Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi del 07/07/2009

Primo infortunio stagionale. Stiramento per Perrotta. Stop di due mese e ritiro finito

Post n°3221 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Urbe_immortale

E’ durato solo cinque giorni il ritiro estivo di Simone Perrotta. Gli accertamenti clinici hanno evidenziato una lesione di secondo grado al capoluogo del bicipite femorale della coscia sinistra. In serata rientrerà a Roma in aereo. Per Menez, invece, l’ecografia non ha evidenziato nulla.

 
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Giallorosso: passione scolpita nel cuore!

Post n°3220 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Urbe_immortale

Comincerà in ritardo la conferenza stampa di presentazione della Campagna Abbonamenti 2009/2010, che ha per slogan “Giallorosso: passione scolpita nel cuore”. Daniele Pradè, in conferenza stampa, dice:

"Abbiamo vissuto una stagione difficile. Noi chiediamo al tifoso fiducia. Lo chiediamo perché la scorsa stagione è stata difficile e siamo convinti di poter far bene la prossima. Siamo partita con entusiasmo e siamo sicuri che le motivazioni faranno la differenza. Il nostro pubblico è il 12 uomo in campo, senza di loro è come se fossimo con un giocatore in meno. Per questo dico di credere in noi e in questo gruppo. Promettiamo grandissimi impegno, dedizione alla maglia e di trasmettere tanta voglia anche ai tifosi. Noi chiediamo al tifoso fiducia".

Da domani 8 luglio 2009 fino al 20 luglio 2009 gli abbonati hanno diritto di prelazione per confermare o cambiare il loro posto. Dal 24 luglio comincerà la vendita libera secondo questo schema:

24-25-26 luglio 2009: curve e distinti
27-28 luglio 2009: tribune
dal 31 luglio 2009: tutti i settori

I prezzi resteranno invariati rispetto agli anni scorsi.

Da quest'anno, sarà possibile sottoscrivere l'abbonamento non solo presso tutti gli AS Roma Store e le ricevitorie LIS Lottomatica abilitate ma anche attraverso il sito internet www.listicket.it

 
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Pradè: "Non posso promettere che non partirà nessun big"

Post n°3219 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Urbe_immortale

Al termine della conferenza stampa per la presentazione della campagna abbonamenti, il direttore sportivo della Roma Daniele Pradè ha detto ai cronisti “Spalletti ha chiesto una prima punta? La società si sta muovendo anche per questo. La cosa più importante, però, è che oggi comincia una nuova stagione, c’è entusiasmo e voglia di ricominciare da parte di un gruppo che ha tante motivazioni per riscattare una stagione negativa come quella passata. Il discorso del mister che sottolinea come noi crediamo fortemente in questo  gruppo. Lui ha chiesto una punta forte fisicamente,  che sappia andare anche negli spazi. Vedremo… Il mercato è un mercato anomalo. È appena iniziato e non sappiamo da qui alla fine quello che può succedere. Quello che ci sentiamo di promettere ai nostri tifosi è questo grandissimo attaccamento alla maglia e la voglia di riscattarci. Gli chiediamo veramente, e stresso questo concetto, di darci fiducia. Non possiamo promettere vittorie perché c’è anche l’avversario ma l’impegno non mancherà mai. Quando noi diciamo che siamo un club anomalo è vero. Noi sentiamo molti i nostri tifosi e senza di loro per noi sarebbe come giocare con un calciatore in meno. Ripartiamo con delle basi solide ed un gruppo forte e motivato”. Come si fa a riconquistare i tifosi? “I tifosi vanno riconquistati sul campo. Il nostro è un tifoso che quando vede che sa apprezzare l’impegno e il sudore sul campo anche quando manca la vittoria. Il nostro obiettivo è quello di riavere 80 mila persone allo stadio. Può promettere che non  partirà nessuno dei big? “ Non si fanno promesse in questo senso. Noi come detto possiamo promettere solo grandissimo attaccamento. Vediamo come va il mercato, posso promettere che non partirà mai De Rossi. Sarebbe facilissimo di questi tempi mettere sul mercato un giocatore del genere e avremmo la fila. Questo fa capire l'attaccamento forte di identità della famiglia Sensi a questi colori".

