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CIAO GABBO... ONORE!
"Si può morire così, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi".
Dall'omelia pronunciata da Don Paolo Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri.
In memoria di Gabbo, fratello di questa Urbe Immortale... al di là dei colori
OLTRE 200.000 VISITE AL BLOG!
Viene dopo tante finte battaglie, il giorno in cui c'è da fare sul serio, e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali:
avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi. Essi ebbero la fortuna di non fare carriera, anzi di non volerla fare, di non smarrire le proprie virtù nel frastuono degli elogi mentiti e dei battimani convenzionali.
Essi ebbero la fortuna di assaporare amarezze sane, ire sane, conoscere lunghi silenzi, sacrifici ostinati e senza lacrime, solitudini di pietra, amicizie non sottoposte all'utile e non imperniate sull'intrigo.
Berto Ricci
KAISERSLAUTERN, 26 GIUGNO 2006:
Lettera della squadra al Presidente Sensi
Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.
Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.
Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno
Serie A: 18^ Giornata:
Chievo-Inter
Atalanta-Napoli
Bari-Udinese
Cagliari-Roma
Catania-Bologna
Lazio-Livorno
Parma-Juventus
Sampdoria-Palermo
Siena-Fiorentina
Milan-Genoa
Classifica:
- Inter 39
- Milan* 31
- Juventus 30
- Roma 28
- Parma 28
- Napoli 27
- Palermo 26
- Sampdoria 25
- Bari* 24
- Chievo 24
- Fiorentina* 24
- Genoa* 24
- Cagliari* 23
- Udinese* 18
- Livorno 18
- Bologna* 16
- 16
- Atalanta* 13
- Catania 12
- Siena 12
* una partita in meno
Marcatori Giallorossi in Campionato
9 reti: Totti.
4 reti: De Rossi.
3 reti: Vucinic.
2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.
1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.
Giudice Sportivo
Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:
€ 77.000,00
Squalificati per la prossima gara di campionato:
Espulsi nell'ultima partita:
5 ammonizioni.
De Rossi.
4 ammonizioni:
Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.
3 ammonizioni (in diffida):
Totti.
2 ammonizioni:
Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.
1 ammonizione:
Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.
Prossime gare AS Roma
6 gennaio, 18^ giornata:
-
9 gennaio, 19^ giornata:
-
12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:
-
Europa League
Sedicesimi di Finale:
Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)
Marcatori giallorossi in Europa League:
11 reti: Totti.
3 reti: Menez, Okaka, Cerci.
2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.
1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.
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Messaggi del 26/09/2008
Le parole di un amareggiatissimo Alessio Cerci, attaccante dell'Atalanta, ma di proprietà della Roma, a Rete Sport: "Uno come Menez la Roma ce l'aveva in casa e l'hanno mandato via. Non ho niente meno di lui. Forse a Roma non hanno seguito bene le mie partite a Pisa".
Come stai, Alessio?
Abbastanza bene. Sono due settimane e mezzo che mi alleno con la squadra. Per domenica sono convocato, non so, però, se andrò in tribuna.
Quanto hanno tolto gli infortuni alla tua carriera?
Ho perso tanto tempo, ma alla fine le qualità vengono fuori. A Pisa ho dimostrato il mio valore, spero di fare bene ora con l'Atalanta.
Ti aspettavi di non iniziare questa stagione con la Roma?
Sono scelte della società, ho dovuto accettarle. Se loro non hanno creduto in me, non deve essere una mia preoccupazione. E' normale, però, che mi sento ancora un giocatore della Roma. Sarebbe meglio, però, che loro valutino meglio i giocatori o le persone. Sono sicuro che potevo stare tranquillamente a Trigoria, adesso però mi concentro sull'Atalanta.
Menez è un classe '87 come te. Se lui costa 12 milioni, tu ti senti allo stesso livello?
