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Messaggi del 03/09/2019
Post n°2334 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli
Le novità della nuova vetrina "Giallo 2019" in allestimento in biblioteca. La biblioteca di istituto si rinnova ad ogni inizio di anno scolastico, offrendo sempre cose nuove per la scelta dei lettori e dei potenziali lettori cui è rivolto il blog. Il genere letterario poliziesco è molto popolare e molti lo ritengono un genere letterario spazzatura. Niente di più errato, in quanto esso è molto raffinato, ha moltissimi collega- menti con la realtà di ogni paese, analizza l'animo umano, la sua cattiveria o la sua bontà, le azioni cattive e quelle buone e alla fine il genere offre uno spaccato molto realistico della vita quotidiana e della cultura del paese di ambientazione dell'opera, attraverso la scrittura dell'autore, che scrive dopo accuratissime ricerche, per offrire un prodotto culturale di buona qualità, da cui il lettore trae solo vantaggi. L'offerta dei libri di inizio anno è di ottima qualità per i destinatari, ovvero gli studenti e gli amanti del genere. Per piacere non si tiri in ballo l'odiosis- sima parola mercato, in quanto quello editoriale è il risultato di un raffinatissimo studio di merchandising e di economia informatica, l'e-commerce, per intendersi, quindi si prega di non involgarire la cosa. |
Post n°2333 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: risorse della B.S.Olivelli La donna in bianco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La donna in bianco (The Woman in White) è un romanzo di Wilkie Collins. Scritto nel 1859, uscì a puntate, secondo la tradizione dei feuilleton, nel 1859 - 1860, nella rivista di Charles Dickens All the Year Round, suscitando l'entusiasmo e l'ammirazione del pubblico. Il libro è stato tradotto in 32 lingue. Fu il primo libro ad essere definito sensation novel (un genere che avrà molta fortuna nella età vittoriana), pieno di colpi di scena e suspense incentrato sulla somiglianza e sostituzione di persona di due affascinanti donne: la bionda e ricca Laura e la folle Anne Catherick, solitaria figura che appare completa- mente vestita di bianco. Due i personaggi di maggior rilievo e profondità: il primo è il malvagio conte Fosco, italiano, che ordisce in realtà tutto l'intrigo, il secondo è la forte e audace sorellastra di Laura, Marian, che rappresenta uno dei primi esempi di donna forte, che cerca di sfuggire e ribellarsi al mondo maschilista vittoriano che non tutela le donne. Trama Il libro prende avvio da una sorta di premessa, in cui si spiega che le vicende narrate, se la macchina della Legge fosse sempre adeguata a scandagliare ogni vicenda sospetta, avrebbero costituito materia di un processo. Essendo però la Legge spesso vincolata alla capacità economica di attori e convenuti, la vicenda narrata viene esposta nel libro per la prima volta, anche se della dinamica proces- suale viene mantenuto il principio per cui a diversi testimoni viene affidato il compito di esporre la conoscenza diretta che hanno dei fatti in questione (anche attraverso l'ausilio del diario di uno dei personaggi principali), di modo che l'intero romanzo assume la forma di un racconto corale. Come verrà chiarito nell'arco del racconto, è stato lo stesso protagonista, Walter Hartright, a richiedere ai diversi interessati le varie testimonianze scritte perché integrassero la sua, e infine a curarne la pubblicazione. A ciascuna testimonianza è affidato il compito di illustrare una parte della storia e le testimonianze appaiono lungo il libro nel rispet- to dello sviluppo cronologico dei fatti. D'altra parte, le testimonianze vengono richieste e ottenute da Hartright nell'arco stesso degli eventi narrati, quindi spesso secondo un ordine diverso rispetto alle parti della storia che ciascuna testimonianza ha il compito di illustrare. Per ragioni di discrezione, i nomi dei vari personag- gi sono sostituiti da nomi fittizi. L'amicizia con Pesca e l'ingaggio a Limmeridge House La narrazione di Walter Hartright comincia il 31 luglio 1849. Hartright è un insegnante di disegno di Londra, che ha ereditato il mestiere dal padre. Abita in città, mentre la madre e la sorella Sarah vivono