Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Aprile 2009

Tutti contro tutti!

Post n°3020 pubblicato il 27 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Sportmediaset: spaccatura ormai profonda tra la Sensi, il tecnico e lo spogliatoio. In attesa degli sviluppi societari, il tecnico "sogna" la partenza...

Tutti contro tutti. Il tonfo fragoroso di Firenze, lo sfogo del presidente Rosella Sensi, il ritiro punitivo e la complessa eppure avviata trattativa per la cessione di una parte o di tutto il pacchetto azionario della Roma, scandiscono questo tribolato fine mese di aprile per la squadra di Luciano Spalletti. Sarebbe impietoso, adesso, sciorinare cifre e punteggi, paragonando questa stagione a quella di 12 mesi fa.

Si può racchiudere il tutto con una semplice parola: fallimento. Che necessita, se sei un grande club, un pronto riscatto. Ma il progetto, al momento, è come quello del tanto invocato stadio di proprietà: non esiste. E allora, dato che lo scaricabarile è un gioco vecchio come il mondo, ecco una mirabolante rincorsa all'alibi, all'individuare in alcuni personaggi la causa di questo tracollo. In primis, come sempre in questi casi, la società. Ha molto nociuto allo spogliatoio e al suo elettrico clima, lo sfogo-richiamo della dottoressa Rosella Sensi. Che si concede un lauto stipendio mensile (100.000 euro) per svolgere il lavoro di presidente. Invocare la professionalità della squadra, a fronte di un totale disinteresse alla stessa, non è piaciuto.

Sì, perché è bene ricordarlo: Luciano Spalletti in questi ultimi mesi è diventato per volontà della stessa signora Sensi il plenipotenziario a Trigoria. Con scelte leggi il caso Panucci e la sua esclusione dalla lista Champions a gennaio spesso discutibili, se non addirittura evitabili. Tecnico che vuole andar via, che non ne può più di questa situazione, ma che si ritrova blindato da un contratto che scade tra due anni e dall'assenza di vere offerte concrete da parte di altri club. Certo, la squadra ha le proprie responsabilità: ma gli infortuni e questo continuo delegare a Spalletti, hanno fatto perdere al gruppo la preziosa presenza di un terzo protagonista (la società appunto) non in grado con Conti da sempre amico dell'allenatore e Pradè, messo in castigo per gli errori del mercato scorso, di erigersi a mediatore di contrasti anche acuti nello spogliatoio.

Ora, l'uscita alla Lotito della Sensi sul ritiro ad oltranza, sembra la classica scelta insieme al silenzio stampa, altro classico in questi casi di chi chiude il cancello quando tutti sono ormai scappati. La possibilità di uscire da questa situazione è unica: rifondare la Roma. Per la cordata svizzero-tedesca, una esigenza scontata. Per la famiglia Sensi, se dovesse respingere anche quest'offerta, una necessità irrinunciabile. Altrimenti alla fine del ciclo-Spalletti già chiara a molti da diversi mesi si aggiungerà anche la fine dell'era Sensi, che per resistere al comando, stritola per troppo amore e interesse, la creatura che ama tanto.

 
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Società furiosa. Squadra in ritiro

Post n°3019 pubblicato il 26 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Comunicato Rosella Sensi dal sito ufficiale della As Roma.

"La Roma credo debba fare un bilancio amarissimo di questa stagione. Sappiamo bene che abbiamo disputato un torneo con mezza squadra in lunga degenza e che alcuni giocatori hanno dovuto sacrificarsi giocando in condizioni precarie e in ruoli non loro, ma ora è arrivato il momento di girare pagina. Non mi interessa parlare della Champions League o di Piazzamenti Uefa. Chiedo e pretendo impegno, professionalità e dignità nel rispetto dei tifosi che anche questa sera sono accorsi numerosi a Firenze. Impegno e professionalità da domani più che mai. La squadra andrà in ritiro e potrà restarvi fino al termine del Campionato, perché abbiamo bisogno di risposte importanti per il presente e il futuro. La squadra è la squadra italiana che commette meno falli di gioco, lo dicono le classifiche dopo 33 giornate. Voglio capire le dodici espulsioni, quasi tutte per proteste o atteggiamenti sbagliati, sempre venute a compromettere possibili rimonte dopo essere passati in svantaggio. Spalletti è un educatore, lo stimo, e lo invito a far rivedere ai giocatori tutti i momenti che hanno portato a queste espulsioni. Se è vero che abbiamo perso mezza rosa per infortuni, nessuno può vincere giocando un terzo del campionato in inferiorità numerica. Se contiamo i gol presi in avvio qualcosa non funziona nella concentrazione di tutti. La Società farà come sempre la sua parte, la si sta onorando di impegni economici assunti per garantire la massima competitività nazionale e internazionale della squadra: a questo punto pretende risposte professionali adeguate agli stipendi che paga sul profilo calcistico e disciplinare. Anche Spalletti, in vista dei prossimi due anni di lavoro con noi, dovrà continuare a interpretare il ruolo di motivatore e educatore dimostrato per tre stagioni a Trigoria".

La Roma è tornata da Firenze in pullman dopo la batosta rimediata al Franchi. La squadra da lunedì andrà in ritiro forzato e per alcuni giorni rimarrà rinchiusa a Trigoria. "La squadra andrà in ritiro e potrà restarvi fino al termine del Campionato, perché abbiamo bisogno di risposte importanti per il presente e il futuro", ha ordinato Rosella Sensi.

 

 
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Spalletti prende l'ennesima imbarcata e la Roma affonda a Firenze. Campionato finito

Post n°3018 pubblicato il 26 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Il Genio Pelato prende l'ennesima imbarcata e ne rimedia 4 dai viola. La squadra di Spalletti, che chiude la gara in 10 uomini per l'espulsione di Pizarro, nel finale accorcia le distanze con Baptista. Altro che Champions, adesso rischiamo pure l'Europa League.

Campionato finito. O quasi, per la Roma. Solo un miracolo (sportivo) potrà ora consentire ai giallorossi di raggiungere il quarto posto. La Fiorentina batte gli uomini di Spalletti per 4-1. Vargas, Gobbi e Gilardino per due volte non perdonano. J. Baptista segna a partita conclusa, ormai. I viola guadagnano altri tre punti sulla Roma. Il distacco tra le due squadre adesso ammonta a sei punti. Ma i conti servono a poco. La Roma esce dallo stadio Franchi consapevole di non aver più nulla da chiedere alla stagione. Le prossime cinque giornate di campionato saranno magari utili alla Roma per provare alcuni ragazzi della Primavera, e sarà bene anche che il Carlos Bianchi di Certaldo li provi! Per salvare almeno l'onore. I giallorossi vice campioni d'Italia falliscono gli obiettivi. Tutti. E ora? Si ripartirà, ovviamente. Speriamo senza Spalletti in panchina.

La Fiorentina annichilisce per larghi tratti la Roma, al Franchi. I giallorossi dovrebbero giocare una finale. Si tratta di un'occasione unica. Se Totti & Co. vincessero, raggiungerebbero proprio gli uomini di Prandelli, al quinto posto. E invece, niente. In Toscana, la Roma non dà mai l'impressione di poter controllare lo svolgimento della gara. La Fiorentina ne approfitta. Spalletti è costretto a rinunciare a Perrotta, sofferente per un problema alla schiena. Totti non è in buone condizioni. Il capitano corre poco, ma aiuta i compagni anche con qualche colpo di fino. Inoltre, il Genio Pelato si regala Marco Cassetti al centro della difesa! Allucinante! Roba da ritiro del patentino di allenatore!

