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CIAO GABBO... ONORE!
"Si può morire così, per giunta dormendo? Qualcuno ci deve dire perché. Se parliamo di perdono dobbiamo parlare di giustizia e questa è una morte che chiede giustizia. Ci sarà una giustizia divina sulla quale nessuno può permettersi di parlare, ma ci deve essere anche una giustizia umana, che non sia una vendetta ma che aiuti per quanto possibile a placare gli animi di tanti di noi".
Dall'omelia pronunciata da Don Paolo Tammi durante il funerale di Gabriele Sandri.
In memoria di Gabbo, fratello di questa Urbe Immortale... al di là dei colori
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Viene dopo tante finte battaglie, il giorno in cui c'è da fare sul serio, e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali:
avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi. Essi ebbero la fortuna di non fare carriera, anzi di non volerla fare, di non smarrire le proprie virtù nel frastuono degli elogi mentiti e dei battimani convenzionali.
Essi ebbero la fortuna di assaporare amarezze sane, ire sane, conoscere lunghi silenzi, sacrifici ostinati e senza lacrime, solitudini di pietra, amicizie non sottoposte all'utile e non imperniate sull'intrigo.
Berto Ricci
KAISERSLAUTERN, 26 GIUGNO 2006:
Lettera della squadra al Presidente Sensi
Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.
Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.
Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno
Serie A: 18^ Giornata:
Chievo-Inter
Atalanta-Napoli
Bari-Udinese
Cagliari-Roma
Catania-Bologna
Lazio-Livorno
Parma-Juventus
Sampdoria-Palermo
Siena-Fiorentina
Milan-Genoa
Classifica:
- Inter 39
- Milan* 31
- Juventus 30
- Roma 28
- Parma 28
- Napoli 27
- Palermo 26
- Sampdoria 25
- Bari* 24
- Chievo 24
- Fiorentina* 24
- Genoa* 24
- Cagliari* 23
- Udinese* 18
- Livorno 18
- Bologna* 16
- 16
- Atalanta* 13
- Catania 12
- Siena 12
* una partita in meno
Marcatori Giallorossi in Campionato
9 reti: Totti.
4 reti: De Rossi.
3 reti: Vucinic.
2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.
1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.
Giudice Sportivo
Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:
€ 77.000,00
Squalificati per la prossima gara di campionato:
Espulsi nell'ultima partita:
5 ammonizioni.
De Rossi.
4 ammonizioni:
Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.
3 ammonizioni (in diffida):
Totti.
2 ammonizioni:
Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.
1 ammonizione:
Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.
Prossime gare AS Roma
6 gennaio, 18^ giornata:
-
9 gennaio, 19^ giornata:
-
12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:
-
Europa League
Sedicesimi di Finale:
Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)
Marcatori giallorossi in Europa League:
11 reti: Totti.
3 reti: Menez, Okaka, Cerci.
2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.
1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.
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Ultimi commenti
Messaggi di Marzo 2007
Più pericoloso Ronaldo o... Cristiano Ronaldo? La Roma è già entrata nel clima della doppia sfida, prima con il Milan in campionato e poi con il Manchester United in Champions League. Nel giro di cinque giorni dovrà fare i conti con due fuoriclasse. Chi è il più pericoloso?
Luciano Spalletti ci pensa un attimo e poi risponde: «Dipende dalle situazioni: dico Cristiano Ronaldo per quanto riguarda i ribaltamenti nell'azione di gioco e Ronaldo in presenza di palle vaganti nella nostra area. Ma non sono solo questi due i calciatori più insidiosi delle prossime due gare, ce ne sono tanti altri...». Da una coppia di avversari a quella che potrebbe essere una coppia d'attacco ideale: Totti come trequartista e Ronaldo come prima punta sarebbero perfetti per un allenatore? «Sì, con la possibilità di migliorarsi ancora. Ma tutti e due sapevano e sanno gestirsi anche in ruoli diversi».
Anche Francesco Totti, in un'intervista a Sky, in vista di Roma-Milan in programma domani sera allo stadio Olimpico, ha speso parole d'elogio per Ronaldo: "Roma-Milan è Totti-Ronaldo? Roma-Milan è sempre Roma-Milan - dice il capitano -, è normale che queste squadre abbiano giocatori importanti. Io sono ancora convinto che Ronaldo sia il più forte del mondo. E io sono dietro a lui. Noi stiamo giocando bene - ha poi aggiunto -, però restiamo con i piedi per terra. Tutte le partite vanno giocate al massimo".
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Questa mattina i giallorossi di Luciano Spalletti si sono allenati al centro sportivo di Trigoria. L'allenamento si è concentrato su possesso palla, esercitazioni in inferiorità numerica, schemi e partita. Hanno svolto lavoro differenziato Aquilani, Martinez, Totti e Julio Sergio Bertagnoli. Indisponibile Ferrari.
Tonetto, invece, ha interrotto l'allenamento per un problema muscolare. Domani si sottoporrà ad accertamenti per verificare le sue condizioni in vista del Milan. Gli altri nazionali (Mexes, Wilhelmsson, De Rossi e Perrotta) hanno beneficiato di un giorno di riposo concesso dal tecnico. Infine domani è in programma la conferenza stampa di Spalletti alle ore 14.
