Il film narra della storia d'amore tra Francesca (MerylStreep), una casalinga quarantacinquenne di origini italiane, e Robert (Clint Eastwood), un fotografo cinquantaduenne. La storia viene narrata attraverso i diari di Francesca, lasciati in eredità ai suoi due figli, ai quali decide di raccontare il tradimento al loro padre per il desiderio di essere conosciuta per ciò che è stata realmente. I due si conoscono in un momento in cui la famiglia di lei è fuori città e tra i due si crea subito alchimia. Il primo giorno trascorso insieme sembra quasi che i due non riescano a separarsi. Nascerà presto un rapporto intensissimo che durerà però solo quattro giorni. Il quarto giorno Robert le chiede di andare via con lui. Posta dinanzi alla scelta di dover lasciare la propria famiglia e una vita scontata e monotona per rifarsi una vita finalmente appagante con l'uomo che, per la prima volta, aveva saputo esaltarne interiorità e sensualità, lei ripiega sull'esistenza di sempre. Dopo la morte del marito, avvenuta quando ormai Francesca è anziana, lei decide di ricontattare Robert ma scoprirà che lo stesso è deceduto e che ha lasciato per lei molti ricordi e un libro di fotografie intitolato "Four Days - Remembering". I figli di lei, che inizialmente rimangono scioccati nell'apprendere la vicenda verso la quale non nutrivano il minimo sospetto, dopo aver letto tutta la storia riusciranno a capire il sacrificio che la madre ha fatto per la famiglia senza biasimarla per il tradimento nei confronti di Richard, il marito e riusciranno perfino a rispettarne le ultime volontà (che inizialmente erano considerate inaccettabili). Francesca decide infatti di essere cremata e chiede che le sue ceneri vengano gettate dal ponte su cui è iniziata la sua storia d'amore con Robert. Da Wikipendia
"In quattro giorni mi regalò una vita intera, un universo, ricompose i frammenti del mio essere in un tutto, non ho mai smesso di pensare a lui anche se non lo ricordavo consciamente, lo sentivo vicino a me, c'era sempre... Dio, l'universo o qualunque altro nome si scelga di dare ai grandi sistemi di ordini ed equilibri, non riconosce il tempo terrestre. Per l'universo, quattro giorni non sono diversi da quattro miliardi di anni luce."
Ogni volta che guardo questo film, mi viene un nodo alla gola. Uno di quelli dolorosi. Allora piango. Non poco. Tanto. Non perché è una storia d’amore senza un lieto fine. Piango perché penso al coraggio che ha lei per non dire: “Vado via”. Piango perché lei soffoca il suo grande desiderio: andare con l’uomo che ha scoperto di amare e con cui si è sentita donna. Mi chiedo: si può rinnegare la propria felicità, per un senso così grande del dovere verso la famiglia? Non dovrebbe accadere. Eppure accade... e generalmente sono le donne a sacrificarsi. Io credo che non sia giusto, perché ci è stata concessa una sola vita. Ognuno dovrebbe avere la libertà di scegliere, assumendosi tutte le responsabilità. Ma scegliere per sé, è così difficile... a volte.
Se ti può consolare...non ci credo!Cioè a parte la bellezza del film, il suo essere inesorabilmente triste, però non penso davvero che una donna innamorata di un uomo lo lasci andare, la verità è che forse era innamorata di tutto quello che non aveva avuto, dell'avventura...e allora ha preferito tenersi il sogno...e comunque sarebbe sbagliato fare come lei ha fatto, se fosse vero amore...;)))Baci veri veri
Non so, io credo che lei amasse l'idea dell'amore che poteva essere con quell’uomo, e sicuramente non aveva mai amato così. Comunque lei non è libera, pensa alla famiglia. Si sacrifica. Lei sacrifica se stessa e la sua felicità per non turbare l’equilibrio della sua famiglia. Ciao Kalli, bacio.:))
Il coraggio ci vuole per restare, ma ci vuole anche per andare via. Nel mezzo c'è la paura di scegliere, timor vacui. Quattro giorni a volte sono tanti, ma una vita dura anche più di ottant'anni. E allora quattro giorni sanno di morso fugace, di boccone mandato giù mal digerito.
