C'è solo l'A.S.Roma!

Italpetroli in crisi: si torna a parlare di cessione della Roma

La Repubblica svela i particolari della situazione debitoria di Italpetroli verso Unicredit: la banca non accetterà più deroghe per il rientro del credito e l'A.S. Roma, controllata da Italpetroli, potrebbe andarci di mezzo. 

Rientrare subito dal debito, rispettando le tappe concordate nel piano firmato la scorsa estate. Senza deroghe. Altrimenti vendere, subito. La bufera della finanza internazionale investe indirettamente anche la A. S. Roma. Perché la pesante esposizione di Italpetroli con Unicredit non lascia per niente tranquilli i vertici della banca.

Il gruppo di Alessandro Profumo, infatti, sta viaggiando sulle montagne russe della borsa. Ieri ha ceduto più del 5% e la scorsa settimana più di una volta il titolo ha subito dei veri e propri tracolli. Ora quindi ha bisogno di irrobustire la propria liquidità e risolvere alcuni dei dossier più spinosi. Come, appunto, quello di Italpetroli, gruppo controllante la società giallorossa.

La Famiglia Sensi ora si ritrova di fronte a un bivio: provare a fare cassa con il patrimonio Italpetroli o cedere l'asset principale, ossia il calcio. Un clima pesantissimo di cui qualcuno potrebbe approfittare. Non a caso nell'ultimo mese hanno preso corpo almeno tre manifestazioni di interesse. Ben tre diversi imprenditori americani hanno incaricato un noto studio legale romano di valutare l'affare e di mettere a punto un progetto di fattibilità. E poi si sono messi alla finestra. Nei giorni scorsi, del resto, i contatti tra gli uomini di Profumo e Rosella Sensi si sono intensificati. Paolo Fiorentino, il vice dell'amministratore delegato Unicredit, ha ribadito alla Presidente giallorossa che non sono più possibili deroghe. Il "debito" della famiglia Sensi ammonta a 365 milioni di euro e il piano di ammortamento prevede il pagamento di una prima tranche di 130 milioni entro il prossimo 31 dicembre. Una cifra che, secondo i colloqui intercorsi negli ultimi giorni con l'Istituto milanese, non è al momento a disposizione di Italpetroli. Tant'è che la Sensi - ha ammesso un rappresentante di Italpetroli - ha già chiesto una proroga al 30 marzo. Ma il "niet" di Unicredit è stato inequivocabile. La risposta ha gelato la Sensi.

Per arrivare a quota 130 milioni nei prossimi tre mesi potrebbe non essere sufficiente liberarsi di tutte le attività di Italpetroli. Sono già in vendita i terreni di Torrevecchia il cui valore si attesta intorno ai 100 milioni. Ma l'edificabilità di quegli spazi (condizionata alla costruzione della cittadella dello sport) ancora non si è perfezionata: l'ultimo via libera da parte della Conferenza dei Servizi dovrebbe esserci a fine anno. Fino ad allora i potenziali acquirenti temporeggeranno. Anzi, l'advisor Banca Finnat - che ha limato a 90 milioni il valore di quei beni immobiliari - teme che in questa situazione i candidati all'acquisto, come il gruppo Caltagirone (creditore nei confronti della Roma in qualità di socio Mps che detiene la Antonveneta con cui la Roma è esposta per 50 milioni), rallentino i tempi per abbassare il prezzo. I depositi della Italpetroli a Civitavecchia, invece, sono quotati intorno a 40-50 milioni.

Un contesto critico per la famiglia Sensi. Che starebbe studiando anche l'idea di un aumento di capitale dell'A.S. Roma per consentire l'ingresso di un nuovo socio. Una soluzione di cui i big romanisti avrebbero parlato pure con Adriano Galliani, che da sempre cerca di tranquillizzare i vertici giallorossi. Non può essere un caso che negli ultimi tempi sia stato associato alla vicenda il nome di Tarak Ben Ammar, l'imprenditore franco-tunisino, molto amico di Berlusconi e con incarichi prestigiosi in Italia come il cda di Mediobanca. Al momento, però, si tratta solo di ipotesi. Mentre è molto più concreto il pressing di Unicredit per una soluzione definitiva. La banca di Profumo preferisce di gran lunga la cessione e ha esortato la Inner Circle, l'intermediario utilizzato da Soros nella primavera scorsa, di rivolgersi direttamente ai suoi dirigenti se si ripresentasse un'altra occasione. La Roma, in effetti, per ora non è stata contattata.

Ma l'interesse per il club di Sensi ha di nuovo attraversato l'oceano. Almeno tre "magnati" a stelle strisce - che per ora hanno invitato i collaboratori italiani a mantenere l'anonimato - hanno chiesto un rapporto per capire se e come investire nell'A.S. Roma. La base della trattativa, però, non potrà più essere i 283 milioni offerti dal finanziere ungherese Soros. Il quadro internazionale e interno è cambiato. Il forcing della Banca creditrice, poi, potrebbe accelerare il tutto. Senza contare che da qualche settimana nel Cda della Roma circola la voce relativa ad un gruppo arabo pronto a intervenire per accaparrarsi sia la squadra, sia i depositi di Civitavecchia. Non è nuova l'indiscrezione circa un'attenzione da parte dei libici di Tamoil, ex sponsor di Juve e Atalanta. Il tempo, però, stringe. E se Unicredit non riceverà tutte le garanzie reclamate, la palla potrebbe precipitare su un altro campo: quello dei libri dell'Italpetroli in tribunale.

