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Messaggi di Aprile 2005

Messaggio N° 1527 28-04-2005 - 18:03

La depressione maggiore - 2^ parte

Come viene curata la Depressione Maggiore?
Anche se la Depressione Maggiore può essere una malattia molto grave può essere molto ben curata. Tra l’80% e il 90% di coloro che ne soffrono possono essere curati efficacemente e tornare alle loro normali attività e ritmo di vita. Sono disponibili differenti tipi di cure, la cui scelta dipende dall’individuo affetto, dalla gravità e dalle caratteristiche del disturbo. Tre sono i tipi fondamentali di cure: farmaci, psicoterapia, terapia elettroconvulsivante (ECT). Possono essere utilizzate singolarmente contemporaneamente.

  • Farmaci: i primi farmaci antidepressivi sono stati introdotti negli anni ’50.
    • Gli antidepressivi triciclici (TCA) – ancora molto usati per le depressioni gravi. I TCA risollevano l’umore negli individui depressi, ristabiliscono un ritmo normale del sonno, dell’appetito e del livello di energia; ma richiedono tre o quattro settimane perché la persona abbia risposta positiva al trattamento. Questi farmaci comprendono: amitriptilina (Laroxil, Adepril,Triptizol), desimipramina (Nortimil), dotiepina (Protiaden), imipramina (Tofranil), nortriptilina (Noritren).
    • Inibitori delle monoamineossidasi (IMAO) – sono spesso efficaci nelle persone che non rispondono ad altri farmaci, o che soffrono di depressioni “atipiche” con forte ansia, sonno eccessivo, irritabilità, ipocondria, o caratteristiche fobiche. In Italia è in commercio solo Aurorix (moclobemide), un IMAO di seconda generazione, con meno effetti collaterali.
    • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) – hanno un’azione specifica sul neurotrasmettitore serotonina. Generalmente gli SSRI causano meno effetti collaterali indesiderati dei TCA e degli IMAO. Questi farmaci comprendono: fluoxetina (Prozac, Fluoxeren, Formulazione generica), sertralina (Zoloft, Tatig), paroxetina (Seroxat, Eutimil, Sereupin, Formulazione generica), citalopram (Seropram, Elopram), escitalopram (Cipralex, Entact) e fluvoxamina (Maveral, Fevarin, Dumirox).
    • Inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina (SNRI) – In generale gli SNRI danno meno effetti collaterali indesiderati dei TCA e degli IMAO. Questi farmaci hanno un’azione specifica sul neurotrasmettitore noradrenalina e comprendono la venlafaxina (Efexor).
    • Farmaci bloccanti la ricaptazione della dopamina: si tratta di una nuova classe di antidepressivi. Il bupropione (Ziban) agisce sui neurotrasmettitori dopamina e norepinefrina. In generale il bupropione causa meno effetti collaterali dei TCA e degli IMAO.

    Chi fa uso di farmaci antidepressivi ed i loro famigliari devono prestare attenzione particolare durante le prime fasi di assunzione perché le normali capacità di reagire e prendere decisioni possono ritornare prima del miglioramento dell’umore. In questa fase, quando è più facile mettere in atto decisioni ma la depressione è ancora grave, il pericolo di suicidio può aumentare.

  • Psicoterapia: vi sono differenti tipi di psicoterapia che hanno dimostrato di essere efficaci per combattere la depressione compresa la terapia cognitivo-comportamentale e la psicoterapia di gruppo. Ricerche hanno dimostrato che depressioni lievi possono spesso essere curate utilizzando una di queste due terapie. Tuttavia, la depressione grave sembra essere meglio curabile utilizzando in combinazione la psicoterapia e i farmaci. La terapia cognitivo-comportamentale aiuta ad allontanare i pensieri negativi e i comportamenti non soddisfacenti associati alla depressione, insegnando nel contempo come sbarazzarsi dei comportamenti che contribuiscono al disturbo. La Psicoterapia di gruppo è volta in particolare a migliorare i rapporti interpersonali e a trovare un adattamento dei nuovi ruoli che possono essere stati associati allo stato di depressione di una persona.

  • Terapia elettroconvulsivante (ECT) è un trattamento di grande efficacia per combattere gravi episodi di depressione. In circostanze nelle quali farmaci e psicoterapia o una combinazione dei due metodi si rivelassero inefficaci o di efficacia troppo lenta per rimuovere sintomi psicotici e pensieri suicidi, l’ECT può essere presa in considerazione. L’ECT può inoltre essere utilizzata per coloro che per qualche ragione non tollerano la terapia farmacologia.

Quali sono gli effetti collaterali dei farmaci antidepressivi?
Tutti i farmaci provocano degli effetti collaterali che variano a seconda del farmaco e della sensibilità delle singole persone. Circa il 50 per cento delle persone che assumono antidepressivi provano effetti collaterali durante le prime settimane di assunzione, tuttavia questi effetti sono generalmente temporanei e non gravi. Alcuni effetti che possono rivelarsi particolarmente fastidiosi possono spesso essere eliminati variando la dose del farmaco, cambiando farmaco o curando gli effetti collaterali con un farmaco specifico.

  • Effetti collaterali comuni degli antidepressivi triciclici ( TCA) comprendono: bocca secca, stitichezza, problemi sessuali, problemi pressori, sudorazione, vertigini, irritazione della pelle, appannamento della vista, aumento o perdita di peso.
  • Le persone che assumono farmaci IMAO dovrebbero stare attenti ai cibi affumicati, fermentati o piccanti e ad alcune bevande o ad altri farmaci perché possono causare un grave e pericoloso aumento di pressione in combinazione con questa cura. Effetti meno gravi possono essere mal di testa, aumento di peso, bocca secca, insonnia.
  • I nuovi antidepressivi SSRI tendono ad avere minori e meno importanti effetti collaterali come ad esempio nausea, nervosismo, insonnia, diarrea, eritemi della pelle, effetti riguardanti la sfera sessuale (problemi riguardo all’eccitamento e all’orgasmo), perdita o aumento di peso.

Il Bupropione generalmente causa meno effetti collaterali dei TCA e degli IMAO. I suoi effetti collaterali comprendono: irrequietezza, insonnia, mal di testa o peggioramento di una precedente emicrania, tremore, bocca secca, agitazione, confusione, accelerazione del battito cardiaco, sudorazione, nausea, costipazione, dolori mestruali e eritemi della pelle. Il Bupropione è stato temporaneamente ritirato dal mercato, dopo l’introduzione iniziale a causa del verificarsi di emorragie cerebrali e crisi epilettiche in alcuni pazienti . Tuttavia, studi più approfonditi dimostrarono che il verificarsi di ictus cerebrali era associato ad alti dosaggi (superiori al dosaggio massimo raccomandato), a precedenti emorragie o traumi cerebrali, a disturbi alimentari, abuso di alcol o altre sostanze. Con le nuove precauzioni e dosaggi più bassi la probabilità di avere crisi epilettiche è molto ridotta.


Ok ragazzi e ragazze, alla prossima, spero che queste mie nozioni in qualche modo vi possano aiutare a capire meglio la vostra situazione o perché no, anche di chi vi circonda.


<<< Leggi la 1^ parte


lucialyssasonoio


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Articolo pubblicato da: lucialyssasonoio

Messaggio N° 1526 28-04-2005 - 18:00

La depressione maggiore - 1^ parte

La Depressione Maggiore è un grave disturbo che colpisce ogni anno circa il 5% della popolazione adulta. Diversamente da una normale sensazione di tristezza, di perdita o di un transitorio stato di cattivo umore, la Depressione Maggiore presenta caratteristiche di persistenza e può interferire pesantemente sul modo di pensare di un individuo, sul comportamento, l’umore, l’attività ed il suo benessere fisico. Fra tutte le patologie la depressione maggiore è la più frequente causa di invalidità in molti Paesi sviluppati. Le donne sono colpite da Depressione Maggiore in numero doppio rispetto agli uomini. La depressione maggiore può colpire ad ogni età anche nella fanciullezza, nella gioventù e nell’età adulta. Tutti i gruppi etnici, razziali o sociali possono essere affetti dalla depressione. Almeno tre quarti di coloro che sono stati colpiti da un primo episodio di depressione ne saranno colpiti da un altro durante il resto della vita. Alcune persone sono colpite da più episodi durante l’anno. Se non debitamente curati gli episodi di depressione possono durare dai sei mesi a un anno. Se non curata la depressione può portare al suicidio. La Depressione Maggiore, nota anche come depressione clinica o depressione unipolare, è solo una delle varie forme di disturbo depressivo. Altre forme di depressione sono la distimia (depressione cronica con sintomi meno intensi), e la depressione bipolare (la fase depressiva del disturbo bipolare). Le persone che soffrono di disturbo bipolare provano sia la depressione che disturbi maniacali. I disturbi maniacali comprendono stati anormali di sovreccitazione o di irritabilità, eccessiva stima di sé, eccessiva attività, pensiero e loquacità.


Quali sono i sintomi della depressione maggiore?
L’inizio del primo episodio di depressione maggiore può non essere evidente se è graduale e leggero. I sintomi della depressione maggiore sono caratterizzati da importanti cambiamenti nelle abitudini della persona:

  • Un persistente umore triste o irritabile
  • Importanti variazioni nelle abitudini del dormire, appetito e del movimento
  • Difficoltà nel pensare, della concentrazione, e della memoria
  • Lentezza dei movimenti o agitazione
  • Mancanza di interesse o piacere nelle attività che invece prima interessavano
  • Sensazione di colpevolezza, di inutilità, mancanza di speranze e senso di vuoto
  • Pensieri ricorrenti di morte o di suicidio
  • Sintomi fisici persistenti che non rispondono alle cure come mal di testa, problemi di digestione, dolori persistenti

Quando si manifestano contemporaneamente più di uno di questi sintomi, durano più di due settimane e interferiscono con la normale attività si dovrà ricorrere alle cure del medico specialista.


