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CIAO GABBO... ONORE!
"Si può morire così, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi".
Dall'omelia pronunciata da Don Paolo Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri.
In memoria di Gabbo, fratello di questa Urbe Immortale... al di là dei colori
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Viene dopo tante finte battaglie, il giorno in cui c'è da fare sul serio, e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali:
avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi. Essi ebbero la fortuna di non fare carriera, anzi di non volerla fare, di non smarrire le proprie virtù nel frastuono degli elogi mentiti e dei battimani convenzionali.
Essi ebbero la fortuna di assaporare amarezze sane, ire sane, conoscere lunghi silenzi, sacrifici ostinati e senza lacrime, solitudini di pietra, amicizie non sottoposte all'utile e non imperniate sull'intrigo.
Berto Ricci
KAISERSLAUTERN, 26 GIUGNO 2006:
Lettera della squadra al Presidente Sensi
Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.
Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.
Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno
Serie A: 18^ Giornata:
Chievo-Inter
Atalanta-Napoli
Bari-Udinese
Cagliari-Roma
Catania-Bologna
Lazio-Livorno
Parma-Juventus
Sampdoria-Palermo
Siena-Fiorentina
Milan-Genoa
Classifica:
- Inter 39
- Milan* 31
- Juventus 30
- Roma 28
- Parma 28
- Napoli 27
- Palermo 26
- Sampdoria 25
- Bari* 24
- Chievo 24
- Fiorentina* 24
- Genoa* 24
- Cagliari* 23
- Udinese* 18
- Livorno 18
- Bologna* 16
16
- Atalanta* 13
- Catania 12
- Siena 12
* una partita in meno
Marcatori Giallorossi in Campionato
9 reti: Totti.
4 reti: De Rossi.
3 reti: Vucinic.
2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.
1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.
Giudice Sportivo
Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:
€ 77.000,00
Squalificati per la prossima gara di campionato:
Espulsi nell'ultima partita:
5 ammonizioni.
De Rossi.
4 ammonizioni:
Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.
3 ammonizioni (in diffida):
Totti.
2 ammonizioni:
Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.
1 ammonizione:
Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.
Prossime gare AS Roma
6 gennaio, 18^ giornata:
-
9 gennaio, 19^ giornata:
-
12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:
-
Europa League
Sedicesimi di Finale:
Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)
Marcatori giallorossi in Europa League:
11 reti: Totti.
3 reti: Menez, Okaka, Cerci.
2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.
1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.
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Messaggi del 12/09/2008
La sfortuna ha colpito. Anche la Roma. La nuvolosa giornata di Trigoria è stata ricca di episodi decisivi, sin dal mattino. E l’allenamento ha confermato alcune impressioni nate durante la settimana. Totti non scenderà in campo contro il Palermo. Il Capitano - non convocato da Spalletti - ha lasciato il Fulvio Bernardini a bordo della propria auto poco prima delle 13, senza concedere alcun autografo ai pochi tifosi presenti. Francesco dovrebbe comunque tornare a disposizione per la partita contro il Cluj.
L’infortunio subìto da Mexes lascia invece spazio ai dubbi. Il francese non è salito sull’aereo per Punta Raisi «a causa di una distrazione collaterale mediale al ginocchio sinistro», dovuta ad un «trauma contusivo riportato durante l'ultimo incontro disputato con la Nazionale», una settimana fa a Vienna. Si vocifera tuttavia che il giocatore si sia procurato il danno in un contrasto con un connazionale in un’esercitazione a Clairefontaine, il quartiere generale della Federcalcio transalpina. Sebbene Philippe abbia oggi svolto regolarmente gli allenamenti con il resto del gruppo, questa mattina. Sembra difficile, per il momento, il recupero del ragazzo anche per la gara di Champions League.
Dunque, la scelta dell’allenatore giallorosso ricadrà su Loria, che verrà impiegato come centrale di sinistra. Non a caso, l’ex Siena è apparso visibilmente teso in volto, all’arrivo nello scalo siciliano. Doni ha svolto l’intera seduta muovendosi con scioltezza, nonostante il dolore ancora lo tormenti. Al Renzo Barbera stringerà i denti, il brasiliano, e prenderà posto tra i pali. Taccuino alla mano, il tecnico toscano dovrebbe tornare a schierare anche Taddei, recuperato a tutti gli effetti dopo l’infortunio, mentre Juan e Perrotta devono smaltire ancora i guai fisici. Il brasiliano ha accusato un risentimento muscolare alla coscia sinistra nei giorni passati e dovrà smaltire anche il jet-lag causato alla trasvolata atlantica della notte scorsa. Il numero 20 è tuttora alle prese con un problema al tendine d’Achille. Non a caso, Simone oggi ha provato la tenuta della gamba, correndo.
