erano circa 1,8. Secondo quanto scrivono in Inghilterra, il giocatore sarebbe disposto a scendere fino a 1,5 pur di rimediare un altro ingaggio. Il problema è che, a quanto sembra, alla Roma questo interessa poco. Una punta arriverà comunque a Trigoria. Ma sarà un jewel vero. Non uno destinato a fare solo panchina.
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«Inter o Barcellona? Non lo so». I nerazzurri confermano a Pradè l'interesse per Amantino, ma rinviano tutto alla prossima settimana.
«Il mio futuro? Ancora non so cosa può succedere». A parlare direttamente dal Brasile, dove è in vacanza, è Mancini Alessandro Faiolhe Amantino, al cui trasferimento è legato il destino del mercato della Roma, che con i soldi della sua cessione potrà gettarsi alla ricerca dell'attacante, obiettivo numero uno della campagna acquisti estiva. E mentre Mancini parlava in una intervista a Globo tv, a Milano Roma e Inter finalmente si ritrovavano faccia a faccia per parlare del suo contratto. Sì, perché ieri l'incontro c'è stato. Un appuntamento a lungo atteso, e rimandato la scorsa settimana quando Pradè era volato a Milano in occasione dell'assemblea straordinaria di Lega tornando contrariato perché il vertice era slittato. Tutto, insomma, era fermo al 9 giugno quando i due club avevano gettato le basi per la trattativa. Nel frattempo l'intesa era stata trovata tra la società nerazzurra ed il giocatore (4 milioni di euro netti all'anno per i prossimi quattro anni) che adesso è in posizione di attesa insieme al suo procuratore Gilmar Veloz, aspettando notizie dall'Italia. Un'attesa che poteva terminare già ieri se Roma e Inter avessero chiuso l'operazione e invece bisognerà ancora attendere. Perché l'appuntamento ha portato una buona notizia a Trigoria, ma anche una cattiva. Se da un lato, infatti, si sorride perché il club di Moratti ha confermato pienamente l'interesse nel giocatore, dall'altra c'è un po' di apprensione per un ulteriore rinvio. I dirigenti nerazzurri hanno chiesto alla Roma di pazientare ancora qualche giorno prima mettersi seduti allo stesso tavolo per decidere la cifra per il trasferimento. E le parti sotto questo aspetto sono ancora distanti visto che la richiesta è di 15 milioni cash, mentre l'offerta è di 8 milioni più un giocatore (Suazo o Cruz). Soluzione questa che non interessa alla Roma, che vuole solo denaro contante per poter poi scegliere a proprio gradimento gli obiettivi di mercato. Ma quale è il motivo del rinvio? Semplice, il vertice che l'Inter ha in programma tra domani e venerdì con il suo nuovo tecnico, Josè Mourinho, nel quale verranno delineate le strategie del club. Il rischio è che il portoghese possa cambiare idea sul possibile arrivo di Mancini, magari per puntare sul connazionale Quaresma. Solo un'ipotesi perché la Roma ha ricevuto rassicurazioni sulla voglia di portare a termine l'operazione. Ma, se ci fosse la temuta retromarcia, la situazione si complicherebbe non poco perchè bisognerebbe andare a cercare un altro acquirente per Amantino. Non il Barcellona, che non è più interessato, forse il Lione che qualche tempo fa era tornato alla carica. Comunque una soluzione tutt'altro che agevole. E non vendere il brasiliano, per la Roma che ha già speso 17 milioni per Vucinic e Riise, sarebbe un mezzo disastro. Vorrebbe dire avere il mercato bloccato e l'impossibilità a breve termine di andare a prendere l'attaccante. Ma è presto per allarmarsi, in fin dei conti sono stati solo chiesti alcuni giorni di pazienza, poi Mancini potrebbe finire a Milano e la Roma partire alla caccia del grande colpo. Intanto Amantino, tornato nella città natale in attesa degli svilippi della trattativa, è stato prodigo di belle parole per Roma e i romanisti: «Sono stato nella Capitale per 5 anni, abbiamo fatto un grande lavoro, abbiamo vinto la Supercoppa e la Coppa Italia. Sono stato fotunato ad andare a Roma. La gente lì è molto simile a quella brasiliana e mi ha accolto molto bene». Gli chiedono dei nomignoli che gli sono stati dati in Italia e lui con un sorriso risponde. «Ce ne sono due, mi piacciono entrambi. I romani sono molto creativi... Mi chiamano Diamantino, ovvero piccolo diamante, giocando con il mio nome Amantino. E' bello, ma mi piace anche l'altro,"il tacco di Dio"». «Risale al gol fatto di tacco alla Lazio» spiega lui mentre la tv brasiliana sullo schermo manda in onda le immagini di quel derby. Poi si passa a parlare delle sue speranze di tornare a giocare per la Seleçao, magari proprio grazie alle prestazioni con la nuova squadra di club: «Sono diventato un attaccante, come laterale ho perso un po' di abitudine alla posizione. Ma per la nazionale sono disposto a giocare ovunque, mi do ancora due anni per riuscire a riconquistarla». Due anni, ovvero giusto in tempo per i Mondiali in Sudafrica». Un compito non facile visto che, dopo una partecipazione per lui poco fortunata alla Coppa America, il verdeoro è diventato solo un sogno. Ma alla Roma cosa farà tra due anni interessa poco, perché tra poco Amantino dovrebbe cambiare maglia. Questione di giorni, il tempo che Mourinho prenda le decisione finale, che dia l'ok. Poi si guarderà avanti, al futuro, al suo sostituto, e a un attaccante che possa fare la differenza.
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I 30 MILIONI DELLA CHAMPIONS NON VANNO NEL BUDGET PER IL MERCATO
MA SERVONO PER LA CONTINUITÀ AZIENDALE: I RINNOVI DEI CONTRATTI.
Per Daniele è pronto un rinnovo da top player. Contratto da 4 milioni l'anno e firma nei primi giorni di luglio.
Per i contratti, innanzitutto. E poi per le operazioni di mercato. Il consolidamento della Roma come potenza economica di prim'ordine del calcio europeo, il famoso "tesoretto" da venti milioni di euro (l'utile realizzato nell'esercizio sociale che si conclude tra cinque giorni), servirà innanzitutto per i rinnovi. Per garantire quella stabilità economica necessaria alla società per concludere contratti onerosi. Come quello che si appresta a firmare Daniele De Rossi. Questione di giorni. Daniele l'aveva ripetuto anche durante il ritiro azzurro in Austria: «Certo che sento qualcuno da Roma, molto spesso, ma di contratto non parliamo in questo momento. Aspetteremo la fine degli Europei e poi ci incontreremo ma vi garantisco che per me il contratto sarà una pura formalità. Basterà una stretta di mano».
E così sarà. L'accordo con la Roma c'è già, raggiunto dopo che per mesi si è lavorato in silenzio. Confermato in questi giorni dallo stesso Spalletti: «Per De Rossi mi risulta che tutto dovrebbe essere a posto». Daniele firmerà un'intesa da circa 4 milioni di euro a stagione. Un ingaggio che salirà negli anni e che permetterà a Capitan Futuro di non avere mai più problemi economici da qui all'eternità. Una deroga alla regola del salary cup , del tetto ingaggi, che alla Roma è di 2,5 milioni netti a stagione. Si può fare proprio perché per il secondo anno di fila la società chiude con utile di bilancio, perché un anno di Champions le ha garantito introiti per oltre 29 milioni di euro, perché è un club gestito con razionalità. Tutti elementi che consentono di poter avvicinare la posizione di De Rossi a quella di un certo Francesco Totti (ingaggio di 5,8 milioni netti a stagione, più 0,52 milioni di diritti immagine). Contratti da top player che, tanto per capirci, che sarebbero stati ambiti da giocatori come Chivu o Mancini. Ovviamemente, il paragone con De Rossi non era e non è nemmeno lontanamente immaginabile.
