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Messaggi di Agosto 2005

Messaggio N° 1616
Tag: Sport
31-08-2005 - 13:43

Calcio: Moviola sulla prima giornata

Digiland vi segnala il Forum
"Calcio e fantacalcio, emozioni da serie A"
per discutere di questo argomento!



Visto che spesso verso la fine del campionato c'e' sempre qualcuno che recrimina contro non so cosa, dicendo che questo o quello vengono favoriti, ho pensato di scrivere questo contributo (spero di poterlo pubblicare ogni settimana) dove, di volta in volta, segnalare le "inesattezze" arbitrali e poter quindi stilare un saldo a fine anno.

La prima giornata e' stata sostanzialmente ben arbitrata con pochi errori e nemmeno palesi, diciamo interpretabili..

Ascoli - Milan:
Si e' giocato sotto un forte acquazzone, ma le condizioni di
giocabilita' c'erano tutte, il pallone rimbalzava. Verso la fine del primo tempo fallo di mano in area ascolana di Cudini, giudicato involontario dall'arbitro perche' era inciampato su Ambrosini. A quanto pare a ragione dato che sembra lo abbia visto solo io.

Fiorentina - Sampdoria:
Giusto il rigore per atterramento in aria di Toni.

Inter - Treviso:
Dubbi sulla posizione di Adriano sul secondo gol, ma le immagini non aiutano. In ogni caso non decisivo ai fini del risultato.

Juventus - Chievo:
Fermato Pellissier per un fuorigioco che sembra non esserci. di difficile valutazione. Ferma un azione potenzialmente pericolosa della Juve per verificare le condizioni di Ibahimovic. La salute prima di tutto.

Lazio - Messina:
Partita arbitrata magistralmente, bravo Dondarini.

Livorno - Lecce:
Sul Gol di Palladino Morrone frana su Rullo, bloccandogli la
possibilita' di intervenire. Beneficio del dubbio visto che il fallo era involontario, anche se decisivo. Giusta la decisione dell'arbitro sul rigore, anche se il difensore e' stato veramente stupido visto che il portiere era in netto anticipo.

Parma - Palermo:
Bene secondo me l'arbitro nell'occasione del fallo di Guardalben su Corradi. L'impatto sembra casuale ma soprattutto Corradi aveva oramai perso il pallone. Fosse rimasto in gioco sarebbe stato corretto dare il calcio di rigore. Il gol di Terlizzi nasce da un calcio di punizione parso molto dubbio. Ci poteva stare come non poteva starci: c'e' stato.

Reggina - Roma:
Bene l'arbitro sui 2 gol annullati alla Roma: Panucci prende la palla con il braccio prima di servire Mancini mentre De Rossi ostruisce Pellizzoli. Fischiato a Totti un fuorigioco inesistente mentre era lanciato a rete.

Siena - Cagliari:
Nessun grosso errore, ma una serie di imprecisioni che a volte lasciano straniti.

Udinese - Empoli:
Bravissimo l'arbitro in occasione del gol annullato a Iaquinta, nell'occasione in fuorigioco. Probabilmente pero' il pallone sarebbe entrato anche senza il suo tocco.

BRAVI ARBITRI; VI VOGLIAMO SEMPRE COSI'! (QUASI..)


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Articolo pubblicato da: istinto_animale

Messaggio N° 1615 25-08-2005 - 14:26

Sesso: come usi il preservativo?

Usare il preservativo per difendersi dalle malattie sessualmente trasmissibili è importante, ma non basta: per essere al sicuro bisogna saperlo usare bene.

Sembra scontato, ma uno studio condotto dall’Università dell’Alabama su 1.100 pazienti in cura per malattie sessuali come clamidia e gonorrea ha dimostrato che oltre un quarto le aveva contratte a causa di un uso errato del preservativo.

Insomma, secondo lo studio una persona su 4 sbaglia a usare il preservativo.
Ma quali sono gli errori più diffusi?

Stando alle risposte rilasciate dagli intervistati, le donne ne compiono principalmente due: non lasciano uno spazio sufficiente all’estremità, e non rimuovono l’aria in eccesso.

Per gli uomini, invece, i quattro errori più frequenti sono non trattenere la base del profilattico durante l’estrazione, srotolarlo prima di indossarlo, utilizzarlo a rapporto già iniziato o riutilizzarlo per più di un rapporto.

Questa lista degli errori potrebbe anche far sorridere, ma le conseguenze sono tutt’altro che divertenti: a causa di queste cattive abitudini, il rischio di rottura del preservativo aumenta più del doppio, e con esso anche quello di gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili.

«Per questo è importante», ha commentato la dottoressa Diane Grimley, responsabile dello studio, «che accanto all’informazione sull’importanza di usare il preservativo si sottolinei anche quella di usarlo bene. Il legame tra uso scorretto e comparsa di infezioni è ancora troppo poco conosciuto».



Collabora con noi



Articolo pubblicato da: ladeadeiventi

Messaggio N° 1614 24-08-2005 - 14:59

Svalbard in Norvegia

Digiland vi segnala il Forum
"Viaggi Condivisi"
per discutere di questo argomento!



Le Svalbard, che in norvegese significa terra dalle coste fredde, sono un arcipelago posto a metà strada fra la Norvegia e il Polo Nord. Distano 640 chilometri dalla costa norvegese e 950 dal Polo.

Qui, in inverno le temperature si aggirano fra i -20°C e i -30°C, in estate, almeno nella zona più meridionale, si può arrivare ai +10°C. Dal 20 aprile al 20 agosto si può assistere al sole a mezzanotte. In questi mesi, infatti, il sole non tramonta mai. Mentre tra il 28 ottobre e il 14 febbraio non compare mai all'orizzonte.

La vita a queste estreme latitudini è tutta concentrata lungo la costa del mare dove confluiscono le acque torbide dei fiumi e quelle ricche di plancton del Mar Glaciale Artico.
In questa sottile striscia di terra che costeggia il mare è possibile trovare il novanta per cento di tutte le forme viventi.
Poche centinaia di metri dal centro abitato e si è subito sovrastati da ghiacciai e rupi in cui nidificano migliaia di uccelli marini.
In autunno, la tundra e i suoi arbusti del tipico salice artico e betulla nana, alti da terra non più di cinque centimetri, si tingono di rosso e giallo, ma è d'inverno che si può assistere a uno spettacolo ineguagliabile: l'aurora boreale. Questo fenomeno atmosferico illumina la notte polare e la colora dei colori dell'arcobaleno. È visibile normalmente solo al di sopra del 75° di latitudine, difatti alle Svalbard, quando il cielo è terso, è possibile ammirarla per tutto l'inverno.
Quando la neve comincia a scendere e ricopre il paesaggio con un velo candido per dieci mesi gli orsi bianchi, le renne delle Svalbard e le volpi artiche sono i veri padroni delle isole e i branchi di oche e anatre marine che si riuniscono in grandi stormi sono già migrati verso sud. Tra questi ricordiamo i gabbiani tridattili, le procellarie artiche, i trampolieri. Le balene invece, che un tempo erano molto cacciate in questi mari, sono piuttosto frequenti. Si possono avvistare balene bianche, balenottere e, in casi molto fortunati, narvali.

La maggior parte degli abitanti è concentrata a Longyearbyden, in prevalenza abitata da norvegesi, e nei due villaggi russi Pyramiden e Barensburg, fino a raggiungere una popolazione di 4.000 abitanti.

A dispetto della sua posizione settentrionale, le Svalbard sono accessibili in modo relativamente facile, poiché la calda corrente del Golfo scorre lungo le loro coste occidentali e settentrionali. La posizione delle Svalbard all'estremo nord comporta d'estate il sole a mezzanotte e d'inverno l'oscurità totale, ma non il completo isolamento a causa di fredoo e ghiaccio, poichè il mare rimane comunuqe navigabile.

Dai fiordi norvegesi alle acque dell'alto artico, si naviga lungo scogliere dove risiedono enormi colonie di uccelli marini, attraverso mari ricchi di vita dove è facile avvistare numerose specie di balene, vedere gli orsi bianchi, le foche ed i trichechi sulle cime degli icebergs alla deriva.

Le Svalbard sono raggiungibili in aereo e in traghetto da Tromsø.

