Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 01/07/2008

Brighi sul suo futuro: "Non sò nulla"

Post n°2011 pubblicato il 01 Luglio 2008 da Urbe_immortale

Ha un contratto in scadenza 2009 e tanta voglia di rinnovarlo. Almeno è questa l'intenzione che ha sempre manifestato a parole. La società, dal canto suo, prende tempo, in attesa di valutare eventuali offerte per il suo cartellino. Il futuro di Matteo Brighi è ancora tutto da decifrare. Lui, a Tuttomercatoweb, cerca di fare chiarezza: "Non so niente circa l'interessamento del Celtic Glasgow nei miei confronti - ha rivelato Brighi -. Ho letto qualcosa nei giorni scorsi e so che ci sono stati dei contatti con la Roma, ma non ho saputo poi nulla. Quella all'estero, comunque, sarebbe un'esperienza da fare. Per quanto riguarda la Roma, si parla da tempo del mio rinnovo contrattuale, ma non ho più sentito nessuno della società. Per il momento resto alla Roma. Il Bologna e la Sampdoria - prosegue - sono due piazze importanti, ma non spetta a me chiedere di essere ceduto. Sto bene a Roma e prenderei in considerazione queste due destinazioni nel caso in cui la società volesse cedermi. Non disdegnerei neanche Celtic e Reggina, ma ripeto non so nulla per il momento. In merito all'incertezza societaria in casa Roma, ci è stato detto di lavorare e di non pensare a queste voci. Non so dire se la famiglia Sensi venderà o meno la società, non spetta a me dirlo. De Rossi - conclude Brighi - è uno dei centrocampisti più forti del mondo e la Roma ha fatto bene a tenerselo stretto. Il legame che ha Daniele con la città e la squadra è indescrivibile".

 
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Lippi: "Totti e Nesta hanno preso le loro decisioni"

Post n°2010 pubblicato il 01 Luglio 2008 da Urbe_immortale

Marcello Lippi, nuovo commissario tecnico della Nazionale dopo l'addio di Roberto Donadoni, è stato presentato oggi a Roma all'Hotel Parco dei Principi. Il ct ha parlato di un'eventuale ritorno di Francesco Totti in azzurro, e di Alessandro Nesta: "Io sono convinto - osserva Lippi - che si debba rispettare l'opinione delle persone, di due grandi giocatori che hanno dato tanto alla Nazionale, non ho intenzione di prendere in considerazione un loro ritorno. Io non telefonerò a nessuno. Francesco lo sento spesso, ma non parliamo mai di questo argomento". E se dovesse arrivare una telefonata dal diretto interessato? "Allora parleremmo, valutando i pro e i contro di questa decisione".

 
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De Rossi: "Ora scudetto o Champions"

Post n°2009 pubblicato il 01 Luglio 2008 da Urbe_immortale

Daniele De Rossi ha rinnovato ieri il contratto con la Roma fino al 2012. Una firma importante, che tutti i tifosi giallorossi aspettavano da tempo. Capitan Futuro, in conferenza stampa, esprime tutta la sua gioia dopo la firma più importante della sua, giovane, carriera.

Appena smaltita la delusione dell'Europeo, è arrivata questa grande notizia del rinnovo. Sensazioni?

Positive, positivissime, anche se non era una notizia inaspettata. Con la società avevamo già parlato, mancavano solo dettagli, solo la firma, era vero. Vedo tanta felicità nei tifosi per questo rinnovo, sono contento.

Cosa rappresenta per un calciatore sentirsi una bandiera?

E' una fortuna per un calciatore che nutre un sentimento importante per una società. Per me è sempre stato così, anche da bambino. Per me sarà una gioia in più giocare con questa maglia.

Oggi verrà presentato Lippi. Un pensiero?

Su Lippi mi sono già espresso: è l'allenatore che mi ha portato in Nazionale, che mi ha fatto esordire e che mi ha ridato fiducia dopo la gomitata. Basterebbe solo quell'episodio per spiegare la mia stima. Se doveva andare via Donadoni, Lippi è il solo che va bene. Però a me è dispiaciuto che Donadoni sia stato mandato via. Ho avuto un buon rapporto con il mister.