I giallorossi cominciano la gara, giocando in modo ordinato. Ma nervoso. La Fiorentina è chiamata ad una prestazione di livello, dopo la sconfitta rimediata la settimana scorsa contro l'Udinese. La squadra di Prandelli tramuta la pressione accumulata in determinazione, sicurezza e tranquillità. La Roma cade. E malamente. Pizarro si lascia espellere, per un fallo di nervosismo. I cartellini rossi collezionati dai giallorossi, nella stagione in corso, toccano quota tredici, considerando pure le squalifiche di Spalletti. Nel primo tempo, la Roma riesce a non soccombere, dopo il vantaggio viola. Anzi, ha diverse opportunità per pareggiare i conti. Soprattutto con Brighi. Poi, il tracollo. Totale. Ancora una volta subisce quattro gol. Il dato relativo alla reti incassate è imbarazzante. Cinquantadue. I numeri parlano da soli. I tanti tifosi della Roma - quasi tremila - giunti al Franchi rimangono ammutoliti. Impossibile dar loro torto. I giallorossi sembrano bambini impauriti al cospetto di giganti, nel finale del match. La Roma non sembra una squadra di professionisti. Banti - direttore di gara di basso livello - fischia la fine. Senza recupero. Totti & Co. vanno sotto lo spicchio di stadio occupato dai romanisti. Fischi. Molti. Una pioggia. Cala il sipario sul Franchi. E pure sulla stagione della Roma. 

 
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Ci sarebbero già 120 milioni del gruppo tedesco-svizzero

Post n°3017 pubblicato il 25 Aprile 2009 da Urbe_immortale

La vigilia dell'importante sfida contro la Fiorentina è stata movimentata dalle voci che si rincorrevano sui possibili sviluppi della trattativa che vede impegnata la società giallorossa e la cordata che fa capo all'imprenditore svizzero-tedesco Friedrich Christian Flick.

Sembra che il gruppo tedesco abbia già depositato, su di un conto riservato, una somma che ammonterebbe a 100/120 milioni di Euro, che servirebbero a chiarire definitivamente le intenzioni dei nuovi investitori ormai decisi ad acquistare il pacchetto di maggioranza della As Roma, valutata nel complesso circa 220 milioni di Euro.

Vari sono stati i comunicati della società in questo senso, pur non ammettendo la veridicità di una qualsiasi offerta, la Roma ha confermato la presenza di contatti con cordate esterne, ciò farebbe pensare ad una prossima formulazione ufficiale che farebbe definitivamente uscire allo scoperto gli obiettivi dei possibili nuovi proprietari del club.

Accanto all'offerta maggioritaria di Flick lavora "paralellamente" anche l'agente Fifa Vinicio Fioranelli, non solo in veste di mediatore ma anche come portatore di una quota minoritaria per conto di una serie di investitori italiani.

I prossimi giorni saranno fondamentali anche per capire a che punto sia arrivato il progetto stadio, in questo senso le idee fra la famiglia Sensi ed i tedeschi sono divergenti, perchè i primi vorrebbero intitolare l'impianto al presidente Franco Sensi, i secondi avrebbero scelto un'impronta più "nordica" sullo stile dei vari "Mercedes- Benz Arena" di Stoccarda o del "Veltins Arena di GelsenKirchen".

Fra le varie zone individuate dalla Roma e dalla Img (la società che curerebbe la gestione dell'impianto) la più accreditata sarebbe quella della Nomentana-Centrale del Latte, grazie ai requisiti che ha (facile accesso alle strade, possibile collegamento della metro) e che soddisfano i parametri di scelta indicati dal Comune di Roma

 
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Roma a Firenze con il dubbio totti. Cessione società: ancora comunicati.

Post n°3016 pubblicato il 25 Aprile 2009 da Urbe_immortale

A causa di un periodo frenetico di lavoro, sto aggiornando poco il blog.

La Roma a Firenze. Col dubbio Totti. Un dubbio pesante come un macigno sul destino della gara che, per la Roma, potrebbe spalancare o chiudere definitivamente le strade che portano al quarto posto. Una settimana a corrente alternata per il numero dieci della Roma. Allenamento con i compagni ieri, dopo giorni di sessioni solitarie per tutelare un ginocchio non ancora al meglio. Poi, lo stop di oggi. Inatteso. Durante il lavoro sugli schemi Totti si è fermato, portandosi le mani al ginocchio. Niente partitella. E nubi scure all'orizzonte del suo possibile impiego nel match che, in un senso o nell'altro, scriverà una pagina fondamentale nella stagione della Roma. 

Totti sì, Totti no. Inutile dire da che parte pendano le speranze di squadra e tifosi. Durante la conferenza stampa della vigilia Spalletti è stato cauto: «Non so come sta. Ha sentito questa pizzicata. Dopo dieci minuti gli è passata e ha potuto fare qualche movimento successivo. Sempre al ginocchio. Vediamo domani, ma io sono fiducioso». Fiducioso è anche lo staff sanitario della Roma. Da valutare, però, le condizioni di un'articolazione che da troppo tempo non consente a Totti di allenarsi come vorrebbe. Secondo quanto trapela sarà decisivo un provino sul terreno di gioco del ‘Franchi' per sciogliere gli ultimi dubbi. La sensazione, come confermano dall'entourage del giocatore, è che il capitano guiderà la Roma nei novanta minuti più importanti della stagione. 

I novanta minuti più importanti della stagione. Anche per Totti, che a Firenze non ha mai segnato. Il capitano è sceso in campo otto volte nel capoluogo toscano senza mai riuscire a trovare la porta. Solo due i successi, l'ultimo il 23 gennaio 2005, quando sulla panchina della Roma sedeva Del Neri e tra i pali della porta viola saltellava Lupatelli. Oggi c'è Frey. In cinque occasioni Totti ha segnato contro il portiere francese, e cinque volte la Roma è uscita con le braccia al cielo. Un amuleto, i gol del «dieci» romanista al numero uno viola. L'ultimo, lo scorso 30 novembre, regalò alla Roma il successo contro la Fiorentina nella gara d'andata e a Totti il ritorno al gol nel suo stadio 274 giorni dopo l'ultima volta, contro il Parma, il 1 marzo del 2008. L'imperativo per domani è chiaro: esserci. Per sfatare un tabù e regalare alla Roma l'ennesimo amuleto. Per una vittoria che farebbe tornare a sognare.

COMUNICATI - Giornata interlocutoria sul fronte societario. Italpetroli e A.S. Roma continuano ad affidarsi al walzer dei comunicati per (non) smentire i contatti. Oggi, un passo in più. Pur negando che dalle parti di Trigoria un'offerta sia arrivata, la dirigenza ammette che le trattative sarebbero entrate «in una fase di verifica dell'esistenza dei presupposti per poter valutare eventuali operazioni». La Roma ha poi voluto ribadire «l'assoluta armonia dei rapporti con il Gruppo UniCredit». In serata l'agenzia Asca ha reso noto che, secondo le proprie fonti, «L'ultima cosa che farebbe Unicredit è una pressione sulla famiglia Sensi a vendere la A.S. Roma». Quasi una risposta alla ‘dichiarazione d'amore' della Roma al gruppo bancario guidato da Profumo. Intanto, però, il titolo in Borsa ha registrato un netto calo rispetto ai giorni scorsi, perdendo il 6,67%. Fisiologico, dopo i picchi raggiunti nelle ultime settantadue ore. Soprattutto se si considera che il volume degli scambi è rimasto comunque alto. Molto. Nota a margine: secondo fonti tedesche la prossima settimana è in programma un viaggio in Italia del legale dei Flick. La Roma aspetta.

 
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Totti: "Alla Roma deve restare solo chi è convinto di restare!"

Post n°3015 pubblicato il 21 Aprile 2009 da Urbe_immortale

L'articolo di Francesco Totti sul Corriere dello Sport.

Domenica è stata una di quelle partite nelle quali contava soltanto il risultato. Serviva solo la vittoria, soprattutto alla luce della vittoria del giorno prima della Lazio sul Genoa. La partita contro il Lecce era cominciata nel migliore dei modi, dopo dieci minuti eravamo in vantaggio di due gol, ma il calcio spesso riserva sorprese e anche una squadra come il Lecce, nelle zone basse della classifica, ma comunque ben organizzata, può mettere in difficoltà un avversario sulla carta molto superiore. Questo discorso non riguarda solo la nostra partita, ma anche tanti altri incontri, vedi il colpaccio del Chievo qualche settimana fa in casa della Juve. Domenica non era importante come vincere, ma bisognava assolutamente farlo, anche perché l'Udinese stava battendo la Fiorentina e questo per noi era un altro risultato molto positivo. Ma anche le squadre che sono dietro di noi in classifica, Cagliari e Palermo, hanno ottenuto vittorie importanti in casa, questo significa che dovremo fare attenzione fino all'ultima giornata.