 
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Bertelli e Franceschi: "Capiti gli errori dello scorso anno"

Post n°3218 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Urbe_immortale

Oggi in conferenza stampa hanno parlato due dei collaboratori tecnici di Luciano Spalletti, Luca Franceschi e Paolo Bertelli, rispettivamente addetto al recupero degli infortunati e preparatore atletico.

Si è parlato molto degli infortuni a ripetizione capitati lo scorso anno e delle nuove metodologie di lavoro a Riscone di Brunico.

Molte novità da questo ritiro
“Tra le altre cose stiamo utilizzando la telemetria, uno strumento che serve a vedere in diretta la frequenza cardiaca di tutti i giocatori”.
Avete trovato giocatori in soprappeso dopo la sosta?
“Bisogna vedere di che tipo di soprappeso si parli. Se il sovrappeso è di due, tre chili è fisiologico”.
Ma in generale c’è qualcuno che ha preso chili?
“Il peso è relativo, importanti sono le percentuali del grasso. La percentuale è vicina a quelle che abbiamo registrato. L’ottimale è l’otto-nove percento. Un centrale ne ha meno bisogno, un esterno di più”.
Come gestirete la preparazione anticipata? Quali sono stati i problemi della preparazione dell’anno scorso?
“Non credo l’anno prima si siano fatti 82 punti solo perché la preparazione era ottimale. Per fare risultati le componenti sono tante. Lo scorso anno il buongiorno si è visto dal mattino. Non siamo riusciti ad avere un gruppo sostanzioso per gli allenamenti tutto l’anno. Tutti parlano di annata negativa. L’inizio è stato negativo, ma il gruppo ha dimostrato di essere sano. In Champions fuori ai rigori, in coppaItalia usciti con l’Inter, non con il Torino, con tutto il rispetto per il Torino. Siamo partiti con l’handicap , poi perdi energie a rincorrere sapendo che se perdi una partita la stagione è finita”.
Come si fa ad avere un rendimento costante?
“E’ una novità giocare così presto. L’anno scorso siamo stati gli ultimi a radunarci. Quest’anno i primi, da bravi cattolici. Da ultimi siamo stati i primi. Comunque sono due sole partite, poi fino al 20 non ne hai altre e ci sono altre due settimane. Prima con l’Intertoto eri costretto a giocare sei, sette partite di fila. Sostanzialmente cambia poco, sono due partite, come quando vai a fare l’amichevole con il Tottenham. Vediamo il 17 che squadra ci capita”.
Il Napoli lo scorso anno, in Intertoto è uscito con il Benefica, poi è partita benissimo per poi crollare.
“Non è una partita, hanno perso con il Benfica dopo aver fatto sei partite. Sono partiti forte, poi…Se le cose vanno bene è facile. Se parti male, come noi l’anno scorso, non è facile. Entri in campo e al primo tiro ti fanno gol. Poi, puoi pareggiare e non lo fai. L’anno scorso siamo stati bravi a non affogare. Qui aRoma con inizi negativi sono arrivati grandi problemi in passato. Siamo finiti sesti, non è il massimo, ma neanche il minimo. Dall’undicesima giornata alla fine abbiamo avuto una media alta, 53 punti. La fotografia è la partita di Bologna, ci siamo pareggiati da soli all’ultimo minuto”.
Tornando al Napoli: c’entra la prepatazione anticipata nel crollo della squadra?
“C’è stata la sosta, hanno iniziato male e poi nel nostro calcio se perdi tre partite di fila diventa difficile, vai ad allenarti e fai fatica. L’ansia, vi sarà successo anche a voi, ti porta via tutto. I ragazzi sono stati bravi a non perdersi. Fino alla gara con l’Inter eravamo in corsa per la Champions. Abbiamo fatto tre pareggi in gare che con più fortuna avremmo vinto”.
Cosa avete cambiato per prevenire i problemi muscolari?
“Visivamente abbiamo cambiato, lo scorso anno abbiamo iniziato tardi e fatto amichevoli impegnative da subito. Già questo è un cambiamento. Non ci era mai capitata una situazione del genere, pensiamo di aver individuato dove siamo stati un po’ leggeri”.
Colpa anche dei calciatori?
“Non lo sai, è come con i figli. Stanno tre ore con te e dieci con gli altri. Noi sappiamo dove siamo un po’ mancati”.
Perché non si può sapere?
“Sono cose nostre”.
Ma il numero di infortuni come si spiega?
“E’ stata anche l’importanza dei nomi a cui sono avvenuti gli infortuni. Sono i nomi mancati che hanno pesato sulla bilancia. Non puoi prendertela se devi forzare qualcosa in fase di recupero. Questo porta a dei rischi che a volte devi correre. Per il discorso degli infortuni, tutte le grandi squadre hanno medie simili o superiori alle nostre. Tutte le gare che devi fare e la tensione ti portano grossi rischi. Molte squadre vicino a noi hanno gli stessi problemi. Questo è il sistema, sta a noi capire come adeguarci”.