Come spiegheresti a chi non è di Roma cosa significa questa rinnovo?

A chi non è di Roma potrei spiegarlo in maniera più dettagliata, esponendo il progetto, le basi e tante altre cose. Per me questa società ha lavorato molto bene, la voglia di continuare a far bene c'è, la famiglia Sensi ha rifiutato tante offerte per me, mi ha dimostrato stima e voglia di tenermi. E poi mi ha reso famoso, mi ha reso ricco. Non posso che ringraziare tutti.

Che consigli ti senti di dare ad Aquilani?

Consigli glieli do in privato. Abbiamo parlato a volte di questa situazione del rinnovo del contratto, non si possono dare consigli. Per fare un contratto ci sono due parti che devono essere accontentate. E' così, è sempre stato così. Penso che il desiderio di Alberto sia quello di rimanere e anche il desiderio della società.

Hai dato consigli a Mutu per la prossima stagione?

Gli ho dato un consiglio su come tirare il rigore... Non c'è stata occasione, io pensavo alla Nazionale. Sicuramente Mutu è un grande giocatore. La Roma in questi anni ha sempre avuto una squadra all'altezza, già così siamo a buon punto. Sono arrivati due ottimi giocatori (Riise e Loria, ndr) che ci faranno comodo.

C'è stata una sirena che ti ha fatto vacillare?

Le sirene non le ho mai sentite. La società le ha sempre rispedite al mittente. Se qualcuno mi dovesse dire di andare via, mi sentirei in difficoltà perché da qui non mi vorrei mai muovere. Totti? Quando ho parlato con lui, i discorsi erano di rimanere qui. Sicuramente la sua storia calcistica mi affascinava e spero di imitarla.

Hai sforato il tetto ingaggi. Ti senti responsabilizzato per questo?

Mi sono sempre sentito responsabilizzato con questa maglia. Le responsabilità non aumentano in base allo stipendio che percepisci, sarebbe grave. Io non posso dire ora che giocherò meglio perché guadagnerò di più. Questo rinnovo mi fa felice, sono tanti soldi. Non è stato difficile convincere la società. C'è stata un po' di trattativa, ma poi ci siamo accordati senza problemi.

Qualche giorno fa hai fatto una battuta a Spalletti sul Chelsea. Ti sei fatto un'opinione su questa vicenda?

I comportamenti di Spalletti sono stati sempre esemplari. Questa vicenda non l'ho seguita molto, però la mia era una battuta semplicissima. Il fatto che lo abbia cercato un club così importante testimonia la bontà del nostro lavoro e la sua bravura. Ripeto, era solo una battuta. Solo mi faceva ridere immaginarlo al Chelsea con il suo staff. Magari a parlare con Ballack...

La cessione societaria come l'hai vissuta?

Con tranquillità, sicuramente con curiosità. Ogni giorno le notizie dei giornali venivano smentite dai comunicati. Male che andava, per noi restava tutto così. Se qualcuno è rimasto offeso, non lo capisco. Quando le cose vanno bene e non si cambiano è sempre un buon miglioramento.

Come hai superato il rigore sbagliato all'Europeo?

C'è stato un grandissimo dispiacere, però non penso che Donadoni l'abbiano mandato via per colpa mia. Anzi. Se avessimo passato il turno con la Spagna, avremmo avuto grosse chance di vittoria.

E' vero che tu non hai nemmeno preso in considerazione offerte da altri club?

Proprio vero non è, a me fa sempre piacere sentire offerte di altri club. Sentirsi desiderato fa parte del mio lavoro. Io, però, ho sempre ribadito la mia volontà, che è quella di rimanere a Roma.

Che idea ti sei fatto sul mercato? L'Inter intende investire molto.

Per il momento si parla, non c'è niente di concreto. Dell'Inter non mi interessa molto, dobbiamo pensare soltanto a migliorarci noi. L'unica cosa che il mercato è molto lungo, il 31 agosto è lontano, ci sarà tempo per rinforzarci. Noi siamo un'ottima squadra, occorre solo puntellare quest'organico. E la società sta lavorando nella direzione giusta.