Organizzare un viaggio indipendente è molto difficile, e spesso scoraggiato dal governo norvegese che cerca di preservare il più possibile le isole dal turismo di massa.

La tradizione di queste zone è stata votata alle grandi esplorazioni di Nansen, Amundsen e Nobile.

Il fascino delle isole è però sempre legato all'epoca dei trapper, i cacciatori di pellicce, che si stabilirono in minuscole capanne nelle località più remote.
Alcune di queste capanne chiamate "hut" sono ancora mirabilmente conservate grazie al clima e possono essere visitate costituendo una delle attrazioni turistiche del luogo.



Articolo pubblicato da: luc_30

Messaggio N° 1613 24-08-2005 - 14:40

La stanza SPAZIO GIOVANI rinasce più mitica che mai!

Digiland vi segnala il Forum
"Chatta che ti passa!"
per discutere di questo argomento!



Ricordo ancora la prima volta che misi piede in una chat room. Strano a dirsi fu proprio quella di Digiland, quella che ormai da anni è diventata per me in assoluto la chat più completa e innovativa che si possa trovare in giro. Allora non ero molto pratico di pc, mi ero collegato per la prima volta tramite modem e connessione Infostrada a Internet e non sapevo come muovermi. Era per me un mondo sconosciuto e mi ricordo che il mio primo nickname fu lo stesso che utilizzavo per autenticarmi in rete "nilocom", ricordo ancora la prima persona con cui chattai, un certo "orsoleone" che probabilmente viaggerà ancora su Digiland ma che sicuramente nemmeno si ricorderà di me..e io invece non lo dimenticherò mai perchè fu proprio lui a insegnarmi a chattare e a muovermi tra le stanze, mi insegnò la netiquette..ero solito scrivere in maiuscolo e mi ricordo che la gente mi tempestava di messaggi del tipo"la smetti di urlare?!" io non capivo e ogni volta venivo assalito senza nessun motivo, o meglio, senza un motivo valido in relazione alla mia inesperienza.
E fu proprio navigando di stanza in stanza che conobbi la mitica Spazio Giovani, stanza centenaria (si fa per dire ovviamente) di Chat Blu Digiland.

Mi ricordo ancora il primo amministratore di stanza, il mitico "OrfeoMalato". Devo molto anche a lui e a tutti gli utenti che mi sono stati dietro e mi hanno aiutato a risolvere ogni mio dubbio.

Era stupendo tornare da scuola e ritrovare su quella chat tanti amici con cui dialogare, ridere, scherzare e a volte purtroppo anche litigare..ma anche i litigi spesso sfociavano in una risata e una pacca "virtuale" sulla spalla e tutto si sistemava.

In quel periodo non avevo molti amici, i miei compagni di scuola non erano il massimo della compagnia e in una grande metropoli come Milano, la città in cui sono nato, è dura conservare per molto tempo amicizie dall'infanzia.

Però la chat mi aveva dato un riscatto, la possibilità di conoscere gente nuova, che non vedevo l'ora di conoscere anche di persona. Non voglio sminuire la chat odierna, però ragazzi..allora le persone che popolavano la room erano davvero fantastiche, e speciali. Molte di queste sono rimaste..altre sono sparite purtroppo. Ma spero con questo articolo di riuscire a raggiungere anche tutti i vecchi utenti di chat che si sono allontanati ormai da tempo e di convincerli a ritornare perchè sono sicuro che insieme ai nuovi utenti potremmo formare un gruppo molto più unito e solido di quello di un tempo.
Vorrei ringraziare l'ex amministratore STIGMATE per aver dato un valido e incisivo contributo  al miglioramento di questa stanza, e vorrei ringraziare in particolare tre grandi amici conosciuti proprio qui e che sono il nuovo amministratore spino83 e il grandissimo e pregiatissimo Ghz, ormai ci conosciamo da anni e ringrazio loro per avermi sopportato per tutto questo tempo :-) Ringrazio anche il grandissimo CzlineBoyz, anche se la nostra amicizia non è millenaria come quella che ho con seba e fabio sei comunque un grande amico e spero di averti dimostrato la mia amicizia nel migliore dei modi..spero tornerai presto a Milano perchè ci aspettano ancora mille avventure.

Al fine di migliorare Spazio Giovani abbiamo da poco creato un sito: http://digilander.libero.it/SpazioG
che altro non è che il sito ufficiale della stanza omonima.

Questo sito è fatto per voi amici che volete farvi conoscere, interagire con noi (me, l'amministratore spino83 e gli altri utenti che collaborano agli aggiornamenti del sito CZlineBoyz e xBabyGirlx) e tra di voi, è un sito carino, pieno di rubriche, sondaggi, sezioni su raduni, ma il resto lo lascio scoprire a voi. Ma soprattutto è un sito in continua evoluzione la cui evoluzione dipenderà soprattutto da voi, dalle vostre idee, dalle vostre esigenze e iniziative.

 Che altro dire..? E' una stanza mitica! Spero vorrete presto essere dei nostri! Vi aspettooooooooooooooooooo



Articolo pubblicato da: xLEONCINO19x
Messaggio N° 1612
Tag: Sport
24-08-2005 - 12:54

Gp della Turchia 2005

Digiland vi segnala il Forum
"Parliamo di... Sport"
per discutere di questo argomento!



Seconda vittoria consecutiva per Kimi “Iceman” Raikkonen, stavolta sulla nuovissima e apprezzata pista turca di Istanbul.


Il finlandese ha dimostrato una volta di più di essere devastante in tutte le fasi di corsa e ancor di più forse in qualifica dove ha rifilato oltre tre decimi di secondo al duo della Renault, nonostante la sua Mp4/20 avesse carburante sufficiente per percorrere dieci giri in più nella prima fase di gara.


Dopo aver infiocinato entrambe le vetture francesi con un sorpasso da manuale, dato che Fisichella aveva superato il finlandese alla partenza, Kimi si è involato verso la sua quinta vittoria.


 


Non altrettanto si puo dire di Juan Pablo Montoya, che seppur autore di un buon terzo posto, ha dimostrato ancora poca concentrazione e superficialità in alcune fasi di gara, dove si innervosisce troppo e tende a sbagliare.


Il suo quarto posto in qualifica è piuttosto buono considerando che è uno dei primi a uscire per effettuare il suo giro, ma in gara nonostante dimostri di saper tenere spesso il passo del compagno di squadra, commette un grave errore al penultimo giro, quando alla famigerata e difficilissima curva 8 va largo, lasciando il secondo posto ad Alonso, che ringrazia.


 


Un paio di giri prima il colombiano era comunque stato tamponato da Monteiro che dopo il doppiaggio subito, ha tamponato la McLaren, ma anche qui bisogna vedere se non sia stato Juan Pablo ad anticipare troppo la frenata. Ultima nota di colore, come se non ce ne fossero abbastanza, Montoya ha quasi investito l’addetto al rifornimento durante il suo primo pit stop, ma stavolta la colpa era piu dell’uomo che da il via alla ripartenza della monoposto (quello con il famoso “lecca lecca” per intenderci) che ha sollevato la paletta troppo prematuramente dando il via libera quando il bocchettone era ancora infilato nella monoposto.


 


La Renault non è certo da buttare, ma la differenza di prestazioni con la McLaren è fin troppo evidente Grazie anche al quarto posto del sempre buon Fisichella, la squadra francese mantiene il primato anche se ormai per soli nove punti, nella classifica costruttori.


 


Quinta la B.A.R. di Jenson Button che ha corso un’ottima gara, che sarebbe potuta terminare meglio se la posizione di partenza non fosse stata così poco felice, a causa di un errore in qualifica.


 


Sato purtroppo sembra perdere smalto gara per gara e non becca neanche un punto.


 


I due disastri della giornata stavolta son rappresentati da Ferrari e Williams. La rossa proprio non c’è su questo circuito fatto di curvoni veloci e lunghi rettilinei, Schumacher tenta di strafare (vedi il testacoda in qualifica) ma si becca solo un incidente con Webber, un rientro ai box, un rientro in pista, e infine il definitivo rientro ai box. Barrichello ha forse meno sfortuna, ma quando la macchina non và, non và, anche lui fuori dalla zona punti.


