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CIAO GABBO... ONORE!
"Si può morire così, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi".
Dall'omelia pronunciata da Don Paolo Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri.
In memoria di Gabbo, fratello di questa Urbe Immortale... al di là dei colori
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Viene dopo tante finte battaglie, il giorno in cui c'è da fare sul serio, e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali:
avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi. Essi ebbero la fortuna di non fare carriera, anzi di non volerla fare, di non smarrire le proprie virtù nel frastuono degli elogi mentiti e dei battimani convenzionali.
Essi ebbero la fortuna di assaporare amarezze sane, ire sane, conoscere lunghi silenzi, sacrifici ostinati e senza lacrime, solitudini di pietra, amicizie non sottoposte all'utile e non imperniate sull'intrigo.
Berto Ricci
KAISERSLAUTERN, 26 GIUGNO 2006:
Lettera della squadra al Presidente Sensi
Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.
Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.
Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno
Serie A: 18^ Giornata:
Chievo-Inter
Atalanta-Napoli
Bari-Udinese
Cagliari-Roma
Catania-Bologna
Lazio-Livorno
Parma-Juventus
Sampdoria-Palermo
Siena-Fiorentina
Milan-Genoa
Classifica:
- Inter 39
- Milan* 31
- Juventus 30
- Roma 28
- Parma 28
- Napoli 27
- Palermo 26
- Sampdoria 25
- Bari* 24
- Chievo 24
- Fiorentina* 24
- Genoa* 24
- Cagliari* 23
- Udinese* 18
- Livorno 18
- Bologna* 16
- 16
- Atalanta* 13
- Catania 12
- Siena 12
* una partita in meno
Marcatori Giallorossi in Campionato
9 reti: Totti.
4 reti: De Rossi.
3 reti: Vucinic.
2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.
1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.
Giudice Sportivo
Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:
€ 77.000,00
Squalificati per la prossima gara di campionato:
Espulsi nell'ultima partita:
5 ammonizioni.
De Rossi.
4 ammonizioni:
Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.
3 ammonizioni (in diffida):
Totti.
2 ammonizioni:
Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.
1 ammonizione:
Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.
Prossime gare AS Roma
6 gennaio, 18^ giornata:
-
9 gennaio, 19^ giornata:
-
12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:
-
Europa League
Sedicesimi di Finale:
Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)
Marcatori giallorossi in Europa League:
11 reti: Totti.
3 reti: Menez, Okaka, Cerci.
2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.
1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.
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Messaggi del 30/06/2008
Capitan Futuro, Daniele de Rossi, ha prolungato oggi il suo contratto con la Roma, fregandosene di tutti i soldi che gli sono stati offerti da Inter, Chelsea, Barcellona e Real Madrid! Domani Daniele farà una conferenza stampa a Trigoria.
Ecco il comunicato ufficiale preso dal sito www.asroma.it
PROLUNGATO IL CONTRATTO ECONOMICO PER LE PRESTAZIONI SPORTIVE DANIELE DE ROSSI
L’A.S. Roma S.p.A. e Daniele de Rossi rendono noto di aver raggiunto un accordo per il prolungamento e l’integrazione del contratto economico per le prestazioni sportive del calciatore ad oggi in vigore sino a tutto il 30 giugno 2012.
Al Calciatore sarà riconosciuto un compenso lordo di € 7,2 milioni per la stagione sportiva 2008/2009, di € 7,6 milioni, per la stagione sportiva 2009/2010, e di € 8,1 milioni per la stagione sportiva 2010/2011 e 2011/2012.
Il Calciatore sarà a disposizione della stampa nell’apposita conferenza che avrà luogo domani, 1° luglio 2008, presso il Centro Sportivo Fulvio Bernardini.
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Francesco rientra per la seconda volta dalla Sardegna: «La vacanza per me è stata relax e niente discoteca». Anche domani a Trigoria, poi potrebbe ripartire.