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C'è da tremare sabato sera per la sfida con il Milan. In passato per due volte la Roma è scesa in campo con lo sponsor sulle maglie frutto di un accordo per una gara soltanto: l'acqua di Fiuggi fù sponsor in occasione di un Roma-Juve terminato 1-4 e lo scorso ottobre, la Roma si presentò con la scritta della Festa del Cinema di Roma contro la Reggina, e fù sconfitta anche in quell'occasione.
Sabato sera quindi, contro il Milan la Roma scenderà in campo con lo sponsor della Pepsi. La società giallorossa ha trovato un accordo con l'azienda americana soltanto per la sfida di sabato con i rossoneri. Quindi, se tanto ci dà tanto, sabato sera non ci sarà di stare allegri contro il Milan.
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Alcuni passi dell'intervista a Cristian Chivu pubblicata oggi da Il Romanista. Il difensore parla a 360° affrontando anche il tema del rinnovo del contratto: "Ne parleremo a fine stagione, ora non voglio distrazioni. Per me non contano tanto i soldi, però non sono disposto nemmeno a giocare gratis"
Guardavamo le tue statistiche. Prima di arrivare a Roma hai giocato in quattro anni una media 30 partite su 34. Poi a Roma hai avuto un infortunio di un anno e qualche altro problema sparso. Così c'è chi s'è convinto che tu abbia una struttura particolarmente fragile. Ma nei due campionati di Spalletti sei tornato a giocare quasi sempre e hai sommato le partite di Mexes, l'indistruttibile.
«Chissà per quanto tempo ancora devo portarmi dietro quell'anno sfortunato e quelle chiacchiere sterili. Almeno finché chi ha questa idea non si andrà a leggere le statistiche come hai fatto te. Diciamo che il pensiero di questa gente non mi interessa granchè».
E' questo l'anno migliore da quando sei alla Roma?
«Sì, i risultati di quest'anno sono particolarmente importanti. Non si arriva per caso in finale di Coppa Italia, ai quarti di Champions e secondi in campionato».
Allora è il momento di ricordare quella famosa conferenza-stampa dell'anno di (dis)grazia 2005. Eri appena tornato a giocare e ti infiammasti in una criticatissima dichiarazione: "Qui manca un progetto dove tutti sappiano fare la propria parte. I dirigenti, l'allenatore, i giocatori, ognuno il suo".
«Adesso mi date ragione? Sono cose persino banali, solo così si ottengono risultati nei grandi club europei. Ognuno fa il suo all'interno di un progetto chiaro. La Roma adesso sta facendo questo».
Allora sarebbe un peccato andar via proprio ora.
«E chi pensa di andar via?».
Diciamo che sei uno dei soggetti a rischio. Manca un anno alla scadenza del contratto e presto dovrete trattare il rinnovo. La possibilità che tu debba andar via è concreta.
«Le possibilità ci sono sempre, sia di restare sia di andar via. E' importante trovarsi in un accordo, è importante sapere ciò che si vuole».
Sarà fondamentale la parte economica, alla fine.
«Per ora non ci voglio pensare. Ho detto alla società che non è questo il momento adatto. Siamo in corsa per obiettivi importanti, non voglio mettere la testa su cose che mi possono poi condizionare sul campo. Ne parleremo alla fine».
E' vero che pur di restare a Roma saresti disposto anche a guadagnare meno rispetto ad altre eventuali offerte di grandi club? E quanto meno?
«I valori in cui credo non sono solo legati ai soldi. Ma questo non significa che accetterò di giocare gratis. Comunque sono tranquillo».
Non c'è mai stato un momento in cui sei stato vicino ad andare via?
«Mi è capitato a volte di avere questo desiderio. Ma mi fermavo sempre in tempo. Una volta entrato a Trigoria poi passava tutto. Mi riferisco soprattutto a quell'anno un po' disgraziato, avevo quei problemi personali che rendevano tutto più difficile. Mentalmente non mi sentivo a mio agio».
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Non gioca una partita dal 22 novembre, da Shakhtar Donetsk-Roma 1-0 di Champions League. Alberto Aquilani era nel momento migliore della sua carriera, culminato con la convocazione in Nazionale. Da allora un calvario, un lunghissimo calvario che solo ora sembra messo alle spalle, ma lui, in un'intervista a "Il Messaggero", non si lascia troppo andare parlando delle sue condizioni fisiche: "Sto bene, però non dico niente visto quello che mi è successo in questi mesi. Comunque il ginocchio è a posto". Ed ora? "Ed ora cerco di evitare ricadute: un conto è allenarsi, un altro disputare una gara vera. Mi sono fermato nel momento più bello della mia carriera, ora penso solo a guarire".
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Philippe Mexes vuole restare alla Roma, il suo procuratore Olivier Jouanneaux è disponibile a trattare con la società giallorossa, e anche per questo le offerte arrivate da altre società non sono state prese in considerazione, però il rinnovo del francese è tutto da fare. Il suo è quello di Cristian Chivu, quello di Matteo Ferrari e, per diversi aspetti, anche quello (più un adeguamento che altro) di Alessandro Mancini. Il punto è questo: sarà un lavoro lungo, non ci sono firme imminenti, né date fissate, tantomeno cifre. Di certo ci sono i tetti salariali della società-Roma, che la dirigenza giallorossa ha lasciato invariati nonostante questi tetti siano fissati a cifre di un paio di anni fà e nonostante la rosa della squadra abbia fatto un notevole salto di qualità ed il valore di tutti i calciatori, o quasi tutti, sia notevolmente cresciuto.