La squadra giallorossa si è imbarcata sul volo AZ 1769, con il quale sarebbe dovuta atterrare a Palermo alle 17.40. La manifestazione degli assistenti di volo dell’Alitalia, riunitisi a Fiumicino, ha però creato un ritardo pari a venti minuti all’MD-80 sul quale avrebbe viaggiato la comitiva capitolina. Non era a bordo la signora Maria Sensi. Durante il viaggio, un sorridente Júlio Baptista — rientrato dal Brasile nella primissima mattinata — ha scherzato con i compagni brasiliani; mentre il resto del gruppo è rimasto silenzioso ed estremamente tranquillo. Forse troppo? Chissà. Domani, la Roma ritroverà l’arbitro Saccani tre settimane dopo il match di Supercoppa, perso ai calci di rigore.
Ballardini, dal canto suo, con tutta probabilità schiererà il reparto d’attacco rosanero con Succi e Miccoli, oltre a Cavani che giostrerà dietro alle punte. Al centro del campo, invece, Simplicio contenderà una maglia a Nocerino. La partita non si prospetta semplice, per gli uomini di Spalletti, seppur consapevoli della propria prolificità realizzativa. La Roma segna da sedici giornate di campionato consecutive; vale a dire dal turno successivo al 16 febbraio scorso, quando fu sconfitta dalla Juventus per 1-0 all’Olimpico (di Torino). Fino ad ora il bottino giallorosso ammonta a 33 reti realizzate.
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Philippe Mexes non è partito per la trasferta di Palermo a causa di una distrazione collaterale mediale al ginocchio sinistro a seguito di trauma contusivo riportato durante l'ultimo incontro disputato con la Nazionale. Nel corso dell'allenamento odierno il calciatore ha avvertito dolore, pertanto, dopo un consulto tra lo staff sanitario e lo staff tecnico, per motivi precauzionali, si è ritenuto opportuno fargli seguire le terapie presso il centro sportivo Fulvio Bernardini.
Con Juan e Mexes assenti, il tecnico giallorosso dovrebbe schierare Panucci e Loria al centro della difesa.
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Questo lurido pennivendolo, che risponde al nome di Cristiano Gatti e che scrive sul quotidiano milanese Il Giornale, ha scritto un articolo denso di ingiurie verso De Rossi, Roma, i romani e con un chiaro riferimento anche a Francesco Totti, quando scrive di sputi e gomitate, riferendosi agli episodi dell'Europeo 2004 e del Mondiale 2006.
Ecco cosa ha scritto questo vile:
Le mogli si scelgono, i loro parenti no. Può però succedere che risultino graditi. Persino amati. È evidente, quanto meno è augurabile, che Daniele De Rossi abbia voluto dedicare pubblicamente la sua grande serata azzurra all'uomo, al defunto, al papà di sua moglie. «Gli volevamo tutti bene», ha spiegato con ciglio umido. Una mozione degli affetti, direbbero i romantici. Il problema è che tutti gli altri italiani faticano a dissociare la figura dell'uomo, del defunto, del caro suocero, dallo spietato criminale che sotto l'occhio delle telecamere di una banca teneva una povera donna con il coltello alla gola, durante l'ennesima rapina.
Con queste immagini sotto gli occhi, con tutti i simpatici resoconti sulle attività del suocero, su come si guadagnava da vivere e sull'umanità che frequentava, la dedica dell'altra sera diventa decisamente un caso particolare. Senza scomodare toni apocalittici da giudizio universale, vogliamo definirla semplicemente imbarazzante? Qualcosa di più: sgradevole. O tutte e due le cose: imbarazzante e sgradevole. Basti pensare soltanto a quello che succederà fuori dall'Italia non appena si accorgeranno chi era il destinatario dell'amorevole dedica: già non vedono l'ora di spendere parole edificanti sulla nostra moralità, questa ha tutta l'aria di una bella bistecca lanciata in un pullulare di squali.