Totti stamani a Trigoria. Il Capitano giallorosso, dopo i due giorni passati alla Summer Week End in Costa Smeralda, torna a faticare riprendendo il programma di recupero intrapreso dopo la rottura parziale del legamento crociato del ginocchio destro, rimediata nel match giocato il 19 aprile scorso contro il Livorno. Il fine settimana appena concluso ha però permesso a Francesco di ricaricare le pile e riposarsi, come ha lui stesso dichiarato a Il Messaggero : «La vacanza è questa per me: niente discoteca, ma amici e relax». E tra questi compagni di vacanze non sono mancati anche nomi a cui i tifosi giallorossi sono particolarmente affezionati, come Vincent Candela e John Carew. Il Capitano, in questo break, si è dedicato al tennis e alle carte, preparando in totale rilassatezza la ripresa dei lavori. Un ritorno a Trigoria previsto per questa mattina, dove Totti riprende il lavoro per rinforzare il tono muscolare. Il programma è sempre lo stesso, ovvero quello concordato con Silio Musa, caratterizzato da degli esercizi di palestra oltre che da delle operazioni da svolgere in esterna, come ad esempio i gradoni.
Con le temperature attuali il lavoro è ancora più pesante del solito e che dunque dovrebbe portare Francesco a prendersi una nuova piccola pausa da mercoledì. Il numero 10 giallorosso al momento è al 75% della condizione, uno status molto positivo che lo rende in vantaggio di venti giorni sulla tabella di marcia. Quando la squadra inizierà il ritiro il 21 luglio, il Capitano potrà svolgere la parte atletica insieme al resto del gruppo alternando queste operazioni con del lavoro differenziato. Non va inoltre dimenticato che nella prima settimana di luglio, Totti si dovrebbe recare a Villa Stuart dal Professor Mariani per svolgere un controllo riguardante la stabilità del ginocchio e il tono muscolare raggiunto in questi mesi. Una visita di routine che non dovrebbe far altro che confermare gli importanti progressi compiuti da Francesco e dare il semaforo verde in vista dell'inizio della preparazione atletica. Qui il numero 10 giallorosso dovrà fare un ulteriore scatto, ovvero raggiungere quell'80% di condizione che gli permetterà di essere reintegrato a tutti gli effetti con la squadra. A quel punto, il sogno Supercoppa sarà sempre più vicino.
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Le parti si sono date un appuntamento la scorsa settimana: si comincerà a parlare di cifre.
Il tormentone dell'estate 2008? La cessione di Mancini all'Inter. Dopo quanto accaduto nel 2007 con Chivu, nel 2006 con Pizarro e ancora prima (anche se con interlocutori e modalità diverse) con Mexes ed Emerson, la Roma rischia di trovarsi invischiata nell'ennesima telenovela. A meno che la prossima settimana non ci sia una brusca accelerazione. Le due società hanno in programma un incontro che potrebbe fare chiarezza sul futuro di Amantino. Doveva esserlo anche quello della scorsa settimana, ma in realtà in quella occasione la questione dell'esterno brasiliano è stata solo sfiorata. Di fatto si è rimasti fermi alle posizioni distanti delineate già da tempo, ovvero con la Roma che chiede soltanto soldi, si parla di 15 milioni (per il grande Mediatore Ernesto Bronzetti si potrebbe addirittura avanzare una richiesta ancora più ricca) e l'Inter che ne offrirebbe 8 più un giocatore (Suazo e Cruz i più probabili). O meglio ne offriva, perché nell'ultimo contatto i nerazzurri hanno in realtà chiesto a Trigoria di pazientare ancora un po'. Il motivo? Per avere il tempo di delineare le strategie di mercato insieme a Josè Mourinho e per capire come andrà a finire la trattativa per Quaresma. Per l'attaccante del Porto sembra che Branca abbia trovato un'intesa di massima per una cifrà tra i 30 e i 35 milioni di euro e anche il vertice con Mourinho c'è stato. Ora dunque i nerazzurri non hanno più motivi per rimandare l'argomento Mancini. Anche perché Massimo Moratti ha detto di volere due esterni di attacco e quindi, anche l'arrivo di Quaresma non chiuderebbe le porte al trasferimento di Amantino che nel frattempo è tranquillo in Brasile in attesa degli sviluppi. Da tempo, si dice, il suo procuratore Gilmar Veloz ha trovato l'accordo con l'Inter per una cifra attorno ai 4 milioni di euro per i prossimi quattro anni. Ma, senza l'intesa tra le due società, potrebbe contare poco. E quella è ancora distante, perché la Roma non vuole abbassare il prezzo mentre l'Inter ha tutto l'interesse ad allungare i tempi per farlo calare. Eppure a Trigoria non si vuole perdere tempo: c'è bisogno di sapere quanti saranno i soldi ricavati dalla cessione di Amantino per determinare quanto si potrà investire sul grande colpo, ovvero l'attaccante. Fino a quel punto il mercato rischia di restare bloccato. Insomma si va verso l'ennesima partita a scacchi che può essere ancora molto lunga. Sempre che la prossima settimana non arrivi la svolta.