Sono contento per la doppietta che ho realizzato, che mi consente di avvicinarmi al record di Giampiero Boniperti, un grande del calcio italiano, quello che ha segnato più gol di tutti con la stessa maglia. Ma sono cosciente che i record sono fatti per essere battuti e magari un domani anche quelli che ho conseguito io, verranno superati da qualche altro giocatore della Roma. Questa è la vita. In questo campionato e soprattutto nelle ultime giornate ho potuto constatare che calciatori italiani come Inzaghi e Del Piero, anche se con qualche anno in più di esperienza sulle spalle, hanno dato un grosso contributo alle loro squadre. Vedere Pippo fare una tripletta e soprattutto esultare con grande spontaneità e partecipare alla gara come se fosse un esordiente è stato molto bello, deve essere da esempio soprattutto per i giovani. Gli uomini bandiera sono quelli che nei momenti di difficoltà ti garantiscono certezze, con i gol e con grandi prestazioni.

Noi dobbiamo proseguire il cammino in questo campionato affrontando partita dopo partita come se fosse una finale e il 31 maggio faremo i conti su quello che sarà il nostro piazzamento: questo è l'obbligo che tutti noi dobbiamo avere. Poi alla fine del campionato ognuno trarrà le proprie conclusioni, la proprietà, la società, i calciatori, lo staff tecnico. E arriverà il momento in cui ognuno di noi farà le proprie riflessioni sull'apporto da dare alla Roma il prossimo anno. L'importante è che quando si sceglie di restare si devono avere motivazioni, passione e attaccamento a questi colori, per non tradire l'amore che nutrono i tifosi verso questa maglia.

Sabato a Firenze ci attende una sfida molto importante, nella quale dovremo fare molta attenzione, senza farci coinvolgere in polemiche che fanno parte del gioco, in una partita così importante e sentita, con in palio la possibilità di accesso ai preliminari di Champions League. Ci saranno tanti nostri tifosi, ci saranno vicini e ci daranno una mano. Tutto si deve svolgere in un clima di civiltà. Sono sicuro che la squadra anche in situazioni di difficoltà tirerà fuori orgoglio e carattere per cercare di fare risultato. Il Genoa sabato ha perso inaspettatamente contro la Lazio e tra qualche domenica dovranno affrontare il derby, che in quella città come a Roma è una partita molto sentita.

Credo che l'Inter si accinga a conquistare lo scudetto nelle prossime giornate, la corsa per il secondo posto sarà un testa a testa tra Juve e Milan, mentre per il piazzamento Champions è tutto ancora in gioco, con Fiorentina e Roma che hanno un vantaggio, ma noi siamo obbligati a combattere per questo obiettivo. Per la retrocessione i giochi non sono ancora fatti e come dimostra la Reggina che è andata a vincere a Bergamo, non bisogna mai mollare.

Credo che sia importante per aumentare lo spettacolo nelle ultime giornate posticipare le partite alle 18 o alle 20.30, per evitare di scendere in campo in situazioni climatiche proibitive, con l'estate che si avvicina. So che devono essere disputate tutte allo stesso orario, ma posticiparle non creerebbe grandi problemi. 

 
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Aquilani in Olanda per curare la caviglia che ha ancora problemi

Post n°3014 pubblicato il 21 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Ancora problemi per Alberto Aquilani. Come riporta il Messaggero, questa sera il centrocampista della Roma volerà ad Amsterdam, dove ha fissato un appuntamento con il professor Niek Van Dijk, ortopedico di fama internazionale (ha operato anche C. Ronaldo). Aquilani, che sarà accompagnato dal medico sociale Del Signore, sente ancora dolore alla caviglia anche se gli ultimi controlli non hanno evidenziato lesioni. Non è da escludere un possibile intervento chirurgico. Il giocatore si affiderebbe proprio al professor Van Dijk, esperto di piedi e caviglie.

 
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Doni-Spalletti ai ferri corti

Post n°3013 pubblicato il 21 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Doni si ribella. Il portiere giallorosso, stanco di catalizzare su di sé buona parte delle critiche di una stagione nerissima per la Roma, decide di farsi da parte, almeno per il momento. Dall'estate scorsa, infatti, il brasiliano è costretto a convivere con una serie incredibile di problemi fisici, quelli che lo hanno costretto a una stagione a dir poco altalenante. Il ginocchio, la spalla, la schiena e tutta una serie di problemi muscolari lo tormentano senza soluzione di continuità e, ciò che più conta, senza rimedio. «Ora basta, la priorità è guarire - fa sapere l'entourage del giocatore -. Doni sta pagando la sua generosità, il voler essere sempre in campo al servizio della squadra, ma ora è il momento di pensare anche a se stessi per preservare il resto della carriera».
Fino a quando non si sarà completamente ristabilito, quindi, Doni lascerà il posto ad Artur, a partire dalla delicatissima gara di sabato al Franchi contro la Fiorentina. Tra le cause del forfait contro il Lecce, dunque, non c'era solamente la febbre, come dichiarato dal tecnico Spalletti. Il portiere non sta bene e le pesanti critiche ricevute in occasione del derby hanno lasciato il segno.

Dalla Lazio, contro la quale esordì da titolare nel 2005, alla Lazio, con i quattro gol subiti dieci giorni fa: il ciclo di Doni alla Roma sembra essersi pressoché concluso. Deteriorato il rapporto con l'allenatore, pressoché distrutto quello con lo staff sanitario, verso il quale il giocatore non nutre più alcuna fiducia. In settimana il portiere chiederà il permesso di rivolgersi altrove e non è escluso che possa tornare in Brasile come già hanno fatto buona parte dei suoi connazionali. La certezza, al momento, è che Spalletti dovrà fare a meno di lui almeno per qualche settimana e, visto l'Artur "ammirato" domenica contro il Lecce, non c'è da stare tranquilli. Tanto più che le condizioni degli altri infortunati non sembrano confortare eccessivamente.

 
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Totti: "Raggiungo Boniperti, ma smetto tra un mese e mezzo!"

Post n°3012 pubblicato il 20 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Francesco Totti ancora una volta ha dato dimostrazione di essere un giocatore decisivo, di non voler assolutamente mollare il ruolo di leader in questa Roma che rincorre la Champions.

Due gol, qualche buona palla per Tonetto e Baptista e una condizione che sembra migliorare ogni giorno di più. Un leader anche fuori dal campo, come dimostra uscendo dalla mixed zone dell'Olimpico, quando qualcuno gli rivolge la domanda: "A France', ma non eri finito?". E lui, ridendo: "Si, tra un mese e mezzo smetto".

Anche oggi, per i suoi critici, una giornata di magre soddisfazioni.

«Oggi ho superato Amadei, spero di poter superare Boniperti», il comento di fine partita di Totti, che ha collezionato i suoi 175 gol in A (uno più di Amadeo Amadei, tre in meno di Giampiero Boniperti) tutti con la maglia della Roma. I giallorossi dopo la vittoria di oggi sul Lecce (con Fiorentina e Genoa sconfitte in questa giornata), è rilanciata per la corsa alla zona Champions. «Pensiamo partita dopo partita, i conti si fanno alla fine - ha aggiunto il numero 10 giallorosso - Certo la vittoria di oggi e i risultati dagli altri campi ci permettono di credere ancora al quarto posto, lotteremo fino alla fine per questo obiettivo».

 
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Totti spegne la contestazione

Post n°3011 pubblicato il 20 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Dopo una mezz'ora di dominio e gol (2-0 firmato da Totti e Brighi al 3' e 13'), i padroni di casa rallentano e si fanno raggiungere (Munari al 31' pt e Papadopoulos al 10' st). Decide un rigore del capitano, che supera così Amadei ed è ora a 3 gol da Boniperti.

