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Messaggio N° 2188
22/03/2007 - 16:59:10

Mastrogiacomo libero..... ma a che prezzo????

 

Ieri sera la vicenda del giornalista Mastrogiacomo finalmente ha visto conclusa la parte più cruenta e tragica che quest’avventura gli ha riservato.

immagineOggi, si apre per il giornalista una nuova parentesi che lo porterà a talk show e ad articoli vari in cui rapportare le sue impressioni e i suoi giudizi, una vicenda che vede schierati in campo parecchi fattori delicati e all'aver creato un precedente molto pericoloso.

Un uomo è liberato, uno è stato barbaramente assassinato, di un altro non si hanno notizie e 5 terroristi rilasciati, per il sesto esiste una promessa di liberazione.

Quello che lascia pensare, di questa vicenda e che in Italia con il caso Moro nasce la regola che non si tratta con i rapitori, regola tristemente applicata in tantissimi casi di sequestri avvenuti in Italia. Questa norma, nonché legge dello Stato, ha fatto in modo che si arrivase ad abbassare in maniera efficace i sequestri di persona. Tutte le nazioni che hanno avuto modo di vedere i risultati ottenuti dall'applicazione di questa dottrina, hanno applicato, in tutto, il nostro esempio, riscontrando i risultati positivi che da essa si producono.

Oggi, questo Governo, ha pagato per ottenere la liberazione di Mastrogiacomo con il rilascio di 5 capi pericolosissimi dei talebani e una promessa sul rilascio di immagineun sesto. Questo Governo ha ceduto al ricatto!!!!

La responsabilità di un atto simile porta al perdere la fiducia da parte di tutti i paesi alleati oltre a mettere in pericolo di morte, ora più che mai, ogni italiano all'estero o in zone particolarmente calde come il medio oriente, essendo, gli italiani, un bottino prelibato per questi terroristi, consci della debolezza di questo governo, hanno la possibilità di usare il sequestro come arma per liberare ogni tipo di terrorista.

Emergency nota associazione di medici con un leader che spesso più che fare il medico fa il politico, Gino Strada, ha un orientamento politico spostato a sinistra e in un governo di sinistra, con frange estremiste che permette a sovversivi politici made in Italy di tornare a parlare nelle università, pare sia stata al centro di questa situazione intervenendo quale mediatore sul campo. Fassino che vuole i Talebani al tavolo di questa fantomatica e impossibile Conferenza di Pace, che nessuno stato alleato ha sottoscritto, e l'on Cento che in merito allo sgozzamento e decapitazione dell'autista del giornalista, fa una dichiarazione agghiacciante " Purtroppo questo è il dramma, la tragedia della guerra e di chi risponde alla guerra" ed aggiunge " guerra e terrorismo sono due facce drammatiche della stessa medaglia" come a significare... in guerra sono cose che capitano.. un morto in più o uno in meno che volete che sia. Inqualificabili parole di un parlamentare che dovrebbe provare a dirle alla vedova e hai 4 orfani che un povero disperato pur di portare a casa il pane per sfamarli mette a rischio la sua vita e ci rimette la pelle.

Questo è lo scenario raccapricciante in cui questo Governo ci ha buttato.

La settimana prossima si vota per il rifinanziamento della missione italiana in Afganistan, i talebani sono influenzati da Alkaida quindi da Osama bin Laden, sparano alle donne che insegnano, obbligano all'uso del burka e sgozzano le persone come han fatto con l'autista di Mastrogiacomo.... e, a Kabul, le case lussuose sono solo dei talebani

Questi i terroristi liberati che hanno immediatamente imbracciato le armi ....

1- Yasar 57 anni ex comandante sulla pianura di Shomali, appartenente alla polizia religiosa scatenato contro gli occidentali.

2- Latifullah Hakimi condannato all'ergastolo con Yasrar che scontava 7 anni entrambi estradati in Afganistan.

3- mullah Abdul Ghafar feroce comandante nella provincia di Uruzgan

4- Hafiz Hamdulla l'organizzatore degli attacchi suicidi a Kabul

5- Mansoor Ahmad alias mullah Akthar Mohammed fratello del famigerato Dadullah comandante talebano senza una gamba che ha composto la lista di scambio.

                         ..........Quante persone ammazzeranno????immagine    

Zona di Farah,,,,,,,, un Parà del Col Moschin italiano è ferito in uno scontro a fuoco contro talebani!!!!

Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!!

