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Post n°2304 pubblicato il 31 Luglio 2019 da blogtecaolivelli
La Letteratura postmoderna, parte seconda. Influenze notevoli I drammaturghi che lavorarono tra il XIX e il XX secolo, i cui pensieri e opere avrebbero influenzato l'estetica postmoderna, includono il drammaturgo svedese August Strindberg, l'autore italiano Luigi Pirandello, e il drammaturgo e teorico tedescoBertolt Brecht. Negli anni Dieci, gli artisti appartenenti al Dadaismo celebravano il caso, la parodia, la giocosità, e sfidavano l'autorità dell'artista. Tristan Tzara affermò in How to Make a Dadaist Poem che per creare un poema dadaista basta solo buttare parole a caso in un cappello e dopo tirarle fuori una per una. Un altro modo in cui il Dadaismo influenzò la letteratura postmoderna fu lo sviluppo del collage, nello specifico usando elementi da pubblicità o illustrazioni di romanzi popolari (i collage di Max Ernst, per esempio). Gli artisti appartenenti al Surrealismo, che si svilupparono dal Dadaismo, continuarono a condurre esperimenti con il caso e la parodia mentre celebravano il flusso delle mente inconscia. André Breton, il fondatore del Surrealismo, suggerì che l'automatismo e la descrizione dei sogni avrebbe giocato un grande ruolo nella creazione della letteratura. Egli utilizzò l'automatismo per creare il proprio romanzo Nadja e con esso le fotografie, che sostituivano le descrizioni, come se fossero le parodie di quelle degli scrittori eccessivamente descrittivi, che spesso criticava. Gli esperimenti con la significazione del surrealista René Magritte sono usati come esempi da Jacques Derrida e Michel Foucalt. Foucalt inoltre fa esempi con Jorge Luis Borges, che diede una diretta influenza a molti scrittori di romanzi postmodernisti. Egli è occasionalmente elencato come un postmodernista, sebbene egli iniziò a scrivere negli anni Venti. L'influenza dei suoi esperimenti con la metanar- razione e il realismo magico non venne completa- mente compresa nel mondo anglo-americano fino al periodo propriamente postmoderno. Infine, questa viene vista come la più alta stratificazione di criticismo, secondo gli studiosi. Altri primi romanzi del XX secolo come Impressions d'Afrique di Raymond Roussel (1910) e Locus Solus (1914), eHebdomeros di Giorgio de Chirico (1929), sono stati identificati come importanti «precursori postmoderni». Confronto con la letteratura modernista Sia la letteratura modernista sia quella postmodernista rappresentano una rottura dal realismo ottocentesco. Nello sviluppo del personaggio, entrambe le letterature esplorano il soggettivismo, volgendo dalla realtà esterna verso l'esame degli stati interiori di coscienza, in molti casi ricorrendo a esempi modernisti, nello stile del "flusso di coscienza" di Virginia Woolf eJames Joyce, o di poemi esplorativi come The Waste Land di T. S. Eliot. Inoltre, sia la letteratura modernista, sia quella postmodernista, esplora la frammentarietà nella costruzione narrativa e dei personaggi. The Waste Land è spesso citata come un esempio per distinguere le due letterature. Il poema è frammentario e impiega il pastiche come molta della letteratura postmoderna, ma l'oratore dice «ho posto questi frammenti contro le mie rovine». La letteratura modernista vede la frammenta- zione e l'estrema soggettività come crisi esistenziali, o il conflitto interiore freudiano come un problema che va risolto, e l'artista è spesso citato come colui che lo possa risolvere. I postmodernisti, invece, spesso dimostrano che questo caos è insormontabile; l'artista è impotente, e l'unica risorsa contro la "rovina" è di giocare nel caos stesso. La giocosità è presente in molti lavori modernisti (Finnegans Wake di Joyce o Orlando di Virginia Woolf, per esempio), ed essi possono sembrare molto simili a quelli postmodernisti, ma con il postmodernismo la giocosità diviene centrale e l'obiettivo effettivo di raggiungere l'ordine e il significato diventa improbabile. Gli esperimenti giocosi di Gertrude Stein con la metanarrazione e il genere ne The Autobiography of Alice B. Toklas (1933) sono stati interpretati come postmodernisti. Cambiamento verso il postmodernismo Come per tutte le ere stilistiche, non vi sono date che indichino l'ascesa e la caduta della popolarità del postmodernismo. Il 1941, l'anno in cui James Joyce e Virginia Woolf morirono entrambi, è a volte utilizzato come un indicatore grezzo per