Quali sono le cause della depressione maggiore?
La Depressione Maggiore non può essere ricondotta ad una sola causa. Fattori psicologici, ambientali, biologici, possono tutti contribuire al suo sviluppo. Qualunque sia la causa specifica della depressione, ricerche scientifiche hanno appurato che la depressione maggiore è un disturbo biologico del cervello. Noradrenalina, serotonina e dopamina sono tre neurotrasmettitori (connettori chimici che trasmettono segnali tra le cellule cerebrali) che si ritiene siano coinvolti nella depressione maggiore. Gli scienziati ritengono che qualora si manifesti uno squilibrio chimico in questi neurotrasmettitori ne risulterebbe uno stato di depressione. I farmaci antidepressivi agiscono incrementando la disponibilità di neurotrasmettitori o variando la sensibilità dei recettori di questi connettori chimici.


I ricercatori hanno anche appurato una predisposizione genetica alla Depressione Maggiore. Vi è una maggior possibilità di essere colpiti dalla depressione quando si sono verificati dei casi nella famiglia. Non tutti coloro che presentano una predisposizione genetica alla depressione ne sono affetti, ma alcune persone hanno una configurazione biologica che li rende particolarmente vulnerabili. Fatti di vita, come la morte della persona amata, una perdita o un cambiamento di particolare importanza, lo stress cronico, abuso di alcol e di droghe, possono innescare episodi di depressione. Anche alcune malattie come le patologie cardiache e il cancro e alcuni medicamenti possono innescare la depressione. E’ importante sottolineare che molti episodi depressivi si manifestano in modo autonomo senza essere innescati da crisi, malattie o altri fattori di rischio.


Leggi la 2^ parte >>>


lucialyssasonoio


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Articolo pubblicato da: lucialyssasonoio

Messaggio N° 1525 28-04-2005 - 17:20

Educazione in chat

Digiland vi segnala il Forum
"
Chatta che ti passa!"
per discutere di questo argomento!


Premetto che questo articolo non è una critica nei confronti degli utenti per così dire corretti che utilizzano il sistema di comunicazione in questione (la chat) rispettando la netiquette, ma un’esortazione a quei soggetti che usano e abusano della stessa, per fare i propri comodi.


Spesso ci capita di leggere, all’interno delle room ed in pubblico, delle frasi del tipo "ci sono donne dell’Emilia?"... oppure della Lombardia o di qualsiasi regione, purché respirino insomma, nel caso in questione mi verrebbe voglia di dire "purché digitino)"!!


In alternativa, richieste di contatto in privato per così dire un po’ spinte (termine opinabile, atteso che le richieste sono il più delle volte di natura "intima")! Oppure richieste di contatto, ma con sfondo "interlocutorio", vale a dire sondaggio, studio del soggetto (quasi sempre femminile, ma anche maschile ovviamente), chiacchierata ed infine il classico affondo!!


Come rispondere, se si ha voglia di rispondere? Le risposte spesso e volentieri sono del tipo "burlesche" da parte dei presenti nelle room!! "Donne dell’Emilia... No, finite! Ripassa domani" oppure "Cosa sono queste forme di razzismo? Perché esistono solo donne del Nord?"
Nella maggior parte dei casi il soggetto desiste, prendendo atto della pessima figura che sta facendo e ritirandosi con la coda fra le gambe, esce di scena! Stesso discorso dicasi per quelle persone che cercano nick maschili sia chiaro!!


Cosa fare in caso di insistenza? A questo punto varie scelte!! Rispondere per le rime oppure usare il classico "tastino Ignora Utente" ed attivare la chiusura della messaggistica privata all’interno delle room!! E per la messaggistica individuale?? Che si fa? Si risponde inserendo il nick in una lista, la cosiddetta Lista Nera! Ma è sufficiente? Cosa impedisce a queste persone di crearsi altri nick e ricominciare magari peggio di prima? E se si temono rappresaglie? Beh, a quel punto ci si può rivolgere agli amministratori! E se non basta? Polizia Postale! Questo soggetti vanno allontanati dalla chat in maniera radicale!


A titolo di cronaca, provate (ovviamente i signori maschietti) a creare un nick femminile!! Mettete un foto accattivante ed una scheda compilata ad hoc! Vedrete i risultati! Contatti a non finire di ogni tipo, natura e specie, dai più gentili ai più volgari per essere leggeri! Se non addirittura con richieste di prestazioni a sfondo sessuale!


Signori “chatter da strapazzo”, l’uscita la conoscete! Così come siete entrati, siete pregati di uscire! Uscite di casa, andata al bar, ubriacatevi, andate in palestra, fate quello che vi pare, ma non entrate in chat con delle affermazioni e delle richieste strane e di bassa lega!


Non ne abbiamo bisogno! Non ci servono! Voi non ci servite e né abbiamo intenzione (almeno il sottoscritto) di interagire con delle persone siffatte!


oktobered


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Articolo pubblicato da: oktobered

Messaggio N° 1524 28-04-2005 - 10:36

Il romanzo rosa: Come le palme al sole, terza puntata

Digiland vi segnala il Forum
"
L'ultimo libro che ho letto..."
per discutere di questo argomento!



Dopo aver corso per qualche minuto, Anne raggiunse il cottage, ma Boris non era lì.
Anne si guardò intorno con fare interrogativo finché non vide in lontananza la sagoma dell'amico. Rimase a fissarlo e dopo essersi avvicinata senza farsi sentire, notò che Boris con il corpo era presente, ma la mente sua non c’era. Anne-Sophie rimase impietrita come se non volesse, con la sola sua presenza, disturbare il meditare dell’uomo.
Boris era seduto sul molo con un ginocchio piegato a sorreggergli il mento, con l’altra gamba nell’acqua e con mille pensieri che passavano nella sua mente, così come l’acqua che gli stava davanti. Era passato circa un anno da quando Laure, la sua Laure, era morta, ma era come se il tempo si fosse fermato in quel preciso momento.
Boris Aristov era forestiero, non era di Lovely Place, veniva da Vladivostok, da quella parte di Russia sperduta dove tutto è lontano, tutto è misterioso, tutto è calmo. E Boris non si discostava per niente da questo modo di essere. Il gigante biondo con gli occhi azzurri portava dentro di sé questo modus vivendi: ragazzo calmo, misterioso, se vogliamo anche indecifrabile... ma ragazzo vero.
Boris era arrivato a Lovely Place quando aveva 19 anni e, nonostante ne fossero passati dieci, era come se fosse ancora in Russia. Lui era rimasto uguale, non aveva preso la piega di chi, come Gustave, privilegiava l’apparire rispetto all’essere.
Anne-Sophie lo aveva subito capito che era così... ed era forse per questo che considerava Boris come una sorta di fratello maggiore, un confidente, sempre disposto ad ascoltarla... insomma il suo migliore amico.
Boris era contento di questa amicizia perchè in fondo Anne non era molto diversa da lui, non apparteneva a quel mondo, e soprattutto gli ricordava la sua Laure.
Boris si allungò sul molo e voltandosi da un lato vide le sue due barchette attraccate un po’ più in là. Con la più grande, la Laure, usciva tutte le mattine per andare a pesca, mentre con quella più piccola, la Vladivostock, portava residenti e non, in giro per le coste dell’isola. Era proprio grazie a quest’ultima che l’aveva conosciuta: Laure era una delle tante persone che aveva portato in giro per l’isola. Si erano piaciuti subito, e a nessuno dei due importava della differente classe sociale. Si piacquero e basta, con buona pace del resto del mondo.
Un rumore lo riportò sulla terra, un aereo stava passando sulla sua testa e sui suoi pensieri: fece un sospiro, balzò in piedi e dopo aver dato una controllata per l’ultima volta agli ormeggi delle sue barchette fece per andarsene a casa. A quel punto vide Anne che stava  impalata e con fare paterno le chiese: «Questa volta cosa ha fatto il piccolo Igor?»
«Piccolo?» rispose Anne-Sophie. «Il tuo cane è più grande di me e tu osi definirlo piccolo?!» gridò Anne.
«Giornata storta, eh?!» E nel frattempo presero a camminare in direzione della villa.
«Lasciamo stare Boris... oggi il tuo cane è stata la cosa più bella che abbia visto!»
«E’ ancora lì seduto in un angolo a terrorizzare Juliette?» Chiese il russo con fare un po’ distaccato, evidentemente non aveva ancora del tutto abbandonato i suoi precedenti pensieri.
«Sì, Boris... solo che la povera Juliette non riesce a capire che Igor non le farebbe mai del male.» Dopo aver attraversato il parco, raggiunsero la cucina della tenuta. Entrarono e videro la povera Juliette in piedi su uno sgabello mentre Igor stava seduto vicino con la testa piegata su un lato, la lingua penzoloni e la coda scodinzolante.
Boris si avvicinò alla cuoca, la aiutò a scendere e le disse: «Porgi la tua mano al cane.» Da distanza siderale sentirono Juliette rispondere: «Ma sei pazzo? Guarda che le mani mi servono tutte e due per lavorare!»
Quindi il russo, con fare deciso, afferrò l’avambraccio della cuoca e le disse «Apri questa benedetta mano e guarda che succede.» Questa volta Juliette non osò contraddirlo. Aprì la mano e vide che il cane vi posava sopra la sua zampa.
«Quante mani hai Juliette?»
La cuoca non rispose... era troppo impegnata a guardare la reazione del cane; Boris con fare bonario si piegò sulle ginocchia e con la mano libera accarezzò la testa di Igor e il cane parve esserne felice.
Anne era stupita. Boris con la sua dolce fermezza era riuscito a vincere la diffidenza della donna verso il cane. Ma il tempo dei giochi era finito. Il campanello della porta aveva suonato... Gustave era già lì!


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Articolo pubblicato da: maryintown, Padrino1979, salote, suede68

Messaggio N° 1523
Tag: Sport
24-04-2005 - 19:56

Gp di San Marino 2005

Digiland vi segnala il Forum
"
Parliamo di... Sport"
per discutere di questo argomento!


Terza vittoria consecutiva per il "Matador" Alonso e quarta consecutiva per la Renault in questo mondiale 2005 di Formula 1. Questa volta lo spagnolo ha dovuto sudare sette camicie per portare a casa il massimo risultato. Già nelle qualifiche la McLaren di Raikkonen gli aveva fatto un bello sgarbo, portandogli via la pole e poi in gara per tredici giri ha dovuto usare tutta la maestria possibile per tenere dietro uno scatenato Michael Schumacher, che dopo una gara tutta in rimonta e condotta su ritmi impensabili per gi altri, ha dimostrato che a Imola, la combinazione F-2005 / Bridgestone era ben migliore di quella degli avversari. Resta da vedere cosa avrebbe fatto Raikkonen con la sua freccia d'argento, se uno sfigatissimo problema al cambio non lo avesse tolto fuori dai giochi, ma fino a quando è stato in gara, Kimi stava dando la paga a tutti, Alonso compreso.

