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Gabriel Garcia Marquez

Post n°1936 pubblicato il 19 Febbraio 2019 da blogtecaolivelli

Attività letteraria e politica successiva (1961-2000)

Il suo esordio letterario avvenne nel 1955

 con il romanzo Foglie morte, ma il primo

racconto risale al 1947. Dopo il trasferimento

in Messico, si dedicò in maniera costante alla

scrittura. Nel 1967 pubblicò la sua opera più

nota: Cent'anni di solitudine un romanzo che

narra le vicende della famiglia Buendía a

Macondo attraverso diverse generazioni.

Un'opera complessa e ricca di riferimenti e

allusioni alla storia e alla cultura popolare

sudamericana, considerata la massima

espressione del cosiddetto realismo magico,

e che ha consacrato in tutto il mondo García

Márquez come un autore del massimo livello.

Nel 1973 abbandona temporaneamente,

per circa due anni, la letteratura per dedicarsi

al giornalismo sul campo, come segno di

protesta per il colpo di stato cileno del generale

 Augusto Pinochet, che portò alla morte del

presidente Salvador Allende.

Nel 1974, a Roma ha fatto parte della

sessione II del Tribunale Russell, organizzazione

indipendente fondata dal matematico e pensatore 

Bertrand Russell e dal filosofo Jean-Paul Sartre ai

tempi della guerra del Vietnam, che ha esaminato

le violazioni di diritti umani in Cile.

Negli anni successivi seguiranno numerosi altri

romanzi e saggi, fra i quali spiccano soprattutto 

L'autunno del patriarca(1975), 

Cronaca di una morte annunciata e l'ironico 

L'amore ai tempi del colera, pubblicati negli 

anni settanta e ottanta, che ottengono un

grande successo di pubblico in tutto il mondo,

e dai quali sono state tratte omonime versioni

cinematografiche. Nel 1976 dichiara che non

pubblicherà più nulla fino a che Pinochet

deterrà il potere in Cile, ma cambierà idea

nel 1980, accettando una nuova pubblicazione;

nel 1986 pubblicò invece, sempre sulla

dittatura di SantiagoLe avventure di Miguel Littin,

clandestino in Cile, reportage sul regista

dissidente cileno Miguel Littín.

Dal 1975, Gabriel García Márquez vive tra

il Messico, Cartagena de IndiasL'Avana e 

Parigi. Nel 1982, venne insignito del

Premio Nobel per la letteratura.

Dagli anni Ottanta agli anni Novanta trascorrerà

poco tempo in patria (anche se ritornò nella vecchia

residenza di Aracataca nel 1983, l'anno prima della

morte di suo padre), insanguinata dalla guerra tra

governo, narcotrafficanti e guerriglieri come le 

FARC.Come già fatto in passato, García Márquez

si proporrà e svolgerà il ruolo di mediatore per

cercare di ottenere la pace in Colombia,

fino agli anni 2000.

Nel 1986 conosce il leader sovietico Michail Gorbachev 

Mosca, e partecipa a cerimonie politiche invitato

da Carlos Andrés Pérez in Venezuela e 

François Mitterrand in Francia.

Negli anni Novanta, prima della malattia che lo

colpirà, diventa un simpatizzante del leader 

venezuelano Hugo Chávez e del 

socialismo del XXI secolo, anche se non ne

apprezza tutte le iniziative, sostenendo l'azione

di Castro presso il leader bolivariano, che

secondo lo scrittore servì a moderarne molte

posizioni estreme ed intransigenti.

Inoltre critica il presidente colombiano

 Álvaro Uribe Vélez, ex liberale di sinistra 

passato al centro-destra, soprattutto per la sua politica proibizionista sulle droghe che, secondo

lo scrittore, rafforzerebbe i cartelli dei narcotrafficanti 

di cocainaanziché indebolirli, mentre la

cessazione della war on drugs poteva aprire

scenari di pacificazione con le frange di popolazione

che appoggiano i cartelli, invitando questi ultimi

a deporre le armi. Sui cartelli della droga scrive

anche il resoconto Notizia di un sequestro,

un libro-intervista agli ostaggi di un 

sequestro di persona ad opera del celebre

trafficantePablo Escobar.

Si oppone all'estradizione di Escobar negli USA,

sostenendo che vada giudicato per i suoi crimini

in Colombia (Escobar morirà poi in uno scontro

a fuoco con le forze governative) e alla

militarizzazione del paese.

Lo scrittore propose una politica di mediazione

e di pace tra governo, cartelli e gruppi guerriglieri

come le FARC.

La malattia e il ritorno (2000-2010)

Nel 1999 gli viene diagnosticato un linfoma

(linfoma non Hodgkin che lo spinge a iniziare a

crivere le sue memorie, alle quali si dedica per

parecchie ore al giorno, e nel 2000 il periodico

peruviano "La República" diffonde l'errata notizia

secondo cui il Nobel sarebbe ormai agonizzante.

In realtà era a Los Angeles, per sottoporsi

ad alcuni cicli di chemioterapia; sosterrà che

il tumore è stata l'occasione per tornare

a scrivere dopo un periodo di silenzio.

Poco dopo circolò in rete lo scritto La Marioneta

 una sorta di commiato dagli amici più cari.

In un'intervista al periodico mattutino

salvadoregno El Diario de Hoy, datata 2 giugno 2000,

fu lo stesso García Márquez a negarne la

paternità, affermando, tra l'altro:

«Quello che potrebbe uccidermi è che qualcuno

creda che io abbia scritto una cosa così kitsch.