Chi degli infortunati che sono fuori (Doni, CIcinho, Juan e Aquilani) possono essere recuperati prima?
“L’esperienza mi dice che le date non le posso dire, perché ci sono delle variabili che possono rallentare o accelerare. Non è che un giocatore che è in campo è già recuperato”.
Doni?
“Presto per parlare di queste cose, sono cose più mediche”.
Perrotta si è di nuovo fermato.
“Lui ha un problema di una cicatrice, in un particolare movimento questa gli da la scossa. È un problema di 4-5 giorni. Ora lo sta curando, doveva riequilibrare alcune cose, lo sta facendo”.
Menez? Questa fragilità, per molti giocatori, come va gestita?
“Se hai dei giocatori – e qui a Roma siamo da tempo, ormai – puoi conoscere i ragazzi. Menez veniva da un’operazione, non una cosa che risolvi detto-fatto. Certo vogliamo rispettare le sue problematiche, ma deve giocare alla velocità di tutti. Se non tollera i carichi dovremo vedere un piano personalizzato”.
I più in forma?
“Dipende dalla struttura, uno come Philippe (Mexes, ndr) soffre i primi giorni per la sua struttura. Altri entrano subito in condizione.
I migliori al test di Conconi?
“Taddei, Perrotta, Malomo, Barusso, Cassetti. Barusso per il fisico, gli africani hanno struttura fisica diversa. Ho avuto Muntari, è uno sia forte che resistente”.
Quelli che rientreranno il 20 luglio potranno essere pronti per l’Europa?
“Va visto quando arrivano come stanno e come sta il gruppo. Dieci giorni non sono tanti ma neanche pochi. Più facile per il 6 agosto”.
Juan come sta?
“Io so che Juan ha questa cicatrice, gli da fastidio. Mi ha detto che andava in Brasile e lì avrebbe valutato”.
Sembra non reggere le due-tre gare a settimana
“Non ha particolari controindicazioni a giocare spesso”.
Sembra tra i più fragili. Lavorerà a parte?
“Ha un suo protocollo di lavoro”
Ma queste cicatrici come vengono?
“Quando ti fai male si crea un taglio. Poi, c’è la cicatrizzazione della lesione. Se la cicatrice non è elastica nei movimenti non controllati ti mette in difficoltà. È come se in un elastico ci fosse dentro un sasso. Quella è una forma di scarico della muscolatura. Però è il movimento incontrollato che ti mette in difficoltà”.
Taddei è stato due anni con questi problemi.
“A memoria è successo che il primo anno si fece male a Firenze al polpaccio. Era novembre e ha avuto un po’ di problemi. Poi si fece male a fine stagione e l’anno dopo a Bucarest si fece male. Poi entri in un ciclo dove ti mancano gli allenamenti, arriva la partita importante e vuoi starci e si fa di tutto per metterlo nella condizione di farla”.
Andreolli a Roma sembrava a rischio carriera. A Sassuolo è guarito dai problemi alla schiena.
“Bene, ovviamente. I problemi si risolvono con un percorso. Non è detto che il momento in cui lo risolvi è quello in cui avviene. Il percorso è anche quello che hai iniziato a fare prima. In unambiente dove ha trovato ritmi e motivazioni, credo abbia trovato serenità”.
Vucinic? Convive con il mal di schiena da tempo…
“Non guarisci dall’oggi al domani. È un problema che sta risolvendo. Dove hai male ci ribatti. Con l’Arsenal, urtò e ci andò a ribattere. Ci sono cose che non può ancora fare a livello di potenziamento”.
I problemi alle caviglie di Aquilani?
“Se prendi un ex giocatore e fai una radiografia alle caviglie ti spaventi. Sta facendo il suo percorso e quando verrà qui faremo le valutazioni. I calli ossei? Te li fanno venire i colpi che prendi”.
Vantaggi della montagna?
“Dipende da come fai le cose. Qui è un bel posto. La migliore e la peggiore stagione le abbiamo fatte entrambe dopo la preparazione a Trigoria. È sempre come vanno e come iniziano le cose che fa la differenza. Se fai otto punti in dieci partite è dura. L’anno prima se ne erano fatti sedici”.
Può esistere un’usura muscolare per chi per anni ha dato il fritto?
“In generale in tutti gli sport, l’impegno consuma. Anche lo stare sotto pressione. Giocatori che tre europei e mondiali fanno duecento partite in tre anni. Daniele viene da anni – lui poi ha le capacità di farle tutte – in cui ogni anno ha molte gare. Sono partite importanti poi, e anche a livello mentale scaricano”.

