C'è solo l'A.S.Roma!

Totti, notizie confortanti

Rientrato dalle vacanze, Francesco Totti si è sottoposto a una risonanza magnetica stamattina a Villa Stuart, mentre la squadra riprendeva gli allenamenti a Trigoria. L'esito della visita è stato definito confortante. La lesione muscolare si sta rimarginando ed il versamento si è assorbito, quindi se tutto andrà bene il Capitano potrebbe riprendere a lavorare tra una ventina di giorni. Con Francesco c'erano il responsabile dello staff sanitario Mario Brozzi, il fisioterapista Silio Musa, il preparatore Vito Scala e Max Tonetto, alle prese con una infiammazione al tendine d'Achille.

Per l'esterno si sospetta una lesione e i tempi potrebbero essere lunghi.

Buone notizie dagli infortunati

La squadra giallorossa si è ritrovata questa mattina alle ore 10 a Trigoria ed è scesa in campo intorno alle ore 11 per svolgere la prima seduta di allenamento del 2009.

Subito buone notizie giungono dagli infortunati Taddei, Aquilani, Pizarro e Panucci che hanno svolto regolarmente la seduta d'allenamento con il resto del gruppo.

Assenti dal campo invece Totti e Tonetto. Il Capitano si è recato a Villa Stuart per sottoporsi a degli accertamenti sull' infortunio al bicipite femorale della coscia destra, che hanno evidenziato un netto miglioramento.

La seduta è cominciata con un richiamo di preparazione che prevedeva dei giri di corsa su un circuito. Il norvegese Riise è apparso come il più in forma mentre Vucinic e Juan non sembrano essere al top della condizione.

Floccari non adesso. Cerci verso il ritorno a Pisa

L'agente: «Ma non c'è nessuna opzione della Roma». Cerci verso il ritorno al Pisa.

«Non c'è nessun accordo e nessuna opzione su Floccari. A giugno si vedrà». Sergio Floccari, per ora, non si muove. L'agente, Vincenzo Morabito, esclude che l'attaccante di Vibo Valentia sia stato già opzionato dalla Roma, come dichiarato nei giorni scorsi dall'ex ds giallorosso, Sergio Perinetti. Una cosa è certa: il prossimo anno Floccari cambierà aria. Il direttore sportivo del club nerazzurro, Carlo Osti, ha già fatto capire che questa sarà l'ultima stagione a Bergamo per il ventisettenne. In più, a Pradè l'attaccante piace. Parecchio. E se due indizi fanno una coincidenza... «In questo momento non c'è nulla - afferma Morabito al sito Romagiallorossa.com -, fa testo quello che dice l'Atalanta e ribadisco quello che vi ho detto tempo fa: non c'è nessun accordo e nessuna opzione sul giocatore. Poi a giugno si vedrà». Non esiste nemmeno un accordo di massima tra i due club per giugno: «Ripeto, la Roma non ha opzionato il giocatore - continua il procuratore -, non c'è nulla per il momento. Il giocatore deve stare tranquillo e a giugno probabilmente si potranno aprire diverse situazioni. Ma non solo per la Roma, ma anche per altre società, perché Sergio (Floccari) ha un mercato importante. E poi vi dico una cosa: sarebbe strano che l'Atalanta venda già un giocatore a gennaio per il giugno prossimo». Morabito, peraltro, non si sbilancia nemmeno sulla volontà del ragazzo: «Il giocatore ora è dell'Atalanta, sta benissimo a Bergamo e sta disputando un'ottima stagione. Certo è che quando si arriva in estate, si valutano molte cose. Ogni giocatore valuta ogni eventualità. Il fatto di andare in un club passa per il fattore economico e dal tipo di gioco che adotta quella determinata squadra. La società che è interessata a Floccari deve mettersi a seduta tavolino con l'Atalanta. Il giocatore sta facendo un ottimo campionato e diventerà senz'altro l'uomo mercato della prossima estate».

Intanto, sembra già arrivata al capolinea l'avventura di Alessio Cerci all'Atalanta. Il talento di Valmontone, dopo l'infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fuori dai campi di gioco per parecchi mesi, non ha trovato molto spazio con Del Neri. E ora chiede di tornare a giocare con continuità. Su di lui sono da registrare gli interessamenti di due formazioni di B: Pisa e Sassuolo con i toscani favoriti. Anche perché lì Alessio ha reso come non mai, realizzando 10 gol in 26 presenze.