E' una domanda che mi sono posto tante volte. Premesso che non ho niente contro questo ragazzo, uno come Menez ce l'avevano in casa e l'hanno mandato via. Non ho niente meno di lui. In mezza stagione ho fatto quello che ho fatto, se avessi giocato tutte le partite cosa sarebbe successo? Forse a Roma non hanno seguito bene le mie partite. Giocherò quest'anno in prestito, poi non andrò più in giro per l'Italia, non serve a niente.
Ventura ha esaltato le tue caratteristiche a Pisa. Tu sei un esterno alto a destra?
Sì, il mio ruolo è quello. Ventura ha sfruttato le mie qualità, di conseguenza la squadra ha fatto bene.
Com'è Delneri?
Molto bravo, si lavora bene con lui.
E' forte Floccari?
E' un bell'attaccante, il campo parla per lui. Per noi è un calciatore fondamentale.
Domenica la vostra arma in più sarà la tranquillità?
Noi siamo in quella posizione per l'umiltà. Affronteremo la partita tranquillamente, consapevoli che la Roma è più forte, poi il campo dirà la sua.
Hai mai visto un gol annullato come quello di mercoledì a Genova?
L'ho visto, è stato un grave errore, ma può succedere. Non deve essere facile fare il guardalinee.
Hai mai ripensato al tuo esordio contro la Sampdoria al Marassi?
Lo ricordo bene, ma ora penso al presente e andare avanti giorno per giorno.
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Dal sito www.marione.net un'iniziativa molto piccata nei confronti della Lega e del settore arbitrale, dopo lo scandaloso arbitraggio di Genova.
La Segreteria Generale della Lega Calcio cura il regolare svolgimento dei Campionati di Serie A e B, della Coppa Italia e della Supercoppa di Lega, questo è il loro indirizzo mail:
segregen@lega-calcio.it
Non inviate insulti, fareste il loro gioco, ma una parola sola: Vergognatevi!
Da ieri mattina, sono arrivate più di 12.000 email!
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Secondo allenamento della Roma in vista della partita casalinga contro l’Atalanta. Riise, Totti, Tonetto, e Vucinic non si sono visti sul terreno di gioco. Aquilani ha svolto solo lavoro differenziato. I convalescenti Juan, Pizarro e Julio Baptista, dopo aver effettuato il riscaldamento in palestra, hanno lavorato a parte con l'addetto al recupero infortunati Franceschi.
Ridotto all'osso, quindi, il gruppo a disposizione di Spalletti. Dopo un breve riscaldamento, la squadra giallorossa ha effettuato il classico esercizio per il possesso e la circolazione della palla e successivamente ha provato alcuni schemi offensivi, soprattutto da palla inattiva. I quattro portieri hanno lavorato a parte con il preparatore Bonaiuti. In chiusura d'allenamento, partitella in famiglia sei contro sei a campo ridotto. Verdi: Doni, Loria, Baldini, Virga, Filipe, Okaka. Rossi: Artur, Mexes, Brighi, Cicinho, Menez e D'Alessandro. Il match in famiglia è stato arbitrato da De Rossi con tanto di tuta nera e fischietto. Il centrocampista di Ostia ha diretto la partitella in modo molto fiscale contando anche i passi per misurare la distanza della barriera.
Una ventina di tifosi hanno atteso fuori dai cancelli del Fulvio Bernardini i giocatori giallorossi.
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Si, ma i punti?