 
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Fioranelli: "De santis e Irti non autorizzati a parlare in nome nostro"

Post n°3217 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Urbe_immortale

"Questo signore (in riferimento all'avvocato Enrico De Santis), e lo dico con veemenza, non è mai stato autorizzato a parlare a nome della famiglia Fioranelli o della Fio Sports Group. Noi non sappiamo quanto a lui attribuito sia stato detto veramente, in ogni caso il vocabolario usato da questo signore non fa parte del nostro linguaggio. Ribadiamo ancora una volta, e spero sia l'ultima, che gli unici autorizzati a parlare a nome della Fio Sports Group sono il Signor Flick, Jesse Fioranelli e il sottoscritto. Già a partire da oggi, prenderemo in considerazione l'ipotesi di tutelarci per vie legali contro cosiddetti "amici" ben informati e chiacchieroni".

 
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Primo allenameto per Riise, Cerci e Crescenzi

Post n°3216 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Urbe_immortale

Puntuali alle 9 e 30, sotto lo sguardo di Luciano Spalletti, i ragazzi hanno cominciato l’allenamento mattutino. Lavorano a parte Riise, Crescenzi e Cerci giunti ieri sera in ritiro.

Per loro un differenziato sul circuito lungo il parco. Il resto del gruppo, invece, sta effettuando esercizi di riscaldamento. Le condizioni climatiche presentano cielo coperto ed una temperatura di 14 gradi.

 

Ore 10 il gruppo è rientrato in palestra per effettuare esercizi di forza muscolare. Riise, Crescenzi e Cerci proseguono nel loro lavoro differenziato in campo.

 

 

Alle ore 12 è prevista una conferenza stampa di Bertelli e Franceschi, rispettivamente preparatore atletico e responsabile recupero infortuni.

 
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Intervista a un pezzo di storia della Roma!

Post n°3215 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Urbe_immortale

(CORRIERE DELLO SPORT) - Giorgio Rossi ha cominciato la cinquantatreesima stagione alla Roma. Ad ottobre compirà ottant’anni e non li dimostra. Il pensiero di andare in pensione non lo assale. La memoria è nitida, il massaggiatore più esperto del calcio italiano è un pozzo di aneddoti. Ci vorrebbe un libro per raccontarli. “Ho cominciato nel ’57, alla Primavera l’allenatore era Guido Masetti”.

