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Messaggi del 13/12/2006

Messaggio N° 2044
Tag: Scienza
13-12-2006 - 17:10

A Natale la scienza racconta il miracolo della vita animale







Il cuore di un embrione di elefante che ha appena iniziato a pulsare; il delfino che nuota nell’utero materno proprio come se già si preparasse a nuotare nell’oceano; il cucciolo di cane attaccato al cordone ombelicale, mentre respira sporgendo in fuori la linguetta. Queste e tante altre straordinarie immagini per la prima volta in Italia su National Geographic Channel (canale 402 di SKY) con il documentario "La Meraviglia della vita: Mammiferi".

Assisteremo in prima fila a una vera e propria corsa verso la vita: quella degli spermatozoi di un elefante, di un cane o di un delfino all’interno del grembo materno. E poi, la fecondazione, il moltiplicarsi di cellule, l’embrione, lo sviluppo, la nascita del cucciolo.

E’ incredibile come, contrariamente al cane, che ha un periodo di gestazione di 9 settimane, l'elefante abbia una gestazione lunghissima, ben 22 mesi di sviluppo che gradualmente porteranno il feto a raggiungere i 120 chili di peso. Verso la 18° settimana il piccolo inizia a esercitare gli arti e la proboscide per impratichirsi e rafforzare i muscoli.
E il delfino? Dopo l’undicesima settimana le pinne dell’embrione del mammifero acquatico mostrano una struttura ossea molto simile alle mani umane, facendo intuire che un tempo i suoi antenati di abitassero sulla terra.

Un documentario che ci rivela, quindi, alcuni sorprendenti segreti legati all’evoluzione della specie, collegati al passato ancestrale di questi animali. Lo sapevate che a quattro mesi nel feto di un elefante compaiono particolari condotti caratteristici dei pesci d’acqua dolce e delle rane? Allo stato attuale delle conoscenze, l’elefante è l’unico mammifero terrestre a partorire cuccioli vivi che presentano questa caratteristica embrionale. Un remoto passato acquatico è quindi ipotizzabile per il più grande dei mammiferi terrestri.

Questo incredibile documentario, realizzato con sofisticate tecnologie in 4D, computer grafica, immagini con ultrasuoni, ci dà la straordinaria possibilità di effettuare un viaggio ravvicinato della gestazione all’interno dell’utero animale: dalla fecondazione dell’ovulo al parto, cellula dopo cellula. Filmati che ci mostrano in tempo reale ciò che prima d’ora è stato solo un segreto per il mondo animale: il miracolo della vita.

Segui le anteprime di La Meraviglia della vita: Mammiferi in esclusiva su Libero Video

La Meraviglia della vita: Mammiferi in onda Lunedì 25 Dicembre h. 22.00 sul National Geographic Channel.

di: NGCitalia

Messaggio N° 2042 13-12-2006 - 12:16

Caffè: inquinamento e sfruttamento

Vivendo in un punto in cui la montagna dei contadini si incontra con la città dei commercianti posso osservare alcune dinamiche di sfruttamento giornaliere.
Nelle montagne intorno a Santiago si coltivano platano, banane, frutta in genere, legumi, cacao e caffè. In questo periodo si è appena conclusa la raccolta del caffè. Per giorni si sono visti contadini scendere dalle montagne per vendere il proprio caffè ai commercianti che si incaricano di pulirlo, tostarlo e venderlo ai mulini per la macinazione.
I contadini vivono in case senza luce e corrente elettrica
, coltivano la terra ogni giorno dell'anno e devono organizzarsi in gruppi per poter effettuare la raccolta prima che i prodotti marciscano. Una volta raccolto il caffè lo caricano sui muli e arrivano fino al margine della città (due-tre ore di cammino) per venderlo.

Chi lo compra lo paga praticamente nulla, basti pensare che nel 2003, il prezzo della qualità arabica sul mercato internazionale era di 40 dollari per cento libbre, meno della metà dei costi medi di produzione (circa 90 dollari).