«Abbiamo sbagliato». Dove abbiamo sta per la quaterna arbitrale che mercoledì sera si è esibita a Genova. Perché a dircelo, ieri mattina, è stato Michele Giordano, quaranta anni portati alla grande, siciliano di Caltanissetta, elegante anche con la divisa dell'Aia, capelli castani e curati, occhi azzurri, un sorriso che piacerebbe a signore e signorine, modi di fare cortesi ed eleganti, commerciante, al sesto anno di calcio professionistico, oltre cinquanta gare in serie A, l'altro assistente di linea del signor Brighi. Quello, tra l'altro, che nei novanta minuti tra Genoa e Roma era stato il più bravo, convalidando, per esempio, con una finezza regolamentare, il gol del due a uno del Genoa realizzato da Milito. E' successo tutto all'aeroporto «Cristoforo Colombo» di Genova. Qualcuno ci dice, quello è Biasutto, cioè quello che ha sbagliato sbandierando un fuorigioco che chissà che avrà pensato il designatore Collina. Decidiamo di presentarci. Aspettiamo che concluda la sua chiacchierata telefonica. «Buongiorno, signor Biasutto, sono del Corriere dello Sport-Stadio». Gaffe clamorosa, ma il signor Giordano, ci solleva dall'imbarazzo: «Veramente sono l'altro, Giordano, ma non è certo un problema. Abbiamo sbagliato. Alla fine della partita, negli spogliatoi, non possiamo rivedere subito le immagini della gara, ma che qualche cosa non fosse andata per il verso giusto, lo avevamo cominciato a capire anche prima del fischio finale, le protesta dei giocatori della Roma erano state molto sostenute e ripetute».
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Marco fermo almeno 4 settimane. Phil pronto, Aquilani pure. Stop per Riise. Dunga convoca Doni, Juan e Baptista. Totti rientra in Francia.
Aquilani e Mexes. Sono questi i due giallorossi a cui si affida Luciano Spalletti per riprendere il cammino in campionato bruscamente interrotto a Genova. Una coppia che è chiamata a stringere i denti e a dare un contributo importante alla squadra nonostante al momento non sia ancora al 100%. I circa quindici minuti giocati a Marassi dal Principino sono valsi il suo ritorno in campo dopo lo spavento di lunedì mattina, quando durante l'allenamento in palestra ha sentito dolore al retto femorale della coscia. Un fastidio, rivelatosi alla fine solo un risentimento, che ha però interrotto il momento magico di Aquilani dopo la bella prestazione, con gol, realizzata con la Reggina. Domenica, con la squalifica di De Rossi, per il ragazzo di Montesacro aumenteranno le responsabilità visto che dovrà essere lui a dettare i ritmi della squadra considerando anche la concomitante assenza di Pizarro, per la lesione muscolare di primo grado al retto femorale destro, che non lo farà tornare in campo prima della sosta (così come Baptista, mentre Juan potrebbe farcela con il Siena e Totti con il Bordeaux. Intanto i due brasiliani, oltre a Doni, sono stati a sorpresa convocati per le gare con Venezuela e Colombia del 12 e 15 ottobre. Se per quella data i due giallorossi non avranno recuperato manderanno un certificato medico e non saranno costretti a partire. Altrimenti, se avranno recuperato, dovranno rispondere alla convocazione). Così le chiavi della linea mediana saranno affidate a Brighi e Aquilani, un duo che nella scorsa stagione ha già giocato per due volte dall'inizio e che in entrambe le circostanze ha visto il Principino andare a segno: il primo marzo in occasione di Parma-Roma e l'8 maggio durante la semifinale d'andata di Coppa Italia con il Catania (anche se in questa partita Alberto non era schierato all'altezza della linea mediana ma sulla trequarti).
Senza Capitan Futuro a far schermo davanti alla difesa c'è la possibilità che Spalletti torni al 4-2-3-1 con appunto Brighi e Aquilani più bassi e Taddei, Perrotta e Ménez sulla trequarti. In caso di conferma del 4-1-4-1, non essendoci un giocatore con le stesse caratteristiche di De Rossi, il candidato al ruolo di schermo davanti alla difesa sembra essere il Principino più che il centrocampista riminese. In entrambi i casi, a svolgere la funzione di punto di riferimento avanzato, sarà Mirko Vucinic, ieri non andato oltre della fisioterapia. La stessa operazione eseguita anche da Tonetto, Riise e Cassetti. E proprio da questi ultimi due non arrivano notizie positive, visto che il norvegese è alle prese con un risentimento ai flessori della coscia; mentre il laterale bresciano ha avuto la conferma che è di secondo grado la lesione, sempre ai flessori, che lo ha fermato nell'allenamento di martedì. L'ex Liverpool, considerando anche la fascite plantare di Tonetto non ancora risolta, dovrebbe comunque stringere i denti; mentre Cassetti starà fuori tra le quattro settimane e i due mesi. Dalla difesa l'unica buona notizia arriva perciò da Mexes che, dopo la doppia panchina con Reggina e Genoa, sembra destinato a tornare in campo dal primo minuto proprio con l'Atalanta. Ieri ha svolto tutta la seduta con i compagni, perciò dovrebbe essere lui quello destinato a far coppia con Panucci davanti a Doni. A destra, invece, agirà ancora Cicinho.