 


La Williams invece lamenta uno stranissimo quanto inquietante problema alle gomme, sia Webber che Heidfeld forano almeno un paio di volte, difficile sostenere la tesi di chi afferma che sia solo colpa di alcuni cordoli.


Webber si dice infuriato per l’incidente con Schumy, ma obbiettivamente, considerando che era anche doppiato in quel momento dal ferrarista, si puo parlare di normale incidente di gara.


 


Sesto posto per Jarno Trulli che vede calare sempre di più il suo ritmo con l’andare della corsa, la Toyota purtroppo non è piu da podio come aveva dimostrato nei gp iniziali della stagione.


 


Settimo e ottavo posto per le due Red Bull di Coulthard e Klien, che hanno corso una buona gara, dimostrando la solita affidabilità e buone prestazioni. Certo che Liuzzi dovrà darsi davvero da fare per soffiare il posto definitivo di titolare a Klien, speriamo che l’aria di casa di Monza gli dia una mano nel prossimo gp.


 


Raikkonen ha recuperato solo due punti su Alonso e mancano solo cinque gare, l’impresa appare al limite dell’impossibile, soprattutto se Montoya continua a non aiutare come potrebbe il finlandese. Molto piu probabile appare invece la vittoria delle frecce d’argento nel campionati costruttori, anche se diciamocelo, alla McLaren quest’anno amano fare regali, manco fosse sempre a Natale.


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Articolo pubblicato da: ReyMysterio619

Messaggio N° 1611 17-08-2005 - 20:43

Capelli grassi: soluzioni per neutralizzarli

Stamattina avete passato un buon venti minuti di battaglia, con il phon in una mano e il gel nell'altra, per domare la vostra capigliatura recalcitrante. Adesso è mezzogiorno e non ci sono dubbi, la battaglia è persa. Un'occhiata allo specchio ed il vostro umore cade in basso, proprio come i capelli. Quella fabbrica d'olio che avete in testa non sa mai quando è il momento di fermarsi. Che cosa sta succedendo?


Forse il problema è che avete troppi capelli. Più i capelli sono fini,più capelli avete per centimetro quadrato di cuoio capelluto. E alla base di ogni follicolo pilifero ci sono le ghiandole sebacee che producono il sebo, il 'grasso' dei capelli. Più capelli significa più ghiandole sebacee, e più ghiandole significa più grasso. Chi ha i capelli fini ha in testa circa 140 000 ghiandole sebacee.


Le persone con i capelli rossi, che in media hanno in testa 80-90 mila capelli, non hanno quasi mai i capelli grassi,  mentre le bionde con capelli setosi e fini come quelli di un bambino tendono ad avere i peggiori problemi di untuosità.


Anche la struttura del capello è importante. Il grasso risale con grande facilità su un capello fine e liscio, mentre un capello ispido non sembra mai grasso. Inoltre il calore intenso e l'umidità possono accelerare la produzione di sebo. E i cambiamenti ormonali producono lo stesso effetto. Il testosterone, l'ormone maschile, attiva le ghiandole sebacee, e lo stress aumenta i livelli di testosterone nel sangue, sia nei maschi sia nelle femmine.


Che cosa potete fare per i vostri capelli grassi?


Lavatevi i capelli con frequenza. La cosa più importante da fare per combattere l'eccesso di untuosità è fare un shampoo, tutti i giorni, soprattutto se vivete in città. Quando l'umidità e il calore estivo stimolano le ghiandole sebacee, può essere il caso di fare lo shampoo, due volte al giorno. Le ghiandole sebacee continuano a produrre untuosità.


Scegliete uno shampoo trasparente. Uno shampoo limpido e trasparente tende a contenere meno pasticci, Deterge meglio l'unto e non lascia residui.


Massaggiatevi il cuoio capelluto. È una cosa da fare sempre durante lo shampoo, non fra uno shampoo e l'altro. Se massaggiate il cuoio capelluto fra uno shampoo e l'altro, in pratica spremete fuori ancora dell'altro grasso.


Applicate due volte lo shampoo. I capelli troppo grassi spesso richiedono due passate di shampoo. Lo sbaglio che si fa  più spesso è che non lo si lascia agire abbastanza a lungo. Chi ha i capelli o il cuoio capelluto troppo grassi dovrebbe fare uno shampoo doppio, lasciandolo agire ogni volta per cinque minuti. Questo non danneggia nè i capelli nè la pelle.


Lasciate perdere i balsami. Se avete capelli grassi che tendono ad appesantirsi man mano che la giornata avanza, l'ultima cosa che vi serve è aggiungerci altro grasso. Provate a fare a meno del balsamo.


Trattate solo le punte. Se il balsamo vi serve davvero, cercate un prodotto che contenga il minimo di grasso o che sia senza grassi. Usate il balsamo sulle punte, invece che alla radice.


Controllate l'untuosità dopo lo shampoo. Ogni passata di shampoo può eliminare solo una data quantità di grasso. Quindi non fate gli avari. Controllate: dopo aver lavato e asciugato i capelli, l'untuosità c'è ancora? Se c'è, non avete lavato abbastanza.»


Non spazzolatevi troppo. Chi ha i capelli molto grassi deve stare molto attento a non esagerare con la spazzola. Ricordatevi che spazzolare i capelli significa portare il grasso delle radici fino alla punta dei capelli.


Chiedete al parrucchiere un taglio che dia corpo al capelli. Combattete la tristezza da capello dritto e untuoso chiedendo al vostro parrucchiere un taglio scalato.


Assicuratevi che in cima alla testa i capelli siano di diverse lunghezze. Non tenete i capelli lunghi e tutti della stessa misura, a meno che non vi importi di averli piatti in cima alla testa.


Asciugate i capelli in contropelo. Lasciati a se stessi, i capelli grassi tendono a essere dritti e flosci. Per dar loro corpo usate l'asciugatura a phon in modo creativo. Usate una spazzola per rialzare i capelli alla radice, oppure piegatevi in avanti e spazzolate gentilmente i capelli verso la cima della testa.


Imparate a rilassarvi. Gli ormoni hanno un ruolo, anche se poco noto, nella produzione di sebo. Quello che si sa è questo: quando siete sotto stress, il corpo produce più ormoni maschili, e gli ormoni maschili stimolano la produzione di sebo.


Attenzione alla pillola. Le pillole anticoncezionali hanno un effetto evidente sull'equilibrio ormonale della donna, e questo ha un'influenza sulla produzione di sebo. Se avete i capelli grassi, parlatene al vostro ginecologo, quando scegliete un contraccettivo orale.


Capelli al limone. Spremete due limoni in un litro della migliore acqua che riuscite a trovare. L'acqua distillata è la scelta migliore. È un meraviglioso risciacquo per ridurre l'untuosità.


Risciacquo all'aceto di mele. Provate a usare come risciacquo finale un cucchiaio di aceto di mele in mezzo litro d'acqua. Questa soluzione agisce come un tonico per il cuoio capelluto e rimuove i residui di sapone che possono appesantire i capelli grassi.


Collabora con noi


 



Articolo pubblicato da: RiflessoAntico

Messaggio N° 1610 17-08-2005 - 20:25

Anche i FORUM hanno un’anima!?

Digiland vi segnala
i Forum
per discutere dei vari argomenti!



Diamo a Cesare quel che è di Cesare e smettiamo di considerare i forum il fratellastro della chat o degli altri mezzi di comunicazione via internet, dopo aver accettato in un momento di perdizione mentale la moderazione di un forum, posso assolutamente affermare che non è vero che tutti i pazzi stanno in chat… stanno anche qui e non solo, gli abitanti di questo mondo epistolare, hanno una loro anima, una serie di caratteristiche uniche,  indaghiamo su queste anime…anche se sento che me ne pentirò!


Gli off topic: non sanno dove si trovano, perché sono lì,da dove vengono, e dove forse andranno sanno solo che vogliono scrivere, nulla di più normale trovare un post sul forum di Politica del tipo: Oggi mi è nato un fiorellino nel vaso anche voi coltivate fiori? Oppure nel forum di assistenza chat  "Non riesco a fare il mio sito" e nel forum Sito: "Vorrei andare in vacanza ai Tropici" tentare di capire non si può, gli utenti non si scelgono… o si?????