Mezzo secolo di muscoli e medicine, ha regalato la sua vita alla Roma, con orgoglio e senza pentimenti. “Tornare qui dopo 35 anni è stata un’emozione incredibile. Rivedere queste montagne mi ha fatto andare indietro nel tempo. Molte persone non ci sono più, gli anni passano. Molte cose sono cambiate. Qui venni la prima volta nel 1974 con Liedholm, il campo era in terra battuta al centro di Riscone, vicino c’era un torrente che era la disperazione dei magazzinieri Vagni e Timperi, che dovevano rincorrere i palloni che finivano dentro l’acqua. Se ne perdevano tre o quattro al giorno.”

E’ cambiato tutto, anche il calcio. “Questo è un’altra cosa. Oggi è più fisico. Anche nel mio ambito siamo distanti anni luce, i presidi di pronto soccorso un tempo erano la borsa del ghiaccio e dell’acqua calda. Oggi si usano il laser ed il computer, l’ipertermia e la ionoforesi. Quello che è rimasto uguale è il soccorso in campo.”

Ne sa qualcosa Rossi, che nel campionato 1989-90 salvò la vita a Lionello Mafredonia, in una fredda domenica di Bologna. “Fui fortunato ad avere nella mia borsa le forbici di Hemark. Riuscii ad aprire la bocca di Lionello, che aveva i denti serrati. Senza quello strumento non ce l’avrei fatta. Poi la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco con il dottor Alicicco, è stato questo di attimi. Accaddero episodi simili anche con Nela, che in un Roma-Napoli prese una gomitata in fronte dal compagno di squadra Bonetti. Era svenuto anche Sebino e ci volle la respirazione bocca a bocca. Un’altra volta fu Rizzitelli ad aver bisogno di un pronto soccorso particolare. Massaggio cardiaco e rianimazione. Questi giocatori li sento ancora. Mafredonia mi chiama per gli auguri. A Cagliari quando morì il povero Taccola non c’ero, ero ancora alla Primavera. Ricordo che ebbe uno shock anafilattico da antibiotici. Fu una storia triste”.

Ma sono tanti i ricordi felici che Giorgio Rossi racconta con piacere. “Sono rimasto legato un po’ a tutti, in più di cinquant’anni nessuno mi ha deluso. In tanti mi chiamano ancora. Aldair, Giannini, Desideri, tutti quelli che ho visto crescere, passando con loro dalla Primavera alla prima squadra. Bruno Conti, il povero Agostino Di Bartolomei, Francesco Rocca. Anche Tempestilli mi è sempre stato vicino. Ai giocatori di oggi sono altrettanto affezionato. Da Totti a De Rossi a tutti gli altri. Ricordo con simpatia anche Cassano. Per svegliarlo la mattina era dura, ma mi rispettava e con me si comportava bene. E’ un ragazzo molto intelligente”.

Si ritrovo alla Roma per caso, nel 57. “Facevo il Vigile del Fuoco, ero infermiere e seguivo la Primavera nel tempo libero. Un giorno mi chiamò il presidente Evangelisti e mi chiese se potevo andare in ritiro con i ragazzi. A quei tempi la preparazione si faceva a Campobasso. Minaccioni si era infortunato e insieme a Ceretti andai a sostituirlo, c’era Pugliese allenatore. Si accorsero di me quando tentammo un soccorso per una fuga di gas, ma l’uomo che caricammo sull’ambulanza era già morto. In quella occasione Minaccioni mi chiese se potevo andare con la Primavera a Sanremo per il torneo Carlin’s Boys. Masetti mi portò al campo Roma, a via Sannio. Oltre alla cassetta del pronto soccorso me ne diedero un’altra con dentro tengalie, tiralacci ed altri utensili per gli scarpini. Mi sembrava di andare a fare il calzolaio. Con la squadra viaggiava solo il massaggiatore, era compito suo occuparsi anche degli scarpini. Andò bene e vincemmo quel torneo che per importanza era secondo solo al Viareggio”.