A De Rossi, sin dall'inizio dell'incredibile vicenda famigliare, va dato atto di non aver mai fatto quello che finge di non conoscere. All'italiana. Chi, quello? Lo conosco appena. È mio suocero, ma praticamente non l'ho mai frequentato... No, De Rossi ci ha messo la faccia e non ha rinnegato la parentela. Detto questo, bisogna subito aggiungere che poteva fermarsi lì, tenendo dentro i rispettabilissimi sentimenti privati. Meglio: doveva. Per semplicissimo senso di opportunità. Se non voleva farlo per spirito di servizio, poteva farlo almeno per pietà nei confronti di quella donna terrorizzata dall'amato suocero.
Non bisogna però esagerare nel farne una colpa al giocatore. Che non abbia colto il senso di opportunità è solo una delle tante, naturalissime conseguenze dei pittoreschi costumi in quella zona franca di cui si è parlato nell'ultimo periodo, riferendoci alle deviazioni del calcio. Sì, prima ancora di Sacchi, la vera zona rigorosamente osservata e applicata dall'Italia è questa fuori dal campo, dove mentalità, linguaggi, atteggiamenti sono completamente diversi rispetto alla normalità. La dedica al suocero gangster non provoca alcun rossore a De Rossi perché De Rossi è abituato da sempre a dire qualunque cosa, anche la prima che passa per la testa, senza la minima preoccupazione degli effetti, perché immancabilmente ha davanti una moltitudine di tifosi adoranti e una pletora di cronisti a dir poco servili. I tifosi applaudono e urlano «grande!!», i cronisti riportano tutto come parole evangeliche. Per dire: sull'uscita dell'altra sera si sono lette cose gustosissime e acrobatiche, del tipo «la difficile dedica di De Rossi». Difficile??? A lui è risultata facilissima. Sei tu, amico e collega, che se la trovi «difficile» devi quanto meno rilevarne l'incongruenza e il peso. O hai paura che poi De Rossi non ti conceda più le sue decisive interviste? Sono le magie della zona franca. In questa zona i De Rossi crescono come idoli di borgata e si convincono - perché li convincono - che tutte le loro gesta sono comunque epiche, sputi e gomitate compresi. Non esiste più il problema di come parlare e di come atteggiarsi, di cosa dire e cosa fare: qualunque cosa è perfetta e mitica, perché creata dal loro talento inarrivabile. Possono permettersi tutto, nessuno chiederà mai conto. Anche quando sgomitano e sputano, hanno sempre dietro - come minimo - tre quarti di platea prontissima a concedere attenuanti, comprensione, distinguo, ma-se-però. C'è da giurare che anche questa volta radio e televisioni private arriveranno in soccorso con il loro tam-tam militante, al poetico grido «Ragà, De Rossi ce mette sempre er core».
Va bene così, allora. Ci comunicano ufficialmente dalla zona franca che la vittoria dell'altra sera è dedicata a un signore della malavita romana. Lippi ha tentato di dedicarla agli infortunati, i Gattuso e i Gamberini, ma può mettersi tranquillo: la dedica di De Rossi, vero eroe della serata, scavalca la sua e fa cassazione. Bando alle smorfie. Ci spiegheranno i tifosi che chi prova del disagio è solo un patetico bacchettone. Non c'è niente di sgradevole e di imbarazzante: ognuno ha i suoi caduti da onorare. Per molti di loro, quel suocero resterà per sempre un eroe.
Potete insultare questa merda d'uomo e tutto il giornale scrivendo un'email di protesta a:
CHI E' CONTRO ROMA, HA ROMA CONTRO!
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Il mister in conferenza stampa si scaglia contro i giornalisti che hanno accusato De Rossi per la dedica al suocero della doppietta in Nazionale e preso al volo l'assist offerto gratuitamente dal S.A.P.
"Daniele ogni tanto si sorprende delle strumentalizzazioni che vengono fatte. Nessuno può giudicare i sentimenti che non si possono conoscere. Lui ha voluto rivolgere un gesto d'affetto verso la sua famiglia, VERSO LA SUA FAMIGLIA! PUNTO E BASTA! Meno interpretazioni gli si danno e meglio è. Ho letto dei titoli veramente imbarazzanti."
La conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, a Trigoria alla vigilia di Palermo-Roma, valevole per la seconda giornata di campionato.
C'è Baptista. Abile e arruolato?
Ci ho parlato, è stanco, ma disponibile. Vuole far vedere di che pasta è fatto.
I nuovi, tatticamente, sono adatti al gioco della Roma?
Riise è adatto per giocare terzino sinistro, Menez è adatto per giocare da esterno anche se si accentra, il ragazzo ha gamba, ha una corsa imponente, è chiaro che deve crescere e prendere confidenza con un ambiente del genere, però in futuro farà vedere grandi cose. Baptista può stare da tutte le parti da trequarti in su. Io l'ho visto giocare anche da mediano, ma in attacco rende al meglio. Può fare il ruolo di Perrotta, di prima punta, può stare un pochino esterno.
Il cambio di allenatore è un pericolo?
Per me può essere un pericolo, il cambio di allenatore può dare stimoli al gruppo. Ballardini lo scorso anno ha fatto molto bene a Cagliari, avrà entusiasmo, questi ragazzi vorranno dimostrare di poter competere ad alti livelli, tuttavia non cambia molto, il Palermo era e rimane una buonissima squadra.
E' la gara che meno ci voleva?
Noi bisogna andare e avere il coraggio di dimostrare le nostre qualità e la nostra forza, ma anche avere l'umiltà di sacrificarci per ottenere risultati.
Domani che squadra vuole vedere in campo?
Sotto l'aspetto di squadra abbiamo lasciato qualche caratteristica, che in passato avevamo evidenziato.
De Rossi è carico?
In Nazionale ha fatto una grandissima partita e due grandissimi gol. Il primo è stato un grande esempio di coordinazione e forza, il secondo un grande esempio di inserimento.
La Roma è sempre in totale emergenza.
Non siamo sempre in totale emergenza, gli infortuni ci saranno sempre, bisogna essere attrezzati per sopperire a questi problemi. E poi la squadra deve sapere vincere anche senza calciatore che viene a mancare. La mentalità importante la deve avere la squdara, non il singolo.
Quanto è importante il rientro di Taddei?
Il suo rientro è importante, Rodrigo ha qualità indiscutibili. Ci mette a posto la possibilità di avere un giocatore di fascia a destra.
L'inserimento di Menez come procede?
Sta crescendo, sta lavorando, ogni giorno che passa migliora.
Matarrese vuole introdurre le celle negli stadi. E' d'accordo?
Come amante dello sport, trovo sbagliatissimo ricorrere a delle celle. Pensare una cosa del genere, mi sembra bruttissima. E' chiaro che ci vogliono delle regore, i delinquenti comuni possono essere arrestati anche subito alla stazione Termini senza farli passare dallo stadio. Si potevano arrestare prima, visto che i danni li avevano fatti alla stazione. Io penso sempre a buttare giù le barriere. Come ho già detto a Conti, spero che la Primavera inizi a giocare senza recinti a Trigoria.
La mancata convocazione di Totti anche in previsione della Champions?
E' in conseguenza della sua condizione fisica. Lui ha qualcosa di più di tutti gli altri calciatori, però bisogna considerare anche altri aspetti. Francesco ha bisogno di lavorare, si valuterà di giorno in giorno. L'idea è di averlo a disposizione per la coppa.
De Rossi lo ha visto turbato dopo le polemiche che ci sono state?
Ci ho parlato. Lui ogni tanto si sorprende delle strumentalizzazioni che vengono fatte. Nessuno può giudicare i sentimenti che non si possono conoscere. Lui ha voluto rivolgere un gesto d'affetto verso la sua famiglia, verso la sua famiglia. Punto e basta. Meno interpretazioni gli si danno e meglio è. Ho letto dei titoli veramente imbarazzanti.
Si aspetta che Vucinic faccia la differenza anche nella Roma?
Può darsi che la nazionale generi qualche stimolo in più. Lui è il capitano. Valuteremo di fare qualcosa per lui...
Lei che conosce Zamparini che consiglio dà a Ballardini?