Il paciere: si intrufola in tutte le discussioni animate, diciamo pure dove se dicono una vagonata e con anima candida scrive: "Fate pace… vogliamoci bene" normalmente si tratta di un masochista che desidera ricevere la sua dose quotidiana di insulti. Verrà immediatamente minacciato di morte, accusato di furto, incendio, e di aver commesso una rapina, di istigare alle violenza. In fondo voler togliere a due leoni inferociti il pezzo di carne che si stanno litigando è un reato! O no???


Il politicamente impegnato: scrive solo e rigorosamente su forum politici, ha chiara tutta la situazione politica di tutto il mondo, in alcuni casi dell'universo e della stella cometa, lui sa, lui ha capito tutto, voi non avere capito niente, lui potrà rivelarvi come stanno esattamente le cose. Chiedersi come faccia a saperle lui e solo lui, è  tempo perso, è come volere scoprire il segreto delle Piramidi egiziane, se non sapete dove andare in ferie, potete tranquillamente rispondere che non siete d'accordo con lui… e passerete un mese nel forum  con il fegato in mano e l'ulcera perforata.


Il provocatore da forum: scrive in tutti i forum insulti vari ed assortiti, il suo intento è trovare qualcuno che ha appena litigato con la suocera e che quindi gli risponde per sfogarsi, a quel punto individuata la preda, sfoggia tutto il repertorio, diciamo che fa copia incolla dei sui archivi: PROVOCAZIONI SULLA MADRE-PROVOCAZIONI SULLA MOGLIE-PROVOCAZIONI VARIE ED ASSORTITE. Ovviamente lui non provoca… espleta le sue idee ma… (canzoncina) "Beato chi ci crede, noi no non ci crediamo, cantando gli diciamo piru piru pirulà ah ah ah ah "


Il Mistico Religioso: Ha visto troppi film sulle crociate da piccolo  ed è rimasto un attimo impressionato, deve assolutamente convertire al cristianesimo tutti gli infedeli del forum, tutti gli atei del mondo, tutti i miscredenti che popolano i luoghi di perdizione via internet, anche ricorrendo alla violenza, spade, scimitarre, arco e frecce. Lui vuole salvare il mondo e il mondo poveretto cerca disperatamente di salvarsi da lui. Qualcuno ha adottato il sistema di chiudere gli occhi come vede il suo nick e tramite training autogeno si autoconvince ripetendo " Non aprire quel post, rilassati, non leggere quel post..puoi farcela, legati le mani… puoi farcela.


L'innamorata delusa: scrive normalmente in forum sentimentali, ed è sempre appena stata lasciata da qualcuno ( chissà come mai) e chiede appoggio morale a superare questo momento. Vi racconterà anche i minimi particolari della sua storia d'amore:" Noi lo facevamo sul lampadario, poi lui mi disse soffro di vertigini e lì cominciai a capire che il nostro amore stava finendo" Qualsiasi tentativo di consolarla sarà inutile, anziiiiiiiiiiiiiii più persone cercheranno di dargli conforto e più si dirà disperata. Se dovete scontare qualche peccato o avete fatto qualche fioretto è il modo migliore per metterlo in pratica… rispondete ogni volta che scrive, nessuno potrà negarvi la cancellazione di tutti i vostri peccati!


Ovviamente non sono tutte qui le anime di cui parlavamo prima, ma voglio lasciarvi un poco di curiosità, venite a scoprirle voi stessi, un'unica cosa quando decidete mi raccomando portate anche la vostra anima… magari collegatela al cervello… ops… al pc!


Lo sapevo…che me ne sarei pentita!


THIS IS THE FORUM


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Articolo pubblicato da: sissunchi

Messaggio N° 1609
Tag: Scienza
17-08-2005 - 20:09

Mangrovie protettrici delle coste

Digiland vi segnala il Forum
"Dalla parte della natura"
per discutere di questo argomento!


A sei mesi dallo tsunami che colpì il Sudest asiatico nel dicembre 2004 sono stati pubblicati i primi risultati di una ricerca volta a determinare il ruolo delle mangrovie nell'ecosistema costiero.


Paludi di Mangrovie si possono trovare nel mondo dove fiumi di acqua dolce vengono a contatto con l’oceano. Il risultato è una regione salmastra con variabilità della salinità e dei valori delle condizioni dell’acqua.
Le mareggiate condizionano alcuni dei pesci presenti nell’estuario, sebbene i cosiddetti pesci di "acqua salmastra" non ne risentano. Le sole piante, che oltre alla mangrovia, possono tollerare acqua salmastra sono le Felci di Java. Si dice che la parola “mangrovia” derivi dalla parola spagnola “mangue” che significa “contorto” e dalla parola inglese “grove” che significa “boschetto”. Ci sono qualcosa come 50 tipi diversi di alberi di mangrovia, le mangrovie rosse ad esempio sono chiamate "alberi che camminano", sono una specie vivipara, il che significa che i semi maturano mentre sono ancora attaccati all'albero, e soltanto in seguito cadono nell'acqua. Perché il seme raggiunga il livello completo di maturità, deve passare circa un mese nell'acqua. Questi semi fluttueranno galleggiando nell'acqua salata per dei mesi, fino ad arrivare sulla spiaggia. I semi della mangrovia nera sono considerevolmente più piccoli di quelli della mangrovia rossa, il che permette che la corrente li trasporti ancora più all’interno nelle zone delle paludi soggette al flusso e riflusso delle maree, dove gettano le radici e crescono rigogliose. I semi delle mangrovie bianche sono simili a quelli delle mangrovie nere, e si sviluppano nelle zone d'altopiano. Le mangrovie bianche sono uniche perché possono eliminare il sale attraverso le foglie a differenza delle mangrovie rosse che invece hanno la capacità di sostituire gli ioni di sodio, che sono presenti nell’acqua salata, con ioni di magnesio. Queste piante possono essere usate anche come un ottimo filtro per l'acqua, assorbendo materiali organici, fosfati, nitrati causa di tutti i problemi legati alla proliferazione delle alghe, come l'eutrofizzazione.


Dalla ricerca, apparsa su Current Biology, frutto della collaborazione tra le università di Bruxelles (Belgio) e di Ruhuna (Sri Lanka) e tra il Kenya Marine and Fisheries Research Institute e l'istituto francese di Pondichéry, India, viene messo in luce che le cinture costiere di mangrovie sono note da tempo per svolgere una funzione protettiva nei confronti di eventi quali tsunami e, più frequentemente, cicloni tropicali, ma questa funzione non è sempre stata tenuta in considerazione. Infatti in molte zone della costa africana orientale, del continente indiano e dell'Indonesia, sono stati distrutti migliaia di ettari di foreste di mangrovie per interferenze economiche e politiche dettate da benefici a breve termine.


Lo studio consiste in un'indagine approfondita dell'impatto dello tsunami su 24 differenti siti di mangrovie in Sri Lanka. I ricercatori hanno confermato l'effetto protettivo delle mangrovie, dovuto all'assorbimento di gran parte dell'energia dell'onda dello tsunami. Nello svolgere questa funzione-barriera alcuni alberi hanno riportato danni, ma pochissimi sono stati completamente sradicati. Tuttavia i ricercatori hanno sottolineato che molti dei siti di mangrovie oggetto di studio avevano subito danni pre-tsunami, dovuti alla cosiddetta "cryptic ecological degradation", ossia una degradazione, dovuta all'impatto umano, apparentemente di scarso effetto ma che in realtà provoca alterazioni della specie, e che come abbiamo già detto non è altro che un favorevole aspetto del futuro utilizzo di questa pianta come filtro e depuratore naturale.


Già oggi, il "riso di mangrovia" è chiamato così poichè viene coltivato separando con una diga tratti di mare occupati da boschi di mangrovie. La costruzione di dighe permette di controllare la salinità nella parte che viene messa a coltura garantendo produzioni doppie rispetto alle normali risaie d'acqua salata, oltre a costituire una sorta di ecosistema paludoso che preserva le coste e gli ecosistemi.


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Articolo pubblicato da: eliam

Messaggio N° 1608 07-08-2005 - 09:33

Riflessioni di una chatter

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"Chatta che ti passa!"
per discutere di questo argomento!



Vi è mai capitato di soffermarvi a pensare alla Chat? A come è entrata nella vostra vita. A ripensare a quando vi siete collegati per la prima volta.. e le cose che vi sono successe da allora? A me si.. ed ecco perché scrivo questo articoletto (concedetemi di chiamarlo così).


