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L’onda del ricordo e del perdono

Post n°166 pubblicato il 19 Ottobre 2006 da bippy
 

Questa poesia in prosa che ho scritto circa un anno fa, in questo momento la dedico assolutamente a Marco!E' per te!

Non c'è immagine più bella del guardare l'onda che si sfrange sulla sabbia; questo movimento incessante della risacca, che è accarezzata ipnoticamente e sembra, nel suo ritmo, disegnare due enormi braccia cullarti nel suo abbraccio primordiale.

I disegni che si formano sono sempre diversi dipende dalla forza dell'onda, quanto scava, quanto entra dentro e come si ritira.

Verso l'alba, dopo la notte anche il mare ha riposato e allora i suoi movimenti paiono più calmi, più pigri.

Come una spiaggia svegliata dal mare la vita la cogliamo nel momento stesso in cui ci colpisce in cui si trasfigura in un simbolo rappresentativo di ciò che sentiamo essere in noi.

E l'onda che passa sulla sabbia la sua lunga mano è come un perdono, metafora del "perdono", e con lievità passa sopra l'elemento e lambendolo lo chiama al risveglio; passandogli sopra lo copre, lo comprende, lo nutre.Nulla resta uguale dopo il suo passaggio, però è indispensabile perché la vita continui e perché gli elementi possano coesistere sempre fra loro.

L'onda è pure quel ricordo lontano che è sempre dentro di noi: il mare è il nostro mondo sommerso con i fantasmi colorati che lo abitano; coralli preziosi e ombre guizzanti; silhouettes che fluttuano; conchiglie dalle minicorazze affascinanti e sonnolente.

L'onda è appunto portatrice di vita vissuta;di echi del passato e nella forma del pensiero sale e s'impenna; poi scende e nutre come uno spruzzo sul viso; rompe improvvisa la staticità di stati d'animo cristallizzati, vivificandoli.

L'onda del ricordo può anche renderti fisso; annichilirti; ma poi si muove e se ne va; e poi torna e si fa lieve come schiuma; e ci fa sorridere al niente; e poi ci fa piangere; rende liquido ogni pensiero.

Gli elementi della natura sono i protettori della nostra esistenza; nel senso della loro bellezza; misteriosa e varia; incessante e potente di una forza quasi sempre nascosta; sono un incoraggiamento a scoprirci dentro; come mondi inesplorati.

 

 
 
 
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Ho sempre ritenuto questo:
che l'uomo nasce vecchio,
poi, piano piano, diventa giovane. Ringiovanire significa,
secondo me, eliminare.
Eliminare sempre più,
eliminare certe cose inutili
che noi facciamo da giovani.
Certe cose inutili che ci danno 
l'impossibilità
di essere liberi.
Eduardo De Filippo


 

 

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