Sarebbe una sorpresa per te se Totti tornasse in Nazionale?

Mi farebbe piacere, poi sono considerazioni che dovrà fare lui, se potrà sostenere certi ritmi dopo un infortunio. Però il fascino di un Mondiale ti può far sopperire e trovare energie inaspettate. Vedremo cosa succederà.

Tu rimani a Roma per vincere cosa?

Per vincere uno scudetto o per vincere una Champions League. Sicuramente sono molto soddisfatto della mia carriera. Credo di rimanere qui a Roma fino a 36, 37 anni, finché le gambe mi reggeranno. Voglio vincere qualcosa d'importante con questa maglia, anche se la Coppa Italia è importante.

 
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E il Capitano è sempre al lavoro!

Post n°2008 pubblicato il 01 Luglio 2008 da Urbe_immortale

Il capitano si è allenato sotto il sole, secondo i programmi. E stamattina si replica.

E pensare che c'era più di qualche stolto che lo definiva "culo di piombo" e "scansafatiche"! In realtà, al Capitano la fatica piace!

Un tranquillo lunedì di lavoro. Tutto secondo i programmi per Francesco Totti, che ieri mattina è tornato al lavoro dopo il week-end vacanziero in Sardegna con Ilary. Il capitano si è presentato a Trigoria di buon mattino, intorno alle 10, per riprendere la preparazione con il suo preparatore atletico personale, Silio Musa. Corsa, gradoni e esercizi fisici sotto il Solleone che scottava come poche volte. La tabella di marcia è avanti di venti giorni, lui non si è risparmiato un'ora di lavoro. Mai. L'obiettivo, lo sappiamo tutti, è uno: presentarsi tirato a lucido per la finale di Supercoppa Italiana, in programma il prossimo 24 agosto, contro l'Inter. A proposito di futuro, da segnalare alcune dichiarazioni del nostro dieci : «Saremo di nuovo protagonisti - ha assicurato al Corriere dello Sport - Riise e Loria sono rinforzi importanti, però non finisce qui: arriverà un altro giocatore di qualità». Tornando al campo, oggi è prevista un'altra sessione di allenamento, sempre di mattina, poi il capitano partirà di nuovo per una vacanza. Prima, però, si sottoporrà ad una visita di routine a Villa Stuart per verificare la stabilità del ginocchio e il tono muscolare raggiunto in questi mesi.

Musa è entusiasta dei progressi fatti da Francesco negli ultimi tempi: «Abbiamo già cominciato la preparazione alla corsa - ha detto il preparatore atletico - abbiamo valutato come reagisce il ginocchio sotto stress. In questo periodo Francesco acquisisce anche una parte della preparazione, che poi proseguirà con il gruppo. Adesso sta migliorando le qualità muscolari, poi passeremo a una fase successiva. Ma in questo periodo Francesco ha fatto cose ottime. Corre i 3000 in 13'. Per essere stimolato deve avere un obiettivo preciso, ora si è prefissato di tornare in campo per l'inizio della stagione. Come per il Mondiale, quando ha fatto di tutto per farsi trovare pronto» La fase più importante del suo recupero inizia proprio ora: «Ora - ancora Musa - punteremo a migliorare altre qualità muscolari, lavoreremo sulla forza esplosiva. In questo momento è al settanta, ottanta per cento del recupero, tra un mese sarà al cento per cento. Poi sarà l'allenatore a decidere quando ributtarlo nella mischia. Francesco è in anticipo sul programma di lavoro, non si è mai risparmiato. Nemmeno in vacanza». E meno male che i romani sono fannulloni.

 
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Mancini all'Inter, forse ci siamo

Post n°2007 pubblicato il 01 Luglio 2008 da Urbe_immortale

Moratti pronto a dare 3,2 milioni all'anno ad Amantino, che s'è visto con Mourinho a Belo Horizonte.