 Scritto da: il.corsaro.nero
Inviato da: il.corsaro.nero Trackback: 1 - Commenti: 12



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>> L’ESCLUSIVA DI REPUBBLICA su PIERLUIGI LUPO
Ricevuto in data 22/03/07 @ 18:33
Ieri sera abbiamo ascoltato la sua voce registrata, in esclusiva, dal canale TV del sito di Repub... (continua)



 
 
Inviato da FEDERALISTACONVINTO il 22/03/07 @ 20:16 via WEB
Ancora una volta il governo Prodi mi fa vergognare di essere Italiano, il motivo è come sia venuto a risovere il sequestro del giornalista Mastrogiacomo che in maniera irresposabile ha messo in pericolo la sua vita cercando l'intevista impossibile violando ogni norma di sicurezza e di buon senso, offrendo così ai Telebani la possibilità di ricattare il nostro governo che come da copione ha ceduto costringendo il governo Afgano a rilasciare 5 pericolosi terroristi che oviamente torneranno a fare l'unica cosa che sanno fare uccidere dei civili innocenti. Signor Daniele Mastrogiacomo sono felice che lei sia vivo e non sia stato ucciso come il suo autista Afgano, sono felice che sia stato liberato diversamente dal suo collaboratore interprete Afgano, ma lei dovrebbe almeno chiedere scusa a tutti gli Italiani per la figura di merda che ci ha fatto fare!
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da lckbwasbaulevolante il 24/03/07 @ 10:30 via WEB
la figura di merda la fai fare te a tutti coloro che pensano che non saremmo neanche dovuti esser là perchè è tutto inutile,i morti tra i civili al momento li stanno facendo le truppe della NATO cerchiamo di essere noi i civili!!...il tempo darà ragione a questo pensiero, come in iraq.
(Rispondi)

.... 
 
Inviato da FEDERALISTACONVINTO il 25/03/07 @ 00:41 via WEB
la tua ignoranza sconfinata ti fà scrivere frasi che sono slogan di una certa parte politica che solidarizza con i brigatisti comunisti e tratta con i terroristi talebani, e ti ricordo con i loro atentati colpiscono prevalentemente i civili le forze della nato sono in Afganistan per portare la pace instaurando la democrazia e non un regime come quello dei talebani basato sulla violazione dei diritti delle persone.
(Rispondi)

 
 
Inviato da raba_rama il 24/03/07 @ 23:21 via WEB
La vita di un uomo ha un prezzo?
(Rispondi)

 
 
Inviato da BELTIPOdiTO il 26/03/07 @ 16:04 via WEB
I telegiornali non parlavano altro che di mastrogiacomo, ci han tartassato ininterrottamente col suo rapimento,nauseato e stancato.Ora finalmente l'han liberato,buon per lui,ma sicuramente sapeva che rischio correva ad andare lì, come lo sanno i soldati che han scelto di andarci,quindi basta con sto piangersi addosso ogni volta che succede qualcosa,sanno benissimo che vanno incontro alla morte partendo per quei luoghi, nessuno penso li abbia costretti con le maniere forti ad andarci,che ci pensino bene prima di farlo e se poi succede qualcosa non c'è da meravigliarsi, perchè lì è così.Per quanto riguarda la liberazione dei terroristi....lo giudico un grande autogoal.....ma chi sa veramente cosa c'è sotto e cosa invece ci han solo voluto far credere?
(Rispondi)

 
 