 

Sempre Totti. La Roma batte il Lecce per 3-2. E si proietta verso il quarto posto, viste le sconfitte del Genoa e della Fiorentina. I giallorossi hanno ora tre punti di ritardo rispetto alla Fiorentina, e cinque nei confronti del Genoa, attualmente quarto. È Totti a scacciare ogni tipo di timore in Casa Roma, nonostante qualche accenno di contestazione. Il Capitano spiana la strada alla propria squadra, segnando dopo 165 secondi. Poi, prende per mano i compagni, trasformando il rigore del 3-2. Il «10» raggiunge e supera, con la doppietta di oggi, Amadei al decimo posto della classifica dei marcatori più prolifici di sempre, in serie A. Totti 175, Amadei 174, dunque. Il Capitano raggiunge quota 217 gol complessivi con la maglia giallorossa. Nella stagione in corso, Totti ha trovato la porta 20 volte in 24 partite complessive. Il Capitano ha pure confezionato colpi di tacco, finte, assist e giocate, contro i salentini. Totti ha davanti a sé solamente Boniperti, nella graduatoria dei calciatori che hanno segnato di più con una sola maglietta. Lo juventino ha totalizzato 178 gol. Al «10» romanista mancano appena tre realizzazioni.

Si percepisce aria di contestazione, allo stadio Olimpico. Piove per tutto l'arco della gara, oltretutto. I tifosi, in particolar modo in curva Sud, non sono contenti per l'andamento della squadra. «Solo la maglia, tifiamo solo la maglia», si canta. Ma pure «Ma la Roma dove sta?». In tribuna prendono posto Enzo Totti - il padre di Francesco -, Panucci, Menez e Vucinic. I giallorossi ricevono una bordata di fischi, al loro ingresso sul campo per il riscaldamento. Taddei non sta bene, intanto. E rientra negli spogliatoi. Si prepara Brighi, allora. Spalletti è squalificato. Domenichini siede in panchina. Artur si sistema tra i pali. Diamoutene e Riise compongono la coppia di centrali difensivi; Pizarro e De Rossi lavorano in mediana. Mentre Brighi, Perrotta e J. Baptista agiscono dietro a Totti.

 

La Roma vuole far propria la partita, sin dalle prime battute. De Rossi prova il destro da lontano. Ma Benussi para. Poi, come detto, Totti spezza gli equilibri, ribattendo in rete con il destro una punizione di J. Baptista parata dal portiere del salentino. Il Lecce reagisce, ma Caserta non ha fortuna. Poi ecco apparire altri due striscioni in curva Sud. «Tutto l'anno vi abbiamo aspettato, un'altra volta non ci avete rispettato. Vergogna». E un "Vattene", accompagnato da cori contro la proprietà. De Rossi si esibisce in uno slalom tra gli avversari, finendo per essere fermato al limite dell'area avversaria. La Roma trova il gol del raddoppio. Brighi sfrutta un cross di Motta, dal settore destro. Il «33», solo al centro dell'area, gira in porta la sfera, battendo Benussi. Totti impegna ancora con il sinistro l'estremo difensore del Lecce, che si oppone con i pugni. I pugliesi riaprono la gara, però. Muntari sfrutta un assist involontario di De Rossi, e batte Artur.

Nella ripresa, il Lecce è padrone dei primi minuti. Gli uomini di De Canio trovano il pareggio. Papadopoulos non spreca l'assist di Tiribocchi e insacca. Il brusio sale, all'Olimpico. La Roma si scuote, però. J. Baptista entra in area, prova il dribbling ma viene atterrato da Edinho. Rigore, per Mazzoleni. Totti si incarica. Il capitano prende la rincorsa. Si ferma dopo un passo. Riparte. Calcia di destro, forte, alla sinistra di Benussi. E segna, gonfiando la rete impregnata d'acqua. I giallorossi hanno ora la gara in pugno. Konan mette paura, però. L'ivoriano salta Artur, ma Motta si oppone. La gara di fatto termina con il rosso all'indirizzo di Ariatti, per un fallo su Pizarro. La Roma vince. Sabato, affronterà la Fiorentina a Firenze. Ma con un Totti così, tutto è possibile.

 
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Convocati: ci sono 5 giovani

Post n°3010 pubblicato il 18 Aprile 2009 da Urbe_immortale

I convocati da Luciano Spalletti per la partita di domani pomeriggio con il Lecce: ci sono i 5 Primavera Brosco, D'Alessandro, Malomo, Mladen e Stojan.


7 DAVID PIZARRO

10 FRANCESCO TOTTI

11 RODRIGO TADDEI

12 PIETRO PIPOLO

13 MARCO MOTTA

14 FILIPE

15 SIMONE LORIA

16 DANIELE DE ROSSI

17 JOHN ARNE RIISE

19 JULIO BAPTISTA

20 SIMONE PERROTTA

21 SOULEYMANE DIAMOUTENE

22 MAX TONETTO

23 VINCENZO MONTELLA

25 GUILHERME DE MORAIS GUSMAO ARTUR

27 JULIO SERGIO BERTAGNOLI

33 MATTEO BRIGHI

36 RICCARDO BROSCO

38 MARCO D'ALESSANDRO

39 ADRIAN STOJAN

40 ALESSANDRO MALOMO

41 SEBASTIAN MLADEN

77 MARCO CASSETTI

 
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Spalletti: "Continuerò ad allenare la Roma con passione"

Post n°3009 pubblicato il 18 Aprile 2009 da Urbe_immortale

La conferenza stampa integrale di Luciano Spalletti alla vigilia di Roma-Lecce.
 
