Creato da babby.79 il 24/02/2006

RAGGI DI STELLE...

le stelle sono buchi nel cielo da cui filtra la luce dell'infinito

LE MIE STELLE

 le stelle sono buchi nel cielo

da cui filtra la luce dell'infinito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PACE INTERIORE E DOLCEZZA...

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NINNA NANNA PER IL MIO PICCOLO AMORE

 

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ARMONIA DA ASCOLTARE E GUARDARE

 

LE FATE...

le fate ignoranti

sono quelle

che incontriamo

e non riconosciamo,

ma che ci cambiano

la vita (F.O.)

 

CANZONE PER NOI

Vedrai ci sara' anche per noi il silenzio delle cose che non vuoi
e le parole che non dici mai ricadranno su di te come pioggia sulla bocca a pungere le tue labbra

Ed io che non so innaginare
parole da dire per te
so solo che ti guardo e non vorrei mai smettere..

Vedrai ci sara' anche per noi il momento esatto in cui ti stancherai
e le parole che non dici mai peseranno su di te come impronte di giganti a chiudere le labbra

Ed io che non so immaginare
parole da dire per te
so solo che ti guardo e non vorrei mai smettere

Ci proverò a modo mio, facendo finta che non sono io...
Ci proverò...
Ci proverò..
 

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la sala degli arazzi

Post n°367 pubblicato il 25 Ottobre 2006 da babby.79
 

I gradini, che si susseguivano in una spirale cupa, in un nastro interrotto solo dalle crepe insinuate nella dura pietra grigia, condussero Aurora nella prima sala, poi in quella degli Arazzi.

Il lungo tavolo, in noce, nudo e spoglio come un albero in autunno, era lì al centro , muto, come un corpo in attesa. La Signora ordinò che venisse ricoperto con al unga tovaglia di cotone grezzo, che aveva fatto ricamare lei stessa dalla vecchia nutrice del villaggio: piccoli fiori, rosa e rossi, si susseguivano delicatamente, come se vi fossero stati soltanto adagiati... La sala era fredda. I caminetti erano spenti. La donna rabbrividì e si strinse nello scialle. Provò un grande senso di vuoto. Quel Castello così vasto, e lei era lì sola.

Amava la sua dimora, vi era cresciuta, sentiva ancora echeggiare nel cortile le voci dei suoi fratelli, quando da bambini giocavano. QUel tempo finì prematuramente per lei, che vide un fratello morire e gli altri andar in altri feudi, con giovani mogli.

Sopraggiunse poi il pensiero di Alba... Una tristezza sottile, come il Velo delle Grazie, si adagiò muta sui suoi occhi. Un albero, i cavalli e loro fanciulle intente a vezzeggiarsi dei loro corteggiatori...

Ricordo che fu interrotto da Wilelm in attesa di ordini...  il Velo si strappò... Il viso di Alba si allontanò, come un fiore trascinato dalla docile corrente di un fiume.

Doveva ancora dar disposizioni per le pareti, le armature. Il numero dei commensali.

Ricoprite le pareti con gli arazzi della festa del Sole e fate in modo che siano ben tesi. Aprite i tendaggi e fate in modo che entri luce.

Ai lati della porta collocate le due armature che sono nel salone grande. E predisponete la tavola per almeno 26 ospiti. Che ci sia frutta in abbondanza. Il resto lo decideremo in seguito.

Solo a quel punto, Aurora so rese conto che questa festa del Sole, non sarebbe stata uguale alle altre. I suoi presentimenti continuavano ad accompagnarla. Si voltò e uscì, con passo veloce, una luce di determinazione negli occhi, ed attraversò il Castello.

Non sapeva dove, ne aveva solo sentito parlare, ma decise di trovare la casa del diavolo, al di là del villaggio, una piccola casupola, dimora di Luce, la donna che tutti indicavano come "La strega".

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