Creato da brischy1 il 19/12/2008

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Gloria al Padre, al Figlio e

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e nei secoli dei secoli.

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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 20 Dicembre 2008 da brischy1
 

Un paesino di nome Casa

C’era una volta un piccolo paesino che si chiamava “Casa” perché tutti gli abitanti erano cordiali, rispettosi, accoglienti e molto familiari con chiunque passasse da quelle parti. Sicché, chiunque giungeva in quel paesino poteva realmente dire: “mi sento a casa”.

A Casa vi era un fornaio che possedeva l’unico forno della zona e che perciò forniva il pane a tutti gli abitanti del paese e dei dintorni. Quel pane era uno dei segreti dell’accoglienza dei cittadini di Casa. Infatti, era il pane più delizioso e più buono che si potesse mai assaggiare, tanto soffice da essere facilmente condivisibile con tutti. Era consuetudine per i cittadini, infatti, quella di spezzare un pezzo di pane con le persone estranee che passavano di là, come segno di condivisione e familiarità. Anche la gente era diventata come quel pane: soffice, morbida e sempre disposta a spezzarsi per gli altri. Un giorno, però il fornaio si ammalò e non poté più impastare e distribuire quel pane delizioso. In seguito anche la gente di Casa iniziò ad ammalarsi. Infatti, essendo il pane l’alimento principale di Casa e non potendone mangiare, molti si indebolirono. Anche la gente che passava dal paesino, non trovando più nessuno che condividesse il proprio pane, restava delusa perché non si sentiva più come a casa propria.

Era verso sera quando un giovane, molto affezionato all’anziano fornaio, decise di andarlo a trovare e di raccontargli tutto ciò che stava accadendo.

Dopo averlo ascoltato, il fornaio di Casa gli disse: “Voi avete la farina, avete l’acqua, il lievito, il sale, avete il forno… avete tutto il necessario per fare il pane”. Poi aggiunse: “Il segreto di un buon pane è metterci tanta buona volontà e tanto amore!”.

Così, il giovane andò via con quelle parole nella testa e con la speranza nel cuore.

Il mattino seguente, allo spuntare di un limpido sole, la gente di Casa si svegliò con uno squisito profumo di pane caldo. Tutti, usciti dalle proprie case, si riversarono nel forno per vedere cosa stesse accadendo e lì trovarono quel giovane che riferì le parole dell’anziano fornaio.

Da quel giorno a Casa non mancò mai più il pane perché tutti gli abitanti impararono a farlo con amore e tanta buona volontà, facendo dei turni nel forno con amore e tanta buona volontà, facendo dei turni nel forno del paese.

Come una volta, da quel giorno, chiunque passò da Casa si sentiva in famiglia perché incontrò sempre qualcuno pronto a condividere del buon pane con lui.

La farina, il lievito, l’acqua, il sale… sono le tante qualità che Dio ha dato a ciascuno di noi, se le impasteremo insieme agli altri con amore e buona volontà, diventeremo persone di comunione e chiunque ci incontrerà o starà con noi si sentirà in famiglia, come a casa sua.

 
 
 
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O Signore,

tu fai scaturire le sorgenti

ed ecco ruscelli scorrere

nelle valli, tra i monti.

Tutti gli animali selvatici

Si dissetano alle loro sponde.

Gli uccelli del cielo cantano

nascosti tra le fronde degli alberi.

Fai crescere l’erba per gli animali.

Dai all’uomo vino ed olio

per renderlo allegro.

Gli doni il pane per sostenere

il suo vigore.

Tutti i viventi aspettano da Te

il proprio cibo nel tempo opportuno.

Tu lo provvedi ed essi lo raccolgono.

Tu apri la mano generosamente

e tutti si saziano dei tuoi beni.

dal Salmo 104

 

 
 
 

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