Quanto realmente crede al quarto posto?
“Dobbiamo avere l’obbligo di crederci. La nostra caratteristica in questi quattro anni è sempre stata quella di saper rincorrere gli avversari che ci stanno davanti. Siamo abituati. E’ una qualità della squadra e in un momento come questo facciamo meno fatica di quelli che devono gestire risultati e posizioni di classifica”.
Ha individuato un momento in cui la Roma potrebbe recuperare i punti che ha di distacco?
“Mi rimane difficile. So quella che è la difficoltà di fare risultato ed è complicato individuare la gara più semplice o la gara dove si possono avere più problemi. Dipenderà da tante cose: da quello che succede in settimana, dai giocatori che hai a disposizione... Si sa, però, che a fine campionato ci potrebbero essere dei problemini in giocatori che di solito fanno la differenza. Di conseguenza preferisco non esprimermi”.
Si parla di molte grandi squadre pronte a corteggiarla. Lei è veramente felice di restare a Roma?
“Felice di allenare la Roma. Io parlerei di passione. Di serate felici ne abbiamo passate tante insieme, e di conseguenza delle belle feste. La passione fa la differenza, non la felicità. E anche l’amore per il proprio lavoro. Sono quattro anni che alleno la Roma, sono sempre arrivato a Trigoria alle 9 e sono sempre andato via minimo alle 18. Se volete vi scrivo quello che ho fatto nel secondo allenamento che ho diretto alla Roma. Ma non di quest’anno, di quattro anni fa. Quando si vive male in un ambiente, non si rimane tutto questo tempo in ufficio. Per quanto riguarda il mio rapporto con la società ne parlo con loro”.
Una passione che è in grado di allontanarla da Trigoria? La passione è più importante dei soldi e dei contratti?
“Se viene a mancare la passione non si può fare questo lavoro. Io sono felice di essere a Roma e questa felicità resterà anche dopo. Quando andrò via da qui, tornerò a Roma, perché è una cosa diversa dalle altre città. L’affetto per lo sport dei romani è qualcosa di particolare che non si può raccontare. Soltanto chi ha lavorato in questo ambiente lo può raccontare. Solo loro. E io lo conosco meglio di chi lo vorrebbe raccontare perché lo vivo quotidianamente. Quello rimarrà sempre, come le amicizie che ho avuto a Roma rimarrano sempre. Perché sono amicizie vere, importanti. Per quanto riguarda altri ragionamenti preferisco parlarne con la società”.
Va bene la passione, ma Spalletti cosa ha da dare ancora alla Roma?
“Penso che sia stato fatto un lavoro eccellente. Ci siamo impegnati profondamente, fino in fondo. Sono abbastanza soddisfatto di quello che siamo riusciti a creare e dei risultati che abbiamo avuto, nonostante questo ritengo di avere delle responsabilità per questa stagione, perché la squadra poteva fare di più. E’ chiaro che a questo vanno aggiunti altri interrogativi”.
Non è stufo di rincorrere?
“Mi è piaciuto lo spirito della squadra quando si è trovata in difficoltà. Ha sempre reagito e anche molto bene. Penso che il mio lavoro sia particolare. Ben retribuito sì, ma allo stesso modo impegnativo e difficile. Perché ci sono molte cose da gestire e tanti problemi con i quali convivere. Poi nel calcio italiano queste difficoltà aumentano. Sono abituato”.
Cosa promette al presidente Rosella Sensi, che domani dovrebbe tornare allo stadio?
“Non prometto assolutamente niente se non di continuare con la massima passione e con il massimo impegno. Io non assicuro nulla. Mi farebbe piacere poterlo fare, ma so le problematiche di queste situazioni e di conseguenza non prometto niente come non ho mai fatto in qualsiasi società”.
La Roma è sembrata molto nervosa negli ultimi tempi. Da cosa dipende?
“E’ vero. Però, mentre nelle altre stagioni, ci sono state delle alternanze, quest’anno abbiamo avuto una stagione in salita. Siamo partiti male e abbiamo sempre dovuto lottare come se fossero tutte partite fondamentali. Quando poi vivi una stagione del genere è chiaro che diventa più facile che salga un po’ di nervosismo, che ci sia il problemino o la difficoltà. Non dovrebbe succedere, parlo per me. Negli anni passati avevo sempre cercato di passare sopra ogni cosa, però in questa stagione non ce l’ho fatta. Anche perché nei momenti fondamentali ci sono girati contro anche alcuni episodi. Ci metto anche gli episodi relativi agli arbitri, perché come ho mostrato non sono stati momenti isolati. Non è stata una reazione scriteriata a un singolo episodio, ma una reazione abbastanza ponderata. Però non dovrebbe succedere, ma sono sicuro che non mi succederà più”.
Oggi Motta ha saltato la partitella. Ci sono particolari problemi?
“Spero che non sia in dubbio per domani. Casomai Taddei, che è andato ad effettuare un accertamento a causa del solito problema muscolare. Rodrigo non è ancora tranquillissimo. Motta invece, ha preso una botta che gli ha fatto girare un po’ la caviglia. Lui voleva provare subito, ma l’abbiamo fermato. Non penso che sia niente di grave”.
A sette giornate dalla fine terrebbe tutti i suoi giocatori per il prossimo anno?
“Secondo me ho una difficoltà a fare questo lavoro: io ai miei calciatori  voglio proprio bene. Innamorato no, ma voglio bene a tutti e di conseguenza mi vanno bene”.
De Canio conosce molto bene Spalletti.
“De Canio, oltre ad essere un ottimo professionista, è un allenatore organizzato e che sa le cose. Come lui mi conosce, anche io conosco lui perché ci ho parlato diverse volte. Per cui sono convinto che creerà i presupposti per fare una partita importante. Noi dobbiamo cercare di smaltire l’amarezza del derby, perché poi quando ho rivisto i ragazzi si vedeva che ancora l’avevano addosso. Riuscire a mantenere lo stile Roma, cioè giocare a calcio, vincere le partite e dimostrare che queste reazioni qui sono state diverse ma dovute a casualità e a questo momento fondamentale che si è protratto tutta la stagione. Ora finiamo bene: sia come risultati, che come spirito”.
Quante possibilità ha la Roma di arrivare quarta?
“Non sono molte e purtroppo non dipende solo da noi. Per cui bisogna prendere atto di questo”.
Se così non fosse cosa si prospetta per la prossima stagione?
“Non si prospetta niente. Penso che la Roma con il coinvolgimento e con il lavoro di tutti abbia raggiunto un livello importante. Ha un rosa importante, nella quale si può lavorare. Per quanto mi riguarda, non solo i soldi devono fare la differenza. Per togliere tensioni sarebbe bene che tutte le società usassero gli introiti, senza andare a far pesare niente su un presidente venuto da fuori”.
A livello mentale e tecnico, che cosa è andato storto nel derby? Non doveva essere una partita di svolta?
"Lo era anche la partita della domenica precedente. Se non si ha continuità difficilmente si riesce ad arrivare alla quarta posizione. Come ho detto prima, c'è stato un episodio che ci è girato a a sfavore, poi ci abbiamo messo del nostro, lasciandoci tirar dentro nel tranello della reazione e abbiamo perso di vista dettagli e particolari che loro sono stati bravi a sfruttare. Dopo c'è stata una grande partita nel primo tempo dove non siamo riusciti a pareggiare; nel secondo tempo c'è stato qualche problemino e un po’ di nervosismo in più e così è maturata questa sconfitta”.
Ci sono state molte critiche per Doni. Il ragazzo sembra infelice; a cosa è dovuta questa situazione, considerato che lei lo può osservare tutti i giorni. Il suo è un problema fisico?
"Ci sono dei momenti in cui un calciatore riesce a dare di più, a dimostrare capacità nei momenti più difficili da superare. Lui quest'anno ha subito quello che ha subito tutta la squadra. Come non è mai merito di un singolo calciatore. Non è mai un singolo atleta a demeritare".
Come mai il ritorno al 4-2-3-1?
"Torno al 4-2-3-1 perché sembra che dia più vantaggi..."
Può spiegarsi meglio? Perché si abbandona il rombo di centrocampo?
"Quando si attua il rombo di centrocampo bisogna mandare i centrocampisti a marcare i terzini avversari. I centrocampisti che svolgono questo ruolo devono avere le qualità giuste... Ad esempio, Baptista a sinistra non mi è dispiaciuto assolutamente, anzi, secondo me ha creato molti presupposti per acquisire dei vantaggi; questo fatto di rientrare e giocare sul piede destro mi è sembrato interessante nell'economia della partita, come avevo già visto in allenamento. Se metti Pizarro in una posizione più avanzata è distante quando il pallone lo gioca il portiere; se lo metti a fare una delle due mezz'ali, Pizarro non è un giocatore che può  andare in fascia a chiudere sui centrocampisti o i terzini avversari, lui è un giocatore da settore centrale che organizza bene il gioco. Poi qualche volta lo puoi mettere in posizione di mediano, dove toglie spazio e soffoca l'introduzione del gioco avversario. Quando gli altri hanno palla lui sta alto, quando abbiamo palla noi, deve stare basso. Quando la palla è in  possesso avversario Pizarro è quello che va a mordere e a punzecchiare. Appena si riconquista la sfera deve arretra e si può impostare il gioco, a quel punto diventa un discorso fattibile. Mettendo insieme queste cose qui ho valutato che sia meglio il 4-2-3-1, naturalmente dovendo adattare qualche elemento. E' un adattamento che sta nelle nostre possibilità. Comunque non è da scartare l'ipotesi rombo".
Quindi Pizarro difficilmente lo si può vedere nel rombo...
"No no, si può vedere. Poi lo puoi mettere a fare uno dei due trequartisti dietro la prima punta; così facendo però gli togli delle possibilità che lui potrebbe mettere a disposizione della squadra. Pizarro è un grandissimo regista, lo si è potuto ammirare. Sa far girare e prendere in mano la squadra".
Questo cambio di modulo attuato durante la stagione può aver inciso sui risultati, visto l'alternanza degli stessi?
"Non è il modulo, ma le qualità individuali. Avere dentro una squadra giocatori di fascia che hanno strappi facili di 60-70 metri, ribaltano l'azione, si abbassano e si ripropongono con continuità, aiuta molto; sono queste le qualità che quest'anno ci sono venute un pò a mancare, purtroppo".

