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CIAO GABBO... ONORE!
"Si può morire così, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi".
Dall'omelia pronunciata da Don Paolo Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri.
In memoria di Gabbo, fratello di questa Urbe Immortale... al di là dei colori
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Viene dopo tante finte battaglie, il giorno in cui c'è da fare sul serio, e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali:
avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi. Essi ebbero la fortuna di non fare carriera, anzi di non volerla fare, di non smarrire le proprie virtù nel frastuono degli elogi mentiti e dei battimani convenzionali.
Essi ebbero la fortuna di assaporare amarezze sane, ire sane, conoscere lunghi silenzi, sacrifici ostinati e senza lacrime, solitudini di pietra, amicizie non sottoposte all'utile e non imperniate sull'intrigo.
Berto Ricci
KAISERSLAUTERN, 26 GIUGNO 2006:
Lettera della squadra al Presidente Sensi
Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.
Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.
Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno
Serie A: 18^ Giornata:
Chievo-Inter
Atalanta-Napoli
Bari-Udinese
Cagliari-Roma
Catania-Bologna
Lazio-Livorno
Parma-Juventus
Sampdoria-Palermo
Siena-Fiorentina
Milan-Genoa
Classifica:
- Inter 39
- Milan* 31
- Juventus 30
- Roma 28
- Parma 28
- Napoli 27
- Palermo 26
- Sampdoria 25
- Bari* 24
- Chievo 24
- Fiorentina* 24
- Genoa* 24
- Cagliari* 23
- Udinese* 18
- Livorno 18
- Bologna* 16
- 16
- Atalanta* 13
- Catania 12
- Siena 12
* una partita in meno
Marcatori Giallorossi in Campionato
9 reti: Totti.
4 reti: De Rossi.
3 reti: Vucinic.
2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.
1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.
Giudice Sportivo
Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:
€ 77.000,00
Squalificati per la prossima gara di campionato:
Espulsi nell'ultima partita:
5 ammonizioni.
De Rossi.
4 ammonizioni:
Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.
3 ammonizioni (in diffida):
Totti.
2 ammonizioni:
Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.
1 ammonizione:
Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.
Prossime gare AS Roma
6 gennaio, 18^ giornata:
-
9 gennaio, 19^ giornata:
-
12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:
-
Europa League
Sedicesimi di Finale:
Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)
Marcatori giallorossi in Europa League:
11 reti: Totti.
3 reti: Menez, Okaka, Cerci.
2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.
1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.
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Messaggi del 24/08/2009
Per me che seguo la Roma dalla stagione 1977/78, credo che si tratta di uno dei periodi più caotici della storia giallorosa. Soltanto in un paio di occasioni ho provato una sensazione di angoscia così profonda. La prima quando morì il presidente Viola e la seconda quando la Roma sembrava sull'orlo del fallimento grazie alla fantasiosa gestione Ciarrapico.
A quei tempi però le posizioni erano più chiare e forse anche noi tifosi eravamo diversi.
Il successo sportivo per noi allora si collocava ai confini di un vero e proprio sogno, mentre oggi è diventato una condizione primaria del tifoso cliente, perché la normalità non interessa più a nessuno.
Ma il discorso principale è che oggi si deve partire esattamente dal punto dove si vuole arrivare. Da li si riescono a capire tutti i nodi di questa annata che, credo, non sarà affatto facile e che potrebbe pure essere peggio di quella scorsa.
Se il discorso è lo scudetto abbandoniamo subito il campo perché a sta cazzata nun ce crede più nessuno.
La società è commissariata nei fatti perché svolge solo e unicamente l'ordinaria amministrazione. Un euro entra e un euro esce.
A cambiare le cose non ha interesse la Sensi, non ha interesse la banca, non ha interesse il potere politico e neanche quello sportivo, che in questa nostra situazione trae il vantaggio di avere un'avversaria in meno.
Lungi dal tirare fuori di nuovo il piagnisteo del complottone, ma basta vedere come si è comportato l'arbitro ieri sera. Non c'ha regalato nulla e c'ha levato tutto quello che ci poteva levare, compresa la mancata espulsione di quel Biava che, classico nella storia romanista, poi alla fine ci ha purgato.