Mi presento, il mio nick è jannab, forse a qualcuno sembrerà un po' strano ma io ormai ci ho fatto l'abitudine. Alcuni mi chiamano Iannab .. altri Giannab .. ma a dire il vero io l'ho sempre inteso come Gianna Bì . Cosa indica la B??? Bella domanda, non so quante volte mi è stata posta, Bella? Brutta? Befana? (hihihi) .. ehheh mille sono le tesi ma in realtà non sta ad indicare nulla di preciso, è solo un'aggiunta fatta dall'amico che mi ha registrato (alcuni di voi diranno " ha fatto sto guaio!") che, vista la presenza di un'altra Janna, ha fatto sfoggio della sua fantasia (senza parole...) e mi ha appioppato questa "B". Comunque ormai mi ci sono affezionata, sono anni che uso questo nik... eh si proprio anni, e pensare che sono entrata cosi, solo per una semplice curiosità, ma del resto credo che sia il motivo che spinga molti.


Comunque sono contenta, perché credo di essere riuscita, almeno sino ad ora, ad utilizzare la chat nel modo giusto, e cioè come mezzo di comunicazione e socializzazione. Ho avuto la possibilità di conoscere tantissime persone e, la cosa ancora più bella, è che molte di loro sono andate oltre il virtuale, non sono rimasti semplici nik, ma ho avuto modo di incontrarle personalmente, tutto questo grazie alle varie uscite di gruppo ed ai vari raduni organizzati. Proprio per questo la chat, nel mio caso la stanza Napoli e Napoli, spesso diventa come il salotto di casa mia... dove posso incontrare i miei amici e, volendo, avere la possibilità di farmene dei nuovi.


Eh sì, devo proprio dire che la CHAT con me è stata generosa, mi ha "donato" delle persone fantastiche che tuttora frequento regolarmente e che, da anni ormai, mi arricchiscono con la loro presenza, per non parlare di coloro che si sono avvicinati a me in tempi più recenti ma che comunque sono diventati importanti ed infine, della "MIA" persona speciale, solo per lei dovrei ringraziare questo mondo 100 - 1000 volte.. Perciò, a chi avrà la pazienza di leggere questo mio "articoletto", vorrei solo dire di cercare di cogliere tutto quello che di positivo ci può essere in chat, di usarla nella maniera appropriata e soprattutto con la giusta testa. Infine, auguro a tutti, ma proprio TUTTI, di essere fortunati come me.


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Articolo pubblicato da: jannab

Messaggio N° 1607 07-08-2005 - 09:22

Gli OGM: questi sconosciuti - 3^ parte

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"Dalla parte della natura"
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Torniamo a noi e alla nostra chiacchierata. Lei che tipo di rapporto ha con gli OGM? Come ricercatore, ma soprattutto come padre, lei non è preoccupato del fatto che parte dell'alimentazione dei suoi figli abbia di base OGM. Mi dica, ne coltiva nel suo giardino? Li mette in tavola??


Non li coltivo in giardino perché a me servono dei dati sperimentali e per questo ho bisogno di agronomi esperti e di campi sperimentali. Ne ho mangiati diversi e li rimangerei volentieri soprattutto nella forma di polenta, farina di grano duro. Non li metto in tavola perché in Italia ne è di fatto vietata la vendita. Qualche mese fa una ditta pugliese aveva annunciato la commercializzazione di un olio di soia OGM al prezzo di 85 centesimi al litro. Quell'olio non ha mai visto gli scaffali del supermercato per la reazione delle grandi catene della distribuzione del cibo. Io l'ho cercato in vari supermercati campani e non l'ho mai trovato. In compenso ho potuto notare che i competitori di quell'olio costavano almeno 1,15€, una buona ragione per non permettere alla concorrenza di rovinare il nostro mercato senza competizione.
Non sono preoccupato degli OGM attualmente commercializzati perché hanno subito una quantità di controlli senza precedenti. Sono meno tranquillo per i futuri OGM che potrebbero arrivarci da economie aggressive emergenti che agiscono in assenza di una comunità scientifica indipendente e di Agenzie pubbliche per la Sicurezza alimentare quali quelle di cui si sono dotate l'Unione Europea o gli Stati Uniti. Preferirei insomma guidare, come Paese e come scienziato, il processo di innovazione invece di fare quello che stiamo facendo adesso ossia seguire passivamente le innovazioni proposte da altri.
Infine Lei mi chiede che tipo di rapporto ho con gli OGM. Non sono un mio ideale ed avrei preferito non dovere arrivare al punto di dover produrre OGM. Li considero appassionanti quanto lo è un appartamento in un condominio paragonato ad una villa con giardino. Il punto è che non c'è spazio per tutti per avere una villa ed un pezzo di terra da coltivare. Le produzioni agricole sono attività industriali e se vogliamo tornare alle coltivazioni di un tempo ci aspettano guerre per fame e disastri sociali di ogni tipo. Quindi a malincuore meglio il biotech che la deforestazione dell'intero globo e l'aumento dei prodotti chimici per le coltivazioni.


Al supermercato sono spesso tentato dai prodotti dell'agricoltura biologica. Lei cosa ne pensa?


L'agricoltura biologica è in gran parte una sottomarca delle grandi catene di distribuzione dei supermercati. Consuma una gran quantità di suolo, fino al 44% in più dell'agricoltura convenzionale ed oramai non c'è più terra buona. Io trovo che ha fallito nell'ideale di riportarci i profumi ed i sapori che l'agricoltura tradizionale ha spento in questi anni. Senza l'etichetta di "alimento biologico" non sarei capace di riconoscere un frutto o un ortaggio da agricoltura biologica rispetto ad uno da agricoltura tradizionale. I prezzi sono ancora molto alti e rappresenta solo il 2% di quello che mangiano gli italiani: insomma sono un cibo d'elite ed io credo si debba garantire la salubrità del 100% delle derrate alimentari soprattutto per chi ha redditi medio-bassi. Inoltre se davvero volessimo derrate biologiche basterebbe acquistare le produzioni africane che non hanno mai utilizzato alcun derivato della chimica, ma non è in questa direzione che si sta movendo l'agricoltura Europea.


Lei crede negli OGM come strumento per risolvere problemi come "fame nel mondo" o migliorare la nostra salute?


Nessuno degli OGM finora commercializzati è stato disegnato per potere affrontare o influire in qualche modo sui problemi della insicurezza alimentare. Questo non vuol dire però che non si possano immaginare tali tipi di piante ingegnerizzate, ma si dovranno usare le piante "indigene": cassava, sorgo, miglio, vigna e così via, insomma tutta roba poco commerciale, senza ritorni economici, inadatta alle grandi multinazionali su cui invece potrebbe impegnarsi la grande ricerca pubblica occidentale. Credo che il problema della fame nel mondo vada affrontato nell'ambito della cooperazione internazionale ai Paesi in via di sviluppo, garantendo ai ricercatori di quei Paesi non solo una formazione superiore nei laboratori Europei, ma anche i diritti brevettuali sulle piante che contribuiscono ad isolare. In questo modo mentre si migliora la produzione di derrate (proteggendole da parassiti o dalla siccità), si crea anche una nuova classe media intellettuale di scienziati dei Paesi emergenti che possa essere intermedia tra le caste del potere economico-politico e gli agricoltori diseredati.


Siamo giunti alla conclusione. La ringrazio per il tempo che ci ha dedicato. Posso rubarle solo qualche altro minuto?


Con piacere.


Le sarà capitato di seguire qualche volta il programma di Marzullo "Sottovoce". Roberto Defez, si faccia una domanda e si dia una risposta.


Mi chiedo spesso se il futuro dell'agricoltura sarà tutto con OGM.