La McLaren stavolta ha potuto mostrare per intero, soprattutto in prova, la sua tremenda competitività, grazie anche a nuove mescole portate dalla Michelin appositamente per la squadra anglo-tedesca e capaci di risolvere il problema di non mandare le gomme in temperatura nel giro di qualifica. Risolto questo, le frecce d'argento saranno delle terribili concorrenti per la Renault, soprattutto quando rientrerà anche Montoya, sostituito stavolta da Wurz, autore di una buona gara, conclusa con un dignitoso quarto posto.

Se Alonso e Schumy ridono, Fisichella e Barrichello per non sorridono neanche. Il ferrarista, nel giorno della ormai quasi sicura rinascita rossa, viene a mancare alla festa per un problema probabilmente di origine elettrica, sicuramente poteva dire la sua e fare una gara come quella del tedesco, che ricordo ha rimontato dalla tredicesima posizione (dove era finito per colpa sua a causa di un grave errore in qualifica).

Fisichella a questo punto è un mistero, sarebbe meglio ingaggiare qualche investigatore dell'FBI, per esempio Mulder e Scully di x-files; è il terzo ritiro consecutivo (già 28 punti in meno di Alonso) e soprattutto due guasti consecutivi abbastanza inusuali: motore rotto in Bahrain dopo pochi giri, qui un misterioso inconveniente che fa andare fuori pista il romano in un punto da percorrere in accelerazione... senza contare il bloccaggio del posteriore nelle qualifiche. Io credo che comunque a Briatore e alla Renault faccia comodo avere in casa un molto probabile campione del mondo spagnolo ed evitargli stress col compago di squadra... insomma, ci siamo capiti, visto e considerato che la Spagna è un paese commercialmente importantissimo per la casa Francese.

In una gara che ha ribaltato molte situazioni, anche la B.A.R. ne ha approfittato, i test fatti nelle ultime settimane son serviti e Button ha portato a casa il primo podio della stagione col terzo posto, mentre Sato è arrivato quinto. Il giapponese pare abbia capito e non ha piu certi comportamenti stile "kamikaze" dell'anno scorso, bene così Takuma.

Altra risurrezione per Jacques Vileneuve, la squadra lo ha ascoltato, ha modificato l'impianto frenante che dava guai al canadese e questi ha regalato alla Sauber un bel sesto posto dopo un weekend molto positivo per lui, nel quale ha battuto nettamente il compagno Felipe Massa, impegnato tutto il weekend ad andare per prati (ma non è stagione di funghi) e a buttare di peso gli avversari fuori pista. (chiedere a Coulthard per conferme)

Settimo e ottavo posto per le due Totyota di Trulli e Ralf Schumacher, la squadra nipponica sapeva che Imola non era la pista piu adatta per loro e hanno puntato a contenere i danni. Con l'arrivo in Europa, le squadre di punta hanno portato notevoli sviluppi sulle vetture, e questo aumento di competitività ha fatto si che le Red Bull stavolta non prendessero punti. Una nota positiva viene da Liuzzi che ha ottenuto un discreto undicesimo posto al suo debutto, davanti allo zio(pare lo chiamino così) Coulthard.

La Minardi ha portato sul circuito del Santerno la nuova PS-05, una vettura totalmente nuova, ma ancora bisognosa di test e sviluppi. Non dovrebbe comunque avere problemi a battere in futuro una inesistente Jordan... Che sarebbe meglio rinominare "l'ectoplasma giallo dei circuiti"... che pena.

Insomma la gara è stata molto avvincente soprattutto alla fine, ciò fa presumere che a seconda dei circuiti e delle condizioni ambientali, la vittoria andrà all'una o all'altra squadra, con distacchi abbastanza ridotti, visto che adesso anche la Ferrari pare pienamente recuperata. Ne godrà sicuramente lo spettacolo e noi telespettatori che non dovremmo piu puntare la sveglia all'inizio del gran premio per un pisolino pomeridiano.

ReyMysterio619

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Articolo pubblicato da: ReyMysterio619

Messaggio N° 1522 20-04-2005 - 18:29

Pensierino prima di andare a dormire


 
 
 
 
 
 
 
 


Quando vorresti piangere ma le lacrime non sono d’accordo,
quando vorresti urlare in mezzo all’autobus affollato,
quando vorresti dire "va' a quel paese" ffanculo ma la gerarchia te lo impedisce,
quando vorresti pronunciare un bel NO altisonante ma il dovere ti ferma,
quando sei solo e vorresti compagnia,
quando sei in compagnia e vorresti stare solo,
quando ti perdi nei tuoi pensieri surreali,
quando suona la sveglia,
quando senti ticchettare l’orologio,
quando conti le calorie di ciò che mangi,
quando ti ricordi che la tua chitarra si sta ricoprendo di polvere,
quando non ti ricordi cosa dovresti ricordare,
quando non ti entrano più i pantaloni che l’anno prima ti stavano a pennello,
quando vorresti scrivere ma la penna è arida d’inchiostro e il foglio troppo

[ bianco,
quando ascolti la tua musica,
quando non riesci a dormire,
quando non ti ricordi che sogno hai fatto la notte precedente,
quando vedi un bambino che ride piange gioca parla,
quando fumi una sigaretta,
quando senti la tua amica dire "ti amo" al suo ragazzo,
quando i tuoi gatti dormono al sole,
quando hai finito di leggere un libro,
quando esci da scuola,
quando hai perso,
quando guardi il tramonto che lascia spazio all’oscurità,
quando conti le stelle,
quando affronti la morte,
quando temi la morte,
quando perdi la cognizione del tempo,
quando sei sull’orlo di un precipizio,
quando tutto crolla,
quando batte il cuore,
quando trema la terra,
quando apri una porta,
quando vieni salvato,
quando parli,
quando ascolti,
quando ti piacerebbe ma proprio non puoi,
quando menti,
quando bevi,
quando ti infili le pantofole,
quando disegni,
quando ridi per non essere escluso,
quando ti guardi allo specchio,
quando parli allo specchio,
quando canti mentre ti asciughi i capelli con il phon,
quando non trovi quello che cerchi,
quando cerchi,
quando butti la spazzatura,
quando hai un livido o una ferita,
quando ti lavi i denti,
quando aspetti l’autobus,
quando ti vergogni,
quando ti dicono no,
quando hai bisogno di soldi,
quando non sei più un bambino,
quando un groppo alla gola ti impedisce di parlare,
quando ti senti nudo,
quando hai freddo,
quando le cose non vanno come vorresti,
quando non fai canestro,
quando perdi palla,
quando ti ripeti,
quando hai paura di ripeterti,
quando fai finta di niente,
quando si fulmina una lampadina,
quando è tardi,
quando sei troppo piccolo per,
quando ascolti il tuo respiro,
quando non sei capace,
quando ti pesi,
quando tagli la carne con il coltello,
quando ti trucchi,
quando provi i vestiti,
quando ti vesti con le prime due cose che ti capitano a tiro,
quando hai sonno,
quando sei schiavo dell’abitudine,
quando ti senti umiliato,
quando elenchi le cose,
quando fai la lista della spesa,
quando apri il frigorifero per noia,
quando vomiti,
quando non vorresti tornare a casa,
quando ti chiedi se Dio c’è,
quando hai finito...

ebbene, è in quel momento che ridomandi quale sia il senso della vita.


ginevra680


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Articolo pubblicato da: ginevra680

Messaggio N° 1521 20-04-2005 - 15:52

ReEnry & kolpita: un amore tra Napoli e Palermo

Digiland vi segnala il Forum
"
Cupido: Parliamo d'amore!"
per discutere di questo argomento!


Questa è la storia di un amore nato proprio qui grazie alla chat di Digiland; i protagonisti sono due miei amici (Alia ovvero "kolpita" ed Enrico ovvero "ReEnry") che ho avuto il piacere di conoscere anche di persona, dopo diversi mesi di serate passate a chattare in loro compagnia e in compagnia di altri utenti della stanza "chat20". Alia ed Enrico volevano far conoscere la storia del loro primo incontro, così Alia l’ha scritta ed io sono ben felice di fare da portavoce a questi due carissimi amici.


Erano anni che non entravo più in chat, dopo pochi mesi che avevo ripreso, ho conosciuto un ragazzo che mi ha fatto subito molta tenerezza per come parlava e per come scherzava con me.
Dopo un po’ ci siamo scambiati i contatti di msn per parlare un po’ meglio. Io gli dissi che ero di Palermo, lui invece di Napoli, che a me personalmente piace moltissimo sia come città, sia per la simpatia dei napoletani. Abbiamo preso subito molta confidenza, già sentivo che per me era un grande amico. Poi un giorno lo chiamai per sentire la sua voce, mi piaceva moltissimo; difatti da quel giorno cercai di chiamarlo più spesso.


I primi tempi mi parlava molto della sua ex ragazza, aveva paura di perderla, e io cercavo di aiutarlo in qualsiasi modo possibile; non amo vedere le persone tristi ed inoltre mi stavo affezionando moltissimo a lui. Infine, un giorno mi disse che dopo tutto quello che c'era stato tra loro, lei decise di lasciarlo; io provai contemporaneamente tanta tenerezza e tanta tristezza e cercai di aiutarlo per quanto mi era possibile fare... Dopo qualche giorno mi chiese se volevo provare a vivere una storia con lui, io pensai tra me e me... ebbene proviamo!!! Grazie a me ha superato il dolore causato da un altra persona, ogni giorno imparavo a conoscerlo meglio al punto che me ne sono innamorata.