in un villino ad Hampstead. Negli ultimi tempi è stato poco parsimonioso e si trova quindi un po' a corto di soldi. La sera del 31 coincide con uno dei due giorni a settimana che egli spende abitualmente per andare a trovare madre e sorella. Giunto al villino, ad aprirgli è il professor Pesca, un italiano da lungo tempo trapiantato in Inghilterra, amico di lunga data di Hartright, che si mantiene come insegnante di lingua italiana. I due si sono conosciuti durante la loro attività di insegnamento in diverse case nobiliari. Pesca, che ha lasciato il proprio paese per non meglio precisate ragioni politiche, è un fervente ammiratore della civiltà britannica e fa di tutto per sembrare inglese egli stesso: si è dedicato, nonostante le sue minute dimensioni, ai più svariati sport inglesi, si veste all'inglese e va fiero della sua capacità di parlare l'inglese, che pure è colorito da espressioni da lui fraintese, stravolte ed usate a sproposito (right-all-right, course-of-course, my-soul-bless -my-soul, deuce-what-the-deuce). Il rapporto tra i due è stato cementato da un incidente: a Brighton Pesca stava rischiando di annegare e Hartright gli ha salvato la vita. L'italiano è quindi ansioso, con la tipica espansività meridionale, di restituire il favore all'amico. La sua apparizione nel villino della madre di Hartright è legata ad importanti novità, che Pesca appare ansioso di riferire all'amico e ai suoi familiari: il capofamiglia di una delle case nobiliari in cui Pesca è precettore, un facoltoso mercante, sta cercando per conto di un conoscente un insegnante di disegno e l'italiano ha subito fatto menzione del suo amico. Il mercante fa avere a Pesca un memorandum con le istruzioni e i dettagli del nuovo impiego. Il signor Frederick Fairlie, Esquire, di Limmeridge House, Cumberland, impiegherebbe un maestro di disegno per almeno quattro mesi. L'impiego consiste nell'istruire nell'arte dell'acquarello due signorine e nel curare e restaurare una collezione di disegni assai deteriorati. Lo stipendio è di quattro ghinee a settimana, oltre a vitto e alloggio. Nonostante l'impiego sia allettante e lo stipendio ragguardevole, Hartright è ir- ragionevolmente restio ad accettare l'impiego, ma le proteste della sorella, della madre e di Pesca lo costringono a ritirare le sue i nconsistenti resistenze. Il maestro di disegno manda dunque le sue referenze al commerciante e dopo quattro giorni gli arriva notizia che è stato assunto. Viene dunque organizzata una cena di addio nel villino di Hampstead, la sera prima della partenza di Hartright. L'incontro con la donna in bianco Di ritorno dalla cena ad Hampstead, Hartright decide di tornare a Londra percorrendo la È passata la mezzanotte e Hartright sta fantasticando sul proprio futuro nel Cumberland, quando viene colpito dall'apparizione improvvisa di una donna interamente vestita di bianco, che gli chiede se quella è la strada per Londra. Hartright, turbato dall'apparizione della donna, si offre di accompagnarla fino ad oltre la barriera, dove ella potrà prendere una carrozza. I due passeggiano insieme verso il centro e Hartright è incuriosito dallo strano personaggio, che ha un fare nervoso, l'aria tormentata da qualcosa, lo sguardo assente e una parlata rapida. La donna chiede stranamente se Hartright conosca persone di alto rango o se sia tale egli stesso. Hartright, perplesso dalla domanda, chiarisce che è solo un maestro di disegno e che conosce qualche nobile. Dalla conversazione comprende che la donna ritiene di avere subito un torto da un baronetto, ma questa non ne rivela il nome. Pur essendo l'una di notte, la donna dice di trovare ospitalità da una persona amica a Londra. Hartright, dal canto suo, la informa che sta per partire per il Cumberland e la donna racconta che in quella regione è stata felice: è nata nello Hampshire, ma ha passato del tempo a Limmeridge e conosce i Fairlie. Naturalmente Hartright è estremamente colpito dalla coincidenza: senza rivelarle che sta per essere impiegato proprio a Limmeridge House, cerca di scavare, ma la donna in bianco è ansiosa di prendere una carrozza, che infine viene trovata. Dopo calorosi ringraziamenti per l'aiuto offerto, la donna in bianco viene portata via dalla