In verità, non credo che sarà una tecnologia che si estenderà a dismisura. Immagino invece un forte ritorno a tecniche tradizionali di incrocio e selezione che sfruttano le naturali resistenze delle piante all'aggressione da parte dei parassiti. Quello che forse a pochi è chiaro è che il 99,99% di tutti i pesticidi esistenti sono naturali, ossia normalmente prodotti dalle piante per difendersi dai loro eterni nemici, funghi, batteri, virus, insetti oltre che uccelli. Le Piante hanno tanto biotecnologia dentro e noi non la conosciamo ancora e non la stiamo sfruttando. Inoltre i costi attuali per validare e garantire da un punto di vista ambientale, sanitario ed agronomico le piante ingegnerizzate sono proibitivi e convengono solo per produzioni su vasta scala. Quindi i target più convenienti sono mais, riso, grano, colza, cotone e soia. Per il resto si dovrà fare una seria analisi costi-benefici. Io vedo il biotech come una procedura per ottenere una risposta più rapida rispetto a quelle tradizionali di incrocio che danno risultati solo dopo vari anni. Ma una volta individuata una caratteristica utile non è detto che si debba ricorrere solo al trasferimento di geni (organismi transgenici). A seconda delle condizioni si potrebbe far ricorso a geni da piante che hanno le stesse caratteristiche dei geni estranei introdotti sperimentalmente mediante ingegneria genetica, ma utilizzando geni da piante selvatiche con tecniche tradizionali di incrocio.
Ma per guidare questi processi di innovazione tecnologica servono tanti investimenti in ricerca e più fiducia negli scienziati pubblici, esattamente l'opposto di quanto avviene da decenni in Italia.


<<< Leggi la 2^ parte


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Articolo pubblicato da: Welch

Messaggio N° 1606 07-08-2005 - 09:10

Ma te potesse piglià un trasloco

Ebbene sì, la nuova maledizione che sostituisce egregiamente il "Te potesse pigliare un coccolone o se si vuole un colpo" è questa, anche perché significa esattamente la stessa cosa... infatti si tratta di una prova si sopravvivenza, un modo per scontare tutti i peccati.


Al di là che già da un mese prima si comincia a vivere non in una casa ma in "scatolopoli", tutte le cose vengono diligentemente messe negli scatoloni, ma... siccome si deve continuare a vivere, apri gli scatoloni, chiudi gli scatoloni, riapri gli scatoloni, perché proprio quello di cui non puoi fare assolutamente a meno (ad esempio quel mollettone con gli strass celeste) lo hai riposto per primo.


È bellissimo quando amici e parenti ti aiutano in questo scatolamento frenetico, ma non si sognano assolutamente di scrivere sulle scatole quello che diamine ci mettono dentro! Sarà bellissimo organizzare una caccia al tesoro nella nuova casa dal titolo "Qualcuno sa dirmi dove diavolo sono le pentole?" e tutti tramite indizi (mi pare era uno scatolone rosso, no... mi pare ci stava il nome di un detersivo) vagheranno per la nuova "scatolopoli" scuotendo la testa. Premio della caccia al tesoro: un piatto di pasta.


È meraviglioso quando decidi di fare un trasloco proletario, tutti partecipano, tutti smontano, e ti trovi gente che gira per casa con cacciaviti vari che improvvisamente decide che è giunta l'ora di smontare l'armadio. Ma mancaaaaaaaaaa un meseeeeeeeeeeee, l'armadio nooooooooo dovrete passare sul mio corpo, e con il mio corpo faccio scudo all'uomo dai 7 cacciaviti d'oro, che se non lo farà oggi, la sua vita non avrà scopo mai più.


E i giorni passano, scavalcando cumoli di vestiti, l'uomo dal cacciavite è passato sul mio corpo, ante di armadi sono appoggiate in ogni dove, tu passi e ti cascano addosso, ma sono piccoli dettagli, lo scopo ormai è sopravvivere. Il mobile del bagno viene sostituito egregiamente da uno scatolone, meglio se di marca di un bagnoschiuma, e la mattina frughi in quella babilonia di prodotti e finisce che ti lavi i denti con la crema deodorante e ti metti sotto le ascelle il dentifricio... ammazza se bruciaaaa!!


È sorprendente scoprire che "non se butta niente" e che nel corso degli anni hai conservato pure la carta della caramella che hai mangiato nel 12 avanti Cristo e che hai conservato perché te l'ha offerta un tipo fichissimo, e hai voluto fermare e ricordare l'evento straordinario, o che conservi ogni disegno che ha fatto tuo figlio, anche solo una riga, perché sai mai che un giorno tu voglia rivederli. Ma che devi rivedè... na riga???


Passo la vita a fare la guardia al mio pc, vogliono scatolarlo, ma venderò cara la pelle, IO SOLA DEVO TOCCARLOOOOO... porterò pezzetto per pezzetto come una piccola tartaruga con la casetta sulla schiena, il mouse in bocca, il tappetino sotto le ascelle, il monitor tretto tra le braccia... vincerò, vinceròòòò... all'alba vinceròòòò!!! (famoso brano di un'opera lirica di Puccini, anche se stiamo in una tragedia Greca).


Non ti vedo bene... stai male? No... me sta pigliando un TRASLOCO!


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Articolo pubblicato da: sissunchi

Messaggio N° 1605 01-08-2005 - 10:38

I giovani e il fumo: un rapporto assiduo ma rischioso

Tante volte sentiamo parlare di storie di persone, per la maggior parte ragazzi e ragazze giovani, che per vari motivi (disagio, problemi famigliari, o anche semplice curiosità…) finiscono nel giro della droga o del fumo. Di recente, vagando per le stanze della nostra chat, ho conosciuto un ragazzo che ha vissuto in prima persona questa esperienza. Mi ha raccontato la sua storia perché vuole farla conoscere con lo scopo di persuadere molti suoi coetanei (e non) a non iniziare la strada che ha abbandonato lui in tempo.


Mauro ha iniziato a fumare a 14 anni per gioco, infatti aveva fatto un favore ad un amico più grande di lui e per ricambiare costui gli ha offerto la prima "canna".
Dopo un po' il fumo diventa un'abitudine e questo avviene per due motivi principalmente: innanzitutto perché fumando lui poteva stare in compagnia dei ragazzi più grandi senza sentirsi a disagio; inoltre se si considera che vivere in un paesino di periferia per i giovani è sinonimo di mancanza di divertimenti, la sua compagnia si ritrova a passare interi pomeriggi a fumare.


Come ogni cosa il fumo ha un costo, quindi per pagarlo Mauro utilizza l'intera paghetta di 5 euro al giorno. Il padre di Mauro non sa nulla del nuovo "hobbie" del figlio, ma la madre lo scopre e si mostra abbastanza comprensiva limitandosi a fargli una predica sull'errore che stava commettendo. Tutti possiamo ben immaginare gli effetti della predica… Mauro continua a fumare come prima, ma per precauzione, ora prima di rientrare in casa si mette il collirio per evitare di mostrarsi alla madre con gli occhi troppo rossi. Naturalmente non ci si può limitare alle canne, così quando ci si reca alle feste o ai rave-party si consumano anche pasticche o cocaina. A queste feste solitamente partecipano una ventina di persone dai 14 ai 30 anni circa, si ascolta musica elettronica trasmessa a volume fortissimo, si balla, si beve, si chiacchiera e ci si impasticca.


Quando si è agli inizi, dopo aver fumato di solito ci si sente allegri, si agisce senza riflettere, si è istintivi, si parla senza pensare. Dopo le canne Mauro vuole provare altre cose più forti, la prima pasticca gli viene regalata dagli amici in occasione del 16° compleanno. Con quelle dice di provare un senso di pace, ha la sensazione di poter fare tutto ciò che vuole, avendo una marcia in più sia nella mente che nelle gambe.


Ad un tratto Mauro si accorge che qualcosa cambia in lui, o meglio, cambiano le sensazioni che prova dopo aver fumato; inizia ad aver paura di non riuscire più a tornare ad essere quello di tutti i giorni, o addirittura ad aver paura di morire a causa del fumo e della droga. Dopo 4 anni dalla prima "canna" arriva al punto di doversi guardare allo specchio per capire che era lui stesso. Da quel momento Mauro evita sia le pasticche che le fumate in compagnia perché sa che poi si sarebbe sentito male; inizia a preoccuparsi seriamente, parla con tutti gli amici e con la fidanzata di questa cosa, e alla madre dice di esser convinto di avere un tumore al cervello (dagli esami poi risulterà che è tutto regolare e che non vi è alcuna malattia). Le reazioni sono diverse: la madre è contenta perché il figlio sta decidendo di smettere, gli amici invece non lo capiscono. Essi credono che si sta lasciando influenzare dai genitori, vogliono che riprende a fumare con loro e continuano a offrirgli canne. Mauro però non vuole più frequentarli, si accorge che la vita è troppo bella per essere bruciata così, stando a fumare in casa o nei boschi per non essere colti sul fatto dalla polizia. Inizia a sentire il bisogno di contatti umani, uscire, stare con le ragazze…, chiude con ogni tipo di droga.


