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Studio sugli anelli di Saturno
Post n°1873 pubblicato il 02 Febbraio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze Saturno è forse il più spettacolare dei pianeti del sistema solare per via dei caratteristici anelli che lo circondano. Le sue caratteristiche fisiche, rimaste finora in parte sconosciute, si stanno via via chiarendo grazie ai dati raccolti dalla missione Cassini, frutto della collaborazione tra la NASA, l'Agenzia spaziale europea (ESA) e l'Agenzia spaziale italiana (ASI). L'ultima analisi in ordine di tempo, ora pubblicata su "Science" da una collaborazione italo- statunitense, di cui fanno parte Luciano Iess e colleghi della Sapienza Università di Roma, e Paolo Tortora e Marco Zannoni dell'Università di Bologna a Forlì, ha preso in considerazione le ultime orbite di Cassini, ottenendo nuove misure del campo gravitazionale intorno al pianeta e ai suoi satelliti. Queste misure, a loro volta, sono servite per ricavare nuove indicazioni sulla struttura interna di Saturno, sulla profondità dei suoi venti, e infine sulla massa e sull'età dei suoi anelli. E i risultati indicano che questi ultimi non si sono formati insieme al pianeta, nel sistema solare primordiale, ma sono molto più giovani. Gli anelli di Saturno sono più giovani del pianeta Prima della fase finale della missione, Cassini è rimasta sempre al di fuori degli anelli di Saturno; di conseguenza, gli effetti gravitazionali dei satelliti non potevano essere separati da quelli del pianeta. Questo limite ha sempre reso problematica la determinazione della massa degli anelli, strettamente correlata, secondo i modelli teorici, alla loro età. Durante il cosiddetto Grand Finale, invece, Cassini è penetrata per diverse volte nel piano degli anelli, avvicinandosi al pianeta, e in sei di questi "tuffi", ha mantenuto attiva una comunicazione radio con la stazione di controllo sulla Terra. È stato così possibile determinare con grande precisione il campo gravitazionale, misurando le sue variazioni, che producono minuscoli sfasamenti del segnale radio per effetto Doppler. Il risultato riferito da Iess e colleghi è che l'andamento del campo gravitazionale così determinato devia notevolmente dalle previsioni teoriche. Per spiegare questa discrepanza i ricercatori chiamano in causa la cosiddetta rotazione differenziale. I giganti gassosi come Saturno e Giove, hanno infatti una struttura interna fluida, in cui le diverse parti ruotano intorno all'asse del pianeta con differenti velocità, a seconda della profondità; i venti che appaiono sulla superficie del pianeta in realtà si estendono fino a una profondità di almeno 9000 chilometri. Con i dati precisi sulla gravità, gli autori hanno quindi determinato la massa totale degli anelli e anche la loro età: avrebbero un'età compresa tra 10 e 100 milioni di anni, decisamente inferiore quindi a quella del pianeta, stimata in 4,5 miliardi di anni. Trova così conferma un recente studio pubblicato sulla rivista "Icarus" da da James O'Donoghue del Goddard Space Flight Center della NASA e colleghi, che, sulla base delle osservazioni effettuate dalle sonde Voyager 1 e 2 della NASA, hanno misurato il tasso con cui gli anelli di Saturno si dissolvono. Anche in quel caso, gli studiosi avevano stimato che è improbabile che gli anelli abbiano più di 100 milioni di anni. |
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