carrozza. Qualche minuto dopo, mentre Hartright continua a camminare, sconcertato dall'incontro fino a dubitarne la realtà, passa sulla strada una carrozza e due uomini avvicinano un poliziotto per chiedergli se ha visto passare di lì una donna in bianco. Hartright, non visto, viene a sapere che la donna in bianco è scappata da un manicomio. Turbato dalla notizia, si ritira nei suoi appartamenti e spende la notte tentando di sfuggire agli inquieti pensieri legati all'incontro. A Limmeridge House L'indomani Hartright parte per Limmeridge, ma vi giunge in tarda serata, cenando quindi da solo. L'indomani incontra a colazione la signorina Marian Halcombe, una delle due allieve che è suo compito istruire. Hartright è colpito dalla bellezza del suo corpo, ma altrettanto dalla mascolinità e dalla bruttezza del suo volto. Marian, con una parlantina spigliata e disinvolta, e svelando un carattere audace e irriverente, introduce Hartright alla casa e ai suoi abitanti. Sua madre sposò in prime nozze il signor Halcombe, suo padre, e in seconde nozze il signor Philip Fairlie, fratello maggiore di Frederick. Dal secondo matrimonio è nata Laura Fairlie, l'altra allieva, che di Marian è sorellastra. Sia Marian sia Laura sono orfane, ma, per ammis- sione della stessa Marian, sono per il resto molto diverse: la prima ha i capelli neri, l'incarnato scuro , il carattere eccentrico ed è povera; la seconda ha i capelli castano chiari, è leggiadra, bella, dolce e ricca. Quanto a Frederick Fairlie, è uno scapolo incallito che passa le sue ore in una stanza piena di preziosi pezzi d'arte, non partecipa ai pasti e si dichiara insofferente alla presenza di estranei nei propri appartamenti, accusando una estrema sensibilità a rumori, voci, passi e qualunque cosa lo distragga dal suo tentativo di rilassarsi. A Limmeridge vi è poi la signora Vesey, dama di compagnia di Laura. (1a parte) |
Post n°2332 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli
Collins, "la Donna in bianco" Hartright finisce per raccontare a Marian dell'incontro con la donna in bianco, della grata menzione da lei fatta della fu signora Fairlie e dell'impressione che il rapporto della donna in bianco con Laura risalisse al tempo che le due erano bambine. Marian si dimostra immensamente curiosa di avere qualche dettaglio sulla misteriosa donna, ma Hartright non ne conosce il nome. Decisa a scavare nella faccenda, Marian rivela a Hartright che la fu signora Fairlie, dopo che si sposò con il signor Fairlie, fondò la piccola scuola di Limmeridge. Marian è in possesso di molte lettere che la madre ha spedito al marito e a Laura, e forse lì è possibile trovare qualche riferimento utile a chiarire il mistero. Finito di far colazione, Hartright è convocato dal signor Fairlie, il quale dimostra tutta la sua ipocondria e il suo estremo ed effeminato snobismo. Hartright ritira gli acquarelli che è incaricato di r estaurare e si congeda, nella speranza di non dover in futuro avere troppo a che fare con il proprio datore di lavoro. A pranzo, Hartright fa la conoscenza della signora Vesey, ma la signorina Laura non appare. Marian invita il maestro d'arte ad andare a trovare Laura in giardino, perché i due si conoscano. La ragazza si trova in un piccolo chalet, intenta sul proprio album di disegni. Hartright rimane immediatamente colpito dal fascino di Laura. Marian propone che il maestro ponga il suo occhio esperto sull'album durante un giro in carrozza. Dopo cena, Hartright e le sue due allieve si sistemano in salotto. Laura suona Mozart al piano, Hartright ascolta, Marian legge le lettere della madre. Tra queste, Marian trova finalmente un riferimento ad una ragazza che sembra cor- rispondere alla donna in bianco incontrata da Hartright a Londra. La lettera è vecchia di circa dodici anni e fa riferimento ad una signora Kempe in fin di vita. Ad assistere la moribonda è venuta a Limmeridge la sorella, signora Catherick, ac- compagnata dalla figlia, Anne, una bambina di un anno più grande di Laura. La signora Catherick ha chiesto alla signora Fairlie di concedere ad Anne di frequentare la scuola da lei fondata per il periodo in cui lei è impegnata ad assistere la sorella in fin di vita. La signora Fairlie racconta di essersi affezio- nata