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Sarà Nikola Pokrivac il centrocampista centrale che andrà a sostituire il partente (forse) Matteo Brighi nella rosa giallorossa? A quanto riporta il sito football365.fr , la Roma ci starebbe pensando. Ma questo versatile mediano croato in grado di occupare anche tutti i ruoli della corsia sinistra, non ha suscitato solamente l'interesse della società di Trigoria. Il Monaco, la squadra con cui è legato sino al 2012, ha infatti ricevuto delle offerte da parte del Tolosa che starebbe cercando un sostituto per il partente Achille Emana, giocatore camerunense vicino al Betis e alla Dynamo Kiev. Fuori dai confini francesi, invece, Pokrivac sarebbe finito sul taccuino degli osservatori di Panathinaikos, Hannover e Galatasaray. Un lungo elenco di pretendenti per questo centrocampista classe '85, passato nel gennaio scorso dalla Dinamo Zagabria alla formazione monegasca per 3,5 milioni di euro. In Francia, Nikola, ha collezionato 9 presenze per un totale di 482 minuti, pochi gettoni che non gli hanno comunque impedito di far parte del gruppo dei 23 convocati dal ct Bilic agli ultimi europei, dove ha giocato nel match contro la Polonia. Il suo esordio con la maglia a scacchi bianchi e rossi, è però giunto il 24 maggio 2008 nel test amichevole contro la Moldavia. Pokrivac, prima di debuttare con la selezione maggiore, ha anche giocato con tutte le nazionali giovanili del suo paese a partire dall'Under 17. Dopo i "pesi massimi" arrivati in giallorosso con gli acquisti di Loria e Riise, questo mancino croato potrebbe arricchire ulteriormente, da questo punto di vista, la rosa romanista visti i suoi 185 centimetri distribuiti su 83 chili. Pokrivac andrebbe così a ricoprire il ruolo di quarto centrocampista nelle gerarchie giallorosse. Sarebbe un rincalzo di lusso dietro a De Rossi, Pizarro e Aquilani, considerando che grazie alla sua duttilità potrebbe essere usato in altre posizioni del campo: sia come esterno alto che basso di sinistra, ruolo occupato nei suoi inizi al Varteks, che come difensore centrale. Un buon jolly, da tenere senz'altro d'occhio.
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In Romania scrivono di un accordo fra i giallorossi e il loro campione. A Firenze sono sicuri della conferma ma la proposta viola d'ingaggio è bassa. Per compralo ci vogliono 20 milioni
Adesso lo scrivono pure nella sua terra natale: «La Roma ha offerto a Mutu 4,5 milioni di euro». Cancan in Romania è un qualcosa a metà strada tra Novella 2000 e la Rosea. Sulle storie dei propri connazionali, specie quelli in maglia e pantaloncini, difficilmente prende abbagli. Ieri la rivista si addentrava nella spiegazione dei dettagli della (presunta) offerta romanista. All'attaccante della Fiorentina sarebbe stato proposto un contratto da 4,5 milioni (lordi), che salirebbero a 5 con i premi. Al netto, 3 milioni (sempre con i premi). Dunque, in linea con il tetto ingaggi della Roma. Altro aspetto interessante della "notizia" rilanciata da Cancan è la necessità della Fiorentina di fare cassa: «Dopo avere speso 40 milioni sul mercato in entrata, la società viola deve vendere». Tutto vero. Adrian Mutu è l'obiettivo numero uno della Roma. Se Julio Baptista è amato da Spalletti, Mutu è adorato. Perché può giocare sia esterno sia punta con la stessa facilità. Oltre alla classe, il romeno ha dalla sua il carattere. Forte. Gagliardo, proprio come piace all'allenatore. Oltre che dal tecnico, poi, il suo acquisto è stato caldeggiato direttamente da Totti. Insomma, controindicazioni: zero. Anzi. Mutu a Roma ci verrebbe volentieri. Alla Capitale è legato da questioni "familiari".