Infatti, anche nell'ultima felice relazione semestrale l'associazione sportiva giallorossa ha tenuto a precisare che "in sede budgeting c'è una strategia tecnico-sportiva che prevede la definizione delle risorse in linea coi flussi di cassa disponibili". Il punto ora però è questo: quant'è il tetto? Sarà sufficiente per accontentare le richieste di rinnovo dei calciatori col contratto in scadenza 2008 (Mexes e Chivu, ma anche Ferrari)? Si è fatta la cifra dei due milioni e mezzo di euro, una cifra che difficilmente, almeno al momento, accontenterebbe tutti i big.
Sono considerazioni, per carità: a Mexes, nell'estate del 2004, quando decise di venire alla Roma lasciando polemicamente l'Auxerre, sia il Manchester United, sia il Chelsea offrirono 2 milioni e mezzo a stagione: erano tre anni fa, Mexes era una grande promessa ma non il grande giocatore che è adesso. Adesso il difensore di Tolosa s'è pure ripreso la nazionale, in Francia ha fatto impressione la sua prova di Lione, Thuram lo ha incoronato suo erede. Su Mexes si sono mosse squadre importanti che hanno fatto offerte importanti, lui non ha nemmeno voluto sentirle visto che è legato contrattualmente e affettivamente alla Roma. «Mi sento romano», l'ha detto più volte, ed è vero. Si vede, e si capisce, e questo conterà. Ma conteranno anche altri ovvi fattori di professionalità. Fino a prova contraria, comunque, ci sono tutte le possibilità perché Mexes e Chivu (anche lui "romano" d'adozione, affezionato a Roma e alla Roma, ai suoi tifosi e al suo allenatore) restino qui per anni e anni ancora. Daniele Pradè lo ha dichiarato giovedì al Corriere dello Sport : «Non siamo preoccupati, siamo fiduciosi di trovare un accordo con Chivu e Mexes». Becali, il procuratore di Chivu è atteso per il mese di aprile (il 10?), Jouanneaux ogni tre settimane si trova a Roma: le opportunità allora non mancheranno.
Ieri, invece, a Teleradiostereo ha parlato l'agente di Ferrari, Gianni Corci, sottolineando come la prima scelta del suo assistito per il futuro sia quella di restare qui: «Il discorso sul rinnovo - ha detto Corci - del contratto che scade nel 2008 non ci spaventa. La Roma ha per noi la priorità assoluta, noi non abbiamo fissato un limite di tempo per avere appuntamenti con la dirigenza. Sappiamo che la Roma crede in Ferrari e possiamo aspettare anche l'inizio della prossima stagione. Eventuali altre offerte non le prendiamo neanche in considerazione. E posso garantire che in Inghilterra molti grandi club sarebbero disposti a sedere con la Roma al tavolo delle contrattazioni. Sappiamo che la Roma tratterà più o meno tutti nello stesso periodo i contratti che scadono nel 2008 e per questo siamo fiduciosi. E poi, chiariamo, quale club può dare anche dal punto di vista tecnico, quello che la Roma sta dando a Ferrari?». Su questa domanda fa forza anche un po' della strategia romanista: l'indirizzo della società di Trigoria è quello di rimandare ogni discorso a dopo la Champions League. Magari dopo Atene. Magari fosse, ma Rosella&Pradè si devono dare una svegliata, perchè il rischio che qualche big ci lasci c'è ed è pure grosso! I Campioni li abbiamo già in rosa, ed i Campioni vanno pagati! Questo è bene che Rosella lo abbia ben chiaro in mente!
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Allenamento 'con la musicà per i giocatori della Roma. A Trigoria, infatti, hanno assistito alla seduta del giovedì i musicisti Ennio Morricone e Nicola Piovani.
La squadra ha svolto una seduta pomeridiana. Dopo il consueto riscaldamento e un lavoro di forza svolto in palestra, i giallorossi hanno svolto esercizi neuromuscolari in campo seguiti da un addestramento di difesa e partitella di 40 minuti (5 contro 5). Si sono allenati con la Primavera Okaka, Virga, Rosi e Defendi si sono allenati con la Primavera. Differenziato per Aquilani e Chivu.
Intanto oggi la Uefa ha squalificato per tre giornate l'attaccante del Lione, Fred, per la gomitata rifilata al nostro difensore Cristian Chivu, in occasione del ritorno degli ottavi di finale della Champions League dello scorso 6 marzo. Gomitata che gli è costata la frattura del setto nasale.
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Il difensore della Roma, Cristian Chivu, si è sottoposto questa mattina ad una visita di controllo alla clinica di "Villa stuart". L'esito del controllo è stato confortante e il giocatore, che ha riportato una frattura al naso durante la gara Lione-Roma (ritorno Ottavi Champions League) dopo una gomitata di Fred, potrebbe tornare a disposizione di Luciano Spalletti già in occasione della gara contro il Milan, indossando una speciale mascherina protettiva. Soluzione adottata anche dal formellese Tommaso Rocchi nelle ultime partite.
Intanto, dal ritiro della nazionale, Danielino De Rossi parla anche della Formellese: «La pressione dei biancocelesti la sentiamo più di quanto non la sentissimo un mesetto fa. Un sorpasso da parte della Lazio significherebbe tante cose, sarebbe un bel problema. La squadra di Delio Rossi sta facendo benissimo e noi non dobbiamo essere assolutamente tranquilli del secondo posto».