Ma dell'arbitraggio di Morganti, fuori dalla comunicazione giallorossa, non ne ha parlato nessuno. Il peggio è che non ne ha parlato nemmeno la società. C'è da stupirsi?
Affatto.
Se invece si entra nell'ottica di un'annata senza infamia e senza lode, da un galleggiamento da quinto-ottavo posto, allora la prova di ieri sera assume tutta un'altra fatta. La Roma di ieri sera non è stata quella di Palermo o del Napoli delle prime due giornate dell'anno scorso, dove dopo venti minuti finiva la benzina. Qualche piccolo barlume di speranza c'è. Ed è questo forse l'angolo giusto dal quale giudicare la prestazione. Almeno così si risparmia sulle coliche di fegato e sui rodimenti di culo.
Però voglio scagliarmi per la milionesima volta anche contro l'allenatore:
avete visto l'orrore ed il terrore che si dipinge sulla faccia di Spalletti non appena le cose non si mettono come lui se le aspetta?
E' la stessa faccia che fanno i bambini allo zoo quando la scimmia gli ruba il gelato. Assolutamente non previsto dal copione.
Tralasciando il discorso sulla fase difensiva che lui non sa fare e che senza Juan, l'unico dei nostri che sa farla, si prendono gol a pacchi, io vorrei dal pelato di Certaldo delle spiegazioni:
- come mai il migliore in campo ieri sera è stato un giocatore che è arrivato sabato sera ed ha giocato senza neppure fare un allenamento? Forse perché gli è bastato fare 20 giorni di preparazione in meno di noi ma con un altro allenatore ed un altro preparatore?
- come mai Marco Motta quando è arrivato a febbraio era sempre il migliore in campo e poi dopo un mese e mezzo nelle mani della Premiata Ditta Spalletti&Bertelli si è perso come il resto della squadra? Forse perché aveva fatto la preparazione e metà campionato con l'Udinese?
- come mai pur avendo cambiato due staff sanitari, un fisioterapista e rizollato i campi di allenamento, i giocatori si infortunano come l'anno scorso? E come mai si sono infortunati anche a Riscone di Brunico, se il problema erano i campi di Trigoria? Forse perché la colpa è delle uniche cose che non sono state cambiate, cioè allenatore e preparatore atletico?
E poi: una società con le palle (ma questa non le ha, lo sappiamo tutti), avrebbe cacciato Spalletti dopo la conferenza stampa fatta alla vigilia della prima giornata dello scorso torneo. Sempre una società con le palle, lo avrebbe cacciato dopo la conferenza stampa fatta sabato scorso, alla vigilia della prima giornata dello questo torneo. Quello che ha detto Spalletti sabato è gravissimo, più grave di quello che aveva detto l'anno scorso sempre prima della prima giornata. Dicendo che navighiamo a vista, ha demotivato la squadra, annunciando che la Roma non ha obiettivi.
Spalletti inoltre non ha ormai alcun rapporto con quasi tutta la squadra. Le teste basse di De Rossi e Totti ieri sera, sono il segno che tra i capi dello spogliatoio che più rassegnazione che rabbia; come a dire: "Stamo in mano a ‘no scemo, che ce potemo fa noi?"
Spalletti insiste con il suo deleterio 4-2-3-1, con gli esterni alti che come si perde palla faticano a rientrare, lasciando il centrocampo in inferiorità numerica e la difesa scoperta, la quale, non avendo un equilibrio dato dall'allenatore e non sapendo fare una fase difensiva mai insegnata dall'allenatore, arretra invece di salire, come fanno gli esordienti di 11 anni.
Ci sono giocatori, come Juan e Baptista, che ormai non si fidano più dell'allenatore ed hanno mille timori a rientrare in campo dai loro infortunii, poiché il metodo di allenamento di questo pazzo li porta puntualmente a rompersi di nuovo e subito. Ma dove si è mai visto che un giocatore che rientra da uno stiramento o da uno strappo, come prima cosa al primo allenamento fa i gradoni?