"Osvaldo piace a Spalletti"

Il procuratore: «Ne hanno parlato le società, per noi è una soluzione gradita»

«Con la Roma c'è stata una chiacchierata. Quello giallorosso è un grande club, e poi Spalletti stima molto Osvaldo». Dario Decoud è il procuratore di Osvaldo, attaccante italo-argentino in partenza dalla Fiorentina, e ieri ha fatto il punto sulla situazione del suo assistito. L'agente dell'Under 21 azzurro, che la Roma segue da un po' di tempo e che ha fatto seguire in più di un'occasione in questa stagione, ha parlato a laroma24.it . «Arriverò - le sue parole - per l'apertura del calciomercato. Dovrò parlare con la Fiorentina per quanto riguarda Osvaldo. So che la società non vuole darlo in prestito ed è intenzionata a trattare solo per la vendita. Lo staff tecnico vorrebbe tenere lui e dare via Pazzini, ma vedremo come le operazioni evolveranno». Sia Pazzini sia Osvaldo hanno ricevuto già parecchie offerte ma probabilmente solo uno dei due lascerà Firenze. La Roma è comunque vigile su entrambi e con la Fiorentina c'è già stato un contatto. «Direttamente con me no, ma so che c'è stata una chiacchierata. La Roma è un grande club, ma anche lì ci sarebbe il rischio di trovare poco spazio. Anche se lì sappiamo che l'allenatore è un suo estimatore…». Spalletti ha ricevuto delle relazioni positive sul calciatore, che è stato seguito personalmente da un suo collaboratore nella gara dell'Under 21 contro Israele. A Roma comunque l'italo-argentino non avrebbe la garanzia di un posto da titolare. «Il giocatore ha la sola preferenza di giocare. E a Firenze non riesce a farlo, per cui ogni destinazione sarebbe gradita. Abbiamo avuto contatti con Fulham, West Ham ed altre squadre, che vorrebbero prenderlo. La sua intenzione sarebbe di rimanere a Firenze, ma dato che non gioca mai diventa complicato». Così come è complicata la trattativa per la Roma, che non ha intenzione di spendere gli 8 milioni che la società viola vuole per il suo cartellino. L'ipotesi più gradita alla società giallorossa è quella del prestito, per avere così tutto il tempo di decidere a fine stagione. Se la trattativa non dovesse concretizzarsi, a Trigoria hanno già pronto il piano B, che porta a Erion Bogdani, attaccante albanese del Chievo.

L'altarino è stato svelato ieri dal direttore sportivo dei veronesi Giovanni Sartori, intervistato da romanews.eu . L'idea è quella di uno scambio tra Stefano Okaka e Bogdani. La trattativa potrebbe decollare da un momento all'altro. «Lo scambio Okaka-Bogdani - le parole di Sartori - è una nostra idea. In realtà un vero e proprio contatto con la Roma non c'è stato. A noi può interessare questo scambio e ne abbiamo parlato con i procuratori. Forse sono stati loro a far trapelare la cosa. Comunque vedremo, se interessa anche alla Roma... La trattativa, al momento, è in uno stato embrionale: con Pradè non mi sono ancora sentito». Okaka ha tantissime offerte e per questo non sarà un problema per la società giallorossa piazzarlo: ci sono almeno quattro società di serie A, compresa l'Atalanta, e mezza serie B che hanno chiesto informazioni. La Roma aspetta di sapere come andranno a finire le questioni relative ad Osvaldo e Pazzini prima di decidere. In pole però ora c'è il Chievo.

Per Vucinic un contratto da top player

Il mese di gennaio terrà impegnati i dirigenti giallorossi più per i rinnovi dei contratti di molti suoi giocatori piuttosto che per delle operazioni di mercato sia in entrata che in uscita.

Uno dei giocatori in attesa di parlare con la società giallorossa è Mirko Vucinic che ha il contatto in scadenza nel 2011 e attualmente percepisce una cifra intorno al milione d’euro, inferiore a quella che prende ad esempio Menez. 

La società giallorossa in questi giorni probabilmente si metterà attorno ad un tavolo col giocatore ed il suo procuratore, Alessandro Lucci, per cercare di trovare un accordo visto che il montenegrino ha attirato su di se l’attenzione di club importanti come Chelsea e Real Madrid che non avrebbero problemi a soddisfare le sue richieste economiche.