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Sono ben cinque gli episodi clamorosi su cui c'è lo zampino della coppia Brighi-Biasutto nella sconfitta della Roma contro il Genoa. Per i giallorossi, dunque, c'è più di qualche rimpianto.
IL 2-1 DEL GENOA
L'azione del gol nasce da un calcio d'angolo. Qui due sono le situazioni anomale: la prima è legata direttamente al corner da cui si genera questa rete. Doni, molto probabilmente, riesce a salvare sulla riga la palla che stava sfilando sul fondo. Il secondo episodio, invece, è legato a Loria che subisce un fallo.
IL PAREGGIO DI PANUCCI
Ménez mette dentro un pallone indirizzato verso Christian Panucci, siamo al 21' della ripresa. Quando parte il passaggio il giallorosso è in posizione regolare, tenuto in gioco di circa quattro metri da Ferrari.
IL SECONDO GIALLO A CRISCITO
Il difensore scuola Juve, già ammonito sul finire del primo tempo per gioco scorretto su Taddei, nel secondo tempo entra in campo senza chiedere l'autorizzazione dell'arbitro, ma Brighi non gli mostra il secondo giallo.
L'ESPULSIONE DI DE ROSSI
Capitan Futuro viene espulso per una doppia ammonizione. Il secondo giallo viene da un tackle su Palladino punibile con il cartellino, mentre il primo lascia molto perplessi. Brighi, subito dopo la rete del vantaggio di Milito, ammonisce De Rossi andato a protestare con l'arbitro per il fallo su Loria da cui era originato il corner.
IL RIGORE SU MÈNEZ
Cinque minuti dopo l'espulsione di De Rossi, l'arbitro ignora una spinta di Ferrari su Mènez lanciato a rete. Che l'arbitro non abbia le idee chiare lo si capisce dal fatto che, non avendo considerato fallo quello subito dal francese, avrebbe dovuto mostrare il giallo per simulazione all'ex Monaco, il quale, era già ammonito.
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9 dicembre 2007, Livorno-Roma: De Rossi salta da solo, segna il 2-1, ma non vale. Il perché ancora non si sà.
L'incubo Biasutto, per tutti i tifosi giallorossi, non si è manifestato solamente nella sfortunata notte di Genova. Quasi un anno fa, precisamente il 9 dicembre del 2007, il guardalinee di Vicenza ne combinò una della sue. Anche in questa occasione un gol annullato, ma contro il Livorno. L'episodio discusso ha visto come protagonista De Rossi, autore del possibile 2-1 (la partita finirà sull'1-1 con gol proprio di Capitan Futuro pareggiato sessanta secondi dopo da Tristan). Questo lo sviluppo dell'azione: punizione dalla trequarti, Daniele stacca e mette dentro ma il gioco è fermo per un inesistente fallo di Juan su un avversario prima che lo stesso brasiliano subisca una trattenuta da un altro giocatore del Livorno.
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L'Aia fermerà l'assistente, ritenuto colpevole, ma non Brighi. Rosella Sensi non va in Lega, dove a rappresentarci c'è Pradè che però comunica che la Roma non protesterà. La linea del basso profilo non cambia.