La Roma, intanto, ha sondato il terreno. E l'ha trovato "fertile". Pradè sarebbe disponibile ad avviare e chiudere in tempi brevi la trattativa con la Fiorentina. La società sta seguendo da vicino la vicenda del rinnovo del contratto tra i romeno e il club dei Della Valle. La Fiorentina ha proposto a Mutu un quadriennale da 2,2 milioni netti a stagione, 500mila euro in più del contratto attuale. Potrebbero non bastare per la firma. I recenti attriti, dovuti proprio ai contrattempi per il rinnovo, hanno segnato una frattura profonda nei rapporti tra dirigenza e calciatore. La Roma potrebbe approfittare della situazione per offrire alla Fiorentina la cifra necessaria per chiudere l'affare: 20 milioni di euro. Soldi che, allo stato attuale, la Roma non ha. Complice il notevole sacrificio economico sostenuto per rilevare l'altra metà di Vucinic (12 milioni) più la somma spesa per prelevare Riise dal Liverpool, il budget di mercato (poco più di 20 milioni di euro) è andato quasi dilapidato. Per restaurarlo, è assolutamente prioritaria la cessione di Mancini. Solo con i soldi del brasiliano si può pensare a dare l'assalto a Mutu. Trattativa che, se andasse in porto, regalerebbe a Spalletti un autentico gioiello. L'uomo in cima alla hit parade delle preferenze romaniste. L'ultimo tassello. Quello necessario a far cessare il dominio interista sul campionato.
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Intervista ad Herminio Menendez, procuratore di Julio Batpista: «La Roma è certamente una grande squadra, non ci sono dubbi. E se vuole Julio Baptista deve parlare direttamente con il Real Madrid. Basta fare una telefonata, poi vediamo... Noi siamo qua. Il suo ingaggio? Tre milioni netti a stagione. Per Mijatovic è un giocatore importante. Al Villarreal hanno fatto un prezzo alto, ma non hanno detto di no. È la società di Trigoria che deve farsi viva in questo momento».
«È la Roma che deve farsi viva». E poi? «E poi vediamo...». Sarà l'attesa per la finale europea della sua Spagna, ma Herminio Menendez ha una voce squillante. Quasi allegra. Il cellulare dell'agente di Júlio César Clement Baptista, detto la "Bestia", non gracchia come spesso succede quando si chiama all'estero. Probabilmente, quelli de Il Romanista che lo hanno intervistato, lo hanno beccato in Italia. In realtà, il giocatore del Real Madrid agisce pure attraverso un rappresentante brasiliano. Si chiama Figer Juan, ha lo studio a San Paolo e il pessimo difetto di non gradire i giornalisti. Menendez no: parla e spiega. Tutto. A cominciare dalla volontà del Real Madrid di cedere il proprio esterno offensivo: «La Roma non ha chiamato né me, né il Real. Finché questo non accade, non possiamo dire che ci sia qualcosa. Poi mi risulta che oggi (ieri) Mijatovic abbia confessato alla prensa (la stampa) spagnola di essere contento del giocatore». Ok, ma lo stesso Schuster ha ammesso che qualcuno dovrà essere ceduto, per far fronte all'acquisto di Cristiano Ronaldo. L'italiano maccheronico di Menendez vacilla, ma regge: «Sì, questo lo so anch'io. Quando ci diranno qualcosa, ci muoveremo». In quel caso, la Roma potrebbe essere una piazza giusta per Baptista? «La Roma è una grande squadra. Però deve farsi viva. E dopo si vedrà». In Italia qualcuno scrive che il brasiliano guadagna 3,3 milioni di euro l'anno, mentre per qualcun altro sono un po' di meno: «L'ingaggio di Julio è di 3 milioni netti». Altra questione chiave, il prezzo. Quando costa il cartellino? «So che al Villarreal hanno domandato 24 milioni di euro». Mamma mia, così tanto? Menendez scoppia a ridere: «Eh, ma questo dovrebbe chiederlo al Real Madrid».