alla piccola Anne. Notando che ha delle difficoltà di apprendimento, la fa visitare dal dottore, il quale rassicura la signora: a patto di proseguire con lo studio, queste difficoltà verranno superate. La signora Fairlie, convinta che il bianco doni all'incarnato della bimba, le regala dei vestiti di Laura di questo colore. Le idee entrano con lentezza nella testa della bimba, ma dopo vi si fissano con tenacia, tanto che l'innocente suggestione della signora Fairlie sul colore dei vestiti diventa una fissazione per Anne, che promette di vestire sempre di bianco, in ricordo della signora che l'ha trattata con tanta gentilezza. A questo punto, la lettera fa riferimento alla incredibile somiglianza tra Anne e Laura. Nello stesso momento in cui Marian sta illustrando i contenuti della lettera a Hartright, questi viene colpito appunto dalla somiglianza tra Laura e la donna in bianco che ha incontrato a Londra. Marian e Hartright sono a questo punto positivamente convinti di aver individuato il nome della donna in bianco. Essa è Anne Catherick e come Laura ha da poco superato i vent'anni. I due decidono però di tenere per sé la scoperta e con grande circospezione cercano di ottenere delle informazioni da Laura su quel periodo, ma i ricordi della ragazza sono vaghi. Laura ricorda Anne: lei e la madre erano rimaste a Limmeridge solo un paio di mesi, per poi tornare nello Hampshire. La separazione Passano i mesi e cresce l'intimità tra il maestro d'arte e le sue due allieve, in particolare con Laura, che Hartright scopre di amare. L'uomo culla le proprie fantasie, senza mai compro- mettersi con una parola o con un gesto, ma ad un certo punto, probabilmente quando anche Laura scopre di amarlo, l'intima onestà di lei la spinge a metterlo in guardia. Sorge un terribile imbarazzo tra i due, il silenzio li avvince quando rimangono soli e Hartright non sa come districarsi dalla difficile situazione in cui si trova, quando, a poco più di un mese dalla fine del suo ingaggio, è Marian ad aiutarlo. Un giovedì mattina, a colazione, dopo aver detto a Laura che un certo evento, di cui Hartright non sa nulla, è atteso per lunedì e non per martedì, Marian chiede al maestro di disegno di recarsi con lei nel piccolo chalet per una conversazione privata. Mentre i due attraversano il giardino, incontrano il giardiniere, che reca una lettera per Laura. Marian, incuriosita, chiede chi l'abbia consegnata e il giardiniere risponde che è stata una donna anziana. Lasciato al giardiniere il compito di recapitare la lettera e giunti al piccolo chalet, Marian riferisce a Hartright che ha scoperto il suo amore segreto per Laura, che riconosce la delicatezza di non aver fatto alcun tipo di avance, ma che pure la sua presenza è motivo di turbamento per la sorella. L'amore che è sorto è senza speranza, da entrambe le parti. Non è un problema di classe o di censo: Laura è già stata promessa in sposa due anni prima. Bisogna dunque trovare una scusa perché il maestro di disegno lasci la casa quanto prima. L'evento atteso per lunedì è appunto l'arrivo del promesso sposo. Marian suggerisce a Hartright di attendere la posta dell'indomani e, con la scusa di notizie da Londra, di dichiarare al signor Fairlie che egli non può più onorare il suo impegno profes- sionale per urgenti motivi personali. Di ritorno verso la casa, Hartright e Marian incontrano la cameriera di Laura. La signorina ha ricevuto la lettera portata dal giardiniere e la lettura l'ha profondamente scossa, per cui desidera incontrare la sorella al più presto. Prima che Marian lo lasci, Hartright, in un moto di gelosia, chiede di rivelarle il nome del promesso sposo. Si tratta di sir Percival Glyde, un baronetto, proprietario di terra nello Hampshire. Hartright, ritiratosi sconsolato nei suoi ap- partamenti, non può fare a meno di col- legare sir Percival ad Anne Catherick, anche se è cosciente del fatto che l'associazione non ha molto fondamento e che forse deriva dalle sconvolgenti notizie sul prossimo matrimonio di Laura o dalla somiglianza di Laura con Anne. Intento a sistemare gli acquarelli del signor Fairlie, Hartright riceve una visita da Marian, la quale gli rivela che la lettera ricevuta da Laura è anonima e contiene delle