È quando arrivi in quel “mezzo” che è difficile. Non è facile scegliere, prendere una posizione, quando si è consapevoli che qualcuno che ami soffrirà. Quattro giorni non bastano per colmare la tua voglia di amare, soprattutto quando li rimpiangi per una vita. Ma non sono nemmeno sufficienti per riuscire a fare una selta. Forse ci voleva più tempo per avere paura in quel "mezzo".
Ada, mi colpisci sul vivo. "I Ponty di Madison County" è il mio film. Non dico preferito! Ma il mio film, quello che mi porto nel cuore e nell'anima. L'ho visto e lo rivedo, ed ogni volta, quando Francesca è nel furgoncino ferma al semaforo, con seduto accanto suo marito, e la pioggia cade scrosciante, fino ad annebbiare la vista, e Robert è nel furgoncino davanti, tocca la collana che lei gli aveva regalato, e quando scatta il semaforo sta lì fermo ancora in attesa che lei scenda e corra da lui, io piango. E piango insieme a Francesca finchè lei arriva a casa e si rintana nella dispensa a piangere e soffrire il suo dolore. E' un film straordinario se si pensa che è sceneggiato e filmato da un uomo per una donna.
Inutile dire che sto piangendo anche ora che ti sto scrivendo.
Francesca non poteva fare scelta diversa. Francesca è una donna, generosa e forte. Meravigliosamente reale. Lei scelgie consapevolmente di non essere una egoista. Mette da parte se stessa per la sua famiglia, per i suoi figli adolescenti, per suo marito, che infondo ha amato.
Rinuncia a se e rinuncia a Robert. Poichè sa che avrebbe odiato se stessa e lui se avesse scelto di scappare via.
La vita di Francesca è lì in quella casa, ad essere madre e moglie, ma a dimenticarsi un po' di essere donna.
E quando muore dice:"...ho dato tutta la mia vita alla famiglia...il resto è di Robert!".
Ed anche la rinuncia, in questo film, è amore.
Cavolo! Mi hai fatto piangere anche più di quando vedo il film.
Un bacio grande ed un abbraccio
PS: sei una gabbianella anche in questo!
La scena del furgoncino, di quando lei stringe la maniglia della portiera, è atroce. Vero. È lì che io attacco a piangere, ogni volta. Questa è la storia di tante donne e del loro sacrificio. Però io non credo che una donna, o anche un uomo, che sceglie di andare, sia egoista. Forse credono in altri sbocchi, e forse credono che sentendosi insoddisfatti, o infelici, non riusciranno più a dare momenti di gioia vera alla famiglia. Il film però è STUPENDO. Quel Clint con Meryl potrebbero recitare anche solo con gli occhi. Un abbraccio Gabbyyyy, oggi abbiamo pianto insieme. :)
L'amore di chi ti scopre capisce parla con te, apre il sipario nascosto delle tue inquietudini, le coccola e le protegge...E poi...il senso del dovere, che è quello che sei, che fa parte di te, che non puoi rinnegare senza rinnegare te stessa, perché è testa non meno che cuore. Quando scegli il dovere è perché pensi gli altri dipendano da te e che tu potrai un giorno, forse, magari, se ci sarà un attimo...pensare a te che dipendi da un amore. Ma penso che sia più amore quello che contiene tanti amori e non che accantona degli amori per uno solo amore. Quattro giorni realmente avuti sono molti. Più di tanti giorni in cui si è solo sopravvissuti.
In questa storia, forse tutto è stato troppo poco. Dopotutto si tratta di un amore appena nato, lei non sa ancora bene se è così importante, non ha il tempo per decidere. Perché quattro giorni, anche se bellissimi e intensi, non significano quanto quello che lei ha già. Quello a cui tiene: la sua famiglia. In ogni caso è sacrificio, rinuncia per amore di altri amori. Vero. Una scelta per sé è possibile, solo quando ti accorgi che stai troppo male per riuscire a dare amore. Che la rinuncia ti costa troppo. Vivendo nell’infelicità si creano altre infelicità. Credo che anche questo sia da considerare.