Una società con le palle caccerebbe a pedate questo pelato attaccato solo ai soldi, e prenderebbe Ranieri. Ma voi credete che se a Ranieri la società gli facesse un discorso del tipo: "Finchè questo non trova una squadra possiamo darti poche centinaia di migliaia di euro, poi come trova un'altra squadra ti facciamo lo stesso contratto che avevi alla Juve", Ranieri non accetterebbe? Guardate, che noi non siamo da scudetto, ma non siamo neanche una squadra che in prospettiva quest'anno batterà il record negativo dei 62 gol subiti l'anno scorso.
E non mi venite a dire che Spalletti non ha i giocatori che vuole, perché io dal secondo allenatore più pagato in Italia mi aspetto che mi dia lui qualcosa in più. Mi aspetti che inventi qualcosa a livello tattico, che dia grinta alla squadra, carattere, tutte cose che il Pelato di Certaldo non sa neanche dove siano di casa.
Ma purtroppo, questa società non ha palle ne volontà di cacciare l'allenatore ed il suo costoso carrozzone (più di 10 milioni di euro l'anno per pagarli tutti), ed allora noi tifosi dobbiamo soltanto che avere dei sogni più piccoli, che possono essere contenuti anche all'interno di un Progettino. A Genova, per esempio, ci sono riusciti a fare un Progettino, e il padrone è un industriale del giocattolo.
Ma per noi che invece stiamo ancora nel business roselliano delle callaroste, ci vorrà un po' più di tempo.
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Dopo la brutta sconfitta contro il Genoa, la Roma torna ad allenarsi a Trigoria. Lavoro defaticante per chi ha giocato ieri, allenamento consueto per gli altri.
Vucinic si allena regolarmente con i compagni e prenota un posto contro la Juve. Anche Perrotta lavora con i compagni limitatamente alla parte tattica. Spalletti dedica molto tempo agli schemi difensivi, vero tallone d'Achille della Roma da un anno a questa parte. Assenti dal campo Brighi (sospetto stiramento), Tonetto ed Andreolli, quest'ultimo costretto ad abbandonare il campo già ieri in seguito ad un duro colpo. Mentre per Tonetto ci sono le solite noie muscolari al tendine.
Tutte queste condizioni saranno da valutare. Anche De Rossi lavora in palestra, non è al meglio, già in Slovacchia lamentava qualche noia muscolare, ma Capitan Futuro la sua faccia in campo la mette sempre. Si rivede Doni che cammina lungo il circuito di Trigoria.Cicinho, Juan e Baptista effettuano lavoro differenziato in campo. Burdisso in permesso per organizzare il trasloco da Milano.
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Con l'arrivo di Burdisso la Roma lascerà che Andreolli parta per vestire una maglia da titolare con il Bari e dunque continua la caccia a un difensore.
I giallorossi hanno chiesto Domizzi all'Udinese. La contropartita (scambio di prestiti o comproprietà) potrebbe essere Faty.
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Dopo l'arrivo di Burdisso, inizia oggi la settimana finale e decisiva del mercato giallorosso: stop alle trattative fissato alle ore 19 di lunedì 31 agosto. La Roma sta cercando di piazzare Baptista all'Inter. Tutto dipende da Sneijder: se il centrocampista del Real continuerà a rifiutare la squadra nerazzurra, allora Moratti chiederà alla Sensi il brasiliano. «Tutto può succedere - confida l'agente di Baptista, Menendez - aspettiamo i prossimi giorni». La Roma preferirebbe ottenere solo cash dall'Inter per investirlo su Pavlyuchenko, obiettivo numero uno di Spalletti. Il Tottenham, che ieri lo ha tenuto in panchina per tutti i 90 minuti contro il West Ham, è pronto a dividere in due tranche il pagamento del cartellino del russo, valutato non meno di 15 milioni di euro. Ma in cambio di Baptista potrebbe arrivare da Milano Suazo. Più complicato lo scambio con l'ex Mancini, vicino al Genoa: ha incontrato Spalletti a Trigoria, ricevendo il placet del tecnico ad un eventuale ritorno alla Roma, ma la Sensi non è affatto convinta.