imprecisate accuse nei confronti di sir Percival. Marian dà a Hartright la lettera anonima perché la legga. Vi si racconta di un sogno fatto da chi ha vergato la lettera: il sogno è ambientato in una chiesa, Laura è al suo matrimonio e lo sposo è un uomo di circa quarantacinque anni, per lo più calvo, affetto da una forte tosse e con una cicatrice sulla mano destra. Sulle spalle dello sposo sta un demone sghignaz- zante, alle spalle di Laura un angelo piangente. Il sacerdote cerca di celebrare il matrimonio, ma la liturgia nuziale è scomparsa dal libro. Dopo la descrizione del sogno, chi scrive asserisce di avere un affetto particolare per Laura, in quanto figlia della prima, migliore e unica persona che abbia avuto amica. Tanto Marian quanto Hartright ritengono che la lettera sia stata scritta da una donna e che questa donna non sia nel pieno delle sue facoltà mentali. Il sospetto è che a scrivere la lettera sia stata proprio la donna in bianco. Marian non sa con chi consultarsi e chiede a Hartright cosa fare, se aspettare la consulenza del legale di famiglia, signor Gilmore, che arriverà l'indomani per consigliare il signor Fairlie sulle condizioni contrattuali del matrimonio, o di indagare immediata- mente sull'identità dell'anziana che ha recapitato la lettera. Il consiglio di Hartright è di attivarsi im- mediatamente. La descrizione dello sposo nel sogno corrisponde in tutto e per tutto a sir Percival. Questi si è procurato la ferita alla mano durante un suo viaggio in Italia. Marian e Hartright tornano a interrogare il giardiniere, ma da questi non scoprono nulla di significativo, se non che, forse, la anziana che ha recapitato la lettera si è allontanata verso sud, dove sta il villaggio di Limmeridge. I due decidono di recarvisi, ma non vi scoprono nulla di significativo. Passando però nei pressi della scuola fondata dalla signora Fairlie, Hartright suggerisce di chiedere al maestro di scuola. Quando Marian e Hartright si avvicinano alla porta della classe, sentono che il maestro di scuola sta sgridando gli allievi ed uno in particolare è isolato, su uno sgabello, e accusato di credere ai fantasmi. Marian e Hartright, imbarazzati, si fanno avanti e chiedono cosa stia accadendo. Il piccolo Jacob è convinto di aver visto, nei pressi della tomba della signora Fairlie, una donna tutta vestita di bianco, che lui crede essere il fantasma della signora Fairlie, e per questo è in punizione. Hartright si convince immediatamente che la figura vista da Jacob non è che Anne. Hartright esprime il desiderio di vedere la tomba della signora Fairlie e Marian ve lo conduce e ve lo lascia. Hartright osserva che la croce di marmo bianco è stata pulita per metà e si convince che Anne tornerà quella sera stessa. Si nasconde dunque nei pressi della chiesa e attende. (2a parte) |
Post n°2331 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli
Poco prima del tramonto, l'uomo sente arrivare due donne. Una delle due è un'anziana, mentre il volto dell'altra è coperto da una cappa. La prima si allontana, la seconda si met- te a ripulire la croce. Hartright si avvicina alla seconda e riconosce Anne. La somiglianza con Laura è impressionante: Anne sembra una Laura invecchiata dal dolore. Hartright cerca, con suadenti parole, di carpire da Anne il segreto del promesso sposo di Laura. Riesce a sapere che dal l oro ultimo incontro Anne è stata a Londra, ospite della signora Clements, una amica di lunga data, un tempo vicina di casa della famiglia di Anne nello Hampshire, inorridita dall'ingiusta reclusione della povera ragazza e quindi decisa a nasconderla. Le due sono a Limmerdige da due giorni: la signora Clements ha proposto ad Anne di andare in campagna e quando Anne ha sentito che si trattava proprio di Limmeridge, ha accolto l'invito con entusiasmo. Le due sono ospiti a Todd's Corner, una fat- toria sita nei terreni del signor Fairlie, ospiti di amici della signora Clements. Hartright riesce anche a sapere che Anne non ha mai conosciuto il padre e non ha un buon rap- porto con la madre. Il dialogo con la ragazza, la cui mente è visibilmente instabile, conduce Hartright a frenetiche supposizioni sul perché Anne sia stata chiusa in manicomio e da chi. Forse è stata la madre. Forse