Inviato da amici.futuroieri il 28/03/07 @ 08:51 via WEB
APPELLO AI LIBERI E AI GIUSTI PREMESSA Se il cielo fosse bianco di carta e tutti i mari neri d'inchiostro non ci sarebbe ancora abbastanza materia per descrivere la prostrazione e il dolore che colpiscono coloro che, con animo libero e giusto, osservano la condizione del popolo italiano e in generale dei popoli europei. Qui ci rivolgiamo a coloro che sono liberi nell'animo e nello spirito per aprire la speranza verso tempi migliori. La paura di oggi, causata dalla velocità delle trasformazioni in corso e dai gravi pericoli di scatenamento di conflitti armati ed economici, e l'incapacità di avere un rapporto vitale con il proprio passato, sono condizioni che possono essere superate e che devono essere superate. Questo appello vuole essere un ritrovare le ragioni della dignità di un popolo, quello italiano (ma potremmo dire, più in generale, quello europeo), molto composito al suo interno e che negli ultimi anni ha visto, e subito passivamente, aggiungersi ad esso genti di popoli diversi. Questo popolo potrà avere un proprio futuro solo ritrovando se stesso, le proprie forme del vivere, il proprio modo di stare al mondo e di raccontarsi agli altri in modo non fortuito o casuale, o scusandosi quasi di esistere, o mostrandosi afflitti per la nostra diversità nei confronti delle altre forme di civiltà. Solo ritrovando se stessi gli italiani potranno avere un loro ruolo e un loro senso in Europa, una realtà ancora tutta da costruire. Gli estensori del presente scritto auspicano che essa possa diventare scudo e difesa dei popoli che storicamente la compongono, contro le aggressioni culturali, militari ed economiche provenienti da qualunque altra forza ostile. CRISI URBANISTICA ED ESTETICA Chiunque osservi oggi una città da una posizione sopraelevata osserverà, guardando le diverse sedimentazioni del tessuto urbanistico, che la visione dello sviluppo urbano degli ultimi cinquanta anni è stato umiliante, non ha niente di bello, dell'ordinato, dell'umano. E' come se si fosse rotta la continuità con l'antichità, con il Medioevo, con il Rinascimento, e anche con l'Ottocento italiano e perfino con l'architettura dei primi decenni del Novecento. La proliferazione urbanistica degli ultimi cinquanta anni è la rappresentazione fisica del brutto e del deforme, i luoghi del vivere illustrano quanto il popolo italiano si sia lasciato andare mostrando la sua incapacità di gestire il proprio futuro e di accogliere le nuove epoche. La ricchezza copiosa che questa società italiana ha prodotto negli ultimi decenni si è indirizzata in forme perverse ed estranee alla storia, alla vita e alla natura delle diverse identità che compongono il popolo italiano. La popolazione si è accontentata di una forma e di uno stile di vita quantitativamente superiore, rispetto a un passato segnato da povertà diffusa e da lavori di fatica pesanti, ma qualitativamente e moralmente degenerante e distruttivo. Questo finto progresso e il relativo finto benessere sono strumenti di corruzione, di esaltazione amorale della ricchezza di pochi, del potere arbitrario, e dell'egoismo. Questo falso benessere è la forza che sviluppa l'annientamento delle basi culturali e di convivenza civile di ciò che è chiamato comunemente Italia. IL RISCATTO NONOSTANTE TUTTO E' POSSIBILE Al trionfo del brutto e del deforme corrisponde un popolo che si è lasciato andare, che ha permesso che ogni abuso di pochi potenti fosse possibile, che numerosi delitti avessero sanzioni, o ridicole, o nulle, o spietatamente casuali ed arbitrarie, che la generosità e la grandezza del passato potessero essere travolte da un presente che ha la forma dell'osceno. Il quale appare fonte di sterilità creativa, di stagnazione economica, crea immobilismo sociale e soffoca le aspirazioni di tutti coloro che sono meritevoli e capaci. La moralità e la coscienza della stragrande maggioranza degli italiani è stata piegata da una ricchezza di recente acquisizione e da un consumismo straccione, entrambi giunti troppo in fretta e troppo tardi. Per troppo tempo le diverse popolazioni d'Italia hanno sofferto la povertà in moltissime forme e ad essa spesso s'associava il dominio degli stranieri. Oggi questo sviluppo mostra i suoi limiti e le arroganti imposizioni di potenze che, per maggior spregio, si definiscono nostri alleati, spingono la Nazione italiana verso tragiche avventure militari in nome di una composita ideologia neo-liberale che ha logorato, qui come nel resto del mondo, i meccanismi di redistribuzione della ricchezza fra le diverse