 
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Attenzione al nostro baby Scardina: è corteggiato dalle inglesi

Post n°3008 pubblicato il 18 Aprile 2009 da Urbe_immortale

 Dopo Petrucci, le squadre inglesi corteggiano un altro giovane del vivaio giallorosso. Sembra, infatti, che gli osservatori di Chelsea e Manchester Utd abbiano messo gli occhi su Filippo Scardina. A Trigoria non è ancora scattato l'allarme, ma la società si sta già muovendo per blindare il giovane attaccante (classe '92) della Primavera. Ecco le dichiarazioni di Scardina alla Gazzetta dello Sport: "Sono in attesa di una chiamata della Roma. La mia priorità è rimanere qui, nel club che mi ha fatto crescere. Macheda? Lo seguo spesso, lui come Petrucci, soprattutto tramite internet. A Manchester stanno crescendo giorno dopo giorno, diventeranno grandi giocatori. Meglio un gol all'Olimpico o all'Old Trafford? Segnare nello stadio della mia città sarebbe il coronamento di anni di grandi sacrifici miei e della mia famiglia, ma anche l'abbraccio con gli stessi campioni che stanno osannando Macheda non sarebbe male".

 
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Spalletti prova Perrotta e Brighi a centrocampo

Post n°3007 pubblicato il 18 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Seduta mattutina ieri per la Roma a Trigoria (cielo sereno, clima caldo ma non afoso; temperatura 20°), in vista della gara di domenica contro il Lecce. Non saranno disponibili gli squalificati Mexes e Panucci e gli infortunati Cicinho, Aquilani, Vucinic.

Poche speranze anche per Juan. Il brasiliano anche ieri ha svolto lavoro differenziato.

Le buone notizie arrivano da Totti, che in questi giorni ha potuto lavorare con continuità sul campo. E' il secondo giorno consecutivo che il capitano si allena con il gruppo.

Lavoro a parte per Menez.

Il gruppo, dopo una fase di riscaldamento, ha fatto un torello e delle navette. A seguire esercizi sull'uno contro uno, circolazione di palla e schemi offensivi. La squadra sembra aver ritrovato entusiasmo. Ad ogni gol grandi esultanze e sfottò.

La partitella. Verdi: Artur, Panucci, Diamoutene, Riise, Taddei, De Rossi, Filipe, Baptista, Totti. Rossi: Julio Sergio, Motta, Loria, Mexes, Tonetto, Perrotta, Pizarro, Brighi, Montella.

In gran spolvero la coppia d'attacco formata da Totti e Baptista. Il brasiliano confeziona un assist per il capitano, che si libera del marcatore e va un gol con una bella botta.

Spalletti ha provato il centrocampo con Perrotta sul centro-destra e Brighi sul centro-sinistra. Taddei ha lasciato prima la partitella.

Palestra per Cassetti e Doni. Fisioterapia per Vucinic. Aquilani (diff. in palestra) alle 12.45 è rientrato nel centro Fulvio Bernardini su una macchina di servizio, seguito da Vito Scala.

Presenti circa 20 sostenitori giallorossi a Trigoria. Riise ha ricevuto la visita di alcuni tifosi norvegesi. Alcuni tifosi hanno scherzato con Artur e gli hanno offerto delle patatine. Il portiere ha rifiutato con gentilezza.

 
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Ecco i primi nomi per la nuova Roma

Post n°3006 pubblicato il 14 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Anche se mancano ancora 7 giornate al termine del campionato, per la Roma è già tempo di guardare al futuro.

A giorni si terrà un vertice tra il tecnico e la società per fare un bilancio della stagione e per stabilire gli obbiettivi di mercato.

Sicuramente nella rosa del prossimo anno verrà dato più spazio ai giovani: Crescenzi, Malomo e D'Alessandro sono in rampa di lancio.

Per rafforzare la squadra invece i nomi sono sempre gli stessi: Abate del Torino, Guberti del Bari e Floccari dell'Atalanta(sul quale però c'è anche la forte pressione del Napoli di De Laurentiis). Con la possibile cessione di Doni invece, il portiere individuato per la sua successione sembra essere Sorrentino.


Altro punto molto importante, anzi fondamentale, è la costruzione di uno stadio di proprietà. A meno che da qui a breve (due mesi diciamo) non ci sia qualche novità nel pacchetto di maggioranza della società.

Secondo il Corriere dello Sport il principale obiettivo dei giallorossi gioca in Olanda, nel Twente, ed è Marko Arnauto­vic, venti anni da compiere domenica prossima, austriaco di origine serba, già nazionale, definito da tut­ti gli addetti ai lavori un talento dal grande avveni­re.

Già c'è stato un in­contro a Trigoria tra il procuratore Faccini e il ds Pra­dè, con Arnautovic trovare l'accordo per il contratto è un problema di sem­plicissima soluzione, il Twente però uf­ficialmente chiede 10-12 milioni di eu­ro per cedere il cartellino, forte soprat­tutto della concorrenza di altri club im­portanti, in Italia è nel mirino della Ju­ventus, in Inghilterra ci sono almeno tre club che lo stanno seguendo con cre­scente interesse.

All'estero, co­munque, non c'è solo Ar­nautovic tra i giocatori che sta seguendo la Roma. In Bundesliga, nel Wol­sburg, gioca un altro at­taccante che piace molto, si tratta del bosniaco Edin Dzeko, prima punta, fisico importante e un senso del goal che sta portando la squadra tedesca verso lo scudetto.

 
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Vergognosa lite in tv tra Spalletti e Tare

Post n°3005 pubblicato il 11 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Luciano Spalletti intervistato a Sky, spiega alcuni retroscena della sua espulsione insieme a Tare e cerca di giustificare la sconfitta nel derby.

 

Andamento non tipicamente da derby, sembrava un derby che non finiva mai. La perdita di lucidità è stata la causa della sconfitta?

Purtroppo siamo entrati in campo e c’è stato subito quel dubbio sul calcio d’angolo e siccome i miei giocatori lo hanno visto da vicino sono stati a protestare, poi loro lo hanno battuto di corsa ed hanno trovato il primo gol. Da li poi c’è stata la prima ammonizione e altre situazioni che hanno determinato il nervosismo. Poi c’è stato stato il raddoppio di Zarate. La Lazio ha fatto bene tutto il primo tempo.

 

Cosa è successo fra lei Morganti e Tare?

Io a fine primo tempo sono andato a parlare con Morganti per sottolineare che c'era il rigore su Baptista al 15' provocato da Lichtsteiner. Morganti è lo stesso che ci ha dato il rigore contro, a causa di un fallo di Juan a Bianchi lo scorso anno, che non c’era, e gli ho consigliato di  non fare le differenze tra gli episodi. Poi è venuto Tare ed ho chiesto cosa volesse, visto che si avvicinava col il dito minaccioso. Poi Morganti ci ha cacciato giustamente a tutti e due. Io penso che Morganti si sappia difendere da solo. Tare invece è venuto a discutere e siccome Morganti è un arbitro di personalità sa come comportarsi e ci ha cacciato giustamente.

Perché tutto degenera dai piccoli episodi?

Qui è tutta la settimana che si dice che litighiamo nello spogliatoi, poi si va a giocare questa partita ed è un fallimento totale a prescindere dall’analisi degli episodi. Poi sul calcio d’angolo i giocatori si accorgono che non c’era e vanno tutti a parlare con il guardalinee, poi quelli della Lazio battono velocemente e esce fuori il gol.

La Roma è la nona volta che prende tre o quattro gol, ha perso molte più partite dell’anno scorso.

Abbiamo fatto un pacchetto di partite all’inizio del campionato, se poi gira contro l’episodio, noi non possiamo farci nulla. In Champions vai fuori per un rigore, poi quando la fortuna ti gira le spalle sale il nervosismo.

 

Scontro fra Tare e Spalletti

Tare:Quando è finito il primo tempo e le squadre sono rientrate negli spogliatoi, tutti  i giocatori della Roma sono andati a lamentarsi con l’arbitro, sono arrivato io e ho detto che non era corretto. Poi il signor Spalletti mi ha risposto in una maniera più o meno amichevole. Mister (ndr. riferendosi a Spalletti) se sei un uomo di cosa hai detto sul serio?

Spalletti: Ho detto di metterti il dito da un’altra parte. Ma poi sono venuto a darti la mano e scusarmi

Tare:Io sono andato perché sono un ex giocatore e le capisco certe cose, comunque per me l’episodio si può concludere qui.

 
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Derby vergognoso!