si è trattato di un amore deluso. Ma ogni allusione sembra sconfessare queste ipotesi. Hartright si espone, dichiarando che sa che è stata Anne a inviare la lettera anonima e la ragazza si tradisce. L'uomo la invita a rivelare direttamente a Laura le cose che sa su sir Percival, ma il minimo riferimento al baronetto atterrisce Anne e un suo urlo richiama la signora Clements, la donna anziana che si era allontanata poco prima. La ragazza le chiarisce che Hartright non è malintenzionato e che anzi a Londra l'ha aiutata a trovare la via, ma le due decidono comunque di allontanarsi, essendo Anne estremamente provata dall'incontro. L'episodio convince Hartright che a disporre della reclusione di Anne in manicomio è stato sir Percival. Invita Marian a organizzare un incontro tra Laura e Anne, ma al rifiuto della proposta, suggerisce che sia la stessa Marian a parlarle. Inoltre, una cameriera della casa vive a Todd's Corner, per cui viene deciso di incontrare anche lei. L'indomani, dopo colazione, Hartright ottiene dal signor Fairlie il permesso di interrompere il suo impegno lavorativo con un mese di anticipo. Marian e Hartright si recano a Todd's Corner, ma Anne e la signora Clements sono già andate via al mattino. Dalla signora Todd Marian è riuscita a sapere che Anne e la signora Clements erano rientrate la sera prima, dopo l'incontro alla chiesa con Hartright, ma che Anne, poco prima di sedersi a cena, era stata colpita da uno svenimento. Un episodio simile era accaduto il giorno dell'arrivo di Anne alla fattoria e la signora Todd aveva legato il precedente svenimento alla lettura del giornale locale. L'esame del giornale rivela a Marian la presenza dell'annuncio del matrimonio di Laura. Per capire la ragione del secondo svenimento, Marian e Hartright ritornano a Limmeridge House per incontrare la cameriera. Da questa i due scoprono che è stato il riferirsi al prossimo arrivo di sir Percival a scuotere Anne. (terza e ultima parte) |
Post n°2330 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli
Risorse della B.S.Olivelli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il mistero del drago (titolo originale The Dragon Murder Case) è un romanzo poliziesco del 1934 di S.S. Van Dine, il settimo della serie in cui indaga Philo Vance, aristocratico esteta dai poliedrici interessi. Trama Il sergente Heath della polizia di New York viene chiamato una calda sera di agosto presso un'antica tenuta sita all'interno dell'isola di Manhattan per indagare sulla misteriosa scomparsa nella piscina di Montague, un ospite del signor Stamm, il proprietario della tenuta. Stamm aveva riunito nella sua villa, ove risiede con la sorella e l'anziana madre, un gruppo di amici per trascorrere insieme il fine settimana. A fine serata Montague aveva proposto di fare il bagno nella piscina, in realtà un laghetto artificiale chiamato la pozza del Drago, ed era stato il primo a tuffarsi. Ben presto gli altri ospiti si accorgono che qualcosa di terribile deve essere accaduto, visto che Montague non riemerge dopo il tuffo. Il sergente Heath, accorso sul luogo della disgrazia, si rende conto che c'è qualcosa che non quadra nella ricostruzione dell'incidente - soprattutto perché è chiaro che la scomparsa di Montague sembra far comodo un po' a tutti. Heath informa dei fatti e delle sue perplessità il procuratore distrettuale Markham, mentre questi si trova ancora in visita presso il vecchio amico Philo Vance, che ha così la possibilità di cimentarsi nel ruolo di amicus curiae con un nuovo mistero , un mistero che questa volta sembra scaturire da antiche superstizioni dei nativi americani su un mitico drago che dimora nella pozza. Personaggi Principali
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Post n°2329 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli
Risorse della B.S Olivelli La dea della vendetta Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La dea della vendetta (titolo originale The Scarab Murder Case) è un romanzo poliziesco del 1930 di S.S. Van Dine. È il quinto della serie che ha come protagonista l'investigatore dilettante dai poliedrici interessi Philo Vance. Trama L'archeologo Donald Scarlett si presenta trafelato di prima mattina in casa di Philo Vance per riferirgli una tragica notizia. Entrando nel museo privato attiguo alla casa del noto egittologo Mindrum W.C. Bliss ha scoperto il cadavere di Benjamin F. Kyle, finanzia- tore delle spedizioni archeologiche guidate dal dottor Bliss, per il quale Scarlett lavora. Il filantropo è stato ucciso da un violento colpo alla testa sferrato con una pesante statua in pietra raffigurante Sakhmet, la dea egizia della vendetta. Vance avverte immediatamente il suo amico John F.X .Markham, il procuratore distrettuale di New York, e insieme si recano sulla scena del crimine. Subito balzano agli occhi diversi elementi che puntano verso la colpevolezza del dottor Bliss: impronte nel sangue lasciate da una scarpa da tennis del dottore, un antico scarabeo montato in una spilla da cravatta appartenente a Bliss si trova vicino al cadavere, e, come tocco finale, le impronte digitali del dottore sono le sole ritrovate sulla statua. Markham e il sergente Heath sono pronti ad arrestare il famoso archeologo, ma Vance fa di tutto per dissuaderli. Se Bliss è colpevole, perché nel suo caffè ci sono tracce di oppio? E perché nel suo studio viene ritrovata la scarpa insanguinata ma non c'è traccia dell'altra? Qualcuno sta forse cercando di incolparlo? Solo dopo lunghi interrogatori di tutti i membri della casa, tra cui spiccano Meryt-Amen, la giovane moglie egiziana di Bliss, Salveter, il nipote di Kyle, e Hani, un servitore molto particolare, Vance sarà in grado di svelare il complesso piano dell'assassino, facendo anche appello alle sue estese conoscenze di arte ed egittologia. Personaggi Principali
Critica Nel 1936 da questo libro fu tratto il film omonimo The Scarab Murder Case, con Wilfrid Hyde-White nel ruolo di Philo Vance. Il film è attualmente considerato perduto dal British Film Institute, che non ne ha copia nei suoi archivi. "The Scarab Murder Case è il migliore esempio delle abilità di narratore di Van Dine. Una elaborata indagine su un omicidio si svolge in un museo di egittologia, e i molti dettagli e gli snodi comples- si della trama catturano l'interesse del lettore. [...] La soluzione è al tempo stesso un po' troppo ovvia e molto poco plausibile." |
Post n°2328 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli
Risorse della B.SOlivelli L'enigma dell'alfiere Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. ll'alfiere (The Bishop Murder Case) è un romanzo poliziesco di S.S. Van Dine che ha per protagonista Philo Vance, aristocratico esteta dai poliedrici interessi e investigatore per diletto. Vance in questa, come in molte altre occasioni, mette a disposizione dell'amico e procuratore distrettuale J.F.X. Markham le sue doti di investigatore privato. La traduzione italiana del titolo fa decadere il gioco di parole del titolo originale: il termine "bishop", infatti, in inglese significa sia vescovo sia alfiere. Entrambi i termini costituiscono il filo conduttore della serie di delitti, nonché la firma dell'assassino. Dal romanzo è stato tratto un film del 1929, Storia editoriale Dato che nel libro i delitti vengono commessi seguendo le rime di alcune filastrocche per bambini, S. S. Van Dine aveva originariamente intitolato il romanzo The Mother Goose Murder Case, letteralmente "Il caso del delitto di Mamma Oca". Il direttore del periodico nel quale la storia doveva uscire a puntate in anteprima, The American Magazine, espresse però il timore che con quel titolo la storia avrebbe potuto essere considerata più per ragazzi che per il grosso pubblico e il titolo fu cambiato. Trama Il campione di tiro J.C. Robin è stato ucciso con una freccia al cuore. Tutti gli indizi sembrano seguire i passi di una celebre filastrocca per bambini. Quali sono i reali rapporti tra le persone che frequentano la casa sulla 75ª strada di New York che appartiene al celebre fisico Bertrand Dillard? Philo Vance è chiamato a risolvere l'enigma per rispondere alla sfida del misterioso e geniale Alfiere, che si firma come tale in biglietti dattiloscritti inviati alla polizia e ai giornali. Una lunga serie di omicidi insanguina l'ambiente degli amici e dei conoscenti di casa Dillard, e ogni assassinio segue le modalità di una diversa filastrocca infantile. Vance comprende infine la motivazione che si cela dietro la scelta dello pseudonimo dell'assassino e ne rivela il movente grazie alla sua conoscenza della psicologia e dei più moderni sviluppi nel campo della matematica e della fisica. Personaggi