Passavano i mesi e la possibilità di vederci purtroppo era ancora remota dato che non avevamo molti soldi.
Abbiamo trascorso le feste di Natale e Capodanno al telefono, tristi per il fatto di non poterci vedere. A febbraio lui mi disse che non aveva mai vissuto un San Valentino con la sua ragazza, pertanto io sono stata la prima compagna con cui ha passato questa festa... era lontano da me certo, però è meglio di niente :)
Finalmente, circa a metà marzo, mi diede la lieta notizia dicendomi: "sai Alia, la settimana prossima vengo da te così passiamo le feste di Pasqua assieme". Io gli risposi: "ah… va bene…", ma non avevo ancora capito bene... forse stavo sognando… Invece non era proprio un sogno, anzi era il sogno che si avverava!


Prese la nave dal porto di Napoli la sera del 26 marzo, per arrivare qui a Palermo la mattina del 27. Io ero emozionata al punto che non stavo più nella pelle dalla voglia di vederlo. Finalmente quando scese dalla nave corsi ad abbracciarlo e in quel momento ho provato una sensazione che non può essere descritta a parole.


Ho notato che lui si trovò da subito a suo agio da me, e si trovò bene anche con i miei genitori. Mi diede tutti i regali che aveva portato per me, io invece gli regalai un pupazzetto di "Winnie The Pooh" perché rappresenta la nostra mascotte :). Abbiamo passato ben quattro giorni assieme, l'ho conosciuto molto meglio e abbiamo fatto tante cose assieme. Una cosa che mi chiedeva sempre era la paella (un piatto tipico spagnolo molto buono, fatto di riso carne e pesce) e finalmente riuscì nell'impresa di assaggiarla!


Lo hanno conosciuto quasi tutti i miei parenti, e ognuno di loro ha avuto una gradevolissima impressione, e questo a me ha fatto molto piacere.


Dopo questi quattro stupendi giorni, è giunto il triste momento in cui sarebbe ripartito per tornare a casa... le mie lacrime non avevano più freno. Non volevo lasciarlo andare su quella nave perchè sapevo quanto avrei sofferto e quanto sto soffrendo tuttora. Senza di lui è come se mancasse una parte di me e l'unica cosa che aspetto è di rivederlo, conoscendolo di persona e standoci fianco a fianco (anche se per pochi giorni) mi sono legata ancora di più a lui. Tra poche settimane tornerà da me e solo allora sarò davvero felice.


Non saprei chi ringraziare, forse Digiland dato che grazie a voi ho avuto modo di conoscere una persona così speciale che sa darmi più emozioni di chiunque altro... non ho parole... soltanto una... GRAZIE!!


massiottantadue


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Messaggio N° 1520 20-04-2005 - 15:27

Dieta: le bugie della pubblicità

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Controllare la fame, forza o debolezza?"
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Di fronte all'aumento dell'obesità e alla ricerca di diete miracolose, la pubblicità risponde con allettanti promesse di cibi dietetici. Ma è tutto vero? Sembra di no.


L’oncologo Umberto Veronesi ha messo in primo piano una verità preoccupante: il 30-40% dei tumori dipende dall’alimentazione.
Senza fare facili allarmismi, è evidente che bisogna smettere di pensare il cibo come un semplice piacere: il cibo è vita, oggi più che mai.


Anche se chi si occupa di prevenzione dei tumori lo ripete da anni, sembra che molti, troppi, di noi si dimentichino di mettere in pratica la regola fondamentale dell’alimentazione: mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (circa 500 grammi), integrati in una dieta equilibrata con carboidrati, lipidi e proteine.


Troppo scontato? Eppure il numero di persone obese aumenta costantemente, e con esso l’ossessione per le diete che promettono di far perdere tanto peso in poco tempo.
Purtroppo, spesso le industrie alimentari approfittano di questo trend: mai come oggi la pubblicità è piena di prodotti light, a basso contenuto di grassi e attenti alla linea.


Ma è tutto vero? Come può il consumatore orientarsi nella selva di belle promesse?
«Innanzitutto bisogna ricordarsi che lo scopo della pubblicità è vendere, mettendo in evidenza gli aspetti positivi e nascondendo quelli negativi», ha spiegato Carla Favaro, docente di Scienze dell’Alimentazione all’Università Bicocca di Milano, durante la conferenza organizzata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori nell’ambito della settimana nazionale per la prevenzione oncologica (12-21 Marzo 2005).
Le fregature sono sempre in agguato.


La tanto decantata acqua povera di sodio, ad esempio, in realtà è del tutto inutile: contiene mediamente 0,002 mg di sodio per litro, ma se pensiamo che il limite giornaliero di sodio per il nostro organismo è di 2,4 grammi, anche la normale acqua potabile (0,004 mg di sodio per litro) sembra andare benissimo.


Altra bugia è il burro a basso contenuto di colesterolo, che contiene quasi il doppio di acidi grassi saturi (molto più dannosi del colesterolo) rispetto al burro normale.


Lo stesso vale per i cosiddetti oli dietetici, che in realtà di dietetico hanno ben poco, poiché tutti gli oli contengono la stessa quantità di calorie, cioè 9 per grammo.
Eppure la pubblicità continua a condizionare le abitudini alimentari, e quelle dei bambini in particolare, diffondendo messaggi che di per sé sono corretti, ma che poi vengono manipolati con sapienti operazioni di marketing.


Il concetto che i cereali siano utili per una colazione sana, ad esempio, è verissimo; peccato che poi molti di quelli in commercio contengano zucchero, miele, cioccolato in quantità tali da essere meno dietetici di una qualsiasi merendina di pasta frolla.


La parola leggero viene infilata dappertutto, e spesso a sproposito: confrontando le etichette nutrizionali, si scopre che alcuni leggerissimi biscotti di riso in realtà sono più calorici di una fetta di mortadella!


Si potrebbe continuare all’infinito, ma a questo punto la presa in giro è evidente. Per ribellarsi, però, basta confrontare le etichette e a lasciare sullo scaffale i prodotti ingannevoli.


E ricordarsi che per dimagrire non ci sono cibi light che tengano… l’unico modo è ridurre il consumo calorico e aumentare il movimento


ladeadeiventi


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Messaggio N° 1519 17-04-2005 - 10:38

Donne

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Che fatica essere uomini... forse!"
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Come in tutte le comunità, spesso la presenza delle donne all'interno della stessa, porta a delle situazioni di natura "conflittuale" tra i vari componenti maschili!! Insomma per farla breve... i cosiddetti galli (mi si passi il termine) si azzuffano tra loro!! Che fare? Cosa pensare? Come agire per attirare l'attenzione della propria amata??? Questo lo vedremo in una fase successiva!!! Ordunque, le donne! Croce e delizia o delizia e croce di noi... maschi!!!


Come sono? Chi sono? Cosa fanno? Cosa vogliono? È soprattutto perchè spesso si comportano peggio degli uomini che a loro dire...le hanno oppresse per millenni??


Sono belle, indubbiamente... ma non solo di una bellezza fisica ovviamente... hanno diverse frecce al loro arco, ma indipendentemente da come sono guardiamo i contenuti!! A volte svolgono lavori pesanti in casa o fuori, fenomeno tra l'altro in esaurimento (almeno spero)! Dunque casalinghe e non solo. Impiegate, operaie, libere professioniste, manager, alte dirigenti, insegnanti, docenti universitarie, ecc. ecc. e chi più ne ha più ne metta!!


Ma ciò che più importa sono in grado, giustamente, di scegliere, decidere della loro vita e delle loro aspirazioni!! Già! Le loro aspirazioni. Chi ha mai negato nulla loro?? Forse degli esseri abietti, sciocchi e meschini, quelli sì, ma delle persone normali non credo o perlomeno delle persone che sanno riconoscere il loro valore, credetemi fanno carte false per tenersele!!


Bene!! Ma perché a volte, nonostante tutti i riconoscimenti possibili ed immaginabili, da parte della stessa società in cui vivono, si comportano a volte "male"? Perché, nel momento in cui hanno al loro fianco un uomo che le ama, le rispetta, lo trattano male fino a lasciarlo e fargli provare quella desolazione che spesso ha attanagliato loro in tempi passati?? Sia chiaro!! Ne sopportano ancora tante, ovvio!! Spesso trovano degli uomini che fanno benissimo a lasciare, nessuno lo disconosce!! Oppure vengono spesso e volentieri usate, cosa alquanto discutibile e disgutosa, oppure tradite!! Ma quando sono loro a comportarsi male tutto è lecito, tutto è consentito, bisogna accettare perché sono donne, perché loro hanno subìto in passato, perché... perché... perché!!


Già! Perché!! Forse i loro compagni, siano essi mariti, fidanzati o compagni, pensano loro, non soffrono, tanto sono maschi! Superano tutto! E via! Basta trovarne un'altra e il gioco è fatto!! No signore! Sbagliate! Questo continuo stillicidio di confronto, di prese di posizioni e di decisioni, di fare delle scelte e poi di far di tutto per tornare indietro, alla vostra pseudo-libertà di decidere della vostra vita e colpire alle spalle il vostro compagno, non porta a nulla!! Questi atteggiamenti fa delle stesse, delle persone aride, delle persone vuote, delle "maschie"... mi si passi il termine, senza senso!! Far pagare non giova a nessuno!! Eppure succede. Succede che quando... queste "maschie" trovano qualcuno... lo trattano come descritto!! Perché sono fatte così. Sono " maschie"!! Hanno assorbito il peggio della cultura e dei modi di fare degli uomini.


Per il resto, cari signori, quello che posso dire è di stare attenti! Ovvio non che da parte nostra ci debba essere una continua "caccia alle streghe" o "un dagli all'untore" nei confronti di tutte!! Cerchiamo di comportarci secondo coscienza, facciamo autocritica, mettiamoci in discussione e cerchiamo di essere comprensivi, umili, ma con attenzione per chi ne vale la pena! Questo sta a noi capirlo! Se ci capita di avere a che fare con le "maschie" beh... apriamo gli occhi e prendiamo la decisone... anche se soffriamo! Andiamocene!! Lasciamole a loro stesse! Nelle loro convinzioni e nel loro decisionismo, qualunquismo, opportunismo! La stessa vita penserà a loro!! Credetemi!! Come si suol dire... ai posteri l'ardua sentenza... e sarà spietata!!


oktobered


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Messaggio N° 1518 17-04-2005 - 10:25

Altri... tipi da chat!

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Chatta che ti passa!"
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Ci ho messo un po’, ma l’avevo detto che stavo lavorando per voi, come le autostrade, avevo lasciato fuori dall’allegra carrellata dei tipo da chat dei personaggi che non posso assolutamente fare a meno di citare, perché? Ma perché si!


