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Nessun ultimo rifugio per i Neanderthal in Europa
Post n°2093 pubblicato il 06 Aprile 2019 da blogtecaolivelli
Fonte Le Scienze 28 gennaio 2019
Una nuova datazione dei reperti della grotta spagnola di Bajondillo ha mostrato che i primi esseri umani moderni hanno iniziato a sostituire i Neanderthal fra i 45.000 e i 43.000 anni fa nella penisola iberica meridionale. La scoperta fa cadere l'ipotesi per cui a Gibilterra e dintorni i Neanderthal avreb- bero resistito più che altrove nel resto dell'Europa all'invasione dei nostri antenati Neanderthalantropologiapaleontologia I primi esseri umani moderni sarebbero giunti nella penisola iberica fra 45.000 e 43.000 anni fa, ovvero prima - non dopo - l'arrivo nel resto d'Europa. Questa nuova datazione potrebbe implicare che quella parte del continente europeo non sia stata per i Neanderthal il rifugio che, come invece finora ritenuto, avrebbe permesso loro di sopravvivere molto più a lungo rispetto agli altri neanderthaliani europei. È lo scenario ricostruito da Francisco J. Jiménez-Espejo dell'Instituto Andaluz de Ciencias de la Tierra e colleghi, sulla base di una nuova datazione dei reperti scoperti nella grotta di Bajondillo, vicino a Malaga. Lo studio èpubblicato su "Nature Ecology and Evolution". tutta l'Europa occidentale è di solito fatta risalire a circa 39.000 anni fa, con l'eccezione delle regioni meridionali della penisola iberica, dove sembrava che la transizione dalla cosiddetta cultura musteriana (caratterizzata da tecniche di scheggiatura della pietra tipica- mente associate ai Neanderthal) a quella aurignaziana (con tecniche di scheggiatura più sofisticate, tipiche degli esseri umani moderni), fosse avvenuta circa 32.000 anni fa. In primo piano un cranio Neanderthal (sinistra) e uno dei primi umani moderni con, a fianco, due strumenti litici tipici delle rispettive tecniche di scheggiatura della pietra. Sullo sfondo la grotta di Bajondillo e la baia di Malaga. (Cortesia Università di Siviglia)Ora Jiménez-Espejo e colleghi hanno proceduto a una nuova datazione al radiocarbonio dei resti di legna carbonizzata e di conchiglie trovati nei diversi livelli di sedimenti nella grotta di Bajondillo; in questo sito sono stati scoperti reperti sia neanderthaliani sia umani moderni, da cui risulterebbe che i più antichi e primitivi manufatti aurigniaziani risalirebbero a 45.000-43.000 anni fa e quelli di fattura più classica a 38.000 anni fa. degli esseri umani moderni non è avvenuta in concomitanza con uno dei periodici forti raffred- damentidel clima (noti come eventi di Heinrich) che fra 110.000 e 10.000 anni fa si sono numerose volte alternati a periodi più caldi (eventi di Dansgaard-Oeschger); quei raffreddamenti periodici quindi non avrebbero influito sull'avvicendamento delle due culture, come invece si sarebbe potuto supporre se quella transizione fosse avvenuta 30.000 anni fa. Mappa di siti archeologici dell'Europa occidentale con industrie litiche aurignaziane, tipiche degli esseri umani moderni, risalenti a 44.000-42.000 anni fa. (Cortesia Università di Siviglia) La ricerca suggerisce inoltre la possibilità che almeno parte degli esseri umani moderni arrivati in Europa vi siano giunti non da est, ma attraversando lo stretto di Gibilterra, considerato che recenti ricerche hanno suggerito che i nostri lontani antenati fossero in grado di solcare le acque già 50.000 anni fa. per capire se la nuova datazione di Bajondillo sia rappresentativa di una completa sostituzione dei Neanderthal in tutta la penisola iberica meridionale o la spia di uno scenario più complesso in cui vi sia stata una coesistenza delle due popolazioni per diversi millenni. |
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