Ripensando al passato Mauro è convinto di aver fatto delle belle esperienze che non vuole cancellare. La cosa più bella secondo lui è il senso di fratellanza che si prova verso gli amici quando si fuma, ovviamente questo senso non si prova solo fumando, il fumo aiuta solo ad essere più spigliati, socievoli e senza inibizioni. Mauro infatti è convinto tutt'ora che lo sbaglio non è entrare nel giro del fumo, ma è nel non uscirci mai.


Per concludere ecco le sue parole: " Spero che la mia esperienza possa servire per far cambiare idea a qualcuno, o perlomeno far capire che il non saper come passare i pomeriggi in un triste paesello di periferia, non deve essere la causa che conduce a fare esperienze rischiose".


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Articolo pubblicato da: massiottantadue

Messaggio N° 1604
Tag: Sport
01-08-2005 - 10:25

GP d'Ungheria 2005

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Gran premio ricco di sorprese quello ungherese, vinto da Kimi Raikkonen, finalmente abbandonato dalla sfortuna e in grado di concretizzare l’enorme potenziale tecnico della sua McLaren.


Stavolta la sfortuna ha bersagliato Juan Pablo Montoya, che dopo essersi qualificato in prima fila, era il piu serio candidato alla vittoria, grazie a una azzeccatissima strategia a due soste contro le tre del compagno di squadra e di Michael Schumacher, ma un guasto al cambio mentre era al comando intorno al 40esimo giro, lo ha privato di 10 punti quasi sicuri.


Raikkonen ha dovuto patire per due terzi di gara la Ferrari di Schumacher(secondo al traguardo), partito dalla pole con poca benzina, nettamente piu lento del finlandese in alcune fasi, infatti basta vedere il distacco accumulato dal tedesco nell’ultima parte di gara per capire che la Ferrari non regge sulla distanza.


Barrichello ha fatto qualche bel lungo in frenata e anche qualche bel sorpasso, vabbè sulle Minardi e sulle  Jordan, ma alla fine il nono posto che ottiene non serve ne a lui ne alla squadra, sarà nervoso per le voci insistenti che lo vogliono alla B.A.R. l’anno prossimo?


Le Renault sono state totalmente assenti, nonostante alla vigilia si pensasse che avrebbero dominato su un circuito che esaltava le doti di trazione e agilità della vettura francese.


Alonso gia al primo giro ha perso il musetto e rovinato probabilmente qualche appendice aerodinamica inferiore, mentre Fisichella è incappato in alcune disavventure ed è rimasto bloccato parecchio tempo dietro macchine piu lente. In piu ha effettuato una bella sosta all’ultimo giro dato che la telemetria aveva rilevato un’incoveniente nella pressione della benzina. Insomma una catastrofe per il team francese. Ora Alonso ha dieci punti in meno da amministrare su Raikkonen, almeno il mondiale si fa piu interessante.


Molto bene la Toyota che coglie un ottimo terzo posto, stavolta con Ralf Schumacher, molto veloce per tutto il weekend. Trulli si accontenta invece di un comunque buono quarto posto che porta punti pesanti alla squadra.


Anche le B.A.R. portano a casa dei bei punti, con il quinto posto di Button e l’ottavo di Sato.


Le Williams continuano ad annaspare in un mare di problemi tecnici e non, il sesto posto di Heidfeld e l’ottavo di Webber, sono risultati alla portata della ben meno blasonata Red Bull, certo che anche le prospettive per l’anno prossimo con il probabile utilizzo del motore Cosworth, non fanno ben sperare.


Le Red Bull sono finite entrambe fuori al primo, sfigatissimo giro del gran premio. Klien alla prima curva a causa di un contatto ha capottato e ha distrutto la vettura, Coulthard ha beccato in pieno l’alettone perso da Alonso poco prima e ha rotto la sospensione anteriore, perdendo il controllo della vettura e andando a fermarsi nella via di fuga.


Insomma adesso ci si rende ben conto di quanti punti sprechi la McLaren con la poca affidabilità della Mp4-20; in Ungheria la doppietta delle frecce d’argento era sicura e cosi facendo sarebbero state a soli 4 punti dalla Renault nel campionato costruttori. Solo Raikkonen puo gioire per i dieci punti recuperati su Alonso, ma è ovvio che giornate così non capitano sempre, gliene mancano altri 26, speriamo di avere un campionato che si gioca fino alla fine, pieno di sorpassi e lotte all’ultimo sangue tra lo spagnolo e il finlandese.


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Articolo pubblicato da: ReyMysterio619

Messaggio N° 1603 01-08-2005 - 09:20

Gli OGM: questi sconosciuti - 2^ parte

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"Dalla parte della natura"
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Le devo girare alcune domande sugli OGM che ho raccolto tra gli utenti di digiland. Al riguardo vorrei anche ringraziare gli utenti "KillSadness" e "Lisozima" per la loro collaborazione e per l'ospitalità nel forum "Dalla parte della natura" i moderatori "nixieluna" e "Maxhammer".


Ritiene veramente sufficienti le procedure formalizzate per garantire la non pericolosità degli OGM commercializzati?

Le procedure di cui oggi dispone l'Unione Europea per garantire la non pericolosità degli OGM finora commercializzati sono molto rigorose e certamente le più severe al mondo. Nella storia dell'alimentazione umana non ci sono mai stati degli alimenti tanto controllati quanto gli OGM. La stessa richiesta di "non pericolosità" non viene rivolta a nessun' altra sostanza con cui veniamo in contatto. Basti pensare che ci sono persone che sviluppano intolleranze alimentari in età matura o allergiche alle uova o alla buccia della frutta senza che questi alimenti vengano venduti con etichette che allarmino gli utilizzatori o con fogli d'istruzione simili a quelli che accompagnano i farmaci. Non chiediamo la sicurezza alimentare nemmeno agli alimenti "fatti come una volta" ossia in alcuni casi usando fertilizzanti derivati dal letame fermentato, dimenticando che 100 anni fa l'attesa di vita era di oltre un decennio minore a quella attuale e quindi le buone pratiche di una volta non garantiscono di certo la nostra salute. Il punto è che non ci saranno mai controlli sufficienti per chi considera gli OGM ancora più pericolosi ed insidiosi della radioattività o di agenti patogeni come l'HIV o la SARS. Non abbiamo garanzie di non pericolosità per telefonini, gas di scarico delle automobili o dei televisori al plasma, ma continuiamo ad usarli. Ci sono senatori del partito dei Verdi accaniti fumatori e nemici della legge anti-fumo nei locali pubblici, ma terrorizzati dagli OGM. Siamo insomma di fronte ad una fobia che ha bisogno non tanto di ulteriori prove scientifiche sperimentali per rassicurare i consumatori, ma di accoglienza delle paure profonde di larghi strati della popolazione che vengono utilizzate in maniera strumentale da coloro che si oppongono agli OGM per interessi particolari. Su questo aspetto psicologico poco si è fatto in questi anni ed il problema è stato trascurato o minimizzato. Ritengo al contrario che vada condotto un serio ragionamento su questo punto per poter comprendere e razionalizzare paure così profonde come quelle insorte sugli alimenti ottenuti da nuove tecnologie.


Verranno pubblicati i metodi per testare la sicurezza degli OGM o saranno testi riservati alle sole aziende produttrici?

