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« Gabriel Garcia MarquezL'autunno del patriarca »

Gabriel García Márquez

Post n°1937 pubblicato il 19 Febbraio 2019 da blogtecaolivelli

 Premio Nobel per la letteratura 1982

Gabriel José de la Concordia García Márquez

 noto semplicemente come Gabriel García Márquez soprannominato Gabo (Aracataca6 marzo 1927

Città del Messico17 aprile 2014), è stato uno scrittoregiornalista e saggista colombiano 

naturalizzato messicano, insignito del Premio

Nobel per la letteratura nel 1982.

Tra i maggiori scrittori in lingua spagnola, García Márquez

è considerato uno dei più emblematici esponenti

del cosiddetto realismo magico, la cui opera ha

fortemente contribuito a rilanciare l'interesse

per la letteratura latinoamericana.

Dotato di uno stile scorrevole, ricco e costantemente

pervaso di un'amara ironia, i suoi romanzi

sono caratterizzati da articolate strutture

narrative, con frequenti intrecci fra realtà e

fantasia, fra storia e leggenda, con la presenza

di molteplici piani di lettura, anche allegorici,

tenuti assieme da un sapiente uso della prolessi

 e dell'analessi.

Il suo romanzo più famoso, Cent'anni di solitudine,

è stato votato, durante il IV Congresso internazionale

della Lingua Spagnola, tenutosi a Cartagena de Indias,

inColombia nel marzo del 2007, come seconda

opera in lingua spagnola più importante mai

scritta, preceduta solo da Don Chisciotte della Mancia

 di Miguel de Cervantes.

Biografia

Primogenito dei sedici figli del telegrafista Gabriel

Eligio Basilio García (1901-1984) e della sedicente 

chiaroveggente Luisa Santiaga Márquez Iguarán

(1905-2002), Gabriel García Márquez nacque ad

Aracataca, un paesino fluviale della 

Colombia settentrionale, il 6 marzo del 1927 (sebbene

venga spesso erroneamente riportato come

anno di nascita il 1928).

Dopo il trasferimento a Riohacha, il giovane García

Márquez crebbe con i nonni materni: il colonnello

 liberaleNicolás Ricardo Márquez Mejía (1864-1936)

e la sua consorte Tranquilina Iguarán Cotes (1863-1947),

una grande conoscitrice difiabe e leggende locali.

Come consuetudine diffusa nei paesi ispanici,

porta i due cognomi del padre e della madre.

Nel 1937, a seguito della morte del nonno

avvenuta l'anno precedente, García Márquez

si trasferì a Barranquilla per studiare.

Dal 1940 frequentò il Colegio San José e

si diplomò al Colegio Liceo de Zipaquirá nel 1946.

L'anno dopo, García Márquez si trasferì a Bogotà 

per studiare giurisprudenza e scienze politiche

presso l'Universidad Nacional de Colombia,

ma presto abbandonò lo studio a causa dello

scarso interesse che quelle materie suscitarono in lui.

L'inizio dell'attività giornalistica (1948-1961)

Dopo i disordini del 1948 (nel periodo detto 

La Violencia, culminato con la dittatura di 

Gustavo Rojas Pinilla nel 1953), in cui nel rogo

della pensione in cui abitava bruciarono alcuni

suoi scritti, si trasferì a Cartagena dove cominciò

a lavorare dapprima come redattore e poi come

reporter de "El Universal". Alla fine del 1949 si

trasferì a Barranquilla per lavorare come opinionista

e reporter a "El Heraldo". Su invito di Álvaro Mutis,

nel 1954 García Márquez tornò a Bogotá, a lavorare

El Espectador come reporter e critico cinematografico.

L'anno successivo trascorre alcuni mesi a Roma,

dapprima come inviato nella città, dove segue

dei corsi di regia presso il Centro Sperimentale

di Cinematografia, in seguito si trasferisce aParigi.

Rapporto con Cuba

Nel 1958, dopo un soggiorno a Londra,

García Márquez tornò in Sudamerica, stabilendosi

in Venezuela. Nello stesso anno sposa a Barranquilla

Mercedes Barcha e, dopo la salita al potere di 

Fidel Castro, visita Cuba, dove ha modo di conoscere

personalmente Che Guevara, e lavora (prima a Bogotà,

poi a New York) per l'agenzia Prensa Latina, fondata

da Jorge Ricardo Masetti e dallo stesso Castro, del

quale divenne un buon amico. Questa amicizia -

che egli definì intellettuale e letteraria, più che

politica - con il líder maximo gli fruttò diverse critiche,

non impedendogli comunque che venisse stimato

anche negli Stati Uniti (ad esempio dall'ex 

Presidente Bill Clinton, il quale ha dichiarato che è

il suo scrittore preferito, e lo ha anche incontrato

alla Casa Bianca, rimuovendo il divieto al visto

d'ingresso posto sullo scrittore nel 1961,

a causa della sua frequentazione di Cuba).

Dalla moglie Mercedes ha avuto due figli, Rodrigo 

(nato a Bogotá nel 1959) e Gonzalo

(che nacque in Messico tre anni più tardi).

Nel 1961 si trasferisce a New York, sempre

come corrispondente di Prensa Latina.

Sentendosi messo sotto sorveglianza dalla 

CIA e minacciato dagli esuli cubani anticastristi,

decide di trasferirsi in Messico, dopo aver

perso l'autorizzazione alla residenza

permanente come cronista negli Stati Uniti,

in seguito a decisioni politiche.

Nel 1971, a causa dell'«affaire Padilla» -

il governo cubano aveva fatto arrestare e poi

costretto ad una pubblica autocritica, in cui

accusava sé stesso e la moglie (condizione

imposta per l'immediato rilascio e la concessione

del visto d'uscita), il poeta Heberto Padilla, per

avere scritto contro la Rivoluzione e il castrismo

 -, molti intellettuali socialisti e comunisti,

tra cuiJean-Paul SartreSimone de Beauvoir,

 Alberto MoraviaMario Vargas Llosa,

 Federico Fellini e altri firmarono una lettera di

critica al governo cubano, rompendo di fatto i

loro rapporti e il sostegno a Castro:

García Márquez fu, al contrario, l'unico degli

intellettuali interpellati che si rifiutò di firmare

questa lettera aperta e il fatto che Vargas Llosa

lo avesse invece fatto, interruppe il loro lungo

rapporto d'amicizia (Vargas Llosa aveva scritto

la sua tesi di dottorato proprio sull'opera di

García Márquez); i due scrittori sudamericani

non si sono parlati per oltre trent'anni, avendo

troncato definitivamente ogni contatto dopo un

acceso litigio a Città del Messico nel 1976, in cui,

in parte per le divergenze politiche ed in parte

per motivi personali, Vargas Llosa colpì García

Márquez con un pugno in pieno volto.

Solo nel 2007, nonostante Vargas Llosa fosse

rimasto sulle sue posizioni anticomuniste e 

neoliberiste, avvenne una parziale riappacificazione,

quando l'autore peruviano permise la

pubblicazione di un suo saggio del 1971,

nell'introduzione di una nuova edizione di 

Cent'anni di solitudine.

Gabriel Garcia Marquez (assieme al suo amico

italiano Cesare Zavattini) a Cuba è stato

cofondatore della Scuola Internazionale di Cinema

e TV (a San Antonio del Los Banos, alla periferia

dell'Avana) tuttora molto attiva.

 
 
 
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