Intanto si lavora sulle altre cessioni. Il Barcellona deve ancora formulare un'offerta per Cicinho. I giallorossi chiedono 8 milioni di euro, il brasiliano non è molto convinto a trasferirsi in un club dove farebbe tanta panchina. Tra oggi e domani Andreolli andrà in prestito al Bari. Al suo posto arriverà un altro centrale: si tratta con l'Udinese il prestito di Domizzi. In alternativa può arrivare Garay dal Real Madrid.
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Se la palla è troppo alta, non c'è fallo da ultimo uomo. Il teorema è del signor Emidio Morganti da Ascoli, professione arbitro. La realtà è questa. E non deriva neppure da un labiale strappato a una telecamera. E' la testimonianza di Francesco Totti (e non è stato il solo) che ieri sera ha realizzato il goal numero 179, tutti con la stessa maglia, cioè miglior cannoniere di sempre con una squadra, staccato anche un mito come Giampiero Boniperti.
Ma il capitano della Roma avrebbe volentieri rimandato l'evento, se non altro perché il signor Morganti glielo ha mandato di traverso, causa quel fallo di Biava su Menez e, siccome il calcio è micidiale in certi situazioni, chi è che è andato a realizzare il gol della vittoria genoana? L'uomo che non doveva più essere in campo, vero Totti? Il capitano non vorrebbe rispondere, sibila: «E' stata una vergogna», poi rivela: «E' incredibile quello che ci ha detto l'arbitro. Quando abbiamo chiesto il perché non avesse estratto il cartellino rosso per Biava, ci ha spiegato che il pallone era troppo alto e quindi non era fallo da ultimo uomo. O mi sono perso un pezzo del regolamento, oppure quella era espulsione tutta la vita».
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Luciano Spalletti è deluso per la sconfitta contro il Genoa. Ma non ha visto una brutta Roma. Anzi.
«La mia squadra ha giocato come doveva - dice il tecnico a Sky Sport - È stata da parte nostra una partita importante sotto tutti i punti di vista. Loro sono stati più bravi, più attenti a sfruttare certe situazioni». La Roma, però, continua a prendere parecchi gol. Come l'anno scorso: «Il dato dei gol che deve far riflettere, ma poi bisogna vedere le situazioni: loro sono stati bravi nel terzo gol con quello schema. Sono riusciti a ingannarci, anche se avevamo visto che l'avevano fatto anche contro l'Odense».
CONTRO MOU - Continuano le pizzicate con Mourinho: «Secondo me il discorso è semplice: chi augura l'insuccesso agli altri è uno che manca di rispetto. Poi può fare quello che vuole. Ha ragione quando dice che ho la squadra forte e devo vincere. Poi se riescono a trovargli un trequartista ce l'ha discreta anche lui...»
SULLA SOCIETA' - Nell'ultima conferenza stampa ha parlato di mancanza di programmazione nella Roma: «Io sono uno che lavora con la Roma a braccetto, ho sempre lavorato dentro i parametri della società, però se si arriva a giocare la prima partita ed è dall'anno scorso che si sa che bisogna prendere un centrale... E poi da tutti mi viene chiesto di vincere il campionato... Le possibilità societarie e le operazioni di mercato sono da chiedere alla società, non a me. Secondo me la Roma ha la squadra per vincere, è fortissima, poi naturalmente ci sono tempistiche e cose che bisogna affrontare in maniera corretta e seria».
Le parole di Spalletti a Roma Channel:
Ne usciamo sconfitti. Gli stessi tre gol li potevamo fare noi forse anche quattro. Il direttore di gara è un arbitro che ha autorità, ci ha arbitro in due derby, gli è stata data la supercoppa quindi per Collina è un arbitro di livello,
Burdisso va bene, lotta su tutti i palloni ringhia ed ha forza fisica.