IL PRESUNTO HACKER: Hanno di solito nick del tipo SuperHacker, Mondo Hacker, iltuohacker, il loro intento è farti credere che vivono aggrappati alla porta del tuo pc, con cacciavite e grimaldello in mano, pronti a scassinarti ogni tua protezione,. Sono dei San Pietro moderni, che vorrebbero avere le chiavi dei pc, invece che quelle del Paradiso, ma tristemente non trovano manco la porta di casa loro, e rimangono a penzolare nel vuoto. Quale vuoto? Forse quello del loro cervello!


LA COPPIA DI INNAMORATI: Hanno solitamente nick speculari: Pallino e Pallina, Micio e Micia, l’amore tu e l’amore mio. Si scambiano in pubblico carinerie del genere: "Mi ami? Ma quanto mi ami? Ti bacio, ti adoro, e te ri-bacio e te ri-adoro". Il loro unico scopo è far morire di invidia tutti i presenti per la serie "noi siamo innamorati tu sei un povero sfigato solo", io ho la sensazione che si mettano insieme solo per far rosicare tutta la stanza! Dopo ore di queste melense esternazioni (non si capisce perché non vanno a limonare in privato) qualcuno accende una candela e regge il moccolo, chi è stato lasciato da poco tenta il suicidio mettendo Gigi D’Alessio a palla, altri ormai sfatti e distrutti decidono di fidanzarsi con il primo che capita.


IL SUPERDOTATO: Hanno nick espressi in centimetri, metri, chilometri... sì, anche chilometri, in fondo la chat è fantasia ahahahhaahah. Io vi chiedo di comprenderli perché girare tutto il giorno e spingere una carriola per trasportare l’apparato deve essere dura. Ma poi pensate, si mettono al pc e... aziona la carrucola, avvolgi e svolgi, arrotola e srotola... insomma sta gente quando arriva in chat è distrutta!!! Io vi consiglio di provare un poco di tenerezza e in fondo potrebbero essere usati per calcolare le distanze chilometriche da una città all’altra, oppure per misurare un tavolo, insomma anche loro hanno un ruolo sociale nella chat! Ahahhahaha Scusate, me scappa da ride!


LA SACCENTE: Non hanno nick particolari, non sono quindi individuabili a prima vista, ma basta digitare una mezza vocale sbagliata ed escono allo scoperto: "A casa mia si scrive così oppure l’italiano ce lo siamo scordati a casa?" Fanno parte credo dell’Accademia della Crusca, di qualsiasi argomento si parla, loro sanno tutto e tu non sai niente. Da come si fa il pecorino in casa a come si scrive un saggio sulla leggerezza dell’essere, qualsiasi argomento tu sei spacciato, sei un incompetente, non devi parlare se non sai. Io la colorerei di bianco perché ragazzi miei già la vita è tanto amara e l’istinto omicida che sanno infondere è deleterio al sistema nervoso.


IL PROVOCATORE: Lui è contro! Contro la chat, contro gli amministratori, contro i blog, contro i forum, contro il pizzicarolo sotto casa, contro la sorella della moglie, contro il mondo! Se è contro, non si capisce bene perché viene in chat, ma la mente umana e molto molto strana e incomprensibile, capirli non si può. Organizzano guerriglie, comitati contro, tribù contro... cercano affiliati per la loro lotta sovversiva, purtroppo non coscienti che basta mettere una mano sul monitor non leggerli più! Perché non si dedicano al punto croce nessuno lo sa, ognuno passa il tempo come vuole, o come può!!!!


Credo che l’elenco dei tipi da chat sia infinito, non è detto che non continuerò a descriverli, il bello della chat è proprio questo, non ha un inizio e non ha una fine, ha solo una costante: SE NON SO MATTI NON CE LI VOLEMO L’ho già detto? Abbiate pazienza, sono un tipo da chat anche io!


THIS IS THE CHAT!


sissunchi



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Messaggio N° 1517 17-04-2005 - 10:14

L'erba di Grace

Chi non ha visto il film "l'erba di grace" non sa di cosa si sta parlando. Ebbene sì, il film ambientato in Cornovaglia, ci mostra uno squarcio sociale e idilliaco di un villaggio di pescatori. Tra i protagonisti, troviamo una signora, vedova di mezza età che intende ripianare i debiti lasciatigli in eredità dal marito, coltivando marijuana e rivendendola ad un grossista della City.


La marijuana che è ricavata dalle foglie, dai fiori e dai rametti della pianta di "Cannabis Indica" (o canapa indiana), pianta erbacea di tipo annuale, è comunemente definita "erba", è simile al tè, all'origano o all'erba secca ed è di colore verde grigiastro o marrone verdastro; giunge sul mercato clandestino confezionata in pani avvolti in sacchetti di tela o cellophan.


I numerosi estratti naturali della Canapa Indiana, di cui alcuni ben identificati come "Cannabinoidi", sono stati inseriti fra la categoria di sostanze soggette a limitazioni dalla Commissione Medica del C.I.O. in quanto riconosciuti per alcuni sport come dopanti, in grado quindi di migliorare le performance degli atleti che ne fanno uso.


Ma non è finita qui. Una recente ricerca pubblicata su Neurology, la rivista ufficiale dell'Accademia americana di neurologia, ha studiato per un mese il flusso ematico cerebrale di 54 fumatori di marijuana e di 18 non fumatori.
In tutti i soggetti la misurazione della velocità sistolica è stata eseguita all'inizio dello studio e, nei fumatori di marijuana, alla fine di un mese di astinenza. I dati raccolti mirano alla valutazione dell'indice di pulsatilità, che misura la resistenza al flusso del sangue.
Herning, autore della ricerca, dice che "I risultati dello studio portano a concludere che il consumo di marijuana provoca anomalie nei piccoli vasi sanguigni del cervello, perché simili valori dell'indice di pulsatilità sono stati riscontrati in altri disturbi che possono colpirli".


Le conclusioni dello studio mostrano come l'assunzione persistente di marijuana indebolisce i vasi sanguigni del cervello e con essi le facoltà mnemoniche e, come se non bastasse, contribuisce all'insorgenza di ictus e problemi cardiovascolari.
Difatti Herning sostiene che "L'uso persistente di marijuana è associato a un'accresciuta resistenza cerebrovascolare attraverso mutamenti che avvengono, in parte, nei vasi sanguigni o nel parenchima cerebrale. Queste scoperte contribuiscono a spiegare il deficit cognitivo osservato in un simile gruppo di consumatori di marijuana".


Basta ricordare la scena del film in questione per capire che gli effetti immediati di questa sostanza non sono trascurabili. Qui, le inconsapevoli vecchiette inglesi si sono fatte un tè alla marijuana, per errore. Gli effetti si sono visti dopo circa 2/3 ore di sonnolenza e si sono sfogati in una specie di ballo liberatorio, per delle signorine anziane, nel giardino settecentesco di una villa.


eliam


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Messaggio N° 1516 14-04-2005 - 23:05

Roma, il giorno dopo

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Un pensiero per il Papa"
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Sono stato a Roma sabato, il girno dopo i funerali di Giovanni Paolo II. La Capitale che gioni prima era dominata da un tortuosa coda di pellegrini, che avanzava con lentenza per dar ognuno l'ultimo saluto al Papa, ora era dominata da una pioggia che cadeva senza sosta sulla città come se anche il cielo dava l'ultimo saluto a modo suo ad un grande uomo e un grande Papa!

Gli ultimi pellegrini, soprattutto ragazzi, hanno tenuto compagnia ai barboni dormendo per l'ultima volta sul pavimento freddo della stazione ferroviaria prima di prendere il treno per tornare nelle solo città. Per la citta gli unici segni dell gran serpentone di pellegrini che son passati dalla città sono i bagni pubblici messi a loro disposizioni che fino a girni fa erano insufficienti ora sono li quasi inutilizzati!

Nelle zone che erano state adibite come rifugio per i pellegrini ora si sentiva solo il passo stanco dei volontari della CRI (croce rossa italiana) che sotto la pioggia ritiravano la proprie attrezzature per poi partire e tornare alle proprie case! Stanchi e affaticati sono sempre pronti a fare un sorrio e contenti di essere stati utili! Loro saranno gli ultimi a lascira la città come sono stati tra i primi ad arrivare qui, chimati da metà italia per aiutare la CRI del lazio nell'organizzare il "serpentone".

La sera la piazza di San Pietro anche se piove e popolata di persone che ancora accendono una candela o lasciano un pensiero scritto alle basi del gran obelisco! Era un Grande Papa e un Grande Uomo ha lasciato dentro di noi un segno indelebile e per una volta è riuscito a far sedere i grandi del mondo nello stesso posto allo stesso momento! Purtroppo era il giono del suo fumerale!

Grazie Giovanni Paolo II!

OMBRA0077

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Messaggio N° 1515 14-04-2005 - 21:28

Recensione: Blog generation di G.Granieri

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Parlando di tecnologia"
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Il libro di Giuseppe Granieri, "Blog generation", edito da Laterza (2005, pp. 170), fa il punto sul fenomeno blog in maniera piuttosto puntuale e ricca. Tratteggia la storia di questi caratteristici siti web personali, denotandone gli aspetti innovativi. (Questo è l'indirizzo del suo blog).

Il blog come sito gratuito personale, diventa punto di presenza personale in rete, interattivo e che consente di aprire e condurre un discorso su temi che possono essere di interesse più o meno vasto.

Il blog come concentratore di attenzione: nella mediasfera, cioè il mondo dei massa media tradizionali, in effetti l'attenzione è un bene sempre più scarso: invece, leggere o scrivere un blog richiede un minimo di attenzione, offre la possibilità di intervento, consente attraverso numerosi link di l'accesso alle fonti originali e il confronto fra diversi punti di vista, mentre, per esempio, il televisore accesso su programmi di vasto ascolto, potrebbe trasmettere a vuoto. Il blog diviene invece un luogo di riflessione condivisa, anche se quasi mai ha ascolti a tre cifre, anzi, nella maggior parte dei casi è rivolto a pochi intimi.