l'inizio del postmodernismo. Il romanziere irlandeseFlann O'Brien completò The Third Policeman nel 1939. Gli fu respinta la pubblicazione e rimase sospesa fino al 1967, quando il romanzo fu pubblicato postumo. Una versione rivista chiamata The Dalkey Archive fu pubblicata prima dell'originale nel 1964, due anni prima della morte di O'Brien. Malgrado la comparsa dilatoria, il teorico letterario Keith Hopper ritiene The Third Policeman come uno dei primi romanzi del genere che chiama romanzo postmodernista. Il prefisso "post", comunque, non implica neces- sariamente una nuova era. Piuttosto, esso potrebbe anche indicare una reazione contro il modernismo all'alba della seconda guerra mondiale (con il suo disprezzo per i diritti umani, confermato dalla Convenzione di Ginevra, attraverso il massacro di Nanchino, la marcia della morte di Bataan, i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, l'Olocausto, il bombardamento di Dresda, ibombardamenti di Tokyo, l'internamento dei giapponesi negli Esso può anche implicare una reazione a eventi postbellici significativi: l'inizio della Guerra Fredda, il movimento per i diritti civili degli afroamericani, il postcolonialismo (letteratura post coloniale), e gli sviluppi dell'informatica (romanzo cyperpunk e Alcuni sostengono che l'inizio della letteratura postmodernista potrebbe essere demarcato da significative pubblicazioni o eventi letterari. Per esempio, alcuni indicano l'inizio del postmodernismo con la prima pubblicazione del The Cannibal diJohn Hawkes nel 1949, il primo spettacolo di Waiting for Godot nel 1953, la prima pubblicazione di Howl nel 1956 o di Naked Lunch nel 1959. Per altri l'inizio lo si può indicare con alcuni momenti della teoria critica: la lezione di Jacques Derrida"Structure, Sign, and Play" nel 1966 o il più recente utilizzo ne T he Dismemberment of Orpheus di Ihab Hassan nel 1971.Brian McHale approfondisce la propria tesi principale riguardo questo cambiamento, e sebbene molte opere postmoderniste si siano sviluppate dal modernismo, il modernismo è caratterizzato da una dominante epistemologica, mentre il postmodernismo è principalmente concentrato su questioni ontologiche. Dibattito sul postmoderno Soprattutto l'ultimo problema ha scatenato critiche spesso accese e rifiuto della letteratura postmoderna su base morale o politica: una letteratura che rifiuti l'idea di verità è stata messa in discussione come legittimazione di pratiche di dominio e sfruttamento cui può far gioco l'idea che la verità non esista, e che una buona campagna di propaganda (o comunicazione, come viene spesso chiamata ultimamente) possa far sparire o comparire fatti e situazioni a piacimento. La replica di uno dei più grandi scrittori post- moderni, Thomas Pynchon, nel suo romanzo Mason & Dixon, è stata che non c'è niente di più temibile di una versione unica di come stan- no le cose nel mondo o come sono andate le cose nella storia (e con ciò Pynchon allude evidentemente al pensiero unico). La letteratura che lui pratica, quella postmoderna, cerca invece di dare voce a più versioni della storia, in modo che ci sia possibilità di dialogo, di dibattito, di confronto; questo lascia spazio anche alla verità dei deboli, degli sfruttati, degli sconfitti (quelli che Pynchon ha definito i "preteriti"). Umberto Eco, uno dei più importanti esponenti italiani del Postmoderno, afferma nelle postille de "Il nome della rosa" che il "post-moderno è un termine buono à tout faire" e che può essere riferito a differenti periodi del Novecento. Per Eco, inoltre, in ogni epoca si giunge a momenti in cui ci si accorge che "il passato ci condiziona, ci sta addosso, ci ricatta". All'inizio del Novecento, per questi motivi, l'avanguardia storica cerca di opporsi al condizionamento del passato, distrug- gendolo e sfigurandolo. Ma l'avanguardia non si ferma qui, procede fino all'annullamento dell'opera stessa (il silenzio nella musica, la cornice vuota in pittura, le pagine bianche in letteratura etc). Dopo ciò "l'avanguardia (il moderno) non può più andare oltre". Dunque siamo costretti a riconoscere il passato e a prenderlo con ironia, ma senza ingenuità. "La risposta post-moderna al moderno - afferma Eco - consiste nel riconoscere che il passato, visto che non può essere distrutto, perché la sua distruzione porta al silenzio, deve essere rivisitato: con ironia, in modo non innocente". |
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