Il mio pensiero va a Colantuono. Penso che non sia facile, anche se lui il presidente lo conosceva. Il mio saluto va verso Colantuono, lo conosco bene, è un bravissimo allenatore.
Montella rientra tra i convocati.
Noi abbiamo la considerazione di tutti, in base anche agli equilibri di squadra.
Tornando indietro, farebbe rigiocare Totti in Supercoppa.
Come no, lo avevo portato per farlo giocare. Lui ha dato l'apporto che poteva, non va preso d'esempio il calcio di rigore sbagliato. Quello lo possono sbagliare tutti.
Si può fare qualcos'altro per rimediare al fastidio al ginocchio di Doni?
Il riposo è da escludere, l'ha già fatto. Un'operazione? Per il momento, no.
Doni per giocare avrà bisogno di infiltrazioni?
Penso di no, ma dovrà sostenere alcune terapie.
E' pericoloso andare avanti con le infiltrazioni?
Questo lo sappiamo, non verrà richiesto a nessun calciatore. Per questo dobbiamo saper sopperire alle eventuali assenze.
Lippi ha detto: "De Rossi è forte come Gerrard e Lampard. Aquilani deve crescere ancora". Condivide?
Condivido in pieno ciò che dice il numero uno degli allenatori italiani. De Rossi dimostra sempre qualcosa di più quando gioca. Aquilani, essendo così giovane, deve esser convinto di essere bravo, ma deve essere disponibile ad ascoltare perché ha qualcosa da imparare.
Menez può giocare novanta minuti?
Penso di sì, però la formazione la dico domani. Da un punto di vista fisico diventa difficile valutarlo.
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I venti convocati di Luciano Spalletti per Palermo Roma, valevole per la seconda giornata del campionato italiano. Fuori Totti, sorpresa Montella, c'è Baptista, tornato questa mattina, assente Juan, Doni stringerà i denti e farà parte della partita.
AQUILANI, ARTUR, BAPTISTA, BERTAGNOLI, BRIGHI, CASSETTI, CICINHO, DE ROSSI, LORIA, MARANGON DONI, MENEZ, MEXES, MONTELLA, OKAKA, PANUCCI, PIZARRO, RIISE, TADDEI, TONETTO, VUCINIC.
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"Lo stadio Franco Sensi? Me lo auguro di tutto cuore, ma non saprei dire di più". Sono le parole di Maria Sensi, moglie di Franco, ma anche madre di Rosella, il nuovo presidente della Roma. "Rosella Sensi è degna di suo padre - le parole della Sensi a Centro Suono Sport, a margine della presentazione della mostra "I migliori anni della nostra storia", presentata oggi nei pressi di Piazza del Popolo - Il papà l'ha cresciuta a sua immagine e somiglianza. Mia figlia non ha bisogno di consigli, ha avuto per una vita l'esempio del padre. Io, invece, sono una tifosa come tante". La famiglia Sensi è romanista da una vita, la vedova del Presidente racconta un aneddoto particolare al riguardo: "Siamo sempre stati abbonati in Tribuna d'Onore - racconta - all'inizio avevamo due tessere, la mia e quella di mio marito, mano a mano che la famiglia cresceva, cresceva anche il numero degli abbonamenti".
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Ultima seduta di allenamento per la Roma, poi nel pomeriggio la partenza per Palermo dove domani alle 18 i giallorossi proveranno a centrare la prima vittoria stagionale. Anche oggi Totti si è allenanato con il gruppo. In campo anche Doni, che ha lavorato con il preparatore dei portieri Bonaiuti. Il brasiliano si è allenato sulle uscite basse e alte. Sia Totti che Doni hanno giocato anche la partitella. Si è rivisto Mexes, rientrato ieri dagli impegni con la nazionale, mentre per Vucinic solo lavoro in palestra. Buone notizie per Perrotta. L'incursore, che proverà a recuperare per la gara di martedi con il Cluj, si è allenato sul campo (corsetta) e ha dato anche qualche calcetto al pallone. De Rossi e Aquilani (benda alla coscia sinistra) si sono allenati senza problemi con i compagni. Defaticante in palestra per Baptista e Juan, rientrati stamane all'alba dal Brasile.