Il blog come strumento di editoria personale, che possono sfruttare, come lo stanno già sfruttando, 8-9 milioni di utenti di internet, fra i quali si verifica il fenomeno opposto rispetto agli altri media: nei blog, prima si pubblica e poi si filtra, per cui si ha una selezione naturale, per cui in cima alla piramide resta ciò che ha un reale valore. Nei blog un fenomeno interessante è quello del commento: ogni post o messaggio può avere un commento e spesso da questi commenti si ricavano approfondimenti interessanti a volte anche più del messaggio stesso: è vero che oggi esiste il fenomeno dello spam (messaggi indesiderati) che minaccia la genuinità dei commenti; tuttavia resta sempre una risorsa interessante.

La "blogosfera" come passaparola, attraverso gli aggregatori, che consentono di reperire i vari nodi in cui i diversi contenuti si dipanano, e attraverso i diversi blogger possono segnalarsi o scoprirsi interessanti.

Il blog come selezione naturale, si accennava. Granieri riflette sulla regola del rich get richer, cioè del ricco che diventa più ricco, e che porta alla meccanismo selettivo e alla scrematura della fuffa. Le citazioni, i collegamenti diventano in qualche modo moneta di scambio in internet, sia di fronte ai motori di ricerca, sia di fronte ai lettori, e quindi il blog che ha una certa credibilità è destinato ad accrescerla, con l'aumento delle visite, delle citazioni, dei commenti e dei link. Si crea così una aristocrazia del blog, anche se il fenomeno conserva una certa democraticità, in quanto le potenzialità di acquisire visibilità e di salire nell'"olimpo" non sono precluse a nessuno.

Tecnicamente, sono gli RSS, i Feeder e altre diavolerie (peraltro non indispensabili) a consentire di portare nei computer i blog più gettonati.

Sarebbero tante altre le riflessioni utili di Granieri, ma per finire, ricordo questa: l'autore rifiuta la categoria dei blogger in quanto tale: l'industriale e il disoccupato usano l'automobile, ma nessuno si sogna di rivolgersi ai due in quanto "automobilisti": così dovrebbe essere per gli utenti dei blog: uno, nessuno, e... tanti milioni. Ciascuno uguale, ciascuno diverso.

comeweb

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Messaggio N° 1514 14-04-2005 - 21:16

La mia Napoli

Non è facile parlare della terra del sole: così ricca di colori e di emozioni. Non è facile parlare della mia Napoli, senza lasciarmi coinvolgere e travolgere dalla commozione. Non ci sono parole che bastino a descrivere quello che si può provare quando si entra nello spirito di questa città. Provo a raccontare la mia Napoli, attraverso le sensazioni che la città, la gente, i colori, i profumi e gli odori mi trasmettono.

Seguimi in questo mio viaggio, accompagnato dalla bellissima "era de maggio", come colonna sonora. Ti aiuterò a scoprire nuovi posti e nuove sensazioni. Ti porterò in luoghi mai visitati, ti parlerò di storie mai raccontate.. Mille immagini di uno splendore quasi indescrivibile e che solo chi riesce a ritrovarle nell'anima e nell'aria di Napoli, può capirle per la meraviglia e le sensazioni forti che lasciano...

Nella mia Napoli, ogni giorno e' un bel giorno, ogni giorno e' un giorno da ricordare. Ogni giorno vissuto in questa città e' un giorno speciale...

Napoli è viva... Napoli è così piena e così vitale, che la nostra mente, incapace di cogliere e godere tutto contemporaneamente, finisce per rilassarsi e svuotarsi, gustando solo una cosa per volta e facendosi scivolare addosso tutto il resto. D'altronde, sotto le ceneri del Vesuvio è vivo più che mai la filosofia epicurea e infatti, tempo fa, quando un giornalista ha chiesto ad un gruppo di 5 amici, seduti al tavolo di una vineria, mentre gustano un rosso corposo, se avessero paura del vulcano, questi hanno risposto: "e vabbuò, si scicoppia u Vesuvio ce trova felici e cuntenti e po' tra ruimil'ann ce venen pur a veré int o museo cu 'stu bicchier in man!"

La filosofia napoletana non ha eguali nel mondo. Seguimi in questo viaggio e cercherò di trasmetterti alcune di quelle sensazioni attraverso una semplice descrizione di luoghi, abitudini e situazioni.

Arrivare a Napoli alle 16, senza più speranza di mangiare qualcosa di decente e trovare la fila fuori "Da Michele 'u zuzzuso"... Passare la domenica per le vie del centro, trascinandosi in un fiume di turisti, che vanno controcorrente e che si riconoscono dall'ombrello giallo alzato...

Abitare nei vicoli di spaccanapoli ed avere una vicina che ascolta tutto il giorno "dicintencell vuje... " e la sera butta il sacchetto dell'immondizia dalla finestra, centrando sempre il cassonetto scoperchiato... Scappare da una vecchia casa nei quartieri spagnoli perché infestata dai "munacielli"... che si divertono a farti i dispetti...

Passare per forcella e guardare la folla di turisti giapponesi che fotografano con le loro Nikon le lacrime di Maradona, racchiuse nei barattoli di vetro, mentre comprano l'aria di Napoli sottovuoto... pagandola a peso d'oro!

Fumarsi una sigaretta con una combriccola di teatranti sui gradini di Piazza Bellini... Chiacchierare con il proprio salumeriere sulle teorie di Giordano Bruno mentre lui ti sta incartando la mozzarella di bufala.

Andare a studiare a casa di un ragazzo conosciuto all'università e scoprire che quello è un chiattillo, discendente di una ricca e nobile famiglia, dal doppio cognome e la sua casa che è un susseguirsi di saloni, dai cieli alti e affrescati, era il covo dei rivoluzionari antiborbonici.

Mangiare la frittatina di maccheroni appena fritta per strada, davanti "Di Matteo" mentre si aspetta che il cameriere si affacci e grida: "7 persone Rossi". Trovare traffico alle quattro del mattino in una normalissima giornata infrasettimanale.

Sentirsi chiamare dai venditori mentre attraversi il mercato della Pignasecca tra motorini che sfrecciano, puzza di pesce, contenitori di olive in ammollo, interiora di maiale bollite e appese tra limoni in un chiosco gocciolante di acqua, un frastuono di voci e di musica, che fuoriesce dalle finestre aperte..

Alzare gli occhi e vedere file di bucato appena lavato appeso da un palazzo ad un altro... e balconi che al posto dei classici gerani, hanno corone di peperoncino e di aglio... Fare la pausa pranzo su Via Caracciolo, tra l'odore dei taralli sugna e pepe, una granita al limone, le caldarroste, le pannocchie di mais bollite e i pezzi di torroni grossi e colorati...

Andare a prendere l'aperitivo alle 14:00, pranzare alle 14:30 e cenare alle 22:30 (questo è dovuto al fatto che a Napoli il giorno dura circa 28 ore)... Andare da Piazza S. Pasquale a Piazza dei Martiri e incontrare decine di persone conosciute... Fermarsi a prendere il caffè appena macinato a via dei Mille, tra uno shopping e l'altro...

Uscire con un'amica su una vecchia vespa senza caschi, sfrecciando davanti ai vigili che ti danno anche indicazione ...

E poi come non ricordare l'arte di questa nostra bellissima città? L'arte, quella vera, quella che viene dall'anima di cui è così piena la nostra bella città... Quell'arte che ci consola, ci solleva, ci orienta, ci disorienta, ci cura... quell'arte a volte ricca di superstizioni... .quell'arte che si respira nei vicoli del centro storico, tra i pastori di San Gregorio Armeno, e nella Napoli bene di Posillipo o di San Martino... l'arte dei palazzi storici, delle chiese, dei chioschi, delle piazze, dei monumenti, dei cimiteri...

Stare a Napoli è come vivere perennemente con il cuore in vacanza... .E' nella mia Napoli che ritrovo e seguo il mio cuore ogni giorno ... .In quella mia Napoli che vi invito a visitare...

matuelle

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Articolo pubblicato da: matuelle

Messaggio N° 1513 12-04-2005 - 00:05

Le bellezze naturali delle Seychelles

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Dalla parte della natura"
per discutere di questo argomento!


Un arcipelago di oltre mille isole situato nell’Oceano Indiano, mille miglia ad est delle coste africane, sotto la linea dell'equatore. Alcune di queste isole sono di origine granitica, altre di origine corallina. Le isole principali sono Mahé, che ospita la capitale Victoria unico porto dell'arcipelago, Praslin, Silhouette e La Digue. In tutto sono 88 tra isole e isolotti (di cui solo 36 abitati). Sono conosciute sia per le spiagge di sabbia bianca che per la ricca vegetazione e la grande varietà di uccelli.


Il Parco Nazionale Marino di Sainte Anne, composto da un gruppo di isole a pochi chilometri da Mahé e’ una riserva ornitologica e marina. Qui è possibile praticare snorkeling o vedere i pesci attraverso le barche col fondo trasparente, vedere le palme del "Coco de mer" e le tartarughe giganti che abitano le isole che sono una specie presente nel pianeta solo alle Seychelles e alle Galapagos.


La Vallée de Mai, sull'isola di Praslin, ha la maggiore concentrazione di palme 'coco de mer' di tutte le Seychelles, se ne contano 4000. La foresta preistorica di questa valle è patriminio dell'UNESCO.Oltre ai diversi tipi di palme si trovano piante selvatiche di ananas, caffè e arbusti di spezie varie; ma anche il pappagallo nero tipico delle Seychelles, che vive solamente a Praslin.


L'isola Cousin, dichiarata nel 1968 riserva naturale, accoglie diverse specie a rischio di estinzione, oltre a ospitare allevamenti di uccelli marini e di tartarughe. Le specie più rare sono la parulide con la coda folta e lo shama delle Seychelles.


La bellissima isola di Silhouette è completamente circondata dalla barriera corallina, ma non sempre è aperta al turismo quotidiano. Oltre alle spiagge incontaminate ci sono numerosi sentieri da percorrere a piedi attraverso la foresta fino a un monte alto 620 metri.


Fregate, che è circondata da un’aura romantica in quanto a suo tempo abitata dai pirati, è completamente ricoperta da alberi di takamaka, manghi, bananeti e alberi del pane. La tortora gigante vive soltanto su quest’isola.