Se per la definizione della rosa che il prossimo anno sarà chiamata a competere su ogni fronte con buone possibilità di vincere manca solo il tassello libera-acquisto finale, e cioè la cessione di Mancini, un altro passo avanti probabilmente decisivo è stato compiuto. Perché la voce che il brasiliano avesse già raggiunto un accordo con l'Inter per i prossimi quattro anni ha trovato la conferma definitiva. E' stato lui stesso, infatti, a confidarlo ad una cena, brindando per la soluzione a lungo auspicata. L'accordo prevede un contratto base di 3,2 milioni di euro all'anno con cifra a salire più premi di varia e non meglio precisata natura, tipici comunque delle contrattazioni morattiane. E si è avuta anche la conferma che l'acquisto non sarebbe alternativo a quello di Quaresma, semmai subordinato. Per il momento, infatti, tutte le energie dei dirigenti interisti sembrano concentrate sulla trattativa per il connazionale di Mourinho, in via di definizione: secondo il quotidiano portoghese A Bola l'affare è in chiusura ad una cifra vicina ai 30 milioni di euro più il prestito del giovane Pelè, portoghese anche lui. Quando sarà definito tutto, Moratti presenterà la sua offerta definitiva alla Roma per Mancini. Forse già oggi ci sarà un contatto, quando Pradé raggiungerà Milano per il Consiglio di Lega, ma difficilmente in questa sede sarà possibile definire i dettagli della questione.

Tra la richiesta della Roma (quindici milioni) e l'offerta dell'Inter (nove, massimo dieci) diventa facile immaginare che l'accordo si troverà in una buona via di mezzo, buona per la Roma che recupererà contanti da un cartellino in via di esaurimento e per l'Inter che si ritrova ad una cifra tollerabile un esterno che, rigenerato, potrà tornare a dare qualche soddisfazione ai suoi fans. Non è stato Mourinho a richiedere il giocatore, anche se le vie di Veloz sono infinite e la comune espressione linguistica deve aver favorito un rapporto privilegiato tra l'allenatore speciale e quello che tra Pato (al Milan), Scolari (al Chelsea) e Mancini (all'Inter) si è ritagliato un posto di primissimo piano negli affari recenti più importanti d'Europa. Ma il neoallenatore nerazzurro non conosce così profondamente il giocatore, se non per quello che ha visto nelle partite soprattutto europee della Roma e per quello che ha sentito in giro dai suoi e dagli osservatori dell'Inter. Così s'è fidato: ha chiesto Quaresma e un altro esterno affidabile, gli hanno portato Quaresma e Mancini. Non può lamentarsi. Per la conoscenza diretta pare invece che ci abbia pensato da solo, una decina di giorni fa, a Belo Horizonte. Dove Mancini abita e dove Mourinho s'è recato per assistere alla sfida di qualificazione mondiale tra Brasile-Argentina (deludente 0-0). Approfittando dell'occasione, si è incontrato con Amantino. Il resto si vedrà.

Alla Roma nessuno teme che il giocatore possa far più di quello che ha combinato con la maglia giallorossa. Per il secondo anno consecutivo, un titolare romanista finisce all'Inter, ma i due casi sono profondamente diversi. Chivu non s'accordò sul rinnovo e andò via sfidando le ire della società, che lo voleva cedere all'estero sia per non ritrovarselo nemico in campionato sia perché le offerte che garantivano Barcellona e Real Madrid erano superiori a quelle dell'Inter. Per Mancini invece i dirigenti nerazzurri hanno chiesto il permesso di trattare col giocatore che la Roma riteneva ormai tecnicamente superfluo e se tutto andrà come a Trigoria auspicano la soluzione avrà la benedizione di tutti. Semmai, visto che tutti gli sforzi finanziari dei Sensi saranno rivolti all'acquisto di un attaccante, per Spalletti si rischia di aprire un problema legato agli esterni: se anche il sostituto di Mancini è già in casa (Vucinic) e a destra c'è sempre Taddei, le alternative in organico attualmente (Giuly ed Esposito) non sembrano garantire quella ricchezza di soluzioni che il tecnico aveva chiesto. E sono in pochi dalle parti di Trigoria a scommettere che il francese e il napoletano saranno presenti entrambi nella rosa del prossimo anno. In gran segreto, insomma, la Roma sta già lavorando anche alla loro sostituzione.