Baptista ancora infortunato, forse torna prima

Come riportato da forzaroma.info, appena arrivato in Brasile il giallorosso Julio Baptsita ha trascorso, insieme all'attaccante del Siviglia, Luis Fabiano, l'intero pomeriggio nel centro sportivo del Sao Paulo per recuperare uno stiramento alla coscia destra. In dubbio per una lesione muscolare, Dunga ha deciso di tener fuori Baptista dal doppio impegno della seleçao contro Venezuela e Colombia ed ha chiamato al suo posto Alex dell'International di Porto Alegre. E' ancora da decidere se "la Bestia" continuerà il trattamento in Brasile o anticiperà il suo rientro a Roma.

La Gazzetta: un laterale a gennaio

Tra le cause del difficile momento della Roma vi è anche un gioco divenuto prevedibile dopo la partenza di tre esterni come Mancini, Giuly ed Esposito; sulle corsie laterali è rimasto il solo Taddei, più, all'occorrenza, Vucinic. Secondo la Gazzetta dello Sport, proprio in questa direzione potrebbero operare gli uomini di mercato giallorossi nella campagna trasferimenti di gennaio: in questo senso i nomi più gettonati sono quelli di Ferreira Pinto (Atalanta), Obinna (Inter) e Semioli (Fiorentina).

Mexes multato. Vucinic non và in Nazionale

Minivertice ieri pomeriggio a Villa Pacelli, tra la presidentessa Rosella Sensi e i due direttori, Pradè e Conti, dove è emersa una posizione di consolidata fiducia nei confronti dell'allenatore. Che la squadra potesse andare incontro a qualche difficoltà Spalletti l'aveva messo in preventivo, anche nei colloqui sostenuti con i dirigenti alla vigilia della stagione, gli stessi colloqui che poi sono stati strumentalizzati da una certa stampa. Ma ora la situazione si è fatta più difficile di quel che anche Spalletti temeva: ed è giusto che sia lui a stabilire le modalità per ritrovare la strada smarrita.

Sempre ieri è stata decisa la via della durezza contro ogni deriva disciplinare: nei confronti di Mexes, ad esempio, sarà applicata la massima sanzione possibile, il 30% della retribuzione mensile, il che significa che qualcosa come 80.000 euro, in pratica il costo di un SUV. Al centro delle discussioni, anche l'annosa questione delle convocazioni delle nazionali per i giocatori in non brillanti condizioni. Bloccare i brasiliani non è stato possibile, ma è stata invece scongiurata all'ultimo momento la partenza di Mirko Vucinic: il montenegrino (avversario dell'Italia mercoledì prossimo) resterà a Roma a curarsi e solo tra giovedì e venerdì si farà un nuovo punto della situazione.

Rosella Sensi: "Via chi rema contro.

E Spalletti non si tocca"

«Questo è un momento di difficoltà, non è facile per chi è abituato a vincere sempre». L'ha detto Rosella Sensi, presidente della Roma, a margine della finale del torneo "7 Rai" al circolo Rai di Tor di Quinto. «Spalletti non si tocca - ha aggiunto - se mi dovessi accorgere che ci sarà un giocatore che remerà contro, noi lo accompagneremo alla porta e lo manderemo via». Sulla situazione del capitano dei giallorossi Sensi ha detto: «Totti non so quando sarà disponibile, ma credo comunque molto presto».

Peppe Giannini: "Aquilani è fuori ruolo"

Il Principe ora allena il Gallipoli in quella che era la C1, ed è primo in classifica con un gruppo di sconosciuti. Sta facendo vivere un sogno alla cittadina pugliese, che ora può sperare nella Serie B

Giuseppe Giannini, attuale allenatore del Gallipoli in C1, parla del suo erede naturale nella Roma per ruolo, movenze in campo e... soprannome, Alberto Aquilani.

"Aquilani non rende bene perché gioca fuori ruolo - l'analisi di Giannini a Radio Incontro -, anzi, non ha proprio un ruolo ben definito. Io lo vedrei bene come trequartista, quello è il ruolo in cui può esprimere al meglio la sua tecnica. Non pensiamo nemmeno di darlo via, se tutte le altre grandi squadre lo vogliono un motivo c'è. Poi finisce che va al Milan o alla Juve e fa il fenomeno".

Il problema della Roma, secondo Giannini, è sugli esterni: "Prima il gioco passava tutto per Mancini e Taddei; ora il primo è stato venduto, il secondo, invece, è appena tornato da un infortunio e in ogni caso ha anche qualche anno in più".