Tra gli allenatori ha avuto un feeling particolare con Liedholm. “Con il barone ho trascorso tanti anni. Ricordo che non voleva la moglie in ritiro perché il mago di Busto Arsizio gli disse che gli portava sfortuna. Ma sono sempre andato d’accordo con tutti i tecnici. Devo ringraziare tutti i presidenti con i quali ho lavorato. Da Sacerdoti che mi fece il primo contratto a Sensi, che aveva grande rispetto per me. Mi trovo bene anche con la figlia. Viola parlava poco e metteva soggezione. Era molto presente. Una volta si fece dare un centimetro e si mise a misurare tutti gli alberi, minacciando quelli del vivaio che se non fossero cresciuti non li avrebbe pagati”.

Giorgio Rossi ha vissuto da vicino due tristi storie che fecero scalpore negli anni Novanta. “Delle compresse di Lipopill il dottor Alicicco e io non sapevamo niente. Le portò un giocatore di cui non vorrei fare il nome e non era Peruzzi. Erano pasticche che prendeva Maradona per togliere l’appetito e non mangiare. Poi c’era una sostanza che aiutava a sentirsi meglio. Quando beccarono Caniggia all’antidoping fu un altro momento difficile. Caniggia era un po’ strano, anche a Trigoria stava sempre chiuso in camera. Ricordo che lui sapeva che aveva preso qualcosa, ma a noi non disse niente. Ma chiese a Muzzi se poteva andare a fare il controllo antidoping al suo posto”.

I tre scudetti della Roma se li ricorda bene. “Quando arrivò il primo, nel ’42, ero un ragazzino e qualche volta andavo allo stadio. Nell’82 a Genova fu una festa bellissima, Falcao mi regalò la sua maglia. Dopo due giorni me la richiese dicendo che doveva darla alla madre. L’ultimo fu una cavalcata eccezionale. Avevamo uno squadrone. Capello era molto esigente nella disciplina e negli orari. Il giorno della partita scudetto, contro il Parma all’Olimpico, si arrabbiò moltissimo con i tifosi. Con il loro ingresso in campo rischiarono di far sospendere la partita. Diedi tante di quelle borsate per mandarli via…Si portavano via di tutto, anche la borsa dei medicinali”.

Un altro straordinario artefice di quello scudetto fu Batistuta, che a Roma ha lasciato un ricordo sbiadito. “Era molto schivo e riservato, anche un po’ taccagno, con le ragnatele nelle tasche, come si dice a Roma. Appena arrivato Balbo, un altro che ricordo con affetto, gli disse:”Dai 50.000 lire a Giorgio che ti compra le lamette”. Lo ha fatto il primo mese poi si è dimenticato”.

E’ straordinario come un uomo di ottant’anni riesca a saltare con la memoria dal passato al presente. “Un allenatore che si è sempre comportato in modo eccezionale con me è Spalletti e lo voglio ringraziare. Sul lavoro è molto scrupoloso, ma saluta sempre con un sorriso e un abbraccio. Il mio legame con la Roma dura da tanti anni e sul contratto si è generato un equivoco. Io sono legato da un contratto annuale, la mia conferma è automatica, ma dipende sempre dalla società e loro con me si comportano bene”.

Prima di chiudere sogna un altro scudetto. “Ci speravo due campionati fa, ma non ce lo hanno fatto vincere. Un paio di episodi ci hanno penalizzato. Spero ancora, le vie del Signore sono infinite”.

Non ha dubbi quando deve scegliere il giocatore più forte di 50 anni di Roma. “Totti è un artista. Ma anche Pruzzo aveva giocate eccezionali. Facemmo un contratto. Mi avrebbe regalato 50.000 lire ad ogni gol. Quell’anno che ne fece tanti era rimasto indietro di cinque, mi doveva 250.000 lire. Poi ne fece cinque tutti insieme e mi fece un assegno di un milione. Alla faccia di chi diceva che era tirchio e tirato”.

