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Donne coraggiose
Post n°49 pubblicato il 07 Giugno 2007 da briciolina82
Martedì scorso mi ha chiamato una collega di corso, aveva bisogno di appunti di quel Seminario antimafia che abbiamo frequentato, lei aveva saltato le ultime lezioni. Le ho chiesto come stava, come stava suo padre, e mi ha dato la notizia che era morto qualche giorno prima. Non ne avevo saputo nulla, mi sono sentita in colpa per non averla chiamata prima, quando mi ero accorta delle sue assenze. Eppure conoscevo la sua situazione.Così forte lei, non è una mia amica ma ero stata una delle prime due mesi fa circa a cui aveva confidato le gravi condizioni del padre. Non sapevo come consolarla, mi sono sentita così profondamente vile e debole al suo cospetto, di fronte alla sua forza d'animo. La sua è stata la forza di occuparsi di suo padre (certo c'era anche l'infermiera), durante lo stadio terminale del suo cancro, di riuscire a frequentare i corsi obbligatori, di riuscire a non trascurare il suo ragazzo; e di ricominciare a studiare di nuovo, subito, per non perdere mesi...La scrutavo, il suo dolore sordo senza lacrime era lì lì per esplodere, ma lei è conscia che se si lascia andare alla disperazione nessuno consolerà i suoi, così fragili. Per una volta mi è scaturito un senso di solidarietà che stento a riconoscere, perchè credevo di essere come di ghiaccio. In quel momento tutta la mia solitudine, il pensiero che quest'estate mi toccherà lavorare sodo se vogliamo mettere in piedi l'agriturismo, che non andrò in vacanza come da 7 anni a questa parte, che litigherò coi miei e mi sentirò soffocare in campagna, mi sembravano assolutamente insulsi. Riflettevo sul fatto che non so come avrei reagito al posto di questa mia collega, perchè a casa mia per ogni problema anche insignificante mettiamo su un dramma. Questa è solo una delle situazioni che accadono, per non parlare dei grandi flagelli mondiali se no non ne esco più...Solo piccola perle: c'è un'associazione che manda a mio nonno ogni anno cartoline e il calendario di Natale, in cambio di un piccolo contributo, anche pochi euro, di artisti mutilati che dipingono con la bocca o con i piedi. Sono bravissimi. La loro voglia di vivere, l'istinto di sopravvivenza mi colpiscono. Come "l'angelo" del Burundi, Margherite Barankitse, che ha creato una casa famiglia in cui ospita 10.000 bambini, invalidi, orfani, malati d'Aids. Questa donna coraggio ha subito 4 minacce di morte, hanno trucidato durante la guerra civile nel '94, nel suo villaggio,davanti ai suoi occhi, decine di parenti.Nel suo Paese era considerata una pazza perchè una hutu, per ragioni etniche , non può occuparsi di tutsi, "nemici", anche se piccoli bambini indifesi.Ha sfidato eserciti, parenti che la osteggiavano, governi, a testa alta, non ha mai avuto paura della morte. Grazie a Margherite, grazie alle donne coraggiose, ogni tanto in questo torbido si può ravvivare un lumicino di speranza. Leggete sotto, quando ho sentito questa storia alla tv mi sono commossa. http://www.unhcr.it/index.php?option=com_content&task=view&id=384&Itemid=217 |
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Io sono solo
Il fiume è grande e canta
Chi c'è di là?
Pesto gramigne bruciacchiate.
Tutte le ore sono uguali
Per chi cammina
Senza perché
Presso l'acqua che canta.
Non una barca
Solca i flutti grigi
Che come giganti placati
Passano davanti ai miei occhi
Cantando.
Nessuno.
(Attilio Bertolucci)
A volte sulla sponda della vita
preso da un infinito scoramento
mi seggo; e dove vado mi domando,
perché cammino. E penso la mia morte
e mi vedo già steso nella bara
troppo stretta fantoccio inanimato...
Quant'albe nasceranno ancora al mondo
dopo di noi!
Di ciò che abbiam sofferto
di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
non rimarrà il più piccolo ricordo.
Le generazioni passan come
onde di fiume...
Una mortale pesantezza il cuore
m'opprime.
Inerte vorrei esser fatto
come qualche antichissima rovina
e guardare succedersi le ore,
e gli uomini mutare i passi, i cieli
all'alba colorirsi, scolorirsi
a sera.
(Camillo Sbarbaro)
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
(Vincenzo Cardarelli)
MIE POESIE NEL BLOG
Ti ho cercato nelle onde del pensiero,
al tramonto nell'abbraccio
tra la nube grigio-perla e il rosso rubino.
ti ho cercato nelle grotte del bisogno
come verdura assetata
di liquido evanescente.
Come il Bernini
nell'aureola di Santa Teresa cattura
un riverbero di luce divina.
Tu, raggio di sole...
Io, candore di luna...
Malia
Difficile in un antro di dolore,
tra porzioni d’ansia e un tamburellare,
saggiare l’extratemporale,
coglierne di sbieco l’espressione
mentre aspira chino nervosamente.
Discutibile, mastica parole sincopate,
tra una boccata e un’altra,
tra un passo e un altro.
Si abbina allo sguardo maliardo
quell’occhio stampato sul braccio.
È un quasar, mistero insolubile
O un buco nero che attira
il mio fluido vitale,
confonde l’orientamento
D’intralcio l’orario rompe l’incanto,
di scatto poi col ticchettio
copre il mio battito.
Non che il mio turno non ci divida;
ma è la distanza tra noi la deriva.
Inviato da: aironeazzurrochevola
il 17/07/2009 alle 17:07
Inviato da: Heidi16
il 06/11/2008 alle 23:43
Inviato da: aironeazzurrochevola
il 16/10/2008 alle 20:40
Inviato da: punksenzadyo
il 03/10/2008 alle 01:54
Inviato da: Anonimo
il 02/10/2008 alle 14:24