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Cinquantaquattro milioni e duecentomila euro. E' l'utile netto con cui ha chiuso il suo primo semestre fiscale (vuol dire al 31 dicembre 2006) l'AS Roma. Nello stesso periodo, l'anno scorso, c'era stata una perdita di 15,2 milioni. I ricavi sono aumentati del 57,1%, pari a 83,1 milioni di euro «sostanzialmente per i proventi derivanti dalla partecipazione all'Uefa Champions League». La Coppa Campioni conta per questo risanamento, ma anche i soldi di Sky (col premio per il piazzamento!) le operazioni di mercato, il contenimento dei rinnovi, abbonamenti e sponsorizzazioni (relativamente), Calciopoli, più in generale quella politica «di raggiungemento dell'equilibrio economico e finanziario nel medio termine e di riduzione, nel breve termine, dell'esposizione debitoria». Questo in sintesi il comunicato finanziario dell'AS Roma, il senso è anche più chiaro: soltanto tre anni fa, era il marzo 2004 e i russi erano scappati da un mesetto, la società rischiava il fallimento, in estate si procedeva alla ricapitalizzazione non per comprare la luna ma per continuare a guardare le stelle: erano le prime linee guida del Piano Industriale, passato anche per la peggiore stagione calcistica possibile e culminato, per adesso, in questa relazione, in tutti i sensi, da quarti di finale di Champions League e anche di più: il Chelsea di Abramovich ha chiuso l'anno finanziario con 115 milioni di perdite e l'Inter, ma al 30 giugno passato, sta sotto di 181.500.000 euro.
Quella della Roma è un'operazione straordinaria che infatti deve tenere conto di operazioni straordinarie: la cessione in lease-back di Trigoria (30 milioni) e della cessione del marchio per 123 milioni circa che ha permesso di superare quel segno negativo di 80 milioni dovuto al decreto spalma ammortamenti. Anche tutto questo sta nel comunicato: «l'operazione - si legge riferendosi allo sfruttamento commerciale del marchio - ha determinato il conseguimento di una plusvalenza pari a circa 123,1 milioni di euro alla data del 30 settembre 20006». Il quadro in cui si deve collocare l'analisi è quello posto in essere a partire dal 2004: "in particolare si sono concretizzate le operazioni di valorizzazione del complesso immobiliare di Trigoria; la sottoscrizione delle intese con RTI, per la licenza dei diritti di trasmissione delle gare casalinghe del campionato per il biennio 2007/2009; nell'ottenuta riduzione strutturale del costo del personale tesserato (cessioni, temporanee e definitive, di calciatori unitamente all'inserimento nella rosa di giovani del vivaio»). Tutto questo in un andamento generale di «crisi che interessa il settore calcio in Italia...». La AS Roma non è in crisi. Questi sono conti sani figli di una gestione capace e lungimirante che ha già avviato il suo piano quinquennale. Sono cifre importanti, ma non c'è, non necessariamente, una ripercossione automatica sulla prima squadra.
I RINNOVI Si legge: «La società ha definito una propria strategia tecnico-sportiva (il mantenimento di un adeguato livello tecnico per lottare o per le posizioni di vertice in campionato e nelle competizioni internazionali) che prevede la definizione, in sede di budgeting, delle risorse da destinarsi alla remunerazione dei propri tesserati in linea coi flussi di cassa disponibili e generati corrente, nonché con gli obiettivi di equilibrio economico previsti dal Piano industriale». Significa che la società si atterrà al suo tetto salariale (due milioni?) per i rinnovi.
LA CHAMPIONS Sono 25 milioni e mezzo di euro quello che ha guadagnato la Roma con l'ingresso in Champions League: 8,7 per le partite giocate e le "performance"; 1,9 dalla biglietteria; 10,8 i proventi da licenza diritti televisivi; 4,1 milioni di euro per "l'accordo transattivo raggiunto con Sky Italia per il premio relativo al piazzamento ottenuto nel campionato 2005/2006". Eccola: quest'ultima voce è esattamente il premio Sky per il piazzamento della Roma dopo Calciopoli.
CURIOSITA' Dalla Diadora arrivano 4,1 milioni (3,5 erano al 31 dicembre del 2005); un milione e mezzo di euro sono andati per i lavori d'adeguamento dello stadio Olimpico di Roma alle norme antiviolenza e la realizzazione di un campo in erba sintetica secondo gli standard Fifa; la campagna abbonamenti 2006/2007 ha portato in cassa 3,9 milioni di euro; Defendi costa 25.000 euro, tanto deve pagare la Roma al Tottenham entro il 30 aprile per tenersi il brasiliano; entro il 30 aprile si deve comunicare una decisione per Bertagnoli e Tavano (anche per Wil anche se poi il pagamento può essere dilazionato), Corvia è stato ceduto per 400.000 euro dopo essere stato riscattato dalla Ternana soltanto per 50.000; la plusvalenza realizzata con Mido è di ben 3,351 milioni di sterline; Kuffour è stato ceduto gratis al Livorno con un incentivo al trasferimento di mezzo milione al giocatore. Anche così si fanno in attivo cento miliardi di lire. E qualcosa di più: 105.
Siamo molti felici che finalmente si è fuori dal tunnel dei debiti, però ora gradiremmo tutti noi, che la società iniziasse realmente le trattative per i rinnovi di Mexes, Chivu e Mancini, magari pure di Ferrari, che riscattasse Pizarro e Willy, mentre Tavano e Vucinic lasciano molti dubbi su loro valore, e che investisse quell'utile per l'acquisto di una punta di peso (Suazo non serve a nulla nella Roma... ), un laterale di sinistra che possa dare respiro e riposo a Tonetto, più un difensore ed un centrocampista per la panchina.