Bertelli: "In preparazione qualche errore è stato commesso"

In un’intervista esclusiva al mensile giallorosso La Roma, il preparatore atletico giallorosso, Paolo Bertelli, su chi parla di come sia stato un errore effetuare la preparazione estiva a Trigoria risponde:

"Riguardo alla preparazione a Trigoria abbiamo due precedenti: basta vedere l'anno scorso con i 42 punti nel girone d'andata. Storicamente settembre non è mai stato uno dei momenti migliori, ma devo ammettere che quest'anno abbiamo esagerato. E' palese che qualche errore di preparazione è stato commesso, ma non credo che sia l'unica causa: tutto parte dalla mente, forse un calo fisiologico per un gruppo che ha dato tanto, a volte anche più di quello che aveva".

Sui tanti infortuni che hanno colpito i giocatori giallorossi in questa prima parte di stagione il preparatore atletico giallorosso commenta: "Non c'è una causa precisa per i tanti infortuni. In Champions regolarmente nel riscaldamento perdevamo qualcuno: Pizarro a Londra, Aquilani a Cluj, Taddei contro il Bordeaux. Una causa può essere il maltempo, che ci accompagna ormai da metà novembre e rende i campi ancora più insidiosi, limitando le sedute di allenamento. Purtroppo non si ha il tempo necessario per preparare una partita, anche sotto il punto di vista del clima: giochi il sabato a Roma e poi magari il martedì ti ritrovi dall'altra parte dell'Europa. Noi lavoriamo per avere continuità sempre. E' chiaro che ci sono momenti meno brillanti - prosegue Bertelli -  ma credo che in questi tre anni a Roma abbiamo avuto sempre un andamento regolare. Lo scopo è sempre quello di cercare di vincere, senza risparmiarci e si lavora settimana dopo settimana".

Oggi la Roma si ritrova a Trigoria

Taddei, Pizarro, Tonetto, Aquilani e Panucci. Senza contare Totti. È lunga la lista degli infortunati che Spalletti ritrova oggi a Trigoria. Il tecnico giallorosso inizia oggi a preparare la prima sfida del nuovo anno contro il Milan.

L'appuntamento con il campo è fissato per il pomeriggio, dopo ben dodici giorni di vacanza. L'obiettivo principale ora è riprendere la rincorsa iniziata prima dell'ultimo ko a Catania e, magari, proseguire sempre guardando verso l'alto. Come ha chiesto anche Maria Sensi, per la quale «il 2008 non è stato positivo, nè per la famiglia e neppure per la squadra. La Roma meritava lo scudetto, un regalo anche per il suo presidente Franco Sensi. C'era un centenario da onorare e da rispettare, però. Così è stato».

Quest'anno, però, l'Inter è già cmpione d'inverno senza ricorrenze particolari da festeggiare e la Roma è dietro di ben 19 punti, a quota 23. E alla ripresa delle ostilità c'è subito un impegno duro nel posticipo dell'Olimpico contro il Milan. Non sono solo i numeri, comunque, a preoccupare Spalletti. A scuotere l'ambiente infatti ci sono le voci di mercato, che a sorpresa coinvolgono anche nomi di rilievo. Giocatori fino a qualche tempo fa pedine fondamentali del gioco di Spalletti, come Perrotta. Per il centrocampista di Ashton, legato alla Roma fino al 2010, si è aperta una pista francese, il Lione, che avrebbe addirittura chiesto a Grosso di convincere il compagno in azzurro. Sembra più vicino alla partenza comunque Cicinho, da tempo alla ricerca di destinazione. Questa volta si ipotizza uno scambio con Malouda con il Chelsea. Una prospettiva che non dovrebbe dispiacere a Spalletti, ma che in tutta franchezza sembra una delle tante cazzate di mercato dei giornali.

Le verifiche prenatalizie riguardo gli infortunati comunque, sono impietose: se in difesa Panucci deve fare i conti con un fastidio all'adduttore e Tonetto ha un'infiammazione al tendine d'Achille, a centrocampo Aquilani è sempre out per il problema al quadricipite destro, mentre Taddei e Pizarro stanno recuperano rispettivamente da uno stiramento al polpaccio e da un problema al ginocchio destro. Oggi pomeriggio si saprà se il brasiliano e il cileno potranno tornare ad allenarsi con il gruppo, oppure se saranno costretti a continuare il lavoro differenziato. Le risposte più attese, però, riguardano sempre la reale gravità dell'infortunio di Totti. Nella mezz'ora giocata col Catania, il Capitano ha rimediato una lesione di secondo grado al bicipite femorale della coscia destra e di conseguenza circa due mesi di stop. Oggi e domani, quindi, il numero 10 giallorosso, di ritorno dalla vacanza in Kenya, si sottoporrà ad ulteriori accertamenti a Villa Stuart, dopo aver osservato i dieci giorni di riposo assoluto imposti dallo staff medico. Senza Totti, in attacco Spalletti dovrà rivedere i propri piani, organizzando il reparto avanzato con Menez, Baptista e Vucinic.