L'utilizzo di insetticidi chimici nelle coltivazioni e la struttura delle fabbriche per la lavorazione del caffè provoca l'erosione del terreno, la distruzione della biodiversità, l'impossibilità di usare il legno, l'inquinamento dell'arie e delle acque.
Vicino a casa mia sorge una fabbrica di lavorazione del caffè. Alcune mattine sento i miei vicini svegliarsi dicendo: "è davvero forte Ulisse - il proprietario della fabbrica - è riuscito a portare la nebbia in Repubblica Dominicana".

Ed è veramente così, perchè i fumi che escono da questo mostro di lamiera impestano l'aria per quasi mezzo chilometro diffondendo un odore a polvere bruciata che rende difficile la respirazione. Sulle persiane bianche delle case in pochi minuti si forma un dito di sporco nero ed appiccicoso e non oso pensare cosa entra nei polmoni. Varie ricerche hanno mostrato come l'inquinamento dell'aria abbia conseguenze disastrose sui bambini, ritardandone la crescita, creando problemi nello sviluppo ed indebolendo le difese immunitarie. Delle acque meglio non parlarne, se non adeguatamente trattati i rifiuti del caffè sono altamente tossici e rendono i fiumi dei corsi d'acqua morti.

Ecco cosa si vede per 24 ore al giorno, per circa tre mesi all'anno, dalla strada a lato di casa mia:

la domanda è: ma il caffè porta davvero ricchezza in questi posti o è un effetto aggiuntivo dello sfruttamento dei paesi ricchi su quelli più poveri?
E sapete che il caffè non è neanche originario delle americhe? E' stato importato, probabilmente dall'Etiopia dagli europei vogliosi di bersi dopo pranzo questa bevanda nera, senza però doversi far carico delle conseguenze negative che comporta la sua coltivazione e lavorazione.

Pensateci bene quando comprate un sacchetto di caffè e fate in modo che almeno sia del Commercio Equo e Solidale che lo paga ai coltivatori, in media, tre volte di più delle multinazionali, magra consolazione per chi si sta avvelenando la vita.

"L'onestà non esiste, se fosse esistita il comunismo avrebbe vinto"
Matteo Sala, Lubiana, 1 gennaio 2006

"Il distacco e il timore sono solo illusori" Isabell Allende, Il regno del drago d'oro

di: KudaBlog

Messaggio N° 204113-12-2006 - 10:58

Passaggio a Lisbona

Forse ci son stati gl’americani…
E si son fatti pure la loro bella copia nella madre-patria!

Qualcosa di più grande però della “piccola Venezia” che hanno ricostruito a Las Vegas..
Tu prendi infatti una Lisbona, fai un bel copia-incolla (all’americana), ed ecco che compare all’orizzonte nientepopòdimeno che.. San Francisco!!!

Sarà infatti per i due (e dico 2 signori..) ponti, sulle rispettive baie, che s’assomigliano all’inverosimile; sarà per i tramvetti, che salgono e scendono come instancabili muli, dalle numerose colline; sarà per il terremoto; sarà anche per il colpo d’occhio, che qui si gode dal Castelo de S. Jorge..insomma, ad un certo punto, al viaggiatore può sorgere il dubbio che, la più europea delle città americane, San Francisco appunto, sia stata tratta, dalla più occidentale delle capitali europee: Lisbona!Lisbona_13004

Giunti da queste parti, capita poi di chiedersi come mai s’incontrino così pochi portoghesi, in giro per il mondo?, vista la cosmopolitaneità (se così si può dire) di cotanta città?!

Per esempio d’italiani è pieno!, dovunque vai, un italiano lo incontri: in questo mio ultimo breve viaggio, nella terra de O’ venturoso, m’è capitato d’imbattermi, non volendo, in una bella famiglia di conterranei che gestiscono un grazioso bar a Cascais, il primo luogo di villeggiatura dei lisboniani. (E’ stato lì che ho riassaporato il nostrano espresso, sebbene il caffè portoghese sia, a mio parere, addirittura migliore: provare per credere.)