 
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Tuttosport e la Juventus si mettessero l'anima in pace!

Post n°2006 pubblicato il 01 Luglio 2008 da Urbe_immortale

Che il fine sarà lieto come quello dell'altro promesso sposo, quello un po' più grande e un po' più famoso, quello che proprio ieri ha scritto l'epilogo più atteso, nessuno ha dubbi. Ma delle modalità di quest'altro matrimonio si rischia di dover parlare ancora per un po'. Perché qualche schermaglia verbale, da fidanzatini irrequieti, ancora un po' inquina l'aria e alza il fumo su una questione che nel corpo fondamentale è invece chiarissima: perché Alberto Aquilani è un patrimonio che alla Roma ritengono inalienabile e, come tale, viene considerato incedibile. Dunque, non si muoverà da qui, né adesso né mai. E, di conseguenza, firmerà presto il rinnovo del contratto. Ma presto, appunto. Perché la vera novità della giornata di ieri non sta nelle considerazioni radiofoniche del suo procuratore, ma nella rivelazione della severa volontà del giocatore, che al termine delle sue vacanze si presenterà in ritiro con una precisa richiesta alla società: «Se volete parliamo adesso del mio rinnovo, oppure non ne parliamo più almeno fino all'estate del prossimo anno». O subito, dunque, o, in sostanza, mai più: perché queste settimane di continui tiri a molla (non con la società, ma del suo nome sui giornali) l'hanno sfiancato e la prospettiva di affrontare un'altra stagione con le inevitabili distrazioni di argomenti che con gli aspetti tecnici non hanno nulla a che fare non lo attira per niente.

In realtà non ci sarà bisogno neanche dell'ultimatum. Dando seguito alle parole di conforto che il direttore sportivo Daniele Pradè ha già speso con il papà di Alberto, Claudio, lo scorso 5 giugno in un incontro appositamente organizzato a Trigoria, la Roma è intenzionata ad offrire al ragazzo un rinnovo di contratto a condizioni che alla fine, magari attraverso ulteriori, reciproche concessioni, saranno ritenute congrue. E già da quest'anno Aquilani percepirà un ingaggio assai vicino al tetto fissato dalla società. Se ne discuterà proprio nei giorni del ritiro, in ossequio all'esigenza di chiudere presto il tormentone come espressamente richiesto dal giocatore. E con buona pace di chi, a Torino, sta ancora pensando a lui, alimentando speranze che magari pagano in termini editoriali, ma che non fanno altro che aumentare la confusione sul futuro del ragazzo.

Se fosse vero quello che ha scritto ieri Tuttosport, ad esempio, non solo si potrebbe chiedere in base a quale ordinamento sportivo la Juventus ha (avrebbe) offerto un contratto multimilionario al giocatore (vincolato alla Roma fino al 30 giugno 2010) ottenendo peraltro (così c'è scritto) il sì del papà. Come a Tuttosport sanno bene, non è certo Claudio Aquilani che deve dare il benestare all'operazione, né il procuratore Zavaglia, e neanche Alberto Aquilani. Come a Tuttosport sanno bene, è la Roma, semmai, a dover accettare le (eventuali) proposte della Juventus. Ma la Roma non ha nessuna intenzione di farlo, come ha già detto pubblicamente (l'ultima volta Pradè, addirittura con un comunicato, proprio al termine dell'incontro con Claudio Aquilani lo scorso 5 giugno) e privatamente agli stessi club che gliel'hanno richiesto: la stessa Juventus, l'Inter, il Barcellona, il Real Madrid.