È la sola cosa che mi preoccupa». 

In seguito, García Márquez e l'autore del brano,

 Johnny Welch, si incontrarono, ponendo fine alla querelle.

Nel 2002 pubblicò la prima parte della sua

autobiografia intitolata Vivere per raccontarla.

Nel 2005 García Márquez, vinta definitivamente 

la sua battaglia contro il cancro, è tornato alla

narrativa con quello che sarebbe stato il suo ultimo

romanzo,Memoria delle mie puttane tristi, mentre

nel 2010, riprendendo la linea autobiografica,

ha pubblicato il saggio Non sono venuto a far discorsi,

raccolta di discorsi da lui scritti e pronunciati in

varie occasioni.Negli anni 2000 fu tra i molti

firmatari di una petizione a sostegno dell'ex

terrorista e scrittore italiano Cesare Battisti.

Gli ultimi anni

Nel 2012 l'amico Plinio Mendoza dichiarò che

lo scrittore era stato colpito dalla malattia di Alzheimer

 (patologia che aveva già portato alla morte la

madre dello scrittore nel 2002, all'età di 97 anni)

e che pertanto non avrebbe potuto più scrivere.

La notizia fu confermata dal fratello Jaime,

secondo il quale "Gabo" era affetto da 

demenza senile, ma non dalla moglie,

secondo cui i problemi di memoria erano quelli

fisiologici delle persone anziane.

Lo stesso scrittore ha dichiarato alla stampa,

per il suo 86º compleanno, il 6 marzo 2013,

di essere "molto felice di essere arrivato a quest'età"

senza fare cenno alla presunta malattia.

García Márquez è ricomparso in pubblico il 30

settembre 2013, in buone condizioni di salute. 

Nel 2014 la salute dello scrittore declinò nuovamente,

e il 17 aprile 2014 Garcia Marquez muore all'età di 87 anni

in una clinica di Città del Messico, dove era stato

ricoverato pochi giorni prima per un problema

respiratorio dovuto a polmonite e per

un'infezione delle vie urinarie.Per commemorare

la scomparsa del premio Nobel colombiano,

il presidente Juan Manuel Santos ha disposto il l

utto nazionale per tre giorni.

Lo stile letterario e le tematiche

Gabriel García Márquez fu uno dei quattro scrittori

 latinoamericani coinvolti per primi nel boom

letterario latinoamericano degli anni Sessanta e

Settanta; gli altri tre autori erano il peruviano 

Mario Vargas Llosa, l'argentino Julio Cortázar e il

messicano Carlos Fuentes (ad essi è da aggiungersi

la figura discostata di Jorge Luis Borges).

Sarà Cent'anni di solitudine il romanzo che gli

porterà fama internazionale di romanziere del

movimentomagico-realista della letteratura

latinoamericana, che influenzerà gli scrittori

di periodi successivi, come Paulo Coelho e 

Isabel Allende. Egli appartiene alla

generazione che recuperò la narrativa 

fantastica del romanticismo, come quella di 

E.T.A. Hoffmann, e ilromance europeo, lo stile

dei poemi lirici, epici e mitologici che andavano

di moda fino all'alba del romanzo moderno

nel XVIII secolo, quando la particolare

mescolanza di reale e invenzione venne relegata

nella letteratura del romanzo gotico o in altri sottogeneri.

Come una metaforica e critica interpretazione

della storia colombiana, dalla fondazione allo

Stato contemporaneo, Cent'anni di solitudine 

riporta diversi miti e leggende locali attraverso l

a storia della famiglia Buendía i cui membri per

il loro spirito avventuroso si collocano entro le

cause decisive degli eventi storici della Colombia 

- come le polemiche del XIX secolo a favore e

contro la riforma politica liberale di uno stile di

vita coloniale; l'arrivo della ferrovia in una

regione montuosa; la Guerra dei mille giorni (

Guerra de los Mil Días, 1899-1902); l'egemonia

economica della United Fruit Company 

("Compagnia bananiera" nel libro); il cinema;

l'automobile; e il massacro militare dei lavoratori i

n sciopero come politica di relazioni fra governo

e manodopera. La ripetitività del tempo e dei fatti

è appunto il grande tema del romanzo, un tema

in cui l'autore riconosce la caratteristica della vita

colombiana e attraverso cui vediamo delinearsi

altri elementi: l'utilizzo di un "realismo magico"

che mostra un microcosmo arcano in cui la linea

di demarcazione fra vivi e morti non è più così

nitida e in cui ai vivi è dato il dono tragico della

chiaroveggenza, il tutto con un messaggio

cinicamente drammatico di fondo, di decadenza,

nostalgia del passato e titanismo combattivo di

personaggi talvolta eroici ma votati alla sconfitta.

Su questa linea, dopo un inizio nella letteratura

realistica di stile hemingwayano, proseguirà tutta

l'opera di García Márquez (tranne gli scritti

prettamente autobiografici), in equilibrio tra l'allegoria,

il reale e il mito, influenzato dalle tematiche 

surrealidi Franz Kafka e dal simbolismo.

Lo stile presenta notevoli intrecci, digressioni, 

prolessi e analessi, con l'uso di frasi quasipoetiche 

nella prosa, un linguaggio ricercato e prosaico

alternato a seconda del personaggio, e lo svolgimento

di storie "corali" e parallele. Il narratore è spesso

esterno e onnisciente, cioè conosce già gli

avvenimenti futuri.

 
 
 
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