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E' David Suazo il primo obiettivo di mercato della Roma per la stagione 2007/2008. E' stato deciso in una riunione tecnica tenuta nei giorni scorsi a Trigoria, al termine della quale tutti quanti hanno convenuto sul nome dell'honduregno del Cagliari. Suazo costa e pure tanto. L'attaccante che gioca dal '99 in Italia lo scorso 11 agosto ha rinnovato col Cagliari fino al 2010, ma nel contratto c'è una clausola (si parla di 14 milioni, improbabili) e, soprattutto, un accordo per cui a fine campionato il giocatore verrebbe lasciato libero di andare nel caso si presentasse l'offerta di una grande squadra.
L'attaccante ha rifiutato di andare al Siviglia anche perché sa che può rimanere in Italia: è la sua prima volontà, visto che s'è sposato con una cagliaritana e ha un bambino nato in Sardegna, e per lui dopo tante belle stagioni è arrivato il momento del grande salto. L'ingaggio non è mai un problema visto che rientra, ampiamente, nel virtuale tetto salariale che s'è data la Roma.
Suazo alla Roma significa anche la rinuncia a uno o a due o a tutti e tre gli altri attaccanti possibili-riscattabili-prestabili della società giallorossa. Soprattutto per Tavano il tempo stringe: entro il 30 aprile si deve decidere se riscattarlo o meno dal Valencia, il prezzo, poco trattabile (visto che è quello sborsato dagli spagnoli all'Empoli) è di 10 milioni. Diversa la situazione per Vucinic, in prestito con una comproprietà mascherata, sarà con tutta probabilità riscattato dal Lecce, ma non è detto che poi resti, potrebbe essere girato visto che questa situazione (10' a partita più o meno) non aiuta e non sta bene a nessuno. Per Wilhelmsson e Cassetti, giusto per finire il giro dei riscatti ballano altre considerazioni, per Pizarro non se ne parla proprio: deve rimanere. C'è Montella che è di ritorno dal Fulhalm, ma per dirsi addio veramente.
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Il gol di Mancini in Fiorentina-Roma era regolare. Il controverso episodio ieri sera ha fatto discutere nelle televisioni nazionali, dividendo gli addetti ai lavori. Oggi i quotidiani di tutta Italia hanno giudicato sbagliata la decisione del guardalinee Romagnoli che nell'occasione non ha ben consigliato l'arbitro Paparesta.
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Ci vuole proprio la moviola per scopire che un gol annullato a Mancini per un fuorigioco è in effetti regolare. In campo nessuno se ne accorge, tutti concordano con la scelta del guardalinee Romagnoli che segnala l'offiside a Paparesta. Ma ecco la tv che cambia tutto: sulla sinistra scende Tonetto, Pazienza non riesce a contrastarlo e neanche a fermarsi, finisce fuori dal campo, oltre la linea di fondo, Tonetto crossa al centro per Taddei che serve Mancini in area pronto a segnare: il brasiliano è solo davanti a Frey, senza un altro avversario davanti e il guardalinee sbandiera. Ma fuori dal campo c'è ancora Pazienza e per la regola dev'essere considerato in gioco, teoricamente sulla linea di fondo. Infatti il regolamento prevede che se nell'immediato sviluppo di un'azione, per effetto della dinamica, un giocatore che finisce fuori dal campo, deve essere considerato in gioco, partecipante all'azione e posto sulla linea di fondo, quindi in posizione tale da tenere quasi certamente tutti gli avversari in gioco. Una regola che si accompagna a quella che proibisce al difensore di andare fuori dal campo per mettere in fuorigioco l'avversario. Se lo fa, viene ammonito. Il giallo non toccherebbe a Pazienza che non esce di proposito, bensì proprio per la dinamica dell'azione. Certo, Pazienza ci mette parecchio per rientrare, lo fa soltanto a gol realizzato con sbandieramento che lo annulla. Ma dire che lo fa apposta è un azzardo.
IL CORRIERE DELLO SPORT - Ingiusto, anche se il caso fa discutere, l'annullamento del gol della Roma: sul tocco di Taddei, Mancini è tenuto in posizione regolare da Pazienza che oltrepassa la linea di fondo sullo slancio dopo il cross di Tonetto. Il mediano della Fiorentina continua a partecipare attivamente al gioco. Da regolamento è come se fosse sulla linea, non fuori. Perché soltanto chi attacca è autorizzato a uscire dal campo volontariamente per evitare il fuorigioco: il difensore non può farlo, pena l'ammonizione. Il guardalinee Romagnoli non avrebbe dovuto sbandierare.
TUTTOSPORT - Al 35' Mancini segna e Paparesta annulla per fuorigioco. L'arbitro non è aiutato dall'assistente Romagnoli, che segnala la presunta posizione non corretta senza accorgersi di Pazienza. E' vero che il viola si trova dietro la linea di fondo ma è altrettanto vero che si tratta di una posizione raggiunta in una fase di gioco, non per infortunio. Quindi Pazienza può considerarsi in posizione attiva, tanto è vero che sta rientrando in campo.
IL MESSAGGERO - Sembrerà impossibile, ma la Fiorentina dà il meglio in dieci. Subisce subito un gol, annullato ingiustamente da Paparesta su segnalazione del collaboratore Romagnoli: cross di Taddei e il colpo di testa di Mancini, ma il brasiliano e Perrotta sono tenuti in gioco da Pazienza che sta rientrando in campo.