A Radio Radio ha aggiunto ieri qualche elemento anche Franco Zavaglia, il procuratore, a proposito del presunto sì strappato dalla Juve al papà del ragazzo: «Non smentisco e non confermo nulla su Aquilani, tutto quello che viene detto viene usato in maniera strumentale. Sono sorte situazioni poco simpatiche. La Juventus? Io penso che Blanc debba fare l'accordo con la Roma, non con il padre di Aquilani. Si forza sul contratto perché magari non è ancora stato rinnovato. La Roma aveva detto che ci saremmo incontrati dopo l'Europeo. In questi giorni vedremo. Non penso che Aquilani vada via dalla capitale. La trattativa è difficile e dipende solo dal club giallorosso, non dal giocatore». Appunto. Già che c'era, l'ex sodale di Moggi ha dato il suo parere anche sulla campagna acquisti giallorossa: «La Roma sta cercando una punta e penso sia possibile. Ci sono le premesse per un grande attaccante, con un paio di pedine, i giallorossi possono vincere lo scudetto». Quale che sarà l'obiettivo della Roma, Aquilani darà il suo contributo.

 
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Lui, che per la Roma rinuncerebbe al Mondiale!

Post n°2004 pubblicato il 01 Luglio 2008 da Urbe_immortale

Raccattapalle sotto la Sud nel '93, la prima volta all'Olimpico è nel '97: triangolare con Ajax e Borussia. Agli Allievi vince una partita 33-0. Il 29 luglio 2000 il debutto in un'amichevole ufficiale. Nel 2001 è in panchina a Firenze. L'esordioin Champions prima che in campionato. Poi diventa europeo under 21 e mondiale: «Ma baratterei tutto per questa maglia»

Daniele De Rossi mette piede per la prima volta all'Olimpico nel 1993, da raccattapalle. Nel 1995/96, lo ritroviamo nei giovanissimi sperimentali guidati da Orlando Sembroni, insieme a lui anche Simone Pepe e Cesare Bovo. La stagione seguente, passa nei Giovanissimi Regionali di Guido Ugolotti. E' proprio in questa annata, che viene impegnato, il 9 febbraio 1997, in una esibizione che precede il triangolare amichevole fra Ajax, Roma e Borussia. Sono appena venti minuti, ma il ragazzo, che calca per la prima volta il terreno dell'Olimpico da protagonista non si ferma un istante. Nel 1997/98, con gli Allievi Sperimentali, Danielino inizia a far parlare di sé. Del resto, la su squadra colleziona risultati incredibili. In campionato rifila 33 reti a La Rustica (5 sono di Daniele), 20 al Torre Angela, 12 al Mentana. Ancora due anni passati negli Allievi Regionali e negli Allievi Nazionali (con Mauro Bencivenga allenatore e Franco Tancredi preparatore dei portieri), quindi, nella storica stagione 2000/01, il salto in Primavera. Il 29 luglio del 2000, una soddisfazione attesa una vita, il debutto in una amichevole ufficiale, a Kapfenberg contro il Panionios, in una gara in cui sostituisce Abel Balbo. Il 9 aprile 2001, poi, Fabio Capello lo convoca per aggregarlo alla prima squadra in partenza verso la delicatissima trasferta di Firenze. De Rossi si accomoderà in panchina al fianco di Lupatelli, Rinaldi, Guigou e Balbo. Il 30 ottobre del 2001, Don Fabio lo fa debuttare contro l'Anderlecht in Champions League, in quella stagione disputa anche tre gare di Coppa Italia e 2 amichevoli. Nel 2004 bussa alla porta il Campionato Europeo Under 21 (disputato in Germania fra il 27 maggio e l'8 giugno 2004). De Rossi mette insieme un torneo con i fiocchi, il 1 giugno (in una rappresentativa che vede in campo anche Matteo Brighi) sigla la rete della vittoria contro la Croazia, l'8 giugno, nella finale contro la Serbia Montenegro sblocca il risultato dopo 22' di gioco con un bello stacco aereo. A pennellare il traversone è Donadel, De Rossi sbuca dalla mischia e fulmina Milojevic. L'Italia è campione d'Europa U. 21. L'UEFA lo elegge miglior giocatore della finale. La vittoria nell'Europeo di categoria gli spalanca anche la convocazione per le Olimpiadi. La spedizione in Grecia, è anticipata per il nostro, da un evento indimenticabile, viene indicato come tedoforo olimpico per portare la fiaccola nelle strade di Roma. Si tratta di 400 metri che il giovane centrocampista non dimenticherà. In terra ellenica a Volos, contro il Giappone, si risente ancora il ruggito del giovane leone giallo-rosso che contribuisce al 3-2 finale in favore degli azzurri con una rete realizzata in sforbiciata acrobatica di sinistro, un autentico pezzo da cineteca del calcio. A fine torneo, dopo la vittoriosa gara contro l'Iraq, arriverà una splendida medaglia di bronzo. Nel 2006 ecco la tanto sospirata chiamata di Lippi per la Nazionale e i Mondiali di Germania. De Rossi parte come titolare indiscusso, ma il 17 giugno a Kaiserslautern contro gli Stati Uniti, arriva l'incidente con McBride. Il torneo procede l'Italia arriva alla finalissima che libera dalla squalifica "Capitan Futuro". La sera prima della gara con la Francia: "per la prima volta - come dichiarò Daniele - per dormire sono ricorso alla valeriana". Sul campo la partita crea delle tensioni e delle emozioni inimmaginabili, quindi si arriva ai calci di rigori. Daniele tira e realizza il penalty in maniera leggendaria, contribuendo in maniera decisiva alla conquista del titolo.