L' atollo di Aldabra è uno degli atolli corallini più grandi del mondo; racchiude un’enorme laguna soggetta alla marea, nella quale si avvistano ogni tanto squali tigre e mante. È l’habitat originario delle tartarughe giganti (circa 200.000 esemplari). Ci sono anche migliaia di specie di uccelli, tra i quali il rallo golabianca.


Sull'isola principale di Mahè, si può visitare anche il giardino botanico che ospita tutte le specie botaniche endemiche delle Seychelles, tra cui il magnifico "Coco de Mer", il giardino delle orchidee, insieme ad altre specie esotiche.


Forse per tutelare la bellezza naturale, forse per limitare i danni all'ecosistema dell'arcipelago, il Governo delle Seychelles ha seguito una politica che limitasse il turismo di massa in queste isole, dove anche gli hotel di categoria inferiore hanno un costo abbastanza elevato, così come alti sono i costi di servizi accessori (escursioni, ristoranti, bevande, etc.).Sebbene queste isole abbiano successo anche per la completa assenza di malattie tropicali e di animali pericolosi, non sono tuttavia assicurate dai pericoli ambientali naturali come il fenomeno naturale che le ha colpite il 26 dicembre del 2004, lo tsunami.


luc_30

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Articolo pubblicato da: luc_30

Messaggio N° 1512 11-04-2005 - 22:58

1978, Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale.

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Dalla parte degli animali"
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Le prime leggi di tutela del mondo animale risalgono alla legislazione romana, esse erano promulgate per salvaguardare la fauna da reddito e per la protezione delle riserve di caccia imperiali. In alcuni documentati casi, erano emanare in conseguenza dell'impoverimento delle zone di cattura delle fiere per le arene, che in alcune zone dell'Africa causarono l'estinzione di leoni, tigri e ippopotami. Tutta la legislazione successiva prosegue questa linea antropocentrica, finalizzata alla preservazione del diritto dell'uomo allo sfruttamento delle risorse naturali. L'essere umano ha creato nel mondo vivente una gerarchia arbitraria che non esisteva in natura, tenendo conto solamente della propria utilità, in questa direzione quindi andavano tutte le sue leggi di tutela.


Ma il 15 ottobre 1978 questa impostazione finalmente cambia; a Parigi presso la sede dell'Unesco, viene proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale. Il suo testo fu redatto, nel corso di riunioni internazionali, da personalità appartenenti al mondo scientifico, giuridico e filosofico e dalle principali associazioni mondiali di protezione animale ( www.enpa.it ). Tale Dichiarazione costituisce una presa di posizione filosofica riguardo ai rapporti futuri tra la specie umana e le altre specie. Crolla finalmente la "tutela antropocentrica" e per la prima volta si sente il "dovere morale" non solo tutelare gli animali dalle azioni dell'essere umano, ma di riconoscere ad essi dei diritti.


All'articolo 1 della "dichiarazione" infatti leggiamo: "Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all'esistenza". Questo articolo non esprime un'eguaglianza di fatto tra le specie, ma un'eguaglianza di diritti; non nega cioè le evidenti differenze di forme e di capacità esistenti tra gli animali, ma afferma il diritto alla vita di tutte le specie nel quadro dell'equilibrio naturale. La Vita non appartiene alla specie umana, la vita appartiene tanto all'insetto che al pesce, tanto al mammifero che all'uccello. Questa gerarchia antropocentrica ha condotto allo "specismo", che consiste nell'adottare un atteggiamento differente secondo le specie; nel distruggerne alcune proteggendone altre, nel dichiarare che certe specie sono "utili", altre "nocive", o "crudeli". Per causa dello specismo alcuni proteggono il cane e il gatto, mentre non si preoccupano degli animali selvatici imprigionati negli zoo, oppure proteggono le aquile e perseguitano le talpe. Per specismo si è riservata "l'intelligenza" all'uomo e si è concesso "l'istinto" all'animale. Lo specismo ha anche indotto l'uomo a ritenere che l'animale non soffrisse come lui, giustificandone lo sfruttamento e l'uso per esperimenti.


Come il "razzismo", che nega a certi uomini quei diritti che altri uomini si attribuiscono, si può definire un crimine contro l'umanità, così lo "specismo", che stabilisce una gerarchia di diritti nel mondo animale, è un crimine contro la vita. I principi della "Dichiarazione" aiutano l'umanità a ritrovarsi in armonia con l'universo. Non hanno certamente lo scopo di far regredire l'uomo alla vita primitiva, ma tendono a indurlo al rispetto per la vita, perchè l'uomo ha il dovere di rispettare la Vita in tutte le sue forme. La D.U.D.A. proponeva nel 1978 regole di comportamento umano nei vari settori in cui l'uomo si incontra e/o si scontra con la natura e gli animali: rispetto per gli habitat e per gli animali selvatici (quindi rinuncia o riduzione di caccia e pesca); rinuncia all'uso di animali per divertimento o pseudocultura (zoo e circhi); rinuncia all'addomesticamento autoritario di alcune specie: per fini alimentari (allevamenti intensivi, trasporti, macellazioni), per fini commerciali e sportivi (cani, gatti, cavalli e altri animali), per l'abbigliamento (animali da pelliccia); rinuncia all'uso di animali per la ricerca biomedica, industriale, cosmetica, didattica ecc.; rinuncia ai maltrattamenti, alle crudeltà, agli abbandoni di animali domestici; rinuncia all'uso, alla tortura, all'uccisione di animali a scopi di divertimento (corride, combattimenti di cani, rodei, corse, feste sadiche, ippica). La specie umana deve modificare il suo modo di pensare per rinunciare progressivamente alla sua attitudine antropocentrica, come ad ogni comportamento zoolatrico, per adottare un comportamento biocentrico fondato sulla tutela della Vita. In questo senso la Dichiarazione universale dei diritti dell'animale è una tappa importante della cultura umana.


Ed in questa direzione prosegue la legge 189/04, che rappresenta un giro di vite sull'abbandono degli animali domestici da parte di padroni insensibili. Infatti chiunque verrà sorpreso ad abbandonare il proprio cane sul ciglio della strada, rischierà di finire in carcere. L'abbandono di animali diventa infatti un vero e proprio reato penale. Ma la legge e' rivolta anche a reprimere qualsiasi altro abuso contro gli animali e non solo mediante l'applicazione di salatissime ammende ma anche configurando il crimine come reato contro la morale. Ed è questo il nuovo aspetto legislativo che deriva dalla D.U.D.A., quello del dovere morale, dal quale non può derivare né orgoglio antropocentrico, né presunzione di superiorità, bensì una centralità carica di responsabilità e generatrice di cure.


il.biscazziere

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Messaggio N° 1511 09-04-2005 - 10:33

The Sims University

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A che gioco giochiamo?"
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Dopo sei mesi dall’uscita di The Sims 2, lo scorso marzo è uscita la prima Expansion Pack che riguarda il mondo dell’Università.
L’università Sims è strutturata sul modello dei college americani, i campus sono estremamente personalizzabili, si possono costruire dormitori, biblioteche, bar, piscine e molto altre strutture sempre aderenti alla vita universitaria.


Ci sono due tipologie abitative, in cui far vivere i Sims: le case e i dormitori; la novità è rappresentata da questi ultimi, che possono essere soltanto arredati, non possono essere modificati strutturalmente (a differenza delle case). Dal punto di vista della giocabilità l’espansione non presenta sostanziali differenze con The Sims 2, si può interagire con gli altri studenti, organizzare delle feste e, cosa ovvia ma non fondamentale, andare a lezione!


Un’altra novità del gioco è l’influenza (non intesa come malattia sia ben chiaro): essa permette di fare svolgere ad altri Sims i vostri compiti o le vostre mansioni, più è alto il livello di influenza più si ha il potere di far svolgere qualsiasi cosa ad altri sims, docenti compresi. Così come accade nella realtà, anche i Sims universitari possono trovarsi dei lavoretti per guadagnare più soldi, lavorando nelle varie strutture dei campus o, addirittura, formando una vera e propria band con cui esibirsi. Ci saranno nuove carriere lavorative ovvero: Paranormale, Spettacolo, Artista e Naturalista (ricordiamoci che si tratta di una espansione quindi la base della vita dei Sims rimane The Sims 2 con tutte le sue caratteristiche, ovviamente ampliate dall’expansion), come si può passare anni ed anni ad organizzare solo feste universitarie!


Con questa espansione vengono introdotti nuovi oggetti anche per Thes sims 2: chitarra/basso/batteria/pianoforte, barilotto di succo di frutta, macchine ginniche, mini-frigo, giochi arcade, stampatrice di denaro falso, chiosco di gadget venditutto, tavolo da biliardo, preparato infiammabile, arrotatore e doccia comune( i sims si troveranno a fare la doccia insieme come negli spogliatoi).


La prossima espansione di the sims 2 sarà Nightlife (la lunga notte dei sims): i sims potranno andare la notte in città per una cena romantica, una festa in discoteca o andare al casinò. Questa espansione uscirà il prossimo autunno, per ora godiamoci la vita universitaria dei nostri sims, tra lezioni e feste varie.


Sissyna


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Articolo pubblicato da: Sissyna_

Messaggio N° 1510 09-04-2005 - 10:14

Le origini dell'eros

Fare l'amore è un comportamento innato, istintivo, che attiva delle aree cerebrali ben precise, differenti tra l’uomo e la donna.
Sai che cosa accade al tuo corpo, quando è travolto dalla passione? Si­curamente sai che il desiderio ha delle forti basi biologiche, che i meccanismi dell'eccitazione sessuale, per nulla oscuri, sono sta­ti oggetto di indagine da parte di numerosi studi sperimentali, vol­ti soprattutto a cogliere analogie e differenze tra l'erotismo ma­schile e femminile. Ecco quali sono le ultime acquisizioni nel cam­po delle neuroscienze e della sessuologia cllnica.