classi sociali. Si deve porre l'esigenza di pensare un futuro diverso e credibile per il nostro Paese. LA RAPPRESENTATIVITA' E LA SOVRANITA' POPOLARE Il cuore del problema oggi è la rappresentatività. Assistiamo ad uno scollamento fra coloro che sono delegati a rappresentare le comunità e le comunità stesse. E’ saltato il meccanismo fiduciario. Il cittadino, suo malgrado, è sostanzialmente impotente rispetto al "gioco" del potere, del quale vorrebbero farlo credere il perno ed invece è poco più che un mero ratificatore. Le recenti leggi elettorali della Toscana (promossa dal centrosinistra) e nazionale (promossa dal centrodestra), praticamente identiche, lo espropriano anche della residuale facoltà di scegliere a chi affidare la propria delega, attraverso l'eliminazione dell'attribuzione delle preferenze. Probabilmente si tratta di un nuovo evento negativo per la democrazia moderna, o forse soltanto il disvelamento della sua ipocrisia. La democrazia, o potere del popolo in greco, è in verità una cosa molto seria. Tuttavia tra la teoria e la pratica, si interpone l’abnorme dimensione delle comunità, una densità di popolazione che fa naufragare ogni dovere di rendiconto o potere di controllo, dal momento in cui il cittadino ha "firmato" la sua delega agli anni successivi. L’umana smemoratezza fa il resto. La dimensione enorme delle città, del territorio popolato, tradotta in vastità dei collegi elettorali rende anonimo il candidato alla collettività. Tanto anonimo e lontano quanto presente per lo più in televisione, oppure in qualche raro happening di partito al momento della campagna elettorale. Poi desaparecido dopo aver "incassato" il consenso. I partiti stessi non hanno più alcun ruolo efficace in questa dinamica post-democratica, non svolgono più la selezione della dirigenza politica che passa per canali paralleli quali: ereditarietà familiare, lobbies economiche, ottusa e comprovata fedeltà a singoli personaggi, cieca accondiscendenza verso interessi economici dominanti, notorietà televisiva. Sempre più spesso le decisioni sono prese lontano persino dalla vecchie sezioni o dai congressi, in salotti, in incontri privati, in associazioni di dubbia trasparenza, in comitati d'affari. Capita non di rado che i rappresentanti senza rappresentanza trovino fra di loro affinità e comunanze ambigue, trasversali persino agli stessi partiti o coalizioni di appartenenza. Essi risultano del tutto liberi da vincoli etici o di mandato e impermeabili a verifiche che non ci sono e non possono esserci, se non alla fine del mandato. Le caste al potere tendono a difendersi e a tutelarsi con compattezza. In questa democrazia senza "demos", i cittadini sono di nuovo ridotti a sudditi, come se il lascito delle rivoluzioni francese e socialiste non fosse mai esistito. La condizione è ancora più umiliante della soggezione alla nobiltà poiché i nuovi arricchiti, i trimalcioni contemporanei, i miracolati della politica sono ancora meno legittimati delle antiche caste e ancora più prepotenti, ma soprattutto fingono una bontà di cui ignorano tutto. La legalità, un ricordo dei bei tempi andati o della primavera, presto svanita, di "Mani pulite", ha lasciato spazio a impunità individuali e indulti generalizzati. Ci sono le eccezioni, in un tale contesto quasi eroiche, ma sono così rare che fondare solo su di esse un riscatto popolare pare un’astrazione più che un’utopia. Sono rare, perché la fessura dell’onestà, nella quale in ogni tempo qualcuno è riuscito a penetrare, è sempre più stretta e la selezione al peggio sempre più rigida. Quanto si afferma in questo scritto trova riscontro dal livello di un Consiglio di Quartiere fino al Parlamento europeo. Una contaminazione che negli ultimi anni è dilagata a macchia d’olio. Imbarbarimento della politica e arroganza dei nuovi attori sono quindi il portato di questa involuzione della democrazia. Chi ha a che fare con le Istituzioni, direttamente o indirettamente, conosce il cinismo delle relazioni politiche, la falsità degli accordi, la grettezza, la violenza delle pugnalate, la totale mancanza di valore alla parola data. Insomma tutto ciò che nella società è riprovevole, in politica è diventato adesso ragione e forma del potere. Ascoltate il linguaggio, studiate le mosse, fatelo con attenzione e capirete il turlupinamento, la volgarità e la meschinità in quantità industriali. IL DEGRADO AMBIENTALE: LE PRIORITA' E LE TRAGEDIE L'ambiente grida di dolore e noi dobbiamo udirlo visto che in trent’anni sono andate bruciate le risorse naturali prodotte nei precedenti millenni; serve una