Post n°3004 pubblicato il 11 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Gli uomini di Delio Rossi vincono 4-2 il derby di Roma. Pandev e Zarate colpiscono subito nei primi 3 minuti, ma Mexes accorcia. Nella ripresa segna Lichtsteiner, poi espulsi Panucci, Matuzalem e Mexes. De Rossi riaccende le speranze giallorosse, ma Kolarov chiude mandando gli uomini di Spalletti a -6 dal quarto posto.

E' una Roma vergognosa quella che perde il derby 4-2. Successo tutto sommato meritato per gli uomini di Delio Rossi, partiti a razzo con l'uno-due di Pandev e Zarate. Brava la Roma a riaprire la partita al 9° con Mexes, ma poi i gol nella ripresa di Lichtsteiner e di Kolarov, con in mezzo il gol di De Rossi, condannano la Roma all'ennesima sconfitta bruciante dell'era-Spalletti, che a questo punto è ovvio che debba essere cacciato per forza di cose, visto che ormai la stagione è fallimentare. Per la nona volta nella stagione, la Roma ha subito 3 o 4 gol e con i 4 di oggi, è arrivata a 46 gol subiti in 31 partite. E' palese ormai che Spalletti non sà neanche cosa sia la fase difensiva. 

La sconfitta condanna la squadra di Spalletti, troppo nervosa (rossi al tecnico, Panucci e Mexes, oltre che a Matuzalem) e scivolata a sei punti dal quarto posto, quello che vale la Champions League.

Spalletti sceglie Perrotta e Baptista per aiutare in attacco Totti. In mezzo Brighi affianca De Rossi e Pizarro. I biancocelesti si giocano tutte le loro carte in avvio e, complici gli spazi che concede la Roma, passano già al 2': da un corner che non c'è (chiusura di Mexes su Zarate, ma l'ultimo tocco è dell'attaccante) Brocchi crossa sul secondo palo dove Pandev al volo spedisce alle spalle di Doni. Ma non è finita: due minuti più tardi Zarate si porta a spasso due avversari da venti metri, poi scarica una sassata che fulmina Doni e fa esplodere l'Olimpico biancazzurro. E dire che la Lazio, prima di questa gara, nei primi tempi aveva segnato appena 11 reti su 39.
La Roma è sotto shock ma Spalletti la ridisegna: allarga Baptista a sinistra e Totti a destra, lasciando spazio centralmente alle incursioni di Perrotta. I risultati si vedono subito: al 10' Panucci di testa costringe Muslera al miracolo, dal corner che ne segue Baptista costringe il portiere uruguaiano alla parata, ma Mexes riprende e riapre il derby con la sua seconda rete stagionale.
La rete ridà fiducia alla Roma: i giallorossi controllano il gioco grazie soprattutto a Baptista, che vince il confronto diretto con Lichtsteiner. La Lazio però lentamente riprende vita (complice anche l'arretramento di Brocchi a dare una mano al terzino svizzero per contenere La Bestia) e fa sempre paura alla squadra di Spalletti quando parte in contropiede con la velocità delle due punte. L'ultima grande emozione al 38', quando Baptista stampa un colpo di testa sul palo e De Rossi manca la ribattuta.
Si riparte senza Spalletti, espulso per un battibecco nel tunnel degli spogliatoi con il team manager laziale Tare. La Lazio è più aggressiva, la Roma concede qualcosa anche perché Menez rileva Perrotta. Un minuto dopo Pandev in contropiede si divora il 3-1, ma al 58' arriva la rete di Lichtsteiner, la prima stagionale per lo svizzero, che di testa raccoglie un cross di Foggia beffando l'incerto Doni. Ancora la testa dello svizzero protagonista tre minuti più tardi: Panucci, già ammonito, stende Zarate e viene graziato dall'arbitro, Lichtsteiner arriva per dire qualcosa e comincia a litigare col giallorosso. I due si fronteggiano testa a testa fino a quando l'arbitro sventola sotto il naso di entrambi il giallo, che per Panucci si traduce nella doccia anticipata.
La Roma prova a riordinare le idee con Tonetto al posto di Brighi, mentre Delio Rossi richiama Zarate, salutato dall'ovazione dell'Olimpico, e si affida a Rocchi. Ma i nervi cominciano a saltare e al 30' l'arbitro estrae altri due cartellini rossi: i destinatari sono Matuzalem e Mexes, iniziatori di un battibecco che rischiava di degenerare. Il derby si chiude in nove contro dieci.
Sembra finita per la Roma, ma ci pensa De Rossi a riaccendere la Roma deviando di testa alle spalle di Muslera una punizione di Pizarro. E' l'80', ma la speranza giallorossa dura appena cinque minuti, perché Kolarov firma il 4-2 con un'azione solitaria dalla propria metà campo chiusa con un destro (lui che è mancino) alle spalle di Doni. E' la rete che mette la parola fine alla gara, perché la Roma non ha più energie e vede allontanarsi il quarto posto definitivamente.

 
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C'è il derby oggi, ma non abbiamo la testa

Post n°3003 pubblicato il 11 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Roma affronta questo derby, che mai si sarebbe dovuto giocare oggi come tutte le gare del campionato, senza voglia, senza testa, con il dolore nel cuore e la testa rivolta a L'Aquila e la sua provincia. C'è il derby oggi, ma non ce ne frega niente a nessuno.

Il silenzio come un macigno sul derby di Roma. Il silenzio di una città rivolta, nel pensiero e nelle azioni, alla tragedia che ha rovesciato la vita e le case di oltre 30.000 persone in Abruzzo. Roma arriva alla stracittadina con un peso sul cuore. I tifosi già dai giorni scorsi si sono mobilitati per trasformare l'evento sportivo in una raccolta di viveri. Anche Spalletti è apparso toccato nel profondo. Prima sul campo, poi in sala stampa ha chiesto che pallone e parole smettessero di rincorrersi per un attimo di raccoglimento. Di silenzio. Un silenzio che ha lasciato il posto all'iniziativa, quando il tecnico di Certaldo ha avanzato la proposta, sbocciata nello spogliatoio di Trigoria, di contribuire alla ricostruzione realizzando un asilo sui luoghi sconvolti dal sisma. Un asilo costruito dalla Roma. 

«Sarà l'uomo derby». Le parole di Spalletti suonano come un'investitura per Daniele De Rossi. Il centrocampista di Ostia, sempre più leader dello spogliatoio romanista, cerca il primo sigillo nel derby. Domani una nuova occasione per provare a lasciare il segno. Anzi, per dirla con le parole del tecnico, per «lasciare il marchio De Rossi». Chi il marchio nei derby lo ha lasciato spesso è Francesco Totti. Oggi, per la prima volta in questa settimana, il numero dieci si è allenato sul campo. Alcuni minuti di corsa insieme ai bambini delle giovanili, lavoro atletico con scatti e allunghi. Niente pallone, però. Dubbi sulla sua presenza? Non per Spalletti: «L'ho visto con gli occhi giusti. Anche se non riesce a calciare vuole esserci sempre». Nulla da fare per Juan, che dopo essersi allenato a parte ha alzato bandiera bianca. Differenziato anche per Baptista, ma il brasiliano - che ha accusato un fastidio alla schiena - ce la farà. A chiudere la mattinata, il "giallo" Perrotta. Il centrocampista, dopo essersi allenato con la squadra, al pari di Cassetti e Taddei, ha detto ad alcuni tifosi di non essere sicuro di farcela. Dallo staff sanitario di Trigoria fanno sapere che il ragazzo sta bene. Mistero risolto. Forse.

Poche ma significative novità all'orizzonte della sfida. Rispetto alla gara con il Bologna dovrebbe trovare posto Taddei, perfettamente recuperato dalla lesione di primo grado ai flessori della gamba sinistra. Il brasiliano giocherà da esterno ‘alto' di destra nel 4-2-3-1, tornato ad essere Vangelo ispiratore del dogma spallettiano. Sulla sinistra, dopo il buon secondo tempo di sette giorni fa, il tecnico dovrebbe confermare Baptista. Dietro a Totti, fulcro della manovra offensiva, spazio a Perrotta dal primo minuto. Brighi dovrebbe restare a guardare. Almeno all'inizio.