La quiete dopo la tempesta. Dopo il disastroso arbitraggio della coppia Brighi-Biasutto la Roma fa quadrato e sceglie la via del silenzio. Fa quadrato all'interno dello spogliatoio, dove c'è stato un confronto molto schietto tra Spalletti e la squadra che ha apprezzato particolarmente l'uscita pubblica del tecnico contro arbitro e guardalinee. «È un errore grossolano - l'accusa del tecnico praticamente a reti unificate - clamoroso. Ce lo devono spiegare. È un'azione semplice da valutare, anche uno che fa il segnalinee a livello amatoriale lo vedrebbe». Fa quadrato la società, allineata alle parole del presidente e amministratore delegato Rosella Sensi. «Nel calcio di oggi non è ammissibile fare questi errori», il commento rilasciato a caldo alle telecamere della Rai dalla dottoressa Sensi che, è sempre bene ricordarlo, è anche vicepresidente vicario di Lega.
Parole che non sono passate inosservate, che in qualche modo hanno lasciato il segno e che non c'è stato nemmeno bisogno di ribadire ieri. Il presidente giallorosso non ha nemmeno partecipato all'assemblea di Lega (era presente alla messa in onore del papà Franco organizzata dal Roma Club Montecitorio), inviando a Milano Daniele Pradè, pure lui con la bocca cucita. Nonostante il silenzio ufficiale del direttore sportivo giallorosso, però, a Milano si è parlato e non poco del caso-Biasutto: molti altri dirigenti lo hanno notato (sarebbe stato difficile il contrario), e commentato in via non ufficiale.
Le parole della Sensi e di Spalletti d'altronde hanno reso perfettamente il malumore della società, e bastano i ripetuti replay mandati in onda dalle varie tv a certificare la palese ingiustizia subita. Senza bisogno di aggiungere altro. Non ci saranno prese di posizioni ufficiali, quindi, nessun reclamo scritto. Anche perché i punti persi non possono essere restituiti ed è meglio cominciare a pensare da subito ai prossimi obiettivi. Che l'errore ci sia stato, e anche macroscopico, è però sotto gli occhi di tutti, soprattutto di Collina e dei vertici dell'Aia. La cosa strana, semmai, è che a pagare sarà solo il guardalinee Biasutto che dovrebbe essere fermato dall'Aia per alcuni turni di campionato, forse fino al 2009, e non l'arbitro Brighi, che si è macchiato di errori forse superiori a quelli dell'assistente e che dovrebbe uscire incolume dalla vicenda.
L'unico provvedimento all'orizzonte, e per la Roma è una magrissima consolazione, sembra essere infatti la (quasi) certa sospensione del guardalinee "incriminato".
Biasutto, 44 anni, impiegato, appartenente alla sezione di Vicenza, ha "festeggiato" a Genova le 140 presenze in serie A. E' giunto all'undicesimo anno di carriera tra A e B. quest'anno ha "assistito" una volta in serie A e una in serie B, prima di mercoledì. Biasutto un anno fa, il 4 novembre del 2007, passò agli onori delle cronache per aver annullato giustamente, in uno Juventus-Inter, un gol di Cambiasso in fuorigioco millimetrico, meritandosi i complimenti della critica. Complimenti che però non gli ha fatto la Roma il 9 dicembre dello scorso anno quando a Livorno segnalò all'arbitro Rizzoli (che mercoledì era il quarto uomo) un presunto fallo di Juan che portò all'annullamento di un gol di Daniele De Rossi. La speranza della Roma e di Spalletti, è di non ritrovarlo più sulla propria strada. Almeno per questa stagione.
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IL GIORNO DOPO IL FURTO DI GENOVA RABBIA, POLEMICHE E UN CORO: FACCIAMOCI SENTIRE
L'arbitraggio a Marassi ci ha tolto dei punti che nessuno ci restituirà. La gente romanista non ci sta. Lotito (A.I.R.C.): «E' ora di darsi una mossa». Peppone: «La società doveva muoversi prima». Lino Banfi: «Mi sembra di stare ai tempi di Turone». Lando Fiorini: «È stata una rapina». Insinna: «Temo non sia "solo" uno sbaglio». Ma la società conferma la linea del basso profilo: nessuna protesta ufficiale. Tutti condannano la direzione di gara. Casarin, Cesari e Longhi: «Gravissimo. E va punito anche Brighi».
