...AMSTERDAM...
Domenica scorsa sono stata ad Amsterdam con Marco e Kai. Ci conosciamo da fine maggio e a giugno ci siamo visti poco perché sono stati in America ma ci siamo subito trovati bene insieme. Siamo un bel trio, parliamo scherziamo ci divertiamo ed io non mi sento a disagio, anche se sono l’unica ragazza.
Loro c’erano giá stati ma mi hanno proposto varie mete da visitare in questo ultimo mese che sono qui e tra queste c’era Amsterdam. Io non ci sono mai stata, avevo visto un reportage tempo fa grazie al quale avevo scoperto che era “anche” bella ed interessante da visitare, che non è giusto identificarla solo come cittá del sesso e delle droghe leggere.
Siamo partiti domenica alle 9 del mattino, appena scendo di casa noto che fa freschetto ma sto tranquilla perché mi ero premunita portandomi anche un maglioncino (anzi due, uno di cotone ed uno di lana leggero, che pensavo di lasciare in macchina) e poi avevo visto le previsioni… 20 gradi… si le previsioni! Arriviamo ad Am’dam quasi alle 12 (sono 2 ore circa di macchina da Düsseldorf), e appena esco dal parcheggio mi accorgo che fa freddo, che non basta la maglietta di cotone (e nemmeno quella di lana..sigh sigh..) che mi ero portata e non solo, alzando lo sguardo verso il cielo si capisce subito che da lí a breve verrá a piovere.
Vabbé freddo o non freddo, pioggia o non pioggia, chissá quando e se ci torno ad Am’dam quindi zaino in spalla, inizia il giro turistico.
Iniziamo da Piazza Dam. Dove c’è il palazzo reale, oggi municipio, la chiesa nuova e il Madame Tussaud (museo delle cere) ed un obelisco monumento ai caduti della seconda guerra mondiale. La piazza è sempre piena e movimentata, ovviamente non mancano i mimo (sono stata un bel po’ per riuscire a fotografare The Mask che proprio non voleva saperne di stare fermo!)
Proseguiamo per le vie del centro. Strade strette ed articolate, canali e ponti, tante biciclette… e forte odore di hashish passando davanti ai Coffee Shop.
Alcuni negozi sono aperti, quasi tutti negozi di souvenir. Due negozi hanno attratto la mia attenzione: un negozio di souvenir vicino piazza Dam che aveva delle mucche appese al soffitto e uno di fate e folletti, bellissimo!!
Ci fermiamo per il pranzo in un locale come tanti. Pioveva, cercavo un posto per ripararci e questo sembrava accogliente. C’erano begli odori, molto presto mi è venuta fame. Non ricordo come si chiamasse né su che strada era e mi spiace perché vi consiglio di non capitarci mai. Servizio scadente ( abbiamo aspettato mezz’ora prima di riuscire ad ordinare, e il locale non era pieno), caro (un mini panino € 4,00), quando finalmente ci hanno servito mi hanno praticamente versato una bottiglia d’acqua addosso (non ero abbastanza bagnata?!) e hanno pure sbagliato l’ordine! Riempita la pancia (?!) riprendiamo il cammino. È d’obbligo fotografare le Boat House, con le loro cassette postali e barchette personali per andare a visitare i vicini ;-)
Ci dirigiamo verso la stazione centrale, chiesa di San Nicola e poi verso Oosterdokskade (carina l’idea di una nave hotel!) ed infine al New Metropolis.
Tornando verso la macchina siamo passati per il quartiere a luci rosse e mi spiace per i due maschietti ma non c’era molto da vedere o meglio… le uniche donne in vetrina erano delle vecchie ciccione molto annoiate ;-)
Prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso il museum plein. Adoro Van Gogh e chiedo gentilmente ai miei cavalieri se hanno voglia di andarci (in fondo piove e fa freddo, meglio stare riparati in un museo no?!). I quadri di Van Gogh ovviamente sono bellissimi ma speravo ce ne fossero di piú. Giro veloce del museo (perché non sono la tipa che si sofferma per delle ore davanti ai quadri e per non annoiare i due gentleman) e poi pronti a ripartire (breve sosta al supermercato per fare rifornimento di biscotti olandesi (di cui non so il nome ma sono diventati la mia passione) e poi ritorno a Düsseldorf.
Ovviamente in macchina mi addormento per quasi tutto il tragitto… sono a casa per le 20… leggermente stanca, dopo qualche telefonata d’obbligo, mi preparo ad andare a letto!
Ciao Amsterdam… alla prossima… con la speranza che non piova.
Ilaria