Ma, dicevo.. che i portoghesi, in giro per il mondo, sembra che s’incontrino di rado, col contagocce..

Da quando si son ritirati dalle loro colonie, dopo aver spadroneggiato in lungo e in largo su tutto il globo, hanno forse deciso di starsene un po’ a casa? Secondo qualcuno questo dipenderebbe dal numero esiguo degli stessi: ad oggi la popolazione portoghese è stimata in circa dieci milioni di abitanti.

Secondo altri, ciò è dovuto invece al fatto che, all’aeroporto di Lisbona, atterrano e partono ancora pochi voli low-cost.

Mi dicono che qui, c’è una sola vera e propria pista d’atterraggio, e lo scalo, costruito in una zona allora non edificata della città, oggi, con l’espandersi della periferia, è invece situato in un’area semi-centrale. Così, avere un numero maggiore di aviogetti a solcare i cieli della capitale, non sembra molto “igienico”, mettiamola ironicamente in questo modo.. nella città. Oltre la premessa, Lisbona è una città godibilissima, peraltro facile da girare, ed il mio vuole essere più che altro un invito a recarvisi e a visitarla, con serenità. Lisbona_4002
Dotati di scarpe buone, spirito di ricerca, la cordialità che non deve mai mancare al vero viaggiatore, e, naturalmente.. qualche “dinderello”..: ebbene si?!

Anche a Lisbona usano i soldi! La notizia buona è che usano gli stessi “euri” che usiamo noi.. ci sono però dei discreti risparmi, in alcuni settori. Come il cibo e i vestiti, per esempio.
Comunque, il mio consiglio, per un singolo o una coppia, che intenda passare qui un week-end lungo, è a questo punto quasi banale.

Non perché io cerchi di propormi come “scrittore di viaggi banali”.. già ce ne sono tanti in giro. ma perché, in tre giorni, di cui un paio “mozzi”, cioè di viaggio, non serve sbattersi tanto per cercare “il bello”, a Lisbona.

Suggerisco dunque di stabilirsi nel quartiere di Estefania, abbastanza distante dal centro della città, per evitarne il quotidiano trambusto, ma abbastanza vicino da arrivarci con un solo autobus, e cinque o sei fermate appena dal centro.

Giunti nella Baixa, (il cuore pulsante di Lisbona), da Estefania, saltate subito sul tramvetto-sightseeing, da Praca do Comercio e attraversate il Chiado, fin su al Castelo.
La spesa di 12 euro vale assolutamente la pena: io non l’avevo mai fatto in vita mia il sightseeing, ma qui mi sono ricreduto..
E vale altresì la pena ridiscendere a piedi, e perdersi un po’ in giro, fra le casette dcorate di azulejos , sapendo che l’orizzonte dell’oceano potrà facilmente instradarvi.

Se poi i “dindarelli” abbondano, e siete in vena di romanticherie, approcciate senza indugio il bellissimo ( e costoso) ristorante interno al Castelo: il vostro partner a questo punto vi dichiarerà amore eterno.

Al ritorno, se invece come me preferite il contatto con la gente del posto (e siete meno “carichi”) fate una tappa in uno dei tanto localini che cucinano il merluzzo, che vi darà la carica per fare un giro e un po’ di shopping nella zona del Rossio.
Più tardi, oppure il giorno dopo, arrivate alla stazione di scambio di Cais do Sodre, dove potete prendere il treno locale (uno ogni 20 minuti) che vi porta, in quindici minuti al mirabolante monastero di Belèm - da non perdere, anche se non siete appassionati di monumenti - e poi, più tardi, a Cascais, la piacevole località balneare.