Attaccato alla romanità in modo verace, De Rossi vive questa sua dimensione con naturalezza assoluta come quando, la sera prima del suo matrimonio, si reca sotto le finestre della sua Tamara vestito da Meo Patacca con una rosa in mano, per intonare, con il necessario accompagnamento, le canzoni della tradizione. Del resto per uno che sull'i-pod ha tutte le canzoni di Lando Fiorini, non avrebbe potuto essere altrimenti. E' ormai un simbolo assoluto, nel maggio del 2007 a Nicolas Vaporidis che gli chiedeva: "Per te è meglio un altro Mondiale o la Champions?", rispondeva: "la Champions tutta la vita! Non una qualsiasi, ma quella con la maglia della Roma. Scambierei anche il Mondiale di Germania con la Champions qui, pur essendo la vittoria in Germania una cosa unica di cui vado fiero". Che riesca o meno nel suo (nostro) obiettivo, con il rinnovo di ieri, De Rossi ha scritto nella storia la sua volontà di tentare l'impresa con una sola maglia. Per sempre!

 
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Capitan Futuro, per sempre!

Post n°2003 pubblicato il 01 Luglio 2008 da Urbe_immortale

Daniele è già un simbolo, una bandiera, un pezzo della nostra storia. Capitan Futuro ha rinnovato con la Roma fino al 2012. Per lui, come per Totti, "sforato" il tetto ingaggi. Ma ieri è stato sancito un legame senza prezzo e senza tempo con un campione, con un fuoriclasse, con uno... di noi!!!

Contratto rinnovato fino al 2012. Stipendio a salire, da 7.2 (lordi) a 8.1
Ieri a Trigoria la firma, ai cancelli si è presentato su un maxi-scooter e i guardiani non lo avevano riconosciuto!

Capitan Futuro, futuro a Trigoria! A un anno esatto dalla vecchia scadenza, 30 giugno 2009, il centrocampista giallorosso ha prolungato e adeguato il suo contratto, che ora scadrà nell'estate del 2012. Un'operazione definita da tempo, come da tempo si sapeva che, per una volta, in fase di rinnovo, la Roma avrebbe fatto finta di non ricordarsi di aver imposto un tetto agli ingaggi, fissandolo a 2.500.000 euro netti a stagione. Una soglia che, per i casi più a rischio, o per i nuovi acquisti, veniva di fatto superata grazie ai premi a rendimento: è stato così per Mexes, sarebbe stato così per Mancini, se non avesse cambiato idea all'ultimo momento, sarebbe così, nel caso, per Mutu o Julio Baptista. Per De Rossi non c'è stato bisogno, il contratto non li prevede, tanto il rendimento è sempre altissimo, a prescindere dai premi. Nella ultime due stagioni ha guadagnato (cifre lorde) 3.5 milioni a campionato, nel 2008-09 ne avrebbe presi 3.9: con il nuovo accordo ne porterà a casa quasi il doppio, 7.2 (lordi), che diventeranno 7.6 nel 2009-10, e 8.1 nel 2010/11 e nel 2011/12. Poco più di quattro milioni netti, ma solamente nell'ultimo biennio, l'ennesima dimostrazione di amore del fuoriclasse di Ostia, prototipo del centrocampista moderno ma con valori antichi.