Perché De Rossi è De Rossi. Perché a marzo, dopo la doppia sfida di Champions, si era fatto vivo un certo Real Madrid. Un club che, se vuole qualcosa, se la prende. Perché ovunque in Europa stravedono per Danielino. La vetrina di Euro 2008 non ha fatto altro che aumentare l'appeal del giocatore all'estero. La prova con la Francia, dove Capitan Futuro è stato la mente e il cuore di un'Italia che pareva ridestata dal torpore, ha illuminato d'immenso un centrocampista (mediano, stopper aggiunto, centrale aggiunto e...) che il mondo ci invidia. Nei primi giorni di luglio Daniele-De Rossi-ehhohh rinnoverà la sua promessa d'amore con la Roma. Per la Roma. Per i romanisti. Per gente come lui. E l'amore mica ce l'ha un prezzo.
Alberto vuole restare e la Roma non ha intenzione di cederlo: 700 mila euro da limare.
Settecento mila euro. E questo il divario che al momento separa la Roma e Aquilani dal rinnovo del contratto. Una distanza che da una parte e dall'altra è destinata a ridursi inevitabilmente se si vuole portare a termine una trattativa che sia la società giallorossa che il Principino vogliono far concludere con un lieto fine. I punti fermi, in questa situazione, sono due: Alberto vuole restare nella Capitale e diventare una bandiera romanista come Totti e De Rossi; la Roma lo ha dichiarato incedibile e non ha nessuna intenzione di privarsi di uno che, nei prossimi anni, potrà diventare tra i migliori giocatori del panorama europeo. D'altronde, a Trigoria, sono stati chiari sin dal principio con tutti i pretendenti che si sono presentati per cercare di accaparrarsi le prestazione del centrocampista, cercando di sfruttare i rallentamenti nel rinnovo del contratto. No è stato detto sia alla Juventus che sta ancora cercando un mediano di qualità ed altrettanto è stato risposto all'Inter, arrivata a Roma con l'intenzione di portare da Mourinho il numero 8 giallorosso. Alberto, perciò, non si muove, ma ora è il momento di rimettersi al tavolo della trattativa per ridurre le distanze. Prima dell'inizio della manifestazione in Austria e Svizzera, le due parti erano concordi nel ritenere che si sarebbe ripresa la trattativa al termine della massima competizione europea. Finita anticipatamente l'avventura azzurra, si attendono accelerazioni da questo punto di vista. Un finale inatteso ed anticipato, quello dell'Europeo, che si è rivelato agrodolce anche per Aquilani che, dopo la soddisfazione per essere entrato nel gruppo dei 23, è stato utilizzato dal primo minuto solamente nell'ultimo decisivo match con gli spagnoli vista la doppia squalifica di Gattuso e Pirlo. Ora per Alberto si aprirà un nuovo ciclo con la nazionale, anche se prima la priorità sarà quella del rinnovo con adeguamento. La richiesta del suo entourage è di 2,4 milioni a salire, quindi proprio a ridosso del tetto salariale imposto dalla Roma che prevede uno sforamento solamente per i big della squadra, ovvero Totti e in un futuro prossimo De Rossi. Non ancora per Aquilani, al quale è stato invece offerto un rinnovo del contratto in scadenza nel 2010 a 1,7 milioni. Una distanza da limare al momento abbastanza consistente che comunque, vista la buona volontà da entrambe le parti di giungere ad un accordo, permette di essere ottimisti. Ora, con Euro 08 concluso per l'Italia, c'è tutto il tempo per riprendere quel discorso tenuto in standby per gli impegni azzurri. Tutti spingono per un lieto fine e l'impressione è quella che finirà proprio così. Senza colpi di scena e indesiderati imprevisti.
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Francesco Totti questa mattina è sceso in campo a Trigoria per una seduta personalizzata di allenamento insieme al preparatore personale, Silio Musa. Il recupero del capitano, infortunatosi al ginocchio lo scorso 19 aprile, procede nel migliore dei modi e secondo i tempi previsti. Il 21 luglio, giorno del raduno a Trigoria, dovrebbe essere a disposizione di Luciano Spalletti.
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Inviato da: IOXTEFOREVER
il 13/11/2009 alle 02:46
Inviato da: lolita_72gc
il 08/10/2009 alle 14:57
Inviato da: Solo_Camo
il 27/09/2009 alle 15:13
Inviato da: LadyWitchBlood
il 08/07/2009 alle 11:25
Inviato da: pensoquellochetuvuoi
il 21/06/2009 alle 17:15