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« ALCUNI STUDI MODERNI SUI...QUARANTAMILA ANNI FA.... »

ALTRI STUDI SUI NEANDERTHAL...

Post n°1783 pubblicato il 14 Dicembre 2018 da blogtecaolivelli

FONTE: CITAZIONI RIPORTATE

INTEGRALMENTE DALLE SCIENZE

Il simbolismo dei Neanderthal


L'analisi dei fossili di ominidi di Sima

de los Huesos - risalenti a 430.000

anni fa - sembra indicare che le prime

popolazioni giunte in Europa si siano

ramificate in numerosi piccoli gruppi,

che si sono poi rapidamente differenziati.

Tutti questi gruppi si sarebbero poi

estinti, forse per problemi climatici,

con la sola eccezione del lignaggio

dei Neanderthal, fino al più tardo

arrivo dell'uomo moderno.

L'analisi comparativa di 17 crani

risalenti al medio Pleisticene rinvenuti

nel sito di Sima de los Huesos, nella

Sierra di Atapuerca, in Spagna, rivelano

che il quadro delle prime popolazioni

europee era molto complesso.

Queste popolazioni si sarebbero infatti

evolute secondo un modello "ramificato"

(cladogenesi), in cui da una popolazione

iniziale più primitiva avrebbero avuto

origine vari gruppi che si sono poi evoluti

indipendentemente.

"Ciò che rende unico il sito di Sima de los

Huesos è l'accumulo straordinario e senza

precedenti di fossili di ominidi; niente di

paragonabile è mai stato scoperto per

qualsiasi specie estinta di ominidi", ha detto

Juan-Luis Arsuaga dell'Universidad Complutense

di Madrid, primo autore dell'articolo pubblicato

su "Science" in cui è illustrata la ricerca.

Dal 1984, da questo sito sono stati infatti

estratti quasi 7000 fossili umani corrispondenti

a tutte le parti dello scheletro di almeno 28

individui. La straordinaria collezione comprende

17 crani, molti quasi completi, sei dei quali sono

stati descritti per la prima volta nel corso di

questo studio.

Il complesso mosaico dei primi europei

I ricercatori al lavoro nella Sima de los Huesos,

la "buca delle ossa" nella Sierra di Atapuerca.

Questi crani eccezionalmente conservati

- che appartengono tutti a un'unica popolazione,

vissuta circa 430.000 anni fa - mostrano alcune

caratteristiche tipiche dei Neanderthal ,

mentre altre sono associate a ominidi più

primitivi.

"Il Medio Pleistocene fu un periodo lungo

circa mezzo milione di anni durante il quale

l'evoluzione degli ominidi non seguì un lento

processo di cambiamento, con un solo tipo

di ominide che si è evoluto tranquillamente

verso il Neanderthal classico", ha detto Arsuaga.

Il processo che ha portato ai Neanderthal

classici - che avrebbero dominato l'Europa

fino all'arrivo dell'uomo anatomicamente

moderno - sarebbe stato cioè "a mosaico",

con modificazioni delle varie strutture

anatomiche (come l'apparato mandibolare

e la teca cranica) in momenti successivi ben

distinti e in misura diversa a seconda dei gruppi.

E' questo il quadro che emerge dal confronto

fra i reperti di Sima de los Huesos e quelli

rinvenuti in altri siti. In particolare, mentre

la teca cranica sembrerebbe avvicinare gli

ominidi di Sima all'Homo heidelbergensis,

specie in cui sono inclusi fossili con una

morfologia più primitiva rispetto ai Neanderthal

della fine medio e tardo Pleistocene, le

caratteristiche decisamente neanderthaliane

di tutto l'apparato masticatorio, portano in

un'altra direzione, dato che nessun fossile di

H. heidelbergensis dei diversi siti in cui sono

stati rinvenuti presenta nulla di simile.

A rendere più complesso lo scenario,

l'analisi del DNA mitocondriale recentemente

recuperato da uno dei fossili di Sima, mostra

differenze genetiche da quello neanderthaliano

classico, avvicinandolo piuttosto all'uomo di

Denisova, un gruppo arcaico che si è distinto

dal lignaggio dei Neanderthal dopo la

separazione dai gruppi africani e che ha popolato

parte delle regioni euroasiatiche.

Secondo gli autori, questi risultati inducono a

pensare che quella di Sima de los Huesos sia

stata una popolazione vissuta in un momento

molto prossimo alla scissione di queste due linee

eurasiatiche.

Più in generale, sembrano indicare che i fossili

di Sima non siano necessariamente alcuni dei

"primissimi Neanderthal": pur essendo

sicuramente molto vicini a essi, potrebbero

essere uno degli svariati gruppi che, isolati

e dispersi, si sono diversificati a partire dagli

ominidi più antichi, per rimanere poi vittime di

numerosi "incidenti" demografici probabilmente

legati alle crisi climatiche che hanno caratterizzato

il medio Pleistocene europeo.

 
 
 
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