Poteva guadagnare parecchio di più Daniele, visto che lo hanno cercato i club più importanti d'Europa. «Daniele De Rossi è tra i più forti al mondo nel suo ruolo a centrocampo. Ho buoni rapporti con Pradè, ma non credo che lo lasceranno andare via». E quando a fare una dichiarazione del genere (dieci giorni fa) è Pedrag Mijatovic, direttore sportivo del club più ricco al mondo, quel Real Madrid che si può permettere di stanziare 100 milioni per portar via da Manchester Cristiano Ronaldo, vuol dire che l'ingaggio che Danielino ha accettato era poca cosa in paragone a quello che avrebbe potuto ottenere mettendosi all'asta. Del resto anche a Manchester è stimatissimo, da Alex Ferguson e non solo, così come nella Milano nerazzurra, dove lo stesso Lampard, con tutto che Mourinho lo ha allenato, sarebbe stata una seconda scelta, se il romanista fosse finito sul mercato. Fantamercato, fantacalcio: Daniele De Rossi continuerà a tenere sulle spalle il centrocampo della Roma in cui è cresciuto sin da bambino, riceverà la fascia di capitano da Francesco Totti, il giorno in cui appenderà gli scarpini al chiodo, e magari, come al capitano attuale, al prossimo rinnovo, quello che scavallerà i 30 anni (quello annunciato ieri scadrà quando ne avrà 29) verrà inserito nel contratto anche un posto da dirigente quando finirà la carriera. Futuro lontanissimo per uno che deve ancora compiere 25 anni, ma che in campo, oltre alla vigoria atletica di un ragazzo, mette la maturità e il carattere del giocatore a fine carriera.

La firma ieri, subito dopo pranzo, in una Trigoria quasi deserta, visto che poco prima se n'era andato anche Totti, che sta proseguendo la riabilitazione dopo la rottura del crociato. Qualche tifoso, fuori dai cancelli era rimasto, e si è goduto una scena veramente surreale, il Campione del Mondo che arriva in quella che ormai è casa sua con il maxi scooter, e forse proprio per questo non viene riconosciuto dai guardiani. «Aho, so' De Rossi», e solo in quel momento il cancello si apre, senza neppure bisogno di scuse, perché Daniele è uno de core e l'ha presa a ridere.

«La Roma è il primo pensiero che faccio ogni mattina - aveva dichiarato neppure un mese fa, in ritiro con la nazionale a pochi giorni dall'esordio all'Europeo - è la cosa più importante che sta nel mio cuore dopo la mia famiglia, è ovvio che ci penso». Proseguendo con un ringraziamento per la famiglia Sensi («In queste stagioni mi sono tolto un sacco di soddisfazioni nella Roma gestita dai Sensi, e altre me ne toglierò») e concludendo con l'ennesima rassicurazione sul contratto. «Non amo parlare di questi argomenti attraverso i giornali, mi da fastidio chi consente ai propri procuratori di parlarne pubblicamente. E vi garantisco che per me il contratto sarà una pura formalità. Basterà una stretta di mano». Ieri, oltre alla stretta di mano, è arrivata anche la firma, oggi è stata convocata una conferenza stampa per parlarne.

Nell'ottobre del 2004, quando Daniele firmò il suo primo contratto da calciatore vero, e non più da ragazzo di talento, i giornalisti erano stati chiamati per parlare dell'accordo biennale con Sky, poi Franco Baldini sorprese tutti annunciando il rinnovo del centrocampista. Oggi nessuna sorpresa, verranno tutti per lui, per il capitano di un Futuro prossimo ma anche remoto.

 
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