La sconfitta subita contro il Genoa è stata come un lutto improvviso. Roma è triste anche se il sole, invano, tenta di scaldare gli umori dei tifosi giallorossi. Si può imprecare contro l'arbitro e i suoi assistenti; contro la Dea Bendata, che ha deciso di voltare le spalle alla squadra; contro l'Oroscopo, perché quello c'entra sempre, però davanti alla classifica parlano i numeri. La Roma è lì, sulla colonna di destra dopo quattro partite a soli quattro punti. Questa è la realtà cui è difficile rassegnarsi. Colpa degli infortuni, del mercato, della Società.
Colpa di Chi? «E' ora che si diano tutti una mossa, certo se non tornano in forma alcuni giocatori è difficile». Francesco Lotito (Associazione Italiana Roma Club) non usa mezzi termini e giustificazioni. «Mancano i sostituti di gente come Taddei, Totti e Doni. Dobbiamo uscire alla svelta da questo tunnel perché quest'anno il campionato è equilibrato e se rimaniamo troppo indietro diventa difficile. Ci sono stati degli errori arbitrali ingiustificabili».
Toni ancora più duri per la terna arbitrale sono quelli che usa Fabrizio Grassetti (U.T.R.): «Voglio fare i complimenti a tutti: l'arbitro e i suoi assistenti, tutti bravi nel commettere errori che hanno pesantemente condizionato l'esito della partita». Non sono gli unici verso i quali prova gratitudine perché Grassetti vuole dire la sua anche sul migliore in campo: «Brighi per la Roma e Brighi per il Genoa». Poi conclude: «Il calcio è tutta questione di episodi. La Roma ha giocato meglio che contro il Palermo e il Cluj. La situazione è preoccupante ma non è drammatica. Ci vuole massima concentrazione da parte dei giocatori e massimo tifo da parte nostra. Vedere la Tribuna Tevere mezza vuota fa male al cuore».
La fedeltà della Roma è fuori discussione. Wiliam Betti, detto Spadino (Ultras Romani), vuole che lo si scriva a caratteri cubitali e noi l'accontentiamo: «ANCORA PIU' FORTI!» E' l'urlo della Curva che, nella persona di Betti, dice: «Per noi è un fuoco di paglia. A Genova i ragazzi hanno fatto il possibile e chi dice di no è in malafede, abbiamo visto che i problemi sono stati altri. La Roma ora è come un amico che ha bisogno di noi e noi ci siamo».
Ma la società non dovrebbe farsi sentire? «Si doveva comportare meglio prima, adesso non può far nulla» dice Peppe De Vivo e non ha altre soluzioni che quella di «aspettare che torni Totti. La Società ha perso credibilità con l'affare Mutu e gli stessi giocatori si sono sentiti presi in giro».
Così, invece, Arduino Ciaralli (Az): «Rosella Sensi è una ragazza dalle qualità indubbie, proprio per questo deve farsi sentire. Chi mena per primo, mena due volte. Quindi si facesse valere intervenendo in Lega ma anche alla Federcalcio. Subito prima che la triade (Juve, Inter e Milan) la metta da parte. Siamo solo alla quarta giornata di campionato. Errare è umano, parliamo ancora di sviste arbitrali ma stiamo attenti».
Serve ottimismo e a darlo è sicuramente Pietro Winnie, ex Cucs e conduttore di "Momenti di Curva" su Radio Erredue, con una considerazione, semplice: «Quando è er dunque sai che c'è? Che La Roma non si discute, si ama, e se non ha vinto oggi, vorrà dire che vincerà domani!»
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il 08/07/2009 alle 11:25
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il 21/06/2009 alle 17:15