Critica Fu considerato il miglior romanzo di Van Dine da Chris Steinbrunner e da Otto Penzler, gli autori della ottima "Encyclopedia of Mistery and Detection", e uno dei due preferiti da Julian Symons. Opere derivate Il romanzo fu portato sullo schermo nel 1929 con il titolo Il mistero dell'Alfiere Nero da Nick Grinde e David Nurton che curarono la regia, mentre il ruolo di Vance fu ricoperto da Basil Rathbone. |
Post n°2327 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli
Risorse della biblioteca scolastica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Sequestro di persona (titolo originale The Kidnap Murder Case) è un romanzo poliziesco del 1936 di S.S. Van Dine, il decimo della serie che vede protagonista l'investigatore dilettante, critico d'arte e collezionista Philo Vance. Trama I Kenting sono un'antica famiglia dell'aristocrazia del Sud trapiantata a New York, un tempo ricca ma ormai non più particolarmente prosperosa. Il rampollo più giovane, Kaspar Kenting, è notoriamente un giocatore d'azzardo, spesso indebitato fino al collo. Perciò, quando una mattina d'estate si scopre che Kaspar è scomparso nel corso della notte e nella sua stanza viene ritrovato un messaggio che chiede 50.000 dollari di riscatto, la polizia e il procuratore distrettuale all'inizio sono piuttosto scettici e pensano a un finto rapimento inscenato dall'uomo per procurarsi, a spese del fratello Kenyon (che controlla il patrimonio di famiglia) il denaro necessario a pagare i suoi debiti. L'ipotesi viene rafforzata dalla scoperta che mancano pigiama, pettine e spazzolino di Kaspar, il che è poco compatibile con un sequestro contro la sua volontà. Solo Philo Vance, investigatore dilettante amico del procuratore distrettuale Markham, interpreta in maniera diversa gli indizi materiali e inizia a sospettare che dietro l'apparente sequestro o finto sequestro si nasconda un crimine ancora più efferato. Personaggi Principali
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Post n°2326 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli
Risorse della biblioteca scolastica Olivelli La canarina assassinata Da Wikipedia, l'enciclopedia libera La canarina assassinata è uno dei romanzi di S. S. Van Dine, il secondo della serie di gialli con Philo Vance. Nella versione cinematografica del 1929, il personaggio della canarina venne portato sullo schermo da Louise Brooks in The Canary Murder Case con William Powell nel ruolo di Philo Vance.
Una stella di Broadway, Margaret Odell, viene trovata strangolata nel suo ap- partamento un martedì mattina. La cameriera al servizio della Odell, una volta rinvenuto il cadavere, si mette subito in contatto con la polizia. Dopo un breve sopralluogo, il Procura- tore Distrettuale Markham decide di coinvolgere il suo amico Philo Vance, con il quale aveva avuto una discus- sione due sere prima sulle contrad- dizioni giuridiche rispetto ai meri fatti. Sulla scena del delitto tutto è sotto- sopra, mostrando chiari segni di un furto. La signorina Odell è adagiata sul divano, con segni di strangolamento; l'omicidio sarebbe avvenuto tra le 22:30 e la mez- zanotte di lunedì. Il sergente Heath, Markham e i loro colleghi sono convinti che sia una semplice effrazione, sennonché Vance nota come l'unico luogo non toccato dall'assassino sia l'armadio, la cui chiave è inserita all'interno e non all'esterno dell'anta. Le impronte fresche ritrovate sulla parte interna dell'armadio non lasciano dubbi: qualcuno era chiuso dentro, e Vance dubita che fosse l'assassino. Questo porta alla bizzarra teoria di due intrusi nascosti, l'uno ignaro della presenza dell'altro. Nel corso delle indagini si scopre come la vittima fosse incline al ricatto economico verso gli uomini infatuati di lei. Questo porta le indagini verso chi aveva avuto rapporti con la donna nell'ultimo anno. Ma un intricato enigma attanaglia gli investigatori: come sono entrati due intrusi senza che nessuno li vedesse? Personaggi Principali
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