Tra le procedure utilizzate per valutare la sicurezza di derivati di OGM questi vengono somministrati a dosi massive sia per via orale che sottocutanea a roditori. Si tratta di prove semplici da condurre per un qualunque laboratorio, anche per i tanti gruppi che si oppongono all'uso degli OGM. Ad esempio Greenpeace spende annualmente 7,6 milioni di dollari per la sola campagna mediatica contro gli OGM (dati dal bilancio 2003). Basterebbe utilizzare solo l'uno per cento di tale somma finanziando un buon laboratorio per ottenerne una risposta chiara ed inequivocabile sulla sicurezza di uno dei tanto famigerati OGM. Questo banale esperimento non è mai stato commissionato nonostante gli oltre 7 anni di feroci campagne condotte dalla multinazionale dell'ambiente contro l'uso degli OGM in agricoltura.
Va detto che talvolta le aziende produttrici di piante ingegnerizzate non vogliono pubblicare alcuni dei dati che forniscono in via strettamente confidenziale alle Agenzie per la Sicurezza Alimentare. La ragione di tali reticenze deriva spesso dalla competizione industriale in atto con le aziende avversarie. Una maggiore trasparenza sarebbe però auspicabile perché al di la della tutela del segreto industriale la comunità scientifica potrebbe valutare in maniera indipendente ed autorevole i dati sperimentali forniti dalle aziende produttrici e consigliare casomai ulteriori controlli e test incrociati. Va anche detto che l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha ben operato mostrando finora autonomia sia dalla politica che dagli interessi industriali.


Per quanto riguarda la resistenza delle piante OGM agli agenti di danno e di malattia... questi organismi dannosi non sono in grado di sviluppare resistenza dopo un certo tempo e rendere inutile tutto il lavoro svolto per dare una resistenza a livello genetico?

Si tratta di eventi possibili, ma che finora non sono praticamente mai insorti. Detto ciò, dal momento che il problema è concreto, esistono già oggi varie soluzioni per rendere sempre più improbabile un tale evento (doppie resistenze, utilizzo di particolari recettori dell'ospite, etc.) tali da rendere la possibilità di insorgenza di resistenze tra gli insetti parassiti sostanzialmente impossibili. Va ricordato che la stessa tossina utilizzata dall'agricoltura biotech (ossia la tossina attiva solo in insetti derivata da Bacillus turingensis) viene utilizzata da circa 40 anni in agricoltura biologica come insetticida. In quest'ultimo caso non sono le piante a produrre la tossina ma i batteri nella forma di spore vengono irrorati sulle colture dove liberano la stessa tossina prodotta dalle piante transgeniche che allontana gli stessi insetti ad essa sensibili. Nonostante il pluriennale utilizzo in agricoltura biologica non è mai stato descritta l'insorgenza di specie di insetti resistenti al trattamento con Bacillus turingensis.


Il polline vola, le piante si incrociano, si formano nuovi individui con caratteristiche peculiari. Possono soccombere o prendere il sopravvento sulle specie autoctone. Non c'e' un grosso pericolo per gli ecosistemi derivante dall'introduzione di piante (e di polline) OGM?

Certamente è vero che il polline vola ed anche che le piante si incrociano tra loro, ma le cose non sono poi così semplici come può apparire. Uso un paradosso per alleggerire un po' la risposta. La specie umana ed i pesci appartengono entrambi all'ordine dei Vertebrati, ma nessuno di noi pensa che accoppiando un uomo ed un pesce possa nascere un nuovo essere. Prova ne sia il fatto che nonostante sia ben noto che molti pesci liberino gli spermatozoi nell'acqua, a nessuno è mai passato per la mente l'idea di impedire un bagno di mare ad una donna nei giorni di ovulazione. Il polline è per le piante quello che gli spermatozoi sono per i Vertebrati. Il polline di riso (graminacea) non da progenie con una pianta di granoturco (graminacea anch'essa). Il polline di riso arriva vitale a pochi centimetri dalla pianta che lo libera, quello di mais invece può fare voli di poche decine di metri. Il polline di colza arriva invece a oltre 3 chilometri di distanza. Ma tutte queste distanze si riferiscono alla presenza di una pianta rispettivamente di riso, mais o colza ad una distanza di centimetri , metri o chilometri dalla pianta di riso, mais o colza che hanno liberato il polline. Insomma se un campo di mais transgenico è circondato da campi di girasole o di erba medica non ci sono grossi problemi a patto però di non coltivare quel mais in Messico o in Guatemala. Questo perché il mais origina proprio da quelle Regioni del Centro America e lì si trovano ancora le piante di mais originarie (capaci di produrre pannocchie di soli pochi centimetri). Insomma in prima istanza le piante transgeniche non dovrebbero essere piantate se esistono nei paraggi piante selvatiche interfertili con quella ingegnerizzata. Insomma meglio all'inizio non piantare riso transgenico in Cina o patate in Sudamerica perché da quei luoghi originano le piante di riso e di patata che oggi coltiviamo.

Si tratta comunque di una misura di estrema cautela perchè le piante che oggi coltiviamo non hanno nessuna speranza di sopravvivere libere in natura senza il sostegno amorevole ed interessato del coltivatore. Per tentare di capire quanto le piante che coltiviamo sono in realtà lontane da quelle selvatiche basti pensare al primo gesto compiuto dall'uomo Paleolitico che diede inizio all'Agricoltura circa 12.000 anni fa. Quell'uomo decise di piantare i semi di una pianta (un parente del grano): ma le piante sono programmate per fare questa cosa da sole, normalmente loro stesse diffondono i semi e lo fanno in molti modi alcuni dei quali raffinatissimi (usano uccelli diffusori, paracaduti a vento, alianti di ogni tipo, etc.). Ma all'uomo agricoltore l'unica cosa che serviva era esattamente il contrario: serviva una pianta che NON liberasse i semi. Noi mangiamo i semi di grano macinato con cui facciamo la farina e quindi il pane, quindi abbiamo selezionato piante che trattengono sulla spiga i semi e non li liberano. Per paradosso immaginate una gestante che al nono mese di gravidanza non partorisca il bimbo che porta in grembo: così sono le piante che hanno consentito all'uomo cacciatore-raccoglitore di divenire un agricoltore. Questa è solo una delle ragioni per cui una pianta di mais transgenico derivata da una ibrido di ultimissima generazione non ha alcuna possibilità di diventare invasiva e sopraffare le piante selvatiche.


Che fine fanno le tonnellate di farina di soia e di mais OGM che giornalmente arrivano al porto di Ravenna?

Mais OGM ne arriva pochissimo, ma di soia ne importiamo tanta, anzi tantissima. L'Europa intera produce solo l'1% della soia che consuma e quella fatta in Europa è l'unica soia non-OGM. L'Italia fa relativamente un po' più di soia (arriviamo al 10% del fabbisogno nazionale). Il 90% viene dall'estero (Brasile, Argentina, USA) e di questa circa il 55% è transgenica. Con la soia si fanno sostanzialmente mangimi per mucche e maiali e quindi da questo latte, formaggi, yogurt, salumi, carni e tutti i derivati. Circa metà dei tre chili di soia che una mucca da latte mangia ogni giorno sono OGM.

Da uno studio di Nomisma dello scorso anno risulta che tutta la produzione italiana di alta qualità (formaggi, prosciutti, carni pregiate, etc.), tra cui i prodotti a Denominazione d'Origine Controllata o Indicazione Geografica Protetta (DOC e IGP) sono fatti utilizzando come mangime soia OGM. Stiamo parlando dei principali prodotti d'esportazione, quelli che più di tutti sono l'immagine della buona tavola italiana nel mondo.

Si potrebbe obbiettare che la digestione animale ripulisce qualunque alimento, ma così non è. Si deve ricordare infatti che se ad una mucca date da mangiare delle tossine (diossina, micotossine, etc.) le ritroverete nel latte che produce e quindi molto più concentrate nei formaggi che derivano da quel latte. Gira ancora il mito della allergenicità degli OGM, ma allergeni o alimenti poco digeribili assunti con gli alimenti li troviamo spesso nel latte. Ad esempio, tutti sanno che alle donne in allattamento si sconsiglia di mangiare fragole ma anche kiwi o broccoli per non trasferire al lattante alimenti indigesti o allergizzanti con il latte. La digestione nei mammiferi non converte alimenti dannosi in innocui, quindi tutti noi da oltre 9 anni ingeriamo col cappuccino mattutino anche qualche traccia di derivati degli OGM di cui si è nutrita una qualunque mucca Europea. Appare quindi strano che 14 Governatori italiani dichiarino le loro Regioni libere da OGM mentre milioni di tonnellate di soia OGM attraversano l'Italia dal 1996 e nonostante che L'EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) abbia dichiarato che moltissimi degli OGM in commercio non presentano problemi né per la salute umana né per l'ambiente.


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Articolo pubblicato da: Welch


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