Il gruppo è sceso in campo alle 10,15. Dopo una prima fase di riscaldamento, ha lavorato sulle palle inattive. Poi la partitella. Arancioni: Doni, Mladen, Mexes, Riise; Pizarro, Brighi; Cassetti, Aquilani, Okaka; Montella. Bianchi: Julio Sergio, Cicinho, Loria, Panucci, Tonetto; Felipe, De Rossi; Taddei, Totti, Menez. Nei bianchi, Spalletti ha schierato sulla fascia destra Cicinho e Taddei e su quella sinistra Tonetto e Menez. Negli arancioni a destra Mladen-Cassetti e a sinistra Riise-Okaka.
A fine allenamento Spalletti ha spiegato alcuni movimenti a Menez, con Baldini che faceva da interprete. Tonetto è uscito con una vistosa fasciatura al polpaccio destro.
Presente a bordo campo il direttore sportivo Daniele Pradè.
Alle 11.15 è entrato in campo il team manager Salvatore Scaglia per chiedere a Spalletti quali saranno i convocati.
A margine dell'allenamento, il ds Pradè è rimasto qualche minuto a colloquio con Spalletti.
Causa il brutto tempo, fuori dai cancelli del Fulvio Bernardini erano presenti solo una ventina di tifosi. Altri si erano arrampicati sul muretto per cercare di vedere uno scorcio di allenamento.
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Alla Roma, Daniele De Rossi, lo ha portato Bruno Conti, attuale direttore tecnico della Roma. Il dirigente giallorosso, al Corriere dello Sport, racconta la trafila di Daniele nel settore giovanile: "Nel 1996 - spiega - ero responsabile del settore giovanile della Roma, l'estate organizzavo dei campi per bambini e ragazzini nella mia Nettuno. L'ho visto. L'ho preso. Fu un anno molto fortunato quello. Nello stesso campo prendemmo anche Alberto Aquilani e Cesare Bovo. Da giovane Daniele giocava da centravanti nell'Ostia Mare. Aveva i capelli biondissimi, a caschetto e un bel sorriso. Soprattutto quando faceva gol. Perché lo presi? Per la tigna, il carattere. La voglia di non mollare mai. Il fatto che si arrabbiava anche quando perdeva le partite che giocava al campo di pomeriggio con altri ragazzi".
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In un'intervista alla Gazzetta dello Sport e al Messaggero, Daniele De Rossi parla del momento magico che sta vivendo sul campo di calcio: "Sarebbe bello realizzare un'altra doppietta - ha detto - anche nel mio stadio, ma per ora continuiamo a lavorare".
Fuori dal terreno di gioco, però, le cose non sono andate così bene, soprattutto nelle ultime settimane: "Solo io e mia moglie sappiamo ciò che abbiamo passato in queste settimane...".
Allora meglio pensare al futuro con la maglia giallorossa, maglia che Capitan Futuro ha deciso di sposare a lungo con un contratto firmato fino al 2012: "I grandi giocatori devono vincere qualcosa anche a livello di club - spiega il centrocampista giallorosso - Questa potrebbe essere la stagione giusta per farlo, come poteva essere quella scorsa oppure la prossima. L'importante è provarci sempre. Poi non è che devi vincere per forza. Il mio club è protagonista anche in Nazionale, significa che il progetto portato avanti dalla società è quello giusto".
Per Capitan Futuro la Roma ha rifiutato offerte principesche, decine di milioni di euro pronti ad essere versati da mezza Europa per arrivare al cartellino di quello che è considerato, in maniera unanime, uno dei centrocampisti più forti del mondo. Ma lui ha scelto la Roma, la sua gente, e il motivo è presto detto: «Roma mi ama e mi perdona tutto. Qui c'è un progetto, io lavoro per una grande Roma perché ci credo».
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Secondo La Gazzetta dello Sport, la Roma potrebbe tornare sul mercato per trovare un secondo portiere da affiancare a Doni. Un nome possibile è quello di Luca Bucci, attualmente svincolato. L'alternativa è quella di esplorare il mercato straniero o di operare nella sessione invernale, puntando un nome di livello. Un esempio? Fontana, secondo nel Palermo.