Anche se si tratta più di un luogo carino per lo shopping e una passeggiata, cMosteiro_1006he per il mare in senso stretto: infatti ci sono solo tre spiaggette, una più piccola dell’altra e di non facile accesso, ma tutte ottime per prendere qualche ora di sole “rubato”, ad un giorno d’inverno, magari.

Per finire, al ritorno, sedetevi un po’ tranquilli ad un tavolino all’esterno, se vi va, sulla pittoresca Rua Augusta, e godetevi anche voi un po’ di saudade, dopo tanto sbattimento turistico, accompagnati dall’immancabile sottofondo del Fado..

Buon viaggio!

di:
traggogolone

Messaggio N° 2040 13-12-2006 - 10:39

CARA, TI E' PIACIUTO?



Spero che non sia capitato solo a me, (anche se è vero che attiro  come una calamita gli uomini “assurdi”), che dopo un focoso rapporto sessuale, mentre una se ne sta tutta melliflua, molliccia, abbandonata al pensiero “ ho finalmente trovato il senso della vita” ecco che sbam…lui ti spara questa domanda: Cara…ti è piaciuto?

immagineLa risposta più sensata sarebbe:” Ma che sei scemo? Dove sei stato fino ad ora?” nel senso, uno dovrebbe capirlo da solo se a una gli è piaciuto o meno,non è che uno sta ai Carabi e l’altro in Egitto,  ma capisco che sarebbe per alcuni veramente troppo ma troppo, quindi le possibilità a nostra disposizione sono:




 
1)      munirsi di una paletta numerata da 0 a 10 e alla fatidica domanda, alzare la paletta con il voto pro prestazione. Consce di avere la possibilità di distruggere un uomo in un minuto dando un 3.


2)      Alzarsi, raccattare i 4 stracci nostri e mandarlo gentilmente a cagare, si lo so fa brutto, ma è brutta pure la domanda!

Non so se potrebbe essere una soluzione per evitare questa incresciosa domanda finale, procedere a delle votazioni durante il rapporto, si alza la paletta dopo ogni fase, ( si possono mettere sotto il cuscino) e poi alla fine fare una somma dei voti: preliminari : 5  - intensità: 3 – durata: 1 –  VOTO FINALE: 3

 
Io ci aggiungerei anche una parte sonora, possiamo scaricare degli mp3 con gli applausi oppure una canzoncina con : “bravo bravo, tu si che sei bravo, nessuno lo fa meglio di teeeeeee !” possiamo anche registrarla noi e tenerla in borsa per ogni occorrenza,  ce la scarichiamo sul cellulare.


Se invece vogliamo uccidere il loro amor proprio per sempre, possiamo rispondere: Mi è piaciuto come quando l’ho fatto con Francesco, un po’ peggio che con Mario, leggermente meglio di Roberto, molto simile a come lo fa Giovanni!


Cosa spinge gli uomini a richiedere una votazione per la loro prestazione credo nessuno lo sa, manco loro a mio avviso, se vuole essere un gesto gentile, gli esce proprio male, noi donne non facciamo di queste domande, non abbiamo l’ansia da prestazione, l’ansia ce la fanno venire loro….e se vogliamo proprio dirla tutta ci sono anche quelli che tentano di votarti dicendo “ sei stata bravissima” a quel punto  ragazze mie la soluzione è una sola: una scarpata in mezzo alla fronte!

 Ma insomma, si sta facendo sesso o l’esame di terza media?

scritto da: sissunchi

Messaggio N° 2039 13-12-2006 - 10:34

ARTISTI...MA DE CHE?

immagineQual è la differenza tra l'esecutore di un brano ed un autore? Come si esplica la diversità tra un allievo ed un maestro? Tra chi studia e chi crea? Tra un bimbo che gattona e un centometrista da record?