Chissà se farà in tempo a ritrovare un altro suo pupillo. “Ancelotti un giorno tornerà da noi, allenare la Roma è uno dei suoi sogni. In un Roma-Milan mi prese sottobraccio e voleva portarmi in panchina con lui, ma Spalletti mi richiamò dicendomi che stavo sbagliando strada. Poi Ancelotti ci ha fatto il favore di battere il Liverpool, una piccola vendetta. Che batosta fu quella sconfitta ai rigori. Pruzzo ebbe i calcoli renali, altrimenti con lui un rigore era sicuro. Falcao non lo volle battere, Di Bartolomei gliene disse quattro. Ma soprattutto i tifosi gliene hanno dette poche, di parolacce…”.

 
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Agente di Santana: "Ci siamo sentiti con la Roma"

Post n°3214 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Urbe_immortale

"Con la Roma c'è stato un contatto. Ci siamo visti con la dirigenza giallorossa per parlare del passaggio del giocatore nella Capitale. Spalletti in primis ha sempre dimostrato grande interesse e apprezzamento per Santana.

La sua prima scelta è quella di restare a Firenze, ma se non c'è lo stesso interesse da parte della società, la Roma sarebbe una destinazione più che gradita" le parole di Marco Piccioli,il procuratore di Mario Alberto Santana intervistato da firenzeviola.it

 
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Juan si cura a Rio nel centro medico del Flamengo

Post n°3213 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Urbe_immortale

"A partire da oggi Juan si curerà qui da noi, nel nostro nuovo centro medico" dice Kleber Leite vice-presidente del Flamengo a globoesporte "Metteremo a disposizione del difensore della Roma le nostre apparecchiature ed i nostri medici". Quello del Flamengo è un centro sanitario all'avanguardia molto simile al Reffis del Sao Paulo dove Julio Baptista e Cicinho ricorrono ogni volta per recuperare gli infortuni.

 
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Parla l'agente di Cruz: "Lo vuole anche la Roma"

Post n°3212 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Urbe_immortale

"Cruz vuole solo un club, in Italia o all'estero, che lo faccia essere protagonista e titolare. Entro una settimana, forse due decideremo il futuro di Julio.

Non abbiamo fretta di chiudere".ha detto il manager Jorge Cyterspiller a napolimagazine.com.
«Julio Cruz non ha fretta di decidere il proprio futuro. Prima di una sua decisione potrebbe passare una settimana o anche un mese. Oltre al Napoli, alla Fiorentina ed all'Atletico Madrid adesso sul mio assistito ci sono anche la Roma e due squadre francesi». Jorge Cyterszpiller, agente dell'ex attaccante dell'Inter, chiarisce dai microfoni di Radio Kiss Kiss la situazione del giocatore che piace a molte squadra e che, contrariamente a quanto affermavano voci insistenti diffusesi nel capoluogo campano, non ha ancora firmato per il Napoli.

 
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Di Michele: "Sono romanista. Se mi chiama la Roma vado di corsa"

Post n°3211 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Urbe_immortale

Se dovesse arrivare una chiamata dalla capitale, David Di Michele accetterebbe volentieri ma al momento ha le idee chiare: "Per adesso non ho sentito nessuno e nessuno mi ha detto nulla. Ora sono ancora in vacanza. Il 9 sarò in ritiro con il Torino: sono un giocatore del Toro e come tale sto ragionando. Poi se si dovessero aprire altre opportunità vedremo. La Roma? Inutile dire che mi farebbe immensamente piacere: sono romano e faccio il tifo per la Roma, quindi... Ma ripeto: non credo ci sia nulla." Ha detto l'attaccante granata a laroma24.it.

Che valutazione dai alla tua esperienza londinese appena conclusa? "Molto positiva, veramente. Sono stati mesi importanti per me, attraverso i quali ho potuto fare esperienze valide e che spero mi possano servire nel prosieguo della mia carriera."

 
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