Fino a che punto il sacrificio è da ritenersi tale..esiste una linea sottile fra l'egoismo e la felicità, la rinuncia e la rassegnazione. Donne che abbandonano i propri sogni, che acatastano le speranze di un futuro migliore,donne che abbandonano la vita..per un dovere grande, che a qst punto diventa un imposizione dell'anima..Una sola vita Blu, come sottolinei tu..terribile la scelta di vederla morire lentamente..in uno sguardo che mai + sarà illuminato dal sole...Mi spiace..ma non ci sto..non è giusto, perchè una donna infelice col tempo trasferirà la sua sofferenza,i suoi rimorsi..l'inquietudine le scaverà il volto, di quelle lacrime consumate in silenzio..in una notte qualunque..uguale a mille altre cento notti...Teneramente ti abbraccio...lì
Forse è al punto di partenza che bisogna andare. Se già esiste un non amore, allora è fondamentale scegliere per il proprio bene. Ovvio che la decisione non si può prendere dopo solo quattro giorni. È una scelta importante, deve essere ben ponderata, anche se sofferta, soprattutto quando ci sono figli. Però credo che tu abbia detto una grande verità, non si può vivere una vita intera rimpiangendo quello che poteva essere. Si rischia di ottenere l’effetto contrario, non si protegge la famiglia... si rischia di distruggere tutto. Comunque è dura. Molto. Ciao Lì, un bacio.
è dura..terribilmente dura..inspiegabile..le parole non potrebbero mai descriverne il dolore acuto che squarcia il petto...una scelta che muta il percorso della tua vita, rivoltando il nero e il bianco, il cielo e la terra..nessuna certezza, se non quel muscolo che ancora batte...ma è necessario..per VIVERE...dolce notte cara...Lì
Talvolta è indispensabile scegliere, cambiare strada, anche. All'inizio si soffre, ma si deve tentare di trovare la propria felicità. E' un nostro diritto: AMARE ed essere amati. Un abbraccio forte.
Si, si può e si deve avere il coraggio di andare via lontano da "un posto" che non è il tuo. Ma non per seguire altro, non per seguire una illusione.
Ed una storia di soli 4 giorni mi sembra somigli molto più ad un gran bell'amplesso che ad un Amore.
Ma io sono troppo vecchia per credere alle Verità assolute. Specialmente le mie. Un bacio cara
Vero. Solo che la Francesca del film, non sapeva che esisteva qualcosa di diverso da quello che aveva. Di diverso ma di incredibilmente bello. Era tranquilla con i suoi tranquilli affetti, nella sua tranquilla casa, nel troppo tranquillo posto. Ma non c’è stato tempo, non si è creato quello “spazio di mezzo”, in cui si soffre e si comincia a pensare alla possibilità di fare una scelta. Comunque è difficilissimo. La teoria è sempre facile, la pratica è il vero banco di prova. Menomale che sei troppo vecchia... Malu, tu sei una ragazzina con i pattini... ricordi?
Film m e r a v i g l i o s o!!!
Una Meryl e un Clint da Oscar (l'hanno preso??)e una storia in cui credo ogni donna possa riconoscersi. Non so se quello che sto per dire lo dico perchè io non ho avuto figli ma, al suo posto, nella pausa-semaforo salita sul furgone di Clint.Un amore troppo grande per essere sacrificato in quel modo.Il suo primo, vero Amore. Bacio Tesora, buon fine settimana, Susy ;-)
Il suo primo vero amore, ma non c’è stato tempo per pensare, ragionare e decidere. Troppo in fretta. Lei non poteva rischiare di perdere tutto. Comunque FILM BELLISSIMO. Concordo. Ciao Susy, baci :)
Questa è la vera e credo unica magia...quella che si chiama "amore"! Quando si smette, per un attimo infinito, di essere se stessi e ci si "perde" nell'altro..è un legame che non si cancellerà mai più... Tutte le altre riflessioni che fai sono bellissime, ma oggi mi piace soffermarmi su questo aspetto :-). Buona domenica Dada
No, non si dovrebbe mai negarsi la felicita'.. Anche se alla fine ognuno fa i conti solo con se stesso.. Doveri e felicita'.. Perché difficilmente convivono? ;-) piace anche a me questo film..