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Il sogno si è avverato. Il brutto anatroccolo è diventato un cigno. E ora vola in Nazionale. È arrivata nella serata di ieri, annunciata già da un po' di tempo, la prima convocazione azzurra per Tonetto. Meglio, per Max Tonetto Carlos. Chiamatelo come vi pare, dategli qualunque soprannome. L'importante è che mercoledì 28 - giorno di Italia-Scozia - lui a Bari ci sia. Anche a 32 anni. A dirlo è stato ieri il cigno giallorosso, appena saputo di essere stato inserito tra i venticinque azzurri: «Vestire la maglia della nazionale è sempre un onore, non conta quale sia l'età».
L'anagrafe è un dato trascurabile se c'è da rappresentare l'Italia: «Non importa se la chiamata arrivi a 20 o dopo i 30 anni. Penso che sia frutto del lavoro svolto in questi anni e soprattutto del fatto di avere espresso nell'ultima stagione con la maglia della Roma le mie caratteristiche». Ha concluso Max: «Questo mi ha aiutato ad essere preso in considerazione da chi osserva e decide». Max questa convocazione se l'è meritata. Su quella fascia, alla sinistra di Doni, Tonetto Carlos ha macinato chilometri e superato gli ostacoli. La prima volta in azzurro è un premio a un giocatore mai appariscente, mai sopra le righe.
Arrivato in silenzio a Trigoria, a fari spenti, il Roberto Carlos de noantri è costato zero alla famiglia Sensi, che lo ha prelevato dalla Sampdoria nella scorsa estate. Rapidamente Max ha saputo conquistarsi la fiducia di tutti. Tanto che dopo la partita con l'Udinese Spalletti aveva commentato: «Max? Meriterebbe la Nazionale». Il condizionale è divenuto presente. Donadoni l'ha inserito nella lista dei difensori per la Scozia. Insieme a campioni del mondo, protagonisti da calciomercato internazionale, gente da prima pagina. Mercoledì scorso aveva voluto raccontato alla stampa le sue sensazioni sul momento magico che lo ha portato oggi in Nazionale. A chi gli chiedeva del perché il grande calcio si fosse dimenticato di lui, il nostro Tonetto Carlos non sapeva dare risposta: «Avere giocato dieci anni in serie A è già una cosa importante». Segnali di umiltà di un calciatore accolto con diffidenza dalla curva. E che se si fosse chiamato Tonettinho a quest'ora avrebbe avuto titoloni a tutta pagina.
GLI AZZURRI CONVOCATI - Diramata, dunque, la lista dei convocati. Per i portieri Donadoni ha scelto Buffon, Amelia e Abbiati. Tra i difensori, oltre a T-Max, ci saranno Oddo, Zambrotta (sabato al primo gol in Liga), Barzagli, Materazzi, Cannavaro, Bonera e Pasqual. A centrocampo il Ct ha scelto De Rossi, Perrotta, Mauri, Ambrosini, Gattuso, Pirlo, Semioli e Camoranesi. Le punte saranno Quagliarella (prima volta in Nazionale come per Tonetto), Rocchi, Toni, Gilardino, Del Piero e Di Natale. Gli azzurri si ritroveranno questa sera a Coverciano, dove resteranno fino al 27, quando in mattinata, con un volo charter, raggiungeranno Bari. Il giorno dopo, ore 20.50, la partita con la Scozia valida per Euro 2008. Ci arbitrerà il belga Frank De Bleeckere. Una gara delicatissima, che l'Italia sarà chiamata a vincere a tutti i costi. La Scozia, classifica alla mano, ci precede di due punti.
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Fiorentina-Roma finisce 0-0, il risultato più improbabile alla vigilia visti i 100 gol segnati dalle due squadre finora in campionato. E dire che si sono dati battaglia il secondo (Roma) ed il terzo (Fiorentina) miglior attacco del campionato. Ci si attendeva la sfida del gol tra Totti e Toni, primo e secondo nella classifica cannonieri, e invece il fenomeno l'ha fatto Frey. Un acrobata tra i pali che ha negato la vittoria alla Roma con almeno 7 parata da fenomeno. Se Frey fosse questo tutte le partite, sarebbe il miglior portiere del mondo, invece non si capisce perchè il francese debba fare il fenomeno soltanto contro la Roma!
Il portiere viola si è esaltato su Totti, ma soprattutto su Perrotta, oggi il più pericoloso della cooperativa del gol giallorossa. La Roma avrebbe meritato la vittoria, specialmente nel primo tempo, mentre nella ripresa i viola, pur in 10 uomini per l'espulsione per doppia ammonizione di Dainelli, si sono difesi con ordine, riducendo i pericoli. La Roma così non trova ancora la prima vittoria esterna del 2007: il bilancio giallorosso parla ora di 5 pari e una sconfitta. In tribuna c'era il fratello di Ferguson, l'allenatore del Manchester United capolista della Premier League e prossimo avversario della banda Spalletti nei quarti di Champions: ha visto una Roma in salute, anche se come talvolta le accade, troppo sprecona e poco cinica.