Lui e lei: così simili, così diversi. Sia negli uomini che nelle don­ne, la libido (termine medico per indicare il desiderio sessuale) è mediata da tre componenti fondamentali. Innanzitutto, entra in gioco la componente mentale, dal momento che vengono coin­volte le parti profonde del cervello quali il sistema limbico, culla delle emozioni, l’ipotalamo e l'amig­dala.
L'eccitazione, in pratica, parte della mente, anche se viene apparen­temente innescata da uno stimolo fisi­co-sensoriale. La seconda compo­nente comune a maschi e femmine è quella istintuale, che interessa le parti più antiche della corteccia cerebrale. Importantissima è infine la compo­nente ormonale che ha per protagoni­sta, in entrambi i sessi, il testosterone, l'ormone del desiderio che agisce sia sul versante dell'eccitazione mentale, sia sul piano della ricerca attiva di un partner, spingendo l'uomo e la donna ad accoppiarsi. Ed è qui che si riscontra la prima diffe­renza tra i sessi: nella donna, infatti, i livelli di testosterone sono da dieci a venti volte Inferiori a quelli dell'uomo, che non a caso viene storicamente definito "cacciatore" proprio per questo ruolo attivo, biologicamente determinato. In compenso la donna può contare su altri ormoni sessuali, gli estrogeni che, a differenza del testosterone, non rappresentano il "motore" propulsore ma svol­gono un ruolo-chiave nell'aumentare la ricettività della donna, cioè la sua sensibilità e la capacità di risposta agli stimoli erotici. Non a caso gli estrogeni determinano la lubrificazione delle mu­cose vaginali, anticamera di un rapporto sessuale completo e soddisfacente. Curioso è notare come sia "lui" che "lei" mostrino di avere una mappa delle zone erogene molto più estesa dell'area genitale. Potenzialmente, per la donna ogni zona del corpo è fon­te di piacere (dalla nuca ai polsi, dalle ginocchia ai piedi) perché ogni centimetro di pelle nasconde tanti recettori tattili pronti a in­viare al cervello infiniti messaggi sensoriali. L'uomo, invece, è più "concentrato" sui genitali ma può trarre godimento anche dai ba­ci e dalle carezze sui capezzoli, i glu­tei, il collo o le orecchie.


Tutte le fasi del piacere. Anche nelle fasi dell'eccitazione l'uomo e la donna hanno diversi punti di contatto. Se nel primo il desiderio porta all'erezione, nella donna si verifica un analogo in­turgidimento del clitoride, quel picco­lo organo erettile situato sulla parte superiore della vulva. La sua struttura, infatti, è simile ai corpi cavernosi del pene: dietro stimolazione diretta o In­diretta, si "gonfia" per il maggior af­flusso di sangue. Diverse sono invece le fasi che precedono l'orgasmo. Nel­la donna la condizione preliminare è data dal raggiungimento della piat­taforma orgasmica, caratterizzata non solo dalla lubrificazione vaginale, ma anche da alcune modificazioni interne come l'estensione e l'allungamento della vagina e l'appiattimento del col­lo dell'utero. Lo step successivo è dato dall'orgasmo vero e proprio, con emissione di liquido e ripetuta contra­zione dei muscoli vaginali. Ma mentre nella donna la soglia di eccitazione ri­mane alta, e può portare a una catena di orgasmi multipli, nell'uomo all'eia­culazione segue il periodo refrattario, più o meno lungo in base all'età, in cui resta indifferente agli stimoli erotici.


FARMACI CHE FRENANO IL DESIDERIO

Forse la causa non o psicologica, ma va ricercata nel­l'assunzione di farmaci, anche molto comuni, che inibiscono desiderio ed eccitazione. In te­sta alla classifica, troviamo alcuni gastroprotettori che combattono la nausea.

Tra i farmaci molto in uso tra la popolazione femminile, figurano anche antidepressivi e ansiolitici. Tra i primi sono soprattutto quelli appartenenti alla famiglia dei triciclici a "raffreddare" gli slanci sessuali. A ogni mo­do, è importante sapere che esiste un antidepres­sivo, ampiamente usato per combattere la dipen­denza da fumo, che ha un effetto positivo sulla libido: il suo nome è bupropione.

Infine, va ricordato che anche alcuni ansiolitici, come le benziodiazepine, hanno un effetto deprimente sulla sessualità.


RiflessoAntico


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Articolo pubblicato da: RiflessoAntico

Messaggio N° 1509 09-04-2005 - 09:45

Piccola riflessione

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Un pensiero per il Papa"
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La vita di tutti giorni ci porta a chiuderci in piccoli grandi spazi di solitudine, che non è determinata dalla presenza di persone intorno a noi, ma da solitudine interiore, si ricacciano dentro pensieri, emozioni, come se dividerle con altri volesse dire dispenderle, perderle nel vento.


Poi accadono degli eventi, quest'oggi il funerale del Papa, e si parte da lì...da qualche parte bisogna pure partire, aldilà dell'importanza che può avere nel nostro animo, credere o non credere....ma le parole escono come un fiume piena.


Si è letto in queste due ore in chat un disperato bisogno di amore, di stare insieme, di fare qualcosa con gli altri, tra le parole per Papa, uscivano piccoli accenni a se stessi " è un brutto periodo", " sto male"....."vorrei che fosse sempre così"....sempre così, quel sempre così nascondeva una richiesta di attenzione, un desiderio di liberare i silenzi che spesso ci avvolgono, di liberare senza remore la nostra anima.


Questo è lo stupore che mi da spesso la chat, un mezzo meccanico, una macchina....con il potere di dare qualcosa, è accaduto altre volte: una notte di Natale, una ragazza che stava male, oggi è accaduto per un altro evento. Mi piace provare questa meraviglia e la sensazione che effettivamente dietro a un nick sullo schermo ci sta un cuore che pulsa, ci ho pensato tante volte, forse dipende dal fatto, no forse dipende che io immagino....che le connessioni passano per il cielo, che è azzurro e rispecchia il colore al mare, che è infinito come la solitudine, come il dolore....e come l'amore.


Sono state solo 2 ore, ma qualcuno ora starà pensando che altre persone erano insieme a lui, e questo pensiero da la certezza che questo si può ripetere, che a volte basta solo allungare una mano, che a volte basta solo riuscire a rendersi conto che alla base di tutto ci sta una parola " amore" in questo caso scritta che corre veloce....un disegno che simula un applauso, improvvisamente prende rumore, a me sembrava di sentirlo.


Qualcuno salutava il Papa, qualcuno salutava l'uomo....qualcuno salutava se stesso...applaudendo un momento, che voleva dire io ci sono INSIEME a tanti altri, e mani che si aprono e si chiudono per applaudire stringono e rilasciano aria, e l'aria è infinita come il desiderio di amore, di pace...di vita, aldilà di ogni credo...di ogni religione, aldilà del non credere.


Questo è quello che ho provato....non scriverlo sarebbe stata solitudine.


sissunchi


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Articolo pubblicato da: sissunchi
Messaggio N° 1508 08-04-2005 - 02:00

Le ore del mio Papa

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Un pensiero per il Papa"
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Era sabato pomeriggio quando tutti hanno sperato, in cuor loro, che fosse solo il brutto sogno di un giorno surreale. Ore 21.37, in Piazza San Pietro una voce squarcia il silenzio che presagiva la convinzione che nessuno avrebbe voluto avere. I secondi, i minuti, le ore successive sono state scandite da lacrime e canti, quei canti che tanto amava il mio Papa. Si il mio Papa, da quando sono nato ho avuto solo lui.

E' stato eletto nello stesso anno della mia nascita, quindi il suo pontificato è stato strettamente legato, almeno cronologicamente, alla mia crescita. Ho avuto l'onore di essere benedetto dalle sue forti ed allo stesso tempo indulgenti mani durante una visita tenutasi in Vaticano con la mia scuola. Con il passare degli anni l'ho fatto mio. Per essere più precisi è stato Lui a rendersi parte della mia famiglia.

Ricordo che a catechismo, a fine seduta, si era soliti fare una preghiera per qualcuno. Le mie erano sempre dedicate a Lui. Non so perché ma già da piccolino per me Lui era importante come lo può essere un padre o un nonno. Un padre. Eppure nonostante tutta la stima che ho maturato nei suoi confronti, all'osservazione fattami di non dimostrare il mio dolore per l'avvenuto ho risposto: "Non è mio padre". Non so perché ma me ne vergogno.

Eppure il dolore era tanto e di lacrime ne ho versate molte. La domenica è trascorsa a fatica in una piazza gremita di fedeli e non, persone che come me hanno stimato un grande uomo prima di tutto. Il lunedì ho voluto rendere omaggio di persona a mio Padre, il Padre di tutti i giovani. Verso le 18.30, con tutte le difficoltà del tragitto sono giunto nei pressi della piazza più frequentata al mondo. Con stupore sono stato deviato in una strada parallela a via della Conciliazione.

Non potevo entrare direttamente in piazza San Pietro, come ingenuamente pensavo, perché era stata predisposta una fila ordinata che quel giorno partiva proprio da quella strada. Sapevo che non sarebbe stata un'impresa facile, ma non credevo ad una partecipazione così sostenuta in quanto l'apertura della basilica era prevista per le ore 21.00. Armato di pazienza e di una buona compagnia ho iniziato il lungo viaggio, sebbene mi separassero solo 800 metri dalla mia meta.

Il contatto con gli altri compagni di viaggio era inevitabile e quasi opprimente. Il caldo quasi insopportabile. Il tempo passava e la fila scorreva lentamente, troppo lentamente. Eppure la voglia era di giungere in fondo per dare un ultimo bacio a mio Padre era più forte di qualsiasi ostacolo. Ho avuto modo di riflettere, addolorarmi, di conoscere tanta gente. Si susseguivano nuovi amici con cui scambiare una battuta, un sorso d'acqua, un sorriso ed una riflessione. Tutti, adulti ma soprattutto giovani, spinti dal suo richiamo. Un richiamo d'amore e di rispetto che porterò per Lui sempre nel mio cuore.

Dopo circa cinque ore di brevi passi, di spinte, di fatica, di canti e di applausi interminabili ho portato a termine la mia missione. Giunto nella basilica a pochi metri dalla salma del Santo Padre il mio cuore mi ha confortato. Sentivo che lui, pur nella sofferenza, è stato sereno anche nelle ultime ore. Questo pensiero mi ha donato serenità e con un ultimo sguardo, reso sfuocato dalle lacrime, ho dato l'arrivederci a chi mi ha accompagnato in tutti i momenti della mia vita.

Ciao Papà Giovanni.

MrRotella

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