svolta: bisogna tornare a modelli di vita più sobri. A livello tecnologico servono scelte drastiche, bisogna, ad esempio, contrastare la costruzione di nuovi inceneritori per favorire la raccolta differenziata integrale dei rifiuti. Occorre fermare le alchimie transgeniche su frutta e verdura che corrompono la natura e favoriscono solo le multinazionali che producono pesticidi. Le infrastrutture dell'alta velocità vanno progettate sulla base del principio che le merci e gli uomini dovranno spostarsi di meno negli anni futuri. In questa fase politica, va inoltre espresso un no fermo e convinto alle basi militari straniere che vengono realizzate per combattere guerre immotivate e interminabili. L’Europa dovrebbe dotarsi di una sua diplomazia e di sue forze armate adeguate alla difesa di politiche internazionali umane e sostenibili, segnando su questo, davvero, un primato di civiltà. Queste priorità devono ricordarci i disastri che stiamo vivendo in questi giorni. Migliaia di migranti vagano verso campi profughi in tutto il mondo povero, dove muoiono di fame 50 milioni di persone ogni anno e milioni di bambini sono costretti a lavorare in condizioni di schiavitù. Nell' “occidente” ricco e opulento le depressioni e i suicidi aumentano del 5% annuo. L'uomo sta male anche perché sta peggio la natura. Il 50% delle foreste sono state abbattute e il ritmo di estinzione delle specie è 1.000 volte superiore al livello naturale. Ma non accade solo questo: la desertificazione avanza, tonnellate di rifiuti viaggiano per il mondo, l'acqua dolce è sempre più scarsa mentre l'anidride carbonica è a un livello mai registrato da 400.000 anni. Il degrado dilaga in tutti i continenti perché si stanno distruggendo le culture originarie e gli uomini diventano masse informi ed uniformi di consumatori (alcuni) e di affamati (molti). La diversità culturale e biologica è un bene inestimabile da preservare. Infine i disastri ecologici petroliferi in mare ci ricordano che siamo, noi tutti, in pugno a chi estrae petrolio per costruirsi regge dai rubinetti d’oro e continuiamo a fabbricare auto con un motore a scoppio dell’ottocento, siamo preoccupati dalle oscillazioni del P.I.L. quando la crescita esponenziale ci sta distruggendo fisicamente, moralmente e psicologicamente. Ma per vivere e per sentirsi vivi non basta capire il mondo che ci circonda, occorre ripensare e rigenerare le prospettive e il futuro di una vera democrazia e di una vera cittadinanza. E’ possibile percorrere questa via iniziando col parlare sempre la lingua della schiettezza, come il bambino che nella fiaba di Andersen grida che il Re è nudo, operando secondo non i canoni dell’utile o della vigliaccheria ma secondo quelli dell’interesse comune, smettendo di delegare con un voto e poi lavarsi le mani, ma chiedendo sempre conto, informandosi, trattando i rappresentanti popolari come se fossero dipendenti della collettività, a tempo determinato. Agire nel privato ma soprattutto nella sfera pubblica senza paura, a schiena dritta è difficile. E’ triste vedere tanti uomini piegati su se stessi dal peso dei compromessi, umiliati a raccoglier briciole sotto il tavolo del potere. Uomini e donne senza ormai né pudore né scrupoli. Moltissimi cittadini finora sono stati convinti di non avere alternativa e hanno finito col rendersi complici di questo stato di cose. Basterebbe alzare tutti di qualche millimetro l’asticella dell’etica e del sacrificio e il nostro bel Paese e il mondo, non avuti in eredità dai padri ma concessi in prestito dai nostri figli, tornerebbero pian piano a rigenerarsi e a rinascere. Da qualche parte occorre pur iniziare, i firmatari iniziano con questo scritto. La politica concreta e ufficiale dei nostri giorni è lontana, a tratti totalmente estranea a qualsiasi posizione etica o morale, per questo chiediamo ai nostri lettori di aderire o di respingere questo comune appello, che vuole essere una presa di coscienza e l'affermazione dell'esistenza di una questione morale e d’identità collettiva. A coloro che si riconoscono in quanto appena affermato chiediamo di non sentirsi più soli, isolati, visionari. Questo scritto rende evidente che essi con altri condividono la sofferenza che provano. Trovare la dimensione dell'enormità del disagio presente è il primo modo per comprenderlo e vincerlo. E' il risvegliarsi da un incubo che pretendeva di essere un sogno. Associazione “Futuro Ieri” Sottoscrivi il manifesto al seguente indirizzo: http://digilander.libero.it/amici.futuroieri Oppure scrivendo alla seguente casella: amici.futuroieri@libero.it
(Rispondi)