Molto bene Menez in quella posizione li.
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Le parole di Burrdisso a Roma Channel al termine di Genoa-Roma
Come hai valutato la tua prova?
Io sono molto contento volevo venire ieri per giocare oggi. La Roma ha una tifoseria bellissima e spero che sia un anno bellissimo per tutti.
Domenica ci sarà Roma-Juventus
Questa è una squadra che ha tanti difensori importanti, abbiamo tante partite e sono sempre a disposizione.
Che idea ti sei fatto della Roma?
Io sono venuto qui per vincere
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Le parole di Rodrigo Taddei in mixed zone al termine di Genoa-Roma
So che abbiamo fatto una buona gara e di aver giocato con una buona squadra. Meritavamo di più ma io non voglio parlare di arbitri lascio a voi. Tutto l'anno scorso ne abbiamo parlato e adesso avete visto voi cosa è successo.
Non penso che siamo partiti male questa stagione, abbiamo pareggiato in Slovacchia potendo vincere ci sarà la partita di ritorno e cercheremo di vincere. Oggi abbiamo creato tante occasioni, loro sono riusciti a fare un gol in più ed hanno vinto la partita.
Ovunque lo metti Menez va bene, ha grandi prospettive e può diventare un fuoriclasse.
Quest'anno ho fatto bene la preparazione, fisicamente sto bene e cercherò di dare il mio contributo alla Roma
Burdisso è un difensore da rispettare lo ha fatto subito vedere. Non ha fatto neanche un allenamento e si è comportato da giocatore che ha fa parte del gruppo.
Dobbiamo essere arrabbiati con noi stessi. Sappiamo che possiamo fare molto di più, è inutile contestare l'arbitraggio e fare bene nelle prossimo partite. Cosa dovevamo fare in più? I gol. Loro hanno fatto più gol ed hanno vinto la partita.
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Le parole di David Pizarro a Roma Channel al termine di Genoa-Roma
C'è stata una presa in giro quando l'arbitro ci ha detto che la palla era alta sul fallo a Menez e la rabbia è tanta. Io e i ragazzi non ci stiamo e speriamo che il nostro presidente si faccia sentire. Noi non ci stiamo a fare queste figure, perché la prestazione della Roma è stata ottima. Noi dobbiamo cancellare questa sconfitta perché non la meritavamo, la Roma ha dato una grande risposta.
Burdisso? Lo vedo bene ha dimostrato di essere un grande campione, ci porterà entusiasmo e voglia di vincere. Lui ha vinto già da tanto tempo, ai tempi del Boca Junior, quindi è abituato.
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Le parole di Marco Motta al termine di Genoa-Roma in mixed zone.
Non ho mai giudicato l'operato dell'arbitro però penso che ognuno di noi abbia l'intelligenza di capire. Io non so se Biava andata espulso o meno, ognuno ha visto le iimmagini e può giudicare. Bisogna archiviare al più presto questa partita e ripartire, Tornare a mani vuote a Roma dispiace ma dobbiamo ripartire.
Le parole di Motta a Roma Channel
Tutti possono giudicare un episodio simile, andiamo avanti cercando di vincere. Bisogna cercare di ripartire dal buon gioco espresso.
Faceva caldo, ma nel ruolo dove gioco e per le caratteristiche ne ho sofferto di meno. Ho avuto alla fine un piccolo accenno di crampi.
Ora pensiamo alla partita di Europa League poi penseremo alla Juve
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Spalletti inizia peggio dell'anno scorso e rimedia subito la prima sconfitta in campionato. In evidenza ancora una volta, la sua nullità nel far fare alla squadra la fase difensiva, e ne becchiamo ancora una volta tre.