Rispondere a queste domande credo sia cosa semplice, eppure sembra che l'essere artista stia diventando la cosa più scontata e banale del mondo. Basta studiare danza, scrivere una poesia in rima, strimpellare la chitarra al circolo parrocchiale, recitare a memoria la poesia imparata all'asilo...ed ecco che automaticamente scatta di diritto l'autoproclamazione.

"Io sono un artista", è questa una delle frasi più abusate nel panorama fanta-artistico della televisione d'oggi (e non solo). Ad ogni angolo spunta un attore cane, un cantante starnazzante, un presentatore balbettante, un ballerino zoppicante che sbandiera la propria vena artistica come fosse un'infusione divina, una visita dello Spirito Santo, che dall'oggi al domani l'ha benedetto ed eletto a questa categoria.

Dov'è l'umiltà?

Nella trasmissione Amici, per esempio, si entra mostrando ai provini un certo talento. Una volta selezionati SI STUDIA danza, recitazione, canto e ginnastica artistica, perfezionando il più possibile la materia di competenza. Ora: che questi ragazzini abbiano il coraggio di aprire bocca per autodefinirsi "artisti" mi sembra a dir poco una pagliacciata. E chissà per quale motivo quelli che si credono tali sono proprio i peggiori, i più piagnucolosi.
Perchè, invece, proprio i più talentuosi e promettenti, quelli cioè che un giorno potranno essere davvero appellati DA CRITICI E PUBBLICO come artisti, sanno cos'è l'impegno, l'educazione, il rispetto per l'insegnante, l'umiltà e il sacrificio?
Ma questa grande massa di pupetti viziati e arroganti..sono artisti de che?

Per non parlare dei cosiddetti arrivati, di quei divetti da quattro soldi che con una canzonetta inutile scalano le classifiche. Sono "artisti"..."musicisti". Certo, il problema vero è che c'è gente che compra quelle baggianate commerciali. Contano i bei faccini. Tanto poi, se si esibiscono in playback sul palco non se ne accorge nessuno. Le stecche si coprono in studio con computer e campionatori. Parte la base e via.
Applausi e vagonate di soldi, si prendono così. W la meritocrazia.


scritto da: exairo

 

Messaggio N° 2038 13-12-2006 - 10:11

LADRI DI POLLI

immagineQualche giorno fa tre pregiudicati sono stati arrestati per il colossale furto di… 5 galline!! Penetrati nel cortile di una casa di campagna, in un paesino in provincia di Pescara, hanno rastrellato ben 5 gallinelle!!! Subito è scattato l’allarme e i carabinieri della zona hanno chiuso tutte le strade… e alla fine: “I malviventi sono stati bloccati a bordo di un'autovettura mentre tentavano di fuggire...” ma dove? Con 5 galline dove potevano andare? Non certo lontano. Non erano mica 5 diamanti, ma 5 poveri pennuti per riempire la pancia!

Analoga a questa notizia un’altra, di quest’estate.  

immagineMarina di Minturno - Al “Ristorante del Passeggero” entrano due giovani. Iniziano a far la corte alla proprietaria del locale, diciamo che ci scherzano… lei ci sta e come! Ma i due giovani non vogliono mica la Vecchia, loro vogliono la Porca. Una Porchetta intera, in bella vista sul tagliere, tutta arrostita e col limone in bocca. Mancano pochi giorni a Ferragosto e i due vogliono probabilmente farsi “na bella magnata!” insomma, mentre uno intrattiene la Vecchia con viscide lusinghe, arrivando perfino a baciarla… l’altro fa il lavoro sporco. Fatto lo sgobbo i due si dileguano su uno scooter, con la porchetta che sporge da ogni lato come una femmina incinta. La padrona del locale dopo il momentaneo comprensibile smarrimento ha lanciato un grido: “La Porca! Se so’ fregati la porchetta!!”

Nel frattempo i carabinieri fermano i due giovani perché in tre sul motorino non ci si può andare… e così so’ stati beccati sur fatto!

 
scritto da: pigilli


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