Ventiquattro milioni. Un'enormità. Forse, un'esagerazione. Se la cifra fosse corretta, il solo parlare di un interesse romanista per il giocatore sarebbe fiato sprecato. Con un tetto per il calciomercato di venti milioni di euro (circa: perché il budget della Roma è Mancini-dipendente), una trattativa su basi superiori sarebbe difficilissima da portare avanti. È pure vero, però, che Spalletti stravede per Baptista. Se l'è lasciato sfuggire al Romanista Mijatovic in persona: «L'anno scorso si era parlato di questa possibilità...». Già, ma non si era saputo. Evidentemente, Roma e Real ne avevano discusso durante i frequenti incontri prima per la trattativa Chivu (fallita, Pradè e Conti malgrado), poi per quella Cicinho (andata a buon fine). Sull'esterno sembrava essere, e questo era fatto noto, solo il Milan. Galliani aveva offerto sedici milioni di euro. Inutilmente. La "Bestia" si oppose al trasferimento, sostenendo di avere ricevuto rassicurazioni sul suo impiego dall'allora neo tecnico (Capello e il Real avevano appena divorziato) Bernd Schuster. Sedici milioni, in effetti, un anno fa sarebbero stati troppi per la Roma, che aveva orientato il suo mercato sugli esterni. A questo punto la domanda è: se un anno fa Baptista costava sedici milioni, può quest'anno esserne valutato ventiquattro dopo avere collezionato "solo" venticinque presenze tra Champions, Liga e Coppa del Re? Improbabile, anche se il giocatore non può essere considerato propriamente una riserva. Semmai, un'alternativa di lusso. Tanto che, malgrado la fiducia espressa da Mijatovic, il giocatore non ha disdegnato al Romanista l'opzione Roma: «È una grande squadra, che gioca benissimo». Un messaggio preciso: se il Real mi volesse cedere, la Roma sarebbe una destinazione gradita.
Perché quel che è certo, in tutta questa vicenda, è che il brasiliano è destinato ad essere venduto se a Madrid dovesse arrivare per davvero Cristiano Ronaldo. Oltre a Julio, le merengues hanno messo nella lista dei cedibili De la Red e Robinho. Per quest'ultimo si è già fatto avanti il Chelsea, che ha offerto trentacinque milioni di euro. Il Real ne vorrebbe una decina di più. A testimoniare il fatto che mai come ora i campioni di Spagna hanno bisogno di soldi. Tanti, cash e subito. Esattamente come la Roma per Mancini. Monetizzare per poi reinvestire. Per Pradè l'urgenza è la prima punta. Ok, ma Baptista è un tuttofare dal centrocampo in su. Chiedete al Siviglia, dove tra il 2003 e il 2005, in sessantatré partite, è andato a segno trentotto volte. Mica male per uno che nasce mediano, si trasforma in ala, avanza punta. Ma che per tutti è una cosa sola: la "Bestia".
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Un gol di Torres stende una Germania praticamente nulla e che non ha mai impensierito l'undici di Aragones. Alla fine ha vinto la squadra che ha giocato il miglior calcio del torneo. Le Furie Rosse non vincevano dal 1964. Per l'Italia piccola soddisfazione: è l'unica squadra a non aver perso contro la Spagna ed a non aver subito reti dalle Furie Rosse.