La partita è stata ricca di emozioni. Primo tempo pur senza gol, con il nuovo arrivato Burdisso che sfiora la rete al 44° di testa su calcio d'angolo, poi fuochi d'artificio nella ripresa: inizia Criscito appena entrato, risponde Taddei, poi una magia di Totti dà ai giallorossi il vantaggio, ma una punizione di Zapater e un gol d'astuzia di Biava regalano ai rossoblù il successo. Immeritato, perchè al 72à c'è un fallo da ultimo uomo di Biava su Menez con il francese che si stava involando da solo verso la porta ed il difensore del Genoa lo ha fermato in modo falloso, ma lo squallido Morganti ha optato per la sola ammonizione. Pochi minuti dopo, Biava che non doveva più stare in campo, ha segnato il gol del definitivo 3-2.
Un primo tempo con poche emozioni quello giocato al Marassi tra Genoa e Roma. I giallorossi più di una volta hanno cercato l'incursione in area rossoblù senza però riuscire a segnare il gol del vantaggio. Al 9' Francesco Totti riceve un passaggio dall'altezza del centrocampo da Pizarro, il capitano mette palla a terra, trovandosi a tu per con Amelia, ma l'ex Palermo riesce a intercettare la palla, negando la gioia del vantaggio giallorosso. Il Genoa però non sta li a guardare, Modesto vede Crespo sulla sinistra che senza pensarci due volte tenta il tiro a , sfiorando di poco il palo. C'è stato anche tempo per le proteste, recriminato un fallo da rigore per parte. Uno al 29' per un presunto fallo di Andreolli su Crespo, l'arbitro, giustamente, ha lasciato correre, l'altro per una trattenuta in area ai danni di Cassetti, anche in questo caso Morganti non ha fischiato la massima sanzione.
Negli ultimi 5 minuti del primo tempo, la Roma sembra svegliarsi. Prima Guberti riceve un passaggio dalle retrovie l'ex Bari prova ad accentrarsi dalla sinistra, ma al momento del tiro, questo viene ribattuto da Rossi. Allo scadere un'incursione in area di Totti, costringe il Genoa a rifugiarsi in corner. Pizarro dal dischetto trova De Rossi, che schiaccia troppo di testa e la palla termina fuori.
Dopo un primo tempo ai limiti della noia, il secondo è stato ai livelli di una finale di Champions. Cinque gol in 45 minuti, continui ribaltamenti di fronte e grande intensità da parte delle due formazioni. Si parte già dal 4' dove il Genoa trova il gol del vantaggio. Anticipo di testa di Zapater su Pizarro, la palla termina sui piedi di Criscito che al volo batte a rete. La Roma però non ha voglia di perdere e dopo soli 5 minuti Motta effettua un cross dalla destra per Andreolli che batte verso la porta, Amelia si distende e respinge la sfera addosso a Taddei che senza problemi di testa segna il gol del pareggio giallorosso. È 1 a 1. Al 19' una provvidenziale deviazione di Totti permette alla Roma di andare in vantaggio. Botta dalla distanza di Guberti che viene deviata d'esterno da Totti in rete. Amelia viene spiazzato e vede la palla insaccarsi dietro di se.
Il Genoa non si perde d'animo e trova quasi subito il gol del pareggio. Punizione per i rossoblu, a battere è Zapater che piazza la palla sotto l'incrocio dei pali sinistro, dalla parte opposta di Artur. È pareggio fra le de formazioni. La partita sembra essere finita, però c'è un episodio chiave al 27'. Fallo da ultimo uomo di Biava su Menez. Il francese si stava involando da solo verso la porta, il difensore del Genoa lo ha fermato in modo falloso, l'arbitro però ha optato per la sola ammonizione. Pochi minuti dopo un calcio di punizione dalla sinistra decreta il vataggio definitivo della squadra rossoblu. Sculli batte la punizione a rete, Artur respinge sui piedi di Biava, che insacca la palla da pochi passi dalla porta. Lo stesso Biava autore del fallo su Menez, che meritava il cartellino rosso. Termina il match al Marassi, è 3 a 2 per il Genoa.
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Inviato da: IOXTEFOREVER
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Inviato da: lolita_72gc
il 08/10/2009 alle 14:57
Inviato da: Solo_Camo
il 27/09/2009 alle 15:13
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il 08/07/2009 alle 11:25
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il 21/06/2009 alle 17:15