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Nobel Pace:

Post n°163 pubblicato il 16 Ottobre 2006 da bippy

La banca contadina di Muhammad Yunus

Sono contenta che una volta tanto si ponga l'attenzione mondiale sull'importanza delle banche nel futuro di un paese, al suo sviluppo, al suo progresso verso la speranza, verso una prospettiva che permetta- anche se col tempo- di uscire dalla povertà più nera e quindi dalla schiavitù. trovo questo Nobel per la Pace molto giusto!

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Il premio 2006 e' stato assegnato a Muhammad Yunus e alla sua creatura, la Grameen Bank, cioe' la banca dei contadini, nel trentesimo anniversario della sua fondazione, da parte di questo professore di economia che ha rivoluzionato il concetto di banca, prestando i soldi a chi non li ha, invece che a quelli che ne hanno gia' tanti ma - si sa - possono restituirli. O almeno si spera. Ed e' un'altra cosa di grande consolazione il fatto che il tasso di "sofferenza" della Grameen Bank, la banca rurale nata nel Bangladesh ma oggi presente un po' dappertutto, sia uno dei piu' bassi nel mondo delle banche. Il tasso di sofferenza e' quell'espressione molto garbata che sta a indicare i crediti non riscossi perche' i debitori non pagano. Chi prende soldi dalla Grameen, i soldi li restituisce perche' Yunus - che un Nobel lo meriterebbe anche per l'economia - ha scoperto una grande verita': "Il denaro e' una sostanza adesiva", tende ad appiccicarsi alle mani per cui e' doloroso staccarsene.
Meglio quindi rate frequenti, perfino settimanali, anche di poche rupie, per attenuare il dolore del distacco. Il premio - che come gli altri Nobel assegnati a Stoccolma quest'anno ammonta a dieci milioni di corone (un po' meno di un milione di euro) -, e' stato diviso in parti uguali, cinque milioni a lui e cinque milioni alla sua creatura. Tanto Muhammad Yunus questo sessantaseienne dal sorriso smagliante che ti affascina dalla copertina dell'edizione inglese della sua autobiografia Il banchiere dei poveri (in Italia pubblicato da Feltrinelli), di questi problemi con la sua creatura non ne ha mai avuti.
E non saremmo certo noi a stupirci se il premio finisse per intero a finanziare piccole fattorie di contadini in qualche paese sperduto del mondo. Yunus era nato e cresciuto a Chittagong, e dopo avervi concluso gli studi superiori aveva preso laurea e dottorato dall'Universita' di Dacca.
Studente brillante, si conquisto' un dottorato americano, il Ph.D in economia alla Vanderbilt University nel 1969 dopo aver vinto una prestigiosa borsa di studio Fulbright. Ma Yunus non e' di quelli che poi si sistemano e dimenticano di esseri bengalesi, cittadino di uno dei paesi piu' poveri del mondo. Quindi ritorno in patria, e cattedra di economia alla sua Universita' di Chittagong. Appena in tempo per scontrarsi con i problemi creati al Bangladesh dalla paurosa carestia del 1974. Portava i suoi studenti sul campo, e scopri' sulla base dell'esperienza personale che pochi soldini per lui potevano rivoluzionare la vita di un contadino povero. Il suo primo prestito, erogato dalle proprie tasche e dell'equivalente di una ventina di euro di oggi, ando' ad un gruppo di donne del villaggio di Jorbra, non lontano dall'universita'. Facevano mobili di bambu' ma dovevano prendere soldi in prestito ad usura per comprare la materia prima e restavano loro in tasca si' e no cinque taka bengalesi (meno di due centesimi di euro) per pezzo. Non ci sopravvivevano e il suo prestito cambio' la loro vita. Da qui l'idea di fondare la banca. Prestiti minuscoli, senza garanzie di sorta (a che sarebbero servite?), da restituire con quel sistema infallibile: perche' fare grosse rate insostenibili?
Insomma, la banca del buon senso oltre che dell'umanita', una banca del cuore. Della quale oggi sono azionisti gli stessi contadini che un tempo uscirono dall'inferno grazie ai suoi interventi. Il motivo del loro comportamento e' estremamente semplice secondo Yunus, che provo' a spiegarlo cosi' ad uno sbalordito direttore di banca, quando gli illustro' per la prima volta il suo progetto: "I piu' poveri dei poveri lavorano dodici ore al giorno; per guadagnarsi da mangiare devono vendere i loro prodotti. Non c'e' ragione perche' non vi rimborsino, soprattutto se vogliono avere un altro prestito che consenta loro di resistere un giorno di piu'. È la miglior garanzia che possiate mai avere: la loro vita!". Ormai la banca ha concesso prestiti a ben piu' di due milioni di persone, il 94 per cento delle quali donne, conta piu' di mille filiali ed e' presente in 35 mila villaggi e in diverse citta' nel mondo. Grameen e' ora considerata un modello anche per la Banca Mondiale. Oggi Grameen non solo e' una banca indipendente importantissima nel Bangladesh, ma ha messo filiali in giro per il mondo, perfino nei paesi piu' ricchi.
Il microcredito e' praticato in cinquantasette nazioni, fra cui anche gli Stati Uniti, dove ne usufruiscono i poveri dei ghetti di Chicago. "Attraverso culture e civilta", Yunus e la Grameen Bank hanno dimostrato che anche i piu' poveri fra i poveri possono lavorare per portare avanti il proprio sviluppo": e' quanto si legge nelle motivazioni, scritte dalla giuria di cinque membri che ha assegnato il Premio Nobel per la Pace 2006 a Mohammad Yunus del Bangladesh e al suo istituto di microcredito. 'Una pace duratura non puo' essere ottenuta a meno che larghe fasce della popolazione non trovino modi per uscire dalla poverta'".(fonte web)

 
 
 
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