La "maledizione" è finita, la Spagna rompe un digiuno che durava da 44 anni e porta a casa un successo più che meritato. Parte aggressiva la Germania, con la coppia di centrocampisti, Frings e Hitzlsperger, che pressano gli avversari e non gli permettono di costruire gioco. L'iniziativa tedesca porta alla prima opportunità già al 3' quando Sergio Ramos sbaglia l'appoggio laterale per Puyol, Klose ruba palla e si presenta in area ma sbaglia il controllo. Col passare dei minuti cresce il possesso palla spagnolo e per la compagine di Loew iniziano i problemi. Aragones inverte Iniesta e Silva e, al 14', le "furie rosse" costruiscono la prima occasione: assist di Xavi per Iniesta, a sinistra, cross al centro e deviazione di Metzelder verso la sua porta, Lehmann è attento e salva. La Germania soffre la velocità avversaria e, al 22', Sergio Ramos semina Podolski, cross perfetto per lo stacco di Torres che coglie il palo. Ormai la Spagna è padrona del campo e, al 33', concretizza la sua superiorità con la rete del vantaggio. Fabregas inventa un'altra verticalizzazione per Torres, Lahm è in vantaggio ma si lascia superare dall'attaccante del Liverpool che, con Lehmann in uscita, trova il pallonetto che fa scoppiare la gioia degli spagnoli. La Germania accusa il colpo, prova a portarsi in avanti ma lascia spazi alle ripartenze avversarie. Al 35' fantastico contropiede spagnolo aperto ancora da Fabregas per Iniesta, cross sul palo opposto dove Silva, libero, calcia al volo non trovando lo specchio.
Nella ripresa la Germania aumenta la pressione, con la Spagna chiusa dietro pronta a sfruttare gli spazi lasciati dagli avversari. I tedeschi premono ma non riescono a costruire occasioni. Al 13' Loew inserisce Kuranyi per un centrocampista, aumentando il peso offensivo dei suoi. Passano due minuti e Jansen, rubata palla a Puyol, serve Schweisteiger, assist per Ballack che, di prima intenzione, spedisce la sfera sull'esterno della rete. La Spagna sembra soffrire e Aragones corre ai ripari sostituendo Fabregas con Xabi Alonso per rinforzare il centrocampo. È la mossa giusta visto che, col passare dei minuti, la Germania cala vistosamente. Al 22' Sergio Ramos costringe Lehmann al miracolo su un colpo di testa ravvicinato. Tedeschi alle corde e "furie rosse" che imperversano in campo; al 37' è Senna che, liberato in area da una sponda di Guiza, non arriva a deviare la sfera. Al triplice fischio di Rosetti sono gli iberici, dopo un Europeo giocato sempre ad alti livelli, che portano a casa la Coppa. "Vinceremo perché siamo i migliori" aveva detto Aragones e alla fine ha avuto ragione.
GERMANIA-SPAGNA 0-1
GERMANIA (4-2-3-1): Lehmann; Friedrich, Mertesacker, Metzelder, Lahm (1'st Jansen); Frings, Hitzlsperger (13'st Kuranyi); Schweisteiger, Ballack, Podolski; Klose (33'st Gomez). A disp.: Enke, Adler, Fritz, Westermann, Borowski, Odonkor, Rolfes, Tronchowski, Neuville. All. Loew.
SPAGNA (4-1-4-1): Casillas; Sergio Ramos, Puyol, Marchena, Capdevila; Senna; Iniesta, Xavi, Fabregas (18'st Xabi Alonso), Silva (21'st Cazorla); Torres (33'st Guiza). A disp.: Palop, Reina, Albiol, Arbeloa, Juanito, Navarro, De La Red, Sergio Garcia. All. Aragones.
ARBITRO: Rosetti (Italia).
MARCATORI: 33'pt Torres (S).
NOTE: ammoniti Ballack, Kuranyi (G), Casillas, Torres (S).
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Inviato da: IOXTEFOREVER
il 13/11/2009 alle 02:46
Inviato da: lolita_72gc
il 08/10/2009 alle 14:57
Inviato da: Solo_Camo
il 27/09/2009 alle 15:13
Inviato da: LadyWitchBlood
il 08/07/2009 alle 11:25
Inviato da: pensoquellochetuvuoi
il 21/06/2009 alle 17:15