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Post n°56 pubblicato il 27 Febbraio 2010 da blu_dada
 
Tag: Film

Un Film
The Bridges of Madison County

Il film narra della storia d'amore tra Francesca (Meryl Streep), una casalinga quarantacinquenne di origini italiane, e Robert (Clint Eastwood), un fotografo cinquantaduenne. La storia viene narrata attraverso i diari di Francesca, lasciati in eredità ai suoi due figli, ai quali decide di raccontare il tradimento al loro padre per il desiderio di essere conosciuta per ciò che è stata realmente. I due si conoscono in un momento in cui la famiglia di lei è fuori città e tra i due si crea subito alchimia. Il primo giorno trascorso insieme sembra quasi che i due non riescano a separarsi. Nascerà presto un rapporto intensissimo che durerà però solo quattro giorni. Il quarto giorno Robert le chiede di andare via con lui. Posta dinanzi alla scelta di dover lasciare la propria famiglia e una vita scontata e monotona per rifarsi una vita finalmente appagante con l'uomo che, per la prima volta, aveva saputo esaltarne interiorità e sensualità, lei ripiega sull'esistenza di sempre. Dopo la morte del marito, avvenuta quando ormai Francesca è anziana, lei decide di ricontattare Robert ma scoprirà che lo stesso è deceduto e che ha lasciato per lei molti ricordi e un libro di fotografie intitolato "Four Days - Remembering". I figli di lei, che inizialmente rimangono scioccati nell'apprendere la vicenda verso la quale non nutrivano il minimo sospetto, dopo aver letto tutta la storia riusciranno a capire il sacrificio che la madre ha fatto per la famiglia senza biasimarla per il tradimento nei confronti di Richard, il marito e riusciranno perfino a rispettarne le ultime volontà (che inizialmente erano considerate inaccettabili). Francesca decide infatti di essere cremata e chiede che le sue ceneri vengano gettate dal ponte su cui è iniziata la sua storia d'amore con Robert.
                                                                                                                
                                                                                                                   Da Wikipendia

 "In quattro giorni mi regalò una vita intera, un universo, ricompose i frammenti del mio essere in un tutto, non ho mai smesso di pensare a lui anche se non lo ricordavo consciamente, lo sentivo vicino a me, c'era sempre...
Dio, l'universo o qualunque altro nome si scelga di dare ai grandi sistemi di ordini ed equilibri, non riconosce il tempo terrestre. Per l'universo, quattro giorni non sono diversi da quattro miliardi di anni luce."

Ogni volta che guardo questo film, mi viene un nodo alla gola.
Uno di quelli dolorosi.
Allora piango.
Non poco.
Tanto.
Non perché è una storia d’amore senza un lieto fine.
Piango perché penso al coraggio che ha lei per non dire:
“Vado via”.
Piango  perché lei soffoca il suo grande desiderio:
andare con l’uomo che ha scoperto di amare e con cui si è sentita donna.
Mi chiedo: si può rinnegare la propria felicità, per un senso così grande del dovere verso la famiglia?
Non dovrebbe accadere.
Eppure accade... e generalmente sono le donne a sacrificarsi.
Io credo che non sia giusto, perché ci è stata concessa una sola vita.
Ognuno dovrebbe avere la libertà di scegliere, assumendosi tutte le responsabilità.  
Ma scegliere per sé, è così difficile... a volte.

Sì.
È terribile.


 

 

 
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