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"Vincere la Champions League sarebbe un miracolo". Tra presente e futuro, Daniele De Rossi, a Sky, non si nasconde parlando di campionato e Champions League: "Sono realista - sottolinea -, al 99% non riprendiamo l'Inter. Poi può sempre succedere di tutto, ma la vedo difficile. Certo, in caso ci riuscissimo per loro sarebbe un dramma e per noi festa grande. La coppa? Eravamo svantaggiati col Lione, partiamo svantaggiati anche col Manchester. Io penso che giocando bene si può passare il turno. Vincere la Champions League sarebbe per noi un vero miracolo sportivo".
Poi Daniele entra nel dettaglio e anticipa il duello con Paul Scholes a centrocampo: "Lui è un grandissimo, sarà affascinante giocarci contro. Totti è da Pallone d'Oro? Nel caso andassimo avanti in Champions, diventerebbe il primo candidato". In conclusione un auspicio: "Mi piacerebbe tornare a fare gol. A Lione ce l'avevo fatta, mi hanno strozzato in gola l'urlo. Speriamo bene in futuro".
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Per la partita del 24 marzo prossimo che si disputerà in Lituania, valevole per il Gruppo B di UEFA EURO 2008, il ct della Francia Domenech, ha convocato il difensore romanista Philippe Mexes. Il difensore della Roma sarà presente anche il 28, quando la Nazionale transalpina affronterà in amichevole l'Austria a Parigi.
Buona notizie arrivano anche da Amantino Mancini, che sembra finalmente aver trovato quel feeling con la Roma che non sempre c'è stato. Il brasiliano è maturato e cresciuto nella formazione giallorossa offrendo spessissimo prove di grande valore, ma più di una volta è sembrata mancare la volontà di rimanere a lungo nella capitale. Ora però le cose sono cambiate: lui è sereno anche nella vita privata (è felicemente fidanzato con una ragazza romana) ed è un punto fermo della Roma di Spalletti.
"Sono 4 anni che indosso la maglia della Roma - spiega il brasiliano - ho fatto tante belle partite, sono molto contento. Voglio dare continuità a questo lavoro con la squadra perché è importante. Molti club mi vogliono, ma io non mi muovo perché sono felice di restare". Ergo: Mancini non lascia la Roma. Conferme arrivano anche da Cristina Mazzoleni, direttore pianificazione, controllo e affari societari della Roma, che ha parlato dei pezzi pregiati giallorossi: "Mexes è nei piani della Roma, come Chivu e Mancini - ha detto la Mazzoleni al giornale Leggo - ci incontreremo presto, vogliamo trattenere tutti senza però alterare equilibri di gestione".
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Oggi la Roma di Luciano Spalletti si è allenata a Trigoria alle 11.00. I calciatori giallorossi hanno svolto riscaldamento, possesso palla, rapidità, lavoro su palle inattive, difesa in inferiorità numerica e infine partita a campo ridotto. Indisponibile Chivu ancora convalescente dopo l'operazione al naso, lavoro differenziato per Aquilani, Virga e Totti. L'unico assente della giornata dal campo era Perrotta che, con Martinez, si è allenato all'interno del centro sportivo. Il centrocampista soffre per un problema al ginocchio sinistro, ma per domenica dovrebbe farcela.
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La conferenza stampa di Max Tonetto a Trigoria. Il giocatore, arrivato in estate dalla Sampdoria a parametro zero, è in odore di Nazionale. Ai giornalisti commenta il suo momento magico, probabilmente il migliore della sua carriera.
MOMENTO POSITIVO - Sono molto contento di come stanno andando le cose, anche se i bilanci si fanno a fine anno. In questa stagione ho sempre giocato con continuità, in più i risultati vanno bene. E quella è la cosa più importante. Perché il grande calcio si era scordato di me? Non so rispondere. Aver giocato dieci anni in serie A è già una cosa importante. A 25 anni ho avuto una buona possibilità in una grande squadra, ma non è andata molto bene. Ora va molto meglio con la Roma. Credo ora di essere più notato perché gioco in una grande squadra. All'inizio, al mio arrivo a Roma, sono stato accolto con un po' troppa diffidenza, ora forse si sta esagerando nell'altro senso.
CONVOCAZIONE IN NAZIONALE - Se mister Donadoni ha parlato bene di me, non può che farmi piacere. E' un sogno per tutti giocare in Nazionale. Per me sarebbe una sorpresa, non una rivincita. Tuttavia non commento finché non si concretizzerà la chiamata. Comunque anche le parole di Spalletti domenica mi hanno fatto molto piacere.
CHAMPIONS LEAGUE - E' un'emozione particolare sentire quella musichetta che fino a qualche tempo fa sentivo soltanto dalla tv. Ora con il Manchester sarà dura. Tra quelle che ci potevano capitare, è la squadra più difficile. Ma giocare nello stadio di Best, sarà un'emozione unica. La sfida con Cristiano Ronaldo? Sarà bellissima, come tutte le altre in mezzo al campo. In Champions mi ha messo in difficoltà Castillo dell'Olympiacos.
FIORENTINA - Domenica dovremmo stare attenti a questa squadra che sta facendo un grande campionato. Hanno ottimi attaccanti. Speriamo di ricominciare a vincere fuori casa.
IL GOL NON ARRIVA - Mi è capitata qualche occasione. Con un po' di fortuna in più, il pallone finirà dentro prima o poi. Speriamo.
SOPRANNOME: TONETTO CARLOS O T-MAX - Vanno bene tutti e due.
CURVA SUD - In campo non mi sono reso conto che i tifosi mi stavano chiamando. Mi dispiace non aver potuto ringraziare subito i miei tifosi. Comunque sono molto contento dei loro elogi.