 
 
Inviato da DocGull il 28/03/07 @ 10:44 via WEB
Con i terroristi non si tratta, il concetto è addirittura banale. I liberati hanno già annunciato di non vedere l'ora diricominciare ad ammazzare, magari come quelle 20 donne massacrate dai talebani che avevano osato mettersi ad insegnare.
(Rispondi)

 
 
Inviato da raba_rama il 28/03/07 @ 20:00 via WEB
Un governo, tratta coi terroristi...si presume paghi un riscatto...poi mentre riportano l' ostaggio a casa, degli alleati ammazzano chi si e' impegnato a riportare sano e salvo l' ostaggio a casa. Morale nessun colpevole per quell' omicidio! Un altro governo, tratta coi terroristi, libera l' ostaggio. lo riporta a casa sano e salvo...e tutti si scandalizzano! Cosa avete che non va?
(Rispondi)

 
 
Inviato da cuore670 il 30/03/07 @ 17:43 via WEB
ma quanto sei pagliaccio corsaro!!!fino a quando c'era il tuo amico berlusconi al comando ,ti andava bene tutto compreso ,i nostri soldati morti,agenti che venivano massacrati dagli americani stessi,com'è che scrivevi???ah si ,"loro sapevano a cosa andavano incontro".D'ora in poi ti chiamerò "emilio 2",sai che coppia di L.......con FEDE!!!!vai a lavorare ,tu che fai credere quello che non sei!!!ti conosco oramai corsaro senza veliero e senza ciurma.........
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da il.corsaro.nero il 04/04/07 @ 11:48 via WEB
cuore670... che dirti..... rappresenti in pieno i tuoi COMPARI della sinistra, quando non avete argomenti siete solo capaci nell'offendere. Offese che non trovano alcun bersaglio.... in una guerra di cervelli, tu e molti come te, sareste disarmati.
(Rispondi)

 
 
Inviato da cc112mi il 04/04/07 @ 15:29 via WEB
Libero si ma a quale prezzo? Premetto di essere molto felice per la liberazione del giornalista sequestrato in Afghanistan dai talebani. Ma a quale prezzo il nostro Governo è riuscito ad ottenere la sua liberazione?? Tempo fa, ho visto un dibattito in televisione il cui argomento era proprio questo. Allora, è giusto essere felice per il rilascio del giornalista anche se non dobbiamo dimenticare che i talebani hanno decapitato il suo autista all'atto del sequestro. La liberazione dell'italiano dopo circa 15 giorni di prigionia si è resa possibile poichè il Governo afgano, con il benestare del Governo americano (senza il quale non si sarebbe concluso nulla) ha ceduto alle pressioni del Governo italiano per fare liberare cinque importanti terroristi talebani dalle carceri afgane in cambio della liberazione del nostro giornalista. La vita di uno scambiata con la scarcerazione di cinque detenuti penserete voi... Invece no! Quei cinque detenuti erano in carcere perchè condannati per terrorismo internazionale, hanno ammazzato già chissà quante persone ed ora potranno continuare ad ammazzare, sgozzare, decapitare tante altre persone innocenti. La cosa deve fare pensare se è stato un bene oppure un male. La vita del giornalista italiano non deve sembrare più importante della vita di chiunque altro cittadino del mondo. Inoltre, la cosa che mi fa pensare di più è che in Italia, questo scambio non sarebbe stato possibile. Forse non tutti sanno che vi è una legge in Italia che in caso di sequestro di un cittadino, viene bloccato ogni tipo di pagamento di riscatto e, la cosa ha funzionato. Avete avuto notizia di altri sequestri in Italia? no! Durante questi anni di guerre in Iraq, Afghanistan ecc ecc i terroristi hanno capito che rapire e sequestrare giornalisti americani, inglesi o altri occidentali non conviene perchè quei governi non trattano con i terroristi. Gli unici che trattano all'estero (ma ripeto non in Italia) siamo noi italiani. Il nostro esempio secondo me è più sbagliato di quanto possa sembrare apparentemente, perchè così si continua a mettere sempre più in pericolo la vita dei nostri civili in quelle zone di guerra. Concludo dicendo che tutti sanno a quello che vanno incontro andando in quelle zone di guerra. Nessuno, per il dovere di informazione giornalistica, punta il dito contro i giornalisti che spinti più da fama, successo e soldi ci vanno per i loro interessi che per altro... Fregandosene dei consigli del Governo.
(Rispondi)

 
 
Inviato da marcsssss il 04/04/07 @ 17:30 via WEB
ASSOLUTAMENTE SCANDALOSO!!..MI CHIEDO IL PERCHE LUI ABBIA AVUTO QUESTO PRIVILEGIO ASSURDO!! SARA' FORSE CHE IL GIORNALE DOVE LUI LAVORA HA PIU' POTERE DI QUANTO IMMAGINIAMO?
(Rispondi)



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