Il Chievo propone lo scambio Okaka-Bogdani

Okaka al Chievo e Bogdani in giallorosso: l'idea c'è e la conferma arriva da Giovanni Sartori, direttore sportivo del club clivense. A romanews.eu, Sartori ha ammesso che la trattativa potrebbe decollare: "Lo scambio Okaka-Bogdani è una nostra idea. In realtà un vero e proprio contatto con la Roma non c'è stato. A noi può interessare questo scambio e ne abbiamo parlato con i procuratori. Forse sono stati loro a far trapelare la cosa - ha affermato un po' stizzito Sartori -. Comunque vedremo, se interessa anche alla Roma... La trattativa, al momento, è in uno stato embrionale: con Pradè non mi sono ancora sentito".

Maria Sensi: "Hanno fatto vincere lo scudetto all'Inter"

«La Roma meritava lo scudetto. Ma c'era un centenario da onorare e da rispettare, però. Così è stato». Per chi non l'avesse capito, il centenario è quello dell'Inter. Il Presidentissimo sarebbe orgoglioso della sua Maria. Compagna di una vita, la signora Sensi sta seguendo l'esempio del marito anche adesso che lui non c'è più. La moglie, e consigliere della Roma dall'11 novembre, intervenendo a Centro Suono Sport l'ultimo giorno dell'anno, non si è fatta mica pregare. Il 2008? «Non è stato positivo, né per la famiglia e neppure per la squadra. La Roma meritava lo scudetto. Sarebbe stato un regalo anche per il suo presidente Franco Sensi».

Matrona di una famiglia che è rimasta unita anche quando fuori la barca navigava in acque pessime, la moglie del Presidentissimo si è assunta la responsabilità di dire quello che tutti, ma davvero tutti, i romanisti pensano: «C'era un centenario da onorare». È vero, lo insegna la storia. Purtroppo, pure quella recente. Nello scorso campionato l'Inter ha ricevuto 17 favori arbitrali in 38 partite. Diabolik non sarebbe riuscito a fare meglio. Lo scudetto all'Inter? Macché, lo meritava la Roma. Ci sta il mea culpa per quelle maledette partite sbagliate (Livorno ed Empoli su tutte). Questo non significa, però, che i nerazzurri abbiano fatto meglio di noi. Come dimostra benissimo il 2-2 di Inter-Siena alla penultima giornata. A parità, sono stati gli aiutini ad aver fatto la differenza. Se il presidente Rosella Sensi deve tenere un profilo più basso, per questioni di politica sportiva, di strategia, ecco che è la mamma a farsi sentire.
Inconsueto? Macché, anzi. Alzi la mano chi, dopo aver letto o sentito un'accusa del genere, non ha ripensato alle battaglie che Franco Sensi conduceva contro il Palazzo. Lega o Figc che fossero, il Presidentissimo era l'ultimo caposaldo della legalità. Combatteva Moggi, ironizzava su Galliani («l'antennista»), parlava di associazione a delinquere anni prima che scoppiasse lo scandalo di Calciopoli. Uomo coraggioso, Sensi non poteva non avere accanto una compagna altrettanto forte. Quando parlava della figlia Rosella, sottolineava: «È giovane, inesperta. Ma ha la mia grinta e il carattere dolcemente di ferro di mia moglie Maria».

Dopo la sua scomparsa, il 17 agosto, la signora Sensi ha assunto qualcosa di più del "semplice" ruolo di consigliere. Della Roma è un caposaldo. Quando la figlia Rosella non ha potuto seguire la squadra nelle trasferte di Champions, a rappresentare la società ci ha pensato lei, Maria Sensi. È successo a Londra e Bordeaux. E persino a Cluj, quando il gelo avvinghiava i pochi tifosi giallorossi presenti. Tra loro, c'era la signora Sensi. Come consigliere, d'accordo. Ma sopratutto come romanista. Ama ricordare la moglie del Presidentissimo: «Io sono una tifosa come tante. Siamo sempre stati abbonati in Tribuna d'onore. All'inizio avevamo due tessere, la mia e quella di mio marito. Mano a mano che la famiglia cresceva, cresceva anche il numero degli abbonamenti». Come l'amore per la Roma? No, non ce n'era bisogno. Quello è sempre stato incommensurabile.