GUIDOLIN - PRANDELLI - Credo Guidolin abbia esagerato un po', anche perché Prandelli si è sempre comportato benissimo con tutti.
COSA MANCA PER SALTO DI QUALITA' - Non lo so. Stiamo facendo un grande campionato e una grande Champions League. A parte qualche pausa, i risultati sono sempre arrivati. E' difficile dirlo. Chi potrebbe essere un altro Tonetto? A me piace molto Molinaro del Siena.
PALLONE D'ORO A TOTTI - Questo premio glielo darei subito. E' un grande campione. Fa tanti gol, è diventato un centravanti di razza. Giocarci insieme è diverso, diciamo che ha confermato tutte le mie aspettative.
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C'è chi ha detto che la prima pagina de Il Romanista di lunedì 12 marzo con la scritta "www.aiutiamoedoardo.it" è stata la più bella di trenta mesi di Romanista, alla faccia di quelli che pensano che i tifosi di calcio sono beceri ai quali interessano solo le vittorie e il mercato.
Chi si è commosso per quella foto grande come un poster quando la Roma vince, e ha ringraziato il quotidiano monotematico giallorosso di averlo fatto. Chi, appena letto il giornale, è andato alla posta a fare un versamento e lo ha raccontato. E chi ha scritto al giornale romanista soltanto per dire: caro giornale, aiutaci ad aiutarlo.
Siamo pronti! Tutti noi dobbiamo aiutare questa creatura! E quindi cari romanisti, adesso tocca a noi. Dobbiamo fare qualcosa per Edoardo. Dopo l'abbraccio fra quel bimbo bellissimo e Totti sul prato dell'Olimpico, è scattato qualcosa. La voglia di salvarlo. Un signore ieri ha versato 10 mila euro: per portare Edoardo in America a curarsi ne servono altri 90 mila. Sono tanti ma anche noi siamo tanti e insieme ce la possiamo fare.
Sabato 17 marzo Il Romanista farà una grande cosa per Edo: il 17 sarà infatti il giorno previsto per la terza uscita di Numberten, il magazine sul bello del calcio che ha Totti nel cuore. E nel cuore di Totti oggi c'è Edo. Per questo un euro del prezzo di copertina di Numberten verrà donato da Il Romanista a questa causa. Un altro euro potremo mettercelo noi: Il Romanista infatti solo sabato costerà il doppio. Un euro per il giornale ed uno per Edo.
Spargete la voce, insieme possiamo fare qualcosa di grande!
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Francesco Totti tornerà a disposizione della Nazionale dal prossimo settembre, quando avrà completato il programma di recupero che sta portando avanti in questi mesi per lasciarsi definitivamente alle spalle il brutto infortunio subìto prima dei Mondiali, che il giocatore non aveva voluto saltare per garantire comunque all'Italia il proprio contributo. Lo si apprende attraverso una nota pubblicata sul sito della Federcalcio - che conferma dunque le parole di Donadoni -. Nei giorni scorsi - si legge ancora - in vista della ripresa dell'attività della Nazionale, il vice commissario della Figc Luigi Riva e il c.t. Roberto Donadoni hanno parlato con Totti verificando la sua volontà di tornare in azzurro quando il programma di totale recupero non gli impedirà di sommare gli impegni di campionato e coppa con la Roma a quelli della Nazionale. Donadoni e Totti hanno concordato che continueranno a valutare insieme le tappe e i tempi del recupero, in uno spirito di piena collaborazione con l'obiettivo di un rientro mirato sulle partite che l'Italia ha in calendario ai primi di settembre nelle qualificazioni agli Europei contro Francia e Ucraina. A Donadoni e a tutti i compagni della Nazionale, Totti ha inviato attraverso la FIGC un affettuoso in bocca al lupo per la delicata sfida del 28 marzo contro la Scozia, tagliando la strada a qualsiasi rischio di polemica sul suo rientro in Nazionale e sul suo attaccamento alla maglia azzurra.
Intanto Donadoni prepara domenica prossima le convocazioni che saranno rese note nel tardo pomeriggio, dopo le gare di campionato. Ossrvato speciale Max Tonetto; a riguardo il CT della Nazionale Donadoni ha detto: "E' uno di quei calciatori osservati. Abbiamo avuto qualche infortunio sulla fascia sinistra e questo dà buone possibilità al calciatore".
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Troppa Roma per l'Udinese. I giallorossi hanno travolto 3-1 i friulani nel posticipo serale della ventottesima giornata. Sono bastate due fiammate nel primo tempo di Totti e Perrotta per incenerire i bianconeri di Malesani, puniti dal collaudatissimo gioco della Roma. Solo gli errori di mira dei romanisti e un grandissimo De Sanctis hanno impedito che la punizione fosse più severa. Nella ripresa Totti ha chiuso la partita segnando il gol del 3-0. L’Inter resta lontanissima ma questa vittoria dà morale a un ambiente già euforico per il passaggio del turno in Champions, consolida il secondo posto e lancia un avviso a Sir Alex Fergusson.
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Inviato da: IOXTEFOREVER
il 13/11/2009 alle 02:46
Inviato da: lolita_72gc
il 08/10/2009 alle 14:57
Inviato da: Solo_Camo
il 27/09/2009 alle 15:13
Inviato da: LadyWitchBlood
il 08/07/2009 alle 11:25
Inviato da: pensoquellochetuvuoi
il 21/06/2009 alle 17:15