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Racconti Passionali

Storie di emozioni, sensazioni e passioni

 

 

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Una strana storia (parte 12)

Post n°14 pubblicato il 17 Aprile 2010 da LudotecaMan

Cercai di sistemarmi meglio che potevo, i divani sono sempre troppo stretti e spesso anche corti. Ancora vestito e con una copertina sopra, provai ad addormentarmi. Pensieri di ogni tipo si rincorrevano nella mente, uno iniziava, lo seguivo, ma prima che finisse, già un'altro era lì pronto a scalzarlo. Un senso di irrequietezza mi pervadeva e non riuscivo a liberarmene. La parola “morte” riecheggiava nelle mie orecchie. Decisi di farmi una camomilla. Mi alzai, e prima di andare in cucina, passai davanti alla camera da letto per controllare che fosse tutto a posto e che lei riposasse tranquilla. Invece non era così: un pianto sommesso si levava nel silenzio della notte. Decisi comunque di non invadere quel suo spazio, e tornai verso la cucina. Misi su l'acqua a bollire e mi recai in bagno per una doccia veloce. Dieci minuti ed ecco, davanti a me, una bella tazza di camomilla fumante da sorseggiare.

Seduto, tra un sorso e l'altro, guardavo fuori in giardino senza vedere nulla, con i pensieri ormai appannati. Che cosa potevo fare per quella donna?

Così assorto, non mi accorsi che mi era alle spalle. Percepivo la sua presenza dal profumo leggero e dal respiro faticoso di chi ha pianto molto. Non mi mossi. La sua mano si posò sulla mia testa e iniziò ad accarezzarla lentamente, poi prosegui sulla guancia e questo mi fece trasalire: non dimenticherò mai quella carezza.

Si chinò e, baciandomi sulla spalla, prese la mia mano e mi tirò a se. Voltandosi s'incamminò lungo il corridoio e con flebile voce disse: "Vieni".
La segui a distanza, vedendo quel magnifico corpo ancheggiare davanti a me. Aveva indosso solo un completino intimo di pizzo nero.

Ci ritrovammo sotto le coperte, distesi uno di fianco all'altro. Mi guardò per un attimo, poi girandosi su un fianco mi diede le spalle. Prese la mia mano e portò il mio braccio a cingerle la vita. La strinsi forte contro di me, come a essere un tutt'uno. Ogni parte del nostro corpo combaciava....

Rimasi immobile ascoltando il suo respiro che lentamente rallentava, fino a che si addormentò. Nel buio della notte la immaginai finalmente serena e sorridente.

 
 
 
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