Un derby al sole. Due anni dopo Roma e Lazio tornano a sfidarsi con i riflettori dell'Olimpico spenti. L'ultima volta, il 29 aprile del 2007, finì 0-0. Stesso punteggio del 15 maggio del 2005. Altro 0-0 sotto al sole, una gara finita a strette di mano annegate da una pioggia di fischi provenienti da tutto lo stadio, deluso da un derby giocato per non farsi male da due squadre sull'orlo del baratro. La più recente vittoria pomeridiana della Roma sulla Lazio risale a 3.512 giorni fa. 4-1 con doppiette di Montella e Delvecchio. Era il 21 novembre del '99. 

Quella di oggi sarà la stracittadina numero 130. Una derby importante al quale parteciperanno 55.000 spettatori. Non c'è il tutto esaurito all'Olimpico. Alcuni tagliandi di Monte Mario sono rimasti invenduti. La Roma ha invenduti anche parecchi biglietti di Distinti Sud. Una novità, per una sfida che ha abituato ad un coinvolgimento totale da parte del pubblico romano. L'ennesimo segnale dell'atmosfera che attende tifosi e giocatori oggi sul prato dell'impianto romano. Un minuto di silenzio prima del fischio d'inizio. Silenzio pesante come un macigno sul derby di Roma.

 
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Riise in conferenza stampa

Post n°3002 pubblicato il 09 Aprile 2009 da Urbe_immortale

La conferenza stampa integrale di Riise:


Che partita sarà quella contro la Lazio?
"Il derby credo che sarà una partita molto interessante per entrambe le squadre, riusciremo a fornire un buon gioco e speriamo che i sostenitori tornino a casa felici".

Come stai vivendo la tragedia che ha colpito l'Abruzzo?
"Stavo dormendo anche io quando c'è stata la prima forte scossa di terremoto, ogni volta che succedono queste cose ci sono momenti molto tristi. Il mio pensiero va a tutte le vittime del terremoto e alle persone che stanno soffrendo per questo motivo. Parlare di pallone in questo momento è abbastanza difficile, speriamo che la prossima partita verrà giocata anche per loro".

A Roma hai già assistito ad un derby dal vivo. I tuoi compagni ti hanno raccontato di che partita si tratta? Come la vivi?
"In qualsiasi città il derby è un evento importante. Il primo derby è stata una buona partita, abbiamo vinto, speriamo sabato di vincere di nuovo, anche in vista del quarto posto".

Se la Roma non dovesse vincere, si troverebbe costretta ad abbandonare l'obiettivo della zona Champions?
"Non penso mai alla possibilità di dover perdere, si gioca sempre per vincere. Non sarà sicuramente una partita facile, ma dobbiamo tenere come obiettivo quello del quarto posto, anche perchè Genoa e Fiorentina stanno facendo molto bene. Questo è l'obiettivo principale".

Arrivando a Roma, le tue aspettive sono state un po' disilluse? Ti aspettavi un campionato differente?
"Quando ho firmato con la Roma ero convinto di aver scelto una squadra con la quale avrei potuto vincere qualcosa, non abbiamo avuto un inizio semplice, strada facendo le cose si sono un pò complicate, però ribadisco, al momento l'obiettivo più importante è il quarto posto perchè la Roma ha giocatori molto validi e un'equipe valida".

La vostra uscita dalla Champions e un commento sul risultato del Liverpool di ieri.
"
Siamo ovviamente tutti dispiaciuti per l'uscita dalla Champions nonostante avendo giocato moltyo bene la partita contro l'Arsenal e penso che uscire ai rigori sia la maniera peggiore per essere eliminati, nonostante questo i tifosi ci sono stati vicino e ci hanno supportato tantissimo.
Per quanto riguarda il Chelsea, ha giocato una buonissima partita, ma nonostante questo una delle caratteristiche del Liverpool è quella di poter cambiare le cose in corsa, può cambiare totalmente la propia partita e il modo di giocare
".

Quali sono secondo te le differenze tra il campionato italiano e quello inglese?
"Le differenze tra i due campionati sono dal punto di vista fisico, il calcio inglese per tutti i 90 minuti si basa sulla fisicità.Il calcio Italiano punta più sulla tecnica. Per quanto riguarda la mia esperienza al primo anno all'inizio ci sono stati alti e bassi nei primi tre mesi però ora sono felice perchè le cose stanno migliorando".

Chi vincerà la Champions League?
"Credo che vincerà il Barcellona".

Un bilancio sui tuoi primi mesi qui in giallorosso: pensavi di poter dare di più o sei soddisfatto?
"Sono stato molto felice nel moemento in cui ho firmato il contratto con la Roma, ci sono voluti almeno tre o quattro mesi per adattarmi dal punto di vista della lingua, del rapporto con i compagni per poterli conoscere, per l'allenatore, quindi ci sono delle cose da migliorare subito dopo, tutto sommato la sensazione è positiva".

Hai detto di essere rimasto molto sorpreso dal caloroso pubblico giallorosso,ti aspettavi che ci sarebbe stato un cambiamento così repentino, avendo vissuto all'inizio un momento un pò particolare ed essendo ora un beniamino della curva sud?
"Da quando sono arrivato qui a Roma i fans si sono dimostrati sempre più disponibili nei miei confronti perchè comunque ho avvertito molto il loro calore e il loro supporto, la presenza di questo tipo di tifosi è molto importante per qualsiasi tipo di giocatore. Si sono dimostrati vicino a me soprattutto dopo la partita con l'Arsenal e di questo sono stato molto contento per cui il prossimo anno speriamo di vincere qualcosa proprio per loro".

Puoi darci una spiegazione sul perchè è sata una stagione così altalenante e difficile con una partenza così complicata.
"
Non è facile trovare una ragione, comunque sia, una parte importante è stata giocata anche dal gran numero di infortuni che ci sono stati
perchè aver avuto sei, sette, otto giocatori infortunati ha inciso moltissimo sull'andamento della squadra, anche però due mesi dopo l'inizio siamo migliorati e abbiamo cominciato a vincere
".

A proposito della Lazio, c'è qualcosa in particolare in quella squadra che a prescindere dalla classifica  può mettervi in difficoltà?
"E' una partita molto importante anche perchè è sempre un derby e sarà vissuto in maniera particolare,comunque se noi faremo del nostro meglio sicuramente riusciremo ad ottenere un buon risultato anche perchè, ripeto, dobbiamo sempre dare un occhio al quarto posto e comunque sia avrà una valenza maggiore per l'importanza che ha il derby per i tifosi e per la città.noi daremo il 100%".

Una curiosità: a Roma si dice che provi poco il tiro da fuori area...

"E' normale quando si gioca in una granda squadra a volte ricevere critiche magari per una tecnica di gioco. L'importante è fare tesoro di queste critiche ed eventualmente apportare qualche cambiamento lavorando di più. Le critiche servono da questo punto di vista, ti aiutano a lavorare di più".
 
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Totti ok per il derby

Post n°3001 pubblicato il 09 Aprile 2009 da Urbe_immortale

Francesco Totti al derby vuole esserci. A tutti i costi. E ci sarà. Anche se in settimana capitano non è mai riuscito ad allenarsi sul campo causa l'infiammazione al ginocchio accusata al termine di Roma-Bologna.

Tuttavia grazie a due giorni di lavoro sodo in piscina, l'articolazione del ginocchio è finalmente asciutta. Stamattina Totti ha effettuato una leggera corsetta su tapis-roulant ed il ginocchio ha risposto bene.

Se nelle prossime 24 ore dunque l'articolazione non tornerà ad infiammarsi, il capitano domani sosterrà regolarmente la rifinitura con i compagni e sarà lui a guidare l'attacco giallorosso contro i cugini biancoazzurri. Accanto a lui ci sarà Julio Baptista.

Partirà dalla sinistra con il suo solito movimento ad accentrarsi. Sarà l'uomo in più sui calci piazzati. Non a caso al termine dell'allenamento il brasiliano è rimasto per una decina di minuti a provare le punizioni. Il suo piedino sembra caldo.

Ma non solo, anche la testa. Infatti si è lavorato molto anche sui cross e la sua stazza può rappresentare un pericolo costante per la difesa biancazzurra.

 
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