Creato da babby.79 il 24/02/2006

RAGGI DI STELLE...

le stelle sono buchi nel cielo da cui filtra la luce dell'infinito

LE MIE STELLE

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da cui filtra la luce dell'infinito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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le fate ignoranti

sono quelle

che incontriamo

e non riconosciamo,

ma che ci cambiano

la vita (F.O.)

 

CANZONE PER NOI

Vedrai ci sara' anche per noi il silenzio delle cose che non vuoi
e le parole che non dici mai ricadranno su di te come pioggia sulla bocca a pungere le tue labbra

Ed io che non so innaginare
parole da dire per te
so solo che ti guardo e non vorrei mai smettere..

Vedrai ci sara' anche per noi il momento esatto in cui ti stancherai
e le parole che non dici mai peseranno su di te come impronte di giganti a chiudere le labbra

Ed io che non so immaginare
parole da dire per te
so solo che ti guardo e non vorrei mai smettere

Ci proverò a modo mio, facendo finta che non sono io...
Ci proverò...
Ci proverò..
 

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Nel bosco dei salici

Post n°371 pubblicato il 25 Ottobre 2006 da babby.79
 

Le mani strette al petto, Aurora avanzava respirando a pieni polmoni. Era raro che uscisse dal castello da sola. L'aria era fresca, tersa, sembrava che i raggi del sole si riflettessero su ogni cosa, irrorando tutto di una  luce magica...(LINK) 

Non sapeva bene dove fosse la casa della Strega, ed un leggero timore a tratti si affacciava nei suoi pensieri. Ma svaniva, come nebbia al sole, sconfitto dalle sue sensazioni... Era tranquilla...La strega avrebbe potuto rimandarla via senza averla aiutata, ma non le avrebbe fatto alcun danno. Di questo si sentiva certa.

I prati che circondavano la piana del Castello scomparvero per lasciar trionfare il bosco dei salici....salici che muti e dondolanti, sussurravano vento e poesia.

Non passava mai per quel sentiero. La servitù o i cavalieri la conducevano sempre per la strada più lunga, ma cavalcando era più rapida... E le leggende che aleggiavano intorno al bosco dei salici, inducevano ad evitarlo.

Rammentò le dicerie della servitù e dei cavalieri del padre, solo quando si era addentrata nel bosco, abbastanza da dover proseguire...anche se continuava a non provare quel senso di inquietudine di cui tanto si raccontava.

Aurora...Aurora...

Le sembrò di sentir chiamare il suo nome, ma nessuno era lì oltre lei. Ma si fissò a guardare i rami dondolanti... La sua mente si annebbiò. Dopo non capì cosa le fosse accaduto, ma percepì nitidamente la sua voce, pronunciare parole come in rima, ma in una lingua sconosciuta.  I salici ondeggiarono all'unisono. Le parve di udire un suono d'arpa e di flauto. Poi silenzio. Anche il vento cessò di spirare.Ed intravide di nuovo quegli occhi, che aleggiavano tra i rami del grande salice al centro del bosco.

immagine

Quegli stessi occhi che aveva fissato nella trama della tela. Quegli occhi che la cercavano. Che conosceva ma non sapeva darne nessuna spiegazione..

Sempre più decisa si affrettò verso la casupola. Voleva capire, voleva finalmente affrontare quel lato oscuro di lei, che il Vescovo condannava nel confessionale, definendola "stregoneria ed Opera del demonio"...e costringendola a lunghe ed estenuanti penitenze di purificazione... quel lato che aveva tentato invano di tener muto e inerme nel suo cuore per 19 anni. 

Se fosse opera del diavolo,  costui mi indurrebbe a gesti infami. Sanguinari. Invece è così docile questa sensazione che porto con me che non posso credere celi in sè il male....

e continuò, in fretta...

 

 
 
 
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