[Terra Magazine]
Se i Re Magi si presentassero oggi in Italia sarebbero bloccati alla frontiera. Melchiorre veniva dalla Mesopotamia, l’attuale Iraq; Gaspare era russo; Baldassarre era nero e veniva dallo Yemen.
Per dare maggior forza alla metafora, l’arcivescovo di Agrigento ha fatto affiggere un cartello sul presepe allestito all’interno della cattedrale cittadina: “Avvisiamo che quest’anno il bambino Gesù non riceverà alcun regalo: i Re Magi non arriveranno perché sono stati bloccati alla frontiera insieme ad altri migranti”.
In Italia si è parlato molto di emigrazione durante queste feste natalizie. Se ne sono occupati il Papa, il presidente Napolitano e i vescovi. Il principale quotidiano del paese, Il Corriere della Sera di Milano, ha allegato un libro sull’emigrazione clandestina italiana all’inizio del secolo scorso. Gente che è emigrata negli Stati Uniti, in Canada, in Brasile, senza documenti.
E’ un libro interessante, che raccoglie i reportage di un giornalista del Corriere, Eugenio Balzan, che nel 1901 viaggiò insieme ai migranti italiani che andavano in Canada per descrivere le loro esperienze e le durissime condizioni in cui vivevano. Reportage che dimostrano la falsità delle teorie di molti xenofobi italiani, che sostengono che l’emigrazione italiana è sempre stata legale e cristallina.
Nel 1987, la Fondazione Giovanni Agnelli pubblicò una grande inchiesta sull’immigrazione italiana in Brasile: ancora oggi, 23 anni dopo, rimane la miglior fonte di notizie sui poveracci che sbarcarono a Santos, a Porto Alegre, a Vitória, con la pancia e le tasche vuote. Senza documenti e pieni di speranza. Proprio come gli africani, gli asiatici, i latinoamericani che oggi tentano di entrare in Italia nelle stesse condizioni.
Ma nella ricca Italia di questi anni ‘10 la memoria è corta. Come sanno bene i 1.500 africani che abitano e lavorano in condizioni disumane a Rosarno, in Calabria. Proprio in Calabria, terra di origine di molte famiglie che emigrarono. Nel giorno dei Re Magi – che in Italia è festa nazionale – un gruppo di italiani ha organizzato un tiro al bersaglio contro gli immigrati per le strade della città. Ne sono stati feriti alcuni, come già era successo nel dicembre 2008. Lo scorso maggio invece, tre imprenditori agricoli di Rosarno vennero arrestati per aver trattato gli africani come schiavi.
Questa volta, centinaia di braccianti accampati in condizioni disumane in una vecchia fabbrica abbandonata hanno deciso di reagire. E ieri hanno trasformato Rosarno in un inferno, con un pomeriggio di guerriglia urbana. Probabilmente tra di loro c’erano alcuni discendenti di Baldassarre.
[Articolo originale "Os reis magos não chegaram à Itália " di Vera Gonçalves de Araújo]
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il 08/04/2016 alle 12:24
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