parole e pensieri

Si, perchè spesso (forse troppo), consideriamo chi presta a noi le proprie orecchie non degli interlocutori, ma semplici pretesti per sfruttare l'ennesima occasione di parlare a voce alta solo con noi stessi, perdendo simultaneamente quella buona per tacere o per ascoltare gli altri con rispetto ed umiltà. Così talvolta accade che le nostre conversazioni, piuttosto che dia-loghi, si riducano a sterili soliloqui che a tutto servono tranne che a comunicare con il prossimo. Tuttavia, in rare circostanze, può succedere che (per dirla col poeta) una luce improvvisa si accenda e come per magia si parli con una sconosciuta in perfetta sintonia, come se la si conoscesse da una vita intera o forse da quella immediatamente precedente di cui però non sappiamo nulla. Ed è così che le onde, solitamente indifferenti e impegnate a fluire ciascuna per la propria strada, si incontrino, si soffermino e interferiscano entrando in risonanza, per creare quell’incanto che tu forse chiami gentilezza.

grazie per le tue parole.A presto Roberta