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Il SAP, Sindacato Autonomo di Polizia, ieri ha fatto una polemica stolta riguardo le dichiarazioni di De Rossi sulla doppietta in Nazionale dedicata al suocero ucciso per un regolamento di conti: «Da un giocatore importante come Daniele De Rossi, che può influenzare con le sue opinioni milioni di cittadini e di tifosi, soprattutto giovanissimi, ci aspettavamo parole più caute, visto che sulla morte violenta del suocero ci sono inchieste della magistratura in corso».
Subito dopo, per bocca del suo segretario nazionale Gianni Tonelli, il SAP ha voluto continuare nella sua stoltità, aggiungendo che "Siamo rispettosi del lutto del calciatore De Rossi e della sua famiglia, però in corso c'è un'indagine. Ribadisco che dal nostro punto di vista la dedica è stata inopportuna. In una logica di comunicazione il suo intervento poteva essere evitato, ribadisco anche che i ragazzi vedono come eroi i personaggi pubblici come De Rossi."
Queste dichiarazioni idiote, sono state subito cavalcate dai giornali del Nord, soprattutto da Il Giornale, che visto che ormai non possono più attaccare Totti perchè attaccare il Capitano non fà più notizia, ora attaccano l'altro simbolo di Roma e della Roma, Daniele De Rossi. A firma Cristiano Gatti, stamattino sul quotidiano del Nord c'è subito un bell'attacco a Capitan Futuro che è un esempio massimo di idiozia: "De Rossi, due gol e un autogol: quella dedica alla malavita".
Questo deficente di Gatti poi, scrive nel suo concentrato di idiozia: "Le mogli si scelgono, i loro parenti no. Può però succedere che risultino graditi. Persino amati. È evidente, quanto meno è augurabile, che Daniele De Rossi abbia voluto dedicare pubblicamente la sua grande serata azzurra all'uomo, al defunto, al papà di sua moglie. «Gli volevamo tutti bene», ha spiegato con ciglio umido. Una mozione degli affetti, direbbero i romantici. Il problema è che tutti gli altri italiani faticano a dissociare la figura dell'uomo, del defunto, del caro suocero, dallo spietato criminale che sotto l'occhio delle telecamere di una banca teneva una povera donna con il coltello alla gola, durante l'ennesima rapina." E poi giù con un altro secchio di stronzate.
Questo cretino di giornalaio-pennivendolo, così come quegli altri geni del SAP, forse non sanno del retroscena in merito la dedica di Daniele De Rossi al suocero: a fine gara l'ufficio stampa della Nazionale, sapendo il dramma privata che sta attraversando l'azzurro, aveva chiesto alla Rai di non fare a De Rossi domande sulla vita privata, ma è stato lo stesso giocatore a dare il via libera, cercando proprio il modo per tirare fuori quello che aveva nel cuore.
Daniele sta zitto, non replica e fa bene. Ma forse qualcosa va detta, per Capitan Futuro. Il fatto che Daniele venga messo in croce dal Sindacato di polizia per aver dedicato la sua doppietta nazionale al suocero morto ammazzato, la dice lunga su quanto questo sia veramente uno scombiccherato Paese. Un Paese nel quale, tanto per dirne una, si pensa di chiudere le curve indistintamente perché proprio la Polizia, ed i Carabinieri, non sono in grado di fermare qualche centinaio di fedine penali sporche che si apprestano a prendere un treno per andare a far casino in uno stadio.
Che cosa c’entrino poi la polizia e De Rossi con le vittime dell’11 settembre, alle quali sempre secondo il Sap sarebbe stato opportuno che Capitan Futuro rivolgesse la sua dedica invece che al suocero, beh, questo lo possono immaginare solo loro e magari un giorno ce lo spiegheranno pure. Certo è che, al di là di ogni capacità di giudizio sulle persone (che non spettano a noi, ma tantomeno al sindacato di polizia), l’unica frase sensata l’ha detta Don Mario Lusek, cappellano della Nazionale: «Va rispettato il suo dolore». E basta. Quindi, fate silenzio idioti che non siete altro!
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Inviato da: IOXTEFOREVER
il 13/11/2009 alle 02:46
Inviato da: lolita_72gc
il 08/10/2009 alle 14:57
Inviato da: Solo_Camo
il 27/09/2009 alle 15:13
Inviato da: LadyWitchBlood
il 08/07/2009 alle 11:25
Inviato da: pensoquellochetuvuoi
il 21/06/2009 alle 17:15