Credo che nella vita ci sia concesso scegliere, se poi rimediamo con responsabilità. Se ci impegniamo sempre ad amare i nostri cari. Inevitabilmente si soffre, ma si può uscire dal dolore se c’è amore. È sempre l’amore che “ripara”.
(La tua lettura è emotiva, come può essere per un film, che ha di suo i potenti mezzi di immagini musica e storia per rendersi "speciale". In realtà lei sceglie di restare perchè sceglie il piacere (o il non dispiacere) maggiore. Cioè tra avere il dispiacere della nuova vita immaginaria angosciata dal senso di colpa, e il piacere di sentirsi santificata per la sua scelta sicura con un dispiacere di qualcosa che in fondo non conosce. Sceglie insomma il dispiacere minore, se non il piacere maggiore, che nel bilancio emotivo è la stessa cosa. Capita sovente, e non si vede al cinema..)
Al di là di quello che si prova guardando il film, e credimi questo film mi emoziona non poco, l’argomento di fondo è significativo: la rinuncia per la salvezza della famiglia. A volte la donna si sacrifica in nome di quella famiglia a cui tiene, forse più, della sua stessa felicità. Vero.
visto che gino ha svelato a tutti la mia opinione..aggiungo..non piango me stesso l'uomo piango (mi esprimevo così quando ero ermetico..ora..peggio) orsù.. nei figli non c'è rinuncia se....
Mai visto purtroppo! Ma la storia e gli attori citati mi sembrano una garanzia per vederlo al più presto. Cara Blu credo che quella del film sia una storia vissuta da tantissime donne nel corso della storia e anche ai giorni nostri ( e magari anche da qualche uomo, perchè no!). Cosa dire...dipende...dipende da tante cose. Ci sono mariti che meritano con il loro comportamento d'essere abbandonati. Però la famiglia per me è un valore quasi sacro e fin quando i figli non sono maggiorenni, le conseguenze di separazioni ed abbandoni sono dolorosissime, molto di più delle gioie di un amore che quasi sempre si rivela simile al primo. Davvero difficile dire cosa sia giusto dal di fuori! Ti abbraccio romantica dama ^__^
Certo che dipende dalle situazioni, perché vedi Ettore, se in famiglia c’è un clima non sereno, allora , forse, una separazione porterà un giovamento. La famiglia viene al primo posto, ma a volte restare non la scelta migliore. Bisogna vivere certe situazioni, hai ragione. Il film è bello, non puoi non vederlo. Dadakisu^_^
Da "Kramer contro Kramer" in poi evito di guardare film con la Streep. Non perché, essendo irsuto, mi ricordi una striscia depilatoria, ma perché ha sempre gli occhi rossi di pianto. Anche se ride, mi sembra che pianga. Non la sopporto! Ma per quanto riguarda i sacrifici, mi risulta che siano le donne a rompere in un batter d'occhio, mentre noi maschi la tiriamo per le lunghe...
Krem, non sono d'accordo. Su Meryl, è una questione di gusti... a me piace. Per il resto, forse le donne sono più decise, ma non credo che "rompono" in un batter d'occhio, soprattutto quando ci sono i figli.
...credo sia un discorso molto soggettivo, legato al senso del dovere instillato più o meno profondamente in ciascuno di noi che può portare ad una così grande rinuncia ...forse, alle donne il "dovere" viene insistemente insegnato da subito. :)
questo è un film che non sopporto proprio, perchè mi fa piangere, mi fa piangere e piangere e mi inquieto veramente tanto e sai perchè? perchè io avrei voluto che lei se ne andasse, che lasciasse la vita così banale per quell'amore grande che le aveva travolto la vita e, mi dico" ma accidenti! è un libro , un film, non hai problemi di adattamento di figli....è un film! fammi sognare!!!" ....è un tabù per me questo film, forse perchè fa vedere quello che in genere le brave mamme sono portate a fare...rinunciare a se stesse...e non mi piace tanto anche se è quello che faccio quasi sempre!!!! :)
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